Phi Foundation: Social Innovation City Program

La crisi economica in atto è aggravata ulteriormente dalla notevole diminuzione della spesa pubblica nel Welfare, presentando una sfida al nostro modo di affrontare i bisogni più basilari.

Conseguentemente a quanto sta accadendo, il costante impegno della Phi Foundation nel consolidamento della Social Innovation Community è vista come una reale e concreta opportunità per affrontare le questioni sociali alla presenza di risorse pubbliche sempre più limitate, inoltre, la rapida espansione dell’Innovazione Sociale, (mediante alcuni strumenti innovativi come il Fundraising), rappresenta un’alternativa che affronta le questioni sociali in un modo più immediato ed efficace.

“Il Fundraising è capacità di coinvolgere risorse su una causa sociale” 

La Social Innovation è generalmente un’iniziativa che parte dal basso verso l’alto e la Phi Foundation, oltre a supportare strategicamente le ONP con la raccolta fondi tramite le attività di Fundraising mirate, ha configurato un innovativo modello di sviluppo denominato “ Social Innovation City Program ”.

Una pratica più adeguata sullo sviluppo imprenditoriale sociale locale, mediante modelli innovativi con l’obiettivo di creare un eco-sistema facilitante a livello locale rimuovendo gli ostacoli che inibiscono il progresso.

Phi Foundation sostiene e mira a collegare pratiche ed esperienze, al fine di stimolare la creazione di network e identificare metodi più efficaci per affrontare e risolvere i problemi sociali. 

Phi Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo le Organizzazioni No Profit locali (ONP locali) nello sviluppo del “ Social Innovation City Program”  nelle singole aree d’influenza.

 

Sei un’organizzazione non profit (ONP) e desideri supporto “Gratuito” o vuoi avviare una campagna di Raccolta Fondi? Chiedi a PHI FOUNDATION (Social Fundraising Community).

 

Phi Foundation

 

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 23 APRILE

Crowdfunding virale

L’importanza dei referral in una campagna di Crowdfunding

Word of mouth o il più classico passaparola, diffuso attraverso i referral: queste sono le basi che più o meno tutti conosciamo, e che si possono utilizzare per promuovere una campagna di crowdfunfding.

Ma secondo Emanuela Negro Ferrero (CrowdFundBeat) “il sogno di vedere il proprio progetto diffuso in maniera virale dipende soprattutto da quanto il progetto è condivisibile e da quanto è grande la propria comunità di riferimento”.

Come si può costruire allora un crowd di un certo peso?

Ci sono alcuni accorgimenti tattici che possono risultare efficaci per massimizzare i propri referral.
Secondo Negro Ferrero, “è fondamentale tenere un atteggiamento etico e dimostrare di essere affidabili”.

Le persone sono mediamente molto diffidenti e hanno bisogno di sapere chi siete voi, cosa fate e come lo fate.

Questo comportamento permette di ottenere raccomandazioni da parte dei vostri referral.

“Le raccomandazioni sono la base da cui partire per ottenere delle donazioni. Importante quindi prestare la massima attenzione ai vostri referral e guardare bene con chi si ha a che fare.
Instaurate un rapporto diretto. La vostra campagna avrà successo se sarete in grado di definire quali sono i membri più influenti del vostro network e se li contatterete personalmente. Non è importante come. Meglio di persona che al telefono. Ma se la posizione geografica non aiuta, bene anche la mail.
L’importante è creare un rapporto personale e diretto con chi può concretamente determinare il successo della vostra campagna.”

Il crowdfunding è basato sulla reciprocità.

Per ottenere appoggio, raccomandazioni e denaro è necessario sapere che dovrete dare in cambio qualcosa. Il vostro referral se lo aspetta e non dovete farvi cogliere impreparati o, peggio, tirchi.

Spiegate il vostro progetto con semplicità e fate innamorare tutti con la stessa semplicità e chiarezza.

Inoltre per incitare le donazioni dovete fare per i donatori molto più di quello che loro si aspettano da voi..
E ricompense sono appetibili? Se le vostre ricompense nascono con lo scopo di ringraziare per le donazioni e il supporto ricevuto, l’entusiasmo deve essere evidente.

