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Biblioteca a Scampia: finalmente é nata

Biblioteca a Scampia: finalmente é nata

Nascita della Biblioteca a Scampia

 

Biblioteca a Scampia: finalmente é nata

1 Nasce la prima biblioteca a Scampia :

Cari lettori, vi sono duemila e cinquecento volontari, tra cui migranti e detenuti che sono al lavoro per rendere  dignità a un luogo importante come Scampia: un progetto nato con il contributo della Siae e Anart.

Si tratta di un ex istituto scolastico utilizzato per anni dalla camorra come deposito di armi e ricovero abusivo per tossicodipendenti torna a vivere e diventa una Biblioteca a Scampia.

Ci troviamo dunque a  Scampia, nel cuore di Napoli, presso il centro Officina delle Culture “Gelsomina Verde”, un luogo completamente riqualificato grazie all’opera di duemila e cinquecento volontari che lo hanno trasformato in un punto d’incontro e un centro di promozione culturale del quartiere.

2 La nascita e lo sviluppo del  progetto:

Si tratta di un progetto collettivo a cui hanno partecipato diverse figure tra cui  insegnanti, famiglie, ragazzi, detenuti in affido all’associazione (R)esistenza  che l’hanno materialmente costruita insieme agli artigiani dei laboratori; giovani rifugiati ospiti della struttura e le volontarie che ogni giorno si occupano nel centro stesso di 45 bambini, residenti nei palazzi delle Vele e nel quartiere di Scampia per l’attività di doposcuola.

Vi è la nascita delle prime collezioni della biblioteca che è rivolta alla prima infanzia e ragazzi con libri consigliati da LiBeR, la biblioteca a difesa della legge sui temi particolari come ad esempio l’antimafia e dell’impegno civile  e alla cultura del Mezzogiorno. A questi si aggiungeranno anche i cento volumi donati dalla Siae: «Oltre al nostro contributo economico – spiega il presidente dell’ente, Filippo Sugar -siamo lieti di donare alcuni libri provenienti dalla preziosa Biblioteca Teatrale SIAE del Burcardo a Roma, con l’augurio che si festeggi anche l’avvio di un percorso virtuoso in tutte le sfere della creatività umana».

La nascita del progetto è stata ideata da Anart – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e finanziato da SIAESocietà Italiana degli Autori ed Editori, con il sostegno di AIBAssociazione Italiana Biblioteche, dell’Associazione Amici di Città della Scienza, di AIE – Associazione Italiana Editori e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli.

Infine per creare rete, sono stati acquistati molti libri presso la prima libreria di Scampia, “La Scugnizzeria” di Rosario Esposito La Rossa, inaugurata lo scorso settembre.

La nascita della biblioteca a Scampia verrà inserita nel circuito delle biblioteche pubbliche, con la speranza che sia la prima di una lunga serie di iniziative volte a riqualificare ambienti degradati e sottratti alle Mafie.

 

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Redazione

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Diamo un volto a chi spesso voltiamo le spalle: Associazione Progetto ARCA

Tra le associazioni che ogni giorno, per strada, ci chiedono un aiuto c’è sicuramente anche ARCA, associazione riconosciuta come ONLUS nel 1998 che da più di 20 anni si occupa di aiutare uomini e donne in stato di indigenza o persone spesso affette da problemi di dipendenza di vario genere. Sicuramente, anche ad ARCA, non avremo dato ascolto nonostante il loro invito a fermarci mentre camminavamo verso casa, troppo presi dalla nostra routine quotidiana.

Così, approfittando di questi giorni di festa, mi sono imposta di conoscere meglio questa associazione senza scopo di lucro che mostra dietro al bancone con l’omino azzurro, uomini e donne dallo sguardo sereno che passano il più della giornata a sentirsi dire, spesso pure con voce scocciata, forse la frase più retorica del mondo: “Scusami, sono di fretta!”.

L’Associazione Progetto ARCA nasce nel 1994 grazie al desiderio di un gruppo di amici di aiutare concretamente le persone in stato di indigenza.

Un centro di accoglienza è il primo passo importante per donare a chi vive in balia della propria dipendenza una via di fuga e una possibilità di riscatto così, nel 1994, viene creato il primo Centro di Accoglienza Residenziale. A distanza di neanche 10 anni arriva il secondo Centro di Accoglienza Residenziale questa volta dedicato a uomini e donne tossicodipendenti che per anni hanno legato la loro identità a terribili sostanze stupefacenti.

Con l’arrivo del nuovo millennio il continuo aumentare del flusso migratorio in Italia spinge l’Associazione Progetto ARCA ad intervenire a sostegno dei rifugiati politici con progetti concreti di Prima Accoglienza. Questo è un passo fondamentale che permette agli 84.500 uomini, donne e bambini (questi ultimi 16.700 in soli due anni come riportato qui) che fuggono da paesi in guerra o in piena carestia, di ricevere un primo soccorso medico e un pasto caldo prima del trasferimento allo SPRAR o sistema di protezione per rifugiati politici richiedenti asilo, o di essere indirizzati nel modo più sicuro verso la nuova tappa prevista dal migrante diretto nel Nord Europa.

Un aiuto per i tossicodipendenti e un primo soccorso per i rifugiati politici quindi ma non solo, l’Associazione Progetto ARCA, divenuta nel 2008 una vera e propria fondazione, continua da più di vent’anni il suo cammino verso i più deboli, proponendo soluzioni concrete per altri ambiti dolenti come il sostegno alimentare per le famiglie con minori in gravi condizioni economiche, che prevede pacchi viveri e un centro cottura in giro per il Belpaese (qui la mappa con le città d’Italia coinvolte nel progetto) o il servizio ideato per gli ex pazienti ospedalieri, ricoverati in ospedale in seguito a patologie respiratorie, infezioni della pelle o malattie croniche che si trovano senza una casa, in attesa di essere trasferiti in una struttura sanitaria gratuita che possa continuare a somministrargli le cure indispensabili a una totale guarigione senza ricadute: il Post-Acute.

Last but not the least, come dicono gli inglesi, voglio raccontarvi di quello che, per quanto mi riguarda, è il progetto più innovativo e generoso che questa organizzazione non profit propone da qualche tempo ai senza tetto: l’Housing first. Giunto in Italia grazie alla PSD-Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora ma di origine statunitense, nasce da un’idea di Sam Tsemberis (qui la sua biografia) che vede in questo modello una risposta allo stato di #homelessness a New York, problema molto sentito negli anni ’90.

Il “Pathways to Housing”, questo il nome originale dato dal suo founder nel 1992, proponeva una serie di appartamenti indipendenti per le persone senza dimora croniche con problemi di salute mentale o di disagio sociale evitandogli così il solito e lungo iter fatto di vita da strada, dormitori e centri di accoglienza.

In fase di sperimentazione da poco tempo, ma con ottimi risultati, ancora una volta questa ONLUS non perde un’occasione per donare ai senza tetto una casa che li invogli a ricostruire la loro vita, perché, come si può leggere in una delle pagine del sito Web dell’Associazione Progetto ARCA in merito al progetto Housing First: “L’abitare da subito in una casa, intesa come bene e diritto primario, rappresenta di per sé la condizione migliore perché una persona fragile possa ricominciare a prendersi cura di se stessa”.

 

Federica Pizzi

PHI Foundation