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La Pet Therapy nel terzo settore

La Pet Therapy nel terzo settore

La Pet Therapy nel terzo settore

 

La Pet Therapy è una forma di assistenza sanitaria che prevede un legame uomo-animale in campo medico, è denominata I.A.A. (Interventi Assistiti con gli Animali) e viene affiancata alla terapia tradizionale nei confronti di anziani e pazienti disabili ma può essere una forma di aiuto per molteplici categorie. Le attività che si svolgono con la Pet Therapy migliorano la vita dei pazienti sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista dei rapporti umani.

La Pet Therapy ha effetti positivi sui pazienti, creando un miglioramento della salute grazie a nuovi stimoli che gli animali riescono a trasmettere agli assistiti. Esistono studi sui bambini ricoverati in ospedale e sugli anziani ospitati nelle case di riposo dove la Pet Therapy ne migliora l’umore aiutando a tenere lontano quella forma di depressione causata dalla sofferenza della malattia e dalla solitudine per la lontananza dai famigliari, nonché dalla propria casa.

Pet Therapy

Dallo scorso anno, la terapia con animali (in questo caso una terapia con il cane) può essere prescritta dal medico, le Regioni sono tenute ad avere un registro delle strutture abilitate la terapia, grazie all’accordo approvato tra Stato-Regione istituito dal Ministero della Salute.

Clicca per scaricare le linee guida IAA.

Attualmente le strutture sanitarie non sono in grado di operare con la Pet Therapy ma sono le organizzazioni del terzo settore ad occuparsene.

Le cooperative sociali, le associazioni no profit e le imprese sociali si sono formate ed organizzate per offrire attività terapeutiche in affiancamento alle cure mediche tradizionali: è possibile ottenere la qualifica “operatori di Pet Therapy” frequentando un corso di formazione, accreditato dalla Regione Piemonte, presso la scuola dell’Associazione Italiana Pet Therapy Cooperativa Sociale.

Il crescente interesse nel campo delle terapie assistite con animali ha prodotto una serie di campagne di raccolta fondi da parte del terzo settore attraverso le piattaforme esistenti di crowdfunding. Questo tipo di raccolta fondi piace al sostenitore riscuotendo sempre molti consensi.

Attualmente è in corso una campagna di crowdfunding sul portale Rete del Dono, da parte di un’associazione nata nel 2012, la quale si occupa di aiutare i bambini con malattie rare attraverso la Pet Therapy.

Pet Therapy

Altro esempio di crowdfunding che ha raggiunto l’obiettivo è il progetto “Pet therapy per i malati inguaribili”  sul portale BuonaCausa: attuato dall’associazione Una Mano Alla Vita Onlus in collaborazione con l’hospice dell’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo (MI).

Non ha importanza il tipo di animale impiegato per l’attività assistita dagli animali, comunemente viene utilizzato il cane ma sono idonei anche i gatti, i conigli, i cavalli e gli asini, come nel “Rifugio degli asinelli ONLUS” a Sala Biellese (BI) dove l’attività assistita per gli utenti è gratuita, attraverso progetti a carico della Fondazione, inoltre, sono organizzati con strutture esterne in modo da raggiungere anche quelle persone che per motivi di salute non possono lasciare la casa di cura o l’abitazione.

Pet Therapy

Maggiori informazioni sul sito “Rifugio degli asinelli ONLUS”

 

www.phifoundation.com

 

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Fondazione ADVENTUM

Fondazione Adventum

Fondazione Adventum

Fondazione Adventum: Spezziamo insieme le catene dell’usura.

Vi presentiamo la Fondazione Adventum poco conosciuta tra le varie organizzazioni non profit impegnate a educare alla legalità, a promuovere percorsi di formazione atti a prevenire, fin nei ragazzi più giovani, il fenomeno del sovraindebitamento e ad offrire una concreta soluzione finanziaria alle persone in difficoltà a causa di situazioni di sovraindebitamento.

La Fondazione ADVENTUM è stata costituita dall’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno grazie ai fondi dell’8xmille a lei destinati, per rispondere ai bisogni sociali e alle situazioni di disagio economico connessi al rischio usura.

Opera dal febbraio 1995, collabora con le Istituzioni e il mondo associazionistico, facilitando la concessione di prestiti da parte di banche e istituti finanziari a lavoratori dipendenti e pensionati in stato di necessità, non si occupa delle imprese (per le imprese è possibile consultare l’Elenco dei Confidi che hanno ricevuto i fondi ai sensi dell’art 15 della Legge 108/96)

Riconosciuta nel 1996 dal Ministero dell’Interno come Ente morale, opera dal 1997 anche con i fondi del Ministero dell’Economia e delle Finanze grazie alla Legge 108/96 sull’usura.

Attraverso le proprie risorse e quelle del fondo ministeriale, la Fondazione, nei suoi oltre vent’anni di attività, ha aiutato circa 2.000 famiglie a uscire da situazioni di grave disagio dovuto al sovraindebitamento, garantendo prestiti per complessivi 17 milioni di euro.

Oltre alle soluzioni economiche, offre consulenze dal punto di vista giuridico, fiscale, bancario e sostegno morale tramite la collaborazione dei professionisti volontari dell’Ambulatorio Antiusura ONLUS di Roma.

La Fondazione collabora anche con l’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e con le Forze dell’Ordine.

Quando non è più possibile fare fronte ai debiti accumulati, purtroppo il rischio di scegliere soluzioni sbagliate, ad esempio cadere nelle mani degli usurai, è elevato.

La Fondazione ADVENTUM si attiva per aiutare le persone, che hanno i requisiti, facendo in modo che i loro debiti vengano risolti attraverso le banche convenzionate.

Possono richiedere aiuto alla Fondazione le persone fisiche (lavoratori dipendenti e pensionati) non bancabili.

Un percorso da fare insieme, Fondazione ADVENTUM e persone sovraindebitate, per arrivare a liberarsi dal peso dei debiti e riappropriarsi della propria vita.