Infine, ricompensate i referral (chi fa passaparola) come ringraziate chi dona.
Dovete pensare a come ringraziare chi ha passato parola: ad esempio ricompense personali, come un buon passo per creare una rete di referral fedelissimi. Le aziende lo fanno da sempre, perché non farlo anche voi?

 

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

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Phi Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 16 APRILE

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 9 APRILE

Come si misura l’efficacia delle ONP?

Spesso si parla di ONP, ovvero di tutte quelle organizzazioni senza finalità di lucro che perseguono obiettivi ad alto valore sociale avendo come missione primaria di finanziamento delle loro attività la raccolta fondi da privati, aziende e enti pubblici, e si ragiona sui progetti, i programmi e i risvolti sociali che da questi possono derivare, ma raramente si affronta il delicato tema dell’efficacia di tali progetti, ovvero dei risultati reali e concreti che queste azioni producono o produrrebbero sul territorio.

L’esigenza di capirla, valutarla, misurarla, comunicarla è nell’agenda di molti: privati, aziende e organizzazioni di tutti i tipi. Questo, da un lato contribuisce alla diffusione (positiva) di una cultura dell’efficacia e della sua misurazione, dall’altro però è all’origine del moltiplicarsi di linee guida, tavoli di lavoro e metodologie di valutazione che, non riuscendo ad affermarsi come punto di riferimento univoco nel panorama di riferimento, in definitiva rischiano solo di aumentare il rumore di fondo.

Dunque cerchiamo di fare un pò di chiarezza sulla questione e cominciamo dall’inizio.

L’efficacia di una ONP si può valutare a più livelli. I più noti probabilmente sono l’efficacia istituzionale, l’efficacia dei programmi, l’efficacia gestionale e l’efficacia dei progetti.

Con efficacia istituzionale si intende l’efficacia di un’organizzazione nel perseguire a tutto tondo la propria missione. Da questa affermazione, discende una conseguenza fondamentale: una valutazione dell’efficacia istituzionale presuppone che una ONP abbia definito in maniera chiara e coerente la propria identità (visione, missione, valori) e la propria strategia di sviluppo pluriennale. Solo a partire da queste sarà possibile in primo luogo essere efficaci e in secondo luogo costruire un sistema di valutazione dell’impatto generato.

Inoltre, da quanto detto sopra deriva anche un’altra considerazione e cioè che NON esiste, ed è bene che non esista, un unico indicatore di efficacia, un parametro standard applicabile indistintamente a tutte le ONP. E’ possibile invece, e probabilmente auspicabile, lo sviluppo di macro-aree di valutazione dell’efficacia che, opportunamente contestualizzate e pesate, possano fungere da framework logico da popolare poi con indicatori specifici; indicatori che per forza di cose dovranno essere caratterizzati a seconda del settore di attività e, in alcuni casi, anche personalizzati e sviluppati in base alle specificità della singola organizzazione.

Proprio per venire incontro a questa esigenza alcuni anni fa un gruppo di ONP italiane diede vita al Tavolo di confronto sull’Efficacia delle ONP, un gruppo di lavoro in seno al quale è nato un framework che identifica diverse aree di valutazione dell’efficacia: dall’identità strategica interna alla capacità di radicamento territoriale, dalla libertà d’azione alla strutturazione interna dei processi (solo per citarne alcune) sono state identificate 17 aree di valutazione dell’efficacia istituzionale che ciascuna delle ONP partecipanti ha condiviso e si è impegnata a fare proprie, stabilendo priorità applicative e delineando i percorsi più adatti alla realtà di ciascuna ONP. Un lavoro che rappresenta solo un inizio, ma che probabilmente potrebbe offrire spunti di miglioramento e strumenti di cambiamento a tante ONP nel nostro Paese, dalle più grandi alle più piccole.

Come si può immaginare la questione è ancora aperta, ma qualcosa si sta facendo per mettere un pò di ordine ad una situazione che rischia di divenire fin troppo caotica e dispersiva.

Le regole, i paletti e i criteri di misurazione unici e condivisi da tutti, permetterebbero di offrire all’intero ecosistema Terziario una possibilità per apparire trasparente, chiaro e misurabile, rispondendo cosi alla sempre più crescente necessità di legalità e di chiarezza che proviene dalla base.

