Violenza sulle donne e femminicidio

Violenza sulle donne e femminicidio

Violenza sulle donne e femminicidio:
la prevenzione passa anche dalle Associazioni.

Violenza sulle donne e femminicidio: A pochi giorni dall’assassinio di Sara Di Pietrantonio a Roma, ci si interroga su come potenziare la legge anti-violenza sulle donne e su quale sia il valore aggiunto delle associazioni nella prevenzione.

Violenza: Da qualche giorno un drappo rosso sventola dalla finestra dell’ufficio della presidente della Camera. Anche Laura Boldrini, infatti, ha aderito all’iniziativa spontanea, diffusa tramite il web e WhatsApp, per non dimenticare l’ennesimo efferato femminicidio commesso ai danni di Sara, 22 anni, brutalmente uccisa lo scorso 29 maggio per mano dell’ex fidanzato.

Sebbene i dati ci mostrino una lieve diminuzione dei casi dal tragico 2013, anno in cui sono stati registrati 179 episodi di femminicidio, la percezione comune è invece molto diversa. L’ultimo caso, quello di Sara, rileva quanto la violenza sulle donne non sia un fatto legato ai soli numeri.

Violenza: Ogni donna uccisa per mano di un fidanzato, marito o ex che non si è rassegnato alla rottura, ci ricorda quanto questo sia ormai un problema che riguarda tutte e tutti.

Non solo perché Sara potrei essere io o mia figlia o la mia amica, ma soprattutto perché è sintomo di un disallineamento tra l’uguaglianza tra i sessi teorizzata dalla società e l’assoggettamento vissuto da molte donne nella propria sfera personale, che diventano oggetto di possesso dei loro uomini senza rendersene conto.

Sul tema ci si interroga da tempo. Ad oggi, le pene per reati legati alla fattispecie sono state inasprite ed è stato introdotto il reato di stalking. Ma molto c’è ancora da fare sul piano della parità tra i generi. Solo lo scorso 11 maggio la Presidenza del Consiglio ha affidato la delega per le Pari Opportunità alla Ministra Boschi. Il Ministero senza portafoglio, creato 20 anni fa, era rimasto vacante dal 2013.

È una buona notizia! Il Governo Italiano ha finalmente accolto le richieste di maggiore attenzione al tema della parità di genere, provenienti dalla società civile e dal mondo delle associazioni che operano a favore delle donne.

Zapatos Rojos: installazione di Elina Chauvet, esposta anche in Italia dal 2013 (Milano, Genova, Lecce e Torino), per dire basta alla violenza sulle donne.

Zapatos Rojos: installazione di Elina Chauvet, esposta anche in Italia dal 2013 (Milano, Genova, Lecce e Torino), per dire basta alla violenza sulle donne.

 

Violenza sulle donne e femminicidio

Come ribadito ad esempio da ActionAid, che in occasione della Festa delle Donne dello scorso 8 marzo, ha lanciato la campagna #DonneCheContano per ricordare all’esecutivo quanto sia necessario una figura istituzionale per promuovere le prevenzione a tutte le forme di discriminazione e per combattere la violenza di genere. La petizione continua fino al raggiungimento dell’obiettivo, vale a dire l’apertura di un Ministero delle Pari Opportunità e non solo l’affidamento della delega ad una Ministra già impegnata in altri settori.

Ma da dove partire per creare una cultura dell’uguaglianza tra i generi? Accanto alle attività di assistenza psicologica, legale e abitativa svolta dai Centri Anti-Violenza sparsi sul territorio nazionale (159 centri in tutta Italia, secondo i dati da La Casa delle donne di Bologna), è fondamentale investire risorse economiche nella prevenzione. Particolare attenzione deve essere riconosciuta alle scuole, luogo in cui si attua la socializzazione secondaria e in cui si impara a relazionarsi tra pari. Numerosi sono i progetti rivolti alle scuole per sensibilizzare studenti e docenti al rispetto tra i generi, proposti e realizzati da associazioni locali nelle varie regioni.

La legislazione scolastica (così come “La Buona Scuola”), prevede che le associazioni possano realizzare corsi di formazione al fine di promuovere la prevenzione a tutte le forme di discriminazione, riconoscendo di fatto alla scuola un ruolo di formazione delle coscienze degli studenti.

Resta ancora da capire come e in che modo queste attività verranno svolte. E se sarà ancora compito delle associazioni e, quindi del terzo settore, promuovere l’educazione alle diversità all’interno delle scuole.

L’auspicio è che non si creino disomogeneità nell’offerta formativa tra i centri urbani e le periferie, dove le associazioni no profit che si occupano di contrasto e prevenzione alla violenza di genere sono meno presenti.

Forse, sarebbe più lungimirante coinvolgere il terzo settore nell’elaborazione di un percorso formativo che educhi alla “uguaglianza delle differenze“, rendendolo obbligatorio in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Perché tutte e tutti possano avere l’occasione di crescere e diventare cittadini migliori!

 

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Associazione Mercurio, per fare la differenza

Associazione Mercurio, per fare la differenza

La nascita dell’Associazione

Associazione Mercurio (www.associazione-mercurio.org) nasce qualche anno fa, a Milano, dalla volontà di un gruppo di persone diverse animate da un progetto comune, quello di unire l’arte alla scienza.

È così che Matilde, Stella e Caroline si mettono assieme e, coinvolgendo amici con background differenti portano in Italia “Pinksie the Whale Celebrating Difference” e avviano il progetto “Da Grande Anch’io” per divulgare il sapere scientifico legandolo alle diverse manifestazioni dell’ingegno umano, come l’arte, lo sport, la musica, la pittura, il teatro ecc.

La voglia è quella di fare propulsione e l’iniziativa è vincente.

A questo punto si stabilisce che i progetti devono diventare qualcosa di più strutturato e viene fondata nel 2014 l’Associazione Mercurio, dove oltre a Matilde, Stella e Caroline operano attivamente Francesca, Orietta, Massimo, Franca, Carlo, Paolo, Giovanni e sempre più persone si uniscono.

Vengono coinvolti, artisti, designer, creativi, scienziati, professori universitari, docenti, liberi professionisti tutti con un unico scopo creare reti per portare eccellenza e far conoscere e sviluppare i talenti dei ragazzi.

