Articoli della settimana 4 dicembre

Articoli della settimana 27 novembre

RACCOLTA FONDI FAMIGLIA DISABILE

 

Gentilissimi PHI Fondation e signor Sebastiano de Falco buon giorno, come anticipato telefonicamente vi chiediamo di pubblicare questo nostro disperato appello al fine di riuscire a salvare la nostra famiglia.

Sia io che mia moglie ci rivolgiamo a voi per un aiuto nel poter aprire una campagna raccolta fondi che ci aiuti a migliorare la nostra esistenza, come detto in precedenza siamo due invalidi civili con invalidità al 100% con pensione minima di neanche 300 euro a testa mensili.

Il nostro handicap è dovuto da parte mia dal virus della polio, mentre mia moglie soffre di psico schizofrenia acuta.

A voi vi abbiamo ampiamente illustrato della nostra situazione abitativa, cioè che abitiamo in una casetta asismica costruita dopo il terremoto del 1913 di Avezzano, casetta o baracca come si voglia chiamare.

La mia invalidità è dovuta a paralisi infantile procuratami dal virus della polio dopo tre ore dalla nascita.

All’età di sei anni sono condotto in collegio a Perugia, dove rimango sino alla chiusura dello stesso nell’80 per un totale di dieci anni.

Tornato a casa, sono rinchiuso in una camera adiacente alla stalla, dove ero costretto anche a mangiare per ordine di mio padre che mi aveva escluso del tutto dal nucleo familiare per colpa del mio handicap.

Questa vita da recluso l’ho portata avanti sino al dicembre del 1992 dopo di che torno a Perugia in una comunità, dove rimango per cinque anni, sono stato costretto a tornare a Perugia per evitare il peggio poiché una persona del nucleo familiare mi stava istigando al suicidio.

Di tutto quello che scrivo ne, potete chiedere informazione presso la locale stazione de carabinieri che sono gli unici ad avermi aiutato.

Nel novembre del 97 ritorno in “famiglia” ma dopo due giorni che sono tornato una persona del nucleo familiare mi minaccia di far staccare energia elettrica e m’invita ad andare via da casa e a non tornare più.

Su di me avrei da dire ma sono tutte cose negative e di quello che uno può pensare, è ancora peggio.

Anche mia moglie ha avuto un’infanzia non tanto buona data la sua malattia (psicosi schizofrenica acuta), malattia di cui la famiglia ha sempre negato l’esistenza, ha subito abusi di ogni genere senza poter far nulla per potersi difendere.

Più di una volta i sanitari si sono recati presso la sua abitazione per poterla aiutare ma erano cacciati di casa in modo brusco.

Vi posso ben dichiarare che benché mia moglie soffra di psicosi schizofrenica acuta, la sua famiglia ancora non si rende conto del suo malanno.

Aveva una sorella che io non ho conosciuto cui lei era molto legata che si è tolta la vita buttandosi in un laghetto artificiale dell’ENEL vicino la loro abitazione.

Ho conosciuto mia moglie nel 98 e nel maggio del 99 ci siamo sposati.

Il giorno delle nozze posso dire che benché io abbia un fratello e tre sorelle non ho visto nessuno di loro al mio matrimonio.

Una volta sposati, una delle mie sorelle inizia a sparlare di me con mia moglie dicendole che essendo stato a Perugia, avevo parecchie malattie, Sifilide, herpes ecc. invitandola a lasciarmi.

Mia moglie ha resistito sino a novembre del 99 dopo di che ha cominciato con le crisi dovendo ricorrere più di qualche volta alle cure ospedaliere con il T:S:O e da quel momento non è stata più bene.

Poiché non stavamo bene presso la casa materna per colpa dei “miei” che ci volevano cacciare a tutti i costi, nel 2001 il comune ci ha dato ospitalità presso una casetta asismica (baracca) costruita dopo il terremoto nella Marsica del 1913 sotto richiesta del C.S.M. di Avezzano.

Sono ormai parecchi anni che questa casetta sta cadendo a pezzi, dopo varie richieste sia verbali sia per iscritto che vanno avanti da più di 3-4 anni, dopo che l’ufficiale sanitario ha dichiarato inagibile e pericolante questa baracca, il sindaco o chi per lui fingono di non sapere e di non vedere lo stato attuale in cui io vivo.

E’ ben chiaro che chi legge quest’articolo ne può detrarre che io voglia essere un accattone, uno che mira a sensibilizzare i cuori, ma non è così.

HO REALMENTE BISOGNO DI AIUTO, VIVIAMO IN UNA SITUAZIONE AL DISOTTO DELLA SOPRAVIVENZA

QUESTA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI CHE VOGLIO APRIRE MI SERVE PER TROVARE UN ALLOGGIO AL QUANTO IDONEO PER UNA CIVILE CONVIVENZA IN QUANTO HO MIA MOGLIE CHE HA PROBLEMI SERI E CON CUI COMBATTO TUTTI I GIORNI

Gentilissimi PHI Foundation e signor Sebastiano de Falco, mi appello a voi affinché questo messaggio arrivi ai cuori delle persone.

Eventuali donazioni possono essere effettuate su:

POSTEPAY EVOLUTION N. 5333 1710 2126 3039 intestato a D’Ambrosio Giorgio

o sul conto corrente postale n. IBAN.IT20D0760105138250603650606 intestato a D’Ambrosio Giorgio

Aiutatemi ad aiutarmi o meglio aiutatemi ad aiutare mia moglie.