 

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Francesco Fiore

Phi Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 2 APRILE

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 26 MARZO

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 12 MARZO

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 05 MARZO

Gli strumenti messi a disposizione da Google per creare keywords e annunci efficaci

Google offre la possibilità al settore No Profit di promuoversi sui motori di ricerca. Considerando la grande competizione tra le varie Onlus per risultare tra le prime posizioni nei motori di ricerca, diventa strategico saper impostare efficacemente keywords e annunci.

Supponiamo ad esempio che la nostra Onlus voglia promuovere i propri regali solidali costruendo una campagna in Google Ad Grants. Il primo passo da compiere per capire le difficoltà di posizionamento è analizzare la keyword difficulty, ossia quanto la parola chiave “regali solidali” sia già usata nella costruzione degli annunci dei competitors. A tale scopo risultano utili  3 strumenti:

  • allintitle: scrivendo questa parola prima di “regali solidali”, Google ci mostra il numero di pagine che hanno “regali solidali” nel titolo.
  • allintext: scrivendo questa parola prima di “regali solidali”, Google ci mostra il numero di pagine che hanno “regali solidali” nel testo.
  • allinurl: scrivendo questa parola prima di “regali solidali”, Google ci mostra il numero di pagine che hanno “regali solidali” nella url.

Dai risultati di queste 3 ricerche ci accorgeremmo dell’alto grado di competitività sulla campagna “regali solidali” e quindi della difficoltà di posizionarci tra i primi risultati di ricerca considerando anche che le Onlus più grandi utilizzano il programma Google Adwords a pagamento che garantisce un miglior posizionamento.

Dobbiamo allora individuare parole chiave che ci permettano di intercettare un pubblico profilato che possa essere interessato ai nostri regali solidali e non a quelli di altre Onlus. Potremmo allora ricorrere a una long tail keyword, composta da più parole, ad esempio “regali solidali natale collane”.

I risultati che Google ci restituirà saranno sicuramente inferiori a quelli ottenuti dalla query “regali solidali” avendo di solito le keyword a coda media e lunga una competitività più bassa, ma il vantaggio è quello di intercettare un target di nicchia e qualificato ossia maggiormente predisposto a scegliere il nostro tipo di regali.

Un altro utile strumento che Google mette a disposizione per la creazione di nuovi annunci è Keyword Planner, il quale fornisce un elenco di idee, parole chiave e gruppi di annunci sulla base di quelli che le persone più utilizzano nelle loro query di ricerca. Tali suggerimenti ci aiutano anche a individuare una serie di keywords che potremmo utilizzare per creare contenuti correlati a quelli dei regali solidali (ad esempio, bomboniere solidali o regali solidali aziendali). Questi suggerimenti sono infine preziosi indicatori per costruire i contenuti nella sezione delle FAQ.

Mai dimenticare che l’algoritmo di Google interpreta l’intento che sta dietro all’uso che l’utente fa della parola chiave quando la digita sulla sua barra di ricerca. Ciò significa che non basta impostare keywords che rispondano alle query degli utenti ma è necessario anche che i contenuti del sito soddisfino la user intent. Solo creando contenuti di valore che incontrano le intenzioni di ricerca delle persone è possibile scalare e posizionare i propri annunci tra i primi risultati di ricerca.

Dunque quando l’utente atterra sulla landing page in cui sono mostrati i nostri regali solidali, dovrà trovare su questa pagina contenuti che lo motivino all’azione finale ossia alla scelta di uno dei regali proposti. Quindi non potrà mancare la spiegazione su come verrà usato l’eventuale contributo e  l’impatto che avrà sul progetto sottostante.

In conclusione Google va considerato come un ponte tra la nostra Onlus e il mondo fuori costituito da utenti, donatori e prospect potenzialmente interessati alla nostra mission. Il ponte però è molto trafficato. Per questo dobbiamo mettere in atto strategie che permettano di creare corsie preferenziali al fine di intercettare il nostro pubblico di riferimento.

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Vanessa Doddi

PHI Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 26 FEBBRAIO

#PhiFoundation: Cos’è la Social Innovation Community?

Il termine “Social Innovation Community” esprime un duplice significato: inteso come utilizzo di mezzi e strumenti tecnologici e, Innovazione realizzata da una comunità (democrazia partecipata) con idee evolutive a sostegno delle organizzazioni non profit e “del terzo settore in generale”.  

Phi Foundation “Social Innovation Community” è una comunità fondata sulla condivisione di valori etici con attitudine al cambiamento e innovazioni culturali, scientifiche e tecnologiche, al fine di soddisfare i bisogni sociali della collettività ed affrontare le nuove sfide per la crescita.

Phi “Social Innovation Community sono idee, creatività, metodologie innovative al fine di trasformare principi teorici e ricerca nella prosperità della comunità sempre più attenta alla sostenibilità e sviluppo. 

Phi “Social Innovation Community rappresenta cambiamento nel modo di fare le cose, un elemento innovativo nel contesto della collettività e presenta una risposta costruttiva a problemi di ordine economico e sociale.

Phi “Social Innovation Community” contribuisce al miglioramento degli individui e delle comunità e nel lungo termine può essere fonte di trasformazione sociale e motrice di cambiamento.

Phi “Social Innovation Community” deve essere considerata una risorsa strategica per tutti quelli che vogliono pensare allo sviluppo della società in modo nuovo e concreto per rispondere alle difficoltà del momento e cercare di risolvere alcuni problemi della nostra società.

In conclusione, possiamo dire che per “Phi Social Innovation Community” s’intende un modo più pragmatico e si può parlare di una tipologia d’innovazione capace di creare nuovi saperi, tecnologie, strumenti e forme organizzative con finalità di natura Etica.

 

Entra anche tu nella “Phi Foundation Social Innovation Community” troverai tanti amici info@phifoundation.com a presto.

 

Phi Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 19 FEBBRAIO

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 05 FEBBRAIO

CORRI CON AMIP PER SOSTENERE LA RICERCA PEDIATRICA

Il 2 Aprile 2017 si terrà la 23° edizione della Maratona di Roma, un classico appuntamento annuale che si svolge lungo le strade e le piazze della città Eterna, ed anche quest’anno l’associazione AMIP (Associazione Malati di Ipertensione Polmonare) parteciperà a questa tradizionale corsa.

AMIP correrà la Maratona di Roma per raccogliere fondi a sostegno di un progetto di ricerca pediatrica sull’ipertensione polmonare presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

AMIP è una Onlus  nata il 12 Maggio 2000, con l’obiettivo di aiutare i malati di ipertensione polmonare che spesso si ritrovano a combattere da soli contro un male più forte di loro, fondata da Maria Pia Proia, una donna affetta proprio da questa grave patologia.

AMIP offre ai malati supporto psicologico e, attraverso materiale informativo di vario genere (dai manuali ai DVD), spiega loro come conoscere e convivere con l’ipertensione polmonare. Mette anche a loro disposizione una linea telefonica, un gruppo di auto-aiuto, conferenze e corsi di aggiornamento. Nel corso della sua attività AMIP ha svolto numerose collaborazioni con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Ministero della Salute e partecipato a diverse iniziative tra cui il progetto “Medicina Narrativa”.

Ogni anno organizza inoltre incontri di gruppo in cui mette a disposizione dei pazienti, in modo gratuito per due giorni in albergo, la competenza dei medici più qualificati.

Il progetto di ricerca pediatrica sostenuto da AMIP è incentrato sul verificare, nei bambini malati di ipertensione polmonare, l’esistenza di autoanticorpi potenzialmente connessi allo sviluppo della malattia e, di conseguenza, l’efficacia dell’immunoassorbimento nella cura. Ciò allo scopo di studiare nuove strategie terapeutiche per la cura di bambini ed adulti affetti da questa grave patologia.

Corri anche tu con AMIP e sostieni la ricerca pediatrica sull’ipertensione polmonare: per partecipare come maratoneta solidale o unirti al gruppo della stracittadina puoi chiamare il numero 0633250970 o inviare una mail all’indirizzo amip.onlus@yahoo.it .

 

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Nicola Minerva

PHI Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 29 GENNAIO

IN VESPA FINO IN LAPPONIA: IL VIAGGIO DEL SORRISO

La Lapponia, la sede del villaggio di Babbo Natale: questa la meta dell’incredibile avventura, il Viaggio del Sorriso, che Alessandro Pozzi vivrà a bordo della sua vespa per battere il guinness dei primati, percorrendo quasi 4 mila chilometri in soli 8 giorni.

Un viaggio che Alessandro Pozzi affronterà al fine di sostenere le iniziative della fondazione Il Ponte del Sorriso Onlus, per aiutare i bambini ricoverati in ospedale.

Questa fondazione, nasce nel 2010, per volontà del Comitato Tutela Bambino in Ospedale (associazione che, dal 1992, sostiene i bambini ricoverati e le loro famiglie) e si occupa di: promuovere attività nei reparti per aiutare i bambini ricoverati con giochi, sorrisi, colori e spazi vivaci; gestire una casa di accoglienza, realizzata dalla stessa fondazione, per ospitare le famiglie dei bambini o delle donne che si rivolgono  all’Ospedale Del Ponte per le cure, ma risiedono lontano dal centro ospedaliero; sostenere l’ospedale donando arredi, apparecchiature, attrezzature e finanziando progetti di ricerca scientifica.

Sono ben  400 i volontari operativi che prestano servizio nei reparti per Il Ponte del Sorriso e circa 10 mila i bambini che ogni anno usufruiscono della attività della fondazione, per un totale di ben 70 mila ore di volontariato donate ogni anno e di circa 3 milioni di euro investiti per le attività nei reparti, nell’ Ospedale del Ponte e nella casa di accoglienza.

Il Viaggio del Sorriso permetterà ad Alessandro Pozzi non solo di recapitare direttamente a Babbo Natale, nel suo villaggio in Lapponia, le letterine che i bambini del reparto di pediatria scriveranno nei prossimi mesi, ma anche di fare da volano per raccogliere fondi destinati a questi bambini, per regalar loro un sorriso per ogni kilometro che macinerà a bordo della sua vespa.

Il viaggio partirà nella prima settimana di Agosto 2017 da Varese: Alessandro Pozzi, a bordo della sua vespa d’epoca color crema del 1959, attraverserà Svizzera, Germania, Danimarca e Svezia per arrivare fino in Finlandia, all’estrema regione delle Lapponia, precisamente a Rovaniemi.

Sostieni anche tu il Viaggio del Sorriso e le altre iniziative promosse dalla fondazione il Ponte del Sorriso con una semplice donazione, senza dimenticare che  “Un bambino in ospedale non è un piccolo adulto, ma prima di tutto un bambino”.

 

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

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Nicola Minerva

PHI Foundation

ARTICOLI DELLA SETTIMANA 22 GENNAIO

NOI SIAMO IL CAMBIAMENTO

La Social Innovation è sostenuta da una corrente filosofica internazionale d’idee che influiscono su tutte le sfere di competenza a 360 gradi orientandosi alla creazione di un nuovo modello di società che meglio risponda alle esigenze delle comunità e sostenga saldamente lo sviluppo futuro.

Dall’espressione concettuale della Social Innovation nasce “PHI City Program” un progetto studiato e pianificato da PHI Foundation con l’intento di connettere idee e persone all’interno di una community che abbia come scopo principale quello di innovare e valorizzare l’ecosistema culturale e sociale, attraverso la promozione di nuove pratiche relazionali e la creazione di nuove reti di contatti interpersonali.

PHI Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo le Organizzazioni Non Profit locali nello sviluppo del progetto nelle singole aree d’influenza.

PHI Foundation mediante lo sviluppo del City Program vuole mettere in rete e in connessione tra loro i cittadini di un circoscritto ambito territoriale e stimolare l’ecosistema culturale locale per promuovere un’innovazione sociale nell’ambito del terzo settore e in particolare delle attività orientate al Non Profit.

L’obiettivo è di qualificare le competenze e incrementare la consapevolezza dei cittadini già attivi sui temi di innovazione sociale, sviluppo locale e partecipazione, individuando le criticità e le potenzialità più caratteristiche del territorio; elaborando innovativi modelli di finanziamento che coinvolgano il pubblico e il privato, progettando iniziative di raccolte fondi mediante molteplici strumenti come il Crowdfunding e Fundraising civico per progetti sociali e culturali che riguardino la comunità locale di riferimento, con lo scopo di sviluppare il territorio.

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Aderire al entwork PHI City Program, significa impegnarsi nel realizzare quegli obiettivi e quei progetti che rientrano nei programmi di PHI Foundation che operano nel terzo settore e in particolare orientati al Non Profit.

Alle organizzazioni che aderiranno al programma, sarà offerto supporto e consulenza in termini di visibilità e di opportunità nella creazione del proprio network locale. Inoltre sarà data la possibilità di costituire una “PHI Local”, una vera e propria “costola” di PHI Foundation, una forte presenza territoriale con funzioni coordinate insieme alla PHI Foundation Community.

Le PHI Local saranno il frutto di singola organizzazione o aggregazioni di più entità locali alle quali PHI Foundation fornirà tutto il suo contributo in termini di sviluppo relazionale sia con gli enti locali sia con tutta la filiera di attori che si occupano di tematiche sociali in quel territorio, nazionale e internazionale.

Alcune delle attività e dei servizi che PHI Foundation mette a disposizione delle PHI Local sono: la formazione gratuita all’utilizzo ottimizzato degli strumenti digitali, la creazione di una Social Community; la realizzazione campagne Fundraising; vendere e comprare tramite il Market Place; la possibilità diventare un PHI Member e molto altro. 

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Il PHI City Program è la realizzazione e sviluppo a livello locale della filosofia e del pensiero della Social Innovation, quel movimento che PHI Foundation intende sostenere e sviluppare.

Per PHI Foundation “Social Innovation Community” si intende un modo più pragmatico e concreto di realizzare i progetti sociali. Si può parlare di una tipologia di innovazione capace di creare nuovi saperi, tecnologie, strumenti e forme organizzative con finalità di natura Etica.

La PHI Social Innovation Community deve essere considerata una risorsa strategica per tutti quelli che vogliono pensare allo sviluppo della società in modo nuovo e concreto per rispondere alle difficoltà del momento e cercare di risolvere alcuni problemi della nostra società.

PHI Foundation Social Innovation Community è una comunità fondata sulla condivisione di valori etici con attitudine al cambiamento e alle innovazioni culturali, scientifiche e tecnologiche, al fine di soddisfare i bisogni sociali della collettività ed affrontare le nuove sfide per la crescita.

Social Innovation è creazione di nuove idee, prodotti, servizi che soddisfano bisogni sociali e simultaneamente creano nuove collaborazioni e relazioni

Il termine Social Innovation esprime, infatti, un doppio significatoinnovazione intesa come utilizzo di tecnologie e innovazione realizzata da una comunità e non da un unico individuo o un organismo; diventa così un risultato collettivo che richiede accordi, condivisione, co-adaptation e dialogo.

Si ha, infatti, innovazione sociale solo quando persone e organizzazioni svolgono un ruolo attivo e collaborativo nella realizzazione concreta dei processi innovativi, attraverso la creazione di reti sociali; soddisfare i bisogni della collettività ed affrontare le nuove sfide per lo sviluppo.

Le nuove comunità dovranno avere una grande capacità di vivere i cambiamenti derivanti: dall’evoluzione scientifica e tecnologica, dal confronto culturale, sociale ed economico con le altre comunità con cui bisogna cooperare e competere, dalle incertezze e dai rischi presenti nei piani per garantire un benessere minimo o una cittadinanza inclusiva.

Tutto questo può essere gestito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation che implica una strategia per la formazione di smart-people, i quali devono vivere secondo i principi dello smart-living in delle smart-communities o smart-cities.

Quest’ultime da intendere come città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un’alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governante partecipativa.

Tutto questo spinge a puntare prioritariamente sulla smart-education (sviluppo di piattaforme territoriali di e-learning, di public digital library, ecc.), cittadinanza attiva (strumenti di open-government, legalità, uso responsabile del territorio, ecc), capacità di vivere il cambiamento (strumenti e azioni che agevolino il cambiamento delle regole sociali e la capacità di realizzare e utilizzare le innovazioni).

In tutte queste azioni è certamente rilevante un futuro orientato al digitale, il ruolo dell’ingegneria e distintamente quella legata all’ICT (Information & Communication Technology).

Sviluppo dell’economia condivisa, economia circolare, economia sociale, applicazione dei concetti di responsabilità sociale delle imprese, PHI è tutto questo ed altro ancora…….

 

COGLI L’ATTIMO ENTRA NELLA GRANDE FAMIGLIA PHI

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation