Storytelling

Storytelling: il modo migliore per comunicare

Storytelling: da sempre il modo migliore per comunicare

Storytelling per raccontare trasmettendo immagini e pensieri

Storytelling arriva direttamente al cuore

 

Storytelling: Lo Storytelling è da sempre il modo più veloce, immediato ed efficace di tramandare un messaggio da persona a persona. La sua natura semplice, discorsiva e personalizzata lo rende lo strumento ideale per arrivare dritti al cuore di chi lo ascolta.

Ecco perché, ancora oggi, nonostante l’evoluzione dei sistemi di comunicazione, la tecnica dello Storytelling, continua ad essere la più efficace.

Soprattutto quando si raccontano storie, aneddoti o esperienze dirette, reali e concrete che riguardano il mondo sociale, delle ONP e del volontariato, la capacità del racconto di penetrare nell’animo di chi ascolta è altissima.
Se anche tu hai delle storie, dei racconti o delle esperienze che riguardano la tua ONP da voler raccontare e condividere con gli altri, questo è il posto giusto per farlo!

Il tuo racconto sarà letto da migliaia di persone e potrà essere d’aiuto a molti e di insegnamento a tanti.

Cerca dentro di te le parole giuste da usare, elabora il tuo personale racconto e consegnalo alla Community! Ci sarà senz’altro qualcuno che te ne sarà grato.

A volte per fare del bene non occorre fare viaggi lunghissimi o disporre di patrimoni ingenti, è sufficiente mettere a disposizione di chi ha bisogno la propria esperienza e un po’ del proprio tempo.

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Eventi Digitali: Mashable Social Media Day Italia

Eventi Digitali: Mashable Social Media Day Italia

Eventi Digitali: Mashable Social Media Day Italia

 

Eventi Digitali: Mashable Social Media Day Italia, uno degli eventi digitali più importanti del panorama italiano.

D: Ciao intanto grazie per averci concesso quest’intervista, partirei subito dal Mashable.

Eventi Digitali: Tu hai portato in Italia un evento digitale presente già in altre nazioni, ma lo hai reso l’appuntamento digital più importante e interessante del panorama italiano, ci vuoi raccontare come hai cominciato e da dove è partita l’idea?

E: “L’incontro tra Mashable, terzo blog più popolare al mondo con sede negli Stati Uniti,  e avviene quando il loro team mi intercetta on line per chiedermi se volevo organizzare la versione milanese di questa manifestazione che ha come obiettivo quello di celebrare e diffondere la cultura digitale in tutto il mondo.

Io, che vivevo già a Londra stavo quasi per dire di no.. poi però mi sono detta.. come dicono qui a Londra, why not?  I contatti li ho, le idee pure, la community che mi segue anche, quindi.. proviamoci.. e così inizia questa avventura: un evento gratuito di 150 persone nel 2014, divenuto a pagamento nel 2016, che raggiunge 1.170 partecipanti nel 2017, che triplica il fatturato anno su anno.. che oggi conta un gruppo di lavoro che si costituisce di oltre 15 persone su 5 città e due paesi diversi… ecco, mai avrei potuto immaginare che sarebbe successo questo.

Nasce quindi per caso, nel lontano 2014, ho seguito il mio istinto, ci ho messo il cuore, le idee.. ho disegnato questo progetto dall’inizio alla fine.. ma mai avrei potuto pensare che quel pezzo di carta sarebbe diventato una community di oltre 20.000 contatti, in grado di coinvolgere persone da tutta Italia e tanti sponsor e partner importanti.”

D: Per l’edizione del 2021, si terrà virtualmente? vuoi anticiparci qualche novità o qualche curiosità?

E: “Certamente. Ci saranno interviste sul palco, workshop tematici, panel su temi caldi come l’influencer marketing e la blockchain, ma soprattutto tutto rigorosamente online in contemporanea di speech davvero interessanti presentati da professionisti di altissimo livello.

Eventi Digitali: La manifestazione  avrà ancora una volta un sapore internazionale con la presenza di relatori provenienti anche da oltre oceano, come nel caso di Chimeren Peerbhai, Global Digital Product Manager della celebre casa farmaceutica GlaxosmithKline, la quale spiegherà come utilizzare nuove tecnologie come augmented reality e virtual reality utili per testare, convalidare e modellare l’offerta di prodotti di consumo garantendo risultati di maggiore impatto.

Non saranno da meno gli altri speaker d’eccezione protagonisti pronti a condividere col pubblico di SMDAYIT + DIDAYS la loro visione del futuro e le strategie da applicare per avere successo.  Ad aprire la prima giornata dell’evento sarà Isabella Lazzini, Marketing e Retail Director di Huawei, Tecnologia e design 3.0 per un nuovo consumer journey; Flavia Baccaro e Federica Cambiago di Deutsche Bank analizzeranno invece il chatbot come nuovo strumento di customer relationship management e di lead nurturing; mentre Antonio Gatti, Digital Transformation Advisor di Microsoft, spiegherà come, grazie alle logiche delle digital platform, un’azienda possa innovare la propria offerta sul mercato partendo dall’ottimizzazione dei processi produttivi per arrivare all’introduzione di un nuovo modello di business.

Questi e molti altri importanti relatori, ci terranno compagnia per una 3 giorni che si preannuncia scoppiettante e interessantissima.”

D: Per chi non lo sapesse, PHI Foundation anche quest’anno è media partner del Mashable Italia e di questo ringraziamo Eleonora Rocca per averci concesso nuovamente questo privilegio.

PHI Foundation da anni si occupa di educare e informare il pubblico su tutto quello che riguarda il terzo settore e il mondo no profit. La partnership con Mashable rientra proprio in questa visione strategica secondo la quale il web, e il mondo digitale in generale, possano fornire ottimi strumenti per aiutare e promuovere iniziative sociali.

Vuoi dirci in che maniera il Mashable e il terzo settore potrebbero trovare un punto d’incontro secondo te?

E: “A mio avviso la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti di marketing digitale diventa ancora più fondamentale nel settore non profit  in quanto  permettono di ottenere ottimi risultati di vendita pur avendo budget più limitati rispetto alle grandi aziende private. Inoltre questo mondo ha aperto la strada a molti strumenti di raccolta di consensi o di fondi stessi, come anche di creazione di community di settore molto forti, pur senza doversi incontrare necessariamente di persona; un altro vantaggio molto grande a mio avviso per il terzo settore e il non profit: le distanze si accorciano così come la velocità delle comunicazioni.” 

D: Più in generale, che tipo di convergenza intravedi tra il mondo digitale e il non profit? E soprattutto, data la tua grande competenza e conoscenza del mondo digitale, esistono delle piattaforme, degli strumenti o delle start up che tu puoi suggerire in questo ambito ai nostri lettori?

E: “Mi vengono in mente: https://italianonprofit.it/ ; La piattaforma gratuita per tutti gli enti non profit dove tutte le organizzazioni sono messe in condizione di raccontare le loro storie e i loro dati.

Oppure https://www.techsoup.it/, la piattaforma dedicata alla digitalizzazione delle non profit.

Oppure ancora: http://www.tripmetoo.it/, che ha come obiettivo quello di aiutare viaggiatori e operatori del settore a vivere un turismo basato sulla diversità, l’inclusione sociale e l’uguaglianza; di conseguenza anche chi ha esigenze speciali, può costruire grazie a questa piattaforma  esperienze di viaggio ad-hoc totalmente customizzabili.

D: Un’ ultima domanda prima di chiudere: che futuro prevedi per il web e il social in generale e cosa pensi che ci riserverà il futuro digitale tra i prossimi 5-10 anni?

E: “Penso che l’interesse per una comunicazione in formato video e i mezzi di comunicazione immediati e molto “visivi” come Instagram continuerà. Credo che ci sarà sempre più attenzione ai contenuti di valore, che sappiano dare dei contenuti di livello e sempre più unici, in quanto gli utenti sono ormai bombardati dalle informazioni e sarà sempre più difficile riuscire a “stand out from the crowd” come si dice qui a Londra 😊”.

Grazie per il tempo che ci ha dedicato, ci vedremo senz’altro durante il Mashable Italia e siamo sicuri che anche quest’anno sarà un appuntamento indimenticabile.