Una situazione di sovraindebitamento unito all’impossibilità di avere un unico prestito con cui chiudere tutti i debiti possono indurre la persona a diventare vittima dell’usura.

La Fondazione ADVENTUM può intervenire rendendo di nuovo possibile la concessione di un prestito bancario grazie ai fondi previsti dall’art. 15 della Legge 108/96.

Come si accede?

Il primo passo è l’ascolto. La persona richiedente, su appuntamento, è ascoltata dagli operatori presso i gli uffici della Fondazione.

Alla fine del colloquio, gli operatori consegnano una scheda di rilevazione dati che dovrà essere opportunamente compilata (e corredata dai documenti necessari) da parte del richiedente e del suo garante.

Quando la pratica è completa, viene sottoposta per la valutazione alla Commissione per la Concessione dei Prestiti della Fondazione ADVENTUM, che la esamina in base ai criteri di meritevolezza e decide se inviarla in una delle banche convenzionate per attivare il prestito o se respingere la richiesta.

Non cadere nelle mani degli usurai. Contatta i volontari della Fondazione ADVENTUM.

www.phifoundation.com

 

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START-UP SOCIALE GO! Grazie a PHI Foundation

Start Up Sociale Go Grazie a PHI Foundation

START UP SOCIALE GO! Grazie a PHI Foundation

 

Start Up Sociale Go: PHI Foundation si pone a sostegno delle organizzazioni non profit che hanno in mente un’idea imprenditoriale ma fino ad oggi non sono riuscite a trovare il modo di realizzarla, bloccati da una insufficiente esperienza imprenditoriale, dovuta probabilmente ad un sistema di operare troppo legato all’ “agire” piuttosto che preventivare una sostenibilità economica.

La candidatura a FOUNDAMENTA #2 si chiude il 7 agosto.
Le start-up sociale ad impatto sociale dovranno presentarsi per uno dei seguenti ambiti:

  • Salute e benessere
  • Innovazione didattico/formativa
  • Welfare
  • Cultura
  • Agricoltura e cibo

Si tratta di un percorso intenso della durata di 4 mesi, completamente gratuito, offerto da

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per accompagnare e accelerare nuove start-up sociali, nuove idee imprenditoriali che possano avere conseguenze positive per la società.

 

Come fare?

È possibile scaricare il bando cliccando sul link https://socialfare.org/call/FOUNDAMENTA%232_BANDO.pdf

Il percorso di accelerazione delle start-up che verranno scelte partirà il 3 ottobre 2016.

Si tratta di una grande possibilità per trasformare idee innovative e creare valore sul territorio.

Rinascimenti Sociali e Social Fare Centro per l’Innovazione Sociale promotori del progetto sono sostenuti dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Parlando sempre di start-up innovative, è possibile creare una start-up gratis, senza notaio, attraverso una procedura online sulla nuova piattaforma del Registro imprese cliccando sulla voce “Crea la tua startup” https://startupitalia.eu/61061-20160720-startup-gratis-senza-notaio-spiegazione

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Potete trovare la giuda dettagliata con assistenza gratuita fino al 30 settembre 2016 https://startup.registroimprese.it/atst/help/Guida_Costituzione_Startup_ModelloTipizzato.pdf

Vivere informati fa molto bene.

 

Start Up Sociale Go: PHI Foundation si pone a sostegno delle organizzazioni non profit che hanno in mente un’idea imprenditoriale ma fino ad oggi non sono riuscite a trovare il modo di realizzarla, bloccati da una insufficiente esperienza imprenditoriale, dovuta probabilmente ad un sistema di operare troppo legato all’ “agire” piuttosto che preventivare una sostenibilità economica.

 

Puoi sempre contattare PHI Foundation info@phifoundation.com

 

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Redazione 

Phi Foundation

IL « FAI » PER TUTELARE I BENI AMBIENTALI, PAESAGGISTICI E CULTURALI ITALIANI

STORIA DEL « FAI »

Il FAI (fondoambienteitaliano) nacque per volere di Elena Croce e grazie al sostegno di Renato Bazzoni, Alberto Predieri, Franco Russoli e Giulia Maria Mozzoni Crespi che nel 1975 firmò lo statuto del FAI, con l’intento di proteggere e valorizzare il  patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano.

Il FAI attualmente gestisce 61 beni storici-artistici ricevuti su concessione da enti pubblici o in comodato d’uso da privati o di proprietà dell’associazione stessa di cui: 30 sono regolarmente aperti al pubblico e visitabili, 10 in restauro, 12 tutelati ed inalienabili, donati alla Fondazione, 2 patrocinati dall’associazione.

Il FAI grazie ai 95 milioni di euro provenienti da donazioni, acquista beni, li valorizza e li restaura per renderli fruibili al pubblico. Ogni bene acquisito viene studiato in ambito storico-artistico, ne viene studiata la sua relazione con il territorio e poi viene elaborato un restauro che lo conformi con le norme necessarie per renderlo fruibile dai visitatori. Ogni progetto di restauro è ideato e realizzato da architetti, agronomi, paesaggisti ed artigiani che collaborano al fine di ottenere risultati d’ impareggiabilità e di straordinarietà del sito restaurato.

La restaurazione e la successiva apertura al pubblico si basano su  princìpi di ecosostenibilità e su un approccio artistico conservativo e non invasivo del restauro. Altro tassello fondamentale è il FAI International www.fai-international.org che divulga e diffonde l’amore per il patrimonio italiano all’estero grazie ad una vasta ed intensa rete di attività in Francia, Svizzera e nel Regno Unito.

I LUOGHI ED I VOLONTARI DEL « FAI »

L’associazione dispone di luoghi d’incommensurabile e straordinaria bellezza disposti lungo tutta la penisola italiana e di un patrimonio d’inestimabile valore a partire da castelli, ville, abazie, giardini, parchi storici, torri, baie marine, colline e montagne fino a 32.000 libri antichi e 22.000 oggetti d’arte.

