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Buoni Famiglia

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Per le Donne che Lavorano arrivano i Buoni Famiglia

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1 Un aiuto per le Donne  senza lavoro: ecco i Buoni famiglia

Cari Lettori, in Calabria  vi è aperto un bando da 12 milioni su progetti per conciliare occupazione femminile e gestione domestica, la proposta di buoni famiglia che coprano i costi di babysitter, centri per disabili o anziani, doposcuola o altri servizi.

Il motivo  principale che spinge a realizzare questo bando è appunto la difficoltà non solo di trovare un lavoro ma soprattutto di mantenerlo, al rientro dalla maternità. Di come conservarlo quando nel corso della giornata si devono anche accudire genitori anziani, oppure quando si ha una persona disabile in casa da seguire assiduamente. Il vero problema della gestione familiare è ancora una questione in gran parte  femminile, che implica in maniera pesante sul dato occupazionale: lavorando fuori casa tutto il giorno non si riescono a seguire le problematiche  familiari come portare ad esempio i bimbi dal pediatra, fare la spesa, sbrigare altre pratiche. D’altra parte i servizi alle famiglie sono costosi e non tutti possono permettersi la babysitter per lunghi periodi oppure  la spesa a domicilio.

Anche nelle regioni d’Italia con tassi di disoccupazione più contenuti le donne che lavorano sono in percentuale sempre meno degli uomini. Questo dato va a racchiudere una situazione ancora più critica nel Sud del Paese, dove nel 2016 quasi una donna su due si trovava senza lavoro. Ma proprio dal Sud parte una spinta per l’inversione di tendenza con scelte strategiche mirate, come quella adottata dalla Regione Calabria che ha dichiarato l’aumento dell’occupazione femminile obiettivo da raggiungere nel prossimo quinquennio; Questo è il Programma operativo che ogni regione sviluppa per attuare le politiche dell’Unione Europea e utilizzare i fondi disponibili per i prossimi anni e su questo obiettivo la Calabria ha deciso di investire più di 12 milioni di euro.

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2 L’efficacia del Bando:

Lo strumento è un bando  per il  sostegno della creazione di reti territoriali che realizzino progetti operativi di aiuto concreto alle donne che lavorano e che contemporaneamente si occupano della famiglia. Per essere ammissibili i progetti devono essere presentati da reti ampie, composte da  almeno dieci soggetti tra pubblici e privati che potranno rilasciare servizi di diverso tipo, studiati sulle esigenze rilevate nel territorio di riferimento. Le reti, in questo modo potranno attivare sportelli informativi di assistenza e supporto alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, dove le persone interessate potranno trovare  informazioni utili sulle agevolazioni fiscali, sui servizi erogati dagli enti pubblici, ed anche assistenza se nel caso avessero problemi di discriminazione sul lavoro. Le reti territoriali potranno inoltre istituire ed erogare alle famiglie Buoni Servizio dei quali saranno  diretti beneficiari i bambini e i ragazzi.

L’idea è quella di coprire con i buoni i costi di attività educative e formative dei ragazzi alle quali spesso le famiglie rinunciano perché troppo costose, liberando così anche tempo da dedicare al lavoro. I buoni famiglia  saranno poi spendibili per coprire i costi del nido, della babysitter, del trasporto scolastico dei figli disabili, per la frequenza di centri diurni e centri di aggregazione giovanile, o anche per far frequentare ai ragazzi attività pre e post scuola. Disponendo di questi servizi non sarà necessario ricorrere al lavoro part-time o richiedere permessi per correre a prendere i figli a scuola e portarli in palestra.

I progetti potranno prevedere anche l’ampliamento di servizi già emanati, come  ad esempio la flessibilità oraria, l’incentivo per le aperture nei giorni prefestivi o in orari serali. Possono anche partecipare alle reti territoriali i Comuni e gli enti del Terzo settore, insieme ad associazioni di categoria, associazioni professionali e di volontariato operative in Calabria. I costi dei progetti sono coperti al 100 per cento dal contributo regionale, secondo i parametri indicati nel bando che si trova al sito www.calabriaeuropa.regione.calabria.it.

 Contributo: Massimo 350 mila euro per progetti su un ambito, 500 mila per progetti su due ambiti.

Chi partecipa : tra le reti territoriali che partecipano vi sono gli Enti di Terzo settore con Comuni e altri tipi di associazioni. Progetti per la regione Calabria : Sportelli di orientamento; servizi  e « buoni famiglia » per aiutare le donne a bilanciare il tempo di famiglia e lavoro.

 

ww.phifoundation.com

 

 

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START-UP SOCIALE GO! Grazie a PHI Foundation

Start Up Sociale Go Grazie a PHI Foundation

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Start Up Sociale Go: PHI Foundation si pone a sostegno delle organizzazioni non profit che hanno in mente un’idea imprenditoriale ma fino ad oggi non sono riuscite a trovare il modo di realizzarla, bloccati da una insufficiente esperienza imprenditoriale, dovuta probabilmente ad un sistema di operare troppo legato all’ “agire” piuttosto che preventivare una sostenibilità economica.

La candidatura a FOUNDAMENTA #2 si chiude il 7 agosto.
Le start-up sociale ad impatto sociale dovranno presentarsi per uno dei seguenti ambiti:

  • Salute e benessere
  • Innovazione didattico/formativa
  • Welfare
  • Cultura
  • Agricoltura e cibo

Si tratta di un percorso intenso della durata di 4 mesi, completamente gratuito, offerto da

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per accompagnare e accelerare nuove start-up sociali, nuove idee imprenditoriali che possano avere conseguenze positive per la società.

 

Come fare?

È possibile scaricare il bando cliccando sul link https://socialfare.org/call/FOUNDAMENTA%232_BANDO.pdf

Il percorso di accelerazione delle start-up che verranno scelte partirà il 3 ottobre 2016.

Si tratta di una grande possibilità per trasformare idee innovative e creare valore sul territorio.

Rinascimenti Sociali e Social Fare Centro per l’Innovazione Sociale promotori del progetto sono sostenuti dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Parlando sempre di start-up innovative, è possibile creare una start-up gratis, senza notaio, attraverso una procedura online sulla nuova piattaforma del Registro imprese cliccando sulla voce “Crea la tua startup” https://startupitalia.eu/61061-20160720-startup-gratis-senza-notaio-spiegazione

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Potete trovare la giuda dettagliata con assistenza gratuita fino al 30 settembre 2016 https://startup.registroimprese.it/atst/help/Guida_Costituzione_Startup_ModelloTipizzato.pdf

Vivere informati fa molto bene.

 

Start Up Sociale Go: PHI Foundation si pone a sostegno delle organizzazioni non profit che hanno in mente un’idea imprenditoriale ma fino ad oggi non sono riuscite a trovare il modo di realizzarla, bloccati da una insufficiente esperienza imprenditoriale, dovuta probabilmente ad un sistema di operare troppo legato all’ “agire” piuttosto che preventivare una sostenibilità economica.

 

Puoi sempre contattare PHI Foundation info@phifoundation.com

 

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Cagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero

Cagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero

Cagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero

 

1 Cagliari: La Locanda dei buoni e cattivi:

Cagliari: Cari lettori oggi vi scriviamo dell’esempio che arriva da Cagliari dove grazie a una cooperativa un gruppo di ragazzi «ai margini» ha conquistato l’indipendenza ottenendo dei finanziamenti dalla Fondazione Prosolidar attraverso un bando senza scadenza per progetti di sviluppo.

Senza ripensamenti: l’hanno chiamata la «Locanda dei buoni e cattivi». Ci sono i ragazzi appena maggiorenni provenienti dalle comunità in cui erano stati inseriti a causa di situazioni familiari difficili. Ma ci sono anche le ragazze madri vittime di violenza con bambini piccoli, a loro volta uscite da comunità di cura. Ci sono quelli con qualche disabilità, volenterosi e molto impegnati. E ci sono altri ancora. Li accomuna l’aver deciso di tirarsi su, di non piangersi addosso per i problemi vissuti, di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. Così è nata a Cagliari la Locanda dei buoni e dei cattivi.

2 La Fondazione Prosolidar:

La Locanda dei buoni e dei cattivi è gestita dalla cooperativa sociale omonima sorta nell’ambito di un percorso di sostegno ed incubazione della Fondazione Domus De Luna. Le giornate alla Locanda dei buoni e dei cattivi non hanno un attimo di pausa: si comincia la mattina preparando letti e colazione per gli ospiti delle 5 camere, poi subito in cucina, dove entra solo merce fresca e a km zero, quindi a poca distanza da Cagliari, spesso proveniente dalle terre confiscate alle mafie e l’olio della comunità in collina. Ogni giorno si impastano pane e pasta, anche per le persone con intolleranze o esigenze speciali.

Ecco alcune testimonianze: «Mettiamo gli stessi valori di solidarietà e rispetto in tutto quello che facciamo – dice il responsabile della Locanda dei buoni e dei cattivi– e cerchiamo fornitori e prodotti che si rispecchino in questi valori». Poi c’è il flusso di arrivi e partenze nei tre appartamenti indipendenti nel centro di Cagliari, c’è da gestire il noleggio bici e gli impegni aumenteranno certamente nei prossimi mesi visto che la locanda si allargherà con tre nuove camere aperte grazie al contributo della Fondazione Prosolidar, che l’ha finanziata con 80 mila euro a fondo perduto.

La Fondazione Prosolidar è una onlus nata dal Fondo Nazionale del settore del credito, vi sono rappresentate tutte le organizzazioni sindacali del settore del credito, l’Abi e le imprese aderenti. Prosolidar accantona ogni anno dalle proprie disponibilità un fondo da destinare a progetti di emergenza, in Italia e nel Mondo: è subito operativa quando c’è da allestire un asilo spazzato via dall’alluvione o costruire strutture di ritrovo scomparse con il terremoto. Con la parte rimanente sostiene progetti di sviluppo sociale in tutta Italia e anche all’estero.

Ai suoi fondi possono accedere grandi e piccoli soggetti del Terzo settore, perché realizza una strategia inclusiva di sostegno a progetti diversi con una quota di contributo proporzionata ai costi complessivi. Il bando non ha scadenza, ma di solito una prima tranche di valutazione dei progetti avviene nel mese di aprile. È dunque questo il momento giusto per riflettere sulla propria proposta, verificando i requisiti richiesti e la documentazione da presentare sul sito www.fondazioneprosolidar.org. Sono privilegiate attività che possano avviare processi di sviluppo economico, gli investimenti a carattere produttivo, che aiutino le comunità a raggiungere l’autosufficienza economica e la serenità alimentare.

Termini che ci riportano ancora alla Locanda dei Buoni e Cattivi, dove non si impara solo un mestiere ma anche la cura di sé stessi, con un impegno concreto ogni giorno. Da persone ai margini della società questi ragazzi sono diventati cittadini attivi, da ragazze in cerca di aiuto sono diventate imprenditrici che lavorano bene generando reddito e processi sociali positivi. Positivi nella gestione e nell’inclusione, ma anche nella qualità: sono stati premiati dal Gambero Rosso fra i migliori ristoranti d’Italia e hanno anche ricevuto la menzione di «Buona Cucina» del Touring Club Italiano.

 

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Lo stato di salute del terzo settore

Tre indagini dedicate al non profit
per raccontare il terzo settore che era, che è e che sarà

Lugano, 3 dicembre 2016 – PHI FoundationSebastiano de Falco – Si è tenuto il 30 novembre 2016, nella prestigiosa cornice della sede di rappresentanza del Banco Popolare in Roma, l’evento organizzato da Istituto Italiano della Donazione (IID) e Banco Popolare per fornire una fotografia dello stato di salute del non profit italiano e comunicare i vincitori del bando “Giorno del Dono 2016” per la ricostruzione post terremoto..

“Fotografando l’attenzione al tema della donazione nell’informazione televisiva lungo tutto un anno – ha spiegato Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia – è facile notare come nei telegiornali il tema del dono diventi notiziabile solo quando è trainato da notizie che riguardano questioni sociali più ampie, come emergenze umanitarie, immigrazione e povertà, fatti di cronaca, scienza e salute. In oltre due casi su cinque si è parlato di dono in occasione di campagne sociali mediatiche e maratone televisive, a seguire ogni qual volta un “vip” o un testimonial conosciuto dal grande pubblico fosse coinvolto”.

 Commenta Edoardo Patriarca, Presidente IID: “Dall’indagine dell’Osservatorio di Pavia si evince come in Italia vi sia la tendenza a mostrare prevalentemente notizie di carattere negativo con toni allarmisti, toni che diventano una costante nei racconti relativi a fenomeni che sembrano sfuggire al controllo dell’uomo, tanto per mancanza di volontà o di capacità, quanto per obiettiva impotenza, come nel caso dei terremoti e di altre catastrofi naturali. Queste scelte non contribuiscono a creare una cultura della donazione condivisa e non fanno bene alle donazioni. Il Giorno del Dono nasce anche per invertire questa tendenza”.

“Dalla nostra indagine 2016 “Gli Italiani e le donazioni” – ha aggiunto Paolo Anselmi, Vice Presidente Gfk Eurisko – emerge un calo di donatori di circa 5 milioni di donatori in 10 anni, una flessione parzialmente compensata dalla tenuta dei forti donatori, segno che la crisi ha colpito soprattutto i piccoli, in particolare i giovani, al punto che la donazione media tende a crescere. In questo contesto le associazioni devono porsi l’obiettivo di “stabilizzare” il comportamento di donazione aldilà delle emergenze, come ad esempio in occasione del terremoto, che suscitano ondate emotive di grande portata ma di breve durata, valorizzando anche le piccole donazioni ed, in particolare, i giovani. Non dimentichiamo infatti che i dati sui donatori fedeli sono confortanti perché tengono alta la bandiera della generosità degli italiani”.

 E il fattore fiducia è un aspetto importante su cui si basa tutta l’attività dell’Istituto: “L’IID svolge periodicamente un’indagine dedicata agli indici di efficienza economica dei propri associati. Questa ricerca – conclude Patriarca – ci mostra come i soci dell’Istituto dedichino alla propria missione ben l’80% circa delle proprie risorse ed, in media, spendano solo 20 centesimi per raccogliere un euro. Non va però dimenticato che vi sono importati differenze tra singole realtà e che quindi non è corretto avere come unico benchmark di valutazione la sola percentuale di investimento nella mission. Dall’indagine emerge chiaramente che le raccolte fondi più efficienti risultano essere quelle realizzate da organizzazioni con maggiore esperienza temporale in questa direzione e che possono permettersi un investimento per potenziarne ed innovarne le modalità. La raccolta fondi è un’attività di relazione da curare ogni giorno, anche alla luce del fatto che i privati si confermano essere la fonte di finanziamento principale”.

Per scaricare le indagini clicca qui

 

Sebastiano de Falco

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Bando Funder35: Scelti i 50 progetti vincitori

Si è conclusa la scelta dei progetti che hanno vinto il bando promosso da Funder35, riservato ad imprese culturali no profit.

Il bando è promosso da 18 fondazioni di origine bancaria, che hanno messo a disposizione 2 milioni e mezzo di euro per finanziare progetti di imprese giovanili no profit. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 26 gennaio a Roma alla presenza del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

I 50 progetti, selezionati su un totale di 170 presentati a livello nazionale, arrivano da 14 regioni. L’Emilia-Romagna è una delle più premiate, con 5 progetti finanziati (2 a Modena, uno a Bologna, Parma e Reggio Emilia). Prima di lei solo il Piemonte, con 9 progetti, e la Campania, con 7 progetti.

Il bando annuale Funder35 è rivolto alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro (imprese sociali, cooperative sociali, associazioni culturali, fondazioni, ecc), composte in prevalenza da under 35 e impegnate principalmente nell’ambito della produzione artistica/creativa in tutte le sue forme, da quelle tradizionali a quelle di ultima generazione o nell’ambito dei servizi di supporto alla conoscenza, alla valorizzazione, alla tutela, alla protezione, alla circolazione dei beni e delle attività culturali.

Il bando non è finalizzato alla creazione di start-up ma vuole rendere più solide e stabili le imprese culturali già avviate, fornendo loro opportunità di crescita e di sviluppo per favorire un migliore posizionamento sul mercato e una maggiore efficienza e sostenibilità, offrendo loro un’opportunità di crescita e di sviluppo attraverso un contributo economico a fondo perduto e un’attività di accompagnamento, che prevede un supporto formativo, una serie di facilitazioni e, soprattutto, la partecipazione alla comunità di pratiche di Funder35 per lo scambio di idee, modelli e prassi di successo.

Due dei 50 progetti vincitori sono di associazioni modenesi, più precisamente l’associazione Artisti Drama e l’associazione Laboratorio musicale del Frignano alle quali andrà, rispettivamente, un finanziamento di 55 e 50 mila euro.

Articolo tratto da: Modena Today

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