 

 

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Autore della tua vita con una storytelling

Autore della tua vita con una storytelling

Autore della tua vita con una storytelling

Autore Storytelling Cos’è?

Autore: E’ l’arte di saper raccontare, di narrare, di far rivivere attraverso il racconto, qualcosa che è capitato o che ti è stato riportato da altri.

Lo storytelling nasce con l’uomo, perché voler condividere attraverso il racconto, quanto ci succede, è la prima espressione di comunicazione umana.

Sin da quando siamo bambini, siamo abituati ad ascoltare le favole, le fiabe, le storie. Il nostro cervello è allenato e pronto a recepire questa forma di comunicazione per assimilarla, rielaborarla e condividerla.

Si perché uno dei punti di forza dello storytelling è proprio la sua viralità, ovvero la capacità che ha un racconto di camminare con le sue gambe trasferendosi da persona a persona. E’ con questa forma che sono arrivate fino a noi, tradizioni, antichi aneddoti e racconti mitologici.

Lo storytelling ha la capacità di insegnare, attraverso la morale insita nel racconto stesso, una lezione di vita, un modello comportamentale o anche una dottrina filosofica o religiosa.

Autore: Se vuoi lasciare una testimonianza diretta della tua attività sociale, se vuoi raccontare una tua esperienza umanitaria o se semplicemente ti va di mettere a disposizione degli altri un tuo racconto o un tuo aneddoto, PHI Foundation ha realizzato nel suo portale una sezione dedicata ai racconti e allo Storytelling.

È sufficiente registrarsi compilando il format e inviando la propria storia che, se verrà approvata dalla redazione, sarà pubblicata sul blog e nei social media, dandoti un ampia visibilità e notorietà.

Diventa protagonista con la tua storia e condividila nella nostra e nella tua rete.
Aiutaci a donare la nostra parte migliore e doneremo il tuo aiuto alla parte migliore di questo mondo.

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Payment for Results: Fondi per il sociali vincolati al risultato

Payment for Results: Fondi vincolati al risultato

Payment for Results: Fondi per il sociale vincolati al risultato

 

Payment for Results: Cresce l’attenzione del mondo della politica e dei governi di tutto il mondo verso il fenomeno della finanza sociale, nell’ottica di innovare i sistemi di procurement per il sociale con cui l’Amministrazione Pubblica risponde alle sfide sociali emergenti. Questi nuovi modelli contrattuali si basano sulla logica del pay for results, eccezione rispetto alla regola che permetterà di innovare le dinamiche che regolano la Pubblica Amministrazione ed il suo intervento sul sociale.

Grandi nomi per questi nuovi modelli

Come anticipato l’attenzione pubblica e dei governi verso questi fondi per il sociale è da tempo molto alta. Lo stesso Vaticano, alla Conferenza Vaticana sull’Impact Investing promossa dal Cardinale Turkson, fa riferimento alla necessità di accostare la sostenibilità economica all’azione sociale. Spostandoci oltre oceano è Hillary Clinton a fare di questo tema un punto fondamentale della sua campagna elettorale. Così come il Governo Inglese, che vuole rendere la Gran Bretagna il miglior posto dove fare investimenti sociali. E l’argomento si espande a macchia d’olio vin Europa ma anche in Giappone. Non si tratta semplicemente di strumenti finanziari, quanto piuttosto di condizionare le erogazioni di denaro, proveniente dalla Pubblica Amministrazione oppure di origine filantropica, all’ottenimento di un preciso risultato in termini di impatto sociale: Payment for Results, appunto. L’European Investment Fund è sul procinto di proporre una piattaforma per lo sviluppo di questi fondi per il sociale a livello europeo, con l’obiettivo principale di connettere imprese sociali e investitori istituzionali in maniera da aggregare diversi progetti per fare in modo che non siano troppo piccoli per tutti quei grandi investitori che puntano su numeri e risultati potenzialmente grandi.

Come funziona

In Italia, ma non solo, il Payment for Results si è fatto strada nella sua forma più complessa, ossia i Social Impact Bond, considerati dai più una pure meteora nel mondo degli strumenti finanziari per il sociale, mentre da altri sono considerati come fondamentali per i problemi del mondo non profit.

È molto facile che un nuovo modello come questo abbia inizialmente degli insuccessi, soprattutto perché i fondi vincolati al risultato sono, ad oggi, ancora in fase sperimentale. Vero anche che la reale diffusione dello strumento è molto inferiore rispetto alle aspettative iniziali; evidentemente le difficoltà sono legate alla complessità dello strumento e alla difficile integrazione con la contabilità pubblica. Ecco perché è importante propendere verso modelli di Payment for results più semplici e facilmente gestibili, soprattutto da parte del mondo non profit.

Fondi per il sociale

Cosa accade in Italia

Nonostante le complessità di questi fondi per il sociale, parliamo comunque di un giro di 340 miliardi di dollari, che si dice nel 2025 possano raggiungere addirittura i 1500 miliardi di dollari. DI questi, 90 miliardi solo in Italia. Fondi per il sociale che andranno ad accostarsi agli scarsi investimenti pubblici a favore di welfare, istruzione, sanità, ambiente e politiche sociali. La Social Impact Italia Agenda , presentata a Roma nel maggio 2016, sostiene da sempre che i capitali privati possano contribuire a creare impatti sociali positivi e rendimenti economici. Ciò che differenzia questo nuovo strumento di investimento dagli altri è proprio il perseguire lo scopo sociale, oltre che il ritorno economico, da parte dell’investitore. Scopo dell’associazione è quello di promuovere e potenziare l’impact investing e di conseguenza i Payment for Results, per generare benefici sociali sempre più ampi, oltre che una nuova attività di business che genera profitti, che di questi tempi è certamente utile alla nostra società. In questo quadro di prospettive per il futuro, sono le Fondazioni di origine bancaria ad avere un ruolo fondamentale, accostando agli strumenti finanziari comuni, questa tipologia di strumento innovativo per il sociale. In questo modo le imprese sociali potranno diffondere una nuova cultura ed un modo alternativo di rapportarsi con i cittadini e la società di riferimento.

Sperimentare

È certamente utile iniziare con piccoli passi, facendo delle sperimentazioni per verificarne pregi e difetti di questi fondi per il sociale vincolati al risultato. In Sardegna, ad esempio, è in partenza la prima sperimentazione di questi Payment for Results per l’utilizzo di fondi strutturali; lo stesso tipo di iniziativa si sta analizzando anche in Piemonte. In tutto ciò gioca un ruolo da protagonista la riforma del terzo settore, che apre a forme di ibridazione dell’impresa e degli strumenti finanziari. Importante, soprattutto, la costituzione della Fondazione Italia Sociale, criticata dai più ma che presenta aspetti positivi e significativi. E’ proprio la Fondazione che dovrebbe sperimentare nuovi schemi di Payment for Results, con la condizione che i finanziamenti dovrebbero mirare a potenziare la credibilità delle imprese sociali che si presentano agi investitori sociali.

Possiamo dire che il futuro del mondo sociale appare roseo, costellato da innovativi strumenti finanziari che andranno a finanziare non una prestazione, quanto piuttosto il risultato di quella prestazione stessa, in termini di impatto sociale e di benessere per la collettività intera. Un po’ nell’ottica di quanto fece il buon Adriano Olivetti nella sua azienda: pensare prima di tutto al benessere degli operai. I fondi per il sociale vincolati al risultato hanno proprio questa priorità: l’impatto sociale e il benessere generale.

 

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Redazione

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Piattaforme ibride di Crowdfunding

Piattaforme Ibride Crowdfunding, quale scegliere?

Piattaforme ibride di crowdfunding, quale scegliere? I parte

 

Piattaforme Ibride Crowdfunding

Le piattaforme ibride crowdfunding sono la soluzione standard per chiunque voglia portare avanti un progetto di finanziamento dal basso. Intraprendere la strada giusta per promuovere la propria campagna di raccolta fondi è fondamentale.

In Italia sono presenti circa 69 portali (attivi) per la raccolta fondi online. In una buona strategia di Fundraising avere le idee chiare è sempre un vantaggio. Non sai quale piattaforma di crowfunding utilizzare? Non sai da che parte cominciare o dove andare?

Di recente ci siamo occupati di visionare le piattaforme di equity crowdfunding italiane. Oggi, invece, andremo ad analizzare le piattaforme cosiddette ibride.

I Modelli ibridi prevedono un’unione tra più modelli. Il pregio dei modelli ibridi di crowdfunding è la possibilità di intercettare il maggior numero di donatori.

Ma quante sono le Piattaforme ibride di crowdfunding in Italia? Quale scegliere? Scopriamolo assieme:

 

Piattaforme Crowdfunding

#STARTEED

Piattaforma che lancia campagne di crowdfunding, sia reward che donation per aiutare futuri imprenditori a realizzare i propri progetti. Il portale offre inoltre la possibilità di vendere il prodotto direttamente sulla piattaforma stessa.

#FOWARD, l’arte dalla tua parte

Piattaforma nata con l’obbiettivo di mettere in contatto artisti e comunità web. Finanziamenti reward e lending

#PROPOSIZIONE

La peculiarità di questo portale consiste nella possibilità d’integrare i social per far incontrare e condividere campagne di raccolta fondi tra ideatori e finanziatori.

#FUNDITALY

Portale di crowdfunding cooperativo. Lo scopo è quello di aiutare chi ha un’idea a realizzarla grazie al sostegno finanziario e sociale della comunità. Due le possibilità di finanziamento: attraverso il modello reward based o attraverso campagne donation based.

#TIP ventures

Piattaforma sia reward based che equity based. Accoglie campagne di raccolta fondi che vanno dal web al mobile, dal fashion design alla green economy.

#TERZO VALORE

Portale che consente alle persone fisiche e giuridiche sia di fare donazioni ai progetti non profit, sia di fare prestiti alle organizzazioni che poi lo restituiranno con un tasso di interesse concordato. Servizio ideato e sostenuto da Banca Prossima, banca del Gruppo Intesa Sanpaolo. Finanziamenti: Donation e social lending.

 

Piattaforme Crowdfunding

 

Il punto forte delle piattaforme di crowdfunding non sta solo nell’offrire una soluzione “chiavi in mano”, ma anche nel fatto che, attraverso le loro attività si sviluppano conoscenze e esperienza che si rivelano spesso fondamentali.

 

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PHI DONATION DAY: Per la Ricostruzione Sociale

PHI DONATION DAY: Per la Ricostruzione Sociale

PHI DONATION DAY

#PHIDONATIONDAY2021

PHI DONATION DAY: l’Italia del Dono

PHI Donation Day: Per la ricostruzione sociale, sviluppare e rivalorizzare i territori dei Comuni a rischio spopolamento.

Conto alla rovescia per il #PHIDONATIONDAY2021.

Parte una raccolta fondi trasparente per la “ricostruzione sociale” dei territori a rischio spopolamento con la creazione di comitati promotori locali.

 

Comuni, imprese, associazioni, comitati, singole persone: non si ferma la maratona di partecipazione dell’Italia al PHI DONATION DAY “Il Giorno del Dono PHI” per la ricostruzione sociale nel sviluppare e rivalorizzare i territori dei Comuni a rischio spopolamento.

Proprio mentre l’Italia prosegue nella sua gara di solidarietà per le vittime del Covid19 che ha devastato l’intero mondo incluso la nostra amata Italia –  la PHI Foundation lancerà per l’anno 2021 una raccolta fondi speciale insieme alla costituente OVER Foundation (di cui è sostenitrice), proporrà la prima raccolta fondi per la rivalorizzazione dei Comuni a rischio spopolamento.

Ai sottoscrittori di una donazione oltre alla garanzia del suo buon utilizzo, sarà data l’opportunità di divenire soci fondatori della OVER Foundation.

L’importo raccolto sarà destinato a progetti di Comuni a rischio spopolamento selezionati secondo chiare regole di  trasparenza e correttezza, contenute nella “Carta della Donazione”: il codice etico utilizzato da PHI Foundation, che garantisce il donatore sul buon uso delle risorse raccolte. I progetti selezionati saranno di Comuni impegnati nei lavori di ricostruzione “sociale” e rivalorizzazione territoriale dei paesi colpiti dallo spopolamento.

“Abbiamo raccolto più di 100 iniziative tra comuni, associazioni e imprese che nelle settimane prossime racconteranno un’Italia inedita capace di grandi slanci di generosità, siamo orgogliosi di poter raccontare un Paese diverso che sempre più spesso viene trascurato dai grandi mezzi di comunicazione. L’evento sarà infatti l’occasione per presentare a tutti il cartellone delle iniziative del 1°Giro dell’Italia che dona ai Comuni a rischio spopolamento. 

 

 

 

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Redazione

PHI Foundation

 

Donation

Donation: la Garanzia è PHI Foundation

Una figura di fondamentale importanza nel progetto della Social Innovation è quella dei Donatori e Sostenitori, ai quali è data una specifica visibilità e una pubblica gratificazione, permettendo loro anche di pubblicare nel portale (in area a loro dedicata) le loro idee, le sensazioni, le esperienze nel terzo settore, e magari i suggerimenti e i consigli per la nostra attività.

 

Donation

Inoltre riceveranno inviti di partecipazione ai “Donation Day Party” locali e nazionali, organizzati dalle ONP con il supporto della PHI Foundation.

 

Donation

Donatori e Sostenitori nella Social Innovation, non sono dei “benefattori” che elargiscono fondi e denari per questo o quel progetto, ma sono dei soggetti direttamente coinvolti nei progetti ai quali aderiscono, non solo sotto forma economica ma anche di partecipazione diretta e integrata.

 

Donation

Sostenitori possono divenire redattori nelle pagine news di PHI Foundation, dove è attivo il tasto di condivisione tra il profilo dell’utente e la bacheca del portale così da poter pubblicare le loro storie, testi, immagini e video direttamente.

 

Molte no profit sanno dell’importanza che la comunicazione video ha in una strategia di raccolta fondi, ma spesso non hanno ben chiaro come sfruttare adeguatamente questo potente mezzo. La chiave per evitare di commettere errori risiede nella pianificazione. Il video marketing deve essere parte integrante di una strategia di raccolta fondi e come ogni buona strategia che si rispetti per avere successo deve essere elaborata e preparata con molta cura.

 

Le previsioni di alcuni esperti di marketing indicano che, nel corso del 2017, i video arriveranno a raggiungere il 69% dell’intero traffico web. Mentre nel 2018 le stime indicano che la percentuale raggiungerà addirittura il 79%. Questi dati possono essere messi al servizio del no profit? Ecco 3 idee di video marketing per la tua raccolta fondi?

 

 

IL NOSTRO SOGNO È

MIGLIORARE LA SOCIETÀ

LA NOSTRA MISSION È

FARLO ATTRAVERSO

LA SOCIAL INNOVATION

 

 

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Sebastiano De Falco

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I progetti di Crowdfunding possono fallire

Progetti Crowdfunding: possono fallire?

I progetti di Crowdfunding possono fallire

Nonostante vi sia una quota di successo, capita spesso che un progetto di crowdfunding fallisca.

Ciò dipende da numerose cause specifiche, ma esistono anche dei motivi generali.

Vi spieghiamo quali sono i sette errori principali e come evitarli.

 

1. Progetti Crowdfunding Pianificazione inadeguata

Progetti Crowdfunding: Succede in continuazione che i promotori di progetti sottovalutino il lavoro necessario per pianificare un operazione di crowdfunding e si ritrovino poi in difficoltà. Nel peggiore dei casi possono anche perdere delle donazioni. Questo si può evitare con una pianificazione accurata.

► Chi si prende all’inizio il tempo per una pianificazione scrupolosa, ha in seguito meno problemi. “Grazie” (omaggi), comunicazione, passaggio di fase e video del progetto devono essere programmati col massimo anticipo possibile. A tale scopo si può usare una tabella Excel e inserire tutti gli elementi in una sequenza temporale.

 

2. Progetti Crowdfunding Mancanza di spunti per il progetto

Un progetto che non entusiasma le masse ha poche possibilità di successo. Le campagne di crowdfunding si basano (quasi) sempre su un progetto. È dunque importante trovare uno spunto per un progetto. Lo conferma anche Natalia, promotrice del progetto di PHI Foundation «Forte MED», che ha riscosso un enorme successo: «Volevamo già da tempo lanciare un progetto di crowdfunding, ma ci mancava lo spunto giusto. Il raggiungimento dei playoff ci ha consentito di motivare le persone a effettuare donazioni.» In questo modo i sostenitori sanno come vengono impiegati i soldi e questo rappresenta un grosso vantaggio anche per la comunicazione.

► Senza uno spunto può essere difficile motivare le persone a fare donazioni. Lanciate quindi il vostro crowdfunding con uno spunto motivante ed emotivo che faccia breccia sul vostro gruppo target.

 

3. Progetti Crowdfunding Video del progetto inadeguato

Non per niente è obbligatorio pubblicare un video del progetto: è infatti importantissimo per avere successo. Con un video ben fatto potete presentare il vostro progetto e voi stessi molto meglio che con un semplice testo. Non è utile solo per farsi conoscere dagli altri, ma anche a livello interno per creare motivazione e portare a buon fine il progetto.

► Prendetevi il tempo necessario per realizzare il video del progetto: dal copione, alle riprese fino alla post-produzione. In questo modo create una base solida per il successo del progetto.

 

4. Mancanza di comunicazione

Una comunicazione e promozione unilaterale, non pianificata o insufficiente rappresenta un errore fatale quando si tratta di raccogliere fondi.

► Pubblicizzate al meglio il vostro progetto, sia a livello analogico sia digitale. Non potete mai comunicare abbastanza. Potete utilizzare tutti i canali a vostra disposizione, come social network, blog del progetto, volantini, passaparola.

 

5. Scarso impegno da parte del promotore del progetto

Un progetto di crowdfunding richiede un notevole impegno da parte del promotore del progetto in ogni fase. Come promotori del progetto dovete essere i principali sostenitori della causa e coloro che la promuovono di più. L’acquisizione di fan, la comunicazione, l’organizzazione dei “Grazie” (omaggi), il controllo delle donazioni ricevute… tutto ciò richiede tempo che dovete assolutamente prendervi.

► Fate in modo da dedicare almeno un appuntamento settimanale al progetto di crowdfunding e confrontatevi regolarmente con il team.

 

6. Aspettative sbagliate nei confronti della «crowd»

L’Italia è un paese in cui si dona molto, ma nessuno fa una donazione per un progetto che non gli sta a cuore. «Non ci si può aspettare che un progetto di crowdfunding funzioni da solo, tanto meno nella fase iniziale», questa l’esperienza di Natalia, promotrice del progetto «Forte MED».

► Chi abbandona il progetto di crowdfunding a se stesso non avrà mai successo. Soprattutto nella fase iniziale, è fondamentale pubblicizzarlo bene.

 

7. Tempistica sbagliata

Un elemento da non sottovalutare: se lanciate il progetto al momento sbagliato, potete davvero rovinare l’inizio della campagna. Avviare bene la fase di finanziamento è uno dei fattori più importanti per il successo.

► Concordate il progetto di crowdfunding con il vostro team. Possibilmente non dovrebbero essere in corso altre attività importanti nella vostra associazione o area. Tenete anche conto della disponibilità del vostro gruppo target: ad esempio non è consigliabile lanciare il progetto prima delle vacanze estive.

 

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Sebastiano de Falco

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15 NOVEMBRE: ARTICOLI DELLA SETTIMANA

Social Fundraising Online: Vuoi migliorare la tua? Vuoi migliorare la tua raccolta fondi online? Ecco 3 utili consigli da tenere a mente.

Social Fundraising online e offline

Social Fundraising Oniline:

Vuoi migliorare la tua raccolta fondi online?

Ecco 3 utili consigli da tenere a mente.

 

Social Fundraising Online:

Social Fundraising Online: Nell’era digitale le organizzazioni non profit devono prestare sempre più attenzione  alla comunicazione. Lasciate a casa le grandi idee, per realizzare una raccolta fondi online di successo puntate tutto sulla semplicità.

Come direbbe il cantautore folk Pete Seeger:
“Qualsiasi sciocco può fare qualcosa di complesso; ci vuole un genio per fare qualcosa di semplice.”

Agevolare chi desidera compiere donazioni online dev’essere l’obbiettivo primario di qualsiasi campagna di Social Fundraising Online.

 

Social Fundraising Online:

Quindi, come organizzare una raccolta fondi online efficace? Ecco qualche utile consiglio.

#Rassicurare

Rassicurare chi intende donare è importantissimo. É essenziale in una raccolta fondi online generare fiducia. Rendere trasparente la transazione è fondamentale. Crea una landing page in grado di rassicurare. Il linguaggio dovrà essere chiaro e confortevole.

Per esempio, inserire vicino al pulsante “Procedi con la donazione” parole o immagini che infondano sicurezza può rivelarsi estremamente utile.

#Mostra

In un progetto di raccolta fondi online è fondamentale far capire in poche parole di cosa si occupa la onlus e lo specifico progetto.

Attirare l’attenzione attraverso l’utilizzo di immagini è molto importante. Se riusciamo in quei pochi secondi a catturare l’interesse dell’utente con un’immagine e un testo semplice, abbiamo buone possibilità che il donatore continui a leggere e resti il tempo necessario per decidersi sul fare o meno una donazione.

#Dove finiscono i soldi?

Alzi la mano chi almeno una volta non ha pensato a questa frase: “ma quei soldi arriveranno mai a destinazione?”

É importante in una campagna di social fundraising mostrare dove andranno gli aiuti e come saranno spesi. Rassicurare il donatore è fondamentale. Chi è intenzionato a procedere con una donazione online deve sapere esattamente come sarà impiegato il suo aiuto. Il donatore è il protagonista!

 

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Equity Crowdfunding: mese di fermento in Italia

Equity Crowdfunding: mese di fermento in Italia

Equity Crowdfunding: mese di fermento in Italia

Anche questi ultimi giorni di giugno richiamano l’attenzione verso il fenomeno dell’equity crowdfunding in Italia.

Equity Crowdfunding

Durante quest’ultimo mese si è percepito fermento attorno a tale strumento.

Già qualche settimana fa circolavano con entusiasmo le notizie riguardanti la campagna di equity crowdfunding di Synbiotec lanciata su NextEquity che aveva raggiunto l’obiettivo di 1 milione di euro, battendo così il record per l’ammontare della raccolta. Gli entusiasmi erano anche giustificati dal fatto che Synbiotec è stata la prima ed unica PMI innovativa ad aver finora intrapreso la strada della raccolta di capitale di rischio tramite portali online.

Soprattutto, grazie a questo risultato, l’Italia ha visto raddoppiare negli ultimi sei mesi il totale raccolto tramite equity crowdfunding e quasi duplicato anche il numero totale di campagne concluse con successo, come ci mostrano i dati raccolti dall’Osservatorio sul Crowd-investing del Politecnico di Milano.

I numeri restano ancora esigui rispetto ai nostri vicini, ma dalla giusta prospettiva si può notare nuovo movimento, dopo che la normativa, prima che venisse modificata, aveva frustrato le migliori intenzioni e aspettative.

Le novità

Negli ultimi dieci giorni cinque nuove campagne sono state lanciate su tre portali diversi.

Gli attori sono Primary System Research S.p.A. che ha scelto il portale WeAreStarting, NexApp che ha promosso il suo motore di ricerca su Opstart e le tre startup (Trapezita, Indigènio e Forever Bambù) accolte da EquityStartup.

Quest’ultimo porta con sé novità dirompenti, oltre il lancio di tre campagne in contemporanea. Non soltanto è il primo portale lanciato da un’associazione di categoria, AscomFidi Nord-Ovest, ma nasce con una partnership con Intermonte SIM S.p.A., che si offre come intermediario cui intestare fiduciariamente le quote di startup o PMI innovative acquistate sul portale di equity crowdfunding.

L’obiettivo è la creazione di un mercato secondario in cui poter scambiare le stesse.