La Filosofia dell’Associazione Mercurio

La filosofia di Associazione Mercurio è quella di fare la differenza, la differenza per un bambino o un ragazzo.

Questi ragazzi devono essere gli artefici del loro futuro e noi dobbiamo aiutarli a scoprire i loro talenti, le loro abilità, realizzandosi in tutte le proprie sfaccettature.

Un partner di eccellenza come l’università Bicocca di Milano collabora con l’Associazione per motivare e orientare i ragazzi nel loro percorso di studi.

Alle elementari si lavora maggiormente con un tipo di approccio Artistico – Creativo. Alle medie si presentano le eccellenze del mondo della scienza e della medicina.

Ai licei o in generale alle scuole superiori si cerca di fare la differenza con “Make the Difference”, presentando agli studenti una rosa di professioni.

La maggior parte di questi progetti, con l’aiuto dei volontari, vengono realizzati in contesti periferici per offrire anche a ragazzi meno fortunati la possibilità di entrare in contatto con altre realtà del mondo, dando loro una possibilità di conoscenza e di sbocchi professionali.

Attraverso laboratori didattici, spettacoli e uno scambio di dialoghi e ascolto si cerca di creare un percorso formativo con i ragazzi per farli crescere e dare loro un’opportunità anche solo di conoscenza di mondi diversi e di comprensione delle loro attitudini e capacità. 

L’Associazione Mercurio

L’Associazione Mercurio ha un sito bello e funzionale, www.associazione-mercurio.org e potete consultarlo per venire a conoscenza sia della loro realtà sia dei loro fantastici progetti come Da Grande Anch’io, Pinksie, Make the Difference.

In particolare in questo periodo l’Associazione Mercurio invita a partecipare per il 1 Aprile allo spettacolo “Lo Spartito di Walt” rivolto a tutte le età all’Auditorium La Verdi di Milano.

Sarà un grande evento dove si alterneranno musiche riadattate dalla New Pop Orchestra sotto la direzione del maestro Alfredo Conti e il pubblico verrà intrattenuto da divertentissimi sketch degli storici doppiatori  Nunziante Valoroso e Alessandro Quarta.

L’evento sarà arricchito da una bellissima lotteria caratterizzata da cimeli Disney degli anni ’30 e il ricavato andrà a sostegno anche di Associazione Mercurio.

Per avere maggiori informazioni sull’evento ma anche sull’Associazione Mercurio potete scrivere a info@associazione-mercurio.org

 

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Coniglio COME ADOTTARE UN CONIGLIO

CONIGLIO: COME ADOTTARE UN CONIGLIO

ADOTTARE UN CONIGLIO

Coniglio

Come e cosa fare se vogliamo un compagno peloso da adottare!

Il coniglio è il terzo animale domestico più comune nel nostro paese.

Questi piccoli animaletti sono estremamente delicati e hanno molti bisogni spesso sconosciuti a chi li accoglie in casa per la prima volta.

È necessario precisare ad esempio, che il coniglio non è adatto alla compagnia di bambini troppo piccoli, infatti essendo molto delicato ha bisogno di particolare cautela e attenzioni, non gradisce essere preso in braccio poiché la posizione dominante di chi lo solleva in natura ricorda al coniglio un predatore e quindi è spesso per il piccolo, motivo di agitazione e paura.

Un errore molto comune è quello di confondere il coniglio come un roditore, i conigli infatti appartengono alla categoria dei lagomorfi che, a differenza dei roditori, sono strettamente erbivori.

Per questo motivo, molti dei cibi in commercio che contengono semi e granaglie e che vengono sponsorizzati come appositi per questi piccoli, sono in realtà dannosi per il loro fragile intestino.

Coniglio

Il coniglio va quindi alimentato esclusivamente con fieno fresco di ottima qualità e verdure fresche (crude) che devono essere lavate e asciugate e rigorosamente somministrate a temperatura ambiente.

L’alimentazione dei conigli non è una questione da sottovalutare, sono molto sensibili e la prima causa di morte è proprio dovuta a blocchi intestinali causati da un’alimentazione errata.

Proprio come cane e gatto, il coniglio NON va tenuto chiuso in gabbia, al suo posto è invece corretto prendere un grande recinto ampio, o meglio ancora una stanza dove possa correre e fare movimento.

Ognuno ha una personalità diversa dall’altro, ma di base sono molto curiosi, esploratori e coccoloni.

Chi si occupa dei conigli?

Non è nota a molti l’esistenza di associazioni che si occupano dell’adozione e della corretta gestione di conigli e cavie abbandonati, i cui volontari si prodigano per trovare nuovi proprietari che possano dare loro una vita piena e felice.

Associazioni come Mondo Carota si occupano, grazie ai volontari, del recupero, della sterilizzazione e vaccinazione di molti conigli abbandonati o recuperati da cattiva gestione.

Sulla pagina facebook di Mondo Carota Shop potrete acquistare prodotti fatti a mano con lo scopo di raccogliere fondi per i piccoli in difficoltà.

È importante scegliere sempre l’adozione per evitare che le catene di negozi possano sfruttare i piccoli per la riproduzione e la vendita, fermando cosi la sofferenza e l’abbandono.

Attraverso mercatini e raccolte fondi le associazioni come Mondo Carota riescono a salvare molti piccoli che altrimenti finirebbero abbandonati, fornendo loro cure e uno stallo sicuro in attesa di adozione.

A questo scopo viene organizzato ogni anno in primavera il Mondo Carota Party, evento che si svolge ogni anno presso il parco Spina Azzurra di Buccinasco, dove mamme e papà dei lapini possono portare a raduno i loro pelosi e contribuire acquistando dal mercatino solidale organizzato dalle volontarie.

Per maggiori informazioni sull’adozione o per dare un contributo economico visitate la pagina fb di Mondo Carota!

 

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d’Agome Kpodzi Istruzione e pari opportunità per tutti i bambini

D’Agome Kpodzi: Una Scuola

D’Agome Kpodzi: Una Scuola

D’Agome Kpodzi: Istruzione e pari opportunità per tutti i bambini

D’Agome Kpodzi: Nel piccolo villaggio di d’Agome Kpodzi, nel distretto di Kpalimè a 120km dalla capitale togolese Lomè, la scuola non è per tutti i bambini.

La richiesta di istruzione cresce ogni giorno, e non tutti i bambini riescono ad avervi accesso.

La piccola scuola pubblica del villaggio è composta da un agglomerato di 6 capanne di paglia e fango, senza luce ed acqua corrente, dove una classe con 20 banchi viene stipata fino a contenere 40/50 bambini che studiano e scrivono in condizioni difficili.

L’unica altra alternativa di istruzione che si trova nei dintorni è una scuola privata, che richiede il pagamento di una retta e l’acquisto di materiali scolastici, condizione impossibile per la popolazione estremamente povera di d’Agome Kpodzi che vive esclusivamente di agricoltura.

L’impegno delle associazioni

L’associazione Vite Intorno Onlus nata a Milano e composta esclusivamente da volontari, che attraverso aiuti immediati, assistenza e sostegno, aiuta a migliorare le condizioni di vita di bambini e famiglie che vivono nella povertà, sia in Italia che all’estero.

Da qui nasce il progetto “ una scuola per i bambini d’Agome Kpodzi ”, che raccogliendo l’esigenza delle famiglie del villaggio, di veder istruiti i propri figli ha previsto la costruzione (suddivisa nell’arco di due anni) di 6 classi aggiuntive, alla piccola scuola pubblica presente nel villaggio, dotata di elettricità e toilette con acqua (ad oggi inesistenti).

L’associazione in accordo con il governo togolese ha cosi dato il via alla ricerca di fondi per il finanziamento dell’impresa. Al progetto umanitario, che dovrebbe concludersi nel 2020, prenderanno parte volontari e coordinatori che si occuperanno inoltre della divulgazione dell’opera tramite campagne, raccolte fondi, donazioni ma anche adozioni a distanza.

D’Agome Kpodzi

Il progetto

A oggi sono stati raccolti oltre 30.000 euro che serviranno a finanziare la prima parte del progetto che coprirà la costruzione delle prime tre aule aggiuntive e che si concluderà nell’arco di un anno.

La seconda parte del progetto nel dettaglio prevede:

. costruzione di un nuovo edificio che conterrà 3 nuove classi.

. attrezzature e componenti di arredo.

. materiale scolastico.

Questa fase del progetto, al momento, attende ancora il raggiungimento del budget previsto (30.000 euro)

Questo ulteriore ampliamento, consentirà anche alle famiglie più povere di poter dare un’istruzione ai propri figli, nonché di aumentare le assunzioni e i servizi (corrente ed acqua) che saranno utilizzabili dall’intero villaggio, favorendo cosi anche l’economia generale del paese.

La progettazione del nuovo edificio è stata affidata ai volontari dello studio di architettura Yuman di Milano che insieme all’associazione Vite Intorno Onlus hanno iniziato i lavori in loco su terreno donato dal governo togolese.

Per ulteriori informazioni sui lavori in corso di svolgimento potete consultare il link del progetto.

È possibile contribuire al raggiungimento della quota andando sul sito di Vite Intorno Onlus tramite RID, bonifico bancario, o unendosi alla squadra di volontari richiedendo il modulo di adesione all’indirizzo email viteintorno@gmail.com, perché l’istruzione e la scuola sono un bene pubblico al quale ogni bambino dovrebbe avere diritto, a d’Agome Kpodzicome in tutto il mondo.

 

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Incastrillo associazione nata per gli impegni sociali

Incastrillo: nata per gli impegni sociali

Incastrillo: l’associazione nata per “incastrare” gli impegni sociali

INCASTRILLO: C’ERA UNA VOLTA…

Incastrillo: C’era una volta Alessandra, una ragazza sincera, solare, buona, che se hai avuto la fortuna di conoscere e di dividere con lei parte del tuo cammino non potrai mai dimenticare, perché ti ha lasciato dei valori e delle emozioni che saranno con te per sempre.

C’era una volta Alessandra, una ragazza che pensava sempre agli altri, alla famiglia che adorava, agli amici per cui trovava sempre il tempo, al lavoro che si era guadagnata e alle persone in difficoltà.

Alessandra aveva sempre mille impegni, mille cose da fare, ma trovava il tempo per tutto e per tutti e soprattutto per le sue due grandi passioni, lo sport e il volontariato.

Alessandra incastrava tutto e quando un terribile giorno di aprile del 2012 un incidente l’ha portata via da questa vita, i suoi amici si sono proprio ispirati a questa sua capacità per il nome della associazione nata nel 2013 in suo ricordo, l’associazione di volontariatoINCASTRILLO”.

INCASTRILLO è uno stile di vita, il conciliare il proprio tempo tra famiglia, amici, lavoro e sport senza dimenticare l’importanza di condividere e di essere solidali, un’associazione nata a Genova, per continuare l’impegno che Alessandra aveva assunto dedicando parte del suo tempo libero ai bambini malati, cercando di portare loro un sorriso e una speranza.

GLI EVENTI PRINCIPALI ORGANIZZATI

L’associazione Incastrillo è molto giovane, ma ha già contribuito con i suoi eventi ad aiutare progetti dedicati ai bambini malati sostenuti da altre organizzazioni del terzo settore.

Di seguito un piccolo elenco dei principali eventi organizzati, con indicato il destinatario dei fondi raccolti, per poter conoscere cosa l’associazione ha fatto in questi anni: 

Maggio 2013 – villa gentile – L’INCASTRILLO, destinatari: TANA DEGLI ORSETTI -­‐ BAND DEGLI ORSI per fratellini e sorelline bimbi ospedalizzati.

L’asilo sorge a fianco dell’ospedale Gaslini. L’opera è totalmente un progetto della Band degli Orsi e tutte le spese sono a carico loro.

Settembre 2013 – villa gentile e polveriera – Cabaret in Pista e Color party for friends in collaborazione con FRIENDS e SOIRÈ-­‐ destinatari la Band degli Orsi -­‐ Gaslini Band Band e Camici & Pigiami.

Onlus Camici & Pigiami, grazie ad alcuni medici volontari, offre servizio sanitario pediatrico e gratuito sul nostro territorio rivolto anche a minori senza copertura sanitaria, Incastrillo ha contribuito all’acquisto dei farmaci per tutto il periodo invernale.

Dicembre 2013 -­‐ PEDALATA  DI  NATALE  (BLC)  -­‐ Incastrillo ha  contribuito  alla copertura totale delle attrezzature sportive necessarie al progetto “HOCKEY ANDIAMO” progetto di inclusività e integrazione per alunni disabili ideato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Genova Hockey 1980 in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Quezzi di Genova.

Maggio 2014 – villa gentile  -­‐ L’INCASTRILLO proventi: TANA DEGLI ORSETTI -­‐ BAND DEGLI ORSI per fratellini e sorelline bimbi ospedalizzati.

Dicembre  2014  –  FESTA  DI  NATALE  (BLC)  che  ha  permesso  la    donazione  di parrucche per i bambini del reparto oncologico Gaslini.

Maggio 2015 – Parco Acquasola, partecipazione alla manifestazione: “Mai più sola all’acquasola”, L’INCASTRILLO GIARDINIERE con il programma “pianta, semina e  cresci” per avvicinare i bimbi alla natura.

Ottobre 2015, Corso Italia, partecipazione alla giornata: Apriamo Corso Italia, -­‐ L’INCASTRILLO GIARDINIERE con il programma “pianta, semina e cresci” per avvicinare i bimbi alla natura.

Dicembre 2015 – FESTA DI NATALE (BLC) che ha permesso di aiutare “L’Abbraccio di Don Orione” ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale).

Aprile 2016 – Laboratorio “Piante fiori parole..il Laboratorio dell’INCASTRILLO”, organizzato in sede ed i cui proventi sono destinati ad un progetto in collaborazione  con la Lilt a sostegno di famiglie di pazienti oncologici.

Ottobre 2016, Corso Italia, partecipazione alla giornata: Apriamo Corso Italia, -­‐ “L’INCASTRILLO GIARDINIERE” con il programma “pianta, semina e cresci” per avvicinare i bimbi alla natura.

 

COME AIUTARE INCASTRILLO

Chi vive a Genova o in Liguria può iscriversi all’associazione e collaborare attivamente o partecipare agli eventi organizzati, per chi è lontano ma vuole comunque dare il suo aiuto può tesserarsi e sostenere l’associazione.

 

C’era una volta Alessandra, ma in realtà c’è sempre,perché INCASTRILLO è un sorriso donato agli altri, il suo.

 

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Alleanza lombarda contro la povertà: è la Regione Lombardia la prima ad agire

Alleanza lombarda contro la povertà

Alleanza lombarda contro la povertà: è la Regione Lombardia la prima ad agire

 

È nata da pochi giorni in Lombardia l’Alleanza lombarda contro la povertà.

L’Alleanza lombarda contro la povertà continuerà a livello regionale l’intento già portato avanti dell’Alleanza contro la povertà in Italia, avviata nel 2013, la quale raggruppa un insieme di soggetti sociali che contribuiscono alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta in Italia.

Nel realizzare questo scopo, l’Alleanza porta avanti alcune attività:

  • svolge un lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
  • promuove un dibattito basato sull’evidenza empirica concernente gli interventi esistenti e quelli proposti.
  • si confronta con le forze politiche e con le istituzioni competenti (Governo, Parlamento, etc.), ed esercita pressione su di esse affinché compiano scelte favorevoli alla lotta contro la povertà.
  • ha elaborato una propria dettagliata proposta di riforma, per l’introduzione del Reddito d’Inclusione Sociale (Reis).” (Fonte: http://www.redditoinclusione.it/) 

La povertà in Italia 

Solo in Lombardia sono quasi 200mila le persone ridotte in povertà assoluta, un numero grandissimo che ci mette di fronte al dovere di agire.

Dal 1° dicembre 2017 già 20mila famiglie hanno presentato domanda per accedere al Rei, il Reddito di Inclusione, un metodo di contrasto alla povertà attraverso l’erogazione mensile di un beneficio economico e attraverso un progetto di reintegrazione sociale e lavorativa per superare lo stato di povertà. 

Le proposte dell’Alleanza lombarda contro la povertà 

A promuovere l’Alleanza lombarda contro la povertà diciassette soggetti tra cui movimenti, associazioni e realtà del terzo settore, ecco alcuni nomi: Acli Lombardia , ActionAid , Aggiornamenti Sociali Milano , Anci Lombardia , Azione cattolica italiana-Delegazione Lombardia , Delegazione Caritas Regione Lombardia .

L’Alleanza lombarda contro la povertà si dice già pronta ad agire e presenterà a breve alla Regione Lombardia quattro diverse proposte:

  1. Il coinvolgimento dell’Alleanza stessa, che riunisce in sé rappresentanti delle parti sociali e degli enti del terzo settore, nel processo di definizione del Piano regionale di contrasto alla povertà.
  2. Chiedere alla Regione Lombardia lo stanziamento di risorse dedicate, aggiuntive al finanziamento nazionale, per sostenere l’utilizzo del Reddito di inclusione.
  3. Un invito a tutti i soggetti coinvolti nell’iniziativa a realizzare un maggior coordinamento tra le politiche nazionali, regionali e locali per una reale integrazione e rafforzamento degli interventi tra le diverse aree del welfare, sociale, sanitaria e sociosanitaria, delle politiche abitative, del lavoro e formazione.
  4. Infine, promuovere una rete uniforme di punti di accesso al Rei e l’accompagnamento della persona e della famiglia attraverso nuove modalità di collaborazione e di cooperazione tra servizi sociali, enti pubblici e del non profit per favorire l’inclusione sociale, ad esempio attraverso il reinserimento lavorativo.

Con la nascita dell’Alleanza lombarda contro la povertà, la Lombardia si conferma come una delle poche regioni italiane che sentono la necessità di intervenire a sostegno delle famiglie più povere, ma, oltre questo lodevole obiettivo, l’Alleanza investirà a livello sociale e territoriale affinché l’iniziativa sia davvero innovativa e risolutiva.

 

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Facebook: Come incrementare la visibilità della propria Organizzazione No Profit

Facebook: Incrementare Visibilità No Profit

Facebook: Come incrementare la visibilità della propria Organizzazione No Profit

 

Facebook

Per una Organizzazione No Profit diventa fondamentale creare nella propria pagina Facebook contenuti sempre più efficaci, che abbiano cioè maggiori potenzialità di visibilità e interazione, senza necessità di dover ricorrere a inserzioni a pagamento, soprattutto in presenza di budget limitati.