ABBIAMO REALMENTE BISOGNO DI AIUTO

Contatto telefonico +39-328-2174795 Giorgio D’ambrosio

 

Giorgio D’Ambrosio

PHI Foundation

MOZART TESTIMONIAL DELLE MALATTIE RARE

Lugano 21 novembre 2016 – PHI FoundationSebastiano de Falco – Nel mese di Novembre in Piemonte due giorni dedicati alle malattie rare che culmineranno sulle note di un celebre malato raro: Wolfgang Amadeus Mozart. “Malattie rare, Rare ma così tante” sarà un’importante occasione per la città di Cirié (TO) per conoscere le malattie rare che, pur essendo “rare”, ad oggi coinvolgono più di 700.000 persone in tutta Italia. Due importanti eventi nati dalla collaborazione dell’ASL TO4 con l’Associazione culturale iTechni in favore dell’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus che dal 2005 si occupa della malattia di Niemann Pick e di altre malattie genetiche affini. Le due giornate sono patrocinate dalla città di Cirié, dal Comune di S. Carlo Canavese e dalla Federazione Malattie Rare Infantili. Questo il programma dei due eventi: Il 24 novembre alle ore 21:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Ciriè (TO), C.so Martiri della libertà n. 33, avrà luogo un “Dialogo con i cittadini” al quale interverranno: Dr. Diego Maria Papurello – Dir. SC Neurologia A sede di Cirié-Lanzo, ASL TO4 Dr. Roberto Freilone – Resp. SS Ematologia A e B, ASL TO4 Referente aziendale ASL TO4 malattie rare Dr.ssa Silvana Savoldi – Dir. Dip. Area Medica ASL TO4 Dir. Nefrologia e Dialisi di Cirié- Chivasso, ASL TO4 Dr. Adalberto Brach del Prever – Dir. SC Pediatria P.O. Unico Ciriè-Lanzo, ASLTO4 Luigi Bonavita – Fondatore Associazione Italiana Niemann Pick Onlus L’incontro, fortemente voluto dall’ASL TO4, è aperto al pubblico ed è stato organizzato per coinvolgere i cittadini rendendoli sempre più consapevoli dell’esistenza delle malattie rare e per ricordare che l’Azienda Sanitaria stessa, insieme all’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus, rappresenta un punto di riferimento per questi pazienti. Ormai dal 2009 infatti, l’ASL TO4 ospita gratuitamente l’Associazione all’interno dell’Ospedale di Lanzo T.se e promuove insieme ad essa l’organizzazione di momenti di riflessione sulle malattie rare, facendo sì che diventino sempre più argomento di salute pubblica. Il 26 novembre alle ore 21:00 presso il Duomo di S. Giovanni Battista in Cirié (TO) verrà eseguito il “Requiem” di Wolfgang Amadeus Mozart – un noto malato raro – a cura dell’Orchestra Sinfonica “Estemporanea” e del Coro Polifonico Città di Rivarolo Canavese. Questo evento conclusivo ha lo scopo di creare un momento di incontro tra i cittadini, la musica classica e le malattie rare. Ospite di questa serata sarà infatti l’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus con il suo fondatore Luigi Bonavita che spiegherà in breve le attività dell’Associazione sul territorio nazionale ed internazionale. I fondi raccolti durante il concerto saranno interamente devoluti al sostegno delle attività dell’Associazione.

L’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus opera su tutto il territorio nazionale e dal 2005 è accanto ai malati rari con l’intento di migliorare la loro qualità di vita e quella dei loro famigliari: per questo sostiene la ricerca scientifica finanziando borse di studio, organizza e partecipa a convegni nazionali ed internazionali ed interviene quotidianamente per fornire aiuto alle famiglie nelle problematiche di carattere clinico, socio-assistenziale, scolastiche e burocratiche, intervenendo, qualora ve ne fosse bisogno, anche con un sostegno economico. Per maggiori informazioni, www.niemannpick.org L’ASL TO4, che si estende dalla cintura torinese verso la Valle d’Aosta nella zona a nord e verso la Francia nella zona a ovest, comprende 177 comuni suddivisi in 5 distretti sanitari. L’Azienda risponde ai bisogni di salute di circa 520.000 residenti con 80 strutture, tra le quali 5 Ospedali (Chivasso, Ciriè, Ivrea, Cuorgnè e Lanzo), 6 sedi principali di Distretto, 3 sedi principali del Dipartimento di Prevenzione, 10 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) a gestione diretta e 3 Hospice. L’Associazione Culturale iTechni è composta da un gruppo di musicisti e da altri operatori culturali che, dal 2015, mettono a disposizione le loro competenze a servizio della solidarietà. Il Coro polifonico Città di Rivarolo Canavese nasce nel 1972 su iniziativa del rag. Giuseppe Ponchia ed è attualmente composto da circa 30 elementi. La Direzione è affidata al M° Maria Grazia Laino, diplomata in direzione di coro e direzione d’orchestra. L’orchestra Sinfonica Estemporanea – Arte, musica, teatro – nasce nel 2015, dalla collaborazione tra Lucia Marino e Tamara Bairo, musiciste che dopo quasi vent’anni di orchestra insieme, hanno deciso di dar vita a qualcosa di nuovo. Grazie a profondi legami di amicizia e stima con i musicisti provenienti dal Teatro Regio di Torino, dalla Filarmonica e dall’Orchestra della Rai, Estemporanea si è dedicata con entusiasmo a questo progetto in favore dell’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

FUNDRAISING SOLIDALE NOVEMBRE

In questi giorni abbiamo ricevuto un appello di richiesta aiuto che pubblichiamo integralmente così come ci è pervenuta.

 

Come detto in precedenza siamo due invalidi civili con invalidità al 100% con pensione minima di neanche 300 euro a testa mensili.

La mia invalidità è dovuta a paralisi infantile procuratami dal virus della polio dopo 3 ore dalla nascita.

All’età di 6 anni sono condotto in collegio a Perugia, dove rimango sino alla chiusura dello stesso negli anni 80 per un totale di 10 anni.

Tornato a casa vengo rinchiuso in una camera adiacente la stalla dove ero costretto anche a mangiare per ordine di mio padre che mi aveva escluso del tutto dal nucleo familiare per colpa del mio handicap.

Questa vita da recluso l’ho portata avanti sino al dicembre del 1992 dopo di che torno a Perugia in una comunità dove rimango per 5 anni, sono stato costretto a tornare a Perugia onde evitare il peggio dal momento che una persona del nucleo familiare mi stava istigando al suicidio.

di tutto quello che scrivo ne potete chiedere informazione presso la locale stazione de carabinieri che sono gli unici ad avermi aiutato.