Il fermento continua

Anche quest’ultima settimana del mese richiama l’attenzione sul fenomeno dell’equity crowdfunding.

Un evento inedito infatti è stato organizzato al Politecnico di Milano , e vedrà la presentazione del primo report sul crowdinvesting in Italia; in programma anche una tavola rotonda sulle prospettive per l’Italia riguardo al fundraising nell’era digitale.

 

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Redazione

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13 OTTOBRE: ARTICOLI DELLA SETTIMANA

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

BURUNDIAMO: Progetto Bambini Burundi

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

L’associazione Burundiamo Onlus in partenariato con alcune associazioni burundesi, e con il supporto della Diocesi di Bururi

 

BURUNDIAMO ONLUS

con grande gioia vi annuncio che oggi parte ufficialmente la Campagna di Raccolta Fondi per l’Associazione Burundiamo Onlus che, in partenariato con alcune associazioni burundesi, e con il supporto della Diocesi di Bururi , intende realizzare nella Repubblica del Burundi , situata nel continente Africano (centro Africa), un intervento finalizzato a ridurre la fame e le carestie che colpiscono i bambini e le loro mamme, fornendo ad esse la formazione agricola per lo sviluppo dell’agricoltura, la creazione di una filiera agricola, mediante la diffusione tra le famiglie associate di best practices idonee a dotare di strumenti conoscitivi e operativi insegnando il lavoro dei campi alle vedove burundesi per sfamare i propri bambini, di cui molti sono orfani di guerra che, a causa della fame molti non superano i cinque anni di età.

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

L’associazione BurundiAmo Onlus, promotrice della raccolta fondi costituisce un ponte tra il Burundi e l’Italia, ove ha una sede operativa ed è in costante contatto con i membri della associazioni locali burundesi. Il progetto risponde ad istanze non più procrastinabili finalizzate alla modernizzazione dell’attività agricola ed all’incremento dell’attività di allevamento di bestiame, di suini, di galline ovaiole e di api migliorando l’efficienza dei terreni locali, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. La modernizzazione delle attività renderà più proficua e redditizia oltre che più incentivante l’attività dei coltivatori, finalizzata principalmente al soddisfacimento delle esigenze alimentari delle proprie famiglie. Le associazioni, attraverso le famiglie associate, hanno ottenuto dal Governo la disponibilità di diversi ettari di terreno, compresi quelli residuali, da dedicare alla coltivazione e all’allevamento. Cliccando sul link è possibile accedere alla descrizione in dettaglio del progetto ai suoi motivi ispiratori ed al budget necessario per la realizzazione anche parziale o in più tranches.

 

BURUNDIAMO PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

Progetto per donare un futuro ai bambini del Burundi e contenere l’altissima percentuale di mortalità infantile

(Associazione Burundiamo Onlus)

 

 

BURUNDIAMO Introduzione

Il progetto di sviluppo agricolo e rurale ha l’obiettivo di fornire l’autosufficienza e un minimo di sicurezza alimentare alla popolazione burundese, in particolare ai bambini, bersaglio del progetto, la tutela e la valorizzazione delle risorse umane, in particolare della forza produttiva femminile e lo sviluppo dell’educazione giovanile. Il progetto è stato sviluppato per la popolazione residente nella Diocesi di Bururi, in particolare nelle province di Bururi e Makamba, nei comuni di Songa, Matana e Rumonge.

 

 

Mission del progetto

Gli obiettivi principali del progetto possono essere sinteticamente riassunti, senza avere la pretesa di essere esaustivi, nei seguenti:

Una efficace lotta alla fame e alla carestia

Lotta contro la povertà e la vulnerabilità cui sono esposti soprattutto vedove e bambini attraverso l’incremento e l’efficientamento della produzione agricola

Impedire i flussi migratori in cerca di condizioni che consentano la sopravvivenza

 

 

La nostra mission in 4 punti

  1. Supportare i bambini del Burundi, orfani di papà e abbandonati al loro destino.
  2. Fornire i bisogni di base (cibo, alloggio e abbigliamento, nonché istruzione e assistenza sanitaria) fornendo di strumenti necessari alla produzione la volenterosa schiera di mamme burundesi.
  3. Gestire i loro bisogni emotivi (amore e compassione) permettendo loro di nutrirsi e crescere in un ambiente familiare.
  4. Permettere ai bambini di sviluppare e realizzare il loro potenziale per superare la loro condizione di povertà nel lungo temine.

 

 

Sintesi del progetto

L’obiettivo generale del presente progetto è quello di rispondere in modo efficace per arginare e contribuire a prevenire le perenni situazioni di emergenza, per migliorare e promuovere l’accesso ai servizi sociali di base e fornire per le esigenze di base il sostegno alle comunità locali per garantire le condizioni minime vitali, la dignità e il benessere delle persone colpite dal deterioramento dei fattori socio-economici, nonché di calamità naturali.

Invertire l’esodo dei rifugiati e l’esodo rurale della popolazione; • Offrire una pur minima possibilità di reddito; • Incrementare l’occupazione; • Rilanciare il commercio; • Applicare e diffondere le tecniche di produzione agricola con metodo e sostenibilità attraverso la formazione professionale, la sensibilizzazione degli operatori, la collaborazione e il rafforzamento delle attività svolte dalle Associazioni promotrici; • Favorire la condivisione degli attrezzi di lavoro tra gli associati, compresi i depositi per lo stoccaggio delle sementi e della produzione agricola; • Calcolare e organizzare la gestione dei rischi a cui sono esposte le famiglie (es. periodi di carestie) predisponendo un efficiente stoccaggio dei raccolti; • Razionalizzare e diversificare le produzioni agricole.

 

 

Analisi d’impatto

Il progetto, destinato a circa 1300 bambini e a circa 427 mamme, sarà monitorato e valutato a intervalli regolari da un comitato consultivo costituito dal presidente dell’Associazione Burundiamo Onlus Padre JeanClaude Ndayishimiye, di origini burundesi in viaggio perenne tra Italia e Burundi. I rappresentanti delle associazioni locali e dell’amministrazione distrettuale locale saranno nominati membri del comitato consultivo del progetto. Tale comitato si riunirà periodicamente una volta ogni 3 mesi e fornirà consulenza su vari aspetti riguardanti l’attuazione del progetto e la revisione dei programmi ovvero le attività intraprese. Il comitato consultivo del progetto esaminerà anche i conti e i risultati via via raggiunti come da cronoprogramma, pubblicando sul sito web lo stato dell’arte ed i risultati man mano raggiunti.

 

 

Budget

Fabbisogno del progetto per un numero complessivo di 1322 bambini e 427 mamme

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

ASSOCIAZIONE COMUNE DUKUNDANE AREA DI RUMONGE

Destinatari 80 bambini e 20 Mamme

Bisogni dell’associazione

Acquisto e montaggio di un mulino

€ 15.000,00

Costruzione fabbrica di saponi e impianto di conservazione panelli

€ 15.000,00

Attrezzature per la produzione di saponi

€ 2.500,00

Semi selezionati, fertilizzanti e insetticidi

Acquisto semi di fagioli € 2.000,00

Acquisto semi di patata € 2.000,00

Acquisto semi di manioca € 1.000,00

Fertilizzanti chimici € 3.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti e mezzi di produzione agricola e fitosanitari

€ 1.000,00

Stampa, fotocopiatrice, block notes, penne

€ 30,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

Acquisto di un trattore usato

€ 15.000,00

TOTALE 59.530,00 €

 

 

ASSOCIAZIONE MUKENYEZI REMA NTIWIHEBURE – Comune MATANA

Destinatari 721 bambini e 250 mamme

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

Costruzione di una porcilaia

€ 15.000,00

Acquisto e installazione di un mulino

€ 15.000,00

Acquisto di prodotti veterinari € 1.500,00

Acquisto di grano da palma € 1.000,00

Semi selezionati, fertilizzanti e insetticidi

Acquisto semi di fagioli € 2.000,00

Acquisto semi di patata € 2.000,00

Acquisto Talee di manioca € 2.000,00

Acquisto Patate dolci € 2.000,00

Fertilizzanti chimici € 2.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti fitosanitari

€ 2.000,00

Innaffiatoi € 2.000,00

Costruzione di un deposito per lo stoccaggio della produzione agricola

€ 7.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche di allevamento di suini.

SPESE € 1.000,00

TOTALE: €.56.500,00

 

 

ASSOCIAZIONNE SHIGIKIRA ABAPFAKAZI – COMUNE SONGA

Destinatari 428 BAMBINI e 127 MAMME

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

Costruzione di una porcilaia

€ 15.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

Acquisto di un veicolo di tipo FUSO nuovo o usato € 20.000,00

Acquisto e installazione di un mulino

€ 15.000,00

Acquisto di prodotti veterinari

€ 1.000,00

Acquisto di grano per palma

€ 1.000,00

Acquisto di semi di fagioli

€ 2.000,00

Acquisto di semi di patata

€ 2.000,00

Acquisto Talee di manioca

€ 1.000,00

Acquisto Patate dolci

€ 2.000,00

Fertilizzanti chimici

€ 2.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti e mezzi di produzione agricoli fitosanitarie

€ 2.000,00

Innaffiatoi € 2.000,00

Costruzione di un deposito per lo stoccaggio della produzione agricola

€ 10.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche di allevamento di suini.

Spese € 1.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

TOTALE: €. 81.000,00

 

 

ASSOCIAZIONE TERITEKA UMUZINGA – COMUNE SONGA

Destinatari 93 bambini e 30 mamme

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

Materiale e attrezzatura per apicoltori

Stivali € 360,00

Impermeabili € 600,00

Guanti € 100,00

Secchi € 30,00

Bilance € 20,00

Setaccio € 10,00

Farmaci € 500,00

Semi selezionati, fertilizzanti e insetticidi

Acquisto di semi di fagioli € 1.500,00

Acquisto semi di patata € 2.000,00

Acquisto fiori € 500,00

Acquisto Patate dolci € 1.500,00

Fertilizzanti chimici € 2.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti e mezzi di produzione agricoli fitosanitarie

€ 1.000,00

Innaffiatoi € 500,00

Costruzione di un deposito per lo stoccaggio della produzione

€ 7.000,00

Deposito di miele e candele

€ 5.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche di allevamento delle api

€ 1.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

Acquisto di un Autocarro usato con cassone ribaltabile

€ 15.000,00

TOTALE: €. 41.430,00

 

Fabbisogno minimo totale per le quattro associazioni €. 238.460,00

 

 

Appello di Padre Jeanclaude

Cari fratelli, nel mese di novembre 2010, anche grazie alla volontà ed all’impegno di sei amici fraterni, è stata costituita l’Associazione “BURUNDI – AMO ONLUS” della quale, oltre ad esserne uno dei soci fondatori, ne sono anche il Presidente.

L’Associazione persegue esclusivamente finalità di comunione fraterna e solidarietà sociale, con lo scopo di promuovere, sostenere e realizzare, attraverso la raccolta di fondi, progetti umanitari per tentare di restituire la dignità umana a chi più soffre, ai più poveri, ai più bisognosi, a coloro che nella più triste sofferenza stanno ancora cercando e desiderando il calore di un bacio, la dolcezza di una carezza …… una mano da stringere per aggrapparsi con fiducia ad un futuro migliore. Quando ci assale la tristezza, quando non c’è una mano che ci accarezzi o ci stringa la nostra, quando ci sembra che nulla può cambiare e tutto va male … è il momento di sentire il nostro cuore. Un angelo è sempre dietro di noi e ci assiste, una persona ci pensa anche se non lo sappiamo, qualcuno sta preparando il nostro cammino e la strada sarà coperta di fiori, ci sarà una musica dolce, sguardi di amici, sorrisi di bimbi, tanto amore … è il momento di risorgere. C’è tanto bisogno della nostra presenza, molti ci stanno aspettando lungo le strade della carità cristiana. La nostra Associazione è soltanto una piccolissima goccia di acqua, un granello di sabbia, ma la storia ci insegna che tante gocce e tanti granelli hanno dato vita ad oceani e deserti. BURUNDI – AMO, solo con la Vostra partecipazione e la Vostra solidarietà, potrà promuovere e diffondere attività di aiuto umanitario attraverso la realizzazione di progetti mirati, finalizzati a ridurre la povertà, l’emarginazione, le malattie, le violenze e gli abusi su donne e bambini, e per assicurare ai più deboli un futuro dignitoso. Cari fratelli … è il momento di risorgere …… è il momento di sentire il nostro cuore.

DIO VI BENEDICA

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

Coordinate Bancarie Associazione Burundiamo Onlus:

conto corrente bancario:

Banca Prossima

IBAN IT72 W033 5901 6001 0000 0018 399

BIC BCITIMX 

 

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Redazione

PHI Foundation

 

ITALY: PROGETTO DONO PER MINORI A RISCHIO

ITALY O MEGLIO ITALIA: PROGETTO DONO PER MINORI A RISCHIO

 

 

Italy o meglio Italia: progetto dono per minori a rischio. La campagna di PHI Foundation per il Giorno del Dono 2018 è già nel vivo e si arricchisce con una nuova iniziativa aperta alla partecipazione degli enti non profit aderenti a IO DONO SICURO: un bando di raccolta fondi per il finanziamento di un progetto sociale rivolto a minori sul territorio italiano.

 

Sono aperte le adesioni al bando #DonoDay2018, riservato per quest’anno nell’avvio sperimentale alle organizzazioni aderenti a IO DONO SICURO, il database composto da sole organizzazioni verificate, e realizzato in collaborazione con UBI Banca e Fondazione Accenture. I progetti, che devono trovare attuazione in Italia e rivolgersi a beneficiari minorenni in condizioni di fragilità, potranno essere candidati fino su IdeaTRE60, la piattaforma digitale di Fondazione Accenture dedicata all’innovazione sociale. La pagina dove è possibile scaricare il regolamento del bando e candidare il proprio progetto è giornodeldono2018.ideatre60.it.

 

Il presidente di PHI foundation Sebastiano de Falco sottolinea così gli elementi di novità dell’iniziativa: “Per la prima volta – afferma Sebastiano de Falco – Si promuove una raccolta fondi nazionale in risposta non a un’emergenza, ma a uno dei bisogni strutturali del Paese. Un intervento reso possibile dalla collaborazione con partner nazionali, cui auspichiamo possano unirsi altri soggetti per dare ulteriore forza alla campagna di raccolta fondi. La nostra azione vuole dare più forza al lavoro di sensibilizzazione sul tema del dono, rivolgendosi direttamente ai cittadini a cui chiediamo di donare qualcosa per dare un futuro diverso ai minori a rischio. Questa iniziativa, insieme alle attività con le scuole e i Comuni, grazie alle collaborazioni con MIUR ed ANCI, va nella direzione di diffondere sempre di più la cultura del dono nella società italiana”.

 

 

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Alessandro Roma

PHI Foundation

LUCCA: DONARSI PER RITROVARSI A LUCCA

LUCCA: DONARSI PER RITROVARSI

 

Lucca: Donarsi per ritrovarsi.

Giovani e studenti inaugurano la campagna DonoDay2018

 

È partito da Lucca, dal Festival Italiano del Volontariato, il 3° Giro dell’Italia che dona. L’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha voluto aprire, 11 maggio, la piattaforma della campagna#DonoDay2018 con un incontro – dal titolo “Donarsi per ritrovarsi” – simbolico e pieno di valore: quello fra gli studenti di due classi del Polo Scientifico Tecnico Professionale Fermi di Lucca e Vincenzo e Marco, due giovani del Rione Sanità di Napoli, ragazzi cresciuti in un contesto difficile e inseriti grazie all’opera della Fondazione di Comunità San Gennaro e della Cooperativa La Paranza in progetti di inclusione sociale e lavorativa.

I giovani lucchesi e i loro coetanei napoletani, accompagnati dal presidente della Fondazione di Comunità San Gennaro di Napoli Pasquale Calemme, si sono confrontati a cuore aperto, raccontandosi le proprie storie: storie di impegno sul territorio, volontariato ricevuto e donato anche ai ragazzi più piccoli di loro, per aiutarli a superare le proprie difficoltà. Storie in cui donarsi agli altri ha significato anche crescere e mettersi al riparo da strade pericolose. Storie di impegno che permettono a questi giovani di guardare al futuro con meno scoraggiamento e più fiducia.