L’algoritmo di Facebook (Edgerank) decide quali post vengono mostrati ai fan della pagina secondo vari fattori che descriviamo di seguito:

-fattore “weight”, determinato dal peso del post ossia dal numero delle interazioni che questo ha ricevuto.

Ad esempio il post della LAV, in occasione della Pasqua di due anni fa, con il concept “A Pasqua fai un sacrificio. Non uccidermi” ha ottenuto più di 1 milione di commenti.

-fattore “time decay”, determinato dalla freschezza del contenuto: un post nuovo ha maggiori possibilità di visualizzazione. Ad esempio, Medici Senza Frontiere, per accrescerne l’impatto emergenziale, presenta sempre più spesso le sue campagne in diretta attraverso la pagina Facebook e questo non può che incidere positivamente sul numero delle interazioni in real time.

-fattore “story bumping”: post non attuali che però generano un elevato tasso di engagement vengono premiati da Facebook in termini di visibilità;

-fattore “trend del momento”: post che contengono argomenti attuali hanno maggiore chance di essere visualizzati. Per esempio la Croce Rossa Italiana usa una delle sue pagine Facebook come ufficio stampa dove gli utenti possono trovare notizie aggiornate e affidabili.

-fattore “informazione”: premia la qualità di quei contenuti che, anche se non generano interazioni, sono utili perché hanno carattere informativo. Facebook tiene conto del fatto che ci sono utenti passivi che utilizzano i social come fonte d’informazione senza necessariamente interagire.

-i contenuti con video caricati direttamente in Facebook vengono premiati rispetto a quelli caricati nella piattaforma YouTube. Ad esempio Greenpeace carica i video direttamente in Facebook.

 

Facebook

Per essere premiati da Facebook in termini di visibilità dobbiamo quindi “sfornare” contenuti sempre interessanti per il nostro pubblico. In altre parole è necessario avere idee. Oltre a sfruttare le campagne, gli eventi, le testimonianze dei volontari e dei beneficiari, possiamo farci venire nuove idee tramite SEMRush, tool online che fornisce dati relativi ai volumi di ricerca delle keywords maggiormente digitate dagli utenti. Possiamo così intercettare i loro bisogni relativi in particolare a quegli argomenti che rientrano nella nostra mission.

Inoltre, affinché i contenuti siano più accattivanti e condivisibili, una certa cura va riservata anche alle immagini. Ad esempio, le foto e i video d’impatto che Amnesty International diffonde nella sua pagina Facebook  attraverso blog, live stream, testimonianze, appelli ed eventi tematici restituiscono un messaggio sempre chiaro, forte ed evocativo allo stesso tempo.

Non è necessario essere grandi professionisti. Per modificare le immagini si può utilizzare GIMP,  un software per l’editing professionale delle foto accessibile gratuitamente in rete, che permette anche, con l’istallazione dei plugin, di applicare i filtri tipici di Instagram. Invece, per creare grafiche ad hoc come banner o copertine Facebook si può ricorrere a Canva che mette a disposizione template già preimpostati per diversi utilizzi e in varie dimensioni.

Questi sono alcuni suggerimenti pratici che possono essere di ausilio per incrementare la visibilità della nostra Organizzazione No Profit attraverso il social network Facebook.

 

Facebook

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

Se vuoi aiutarci in questo compito, sostienici attraverso un contributo cliccando su questo link

 

 

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LAVORARE NEL NO PROFIT: DA DOVE COMINCIO?

LAVORARE NEL NO PROFIT: DA DOVE COMINCIO?

LAVORARE NEL NO PROFIT: DA DOVE COMINCIO?

Lavorare nel no profit: Ultimo anno di università: gli esami da finire, la tesi da preparare, la voglia di lavorare nel no profit e mettere in pratica quanto studiato, magari con qualche associazione che si occupa di. Da che parte inizio? Come faccio a distinguermi? Dove posso trovare offerte di lavoro in ambito no profit? Queste le domande che mi assillavano.

LAVORARE NEL NO PROFIT

Il primo problema era riuscire a distinguermi dai tanti neolaureati, avere le idee chiare mi ha aiutata a creare un percorso e aggiungere man mano piccoli tasselli mentre lo percorrevo. Ho così iniziato a fare volontariato in Italia, fatto campi di lavoro all’estero, frequentato corsi di formazione extra universitari e seguito conferenze, oltre a fare esperienze da poter aggiungere nel cv.
Mi sono divertita, ho conosciuto molte persone e raccolto moltissimi stimoli.

LAVORARE NEL NO PROFIT

Dove posso trovare le offerte per lavorare nel no profit ? A differenza che in altri settori, per lavorare nel no profit non si girano le agenzie interinali alla ricerca di possibili offerte, dovevo quindi capire dove scovarle sia per profili in Italia che all’estero. Sono così capitata sul sito del VIS – volontariato internazionale per lo sviluppo, che tuttora raccoglie una serie di offerte di lavoro e formative in ambito no profit. La maggior parte erano per me inaccessibili per mancanza di esperienza, ma mi sono state di grande aiuto per capire come costruirmi un profilo valido: richiesta conoscenza di almeno due lingue straniere, richiesta conoscenza del PCM, precedenti esperienze all’estero, e così via, e sulla base di quello che richiedevano cercavo di costruirmi esperienze per far sì che un po’ alla volta il mio profilo rispondesse alle richieste.

LAVORARE NEL NO PROFIT

Un altro sito che ho trovato molto utile è stato ScambiEuropei che posta offerte di stage, volontariato, SVE e molto altro. Un ottimo punto di partenza.
Oggi esistono piattaforme specializzate che possono aiutarti a lavorare nel no profit e nel sociale, sia in Italia che all’estero. Tra quelle che maggiormente uso e considero complete vi segnalo:
Job4good: l’ultima piattaforma italiana di job-matching che fa incontrare domanda ed offerta. Le associazioni possono registrarsi e caricare le proprie offerte e visualizzare i profili degli utenti. Le offerte riguardano tutto il terzo settore;
Info–cooperazione: portale di informazione, con aggiornamenti sui temi della cooperazione, pubblicazione bandi e anche una sezione lavoro interessante;
Reliefweb: sito leader per quanto riguarda l’informazione in ambito umanitario, ha un’ottima sezione dedicata alle offerte di lavoro in tutto il mondo;
Si tratta di un sito che aggrega offerte di lavoro in ambito no profit proveniente da diversi siti, per cui spesso attraverso questo sito se ne possono scovare altri interessanti. Vi è una sezione in cui è possibile ricercare le offerte anche attraverso una mappa: volete lavorare a tutti i costi a Kiribati? Potrete consultare direttamente le offerte presenti.
Le associazioni più grandi e strutturate, in particolare a livello internazionale, hanno una sezione dedicata sui siti e spesso una newsletter specifica per le vacancy, un’altra possibilità è quella di iscriversi così da essere periodicamente aggiornati sulle ultime offerte.
Un ultimo (banale) consiglio: se veramente è questo che volete fare non smettete di crederci e cercare…ci sarà l’offerta giusta, al momento giusto, nel posto giusto!

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RIGOPIANO: TRA LE VITTIME DELL’ HOTEL RIGOPIANO ANCHE UN VOLONTARIO DELLA CROCE ROSSA

RIGOPIANO: ANCHE CROCE ROSSA

RIGOPIANO: ANCHE CROCE ROSSA

RIGOPIANO: TRA LE VITTIME DELL’ HOTEL RIGOPIANO ANCHE UN VOLONTARIO DELLA CROCE ROSSA

 

 

Rigopiano: Il bilancio delle vittime dell’ Hotel Rigopiano, distrutto in modo drammatico da una slavina,  continua ad aggravarsi: sono 29  i corpi senza vita recuperati dai soccorritori e tra quelli già identificati è presente anche Gabriele, che lavorava nell’albergo come cameriere ed era un volontario della Croce Rossa Italiana.

Le squadre di soccorritori, formate da Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Protezione Civile, Finanzieri, Carabinieri, Esercito, volontari della Croce Rossa e Poliziotti hanno scavato ininterrottamente tra le macerie della struttura alberghiera per giorni, nella speranza di trovare gli ultimi dispersi ancora in vita.

RIGOPIANO

La Croce Rossa Italiana (CRI), in particolare, ha coordinato la sistemazione di un rifugio nei pressi dell’ Hotel Rigopiano, che è stato adibito a campo per i soccorritori, ed intanto sono intervenute le squadre di supporto psicologico, impegnate nelle delicate operazioni di assistenza e conforto in favore di parenti ed amici delle vittime della tragedia.

La Croce Rossa Italiana è un’associazione di promozione sociale che si occupa di assistenza sanitaria e sociale sia in tempo di pace che in tempo di conflitto e, da più di 150 anni, interviene ed affronta le situazioni di vulnerabilità delle comunità con risorse e mezzi propri, diffondendo una cultura della non violenza e contribuendo al mantenimento e alla promozione della dignità umana.

La Croce Rossa Italiana è composta da più di 600 Comitati e più di 100.000 volontari e in occasione della recente emergenza neve che ha colpito il Centro Italia, colpendo non solo l’ Hotel Rigopiano ma diverse zone situate prevalentemente in Abruzzo e nelle Marche, è stata impegnata con ben 1300 volontari e con oltre 160 veicoli.

RIGOPIANO

I suoi volontari hanno assistito i diversi nuclei familiari isolati trasportando loro viveri e medicinali, hanno provveduto alle evacuazioni in caso di rischio valanghe mentre, nelle situazioni di maggior criticità, hanno lasciato spazio agli operatori SMTS (Soccorso con Mezzi e Tecniche Speciali) ed al soccorso piste della Croce Rossa.

Ma le operazioni di soccorso della CRI non si fermano dopo l’ Hotel Rigopiano: contribuisci anche tu all’impegno quotidiano della più grande Organizzazione Umanitaria del Mondo, la Croce Rossa Italiana.

 

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

 

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Sport solidale: correre per una buona causa!

Sport solidale: correre per una buona causa!

Sport solidale: correre per una buona causa!

 

Sport Solidale: Fare sport si sa fa bene, ma negli ultimi anni possiamo dire che fa due volte bene grazie a numerosi charity program collegati a manifestazioni sportive che rendono lo sport solidale. Molte manifestazioni sportive “storiche” hanno sempre associato l’organizzazione dell’evento al sostegno di progetti specifici o associazioni, realizzando di fatto non solo una manifestazione sportiva ma un vero e proprio evento benefico. Negli ultimi anni la possibilità per le associazioni di fare raccolta fondi attraverso queste manifestazioni sportive si è ampliata, grazie soprattutto alla diffusione delle piattaforme di crowdfunding e alla possibilità di coinvolgere i partecipanti, sia come singoli che come aziende, nelle attività di raccolta fondi per un progetto specifico. Questa modalità di raccolta fondi era già diffusa da tempo nei paesi anglosassoni, ma ora anche in Italia con i diversi Charity program delle singole manifestazioni si è molto diffusa. Una delle piattaforme di crowdfunding più utilizzate in Italia è Rete del dono, che ha avviato e consolidato collaborazioni con diverse manifestazioni sportive, in particolare maratone e corse podistiche nelle maggiori città italiane. Tra queste anche per il 2022 è stata confermata la collaborazione, una delle più importanti in Italia. Le associazioni che intendono partecipare con un proprio progetto possono presentare domanda entro il 30 novembre. Alle associazioni viene richiesto di garantire collaborazione e promozione dell’evento, potranno dall’altro lato beneficiare della possibilità di promuovere il proprio progetto sulla piattaforma e fare raccolta fondi tramite i partecipanti che si iscriveranno e decideranno di fare da fundraiser e promuovere la raccolta fondi per il progetto che sostengono.

Sport Solidale

La possibilità di partecipare a questi eventi è aperta anche alle aziende che volessero cogliere l’occasione e partecipare coinvolgendo dipendenti, clienti, partner e fornitori. Questa è per loro un’ottima possibilità di fare team building grazie ad allenamenti di gruppi, gare a staffetta o di altro tipo, ma anche dare visibilità all’azienda con il social corporate responsability attraverso il sostegno ad un’iniziativa specifica. Rete del dono ha una pagina dedicata alle aziende che partecipano da cui è possibile vedere il totale raccolto, il numero di fundraisers e il loro impegno, progetti e associazioni sostenute.

Sport Solidale

Come dicevamo eventi legato allo sport solidale sono sempre più diffusi, specialmente nelle manifestazioni più grandi e sono ottime occasioni di raccolta fondi. Tuttavia anche a livello locale vi sono esempi virtuosi di collaborazioni tra aziende locali e gruppi podistici che in occasione di una ricorrenza o semplicemente per animare il territorio, organizzano attività di sport solidale che diventano occasione di raccolta fondi per progetti a livello locale.

Questi eventi permettono quindi di coniugare la passione per lo sport con la voglia di sostenere una causa che ci sta a cuore. Per le associazioni la possibilità di raccogliere fondi, avere visibilità e magari ampliare il numero dei propri sostenitori.

Insomma è confermato: lo sport solidale può fare veramente molto bene!

 

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I Senzatetto: Cercasi Personal Shopper

I Senzatetto: Cercasi Personal Shopper

I Senzatetto: Cercasi Personal Shopper

AAA: Cercasi-Personal-Shopper-per-i-senzatetto-in-tempo-crisi

 

I Senzatetto: “Pantaloni, ho un disperato bisogno di pantaloni”. Queste le parole che mi hanno accolto quando ho varcato la soglia di una stanza piena di vestiti finemente piegati e di donne con un gran sorriso e una giubba rossa. Aiutano i senzatetto a trovare da vestire in vista dell’inverno, ormai quasi imminente, ma anche della primavera, dell’estate e dell’autunno che verranno.

Nessuna vetrina d’effetto né alcuna commessa sottopagata con tailleur quindi ma solo volontari che hanno deciso di impegnare il proprio tempo libero nel terzo settore e tanti uomini in fila, non turisti a caccia di sconti irrinunciabili ma italiani disperati, desiderosi di trovare in quel guardaroba di pochi capi quello più adatto non tanto all’occasione quanto il più idoneo a fargli riacquistare quell’autostima che la perdita del lavoro ogni giorno gli nega.

Sono 2.263 i senzatetto presenti a Milano nel 2015 secondo Quotidiano.net, 2.359 per lo stesso anno i senzatetto in coda per i dormitori a Torino stando a quanto riportato da La Stampa e 2.700, secondo il Giornale.it, le richieste di aiuto che sono arrivate a Roma con un aumento pari a 650 di italiani rispetto al 2014.

Sempre più sguardi disperati adornano i marciapiedi delle vie più lussuose delle nostre città o gli ingressi delle stazioni ferroviarie eppure sono ancora tanti coloro ai quali le condizioni dei senzatetto passano inosservate. Ma non a Piera e a Marinella, non a Lilly e a Gabriella e neanche a Carlo e a Tina che insieme alle suore francescane Missionarie di Maria qualche ora dopo l’alba varcano il cancello di un antico convento di Città Studi a Milano per donare coperte, biancheria, giacche, pantaloni, scarpe agli “invisibili”, come li definiscono i City Angels..

Attente servitrici del terzo settore da oltre 50 anni, queste suore insieme alla più grande risorsa che un’organizzazione no profit possa avere, ossia volontari e benefattori arricchiscono Milano con un’associazione ONLUS che è divenuta in breve tempo un punto di riferimento per il Municipio 3 della città meneghina e arricchendosi sempre più di nuovi servizi utili in vista della progressiva crescita della povertà in Italia e nel mondo.

La mensa, le docce, il guardaroba ma anche la scuola di italiano e il centro d’ascolto sono tutti servizi che vengono donati da Suor Carmela e Suor Silvana per completare quel servizio sociale che la fondatrice beata suor Maria della Passione fin dal lontano XIX secolo creò per tutelare i più deboli, persone che magari non hanno niente ma che, inspiegabilmente, ogni volta che li incontri, ti fanno andare via pieno di regali.

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CULTURA E VOLONTARIATO NELLA REGIONE PIEMONTESE

CULTURA E VOLONTARIATO IN PIEMONTE

CULTURA E VOLONTARIATO NELLA REGIONE PIEMONTESE

 

CULTURA: IL VOLONTARIATO CULTURALE

Cultura: Il mondo del volontariato è enorme ed occupa vari settori d’intervento, spaziando dall’ambito medico a quello ambientalistico, a quello sociale fino ad arrivare all’ambito culturale.

La cultura è l’esercizio dell’attività intellettuale dell’uomo attraverso lo studio e la lettura di libri, di quotidiani, di settimanali, di riviste, di fumetti da cui ne consegue la conoscenza.

Leggere informa, diverte, aiuta, la lettura è il vettore che trasmette sapere e competenza.

Già nel 1990 si è costituita a Torino UNI.VO.CA (acronimo di Unione Volontari Culturali Associati) ossia un’Associazione di Associazioni di Volontariato operanti sul territorio piemontese nel settore dei Beni e delle Attività culturali.

L’ UNI.VO.CA si propone di favorire la costituzione di nuove associazioni, censire le associazioni esistenti e salvaguardarne l’autonomia, le attività, le iniziative di ciascuna nel rapporto con gli enti preposti alla salvaguardia dei Beni Culturali; inoltre organizza conferenze, dibattiti e pubblica opuscoli e racconti consultabili sul sito web www.univoca.org.

In questa sfera intellettuale è nata a Venaria Reale, a circa 20 Km da Torino, nel 2006 Amico libro un’associazione di volontariato culturale con l’intento di far crescere la cultura in modo del tutto spontaneo, gratuito e per ogni età.

L’associazione orienta i giovani verso la lettura, ideando incontri con gli scrittori, convegni, mostre, concorsi, eventi, promuove dei gemellaggi culturali con enti, associazioni, università per la valorizzazione ed il restauro del patrimonio culturale come libri, manoscritti e documenti archivistici.

Chi desidera entrare a far parte dell’associazione può consultare la pagina internet www.amicolibrotorino.it.

 

CULTURA: L’ ARTE IN DUE AMBITI CULTURALI DIVERSI: NEL MUSEO E NEL FUMETTO

Nel 1974 è stata fondata a Torino, per volere di tre egittologi, l’ACME (Amici Collaboratori Museo Egizio) una Onlus che ha lo scopo di avvicinare il pubblico alla conoscenza dell’antico Egitto, alla collezione, alla storia del museo egizio e dei suoi valori culturali e sociali.

