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TUTTI INSIEME CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA

In Egitto, quello di Noha, è stato il primo caso di giustizia per una donna che ha denunciato la violenza domestica inflitta dal marito. Un successo, se pensiamo che ancora oggi, in molti paesi, la violenza sulle donne nelle relazioni intime è considerata accettabile e la figura femminile ne viene spesso considerata responsabile, invece che vittima.

Nel mondo occidentale il processo di liberazione della donna dalla subordinazione rispetto al partner si è sviluppato con la nascita del movimento femminista, quando le donne per la prima volta hanno detto “Non più!”. In molte hanno compreso che la violenza domestica non è problema di una singola donna, ma problema sociale. Sono così nati i centri di ascolto, i rifugi, gli sportelli telefonici e, negli ultimi anni, anche quelli anti-stalking.

La storia insegna che è importante rompere il silenzio, ma ancora di più che le donne che denunciano non devono rimanere sole. La denuncia infatti è solo il primo passo.

Per uscire dalla condizione di violenza domestica è necessario l’aiuto di persone specializzate: psicologhe, avvocate, poliziotti, operatori socio-sanitari “educati” ad affrontare la violenza di genere con le sue peculiarità e complicazioni. Solo in questo modo, le donne da vittime tornano di nuovo ad essere protagoniste della propria vita.

Nel nostro paese nel 2008 nasce D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, associazione nazionale che riunisce più di 70 centri in tutta Italia. Di questa rete fa parte anche Differenza Donna, l’organizzazione dove lavoro come fundraiser.

Nei centri gestiti da Differenza Donna le donne ospiti trovano uno spazio tutto per loro, dove possono condividere la loro storia di violenza domestica con altre donne. Attraverso il confronto ritrovano fiducia in se stesse e, insieme, l’energia per affrontare il futuro. Tutto questo non può avvenire senza il fondamentale sostegno delle operatrici, che sono la vera forza dell’associazione. Lavorano ogni giorno con dedizione e competenza per supportare le donne ospiti nel delicato percorso di ricostruzione di sé e per aiutare i loro bambini ad esprimere e ad elaborare i disagi subiti.

Assistenza legale, sostegno alla genitorialità, incontri protetti dei minori, sportello lavoro sono tutte risposte che Differenza Donna ha messo in campo per contrastare l’isolamento delle donne che hanno subito discriminazione e violenza domestica.

Presso uno dei centri dell’associazione trovano rifugio anche le donne sopravvissute a tratta, sfruttamento sessuale e riduzione in schiavitù. Sono spesso ragazze molto giovani che si portano dentro ferite immense. Grazie all’inserimento nei programmi speciali di salute e protezione di Differenza Donna, possono recuperare pian piano la stima di se e la fiducia negli altri.

Sono davvero orgogliosa che Noha in Egitto abbia avuto il coraggio di denunciare la sua condizione di violenza domestica e che, per la prima volta, anche lì una donna abbia trovato giustizia. Come sono orgogliosa di lavorare per un’associazione che cerca di portare giustizia per le donne qui in Italia. Non c’è niente di più bello che vedere tante di loro ritrovare un sorriso.

 

Phi Foundation

Vanessa Doddi

Tratta - Il dramma umano

Il dramma umano e sociale della tratta degli esseri umani

La tratta degli esseri umani, un crimine di cui l’80% delle vittime sono donne e bambine.

Pochi sanno cos’è la tratta degli esseri umani. La maggior parte delle persone non conosce il vero motivo della presenza di ragazze straniere sul ciglio della strada, pensano che siano lì per loro volere, liberamente. Invece sono costrette a prostituirsi dalla criminalità organizzata. Vengono minacciate, soggiogate psicologicamente, percosse e abusate.

Tratta - Il Buon samaritano

Tratto dal libro Il buon samaritano si ferma ancora

“…eri appena scappata dalla strada e dalla madam grazie all’aiuto di quel ragazzo italiano. Per me era una giornata di lavoro, come altre prima e come tante ci sarebbero state in futuro.

Eccoti lì, seduta sul divano in comunità, un po’ impaurita, imbronciata, pensierosa. Hai alzato lo sguardo. Eri bella con quelle treccine solo un po’ disfatte. Ho cercato di sfoderare il mio sorriso migliore, ti ho rivolto la parola nel mio pidgin english non proprio perfetto e ti ho detto il mio nome. Volevo farti capire che ero una sister e che potevi fidarti di me.

Mi hai dato l’impressione di essere un cucciolo arrivato dalla foresta, ancora fiero e vivo, ma infinitamente stanco, sofferente, appena stato curato dalle ferite, medicato e nutrito, che stava cercando di riprendere le forze…”

Il Libro racconta la storia di Doris e di come sia riuscita a scappare dai suoi sfruttatori grazie all’aiuto di un giovane ragazzo.

Queste donne possono essere aiutate a sottrarsi alle violenze e allo sfruttamento sessuale aderendo al programma di protezione sociale art. 18 D.Lgs. 25 luglio 1998 n. 286 che prevede un percorso di fuoriuscita nel quale è inclusa anche la denuncia degli sfruttatori.

Il Dipartimento per le Pari Opportunità, nell’anno 2000, ha istituito il numero verde antitratta 800.290.290, un aiuto concreto per le vittime di tratta, non solo, ma anche per tutte quelle persone che vorrebbero dare una mano a queste persone ma non sanno a chi rivolgersi.

Tratta - Rotte di migranti

Il numero verde è attivo sul territorio italiano 24 ore su 24.

Tratta

Il condizionamento psicologico subito è fortissimo. La maggior parte delle ragazze ridotte in schiavitù provengono dalla Nigeria, dove, appena prima della partenza, vengono sottoposte al rito woodoo.

Una pratica in grado di soggiogare le vittime e, col tempo, provocarne crolli di natura psichiatrica.

La tratta degli esseri umani costituisce una violazione dei diritti umani e un’offesa alla dignità e all’integrità dell’essere umano ( dalla “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani”).

Recentemente è stato pubblicato il “Piano Nazionale Antitratta – 2016/2018”, documento tanto atteso dalle organizzazioni no profit che si occupano di aiutare le vittime in questione, che finalmente, dopo 3 anni, è stato presentato con all’interno procedure operative più dettagliate con particolare riguardo ai minori non accompagnati e all’identificazione delle potenziali vittime all’interno dei richiedenti asilo. Si auspica la creazione di una rete nazionale, regionale e locale per favorire una importante collaborazione.

Di seguito alcune letture. Sono consigliate a chi ha voglia di aprire gli occhi e abbattere i pregiudizi.

Aurora e le altre – storie di Liberazione e speranza
Clienti – due ragazze costrette a prostituirsi. Il loro sguardo sugli uomini
Grido Silenzioso – una storia di dignità riconquistata

I libri contengono storie vere di donne aiutate dall’associazione Liberazione e speranza Onlus che da 16 anni attua programmi di protezione per le donne vittime di tratta.

Manuela Mussa

Phi Foundation