Chiunque ami la natura o l’arte e desideri diventare socio può farlo iscrivendosi attraverso l’homepage del sito internet www.fondoambiente.it.

I 7.500 volontari hanno il compito di diffondere i valori e l’operato della Fondazione organizzando eventi nazionali, visite culturali, escursioni, seminari monografici e corsi biennali di storia dell’ arte.

Inoltre la rete territoriale FAI, formata da volontari appassionati che hanno scelto di dedicare il proprio tempo libero a sostenere l’operato dell’associazione, è un punto fondamentale per la diffusione capillare sul territorio e chiunque voglia esercitare il proprio impegno nella valorizzazione dei luoghi può farlo, collegandosi al sito www.fondoambiente.it, diventando volontario del FAI.

GIORNATE ORGANIZZATE DAL FAI

Come ogni anno il FAI organizza due giornate (la prima in autunno e la seconda in primavera) per visitare i luoghi dell’associazione, così anche quest’anno in occasione della 27° edizione i luoghi saranno visitabili nelle giornate d’autunno del 13 e del 14 ottobre, mentre per la giornata di primavera si dovrà attendere un fine settimana del mese di marzo 2019.

Durante le visite si potrà interagire sui canali social con l’hashtag #giornatefai.

 

Filippelli Giuseppina

PHI Foundation

GIORNATA DI FESTA ORFANOTROFIO DHADING

GIORNATA DI FESTA ORFANOTROFIO DHADING

 

UNA GIORNATA DI FESTA ALL’ORFANOTROFIO DHADING

GIORNATA DI FESTA ORFANOTROFIO DHADING: Lasciamo l’orfanotrofio con sentimenti contrastanti che vanno da una grande preoccupazione e tristezza per le condizioni precarie in cui vivono i bambini ad un grande ottimismo e fiduciosi di poter risollevare, grazie al supporto di Fondazione Minerva e sostegno PHI Foundation, le loro condizioni e le loro sorti.

L’idea di Milan, peraltro subito condivisa da me, è stata quella di non pensare subito alle grandi cose, ai grandi piani di assistenza e sostegno da sviluppare, che richiedono organizzazione e tempo, ma di regalare una giornata di gioia e divertimento ai bambini.

DISTRIBUZIONE DI VESTITI E MATERIALE DIDATTICO

Vogliamo partire con la distribuzione di vestiti e materiale didattico e soprattutto con l’organizzare un pranzo speciale che consiste semplicemente nel cucinare del pollo in aggiunta al consueto pasto quotidiano fatto di riso, lenticchie e cavolfiore.

Si anche io ho fatto fatica, come forse voi, a capire l’eccezionalità di questo pasto ma poi Milan mi ha spiegato che i bambini mangiano la carne una volta al mese ed allora tutto mi si è schiarito in testa…noi cucineremo per loro il pollo e sarà una grande festa oltre che una bellissima sorpresa.

Ci ritroviamo immediatamente davanti ai fornelli ad aiutare le 3 fantastiche educatrici che preparano un pasto succulento e pieno di spezie nepalesi…davvero buono.

bambini sono già seduti in cerchio sul pavimento del terrazzo dell’orfanotrofio e attendono curiosi ed affamati il loro piatto.

LAVAGGIO MANI E DISTRIBUZIONE PASTO

Un rapido lavaggio di mani anticipa di lì a poco la distribuzione del pasto che i bambini consumano con le mani, come tradizione vuole e la festa può cominciare…la giornata è soleggiata, i sorrisi dei bambini rendono tutto più luminoso e gioviale…si percepisce una grande atmosfera di felicità e positività.

Di li a poco i bambini vengono chiamati uno ad uno per la consegna dei vestiti e del materiale didattico…è un rito bellissimo perché ognuno di loro reagisce in maniera diversa alla consegna…chi è timido, chi è esuberante, chi balla, chi ride ma in ogni caso è un momento di grande gioia ed eccitazione per tutti loro.

Un breve discorso di Milan, sottolinea l’impegno dei membri della fondazione così come il supporto di PHI Foundation e dei tanti volontari che da diversi paesi spendono tempo, energie e risorse a favore dell’orfanotrofio.

Anche il mio concerto improvvisato è stato bellissimo… mi sono messo a suonare le percussioni circondato dai bambini che hanno iniziato a cantare e ballare senza sosta…è stato un momento di grande condivisione ed unione che ci ha fatto ulteriormente conoscere, rispettare ed amare.

È stata una giornata di festa piena di felicità ed energia positiva ma soprattutto ha rappresentato l’inizio di qualcosa di più grande ovvero di un rapporto diretto e di fiducia tra noi e i bambini, tra noi e gli educatori, che prelude a programmi di sostegno e assistenza ben più importanti e di ampio respiro.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Alessandro Vitaloni

PHI Foundation

ITALY: PROGETTO DONO PER MINORI A RISCHIO

ITALY O MEGLIO ITALIA: PROGETTO DONO PER MINORI A RISCHIO

 

 

Italy o meglio Italia: progetto dono per minori a rischio. La campagna di PHI Foundation per il Giorno del Dono 2018 è già nel vivo e si arricchisce con una nuova iniziativa aperta alla partecipazione degli enti non profit aderenti a IO DONO SICURO: un bando di raccolta fondi per il finanziamento di un progetto sociale rivolto a minori sul territorio italiano.

 

Sono aperte le adesioni al bando #DonoDay2018, riservato per quest’anno nell’avvio sperimentale alle organizzazioni aderenti a IO DONO SICURO, il database composto da sole organizzazioni verificate, e realizzato in collaborazione con UBI Banca e Fondazione Accenture. I progetti, che devono trovare attuazione in Italia e rivolgersi a beneficiari minorenni in condizioni di fragilità, potranno essere candidati fino su IdeaTRE60, la piattaforma digitale di Fondazione Accenture dedicata all’innovazione sociale. La pagina dove è possibile scaricare il regolamento del bando e candidare il proprio progetto è giornodeldono2018.ideatre60.it.

 

Il presidente di PHI foundation Sebastiano de Falco sottolinea così gli elementi di novità dell’iniziativa: “Per la prima volta – afferma Sebastiano de Falco – Si promuove una raccolta fondi nazionale in risposta non a un’emergenza, ma a uno dei bisogni strutturali del Paese. Un intervento reso possibile dalla collaborazione con partner nazionali, cui auspichiamo possano unirsi altri soggetti per dare ulteriore forza alla campagna di raccolta fondi. La nostra azione vuole dare più forza al lavoro di sensibilizzazione sul tema del dono, rivolgendosi direttamente ai cittadini a cui chiediamo di donare qualcosa per dare un futuro diverso ai minori a rischio. Questa iniziativa, insieme alle attività con le scuole e i Comuni, grazie alle collaborazioni con MIUR ed ANCI, va nella direzione di diffondere sempre di più la cultura del dono nella società italiana”.

 

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

 

Alessandro Roma

PHI Foundation

Fondazione Francesca Rava: il bene fatto BENE

L’ANTEFATTO CHE GUIDA A FARE DEL BENE

A volte da tragici eventi nascono realtà meravigliose, come “ Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia”, enti no profit importanti che prendono forma e sembrano essere guidate da fili trasparenti, che tracciano linee guida.

Mariavittoria, dopo la morte della sorella Francesca, decide di dedicarsi un po’ agli altri, ma è un buon avvocato e di tempo ne ha proprio poco. Decide così di usare la sua professione per offrire consulenze gratuite alle associazioni di volontariato o a persone bisognose.

Conosce l’organizzazione umanitaria internazionale N.P.H Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli) che aiuta bambini e i ragazzi in condizione di disagio accogliendoli in Case orfanotrofi in America Latina, dando una speranza per un futuro migliore a chi non ha nulla.

Vorrebbe aprire una sede in Italia ma purtroppo non trova nessuno che voglia dare una mano. Mariavittoria non si arrende e, come invitata da qualcosa di inspiegabile si mette in gioco; coinvolge mamma, zia, amiche; tutti insieme con tanto entusiasmo e un grande cuore, si danno da fare per aprire la sede in Italia.

Così nasce Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia, una grande famiglia internazionale dedita ai bambini e ai ragazzi in difficoltà, non solo offrendo mezzi di sostentamento, ma anche una formazione scolastica che possa permettergli da adulti di trovare un lavoro e farsi una famiglia. La Fondazione è particolarmente impegnata nel Paese quarto mondo di Haiti, dove ogni ora due bambini sotto i 5 anni muoiono per malnutrizione e malattie curabili.

I PROGETTI DI FONDAZIONE FRANCESCA RAVA

I volontari di Fondazione Francesca Rava vogliono fare del bene, ci mettono anima e cuore, non si arrendono davanti agli ostacoli ma vanno oltre… tante volte anche oltre confini e culture diverse, infatti aiutano ragazzi nati in condizioni sfortunate a diventare cittadini liberi e indipendenti in Paesi dove “libertà e indipendenza” sono considerate ancora un lusso.

La Fondazione è impegnata anche in Italia con progetti in aiuto ai bambini come:

  • La realizzazione della scuola Materna di Pieve Torina a Macerata, l’ottava scuola realizzata dalla Fondazione per i bambini del Centro Italia colpiti dal terremoto e per la quale ognuno di noi può donare 10,00€ per un mattone per costruire l’edificio. La scuola dovrebbe essere pronta per ottobre (salvo impedimenti burocratici) e tutti i sostenitori saranno invitati all’inaugurazione.
  • In farmacia con i bambini”, una raccolta di farmaci da banco e prodotti babycare per bambini in povertà sanitaria, che ricorre ogni anno il 20 novembre, Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia, in molte farmacie Italiane aderenti.
  • “ninna ho”, primo progetto nazionale a tutela dell’infanzia abbandonata che informa le madri in difficoltà sulla possibilità di partorire in anonimato e che prevede la presenza di culle salvavita presso un network di ospedali dislocati in tutta Italia.

AIUTATECI A FARE BENE

Si può aiutare Fondazione Francesca Rava in molti modi: donando il 5 per mille C.F. 97264070158, facendo attività di volontariato o sostenendo uno dei loro progetti. Si può scegliere una o più iniziative; visitate il sito www.nph-italia.org, o contattate l’associazione allo 02.54122917 oppure scrivete a info@nph-italia.org.

Una sola cosa è importante FARE BENE IL BENE, questo sì che vi aiuterà a ottenere molta felicità.

 

Laura Giacometti

PHI Foundation

ACADEMY: CORSI DI FORMAZIONE A COSTO ZERO

Da alcuni anni, PHI Foundation sta portando avanti un progetto originale e innovativo denominato PHI Academy.

Lo scopo del progetto è insegnare a scrivere correttamente sul web, secondo le logiche SEO, attraverso un percorso pratico e diretto, in linea con il nuovo modello anglosassone “learning by doing“.

A CHI SI RIVOLGE PHI ACADEMY?

PHI Academy è un programma rivolto a chi ha già esperienza di scrittura digitale e vuole perfezionarla, o anche a chi non ha mai avuto la possibilità di approcciare le tematiche della SEO e del web content, ma ha come sogno nel cassetto quello di diventare un web editor.

COME FUNZIONA PHI ACADEMY?

PHI Academy è un percorso semplice e intuitivo, durante il quale i candidati, dopo un breve corso on line personalizzato, cominciano a produrre articoli secondo le logiche SEO, ovviamente coerenti con la linea editoriale di PHI Foundation.

Ogni articolo sarà valutato insieme ad un esperto, corretto, analizzato e infine, se risulterà idoneo, sarà pubblicato e ricondiviso su tutti i canali social di PHI Foundation.

Durante tutto il percorso, il candidato sarà affiancato da un tutor che lo indirizzerà alle logiche semantiche del web, e lo supporterà durante tutto il corso, correggendo e ottimizzando i lavori prodotti e stimolando e supportando il candidato nella ricerca dei contenuti e nella  stesura degli articoli.

QUANTO DURA IL CORSO?

Il corso (o percorso) di PHI Academy, non ha un limite temporale, ma numerico, ovvero, da analisi e studi svolti internamente, abbiamo valutato che 30 articoli possa essere un numero adeguato di lavori realizzati da permettere al candidato di essere autosufficiente nella scrittura per il web, in maniera corretta ed efficace.

A COSA MI SERVE IL CORSO DI PHI ACADEMY?

Al termine del corso, al candidato che avrà pubblicato almeno 30 articoli, verrà rilasciato un attestato di partecipazione da PHI Foundation e un documento con tutti i risultati di comunicazione conseguiti dai suoi articoli sul sito web e sui canali social.

La partecipazione al corso, oltre a perfezionare le competenze di scrittura digitale del candidato, può servire anche ad arricchire il curriculum personale e a potersi candidare per ruoli di web content presso editori o agenzie di comunicazione, oppure poter sviluppare progetti personali in ambito digitale.

Infine, è un ottimo strumento per migliorare la personal branding in quanto tutti gli articoli potranno essere pubblicati con in calce la firma dell’autore.

QUANTO COSTA IL CORSO?

Il corso di PHI Academy NON COSTA NIENTE!

Il percorso è totalmente gratuito e senza impegno. Il progetto PHI Academy infatti, rientra nel programma No Profit di PHI Foundation ed è uno dei servizi gratuiti che la fondazione eroga all’interno della sua mission.

COME CI SI ISCRIVE?

Per partecipare al programma è sufficiente visitare il sito di PHi Foundation nella sezione PHI Academy e compilare il format di iscrizione gratuita previsto.

Successivamente, un nostro incaricato vi contatterà direttamente e valuterete insieme tempistiche e modalità dello sviluppo del corso, che sarà comunque erogato in modalità “home working” , ovvero, senza doversi muovere da casa propria o dalla propria città.

 

Dunque cosa aspetti? Se il tuo sogno è sempre stato quello di imparare a scrivere per il web correttamente, se hai dei progetti o ambizioni personali in ambito digitale, se vuoi ricollocarti nel mondo del lavoro o semplicemente vuoi perfezionare le tue conoscenze SEO, iscriviti al corso di PHI Academy.

Scrivere è una passione ed un mestiere che si può imparare, noi ti aiutiamo a farlo.

 

PHI Foundation

 

 

NON PROFIT: TREND POSITIVO RACCOLTA FONDI

Continua il trend positivo della raccolta fondi nel non profit

Secondo i dati dell’indagine periodica sull’andamento della raccolta fondi nelle organizzazioni non profit (onp),  il 36% delle onp ha aumentato le proprie entrate totali nel 2016, mentre il 42% non ha registrato nessun cambiamento sostanziale. Il numero di onp che hanno migliorato le loro performance è aumentato del 5%. Solo il 22% ha diminuito le proprie entrate: erano il 27% nel 2014. L’indagine integrale verrà presentata il 4 ottobre a Roma alla Sala Stampa della Camera dei Deputati nel corso della conferenza stampa in occasione del Giorno del Dono 2017.

L’anteprima dell’indagine – svolta su un campione di 130 organizzazioni non profit nei mesi di luglio e agosto e riferita ai dati di bilancio 2016 e alle stime e aspettative del 2017 – è stata presentata nel corso del convegno “Donare fa Comunità“, tappa milanese del “2° Giro dell’Italia che Dona“, campagna nazionale per il Giorno del Dono fissato per legge il 4 ottobre. La campagna raccoglie e unisce tutte le iniziative realizzate dal 23 settembre all’8 ottobre. Che anche per quest’anno hanno superato quota 100, con circa 500 realtà impegnate in attività che hanno come tema centrale il dono in tutte le sue forme.

“È il Paese che vogliamo raccontare, il buon paese che non nega le sue difficoltà, ma comprende che il dono crea comunità ed è una delle risposte più efficaci alle crisi. In questi quindici giorni, con così tante iniziative, vogliamo recuperare il vocabolario del dono che purtroppo oggi ha poca dignità pubblica”.

“Oggi in Italia l’impegno a donare non è solo un gesto individuale – ha detto il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, ricordando l’impegno innovativo della Fondazione nel sostenere progetti di welfare sociale e le fondazioni di comunità -, ma direttamente preso in carico dalle comunità e dai territori. La comunità è un territorio fatto da soggetti che hanno un senso di appartenenza. Da quel senso di appartenenza dobbiamo ripartire”.

I dati delle donazioni da privati anticipati dall’IID hanno trovato una conferma anche nell’intervento del sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Bobba, intervenuto al convegno. Bobba ha rivelato il trend positivo registrato dalle dichiarazioni dei redditi del 2016 sul 2015 che parlano di un aumento del 10% delle donazioni alle onlus (oggi Enti del Terzo Settore), ma anche alle ong e agli istituti scolastici, ricavati dalle detrazioni fiscali per le erogazioni liberali. L’aumento è frutto anche dell’innalzamento del tetto fino a 30.000 euro per le donazioni detraibili stabilito dal Governo nel 2015. “I contenuti della riforma del terzo settore – ha aggiunto Bobba – possono essere una leva potenziale per incrementare e qualificare i percorsi del dono”.

Ed è stato il dono il filo conduttore dei progetti delle Fondazioni di comunità lombarde sostenuti dalla Fondazione Cariplo e accomunati da un’idea innovativa di welfare, capace di rafforzare la dimensione comunitaria. I progetti sono stati introdotti daFilippo Petrolati di Fondazione Cariplo e raccontati dal presidente della Fondazione Comunitaria del Verbano Cusio OssolaMaurizio De Paoli (progetto La cura è di casa), dal presidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di CremonaCesare Macconi (progetto Fare legami) e dal presidente della Fondazione Comunitaria Nord Milano Paola Pessina (progetto #Oltreiperimetri).

Gli eventi del Giorno del Dono 2017 proseguono questa settimana e troveranno il culmine la prossima settimana a Roma con l’udienza privata del 2 ottobre che le scuole vincitrici del video-contest #DonareMiDona avranno con Papa Francesco in Vaticano e l’evento clou del 4 ottobre “Donare fa cultura” al Parlamentino del CNEL.

 

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

 

 

DONARE: IL DONO CREA COMUNITÀ

Donare: il Dono crea Comunità perché donare significa tessere relazioni di valore, praticare scelte libere e consapevoli dettate da autentica passione civile e capaci di andare oltre la logica dello scambio. Dall’incontro tra Istituto Italiano della Donazione (IID) e Fondazione Cariplo nasce l’idea di organizzare un evento che sappia mettere al centro questo tema, in preparazione al Giorno del Dono 2017.

 

Donare fa Comunità

25 settembre 2017 – ore 9.30
Gallerie d’Italia – Piazza Scala 6
Milano

 

Il 4 ottobre di ogni anno in Italia si celebra il Giorno del Dono, giornata nazionale istituita per legge nel 2015 e promossa da IID al fine di fornire meritata visibilità al tema del Dono e della Donazione in tutte le sue forme. Scuole, Comuni, Associazioni, Imprese e cittadini insieme per costruire la mappa dell’Italia che dona, un Paese capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del Dono: parte così il 2° Giro dell’Italia che dona, rassegna nazionale che raccoglie tutte le iniziative realizzate dal 23 settembre all’8 ottobre che hanno come filo conduttore il Dono.

 

In questa speciale tappa milanese, il Giorno del Dono incontra il progetto Welfare di Comunità e Innovazione sociale che Fondazione Cariplo, in collaborazione con le Fondazioni di Comunità, ha lanciato per contribuire ad innovare gli attuali sistemi di welfare locali, sostenendo sperimentazioni di politiche sociali in grado di trasformare e rendere più efficaci e sostenibili le risposte ai problemi e ai cambiamenti che caratterizzano il nostro tempo.

 

09.30 – Registrazione partecipanti

10.00 – Parliamo di Dono e Comunità con… Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo Edoardo Patriarca, Presidente IID

10.30 – Il Dono nella riforma del Terzo Settore Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

11.00 – 2° Giro dell’Italia che Dona: pronti, partenza… Dono Ornella Ponzoni, Responsabile Comunicazione IID.

11.15 – Il Dono in numeri:l’andamento della Raccolta Fondi – XV rilevazione su dati 2016 Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID

11.30 – Il Dono nel Welfare di Comunità Filippo Petrolati, Fondazione Cariplo Marco Cremonte, Goodpoint Guya Raco, Fundraiser per Passione

12.00 – La Voce delle Fondazioni di Comunità  Maurizio De Paoli, Presidente Fondazione Comunitaria Del Verbano Cusio Ossola:  La cura è di casa  Cesare Macconi, Presidente Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona:  Fare legami Paola Pessina, Presidente Fondazione Comunitaria Nord Milano:  #Oltreiperimetri

 

Conduce

Giangiacomo Schiavi, Giornalista Corriere della Sera

Al termine dell’evento, per chi desidera, visita guidata a Gallerie d’Italia

Iscriviti al più presto, posti limitati.

 

 

PHI Foundation Social Innovation Community

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La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

 

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

IN VESPA FINO IN LAPPONIA: IL VIAGGIO DEL SORRISO

La Lapponia, la sede del villaggio di Babbo Natale: questa la meta dell’incredibile avventura, il Viaggio del Sorriso, che Alessandro Pozzi vivrà a bordo della sua vespa per battere il guinness dei primati, percorrendo quasi 4 mila chilometri in soli 8 giorni.

Un viaggio che Alessandro Pozzi affronterà al fine di sostenere le iniziative della fondazione Il Ponte del Sorriso Onlus, per aiutare i bambini ricoverati in ospedale.

Questa fondazione, nasce nel 2010, per volontà del Comitato Tutela Bambino in Ospedale (associazione che, dal 1992, sostiene i bambini ricoverati e le loro famiglie) e si occupa di: promuovere attività nei reparti per aiutare i bambini ricoverati con giochi, sorrisi, colori e spazi vivaci; gestire una casa di accoglienza, realizzata dalla stessa fondazione, per ospitare le famiglie dei bambini o delle donne che si rivolgono  all’Ospedale Del Ponte per le cure, ma risiedono lontano dal centro ospedaliero; sostenere l’ospedale donando arredi, apparecchiature, attrezzature e finanziando progetti di ricerca scientifica.

Sono ben  400 i volontari operativi che prestano servizio nei reparti per Il Ponte del Sorriso e circa 10 mila i bambini che ogni anno usufruiscono della attività della fondazione, per un totale di ben 70 mila ore di volontariato donate ogni anno e di circa 3 milioni di euro investiti per le attività nei reparti, nell’ Ospedale del Ponte e nella casa di accoglienza.

Il Viaggio del Sorriso permetterà ad Alessandro Pozzi non solo di recapitare direttamente a Babbo Natale, nel suo villaggio in Lapponia, le letterine che i bambini del reparto di pediatria scriveranno nei prossimi mesi, ma anche di fare da volano per raccogliere fondi destinati a questi bambini, per regalar loro un sorriso per ogni kilometro che macinerà a bordo della sua vespa.

Il viaggio partirà nella prima settimana di Agosto 2017 da Varese: Alessandro Pozzi, a bordo della sua vespa d’epoca color crema del 1959, attraverserà Svizzera, Germania, Danimarca e Svezia per arrivare fino in Finlandia, all’estrema regione delle Lapponia, precisamente a Rovaniemi.

Sostieni anche tu il Viaggio del Sorriso e le altre iniziative promosse dalla fondazione il Ponte del Sorriso con una semplice donazione, senza dimenticare che  “Un bambino in ospedale non è un piccolo adulto, ma prima di tutto un bambino”.

 

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

Se vuoi aiutarci in questo compito, sostienici attraverso un contributo cliccando su questo link .

 

Nicola Minerva

PHI Foundation

La maratona televisiva di Telethon e la sua storia

Si è appena conclusa l’annuale maratona televisiva organizzata da Telethon e trasmessa dalle reti RAI per sostenere la raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.

Ma lo sapevate che il nome “ Telethon ” deriva dall’unione di due parole inglesi: “Television” e “Marathon”?

Ebbene sì e ve lo rivelo con molta gioia dal momento che è ormai consuetudine abbinare il termine “ televisione ” a momenti di svago tendenzialmente poco educativi e assolutamente disinteressati a soffermarsi sulle good news. Ma dove sono -direte voi- le belle notizie se ogni giorno da domenica 11 a domenica 18 dicembre sui canali RAI arrivano alle nostre orecchie le ormai sempre più numerose storie di persone affette da malattie genetiche rare?

Beh, ad esempio nel fatto stesso che arrivano!

Mi spiego meglio, non è bello sapere che qualcuna delle nostre emittenti televisive da più di vent’anni condivida con il proprio pubblico racconti di vita vera, non sempre fortunata, alle prese con sfide importanti che necessitano d’amore e soprattutto di continue ricerche scientifiche?

E non è soprattutto bello che a smuovere la sensibilità degli spettatori siano proprio coloro che ogni giorno si trovano costretti a convivere con il dolore di una vita segnata da una malattia ignota e lo fanno con il sorriso e la speranza di chi crede che manchi ancora qualcosa e non si arrende?

Ecco, dal 1990 Telethon lavora proprio per loro, coinvolgendoli nella ricerca scientifica di cui queste malattie genetiche rare necessitano quotidianamente e ” #presente ” è la parola chiave scelta quest’anno perché pensandoci bene, è il termine che meglio si adatta alle storie di Federica, Michele, Nina solo per fare alcuni nomi, che vogliono poter decidere fin da OGGI di credere in un futuro senza malattia e lo fanno raccontando le loro paure con la speranza che queste storie possano essere lo stimolo più diretto per sensibilizzare tutti noi su questo mondo ignoto.

Il primo a proporre un’attività di fundraising che, attraverso una non stop televisiva, arrivasse alle orecchie del pubblico e smuovesse in loro il desiderio di donare, fu un americano ma non uno qualsiasi: Jerry Lewis -come dimenticare il celebre sketch della macchina da scrivere!- comico indiscusso degli anni ’60 e la sua idea si rivelò fin da subito di enorme successo.

Nell’arco di vent’anni la maratona televisiva giunge in Europa con l’AFMAssociazione francese contro le Miopatie ma anche in Italia grazie a Susanna Agnelli e all’ Uildm-Unione italiana lotta alla distrofia muscolare che l’aveva contattata per proporle la poltrona da presidentessa.

Scrittrice, politico ma soprattutto donna con un’innata voglia di aiutare gli altri perché -come lei stessa afferma in un video che potete guardare qui: “pensare solo a sé stessi è una forma di vita molto noiosa”- rispose che avrebbe accettato a condizione di poter far diventare quella piccola associazione qualcosa di grande.

Telethon nasce così quindi, nel 1990 quando Susanna Agnelli decide che era arrivato il momento di far conoscere agli italiani le malattie genetiche rare e di chiedere loro un aiuto.

Ad oggi presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, la fondazione Telethon, supera i suoi vent’anni di operato grazie alla risposta positiva che ogni anno il suo pubblico gli riserva continuando nel suo cammino infinito volto a garantire una speranza a tutti coloro che vivono nella malattia e nel terrore che questa non possa essere debellata perché come disse la sua fondatrice Susanna Agnelli: “Telethon continuerà ad esistere fino a quando non si scriverà la parola ‘cura’ accanto al nome di ogni malattia genetica”.

 

Federica Pizzi

PHI Foundation

Diamo un volto a chi spesso voltiamo le spalle: Associazione Progetto ARCA

Tra le associazioni che ogni giorno, per strada, ci chiedono un aiuto c’è sicuramente anche ARCA, associazione riconosciuta come ONLUS nel 1998 che da più di 20 anni si occupa di aiutare uomini e donne in stato di indigenza o persone spesso affette da problemi di dipendenza di vario genere. Sicuramente, anche ad ARCA, non avremo dato ascolto nonostante il loro invito a fermarci mentre camminavamo verso casa, troppo presi dalla nostra routine quotidiana.

Così, approfittando di questi giorni di festa, mi sono imposta di conoscere meglio questa associazione senza scopo di lucro che mostra dietro al bancone con l’omino azzurro, uomini e donne dallo sguardo sereno che passano il più della giornata a sentirsi dire, spesso pure con voce scocciata, forse la frase più retorica del mondo: “Scusami, sono di fretta!”.

L’Associazione Progetto ARCA nasce nel 1994 grazie al desiderio di un gruppo di amici di aiutare concretamente le persone in stato di indigenza.

Un centro di accoglienza è il primo passo importante per donare a chi vive in balia della propria dipendenza una via di fuga e una possibilità di riscatto così, nel 1994, viene creato il primo Centro di Accoglienza Residenziale. A distanza di neanche 10 anni arriva il secondo Centro di Accoglienza Residenziale questa volta dedicato a uomini e donne tossicodipendenti che per anni hanno legato la loro identità a terribili sostanze stupefacenti.

Con l’arrivo del nuovo millennio il continuo aumentare del flusso migratorio in Italia spinge l’Associazione Progetto ARCA ad intervenire a sostegno dei rifugiati politici con progetti concreti di Prima Accoglienza. Questo è un passo fondamentale che permette agli 84.500 uomini, donne e bambini (questi ultimi 16.700 in soli due anni come riportato qui) che fuggono da paesi in guerra o in piena carestia, di ricevere un primo soccorso medico e un pasto caldo prima del trasferimento allo SPRAR o sistema di protezione per rifugiati politici richiedenti asilo, o di essere indirizzati nel modo più sicuro verso la nuova tappa prevista dal migrante diretto nel Nord Europa.

Un aiuto per i tossicodipendenti e un primo soccorso per i rifugiati politici quindi ma non solo, l’Associazione Progetto ARCA, divenuta nel 2008 una vera e propria fondazione, continua da più di vent’anni il suo cammino verso i più deboli, proponendo soluzioni concrete per altri ambiti dolenti come il sostegno alimentare per le famiglie con minori in gravi condizioni economiche, che prevede pacchi viveri e un centro cottura in giro per il Belpaese (qui la mappa con le città d’Italia coinvolte nel progetto) o il servizio ideato per gli ex pazienti ospedalieri, ricoverati in ospedale in seguito a patologie respiratorie, infezioni della pelle o malattie croniche che si trovano senza una casa, in attesa di essere trasferiti in una struttura sanitaria gratuita che possa continuare a somministrargli le cure indispensabili a una totale guarigione senza ricadute: il Post-Acute.

Last but not the least, come dicono gli inglesi, voglio raccontarvi di quello che, per quanto mi riguarda, è il progetto più innovativo e generoso che questa organizzazione non profit propone da qualche tempo ai senza tetto: l’Housing first. Giunto in Italia grazie alla PSD-Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora ma di origine statunitense, nasce da un’idea di Sam Tsemberis (qui la sua biografia) che vede in questo modello una risposta allo stato di #homelessness a New York, problema molto sentito negli anni ’90.

Il “Pathways to Housing”, questo il nome originale dato dal suo founder nel 1992, proponeva una serie di appartamenti indipendenti per le persone senza dimora croniche con problemi di salute mentale o di disagio sociale evitandogli così il solito e lungo iter fatto di vita da strada, dormitori e centri di accoglienza.

In fase di sperimentazione da poco tempo, ma con ottimi risultati, ancora una volta questa ONLUS non perde un’occasione per donare ai senza tetto una casa che li invogli a ricostruire la loro vita, perché, come si può leggere in una delle pagine del sito Web dell’Associazione Progetto ARCA in merito al progetto Housing First: “L’abitare da subito in una casa, intesa come bene e diritto primario, rappresenta di per sé la condizione migliore perché una persona fragile possa ricominciare a prendersi cura di se stessa”.

 

Federica Pizzi

PHI Foundation

Un anno di PHI Foundation

Un anno di PHI Foundation…

E’ già passato un anno da quando un gruppo di professionisti decise di incontrarsi nella splendida Manarola per dar vita a PHI Foundation,

definendo nero su bianco, ruoli, obiettivi e impegni di questo progetto che da alcuni mesi portavano avanti, attraverso interminabili conference call su Skype e condivisioni di documenti su Google Drive.

Il luogo fissato fu scelto per convenienza e per comodità, fare un meeting a Luglio con lo splendido panorama che le Cinque Terre possono offrire è sicuramente più stimolante e piacevole che un grigio e anonimo ufficio in centro.
Ma da quel momento Manarola è diventata la sede “sentimentale” di PHI Foundation.

Tante cose sono cambiate da allora, alcuni amici hanno preferito concentrarsi su altri progetti, altri invece sono voluti salire a bordo e compiere questo viaggio con noi.
In ogni caso il percorso definito quel giorno, prosegue a tappe forzate, rispettando gli impegni e gli obiettivi che ci eravamo dati.

PHI Foundation è andata on line qualche mese dopo quell’incontro di Manarola, il suo sito ha debuttato ad inizio Ottobre 2015 nel mondo del web, e ad oggi è già stato implementato e migliorato con delle nuove release già un paio di volte, raggiungendo circa 10 mila impressions mensili con oltre 1.000 utenti unici.

La redazione di PHI Foundation, in questo primo anno, grazie ai suoi collaboratori e agli allievi dell’Accademy ha pubblicato oltre 200 articoli, veicolati attraverso i diversi canali social che nel frattempo la Fondazione ha aperto.

Si sono strette delle partnership importanti e stanno per partire alcuni progetti molto innovativi che riguarderanno la Fondazione e di cui si sentirà parlare.

Ci sono inoltre molte altre novità che subito dopo la pausa estiva riguarderanno PHI Foundation: ci sarà una nuova sede operativa a Milano, nuove collaborazioni, nuove sezioni del sito, e tante altre cose che scoprirete pian piano.
Tutto questo è stato possibile grazie alla tenacia e all’impegno dei fondatori e soprattutto grazie alla costanza e alla stima con la quale tutti voi ci avete seguito in questo primo difficile ma entusiasmante anno.

Abbiamo ricevuto moltissimi complimenti e anche alcune critiche, che in molti casi ci sono servite a migliorarci e ad essere sempre più allineati con il nostro pubblico.

Il nostro impegno è sempre quello di aiutare le associazioni e i volontari a fare il loro lavoro, cioè aiutare il prossimo.

Mettiamo a disposizione una serie di strumenti e di professionalità per raggiungere questo obiettivo e lo facciamo con passione e con la convinzione che aiutare il prossimo sia il miglior investimento che si possa fare.

Continuate a seguirci e a sostenerci, il primo anno è stato importante e faticoso, ma i prossimi lo saranno ancora di più, e solo se ci continuerete ad aiutare riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Grazie a tutti

Phi Foundation