Nel novembre del 97 ritorno in “famiglia” ma dopo due giorni che sono tornato una persona del nucleo familiare mi minaccia di far staccare energia elettrica e mi invita ad andare via da casa e a non tornare più.

Su di me ne avrei da dire ma sono tutte cose negative e di quello che uno può pensare è ancora peggio.

Anche mia moglie ha avuto un infanzia non tanto buona dato la sua malattia (psicosi schizofrenica acuta), malattia di cui la famiglia ha sempre negato l’esistenza, ha subito abusi di ogni genere senza poter far nulla per potersi difendere.

Più di una volta i sanitari si sono recati presso la sua abitazione per poterla aiutare ma venivano cacciati di casa in modo brusco.

Aveva una sorella che io non ho conosciuto a cui lei era molto legata che si è tolta la vita buttandosi in un laghetto artificiale del’enel vicino la loro abitazione.

Ho conosciuto mia moglie nel 98 e nel maggio del 99 ci siamo sposati.

Il giorno delle nozze posso dire che benché io abbia 1 fratello e 3 sorelle non ho visto nessuno di loro al mio matrimonio.

Una volta sposati, una delle mie sorelle inizia a sparlare di me con mia moglie dicendole che essendo stato a Perugia, avevo parecchie malattie, Sifilide, herpes ecc. invitandola a lasciarmi.

Mia moglie ha resistito sino a novembre del 99 dopo di che ha cominciato con le crisi dovendo ricorrere più di qualche volta alle cure ospedaliere con il T:S:O e da quel momento non è stata più bene.

Dal momento che non stavamo bene presso la casa materna per colpa dei “miei” che ci volevano cacciare a tutti i costi, nel 2001 il comune ci ha dato ospitalità presso una casetta asismica (baracca) costruita dopo il terremoto nella Marsica del 1913 sotto richiesta del C.S.M. di Avezzano.

Sono ormai parecchi anni che questa casetta sta cadendo a pezzi, dopo varie richieste sia verbali che per iscritto che vanno avanti da più di 3-4 anni, dopo che l’ufficiale sanitario ha dichiarato inagibile e pericolante questa baracca, il sindaco o chi per lui fingono di non sapere e di non vedere lo stato attuale in cui io vivo.

Mi rivolgo a lei Sebastiano de Falco affinché mi aiuti ad aprire una campagna raccolta fondi onde poter trovare una casetta anche in affitto per poter vivere un po’ degnamente avendo anche mia mogie che purtroppo per colpa della sua malattia ha capacità motorie al quanto e vistosamente ridotte.

Questa baracca dove vivo è piena di umidità, il soffitto sta crollando e rischiamo anche di rimanere travolti dai calcinacci, le mattonelle cadono per la troppa umidità.

Questo è da parte mia una richiesta di aiuto, mi rivolgo a Sebastiano de Falco della PHI Foundation ma anche a tutte le persone affinché questo mio grido di richiesta di aiuto arrivi ai cuori delle persone e non ci lascino soli.

Aiutatemi ad aiutarmi o meglio aiutatemi ad aiutare mia moglie.

Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

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Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

 

Giorgio D’ambrosio

PHI Foundation

RICOSTRUZIONE SOCIALE POST TERREMOTO

La cultura del dono premia

Un aiuto concreto alla ricostruzione sociale post terremoto grazie a Banco Popolare: appuntamento a Roma il 30 novembre 2016

Lugano, 19 novembre 2016 – PHI FoundationSebastiano de Falco – Fornire una fotografia dello stato di salute del non profit italiano e comunicare i vincitori del bando IID – Banco Popolare per la ricostruzione post terremoto: questi i contenuti dell’evento che si terrà il prossimo 30 novembre alle ore 11, presso la prestigiosa sede di rappresentanza del Banco Popolare in Roma, situata al secondo piano di Palazzo Altieri, Piazza del Gesù 49.

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L’evento, organizzato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con Banco Popolare, è pensato in primo luogo come momento dedicato alla premiazione delle organizzazioni non profit vincitrici del bando “Giorno del Dono 2016” per la ricostruzione sociale nelle aree colpite dal terremoto.

“In occasione del Giorno del Dono 2016 celebrato lo scorso 4 ottobre – commenta Stefano CerratoResponsabile Terzo Settore Banco Popolare – Banco Popolare e IID hanno lanciato la campagna di raccolta fondi dedicata a #DonoDay2016 coinvolgendo tutte le filiali del Banco stesso: tutto il ricavato sarà destinato al sostegno delle popolazioni e dei territori toccati dal terremoto avvenuto in Centro Italia il 24 agosto 2016″. È possibile candidare il proprio progetto fino al 21 novembre: per maggiori informazioni cliccare qui.

“Questo evento – sottolinea Edoardo Patriarca, Presidente IID – vuole essere il momento conclusivo della lunga serie di incontri e iniziative che abbiamo messo in campo per il Giorno del Dono 2016, con la promessa di darci appuntamento al 2017. Per dare ancor più risalto all’evento saranno presenti nuovamente Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia e Paolo Anselmi, Vice Presidente Gfk Eurisko che ci hanno accompagnato lungo tutto l’anno e che ci aiuteranno a delineare lo stato di salute del non profit italiano, fatto di debolezze ma anche di punti di forza e di eccellenze, come gli stessi progetti che verranno premiati nella preziosa cornice di Palazzo Altieri”.

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Uno speciale approfondimento sarà dedicato ai Soci dell’IID attraverso la presentazione dell’indagine loro dedicata sugli indici di efficienza economica delle loro performance a cura di Francesco Scarpat, Responsabile Relazione con i Soci IID.

Al termine dell’evento, per chi desidera, sarà possibile visitare gratuitamente le bellezze artistiche di Palazzo Altieri.

Per scaricare il programma dell’evento e iscriversi cliccare qui.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Gli strumenti base di comunicazione online per una Organizzazione No Profit

Il primo strumento di comunicazione online di cui una No Profit non può fare a meno è un sito web, descrittivo dei progetti dell’organizzazione, della sua vision e degli obiettivi che si propone di raggiungere.

