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Campagna di Crowdfunding: Fattori di Successo

Campagna di Crowdfunding: Fattori di Successo

Campagna di Crowdfunding: Fattori di Successo

Campagna di Crowdfunding: Negli ultimi anni la comunicazione sociale per la realizzazione di una campagna di crowdfunding è cambiata, ma le piccole/medie organizzazioni fanno fatica ad adeguarsi. Non cambia la presenza sui media locali attraverso l’ufficio stampa ma non si adeguano ai nuovi strumenti.

 

Campagna di Crowdfunding

Il problema di queste realtà è legato più che altro alla carenza di fondi così  utilizzano le poche risorse per azioni più concrete anziché investire in una figura professionale che pianifichi le giuste strategie.

 

Campagna di Crowdfunding

La presenza sui canali social è fondamentale! Anche le piccole no profit devono entrare in una logica di visibilità quotidiana per sviluppare le proprie campagne di raccolta fondi.

L’assenza di strategia e l’assenza di un piano editoriale mettono a rischio la riuscita di qualsiasi campagna di sensibilizzazione o raccolta fondi.

Il piano editoriale

Un piano editoriale deve essere curato nel dettaglio ponendo attenzione ai contenuti della comunicazione sociale: devono coinvolgere ed emozionare!

Quindi, raccontiamo storie, non le fasi del progetto!

Evitiamo di usare parole come: obiettivi, finalità, attività, risultati attesi. Le utilizzeremo poi per la stesura del bilancio sociale alla fine dell’anno.

Dobbiamo scegliere i canali promozionali e i partner che ci possono aiutare in fase di lancio offrendo visibilità alla nostra campagna di crowdfunding.

Durante la campagna è necessario continuare a promuovere l’iniziativa, restando in contatto con i sostenitori ed incoraggiandoli a fare il passaparola.

Vi ricordate le famose secchiate di acqua gelata nell’estate 2014, Ice bucket challeng?

Questa campagna di beneficienza a favore della ricerca sulla Sla era nata da un video su Youtube e poi divenuta virale tanto da raggiungere 2,4 milioni di condivisioni e 28 milioni di persone.

Quali sono stati i fattori di successo di questa campagna di crowdfunding?

Sicuramente una storia forte, legata al dolore di una malattia,  accompagnata da una nobile causa.

Un video divertente abbinato ad una comunicazione strategica, quella della nomination con condivisione sui canali social che ha portato anche tante critiche. Frulliamo gli ingredienti, aggiungiamo un pizzico di narcisismo ed il piatto è pronto!

Campagna di Crowdfunding

Vogliamo parlare invece di una pessima comunicazione sociale? Il flop della campagna Fertily Day.

Quella del Fertily Day (http://www.fertilityday2016.it/) è stata una campagna di sensibilizzazione che ha trattato un argomento “privato” e molto personale, il cui approccio così diretto ha generato polemiche perché dietro ad una coppia senza figli molto probabilmente ci sono emotività profonde da gestire: magari un figlio lo vorrebbero anche, ma non possono permetterselo!

Mantenere e provvedere alla crescita di un figlio va oltre il concepirlo e metterlo al mondo.

I punti che hanno portato al flop:

  • campagna di sensibilizzazione: obiettivo sbagliato, il problema è un altro.
  • storia e nobile causa: problema troppo delicato e personale.
  • immagini: gli opuscoli divulgati a favore della campagna mostrano una totale mancanza di delicatezza.

In conclusione

L’attività di sensibilizzazione attraverso una campagna di crowdfunding deve dimostrare attenzione ai temi sociali e ai valori anche in un’ottica di ritorno di immagine positivo,  ma non solo. La stesura di un adeguato piano editoriale gioca un ruolo strategico: tutte le classi sociali si informano e partecipano alle discussioni sui social, ormai è il mezzo di comunicazione più diffuso e utilizzato.

Quali sono i fattori di successo per la riuscita di una campagna di crowdfunding?

E voi, cosa ne pensate?

 

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Redazione

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Bilancio sociale delle ONP

Il Bilancio sociale delle ONP

Il Bilancio sociale per le associazioni non profit è un documento con il quale il soggetto comunica periodicamente i risultati della sua attività, non solo dal punto di vista economico e contabile, ma dell’intero contesto delle attività e dei progetti promossi sul territorio.

Le linee guida per la redazione del Bilancio sociale sono state emanate nel 2010 dall’Agenzia per le Onlus. Questa, oggi conosciuta come Agenzia per il terzo settore, era un organismo governativo attivo tra il 200 e il 2012, quando le sue funzioni sono state trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le linee guida emanate sostengono che il bilancio sociale è indispensabili per promuovere la crescita culturale e strutturale del terzo settore.

Cos’è il Bilancio sociale

Il Bilancio sociale è uno strumento che permette alle associazioni del terzo settore di rendicontare la responsabilità, i risultati sociali, ambientali ed economici delle attività messe in atto durante il periodo di valutazione. Ha lo scopo di essere divulgato presso tutti gli stakeholders e i portatori di interesse in genere, comunicando un’informativa che non sarebbe altrimenti possibile riscontrabile nel normale bilancio economico di esercizio. Come modello per la stesura delle Linee Guida sono state scelte le Linee proposte dalla GRI – Global Reporting Initiative – nella versione del 2006, con alcune modifiche dettate dalla specificità del settore non profit.   Oltre a questo documento è stato preso in considerazione anche il modello più diffuso in ambito nazionale, “Principi di redazione del Bilancio Sociale” del Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale – GBS. Il GBS nasce nel 1997 in occasione di un evento sulla Responsabilità sociale d’impresa. Nel 1998 si riunisce in forma di Gruppo di Studio per la statuizione dei Principi di redazione del Bilancio Sociale, con 32 membri partecipanti, rappresentanti di 13 Università italiane, degli Ordini dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, di alcune Società di Revisione e di membri esperti.

Bilancio sociale delle ONP

Motivazioni alla base del Bilancio Sociale

Sempre più si riscontra il bisogno di riconoscere una dimensione sociale e ambientale delle aziende che operano sul territorio. La consapevolezza di questo ruolo in campo sociale e ambientale ha prodotto un interesse verso la comunicazione sociale degli attori, non tanto in termini numerici e finanziari quanto piuttosto di concreti risultati ottenuti attraverso determinate azioni. Tale interesse non nasce soltanto in chi ha un diretto interesse a interagisce con l’azienda; è un interesse collettivo al quale le aziende, tutte, devono rispondere con una comunicazione ampia e diffusa che possa soddisfare la curiosità dei risultati gestionali ma anche gli effetti sociali e ambientali di questa attività.

Questo discorso vale a maggior ragione per le realtà del mondo non profit, che se da una parte devono rendicontare il denaro utilizzato per le attività svolte a favore della comunità, dall’altro devono anche rendere la collettività edotta delle loro azioni. Sia per motivi di trasparenza, sia per fidelizzare i donatori e coinvolgere la società nei loro progetti, facendola sentire parte del bene comune profuso.

Caratteristiche

Il Gruppo di Studio per la Redazione del Bilancio Sociale ha elencato alcuni punti sui quali deve basarsi un buon Bilancio. Vediamoli insieme.

Innanzitutto Bilancio Sociale è un’espressione che comprende anche dati quantitativi di derivazione contabile e soprattutto è un documento integrativo di comunicazione e valutazione sociale. È fondamentale che venga steso dall’ente non profit, così come dalle aziende, e sia rivolto ad un pubblico ampio: non solo gli stakeholders, ma la collettività intera. Può essere redatto in forma libera, in base ad alcuni criteri uniformi predefiniti dalle Linee Guida di cui sopra, e deve corrispondere all’intero anno di esercizio sociale. Soprattutto deve essere redatto in maniera autonoma e distinta rispetto al bilancio d’esercizio.

Le notizie di cui deve riportare informazioni utili un Bilancio Sociale sono:

  • assetto istituzionale;
  • valori di riferimento;
  • collegamenti tra valori dichiarati, politiche e scelte compiute;
  • processo seguito per la sua formazione.

Il Bilancio Sociale deve essere redatto tenendo conto di alcuni principi fondamentali, che dovrebbero poi essere alla base della stessa realtà non profit cui si riferisce. Tali principi sono quelli di responsabilità, inclusione, coerenza, trasparenza, neutralità, prudenza, utilità, significatività e rilevanza, verificabilità dell’informazione, comparabilità, periodicità, comprensibilità.

Bilancio sociale delle ONP

Un Bilancio sociale, quindi, è la carta d’identità di una realtà del non profit.

Un documento grazie al quale l’associazione potrà continuare a godere dell’interesse dei suoi sostenitori e trovarne di nuovi, nell’ottica della fidelizzazione del donatore. Il tutto attraverso una comunicazione chiara, trasparente e rivolta alla collettività intera sui risultati e sull’impatto sociale delle attività portate avanti.

Jenny Rizzo

Phi Foundation