Storia di Luna

Oggi abbiamo deciso di pubblicare una storia, uno storytelling piuttosto crudo e struggente.

Ovviamente per motivi di privacy il nome della protagonista è inventato, ma i fatti e le vicende narrate, quelle no.

L’obiettivo di questo articolo, che non cita associazioni, gruppi di volontari o azioni governative, vuole essere solo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema, quello della violenza domestica, che spesso è nascosto o non evidenziato a sufficienza.

“L’articolo che vi scrivo oggi parla di una donna ragazzina, donna perché ha raggiunto una certa età e ragazzina perché non ha avuto il tempo di crescere e che chiamerò con il nome di Luna.

Luna è oggi una donna e benché abbia avuto un passato molto tormentato, si potrebbe dire che abbia raggiunto un certo equilibrio di vita, anche se ancora certi traumi del passato la tormentano al punto da farla stare ancora male.

Sin da piccola, Luna, ha manifestato problemi psichici, senza ricevere nessuna cura adeguata dalla sua famiglia, anzi dai suoi familiari veniva insultata come “nullafacente” e rinchiusa nella sua cameretta insieme ad una sorella maggiore a cui era molto affezionata.

La sua situazione familiare era al quanto tesa dal momento che il padre la faceva anche da padrone, ha visto prendere a cinghiate la sorella, i fratelli, la madre, ha visto lanciare coltelli, piatti e bicchieri ma se le domandi: “tuo padre a te ti ha mai picchiato?” La risposta che ricevi da Luna è: “no, non lo so o non mi ricordo”.

Un duro colpo Luna lo ha subito la sera di un rigido inverno quando la sorella, a cui era molto attaccata, uscì di nascosto di notte dalla camera senza farvi più ritorno. Fu ritrovata il mattino successivo senza vita dentro un torrente non lontano dalla propria abitazione.

Rimasta sola senza il supporto della sorella, vivendo con altri fratelli oltre ai genitori, Luna, ha cominciato a buttarsi nell’alcool, trovando in esso una via di fuga sia dal ricordo della sorella defunta e sia a causa delle violenze di ogni genere che era costretta a vivere all’interno del suo nucleo familiare, violenze psichiche e violenze di altro genere.

L’abitazione paterna l’aveva denominata “la casa del diavolo” per il comportamento molto crudele che lei vedeva da parte del padre nei confronti della madre e dei fratelli.

Il passato di Luna oltre che da violenze psichiche è fatto di violenze e di abusi da parte di altri “ orchi ” nei suoi confronti, abusi che spesso si consumavano all’interno della stessa casa paterna mentre i genitori erano in una camera, lei veniva abusata in un’altra camera (i genitori erano consapevoli di ciò che succedeva?).

Oggi possiamo dire che grazie all’aiuto di una persona di cui non metto il nome e grazie soprattutto alla sua volontà, Luna in gran parte ha superato quei momenti di crisi che le venivano al ricordo delle violenze subite, è riuscita ad allontanarsi dall’alcool, dalla famiglia paterna e dagli ” orchi

Questa è una parte della storia di Luna, ma come lei vi sono molte altre ragazze che vivono lo stesso dramma, una doppia violenza, come donna e come disabile, e spesso la società non conosce o finge di non sapere, violenze fisiche e psichiche che avvengono dentro le mura domestiche, proprio il luogo dove una persona si dovrebbe sentire “protetta“.

 

D’Ambrosio Giorgio

PHI Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 30 LUGLIO 2017

Idee - Social Innovation

NUOVE IDEE, ANTICHE FILOSOFIE

PHI Social Innovation Community è creazione di nuove idee, prodotti, servizi che soddisfano bisogni sociali e simultaneamente creano nuove collaborazioni e relazioni.

Il termine Social Innovation esprime infatti, un doppio significato: innovazione intesa come utilizzo di tecnologie attraverso nuove idee e innovazione realizzata da una comunità e non da un unico individuo o un organismo.

Diventa così un risultato collettivo che richiede accordi, condivisione, co-adaptation e dialogo. Si ha infatti, innovazione sociale solo quando persone e organizzazioni svolgono un ruolo attivo e collaborativo nella realizzazione concreta dei processi innovativi, attraverso la creazione di reti sociali.

Soddisfare i bisogni della collettività ed affrontare le nuove sfide per lo sviluppo. Le nuove comunità dovranno avere una grande capacità di vivere i cambiamenti derivanti: dall’evoluzione scientifica e tecnologica, dal confronto culturale, sociale ed economico con le altre comunità con cui bisogna cooperare e competere, dalle incertezze e dai rischi presenti nei piani per garantire un benessere minimo o  una cittadinanza inclusiva.

Tutto questo può essere gestito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation, che implica una strategia per la formazione di smart-people, i quali devono vivere secondo i principi dello smart-living in delle smart-communities o smart-cities.

Quest’ultime da intendere come città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un’alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governance partecipata.

Tutto questo spinge a puntare prioritariamente sulla smart-education (sviluppo di piattaforme territoriali di e-learning, di public digital library, ecc.), cittadinanza attiva (strumenti di open-government, legalità, uso responsabile del territorio, ecc), capacità di vivere il cambiamento (strumenti e azioni che agevolino il cambiamento delle regole sociali e la capacità di realizzare e utilizzare le innovazioni).

In tutte queste azioni è certamente rilevante il ruolo dell’ingegneria ed in particolar modo di quella legata all’ICT (Information & Communication Technology).

Phi Foundation Social Innovation Community è tutto questo ed altro ancora…

Sarà molto di aiuto e gradito il tuo mi piace!

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

LE MAMME AL CAFFÈ: UNA RETE DI SOLIDARIETÀ

Chi lo ha detto che la solidarietà passi necessariamente dall’aiutare il prossimo e sostenere qualcuno fondando una Onlus, o costituendo un’associazione?

Oggi vi voglio far conoscere una bellissima realtà nascosta, una realtà che credo e spero esista in molte città d’Italia e non solo. La collaborazione, la solidarietà e gli aiuti che molte donne di oggi, molte mamme, molte lavoratrici sono capaci di mettere in atto senza farsi pubblicità, senza mettersi in mostra.

Non è affatto vero che tra donne c’è solo molta rivalità ed invidia, ci sono donne in carriera, mamme lavoratrici che sono capaci di creare un network di solidarietà molto forte.

Dove lo stato fallisce, dove molti uomini scompaiono, dove la famiglia per i più svariati motivi non può esserci, ci sono le mamme.

A Milano, come per molte altre città, la vita di una donna che lavora e ha dei figli non è poi così semplice, specie se non puoi contare su molti aiuti, neppure quelli che la società dovrebbe fornirti.

La situazione è così per la maggior parte di queste persone ma davanti ad un caffè e a qualche minuto in più se riesci a conoscerti ad avere un pò di fiducia negli altri puoi scoprire un mondo di aiuti e collaborazione ed è quello che è capitato a me.

Ci si incontra sempre di fretta e velocemente al solito bar, ci si confronta, ci si confida. Oggi ho un cliente importante, dove li metto i bambini? Chi li porta a sport? Dall’amico? Alla festa?

Ed ecco che si alza una mano, oggi sono libera te li porto io ma domani ho un impegno importante, mi aiuteresti tu?  Io ho una cena aziendale la tata non vuol venire di sera dovrò rinunciare? …Perché mai, lo invitiamo noi il tuo bimbo, una bella pasta al pesto e poi può rimanere a dormire da noi così il giorno dopo si va assieme a scuola …

Ed ecco che nasce una magnifica associazione, una rete di solidarietà. Ci si incontra tutte le mattine al caffé, a volte si è in 4, a volte in 2 certe volte in 7 e il bar fa fatica ad ospitarci e per 20 minuti dopo aver lasciato i bimbi e prima di entrare in ufficio, ci si racconta, ci si dividono i compiti, i ragazzi, le mansioni.

Ma le donne non sono esclusive e capita che a questi raduni si affacci qualche volte un papà, un po’ incuriosito e un po’  intimorito… . Sì, in fondo ci si perde anche a spettegolare e a chiacchierare di tutto ma proprio tutto.

L’importanza del network di essere capaci di far rete si può applicare in molti campi della propria vita e non solo sul web e sul lavoro. Le relazioni che nascono, la solidarietà, l’umanità che si sperimenta condividendo, confidandosi e confrontandosi possono portare ad una solidarietà, un’amicizia e ad un’avventura meravigliosa.

Grazie mamme!

 

Laura Giacometti

PHI Foundation

PHI Social Innovation Community

Social Program

Il PHI Social Program è la realizzazione a livello locale della filosofia e del pensiero della Social Innovation, quel movimento che PHI Foundation cerca di attuare e sviluppare.

Per PHI Social Innovation Community, s’intende un modo più pragmatico e concreto di realizzare i progetti sociali.

Si può parlare di una tipologia d’innovazione capace di creare nuovi saperi, tecnologie, strumenti e forme organizzative con finalità di natura Etica.

Il PHI Social Program si sviluppa all’interno della Social Innovation Community  che deve essere considerata una risorsa strategica per tutti quelli che vogliono pensare allo sviluppo della società in modo nuovo e concreto per rispondere alle difficoltà del momento e cercare di risolvere alcuni problemi della nostra società.

PHI Social Innovation Community è una comunità fondata sulla condivisione di valori etici con attitudine al cambiamento e alle innovazioni culturali, scientifiche e tecnologiche, al fine di soddisfare i bisogni sociali della collettività ed affrontare le nuove sfide per la crescita.

Sarà molto di aiuto e gradito il tuo mi piace!

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 16 LUGLIO 2017

Social Innovation Community: PHI Academy

PHI Academy è una Innovation Lab nata in seno alla PHI Foundation con l’obiettivo di dare un supporto concreto ai web communicators emergenti, tramite un servizio di training e formazione con percorsi didattici innovativi, rivolti a tutti coloro che hanno fatto della comunicazione una loro professione e stile di vita.

La PHI Academy prevede un percorso di affiancamento a distanza e di esperienza pratica in ambito Content Editor. Infatti, ai partecipanti a questo corso (Completamente Gratuito) sarà data l’opportunità di collaborare con PHI Foundation nel ruolo di Web Editor, scrivendo articoli SEO Oriented che saranno pubblicati nel Blog e nelle pagine dei Social Network della PHI Foundation.

Gli iscritti riceveranno tutte le informazioni e l’occorrente didattico necessario e, saranno seguiti e formati da Content Editors professionisti. Al termine del percorso formativo riceveranno (unitamente ai dati statistici rilevati durante il percorso formativo) il meritato “Attestato di Content Editor,” valido ai fini di una certificazione professionale.

I risultati della formazione saranno pubblicati nella sezione specifica a disposizione di tutti gli Head Hunting (area profit e non profit) oltre ad essere comunicati alle organizzazioni e aziende che cooperano con PHI Foundation, al fine di un eventuale posto di lavoro.

Annualmente si terrà un Evento di premiazione dove i migliori Web Editor riceveranno un speciale riconoscimento, la pergamena del “Knight of Community”.

In un ambito professionale in cui l’esperienza e la professionalità sono fondamentali, PHI Foundation ti offre l’opportunità di dimostrarlo e certificarlo.

Se vuoi specializzarti e accreditarti professionalmente entra nel programma PHI Academy e conquista l’attestato finale, sarà la tua certificazione professionale.

Divieni anche tu un “Knight of Community”.

Iscriviti al corso Completamente Gratuito di PHI Foundation Social Innovation Community  (Clicca qui).

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

A&I Onlus : Aperitivo in carcere

Prendere un aperitivo può essere un’esperienza particolarmente interessante e coinvolgente. Eh sì, perché a Milano è possibile farlo all’interno del carcere di S. Vittore.

Esiste un’associazione, l’A&I Onlus Cooperativa Sociale per la formazione e per il lavoro che, attraverso i suoi soci, i volontari e i donatori, si impegna a costruire le migliori condizioni per l’integrazione sociale e lavorativa di soggetti che godono di minori opportunità.

Uno dei progetti della A&I Onlus si chiama Libera Scuola di Cucina e coinvolge donne e giovani uomini  (18 -25 anni) detenuti, in un percorso formativo per sviluppare competenze professionali, spendibili nel settore della ristorazione. La particolarità di questa iniziativa è l’organizzazione di eventi didattici (aperitivi, cene, buffet, feste a tema) che coinvolgono la comunità esterna al carcere.

Vengo a conoscenza del progetto, la curiosità è tanta e l’iscrizione pressoché immediata. Mi iscrivo con un’amica e dopo aver compilato i documenti necessari siamo “ammesse”.

Qualche giorno dopo ci troviamo davanti al carcere San Vittore  e, terminati i controlli di routine, ci vengono aperte le porte di un corridoio, dal quale si può accedere sia all’area dove sono detenute le donne sia a quella dei giovani uomini. Siamo circa 60 partecipanti.

Durante il tragitto che ci porterà a scoprire com’è strutturato il carcere, una responsabile A&I del progetto Libera Scuola di Cucina ci racconta delle condizioni disumane dei carcerati prima del 2013, anno in cui l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea. Da allora, per i detenuti si è aperta la possibilità di avere più spazi di movimento e di seguire proposte formative, corsi e scuole. Servizi quasi totalmente erogati da Associazioni di Volontariato, Onlus, Organizzazioni no profit o singoli individui che si dedicano al volontariato.

Raggiungiamo una zona super blindata, dalla quale partono i “raggi”, dove sono rinchiusi gli uomini con più di 25 anni da scontare. Ogni raggio corrisponde ad una pena detentiva e raggruppa persone che hanno commesso reati simili o di simile grado.

I detenuti più giovani sono tenuti lontani da quelli più grandi, per evitare che vengano influenzati negativamente, nel tentativo così, di avere maggiori possibilità di reinserimento nella società. Soprattutto per loro e per le donne, il carcere di San Vittore offre corsi tipo questo, legato alla cucina o di fotografia, di pittura o di giardinaggio, ecc.

Ai giovani viene offerta la possibilità di finire gli studi e c’è chi sta facendo l’università. Tutto questo sempre grazie ad organizzazioni di volontariato, Onlus e cooperative.

Oltre alla responsabile della A&I Onlus, siamo accompagnati nel percorso da due detenuti che ci illustrano le condizioni e la vita del carcere. Al termine ci riportano nel primo corridoio per offrirci l’aperitivo che hanno preparato per noi.

Durante l’aperitivo, parlo con alcune detenute. Per loro siamo una bella “boccata” d’aria. A noi offrono una bellissima ospitalità, un gustoso aperi-cena e soprattutto ci fanno partecipi di un pezzettino della loro vita.

Ammiro e ringrazio la A&I Onlus per i progetti che porta in carcere, volti ad aiutare i detenuti in modo che, a pena conclusa, possano reintegrarsi nella società. Ma anche a sensibilizzare l’esterno su una realtà spesso ignorata.

Per partecipare e sostenere la A&I, potete andare sul loro sito e fare una donazione, qui potete trovare il progetto della Libera Scuola di Cucina, in questa pagina potrete cliccare sul link http://www.aei.coop/xpr-evento/. dove è possibile vedere il calendario dei prossimi eventi ed iscrivervi.

 

Laura Giacometti

PHI Foundation

INTERNET ENTRA A FAR PARTE DELLA STORIA

Internet, oggi parte integrante della nostra vita entra a far parte della storia, superato, almeno nel modo descritto nei documenti delle conferenze sull’Innovazione Sociale e Tecnologia.

 

Nuovi progressi tecnologici e modelli di collaborazione uomo-macchina stanno ridimensionando il potenziale di internet, concentrato intorno al Cloud Computing e all’intelligenza artificiale.

 

Vediamo alcuni fattori che stanno modellando questo nuovo tipo di “Internet” … che stanno profondamente trasformando il modo in cui gli Umani e le cose interagiscono e collaborano!

 

Gli esseri umani hanno aggiunto le competenze di Things. https://it.wikipedia.org/wiki/Internet_delle_cose

 

Immaginiamo un nuovo mondo, dove la conversazione e la visione sono la nuova interfaccia informatica, capace di proattivamente e personalmente soddisfare le nostre esigenze.

 

Immaginiamo un ricco ecosistema di conversazioni, che includono: la gente verso la gente; Persone al tuo assistente digitale personale; Persone a Bot; E anche assistenti digitali personali che sfruttano i Bot per tuo conto. https://it.wikipedia.org/wiki/Bot

 

Pensate ai Bots come nuove applicazioni con cui si parla in maniera naturale, invece di interagire con più applicazioni, pagine web o essere costretti a passare attraverso un insieme sconnesso di passaggi non naturali.

 

Possiamo chiamare qualsiasi applicazione come Bot all’interno di una tela di conversazione che soddisfa la nostra situazione in un determinato momento.

 

Gli assistenti digitali personali, come il software Cortana, possono fornire nella situazione il funzionamento al momento giusto nel posto giusto per ottenere un’interazione più umana con le cose. https://it.wikipedia.org/wiki/Cortana_(software)

 

LE COSE AUMENTANO CON LE COMPETENZE UMANE

 

Possiamo oggi abilitare le “cose”, tra cui Bots e Personal Digital Assistances, per comprendere il mondo reale attraverso le abilità umane tradizionali, come la visione, il discorso, la comprensione della lingua, la conoscenza e la ricerca intelligente.

 

Tutto questo può, infatti, essere raggiunto attraverso l’intelligenza artificiale, il Cloud Computing e l’avanzamento dei servizi abilitati all’apprendimento profondo.

 

Insegnando “cose” per comprendere il mondo reale, rendendole intelligenti e insegnandole come interagire in modi più umani e personali, possiamo permettere a ogni persona e organizzazione sul pianeta di ottenere più.

 

L’Uomo e le Cose lavorano insieme

 

Quando da un lato costruiamo cose che incrementano le abilità umane e dall’altro si impegnano le cose con sensi e intelligenza umana, non si tratta di esseri umani rispetto alle macchine, si tratta di esseri umani con macchine.

 

Per questo motivo, nei progetti moderni, sono utilizzando strumenti come Dynamics, Microsoft Teams e servizi cognitivi per rendere efficace la collaborazione del nuovo “Internet” di “Uomini e cose“.

Non vedo l’ora di condividere le tue opinioni e feedback su questo futuro, che è già qui!

Scrivimi info@phimail.org

 

PHI Foundation Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività e del non profit

 

La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 2 LUGLIO 2017

GIORNATA PER LE TRE COSE DELLA VITA

Oggi dedichiamo la giornata alle tre cose più importanti della Vita.

 

 

 

Ci sono 3 cose nella Vita

che non tornano mai indietro:

le parole, il tempo e le occasioni perse.

 

 

 

 

Ci sono 3 cose nella Vita

che possono distruggerti:

le bugie, l’orgoglio e la gelosia.

 

 

 

Ci sono 3 cose nella Vita che

non dovresti mai perdere:

le pazienza, la speranza e l’onestà.

 

 

 

Ci sono 3 cose nella Vita

che hanno un valore inestimabile:

la famiglia, l’amore e l’amicizia.

 

 

 

PHI Foundation Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività e del non profit

 

 

La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

 

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Sebastiano de Falco

 

PHI Foundation