Il sito deve essere possibilmente responsive ossia si deve adattare automaticamente al dispositivo che lo visualizza (desktop, mobile, tablet) rimanendo sempre facile da navigare.

Il sito inoltre deve contenere file audio e video oltre che testuali. Se infatti la comunicazione è circolare, ovvero arriva all’utente in forma sia scritta sia visiva che auditiva, può colpire tutti i suoi sensi e rimanere memorabile.

Il secondo strumento di comunicazione online che non può mancare a una No Profit è una pagina Facebook, corredata di logo e di una foto quadrata 160×160 pixel rappresentativa della mission dell’Organizzazione. Il social network è un ottimo strumento per coinvolgere nuovi fan e utenti in attività, eventi, campagne di sensibilizzazione e di raccolta fondi.

Attraverso lo stanziamento di un piccolo budget, Facebook permette pure di promuovere la propria ONP aumentando le visite o le conversioni sul sito web, incrementando la partecipazione ad un’iniziativa, ottimizzando il tasso di engagement con la pagina e altro ancora. Basta andare sulla sezione advertising della fan page e scegliere tra le opzioni proposte.

Terzo strumento della comunicazione online che non può mancare è Twitter, mezzo veloce, giovane, fresco e in grado di raggiungere il target real time. Ha il vantaggio di coinvolgere gli utenti nel quotidiano con brevi messaggi (massimo 140 caratteri) e anche più di una volta al giorno.

È altresì importante essere presenti con una pagina su Google+ al fine di risultare visibili a chi usa questo strumento per reperire informazioni su persone, aziende e argomenti vari.

Come strumento di comunicazione online non può infine mancare YouTube dove è possibile inserire tutti i video e filmati che colgono momenti salienti della vita di un’Organizzazione No Profit e delle persone in essa coinvolte (sostenitori, volontari, soci).

Una volta implementati gli strumenti base, per ottimizzare la comunicazione online bisogna:

  • Far interagire tra di loro i diversi mezzi (sito web, pagina Facebook, Twitter, Google+,YouTube) per farci percepire dai nostri utenti non come mondi diversi ma come organizzazione “una”. Ciò non significa che dobbiamo comunicare allo stesso modo, anzi è opportuno diversificare la modalità di comunicazione a seconda del mezzo utilizzato (il modo con cui comunichiamo attraverso Facebook non può essere lo stesso di come comunichiamo sul nostro sito).
  • Monitorare la concorrenza attraverso Google Alert o Yahoo! Alerts . Si tratta di due servizi di alerts che, sulla base delle keywords che inseriamo, ci permettono di essere informati su cosa fa o dice la concorrenza.

Poiché “comunicare” significa “mettere qualche cosa in comune”, per avere successo nella comunicazione online e accompagnare gli utenti verso un obiettivo sociale condiviso, è focale diffondere storie veritiere e ad alto impatto narrativo. L’uso delle testimonianze dei beneficiari dei nostri progetti può essere considerato un valido strumento di Storytelling per coinvolgere sempre più persone in quello che facciamo.

Sulla piattaforma di PHI Foundation è possibile sfruttare tutti questi elementi per aumentare la visibilità e la copertura del proprio target, attraverso i canali social che PHI Foundation utilizza, la comunicazione che viene pubblicata attraverso le pagine e le sezioni del sito e tutti gli strumenti che PHI Foundation mette a disposizione dei suoi partner e dei suoi associati, per riuscire a migliorarne visibilità e perseguimento dei loro obiettivi.

 

Vanessa Doddi

PHI Foundation

Un giorno, per caso – Un jour, par hasard

Vi capitano mai quei pomeriggi lavorativi in cui c’è troppo da fare per giustificare un’assenza, ma tropo poco per dare effettivamente un senso al tempo passato in ufficio? A me è capitato di recente, un paio di settimane fa, nel mio ufficio di Losanna. Penso addirittura che piovesse, giusto per aggiungere un velo di noia circostante. E mentre ero impegnata ad annoiarmi, sul social professionale Linkedin per l’esattezza, un articolo in particolare mi ha riportata al qui ed ora. Non ricordo di cosa parlasse, non è importante. Ricordo però che, grazie a quel primo articolo, ne ho scoperti tanti altri, tutti diversi, e tutti simili. Tutti impegnati a dar voce a eventi, organismi o persone che effettivamente stavano e stanno a cuore degli autori.

A quel punto mi sono definitivamente svegliata, mi interessava solo saperne di più su questa comunità in grado di attribuire una tale importanza alla passione per l’umanità. Così ho scoperto PHI Foundation. E siccome, in modo contorto, credo che alcune casualità siano predestinate, ho mandato un curriculum vitae. Penso addirittura di averlo mandato per sbaglio in francese (come ho già detto, vivo a Losanna).

Ad ogni modo, il curriculum è arrivato a destinazione, e la curiosità deve essere stato reciproca, perché di lì a poco sono stata contattata da Sebastiano De Falco, membro di PHI Foundation. Una chiacchierata, un incontro, e il mio interesse per la fondazione e per ciò che avrei potuto svolgere grazie ad essa si è consolidato. Così adesso mi trovo qui, sempre a Losanna, a raccontare di come un giorno, per caso, mi è stata data la possibilità di scrivere per raccontare quel po’ di bene che viene fatto al mondo.

Mi chiamo Asia, ho 22 anni, vivo in Svizzera francese, e da questo momento scriverò articoli bilingui (italiano e francese) su qualsiasi cosa riesca a risvegliare la mia attenzione come quel primo articolo.

 

TRADUZIONE IN FRANCESE / TRADUCTION FRANCAISE

 

Un jour, par hasard

 

Ça vous arrive jamais de vous retrouver au boulot, alors qu’il y a trop de travail pour justifier une absence, mais en même temps trop peu pour attribuer du sens au temps passé au bureau ?  Ça m’est arrivé récemment, il y a quelques semaines, dans mon bureau de Lausanne. Je pense même qu’il pleuvait, ce qui rajoutait une couche d’ennui générale. Et pendant que j’étais occupée à m’ennuyer, sur le réseau professionnel Linkedin plus précisément, un article m’a ramenée au ici et maintenant. Je ne me rappelle pas de quoi il parlait, ce n’est pas important. Mais par contre, je me rappelle que, grâce à ce premier article, j’en ai découverts d’autres, tous différents, et tous similaires. Tous engagés pour donner une voix à des événements, des organismes, ou à des personnes dont les auteurs se souciaient et se soucient vraiment.

A cet instant-là, je me suis définitivement réveillée, mon seul intérêt étant celui d’en savoir plus à propos de cette communauté en mesure d’attribuer une telle importance à la passion pour l’humanité. Et c’est comme ça que j’ai découvert PHI Foundation. Et, étant donné que, d’une façon un peu tordue, je crois que parmi toutes les casualités, il y en a certaines qui sont prédestinées, j’ai envoyé un curriculum vitae.

Bref, mon curriculum a été bien reçu, et la curiosité doit avoir été réciproque, car pas longtemps après, j’ai été contactée par Sebastiano De Falco, membre de PHI Foundation. Une discussion, une rencontre, et mon intérêt envers la fondation et ce que j’aurai pu mettre à l’œuvre grâce à elle a été confirmé. Et donc maintenant je me retrouve là, pour raconter comment un jour, par hasard, on m’a offert la possibilité d’écrire pour raconter le bien qu’on fait au monde.

Je m’appelle Asia, j’ai 22 ans, j’habite en Suisse Romande, et à partir de ce moment je vais écrire des articles bilingues (en italien et en français) à propos de chaque chose capable de réveiller mon attention comme ce premier article.

 

PHI Foundation

Asia Fioravera

 

 

FUNDRAISING SOLIDALE NOVEMBRE 2016

In questi giorni abbiamo ricevuto un appello di richiesta aiuto che pubblichiamo integralmente così come ci è pervenuta.

 

Come detto in precedenza siamo due invalidi civili con invalidità al 100% con pensione minima di neanche 300 euro a testa mensili.

La mia invalidità è dovuta a paralisi infantile procuratami dal virus della polio dopo 3 ore dalla nascita.

All’età di 6 anni sono condotto in collegio a Perugia, dove rimango sino alla chiusura dello stesso negli anni 80 per un totale di 10 anni.

Tornato a casa vengo rinchiuso in una camera adiacente la stalla dove ero costretto anche a mangiare per ordine di mio padre che mi aveva escluso del tutto dal nucleo familiare per colpa del mio handicap.

Questa vita da recluso l’ho portata avanti sino al dicembre del 1992 dopo di che torno a Perugia in una comunità dove rimango per 5 anni, sono stato costretto a tornare a Perugia onde evitare il peggio dal momento che una persona del nucleo familiare mi stava istigando al suicidio.

di tutto quello che scrivo ne potete chiedere informazione presso la locale stazione de carabinieri che sono gli unici ad avermi aiutato.

Nel novembre del 97 ritorno in “famiglia” ma dopo due giorni che sono tornato una persona del nucleo familiare mi minaccia di far staccare energia elettrica e mi invita ad andare via da casa e a non tornare più.

Su di me ne avrei da dire ma sono tutte cose negative e di quello che uno può pensare è ancora peggio.

Anche mia moglie ha avuto un infanzia non tanto buona dato la sua malattia (psicosi schizofrenica acuta), malattia di cui la famiglia ha sempre negato l’esistenza, ha subito abusi di ogni genere senza poter far nulla per potersi difendere.

Più di una volta i sanitari si sono recati presso la sua abitazione per poterla aiutare ma venivano cacciati di casa in modo brusco.

Aveva una sorella che io non ho conosciuto a cui lei era molto legata che si è tolta la vita buttandosi in un laghetto artificiale del’enel vicino la loro abitazione.

Ho conosciuto mia moglie nel 98 e nel maggio del 99 ci siamo sposati.

Il giorno delle nozze posso dire che benché io abbia 1 fratello e 3 sorelle non ho visto nessuno di loro al mio matrimonio.

Una volta sposati, una delle mie sorelle inizia a sparlare di me con mia moglie dicendole che essendo stato a Perugia, avevo parecchie malattie, Sifilide, herpes ecc. invitandola a lasciarmi.

Mia moglie ha resistito sino a novembre del 99 dopo di che ha cominciato con le crisi dovendo ricorrere più di qualche volta alle cure ospedaliere con il T:S:O e da quel momento non è stata più bene.

Dal momento che non stavamo bene presso la casa materna per colpa dei “miei” che ci volevano cacciare a tutti i costi, nel 2001 il comune ci ha dato ospitalità presso una casetta asismica (baracca) costruita dopo il terremoto nella Marsica del 1913 sotto richiesta del C.S.M. di Avezzano.

Sono ormai parecchi anni che questa casetta sta cadendo a pezzi, dopo varie richieste sia verbali che per iscritto che vanno avanti da più di 3-4 anni, dopo che l’ufficiale sanitario ha dichiarato inagibile e pericolante questa baracca, il sindaco o chi per lui fingono di non sapere e di non vedere lo stato attuale in cui io vivo.

Mi rivolgo a lei Sebastiano de Falco affinché mi aiuti ad aprire una campagna raccolta fondi onde poter trovare una casetta anche in affitto per poter vivere un po’ degnamente avendo anche mia mogie che purtroppo per colpa della sua malattia ha capacità motorie al quanto e vistosamente ridotte.

Questa baracca dove vivo è piena di umidità, il soffitto sta crollando e rischiamo anche di rimanere travolti dai calcinacci, le mattonelle cadono per la troppa umidità.

Questo è da parte mia una richiesta di aiuto, mi rivolgo a Sebastiano de Falco della PHI Foundation ma anche a tutte le persone affinché questo mio grido di richiesta di aiuto arrivi ai cuori delle persone e non ci lascino soli.

Aiutatemi ad aiutarmi o meglio aiutatemi ad aiutare mia moglie.

Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

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Contatto whatsapp +39-328 -2174795 Giorgio D’ambrosio.

 

Giorgio D’ambrosio

PHI Foundation

Finalmente ci siamo!!! E’ on line la nuova versione del sito di PHI Foundation

Come anticipato ormai da qualche giorno, finalmente PHI Foundation ha pubblicato la release del suo sito.

L’impegno e la cura con la quale abbiamo portato avanti questo progetto, unito alla montagna di problemi che si sono dovuti affrontare, ne hanno dilatato un pò i tempi di consegna, ma alla fine il risultato è decisamente  in linea con le aspettative!!!

Per chi ci segue da tempo, ad una prima visita sul nuovo sito di PHI Foundation, non noterà grandissime novità, in quanto abbiamo voluto mantenere inalterato lo stile, il codice colore, il logo e tutti quegli aspetti che in questi primi mesi di attività hanno caratterizzato la nostra presenza in rete e hanno riscontrato anche il favore dei nostri followers.

Ma sfogliando con maggiore attenzione le pagine del nuovo sito, si potranno notare nuove sezioni come quella relativa all’ecommerce, dove poter acquistare e promuovere prodotti dell’eccellenza manifatturiera italiana.

Oppure la sezione fundarising, relativa alle campagne di raccolta fondi attive sulla piattaforma di PHI Foundation.

Una delle implementazioni più importanti è quella che vede l’inserimento del tasto dona, sulla Home Page del sito, dove poter effettuare donazioni per sostenere la nostra attività.

Queste sono solo alcune delle importanti implementazioni che PHI Foundation ha apportato al suo sito.

Ma siamo già al lavoro per continuare a crescere e incrementare la nostra piattaforma con altre interessanti e utili novità.

Continuate a seguirci, a sostenerci e ad aiutarci ad aiutare il prossimo.

PHI Foundation

UN MERAVIGLIOSO INIZIO SETTIMANA

Iniziamo bene la settimana e meravigliosamente la giornata di oggi con un grande bacio e un ottimo caffè, logicamente siete tutti invitati e non dimenticate di mettere “MI PIACE” alla pagina di PHI Foundation.

 

Nella redazione di PHI Foundation tutti i membri ci mettano l’anima e particolarmente i web editor con i loro tutor sempre alla ricerca di nuove notizie da trasmettere a tutti Voi, i “Followers”; tramite il blog e le pagine dedicate nei social network gestite dagli stupendi social media manager con entusiasmo e perseveranza.

 

Sfortunatamente i nostri ITC manager chiedano ancora qualche giorno di pazienza per il lancio della nuova piattaforma web ma garantiscano che l’attesa sarà ben ricompensata.

 

L’ufficio stampa è in fibrillazione ma resiste, invitando tutta la famiglia, (poiché questo desideriamo considerare voi tutti, membri della grande famiglia PHI Foundation) essere ancora un pò pazienti e nel contempo seguiteci e condividete.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY 

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

DONARE CON FIDUCIA – IO DONO SICURO

LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE
ha ottenuto il marchio “DONARE CON FIDUCIA”

Milano, 7 novembre 2016PHI FoundationSebastiano de Falco – sono felici di poter annunciare che anche LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE ha ottenuto il marchio “DONARE CON FIDUCIA” IO DONO SICURO.

Lega Nazionale per la Difesa del Cane è una delle più antiche Associazioni animaliste italiane. Ha per fine la protezione degli animali e l’affermazione dei loro diritti. Si batte contro ogni forma di sfruttamento e violenza, per il rispetto del diritto alla vita di ogni essere vivente. Divenuta Ente Giuridico nel 1964 (D.P.R. 922), iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale, è un’associazione certificata UNI EN ISO 9001:2008. Opera su tutto il territorio nazionale grazie all’impegno di oltre 3000 volontari presenti in 116 sedi locali. Proprio per la sua struttura capillare, LNDC ogni anno soccorre più di 20.000 animali di ogni specie e razza e ne accudisce oltre 30.000 con l’obiettivo primario di trovare a ognuno di loro una sistemazione adeguata e sicura. L’attività di LNDC prosegue su più fronti: dalla gestione quotidiana di canili–rifugio/oasi e la tutela del benessere animale, alla cura e alla tutela degli animali sul territorio; dalla conduzione di campagne di sensibilizzazione – informazione volte a promuovere un corretto rapporto uomo animale e la conoscenza delle leggi a loro tutela, alle azioni di denuncia contro ogni forma di sfruttamento e violenza. Grazie alla sua costante e continua attività, sono state approvate centinaia di ordinanze a favore degli animali, raccolte migliaia di firme per l’attuazione di leggi e sono state denunciate e condannate un numero notevole di persone che hanno messo in atto maltrattamenti. LNDC, inoltre, è presente nel registro della trasparenza del Parlamento e Commissione Europea nonchè iscritta all’Albo delle Associazioni riconosciute con Decreto Ministeriale (2-11-2006) per l’affido e la custodia degli animali confiscati/sequestrati.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Perché dovremmo vedere la mostra di Armin Linke al PAC

Ho scoperto il lavoro di Armin Linke un pò di tempo fa, grazie al documentario Future Archaeology. Girato in Palestina con Francesco Mattuzzi, in collaborazione con il collettivo Decolonizing Architecture, è un film stereoscopico 3D dove si immagina il riuso dell’architettura dell’occupazione. 

Il rapporto tra uomo e spazio è da sempre il filo conduttore di Armin Linke e della sua ricerca artistica. Nell’ultimo progetto ha chiesto a scienziati e geografi, tra cui Franco Farinelli e Bruno Latour, di selezionare e commentare alcune fotografie presenti nel suo archivio. Il risultato è una mostra dove le immagini dialogano tra loro, creando narrazioni nuove e inaspettate. «L’apparenza di ciò che non si vede è una scenografia in cui le immagini sono il punto di partenza per le conversazioni e le associazioni individuali».

Possiamo infatti camminare lungo la mostra con la sensazione di spostarci sopra un palcoscenico: le opere sono montate su pannelli, che lo spettatore attraversa mentre interagisce con fotografie e installazioni sonore.

Le aree tematiche della mostra, allestita al PAC di Milano, spaziano dalla rappresentazione della natura agli sviluppi tecnologici, passando per i mutamenti ambientali. Ci sono più di centotrenta immagini, attraverso le quali lo sguardo è chiamato a interrogarsi sul mondo in cui viviamo e su come lo percepiamo. Secondo Armin Linke l’immagine fotografica è un’entità aperta, un dispositivo che innesca una discussione. Il percorso espositivo diventa perciò una traccia che favorisce molteplici letture, per comprendere la società contemporanea e le tante voci che la compongono.

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In particolare Linke si concentra sul come progettiamo gli spazi: «Possiamo capire il mondo in cui viviamo solo dotandoci di strumenti di lettura sociale e tecnica del modo in cui lo progettiamo». Per comprendere il mondo quindi abbiamo bisogno di posare lo sguardo sulle «infrastrutture nascoste», – come le telecomunicazioni e i sistemi di dati- che caratterizzano le arene politiche e sociali.

Il problema, secondo Bruno Latour, è che gli elementi più importanti del modo in cui ci organizziamo la vita sono invisibili. Per questo le immagini di Armin Linke sono preziose: svelano il limite tra realtà e finzione, individuale e collettivo, interno e esterno.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di conoscere le trasformazioni politiche e tecnologiche in cui siamo immersi. Il paesaggio globalizzato è l’espressione di un mondo profondamente interconnesso: il cambiamento sociale può partire anche dai gesti domestici di individui consapevoli. Se capiamo queste trasformazioni possiamo unirci nel compiere scelte più informate e non delegare a gruppi di potere decisioni importanti che ci riguardano.

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La Social Innovation passa anche attraverso queste scelte e questo nuovo modo di concepire la società, gli spazi e le decisioni che riguardano la vita di tutti i giorni dei cittadini. Il PHI City Program vuole sensibilizzare e rendere concrete queste nuove filosofie sociali, attraverso la cooperazione di tutti e il coinvolgimento sociale in tutti i settori e gli strati della società.

 

Francesca Prandelli

PHI Foundation

In autunno vestiti di rosa e aiuta la ricerca contro il cancro

Domenica 23 ottobre si è tenuta a Milano la camminata non competitiva promossa dall’azienda di calzature e pelletteria PittaRosso “Pink is good” per promuovere la ricerca contro il cancro, che nel 2015 aveva attirato al Castello Sforzesco 8.500 partecipanti e 55.500 donatori tutti rigorosamente vestiti con il fiocco rosa. Quest’anno, oltre alla classica “Pink parade”, ha proposto ai runners 10km di corsa cronometrata con lo scopo di coinvolgere più persone in quel progetto di sensibilizzazione ai tumori femminili che la Fondazione Umberto Veronesi, ente no profit che si occupa di finanziare la ricerca contro il cancro attraverso l’erogazione di borse di studio per medici e ricercatori, rinnova puntualmente ogni anno. Nessun volto noto a testimoniare la validità di questo progetto ma solo quello di Lucia, donna e mamma di 36 anni, che racconta di come ha sconfitto il tumore al seno e di come vi siano ancora migliaia di vite “rosa” che la ricerca per il cancro potrebbe cambiare

Ed è sempre della ricerca che ci parla quella che è sicuramente la più grande realtà coinvolta nella lotta contro il cancro in Italia: l’AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Ente privato senza scopo di lucro, questa associazione che proprio in questi giorni fino al 6 novembre è impegnata ne: “Le Giornate AIRC”, è stata fondata nel 1965 grazie all’iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, fra cui Umberto Veronesi e Giuseppe della Porta, avvalendosi del prezioso sostegno di noti imprenditori milanesi e contando sulla generosità di soci e donatori che fanno parte di quella categoria umana per cui è fondamentale la giusta informazione, l’attenta prevenzione e la continua ricerca per sconfiggere il tumore, quel “mostro” che ad oggi, come riportato da AIRC qui, colpisce circa 363.000 persone ogni anno solo in Italia.

Iniziative sempre più frequenti in tutto il Belpaese quindi per sollecitare la sensibilità dei più e la coscienza di tutti perché sostenere la ricerca contro il cancro, in fondo, significa sostenere tutti noi.

 

Federica Pizzi

PHI Foundation

A breve sarà on line il nuovo sito web di PHI Foundation

La data ormai è prossima!!!

La nuova versione del sito di PHI Foundation è pronta ad essere lanciata in rete.

Nei prossimi giorni sarà operativo il nostro nuovo sito web!

Abbiamo lavorato per renderlo più completo, intuitivo e interessante.

Troverete delle sezioni nuove che vi potranno aiutare nelle vostre ricerche e nei vostri aggiornamenti.

Potrete fare donazioni o fare acquisti solidali.

Sarete in grado di comprendere meglio quale sia la filosofia di PHI Foundation e come poter collaborare o farsi aiutare da noi.

Ci siamo impegnati per cercare di migliorare l’esperienza di navigazione per tutti voi, speriamo di esserci riusciti.

Aspettiamo come sempre i vostri commenti, i suggerimenti ma, soprattutto, le critiche.

 

Buona giornata a tutti

PHI Foundation

GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO

Il Presidente IID Patriarca interviene alla
92ª Giornata Mondiale del Risparmio

Patriarca: “Risparmio e donazione, due facce della stessa medaglia”

PHI FoundationSebastiano de Falco – A Roma, 27 ottobre 2016 – Si è tenuta, nella prestigiosa cornice di Palazzo della Cancelleria a Roma, la 92ª Giornata Mondiale del Risparmio organizzata come ogni anno dall’Acri sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. All’evento dal titolo “La cultura del risparmio per la crescita” sono intervenuti Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e delle Finanze; Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia; Giuseppe Guzzetti, Presidente dell’Acri; Antonio Patuelli, Presidente dell’Abi. In questa occasione sono stati presentati anche i risultati dell’indagine su “Gli Italiani e il Risparmio”, realizzata da Ipsos per Acri e giunta alla sua sedicesima edizione.

“Risparmio e donazione sono due facce della stesa medaglia – dichiara Edoardo Patriarca, Presidente dell’Istituto Italiano della Donazione – anzi, per maggior chiarezza desidero usare parole più specifiche:  risparmio consapevole e donazione responsabile sono due azioni che non posso prescindere l’una dall’altra. I patrimoni di tante famiglie italiane possono infatti tradursi in donazioni fatte con fiducia ma solo se chi riceve, dalla più tradizionale impresa sociale alla più innovativa piattaforma di crowdfunding, sa comunicare con trasparenza la qualità dei propri interventi: è quindi un obbligo per tutti i soggetti di terzo settore investire in credibilità e affidabilità, come deve fare qualsiasi altro soggetto virtuoso che voglia relazionarsi con altri interlocutori. L’Istituto che ho l’onore di presiedere da sempre lavora in questa direzione e agisce per sostenere e promuovere il buon terzo settore”.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation 

SOLO X PERSONE FORTI E VINCENTI

Oggi festa di Ogni Santi e quindi termina il ponte che ha permesso la lieta e ambita pausa; un meritato riposo per me Sebastiano de Falco dopo un periodo non facile.

Sono sempre felice, sai perché? Perché io non mi aspetto niente da nessuno, l’attesa fa sempre male.

I problemi non sono eterni e hanno sempre una soluzione.

L’unica cosa che non ha soluzione è la morte.

Non permettere a nessuno di Offenderti, di umiliarti.

Non devi assolutamente farti abbassare l’autostima.

Le urla sono l’arma dei vigliacchi, di coloro che non hanno……… ragione.

Troverai sempre persone che ti vogliono attribuire la colpa del loro fallimento, ma ognuno avrà ciò che merita…. Goditi la vita, perché è molto breve, amala pienamente, e sii sempre felice e sorridente, vivi la tua vita intensamente.

E ricorda: Prima di discutere, respira; Prima di parlare; ascolta; Prima di criticare, esamina; Prima di scrivere, pensa; Prima di far male, senti; prima di arrenderti, prova; Prima di morire, VIVI……!

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

OLTRE PHI CITY PROGRAM PHILOSOPHY

Il PHI City Program è la realizzazione a livello locale della filosofia e del pensiero della Social Innovation, quel movimento che PHI Foundation intende sostenere e sviluppare.

Per PHI Social Innovation si intende un modo più pragmatico e concreto di realizzare i progetti sociali. Si può parlare di una tipologia di innovazione capace di creare nuovi saperi, tecnologie, strumenti e forme organizzative con finalità di natura Etica.

La PHI Social Innovation Community deve essere considerata una risorsa strategica per tutti quelli che vogliono pensare allo sviluppo della società in modo nuovo e concreto per rispondere alle difficoltà del momento e cercare di risolvere alcuni problemi della nostra società.

PHI Foundation Social Innovation Community è una comunità fondata sulla condivisione di valori etici con attitudine al cambiamento e alle innovazioni culturali, scientifiche e tecnologiche, al fine di soddisfare i bisogni sociali della collettività ed affrontare le nuove sfide per la crescita.

Social Innovation è creazione di nuove idee, prodotti, servizi che soddisfano bisogni sociali e simultaneamente creano nuove collaborazioni e relazioni.

Il termine Social Innovation esprime, infatti, un doppio significato: innovazione intesa come utilizzo di tecnologie e innovazione realizzata da una comunità e non da un unico individuo o un organismo; diventa così un risultato collettivo che richiede accordi, condivisione, co-adaptation e dialogo.

Si ha, infatti, innovazione sociale solo quando persone e organizzazioni svolgono un ruolo attivo e collaborativo nella realizzazione concreta dei processi innovativi, attraverso la creazione di reti sociali; soddisfare i bisogni della collettività ed affrontare le nuove sfide per lo sviluppo.

Le nuove comunità dovranno avere una grande capacità di vivere i cambiamenti derivanti: dall’evoluzione scientifica e tecnologica, dal confronto culturale, sociale ed economico con le altre comunità con cui bisogna cooperare e competere, dalle incertezze e dai rischi presenti nei piani per garantire un benessere minimo o una cittadinanza inclusiva.

Tutto questo può essere gestito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation, che implica una strategia per la formazione di smart-people, i quali devono vivere secondo i principi dello smart-living in delle smart-communities o smart-cities.

Quest’ultime da intendere come città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un’alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governance partecipata.

Tutto questo spinge a puntare prioritariamente sulla smart-education (sviluppo di piattaforme territoriali di e-learning, di public digital library, ecc.), cittadinanza attiva (strumenti di open-government, legalità, uso responsabile del territorio, ecc), capacità di vivere il cambiamento (strumenti e azioni che agevolino il cambiamento delle regole sociali e la capacità di realizzare e utilizzare le innovazioni).

In tutte queste azioni è certamente rilevante il ruolo dell’ingegneria ed in particolar modo di quella legata all’ICT (Information & Communication Technology).

Phi Foundation Social Innovation Community è tutto questo ed altro ancora…

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

SVILUPPO LOCAL PHI CITY PROGRAM

Aderire al network PHI City Program, significa impegnarsi nel realizzare quegli obiettivi e quei progetti che rientrano nei programmi di PHI Foundation operativi nel terzo settore e in particolare orientati al Non Profit.

Alle Organizzazioni che aderiranno al programma sarà offerto supporto e consulenza in termini di visibilità e di opportunità nella creazione del proprio network locale.

Inoltre sarà data la possibilità di costituire una “PHI Local”, una vera e propria “costola” di PHI Foundation con una forte presenza territoriale e con ruoli e compiti indicati e coordinati con PHI Foundation Community.

Le PHI Local saranno il frutto di singola organizzazione o aggregazioni di più entità locali alle quali PHI Foundation fornirà tutto il suo contributo in termini di sviluppo relazionale sia con gli enti locali sia con tutta la filiera di attori che si occupano di sviluppo e di tematiche sociali in quel territorio.

Alcune delle attività e dei servizi che PHI Foundation si impegna a mettere a disposizione delle PHI Local sono: il Discovery territoriale; la realizzazione di Eventi Locali; la creazione di una Social Community; il Market Place.

Entra in PHI Foundation Social Innovation Community.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation