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Juan Carr : l'uomo che vuole cambiare il mondo

Juan Carr : l’uomo che vuole cambiare il mondo

Juan Carr: l’uomo che vuole cambiare il mondo

Juan Carr

Juan Carr: La seguente storia, ha come protagonista un uomo che si è proposto cambiare il mondo. Tale ambizioso obiettivo, molto probabilmente per qualcuno può essere interpretato come un traguardo che merita rispetto ma di impossibile realizzazione, oppure per altri, un desiderio idealista di un ingenuo sognatore… Ma addentrandoci solo un po’ nella sua storia, i fatti da lui compiuti, possono risultare uno stimolo determinante per cambiare il nostro punto di vista sul valore dell’azione.

Juan Carr è un medico veterinario nato a Buenos Aires, Argentina, il 28 novembre di 1961. È un attivista sociale creatore nel 1995 della RED SOLIDARIA, una ONG. È stato proposto per diverse volte per essere nominato al Premio Nobel per la Pace (alcuni dicono 4, altri 5 volte) però non sono state approvate. Nel 2012 ha finalmente ottenuto l’approvazione della sua nomina al Premio Nobel proposta dall’Unesco Argentina. Ha anche prestato servizio come professore di biologia nel corso dell’ultimo anno di liceo “Scuola Los Molinos”, nella quale esercita la sua vocazione a capacità per la docenza.

È stato eletto come la persona numero 6 nel programma documentario “26 persone per salvare il mondo” in onda nella rete televisiva “Infinito”, sotto il nome di “La rete”. Nel 2011 è stato eletto come il “più affidabile Social Entrepreneur” votato dai lettori della rivista “Reader Digest” Argentina. Più recentemente, nel 2014, è stato premiato dalla Camera dei Deputati dell’Argentina per la sua carriera e per il suo merito.

Juan Carr la sua storia:

Figlio unico, a sua madre piacevano le lingue e suo padre era un avvocato. Quando loro si sono separati, lui è rimasto a vivere con la madre, la zia e la nonna. Dai 5 ai 9 anni di età è stato Scout, esperienza che l’ha segnato e i suoi genitori hanno fatto che conoscessi le popolazioni indigene, i settori sociali più trascurati e un leprosario.
La prima cosa che fece a 18 anni è stato donare il sangue, due mesi dopo è andato in missione dagli indiani wichis e pilagás della provincia di Formosa, al nord dell’Argentina. Ha lavorato come idraulico ed è stato professore di biologia e chimica.

Nel 1980 si iscrisse alla facoltà di veterinaria e alcuni anni dopo, divenne un veterinario. Nel 1983 Juan era da un anno fidanzato con la sua attuale moglie, Maria, quando le fu diagnosticato un cancro che indicava che le rimanessero tre mesi di vita. Fino al 1988 ha combattuto il cancro con controlli regolari e con la chemioterapia, nel settembre dello stesso anno i controlli indicavano che non sarebbe morto e così, decise di sposare Maria. I medici le dissero che non poteva avere figli, ma alla fine ha avuto cinque bambini.
Solo nel 1995 ha creato la Rete di Solidarietà con 5 amici. La convinzione, positività ed entusiasmo che Juan Carr trasmette in ogni momento, si possono comprendere attraverso questa sua frase:

C’è un concetto molto difficile da trasmettere per me. Quando dico che voglio cambiare il mondo, non è che solo lo dico… È che voglio cambiare il mondo veramente! E non è solo che voglio farlo, ma anche che so che è possibile!

Creata nel 1995, la rete di Red Solitaria ha partecipato a innumerevoli campagne, emergenze e movimenti sociali. La RED SOLIDARIA ha attualmente 38 reti nell’interno di Argentina e 800 volontari. L’organizzazione riceve una media di 100 chiamate al giorno che sono triplicati in caso di emergenza.

Juan Carr: Non è un’associazione o un’organizzazione. Non ha documenti o forma giuridica.

RED SOLIDARIA ha voluto né più né meno, che creare una cultura di accompagnare persone in difficoltà e ha funzionato.

Juan Carr: La RED SOLIDARIA dall’inizio ha collegato a persone con un poco di tempo a disposizione con un’altra persona che avesse bisogno d’aiuto. Attraverso un programma radiofonico hanno trovato il modo per aiutare che tanto avevano cercato: ogni volta che un integrante della RED SOLIDARIA è apparso in qualche modo, il telefono non smetteva di squillare.

Nel 2008 Juan Carr lascia l’incarico di direttore di RED SOLIDARIA a Manuel Lozano e si impegna nel progetto di replicare la RED SOLIDARIA nel mondo: stanno cominciando Monterrey, Vietnam, Barcellona, ​​Boston, Asunción del Paraguay, Santiago del Cile, alcune città in Uruguay e Brasile. Nel 2009 insieme ad altri, fondò il primo Centro Universitario di lotta contro la fame presso la Facoltà di Medicina Veterinaria presso l’Università di Buenos Aires e, nel 2011, insieme ad altri 3 amici fonda l’agenzia di comunicazione “Mondo Invisible“.

C’è effettivamente una o molte realtà che spesso ignoriamo oppure, che addirittura non vogliamo neanche guardare. Il profondo dolore altrui, ci ricorda la nostra propria fragilità. Ma fortunatamente, ci sono persone con anime piene di luce come Juan Carr, che attraverso la loro instancabile azione quotidiana illuminano non solo la vita dei più bisognosi, ma anche guidano il nostro stesso percorso di vita. Se a volte ci manca il coraggio di guardare i gravi problemi sociali, prestiamoci attenzione all’attività di coloro che lavorano umilmente per portare grandi soluzioni affrontando ogni giorno la più ambiziosa delle sfide: cambiare il mondo.

Come definiresti ora Juan Carr? Raccontaci la tua opinione!

 

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Redazione

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