Al Festival Italiano del Volontariato di Lucca, l’incontro “Donarsi per ritrovarsi” ha lanciato quindi la nuova edizione della campagna organizzata dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) nell’ambito delle celebrazioni #DonoDay2018 del 4 ottobre.

Anche quest’anno il Giro è aperto alla partecipazione di tutti, come ha ricordato Sebastiano de Falco, Presidente della PHI Foundation. Comuni, organizzazioni non profit, imprese e privati cittadini possono organizzare una o più iniziative nelle “due settimane del dono”, dal 21 settembre al 7 ottobre prossimi, e iscriverle entro il 9 settembre ai contest #DonareMiDona sul sito giornodeldono.org. Il voto popolare decreterà gli eventi preferiti e i vincitori saranno premiati a Roma nel corso dell’evento nazionale del Giorno del Dono.

A fare da apripista al progetto è #DonareMiDona Scuole, il contest per gli istituti scolastici realizzato dall’IID insieme al MIUR e PHI Foundation. Attivo dall’inizio dell’anno, il concorso ha già visto l’adesione di oltre 60 scuole, i cui studenti racconteranno la propria idea di dono con un video – per le secondarie – o con un testo o lavoro artistico – per le primarie. In questo caso le iscrizioni proseguono fino al 10 giugno e la Giuria Popolare si esprimerà col voto on line durante l’estate.

Non si esauriscono qui le possibilità di prendere parte a #DonoDay2018: per tutte le categorie si può optare – con le rispettive scadenze temporali – per l’adesione morale, dichiarando così di sottoscrivere i valori del Giorno del Dono e divenendo testimonial dell’iniziativa. Tutte le modalità di partecipazione sono gratuite.

Anche quest’anno l’IID celebra il Giorno del Dono, riconosciuto dalla Legge 110/2015, valorizzando l’Italia del bene, capace di diffondere la cultura del dono” – commenta il presidente della PHI Foundation Sebastiano de Falco. “Scuole, Comuni, associazioni, imprese e cittadini coloreranno mappa dell’Italia che dona, restituendo il volto del Paese migliore, capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del dono“.

 

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Alessandro Roma

PHI Foundation

 

ELSA FORNERO VA IN PENSIONE: PRIVILEGIATA

ELSA FORNERO VA IN PENSIONE: SONO UNA PRIVILEGIATA

 

L’EX MINISTRO ELSA FORNERO VA IN PENSIONE, MA NON CON LA LEGGE FORNERO: “SONO UNA PRIVILEGIATA

 

Il prossimo 1 novembre Elsa Fornero andrà in pensione, paradossalmente il suo congedo non è regolamentato dalla legge che porta il suo nome.

 

Docente universitaria di Economia Politica, Elsa Fornero è stata ministro del lavoro e delle politiche sociali dal 2011 al 2013 durante il governo tecnico affidato a Mario Monti. In questi due anni la docente ha avuto il tempo di stilare e far approvare una riforma sulle pensioni che ha visto modificarsi l’età pensionabile. Lo scorso 7 maggio l’ex ministro ha compiuto 70 anni e a partire dal prossimo 1 novembre avrà raggiunto il limite massimo di insegnamento universitario ed andrà in pensione. La curiosità, però, è che il limite imposto dalla legge in questo campo non è stato modificato con la riforma che porta il suo nome ed in occasione del suo compleanno, il ‘Corriere della Sera‘ ne ha approfittato per chiederle il perché di questa mancanza legislativa ed un parere sulla sua esperienza politica. Si tratta di una stortura? Non proprio, poco prima dell’approvazione della Legge Fornero l’età pensionabile dei docenti universitari era già stata abbassata di due anni, anticipando di fatto i provvedimenti che la legge avrebbe apportato a tutte le altre categorie lavorative.

 

Elsa Fornero e l’ètà pensionabile: “Sono una privilegiata”

 

Intervistata dal Corriere, la Fornero ha spiegato come sia arrivato anche per lei il momento adatto per andare in pensione e dedicarsi con passione alla famiglia ed alla cura di se stessa. Immancabile, dunque, la domanda sulla regolamentazione dell’età pensionabile dei docenti che, per stessa ammissione dell’ex ministro, non è stata toccata dalla legge Fornero. Il perché di questa mancata regolamentazione lo spiega la stessa autrice della legge: “La riforma non ha modificato il limite massimo di età pensionabile dei docenti universitari, che già una decina di anni fa era stato abbassato da 72 a 70 anni”.

 

Proseguendo il suo discorso, la Fornero spiega che in realtà avrebbe avuto la possibilità di andare in pensione già 5 anni fa, quando è terminato il suo incarico come ministro, ma in quel momento l’idea di abbandonare il lavoro non le sembrava giusta: “Se fossi andata in pensione subito dopo aver cessato l’incarico di ministro, esattamente cinque anni fa, avrei avuto una pensione più che doppia rispetto a quella che avrò come professoressa, ma ho preferito andare avanti”. Insomma etica del lavoro prima del compenso economico, l’ex ministro infatti, parlando del mancato abbassamento dell’età pensionabile dei docenti, dichiara: “Io mi considero una privilegiata. Ho sempre amato moltissimo insegnare, confrontarmi con i giovani, dare agli studenti gli strumenti per addentrarsi in un mondo molto complesso andando oltre le semplificazioni”.

 

A conclusione dell’intervista la professoressa Fornero commenta la legge sulla pensione, dicendosi sicura che in futuro tutti potranno capire l’importanza di quella riforma e godere dei vantaggi da essa derivanti: “Quella riforma in quel momento era necessaria. Con il tempo, si può realizzare una maggiore flessibilità nell’età di pensionamento, accompagnata da una variazione nella pensione, più alta per chi va in pensione più tardi”.

 

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

 

 

 

 

 

 

DEMOCRAZIA: QUI IN ITALIA NOI FACCIAMO COSI

DEMOCRAZIA: QUI IN ITALIA NOI FACCIAMO COSI 

 

QUI IN ITALIA, IL NOSTRO GOVERNO FAVORISCE I MOLTI INVECE DEI POCHI: E PER QUESTO VIENE CHIAMATO DEMOCRAZIA  

 

DEMOCRAZIA: QUI IN ITALIA NOI FACCIAMO COSI 

 

Le leggi qui in Italia assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi italiani non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo stato, ma non come atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

 

DEMOCRAZIA: QUI IN ITALIA NOI FACCIAMO COSI

 

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace a modo suo. Noi italiani siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi situazione anche di pericolo. Un cittadino italiano non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

 

DEMOCRAZIA: QUI IN ITALIA NOI FACCIAMO COSI

 

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevano offesa. e ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

 

DEMOCRAZIA: QUI IN ITALIA NOI FACCIAMO COSI

 

Un uomo che non si interessa allo Stato noi italiani non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui in Italia siamo in grado di giudicarla. Noi italiani non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi italiani crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, oggi proclamiamo che l’Italia sia la scuola d’Europa e che ogni italiano cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che l’Italia è aperta al mondo e noi italiani non cacciamo mai uno straniero.

 

DEMOCRAZIA: QUI IN ITALIA NOI FACCIAMO COSI

 

TRATTO DAL DISCORSO DI PERICLE AGLI ATENIESI NEL 461 A.C, sostituendo la parola “Atene” con “Italia” – la parola “Ateniesi” con “Italiani” e la parola “Noi” con “Noi Italiani”.

 

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

 

 

 

AEROPORTO: UN GIORNO QUALUNQUE

In Aeroporto un giorno

Aeroporto: storie di tutti i giorni

Accadde un giorno in un grande aeroporto, dove, una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala di attesa e poiché avrebbe dovuto aspettare per molto tempo, decise di comprare un libro per passare lietamente il tempo che volle accompagnare con dei gustosi biscotti acquistati al bar dell’aeroporto.

Si accomodo nella sala di attesa dell’aeroporto al fine di trascorrere una tranquilla attesa.

Accanto a lei c’era la sedia con i biscotti e dall’altro lato un signore che stava leggendo il giornale, quindi tutto sereno.

Quando la ragazza inizio a prendere il primo biscotto, per sua meraviglia, anche l’uomo accanto ne prese uno, suscitando indignazione nella ragazza la quale non disse niente e continuo a leggere il suo libro.

La ragazza penso, tra se e se,ma tu guarda quest individuo sfacciato e maleducato, qualora avessi un po più di coraggio gli darei un pugno sul naso ….

Cosi ogni volta che la ragazza prendeva un biscotto, anche l’uomo accanto ne prendeva uno senza fare un minimo accenno di disagio.

La situazione continuo fin tanto non rimase che un solo biscotto e la ragazza penso’, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti i biscotti!!!

L’uomo prese l’ultimo biscotto e lo divise a metà offrendolo gentilmente alla ragazza, la quale, penso …. questo è troppo e comincio a sbuffare indignata, raccolse le sue cose, il libro, la borsa e si incammino verso l’uscita della sala di attesa.

Quando si senti un po meglio e la rabbia era passata, si sedette in una sedia lungo il corridoio principale dell’aeroporto per non attirare troppo l’attenzione ed evitare altri dispiaceri che turbassero la sua serenità riconquistata.

Chiuse il libro per riporlo in borsa e quando ………. nell’aprire la borsa vide che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel suo interno.

Senti tanta vergogna e capi’ solo allora che il pacchetto di biscotti uguale al suo era dell’altro signore seduto accanto a lei che pero aveva condiviso i suoi biscotti con lei, senza sentirsi indignato, nervoso o superiore, al contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si sentiva ferita nell’orgoglio.

LA MORALE

Quante volte nella nostra vita abbiamo mangiato o mangeremo i biscotti di un altro senza saperlo?

Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di pensare male delle altre persone, GUARDA attentamente le cose, molte spesso non sono come sembrano!!!!

Esistano 5 cose che nella vita non si RECUPERANO:

Una pietra dopo averla lanciata;

Una parola dopo averla detta;

Un’opportunità dopo averla persa;

Il tempo dopo esser passato;

L’amore per chi non lotta.

 

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

SANTA PASQUA LIETA E FELICE A TUTTI

SANTA PASQUA LIETA E FELICE

LO STAFF DI PHI FOUNDATION

SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

AUGURA A TUTTI

UNA FELICE E SERENA

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PHI Foundation

USA: SOCIAL INNOVATION SMANTELLATA

In USA smantellate le regole della Social Innovation le quali garantivano l’accesso paritario al web. il principio per il quale tutto il traffico su internet deve essere trattato nello stesso modo ora è in pericolo

Social Innovation e democrazia nella comunicazione 

Gli USA vogliano obbligarci a pagare tutti i servizi internet speculando sulla rete che più rappresenta la vera democrazia e ciò al fine di ricavare il massimo profitto, addio Social Innovation e neutralità della rete

 

USA e Social Innovation

 

La scelta dell’amministrazione Trump che potrebbe influenzare il futuro della Social Innovation del Web anche fuori gli Stati Uniti. La Federal Communications Commission presieduta dal repubblicano Ajit Pai, ha cancellato le leggi volute da Obama nel 2015 per difendere la Social Innovation e la ‘net neutrality’, il principio per il quale tutto il traffico che passa su internet deve essere trattato nello stesso modo, che sia un tweet, un film a pagamento, il podcast di una radio importante o questo articolo on line.

 

La Social Innovation nella neutralità della rete significa che non è possibile discriminare il traffico in base alla differenze fra i contenuti che ci passano dentro. Garantisce quindi che quando si usa Internet si ha il diritto di accedere in egual misura al sito di una pubblica amministrazione, di un quotidiano, di un blog antimafia, sia un servizio offerto da un colosso della Silicon Valley.

 

Il principio della Social Innovation nella net neutrality afferma anche che un colosso come At&t, compagnia telefonica e fornitore di rete che già possiede Nbc Universal, -giganti della comunicazione- non può dare la precedenza ai propri contenuti rispetto a quelli della concorrenza. Abolire la neutralità della rete significa creare delle corsie preferenziali a pagamento ad esempio per garantire che un certo servizio video funzioni sempre bene o che l’accesso ad un determinato sito sia sempre veloce.

 

Più ricchi più Internet

 

Internet di seria A, di serie B, eccetera. ‘Piani di connettività limitati’, hai accesso a dati servizi sulla base di quanto paghi. Accade già in Portogallo dove la net neutrality non c’è, e dove per usare i servizi di chat si paga un certo abbonamento mensile, per usare i social media un altro abbonamento mensile, e così via, di pacchetto in pacchetto. E i più ricchi hanno «più internet». Contestatissima decisione americana, rischio di tentazioni negative sul resto del mondo.

 

Nei giorni scorsi -scrive Marina Catucci da New York sul Manifesto– personalità che sostengano la Social Innovation del calibro di Tim Berners-Lee, «inventore di internet», ed il genio informatico Steve Wozniak, hanno firmato una lettera indirizzata al Congresso dove chiedevano di cancellare il voto in quanto traspariva che i membri di maggioranza della Fcc non avevano capito come funziona Internet.

 

Una rete a due velocità: l’autostrada per chi paga e la mulattiera per chi non può farlo. Il secondo rischio è che i fornitori degli accessi ad Internet si intromettano nelle scelte dei loro abbonati mentre navigano sul Web, rallentandoli o meno secondo i siti che visitano. Se leggi quel giornale corri, con quel sito di e-commerce compri senza problemi di rete, se segui quell’altro sito di informazione politica o di altro commercio, vai lento e inciampi in disservizi, uccedendo in questo nuovo il sogno della Social innovation.

 

Social Innovation e Carta dei diritti Internet

 

In Italia esiste la Carta dei Diritti di Internet dal 2015. All’articolo 4 dice: «Il diritto ad un accesso neutrale ad Internet nella sua interezza è condizione necessaria per l’effettività dei diritti fondamentali della persona». Anche nel resto d’Europa non è possibile attualmente discriminare il traffico Internet e creare queste corsie preferenziali.

 

Le regole europee dicono che «gli operatori non possono in alcun modo discriminare il traffico garantendo corsie preferenziali se non su servizi speciali, come quelli legati alla salute e alle auto che si guidano da sole che arriveranno in futuro e che hanno bisogno di una altissima connettività». Il timore di molti è che l’abolizione della net-neutrality negli Usa crei un precedente e rischi di giustificare uguali interventi in paesi autoritari.

 

Ed ecco che la questione net neutrality diventa ancora più politica, soprattutto in casa Usa. Dopo l’annuncio della decisione il procuratore generale dello Stato di New York, ha annunciato una causa multistatale per fermare l’abrogazione della net neutrality. Hanno dichiarato azioni anche Netflix, Twitter, l’Electronic Frontier Foundation, gli Stati di Washington, Oregon, Illinois, New York, Delaware e California ed altri attori digitali continuano.

 

Negli Stati Uniti intanto..

 

Improntitudine politica repubblicana nella Federal Communications Commission, ma la possibilità di ribaltare il voto, costringendo il Congresso a utilizzare i poteri del Congressional Review Act , che ha la possibilità con una maggioranza semplice, di annullare una decisione che va contro i principi della Social Innovation, il bene e il volere dei cittadini. Ed è questa la direzione che sta prendendo il movimento Free Internet.

 

Con il partito repubblicano che in senato, dopo il voto positivo per i democratici in Alabama, ha la maggioranza per un solo voto, un partito con sempre più problemi all’interno e consapevole di non essere propriamente nel cuore dei suoi elettori, e le elezioni di midterm che si avvicinano, potrebbe esserci una speranza di un ritorno alla lucidità.

 

A contribuire a questa battaglia ci sarà sicuramente la commissaria Mignon Clyburn la più appassionata nel difendere la net neutrality, e che a fine votazione ha dichiarato: «Io mi dissocio da questa decisione feroce, legalmente leggera, dannosa per i consumatori, che avvantaggia le corporation e distrugge la libertà».

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation