REALIZZIAMO INSIEME LA FAVOLA DEL NATALE

Anche quest’anno è arrivato il Natale e come sempre diveniamo tutti più buoni, altruisti, solidari, e questa volta lo potremo dimostrare cercando di aiutare una famiglia sfortunata che tramite noi più volte si è appellata alla bontà e solidarietà della comunità esponendo il loro drammatico caso.

Un primo appello giunto alla nostra redazione e scritto direttamente da Giorgio D’ambrosio, pubblicato nel nostro blog e nei social media il 12 novembre 2016:

https://phifoundation.com/fundraising-solidale-novembre-2016/

Il secondo appello è stato pubblicato il 20 novembre 2016:

https://phifoundation.com/fundraising-solidale-novembre/

il terzo appello è stato pubblicato il 24 novembre 2016:

https://phifoundation.com/raccolta-fondi-famiglia-disabile/

Appelli che nonostante l’ampia partecipazione non hanno prodotto il sostegno concreto necessario alla famiglia D’Ambrosio e quindi anche per onorare le favole di Natale facciamo emergere il meglio di noi stessi e doniamo con il cuore permettendo alla famiglia D’Ambrosio di non sentirsi abbandonata e anche un po’ per noi stessi al fine di continuare a credere nel miracolo del Natale.

Eventuali donazioni potranno essere eseguite direttamente alla famiglia D’Ambrosio:

POSTEPAY EVOLUTION N.5333 1710  2126 3039 Intestato a Giorgio D’Ambrosio.

Contatto telefonico e WhatsApp +39-328-2174795 Giorgio D’Ambrosio.

Essere buoni fa star bene e sentire meglio dentro, aiutiamo la famiglia D’Ambrosio.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Articoli della settimana 11 dicembre

Articoli della settimana 4 dicembre

Articoli della settimana 27 novembre

La Colletta Alimentare per i poveri: un appuntamento solidale che dura da 20 anni

Lo sapevi che la Colletta Alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare ONLUS è l’evento di solidarietà più partecipato in Italia? Ebbene sì e nel 2016, precisamente oggi 26 novembre, spegne le candeline per i suoi 20 anni di promozione del recupero delle eccedenze alimentari e la sua redistribuzione alle strutture caritative.

Ma andiamo per ordine e facciamo un salto all’indietro, più precisamente al 30 marzo 1989 quando la ONLUS che ogni anno si adopera per organizzare in ogni regione d’Italia la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare viene a nascere.

A volerla intensamente il Cavalier Danilo Fossati, presidente della famosa azienda Star e Monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento religioso di Comunione e Liberazione, spinti dal desiderio di creare un qualcosa che si avvicinasse il più possibile alla Fundaciò Banc dels Aliments di Barcellona. Le idee su come sviluppare questo importante progetto volto alla riduzione dello spreco alimentare e alla protezione della popolazione povera erano tante ma in loro soccorso venne fin da subito una fitta rete di uomini e donne generose e di talento che, come volontari o dipendenti, permisero alla Fondazione Banco Alimentare ONLUS di crescere portando “a casa” risultati magnifici in soli 20 anni. Vediamoli insieme: 8.990 tonnellate di cibo recuperate presso i 12.000 punti vendita aderenti all’iniziativa Colletta Alimentare; 5.500.000 gli italiani che hanno donato cibo ai più poveri in questi anni di cui 135.000 volontari che oltre a fare questa donazione hanno partecipato attivamente alla Colletta Alimentare dalla nascita di questa ONLUS.

Giornata Nazionale della Colletta Alimentare a novembre dunque ma non solo perché la Fondazione Banco Alimentare ONLUS lavora tutto l’anno attraverso attività di fundraising o collette regionali seguite dalle organizzazioni locali della fondazione per mantenere alta la sensibilità verso lo spreco alimentare e verso la giusta redistribuzione del cibo a favore dei poveri.

Doppio obbiettivo, doppia vittoria quindi: e tu ci vai alla Colletta Alimentare di oggi per donare un po’ di cibo e di tempo per chi è più sfortunato di te?

 

Federica Pizzi

PHI Foundation

Per Natale regala un sorriso: Fondazione Floriani e il suo metodo di cura per i malati inguaribili

Quante volte ci è capitato di usare con tono stizzito il termine palliativo”? La Fondazione Floriani supera tale associazione mentale per scavare a fondo nell’etimologia di questa parola e ci racconta come qualcosa di palliativo sia fondamentale in molti casi della vita soprattutto se a ricevere quel qualcosa sono malati inguaribili.

Si chiamano Cure Palliative quelle cure che la Fondazione Floriani, associazione senza scopo di lucro, ha l’obbiettivo di diffondere e applicare per curare ogni aspetto della sofferenza dei malati terminali: fisico, psicologico, spirituale e sociale.

Riconosciute dall’ OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità grazie alla Legge n’38 del 2010, queste cure vengono continuamente aggiornate tramite la ricerca scientifica e lo studio grazie al sostegno di donatori e volontari della Fondazione Floriani che si occupano dell’attività di fundraising a 360 gradi: dalla piccola donazione di un pensionato ad  investimenti più importanti che prevedono l’utilizzo di fondi per l’istituzione di Corsi di Medicina Palliativa presso le università italiane.

Nata nel 1977 per volere di Virgilio e Loredana Floriani, entrambi scomparsi, Fondazione Floriani continua negli anni a far conoscere l’importanza di queste cure attraverso iniziative mirate all’attività di raccolta fondi come FONDACO che, per festeggiare la 20^ edizione, anche quest’anno apre le porte dello Studio Zeta di Milano (qui le indicazioni stradali per raggiungere le bancarelle) dalle h.11 del 26 novembre con un delizioso brunch e si chiude con un aperitivo il 29 dello stesso mese.

Solita location e storiche bancarelle in questa iniziativa di fundraising di Fondazione Floriani quindi, ma non solo: particolarissimi oggetti home made attendono i milanesi a caccia dei regali di Natale quest’anno a FONDACO… e chissà mai che, tra un pensierino alla mamma, uno alla moglie o uno al fidanzato, a qualcuno di noi, prima di tornarsene a casa e lasciare la Mostra Mercato di questa ONLUS, venga il desiderio di lasciare a chi è più sfortunato di noi una donazione che gli possa regalare una delle cure più efficaci che ci sia: un sorriso.

 

Federica Pizzi

PHI Foundation

FUNDRAISING SOLIDALE NOVEMBRE

In questi giorni abbiamo ricevuto un appello di richiesta aiuto che pubblichiamo integralmente così come ci è pervenuta.

 

Come detto in precedenza siamo due invalidi civili con invalidità al 100% con pensione minima di neanche 300 euro a testa mensili.

La mia invalidità è dovuta a paralisi infantile procuratami dal virus della polio dopo 3 ore dalla nascita.

All’età di 6 anni sono condotto in collegio a Perugia, dove rimango sino alla chiusura dello stesso negli anni 80 per un totale di 10 anni.

Tornato a casa vengo rinchiuso in una camera adiacente la stalla dove ero costretto anche a mangiare per ordine di mio padre che mi aveva escluso del tutto dal nucleo familiare per colpa del mio handicap.

Questa vita da recluso l’ho portata avanti sino al dicembre del 1992 dopo di che torno a Perugia in una comunità dove rimango per 5 anni, sono stato costretto a tornare a Perugia onde evitare il peggio dal momento che una persona del nucleo familiare mi stava istigando al suicidio.

di tutto quello che scrivo ne potete chiedere informazione presso la locale stazione de carabinieri che sono gli unici ad avermi aiutato.

Nel novembre del 97 ritorno in “famiglia” ma dopo due giorni che sono tornato una persona del nucleo familiare mi minaccia di far staccare energia elettrica e mi invita ad andare via da casa e a non tornare più.

Su di me ne avrei da dire ma sono tutte cose negative e di quello che uno può pensare è ancora peggio.

Anche mia moglie ha avuto un infanzia non tanto buona dato la sua malattia (psicosi schizofrenica acuta), malattia di cui la famiglia ha sempre negato l’esistenza, ha subito abusi di ogni genere senza poter far nulla per potersi difendere.

Più di una volta i sanitari si sono recati presso la sua abitazione per poterla aiutare ma venivano cacciati di casa in modo brusco.

Aveva una sorella che io non ho conosciuto a cui lei era molto legata che si è tolta la vita buttandosi in un laghetto artificiale del’enel vicino la loro abitazione.

Ho conosciuto mia moglie nel 98 e nel maggio del 99 ci siamo sposati.

Il giorno delle nozze posso dire che benché io abbia 1 fratello e 3 sorelle non ho visto nessuno di loro al mio matrimonio.

Una volta sposati, una delle mie sorelle inizia a sparlare di me con mia moglie dicendole che essendo stato a Perugia, avevo parecchie malattie, Sifilide, herpes ecc. invitandola a lasciarmi.

Mia moglie ha resistito sino a novembre del 99 dopo di che ha cominciato con le crisi dovendo ricorrere più di qualche volta alle cure ospedaliere con il T:S:O e da quel momento non è stata più bene.

Dal momento che non stavamo bene presso la casa materna per colpa dei “miei” che ci volevano cacciare a tutti i costi, nel 2001 il comune ci ha dato ospitalità presso una casetta asismica (baracca) costruita dopo il terremoto nella Marsica del 1913 sotto richiesta del C.S.M. di Avezzano.

Sono ormai parecchi anni che questa casetta sta cadendo a pezzi, dopo varie richieste sia verbali che per iscritto che vanno avanti da più di 3-4 anni, dopo che l’ufficiale sanitario ha dichiarato inagibile e pericolante questa baracca, il sindaco o chi per lui fingono di non sapere e di non vedere lo stato attuale in cui io vivo.

Mi rivolgo a lei Sebastiano de Falco affinché mi aiuti ad aprire una campagna raccolta fondi onde poter trovare una casetta anche in affitto per poter vivere un po’ degnamente avendo anche mia mogie che purtroppo per colpa della sua malattia ha capacità motorie al quanto e vistosamente ridotte.

Questa baracca dove vivo è piena di umidità, il soffitto sta crollando e rischiamo anche di rimanere travolti dai calcinacci, le mattonelle cadono per la troppa umidità.

Questo è da parte mia una richiesta di aiuto, mi rivolgo a Sebastiano de Falco della PHI Foundation ma anche a tutte le persone affinché questo mio grido di richiesta di aiuto arrivi ai cuori delle persone e non ci lascino soli.

Aiutatemi ad aiutarmi o meglio aiutatemi ad aiutare mia moglie.

Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

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Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

 

Giorgio D’ambrosio

PHI Foundation

FUNDRAISING SOLIDALE NOVEMBRE 2016

In questi giorni abbiamo ricevuto un appello di richiesta aiuto che pubblichiamo integralmente così come ci è pervenuta.

 

Come detto in precedenza siamo due invalidi civili con invalidità al 100% con pensione minima di neanche 300 euro a testa mensili.

La mia invalidità è dovuta a paralisi infantile procuratami dal virus della polio dopo 3 ore dalla nascita.

All’età di 6 anni sono condotto in collegio a Perugia, dove rimango sino alla chiusura dello stesso negli anni 80 per un totale di 10 anni.

Tornato a casa vengo rinchiuso in una camera adiacente la stalla dove ero costretto anche a mangiare per ordine di mio padre che mi aveva escluso del tutto dal nucleo familiare per colpa del mio handicap.

Questa vita da recluso l’ho portata avanti sino al dicembre del 1992 dopo di che torno a Perugia in una comunità dove rimango per 5 anni, sono stato costretto a tornare a Perugia onde evitare il peggio dal momento che una persona del nucleo familiare mi stava istigando al suicidio.

di tutto quello che scrivo ne potete chiedere informazione presso la locale stazione de carabinieri che sono gli unici ad avermi aiutato.

Nel novembre del 97 ritorno in “famiglia” ma dopo due giorni che sono tornato una persona del nucleo familiare mi minaccia di far staccare energia elettrica e mi invita ad andare via da casa e a non tornare più.

Su di me ne avrei da dire ma sono tutte cose negative e di quello che uno può pensare è ancora peggio.

Anche mia moglie ha avuto un infanzia non tanto buona dato la sua malattia (psicosi schizofrenica acuta), malattia di cui la famiglia ha sempre negato l’esistenza, ha subito abusi di ogni genere senza poter far nulla per potersi difendere.

Più di una volta i sanitari si sono recati presso la sua abitazione per poterla aiutare ma venivano cacciati di casa in modo brusco.

Aveva una sorella che io non ho conosciuto a cui lei era molto legata che si è tolta la vita buttandosi in un laghetto artificiale del’enel vicino la loro abitazione.

Ho conosciuto mia moglie nel 98 e nel maggio del 99 ci siamo sposati.

Il giorno delle nozze posso dire che benché io abbia 1 fratello e 3 sorelle non ho visto nessuno di loro al mio matrimonio.

Una volta sposati, una delle mie sorelle inizia a sparlare di me con mia moglie dicendole che essendo stato a Perugia, avevo parecchie malattie, Sifilide, herpes ecc. invitandola a lasciarmi.

Mia moglie ha resistito sino a novembre del 99 dopo di che ha cominciato con le crisi dovendo ricorrere più di qualche volta alle cure ospedaliere con il T:S:O e da quel momento non è stata più bene.

Dal momento che non stavamo bene presso la casa materna per colpa dei “miei” che ci volevano cacciare a tutti i costi, nel 2001 il comune ci ha dato ospitalità presso una casetta asismica (baracca) costruita dopo il terremoto nella Marsica del 1913 sotto richiesta del C.S.M. di Avezzano.

Sono ormai parecchi anni che questa casetta sta cadendo a pezzi, dopo varie richieste sia verbali che per iscritto che vanno avanti da più di 3-4 anni, dopo che l’ufficiale sanitario ha dichiarato inagibile e pericolante questa baracca, il sindaco o chi per lui fingono di non sapere e di non vedere lo stato attuale in cui io vivo.

Mi rivolgo a lei Sebastiano de Falco affinché mi aiuti ad aprire una campagna raccolta fondi onde poter trovare una casetta anche in affitto per poter vivere un po’ degnamente avendo anche mia mogie che purtroppo per colpa della sua malattia ha capacità motorie al quanto e vistosamente ridotte.

Questa baracca dove vivo è piena di umidità, il soffitto sta crollando e rischiamo anche di rimanere travolti dai calcinacci, le mattonelle cadono per la troppa umidità.

Questo è da parte mia una richiesta di aiuto, mi rivolgo a Sebastiano de Falco della PHI Foundation ma anche a tutte le persone affinché questo mio grido di richiesta di aiuto arrivi ai cuori delle persone e non ci lascino soli.

Aiutatemi ad aiutarmi o meglio aiutatemi ad aiutare mia moglie.

Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

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Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

 

Giorgio D’ambrosio

PHI Foundation

La raccolta fondi della campagna elettorale americana

Si è appena conclusa la campagna elettorale americana, con il risultato che tutti conosciamo: Donald Trump è il 45esimo Presidente degli Stati Uniti.

Ma quanto è costata la campagna ai due sfidanti? Quanti soldi hanno raccolto con la campagna di fundraising?

La legislazione che regola e controlla la raccolta fondi della campagna elettorale americana è decisamente complessa.

I contributi delle campagne elettorali vengono registrati, controllati e resi pubblici dalla Federal Election Commission (FEC); un ente istituito per rendere trasparente ogni spostamento di denaro dato che i rapporti tra la politica e l’economia americana potrebbero creare situazioni di interdipendenza.

I costi delle campagne elettorali americane sono enormi!

Di norma, i candidati, investono fondi personali: per le elezioni del 2016, Hillary Clinton ha investito 1,2 milioni di dollari e Donald Trump ne ha investiti 54 milioni.

Gran parte delle risorse economiche vengono raccolte dal comitato elettorale di ciascun candidato, il quale, per legge, può accettare donazioni fino a 2.700 dollari da ogni persona e fino a 5.000 dollari dalle associazioni.

Altri organi possono intervenire a favore della raccolta fondi.

Si chiamano Pac, super Pac (Political Action Committe) e Joint Fundraising Committes.

I Pac e super Pac sono enti che possono agire a supporto della raccolta fondi americana. Sono registrati e regolati in maniera che i fondi possano essere raccolti solo tra i propri membri. Inoltre, hanno la possibilità di accettare denaro da qualsiasi fonte.

I Joint Fundraising Committes sono costituiti da Comitati o Pac, in questo modo ciascun gruppo aderente può raccogliere la propria parte di donazioni e successivamente raggrupparle insieme. Muovono cifre più importanti per finanziare direttamente i partiti e candidati.

Chiunque doni ai Pac o ai super Pac, finisce nel database della Federal Election Commission (FEC).

Attraverso i super Pac, Hillary Clinton ha raccolto 8 milioni di dollari dal miliardario George Soron e 2,5 dal finanziere Donald Sussman, mentre Donald Trump non ha avuto lo stesso successo, anzi, ha raccolto decisamente meno finanziandosi perlopiù  con fondi personali per non dipendere dai piccoli donatori.

A completare il programma della raccolta fondi, per entrambi i candidati, una serie infinita di gadget da acquistare online.

Complessivamente i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti hanno raccolto più di un miliardo di dollari.

Nell’articolo di Milano Finanza vengono riportati i numeri della raccolta fondi per la campagna elettorale Clinton/Trump.

Ad oggi….

La sfida sulla raccolta fondi è stata superata dalla candidata democratica (dati FEC), ma, nel mondo delle campagne elettorali, non sempre vince chi sembra più preparato o chi ha consulenti migliori.

Qui potete trovare i risultati sull’ ELEZIONI USA 2016

 

Manuela Mussa

PHI Foundation

L’EVOLUZIONE DEL PHI CITY PROGRAM

Il Social Innovation City Program è un progetto studiato e pianificato da PHI Foundation con l’obiettivo di connettere idee e persone all’interno di un network che abbia come scopo quello di innovare e valorizzare l’ecosistema culturale e sociale, attraverso la sviluppo di nuove pratiche relazionali e la creazione di nuove reti di contatti interpersonali.

PHI Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo le Organizzazioni Non Profit locali nello sviluppo del progetto nelle singole aree d’influenza.

Il PHI City Program vuole mettere in rete e in connessione tra loro i cittadini di un circoscritto ambito territoriale e stimolare l’ecosistema culturale locale per promuovere una innovazione sociale nell’ambito del terzo settore e in particolare delle attività Non Profit.

La speranza è di qualificare le competenze e incrementare la consapevolezza dei cittadini già attivi sui temi di innovazione sociale, sviluppo locale e partecipazione, individuando le criticità e le potenzialità più caratteristiche del territorio; elaborando innovativi modelli di finanziamento che coinvolgano il pubblico e il privato, progettando iniziative di raccolte fondi mediante più strumenti come il Crowdfunding e Fundraising civico per progetti sociali e culturali che riguardino la comunità locale di riferimento al fine di svilupare il territorio.

Entra in PHI Foundation Social Innovation Community.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

UNA MANO ALLA VITA

SABATO 26 NOVEMBRE 2016 AUDITORIUM CARIPLO DI MILANO

Concerto a favore di UNA MANO ALLA VITA ONLUS

Sul palco per il decimo anno i Gospel Times

Special guest: Rejoice Gospel Choir e Enrico Intra

 

PHI Foundation presenta Una Mano alla Vita Onlus che sarà lieta di invitarvi al concerto che si terrà Sabato 26 Novembre alle ore 20:30 presso l’Auditorium Cariplo di Milano (Largo Gustav Mahler) per festeggiare il  trentesimo  anno  della propria costituzione.  L’evento è a sostegno dei progetti dell’Associazione che fornisce assistenza gratuita domiciliare ed in hospice a malati terminali. Nel corso della serata, dedicata alla musica blues, jazz e gospel, si esibiranno il gruppo Gospel Times, il Rejoice Gospel Choir diretti da Gianluca Sambataro e con la partecipazione straordinaria di Enrico Intra.

26 Novembre 1986 – 26 Novembre 2016. Trent’anni di attività e progetti di Una Mano alla Vita Onlus. Un percorso non sempre facile, ma contrassegnato dal raggiungimento di  traguardi importanti. Lo spettacolo proposto è “più di un concerto”, porterà agli ascoltatori una vera e propria carica di energia e di emozioni per festeggiare una duplice ricorrenza: il trentesimo anno di attività dell’Associazione e la decima edizione del concerto che i  Gospel Times hanno dedicato a Una Mano alla Vita. Ne risulterà un evento che verrà ricordato, oltre che per l’interessante omaggio offerto agli spettatori, anche e particolarmente per la vivacità dell’evento che saprà divertire, coinvolgere ed entusiasmare tutto il pubblico presente.

UNA MANO ALLA VITA Onlus, associazione senza fini di lucro, nasce nel 1986 con l’obiettivo di sviluppare e sostenere iniziative sanitarie, assistenziali e sociali per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti in fase  irreversibile e per il supporto alle loro famiglie. L’associazione è riconosciuta giuridicamente dalla Regione Lombardia, è iscritta nel Registro delle Onlus ed è Socio fondatore della Federazione Cure Palliative. Da trent’anni propri medici, psicologi ed infermieri che vengono inseriti in strutture sanitarie pubbliche a titolo completamente gratuito, curano e assistono a domicilio e in hospice i malati terminali con l’utilizzo delle cure palliative.  Maggiori informazioni sul sito www.unamanoallavita.it 

Il gruppo dei  GOSPEL TIMES nasce nel 2005 su iniziativa della cantante newyorkese Joyce E. Yuille unitamente a musicisti di alto livello come Julia St. Louis, Kenneth Bailey, Will Weldon Roberson. Artisti dalle personalità e caratteristiche diverse ma tutti accomunati dalla volontà di trasmettere, attraverso un vasto repertorio di traditional e spiritual,  il vero “sound gospel”. In questo concerto al gruppo originario si aggiungeranno il ballerino e coreografo Wendell Simpkins,  Josie St.Aimee e Scheol Dilu Miller. Il gruppo dei Gospel Times sarà accompagnato dai musicisti Stefano Calzolari al piano, Michele Bonivento all’organo, Franco Penatti alla batteria, Sandro De Bellis alle percussioni e Emilio Foglio alla chitarra.

Il REJOICE GOSPEL CHOIR nasce nel 2001 grazie all’iniziativa di Paola Gestori. Rejoice significa: “ Gioisci! Esulta! Fai festa! ” e questo è lo spirito che anima il coro, che mira a trasmettere a chi l’ascolta la stessa carica di gioia e di energia di chi canta. Il RGC è diretto e preparato vocalmente da Gianluca Sambataro, pianista jazz e gospel, che dal 2003 ne segue il progetto artistico e ne arrangia il repertorio dando quell’impronta di originalità che lo caratterizza.

ENRICO INTRA pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano. Si è affermato giovanissimo negli anni ’50 ed è stato tra i primi musicisti italiani ad elaborare un concetto “europeo” di jazz.

Grazie di cuore a voi tutti per il sostegno che ci avete dato in passato e che vorrete darci in futuro: vogliamo potervi raccontare i nostri prossimi trent’anni.

I biglietti per la serata sono acquistabili al prezzo di 31,50/21 euro platea e 26,25/15,75 euro balconata e galleria presso l’Auditorium Cariplo di Milano, sul sito www.vivaticket.it o direttamente presso Una Mano alla Vita Onlus in Via G. Govone 56 a Milano Tel. 0233101271-3476028473, email: umav@unamanoallavita.it – eventi@unamanoallavita.it e sul sito www.unamanoallavita.it

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

PHI DONATION DAY: il dono e il territorio

Donation day 2016: Sebastiano de Falco della PHI Foundation ha partecipato all’evento di Milano “Il dono e il territorio” tenutosi il 19 settembre alle Gallerie d’Italia.

 

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Un’analisi che fotografa una situazione in evoluzione anche se in alcuni casi fa nascere delle perplessità e domande cui difficilmente riusciamo a dare una semplice risposta bensì porta a riflettere attentamente alla ricerca del giusto equilibrio.

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Raccolta fondi, solidarietà, sostegno alle organizzazioni non profit, sviluppo della social innovation e delle attività di fundraising, contatto one – to – one, supporto crescita territorio, legittimazione giorno del dono, questi i principali argomenti affrontati.

 

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Il grande desiderio di Sebastiano de Falco è rendere tutti partecipi delle informazioni e dati emersi dall’indagine e analisi presentata durante il convegno.

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L’andamento delle raccolte fondi (vedi bilanci 2015 e previsioni 2016 – 14^) con rilevazione nel settembre 2016 con la partecipazione dell’osservatorio IID di Sostegno al non profit sociale.

Trovi le slide dell’indagine alla pagina http://www.istitutoitalianodonazione.it/it/indagini/indagini-osservatorio-iid/area-di-ricerca-organizzazioni-non-profit

 

 

Raccolte fondi sempre più social e premiate dal contatto one-to-one

Nel primo appuntamento #Donoday2016 presentati i dati  della 14^ indagine IID sulle raccolte fondi. Al via domani le oltre 100 iniziative per il 1° Giro dell’Italia che dona

Un aumento timido ma costante nel tempo delle raccolte fondi nel terzo settore e una maggiore diversificazione degli strumenti messi in campo dalle associazioni italiane: questi i dati che emergono dalla 14^ edizione dell’indagine “L’andamento delle raccolte fondi: bilanci 2015 e proiezioni 2016” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al Non Profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con l’Associazione Italiana Fundraiser (Assif). La presentazione dei risultati si è tenuta lunedì a Milano presso Gallerie d’Italia durante l’evento “Il dono e il territorio”, un appuntamento realizzato con Fondazione Cariplo per celebrare l’apertura delle due settimane di celebrazione di #DonoDay2016, il Giorno del Dono edizione 2016.

Commenta Edoardo Patriarca, Presidente IID: “Mi piace celebrare la seconda edizione del Giorno del Dono con un’ulteriore conferma del miglioramento della raccolta fondi da parte delle associazioni non profit intervistate, un segnale di positività ed entusiasmo in linea con la mobilitazione nazionale che vede più di 200 adesioni tra comuni, associazioni, imprese e scuole per il 1° Giro dell’Italia che dona, una maratona che da nord a sud fotografa un Paese capace di celebrare il dono nei suoi aspetti più nobili. E questo è solo il primo passo verso un cambiamento culturale che l’IID vuole promuovere, affinché il tema della gratuità sia al centro dell’agire di ognuno di noi”.

I dati raccolti su un campione di oltre 150 Organizzazioni non profit (ONP) mostrano infatti che due intervistati su cinque dichiarano di aver registrato, a bilancio 2015, un miglioramento della  propria raccolta fondi rispetto all’anno precedente, mentre diminuiscono di quasi 10 punti percentuali le organizzazioni che lamentano una flessione. E questo dato non è che l’ultimo gradino di un trend positivo tracciato negli ultimi anni che, dopo il crollo del 2011, sembra non volersi fermare. Si tratta di un incedere a piccoli passi che non è ancora in grado di raggiungere le performance del 2010, ma che segna ugualmente il sorpasso delle ONP soddisfatte su quelle che non lo sono. Le previsioni per l’intero 2016, pur essendo prudenziali, sono moderatamente ottimistiche, con quasi un 30% del campione che si aspetta di migliorare le già positive performance di raccolta fondi 2015 e solo un 24% che teme di non confermare i risultati già ottenuti.

Rispetto al 2014 emergono segnali di innovazione da non trascurare per quanto riguarda le strategie di fundraising: nonostante primeggino ancora una volta strumenti tradizionali quali direct mailing cartaceo ed eventi pubblici, si registra un utilizzo in aumento di banchetti in piazza (+7%) e face to face/dialogatori (+4%), ma anche di canali web quali carta di credito, crowdfunding e, soprattutto, social media (+5%). Tutto questo porta ad una maggiore varietà di strumenti utilizzati rispetto agli anni precedenti.

Commenta Patriarca: “Quest’ultimo è un segnale importante che attesta l’affacciarsi al mondo delle donazioni di generazioni, se non nuove, quantomeno più giovani e comunque più avvezze agli strumenti social, forse un target che può godere di una inferiore disponibilità economica ma che non deve essere più trascurato, visto anche il diffondersi di dispositivi mobili quali smatphone e tablet. Se da un lato è necessario un intervento per costruire una vera educazione alla cultura del dono, dall’altro non bisogna dimenticare che si costruiscono oggi i donatori di domani, perché è inevitabile un turn over generazionale”.

Una caratteristica accomuna tutti gli strumenti che hanno migliorato le proprie performance: prevedono un contatto personalizzato tra donatore e associazione. Conclude Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID: “Il donatore privato desidera incontrare l’associazione, dare un volto e un nome all’organizzazione di cui potersi fidare, porre in prima persona le domande giuste ed avere le risposte in  tempo reale. E questo può avvenire sono in un contesto di contatto diretto one-to-one, o nel modo fisico o in quello virtuale”.
Scarica l’indagine completa

Con la presentazione di questi dati si sono aperte le due settimane di celebrazione del Giorno del dono 2016 che quest’anno si comporrà di oltre 100 iniziative, distribuite su tutto il territorio nazionale, iniziative che disegneranno la mappa del 1° Giro dell’Italia che dona: tappe uniche, ognuna con la sua specificità, che culmineranno nell’incontro del 4 ottobre a Roma che avrà come protagonisti ancora una volta i ragazzi delle scuole.

#PHI: Migliorano le raccolte fondi del non profit

COMUNICATO STAMPA  ISTITUTO ITALIANO DONAZIONI

Dal 23 settembre partono le iniziative per la seconda edizione di #DonoDay Più di 100 eventi per il 1° Giro dell’Italia che dona Milano, 19 settembre 2016.

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PHI Foundation: Sono incoraggianti i dati della 14° edizione dell’indagine “L’andamento delle raccolte fondi: bilanci 2015 e proiezioni 2016” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al Non Profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con l’Associazione Italiana Fundraiser (Assif). Quasi il 40% delle ONP dichiara di aver aumentato la propria raccolta fondi nel 2015, con un leggero incremento rispetto al 2014. Il dato rilevante è la diminuzione di quasi 10 punti percentuali delle organizzazioni che dichiarano di aver peggiorato le proprie performance rispetto al 2014. L’anteprima dell’indagine è stata presentata questa mattina a Milano da Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID, durante il convegno “Il Dono e il Territorio” che l’IID, insieme a Fondazione Cariplo, ha organizzato alle Gallerie d’Italia a Milano. Durante il convegno il presidente dell’Istituto Italiano della Donazione Edoardo Patriarca ha illustrato gli oltre 100 eventi che si terranno in tutta Italia dal 23 settembre al 7 ottobre per il 1° Giro dell’Italia che dona: quasi 200 sono gli aderenti tra comuni, scuole e associazioni. Da oggi tutti i cittadini potranno partecipare attivamente alle celebrazioni del Giorno del Dono, ricercando l’iniziativa più “vicina a casa” grazie alla mappa interattiva. Sono 50 le scuole che aderiscono al video contest “Donare molto più di un semplice dare” per un totale di oltre 1500 ragazzi entusiasti di raccontare la propria idea di dono. Questi i numeri dell’iniziativa: 90.000 le visualizzazioni alle pagine dei video presenti nella piattaforma e più di 36.000 votanti per eleggere il vincitore della categoria “Giuria Popolare”. Per sapere i nomi delle scuole vincitrici della seconda edizione del contest bisognerà aspettare il 4 ottobre, giorno in cui si terrà alla Camera dei Deputati l’evento principale. Ad aprire la mattinata è stato il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che ha annunciato l’impegno della Fondazione nella diffusione della cultura dei lasciti testamentari, come forma di dono che va al di là di noi stessi: “E’ nostra responsabilità e dovere in questo periodo di crisi sociale ed economica far conoscere questa opportunità filantropica unica che in modo semplice, sicuro ed efficace permette a tutti di mettere a disposizione con continuità nel tempo il proprio patrimonio, piccolo o grande che sia, e quindi di partecipare al benessere futuro delle propria collettività, riattivando risorse e capacità, adeguandosi a bisogni nuovi ed emergenti senza disperdere la speranza di un futuro comune migliore”. È stato il presidente dell’IID Edoardo Patriarca a presentare i risultati raggiunti nella seconda edizione del Giorno del Dono, i numeri delle iniziative, delle adesioni e dei prossimi appuntamenti. “Mi piace celebrare la seconda edizione del Giorno del Dono -ha detto Patriarca- con una conferma del miglioramento della raccolta fondi da parte delle associazioni non profit intervistate, un segnale di positività ed entusiasmo in linea con la mobilitazione nazionale che vede quasi 200 adesioni tra comuni, associazioni, imprese e scuole al Primo Giro dell’Italia che dona che da nord a sud ha fotografato un paese capace di celebrare il dono nei suoi aspetti più nobili. E’ solo il primo passo per un cambiamento culturale che l’IID vuole promuovere affinché il tema della gratuità sia al centro dell’agire di ognuno di noi, come ci ha ricordato anche il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scomparso pochi giorni fa e primo firmatario nonché grande sostenitore della legge istitutiva del Giorno del Dono”. Stefano Cerrato del Banco Popolare ha presentato la campagna di comunicazione a favore della prima raccolta fondi organizzata per il Giorno del Dono, curata insieme all’Istituto Italiano della Donazione: “Il Banco Popolare attiverà la raccolta fondi, sul conto corrente dedicato Giorno del Dono 2016, coinvolgendo tutte le proprie filiali, circa 1.800. Il conto corrente è già operativo e resterà aperto per la raccolta dei fondi fino al 30 novembre. La campagna, che prevede la distribuzione dei materiali a supporto dell’iniziativa in tutte le filiali, inizierà il 26 settembre e terminerà il 7 ottobre, mentre il conto corrente resterà aperto fino al 31 novembre per la raccolta dei fondi da parte dei cittadini” . Comunicato Stampa IID L’importo raccolto sarà destinato a progetti di enti selezionati secondo chiare regole di trasparenza e correttezza, contenute nella “Carta della Donazione”, il codice etico utilizzato dall’Istituto Italiano della Donazione, che garantisce il donatore sul buon uso delle risorse raccolte. I progetti selezionati saranno di associazioni impegnate nei lavori di ricostruzione “sociale” e territoriale dei paesi colpiti dal sisma del 24 agosto. Le associazioni potranno candidare i propri progetti a partire dal 10 di ottobre fino al 14 novembre. Entro Natale verranno annunciati importi e progetti vincitori. L’iban per contribuire è IT73W0503411701000000040416, beneficiario: Giorno del Dono 2016 Banco Popolare, Causale: Giorno del dono. Durante il convegno, Filippo Petrolati, responsabile del progetto Fondazioni di comunità, ha lanciato la Campagna a favore dei lasciti testamentari promossa da Fondazione Cariplo. “Dopo oltre 15 anni di esperienza di intermediazione filantropica e di attività a sostegno di enti e progetti di utilità sociale -ha detto Petrolati-, lanciamo oggi una campagna a favore dei lasciti testamentari, sicuri che le che le Fondazioni di Comunità locali promosse da Fondazione Cariplo possano costituire un vero e proprio ponte tra generazioni per la loro capacità di interpretare e garantire nel tempo le volontà e i sogni di chi intende continuare a vivere grazie alla possibilità di costituire fondi filantropici permanenti”. A supporto della Campagna Lasciti Gian Paolo Barbetta ha presentato l’aggiornamento rispetto al 2009 del Quaderno dell’Osservatorio “Il mercato dei lasciti testamentari”. “Nell’arco dei prossimi 15 anni un quinto della ricchezza netta dell’intero Paese è destinata ad essere trasferita mortis causa – ha spiegato Barbetta-. All’interno di questo flusso, si ipotizza che il valore potenziale dei lasciti alle istituzioni del Terzo settore possa rappresentare un ammontare significativo, corrispondente a circa l’1% della ricchezza complessiva del paese. In Italia, il valore economico di tale ricchezza potrebbe oscillare fra i 100 e i 129 miliardi di euro; in Lombardia, potrebbe attestarsi intorno ai 12 miliardi”. A chiudere la mattinata un momento di riflessione sul dono, dove a essere protagoniste sono proprie le storie di filantropia del territorio lombardo, precedute dall’intervento di Luigi Campiglio, docente di politica economica alla Cattolica di Milano. A raccontarle Catherine De Senarclens, consigliere della Fondazione comunitaria del lecchese Onlus, Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunitaria del Novarese Onlus e Carlo Vimercati, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca.

ONP

ONP: #PHI Foundation

Registrandosi nella Community di PHI Foundation le ONP avranno la possibilità di godere della visibilità che la piattaforma garantirà loro.

Inoltre tramite una rete di collegamenti tra PHI Foundation e alcune cooperazioni specializzate, le ONP potranno presentare domanda per accedere a finanziamenti pubblici o privati in forma “gratuita”.
Le ONP, potranno inviare le loro idee e progetti di raccolta fondi a PHI Foundation, affinché il gruppo “Fundraisers” ne valuti la concreta fattibilità.

Se il progetto dovesse essere approvato, si studierebbe insieme il modus operandi al fine di promuovere una campagna di Crowdfunding o di seguire altre strade per raccogliere risorse utili a finanziare il progetto.
Infine sul profilo dell’ONP registrata sarà possibile attivare il tasto “Dona” per ricevere direttamente fondi e contributi da parte di Donatori e Sostenitori.
Per qualsiasi ulteriore informazione potete contattare PHI Foundation nell’apposita sezione Contatti

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Festival del fundraising

Diventa Relatore al Festival del fundraising 2017

La X edizione del FESTIVAL DEL FUNDRAISING 2017 è programmata per il 17-18-19 maggio 2017.

Da pochi giorni i fundraiser che hanno voglia di buttarsi in una nuova ed emozionante avventura possono candidarsi, entro il 30 settembre 2016, per diventare relatore alla prossima edizione del FESTIVAL DEL FUNDRAISING 2017 http://www.festivaldelfundraising.it/it/diventa-relatore/

Festival del fundraising

Verranno valutate le candidature che presenteranno i seguenti punti:

  1. portatore di idee nuove e avanzate
  2. collezionista di esperienze concrete
  3. sempre alla ricerca di spunti geniali e innovativi
  4. un fundraiser capace di ispirare altri fundraiser

Mentre la fase successiva avverrà con un appuntamento via Skype. I relatori sono tutti volontari.

L’edizione del Festival di quest’anno (FFR16) ha visto la partecipazione di 800 fundraiser per 63 workshop e 9 tavoli di discussione, con 80 relatori provenienti da tutto il mondo.

Due grandi momenti: la planetaria iniziale in diretta streaming e la planetaria finale con l’intervento di Kumi Naidoo, (direttore esecutivo dell’organizzazione non governativa ambientalista Greenpace) seguito da Alberto Cairo (delegato del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Afghanistan).

Concludendo, vi segnalo il blog di una giovane fundraiser, Francesca Cerutti, la quale ha partecipato alla IX Edizione del Festival del Fundraising raccontandone le emozioni della “prima volta”. Di recente ha pubblicato un post molto bello descrivendo con semplicità alcuni aspetti di questa complicata professione http://www.unaerredueti.it/ne-santi-ne-maghi-solo-fundraiser/.

Buona lettura!

Manuela Mussa

Phi Foundation

PHI

Chi è Foundation?

PHI Foundation è la prima Social Innovation Community italiana.

Cos’è la Social Innovation?

È un nuovo modo di intendere la società e il ruolo che l’individuo deve avere al suo interno. È una sorta di evoluzione concetto di “partecipazione sociale” dove l’elemento fondamentale è costituito dal coinvolgimento diretto di tutti i protagonisti in campo.

Uno degli strumenti più idonei a sostenere questo cambiamento è il Fundraising.
Il Fundraising nella Social Innovation non è chiedere la carità o l’elemosina, ma coinvolgere e rendere partecipi gli individui, così che diventino parte stessa del progetto.

Entrare in PHI Foundation significa condividere questa filosofia e diventare parte di una Community che porta avanti progetti di utilità sociale per il settore Non Profit.

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Entra anche tu in PHI Foundation

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

#Social Innovation City Program

#Social innovation city program

La Social Innovation è generalmente un’iniziativa bottom-up (che parte dal basso verso l’alto) e PHI Foundation, ha configurato un innovativo modello di sviluppo sostenibile, place to place denominato “Social Innovation City Program“.

 
 

Il PHI City Program è un progetto che mira a coinvolgere i Fundraiser locali nella crescita e nello sviluppo delle Organizzazioni Non Profit con una inevitabile ricaduta positiva sulla comunità locale.

 

L’obiettivo è quello di creare un ecosistema a livello locale in grado di rimuovere gli ostacoli che inibiscono il progresso, identificando metodi più efficaci per affrontare e risolvere i problemi sociali contribuendo alla crescita economica.

 

Sarà molto di aiuto e gradito il tuo mi piace!

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Fundraiser

Il cuore del fundraiser

Un’esperienza che unisce improbabili relazioni

Questa che vi racconterò è la mia esperienza, sicuramente semplice, ma che ha trasformato il mio concetto del Fundraiser, professionista poco conosciuto nel settore lavorativo ma con rapida crescita sul mercato non profit italiano.

La scelta di approfondire le mie conoscenza su questa professione sono nate dalla necessità di riconoscermi in un lavoro che mi aiutasse a soddisfare il lato emozionale/intellettuale.

Andavo cercando un modo di mettere in pratica quello che mi avevano insegnato da piccola e che credevo che fosse il modo di contribuire positivamente al miglioramento delle cause sociali.

Mi sono iscritta ad una iniziativa promossa dalla Fondazione Adventum, organizzazione non profit che ha come mission quella di prevenire l’usura ed educare all’uso responsabile del denaro.
Tra le iniziative della fondazione, questa in particolare cerca di dare un aiuto concreto a tanti ragazzi che sono disoccupati.

Questo programma fu creato per dare formazione sulle tecniche e strumenti dal Fundraising e una volta concluso il percorso formativo e pratico, il Fundraiser avrebbe avuto gli strumenti per candidarsi a un posto di lavoro.

La prima cosa che mi fu insegnata è che Fundraising voleva dire costruire relazioni con cui poter collaborare, insegnare che la grandezza di donare la si può fare con la gioia in cuore piuttosto che con i numeri. Può sembrare un discorso superficiale ma io credo fermamente in questo concetto.

Mancano 3 settimane per concludere questi due intensi anni di formazione è ho avuto una trasformazione interna, ho capito che le opportunità sono da afferrare e che gli ingredienti per facilitare il lavoro del fundraiser sono: flessibilità con misura giusta, ottimismo infinito, molta determinazione, una buona dose di intelligenza emotiva e che tutto va pianificato (perfino la mia lista della spesa) in tutti i suoi dettagli.

Sono tante le cose apprese ma quelle che rimangono più accentuate sono che la differenza in questo lavoro si costruisce con grande buona volontà e condivisione, bisogna riprendere le relazioni, la fiducia nelle altre persone e che al centro di tutto ci sono sempre persone che aiutano persone.

La ricerca di cambiamenti e di sviluppo nel settore non profit è una vena principale di questo cuore perché essa ci aiuta a conoscere il mondo del terzo settore che evolve di continuo e a sentire le emozioni delle persone che ne fanno parte.
Il fare rete e creare condivisone di risorse umane, economiche e formativa è alla base di questo mestiere.

E’ appena uscito il bando di apertura del nuovo percorso gratuito Professione Fundraiser 2017, i requisiti obbligatori sono:

  • Avere un’età compresa tra 21 e 38 anni
  • Essere inoccupato
  • Essere in possesso di un diploma di scuola superiore

Se anche tu vuoi fare una simile esperienza puoi approfondire di più.

Vorrei concludere citando una frase che ognuno di noi può valutare in qualsiasi ambito, “Le avversità possono essere delle formidabili occasioni” Thomas Mann.

Jazmin Sivinta

Phi Foundation