Molto importante l’aiuto dei volontari che con la loro attività contribuiscono allo sviluppo del museo stesso.

Nel corso dell’anno l’ACME organizza conferenze ad accesso libero tenute da professori universitari nell’ambito degli studi di egittologia, corsi dedicati allo studio dei geroglifici divisi tra livello base ed avanzato ed infine seminari sullo studio della letteratura egizia, dell’arte funeraria, scultorea e pittorica degli antichi egizi.

Per gli appassionati di storia dell’arte che desiderano approfondire gli studi sull’antico Egitto e «vivere» più da vicino il museo è possibile iscriversi all’ACME diventando soci o volontari, consultando il sito web www.acme-museoegizio.it.

Dal mondo del museo ci spostiamo verso il mondo del fumetto con ALFA (Associazione Laboratorio Fumetto Asti) nata nel 2010 per volere di un gruppo di ragazzi che, sostenuti economicamente dall’amministrazione comunale, hanno deciso di riunirsi in gruppo per realizzare fumetti, illustrazioni, opuscoli informativi, loghi ed hanno partecipato anche ad eventi e fiere.

L’universo della cultura è vasto e vario, partendo dalla lettura si passa alla scrittura, fino ad arrivare al disegno e tutto ciò ci attrae ci affascina portandoci verso nuovi orizzonti dello scibile.

 

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Fadabrav: una falegnameria per tutti

Fadabrav: una falegnameria per tutti

Fadabrav: una falegnameria per tutti

 

Fadabrav: Con  l’organizzazione de la “Festa dei vicini” (tradizione nata in Europa alla fine degli anni Novanta che viene organizzata in diverse città nel mese di maggio) nella giornata di domenica 27 maggio è stato dato il via alle attività di Fadabrav,  la prima falegnameria sociale della città di Novara.

La giornata di festa si è svolta con un pranzo preparato con pietanze che ciascuno dei partecipanti ha voluto condividere con gli altri.  Successivamente i volontari delle associazioni hanno iniziato a illustrare i programmi e le finalità dell’iniziativa.

Fadabrav di cosa si tratta?

E’ un’idea nata su iniziativa dell’assessorato alle Politiche Sociali del Comune assieme alle associazioni Sincronie, Sermais, Housing Lab,  con il sostegno della Fondazione Comunità del Novarese che hanno voluto sostenere questo progetto e hanno così  riqualificato uno spazio pubblico in un quartiere periferico per trasformarlo in un luogo di aggregazione e apprendimento di mestieri artigianali o più semplicemente per trascorrere qualche ora assieme agli amici riuscendo magari anche a sistemarsi un cassetto.

Il bricolage, in pratica, come collante di coesione sociale.

Proprio in questi locali – spiegano infatti gli operatori del Comune che lavorano sul progetto Fadabrav e i rappresentanti dei sodalizi aderenti al progetto – abbiamo cominciato a incontrare la gente del quartiere, mettendo a disposizione le professionalità dei giovani appartenenti alle associazioni che operano qui.

Piccole riparazioni di mobili e suppellettili sono infatti diventati il primo veicolo per far conoscere questo percorso di rigenerazione urbana, per far incontrare generazioni diverse e per far sì che si cominciasse a diventare un punto di riferimento per i residenti di Sant’Agabio».

Il presidente della Fondazione Comunità Novarese Cesare Ponti afferma che  “il progetto FadaBrav è l’unico che la nostra Fondazione ha scelto, lo scorso anno, di sostenere sul Bando “Oltre i luoghi comuni Attivazione di comunità e coesione sociale” perché ne rispecchia tutte le caratteristiche.

Abbiamo ritenuto vincente l’idea di un laboratorio di sperimentazione e di condivisione di un sapere antico ma sempre attuale e di uno spazio di inclusione sociale dedicato a soggetti svantaggiati soprattutto in un quartiere periferico e, spesso, lasciato ai margini come quello di Sant’Agabio. Ma abbiamo apprezzato molto anche la Rete di soggetti che gravita intorno al progetto e che ha realizzato, già anche in questi primi mesi, diverse iniziative di sostegno, trasmettendo grande energia.

Per tutti questi motivi abbiamo scelto di contribuire con diecimila euro all’impresa; […] La speranza è che la riqualificazione urbana vada di pari passo con la creazione di una nuova piccola comunità che condivida percorsi di attivazione di competenze e si muova verso nuove forme sociali di educazione e di riscatto sociale”.

FADABRAV COME FUNZIONA

L’accesso alla falegnameria sociale sarà libero: l’unico obbligo sarà la sottoscrizione di una tessera associativa e dell’assicurazione;  sono in previsione anche corsi sull’utilizzo del legno e di cucito.

Per la prossima estate Fadabrav sarà aperto ogni sabato, mentre nei mesi autunnali le attività si terranno anche in altri giorni della settimana e prossimamente sarà previsto il lancio di corsi sul bricolage.

 

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SMARTPHONE: PRINCIPALE DISTRAZIONE ALLA GUIDA

SMARTPHONE: PRINCIPALE DISTRAZIONE

SMARTPHONE: PRINCIPALE DISTRAZIONE ALLA GUIDA

 

  1. Smartphone e Guida distratta: Quanto incide lo smartphone ?

Smartphone: Condurre una  guida distratta comporta molti rischi e pericoli per se stessi e per gli altri.

Essere distratti significa non porre attenzione sulle cose che svolgiamo al momento .

Acquisire informazioni per  prevenire rischi durante la guida  è fondamentale al giorno d’oggi.

Anche l’ONU ha ritenuto necessario dichiarare  gli anni dal 2011 al 2020 come il decennio del rischio di guida distratta consigliando di acquisire maggior  sicurezza stradale.

Smartphone

Su questo tipo di problema,  sono stati sviluppati diversi elementi  di  ricerca,  effettuata da Ipsos in collaborazione con la Fondazione Ania, per la Sicurezza Stradale, secondo la quale il 51% degli intervistati ammette di aver avuto un incidente a causa della propria distrazione.

E l’uso dello smartphone è tra  le prime cause in classifica.

Bisognerebbe avere più concentrazione ed evitare di farsi distrarre dallo smartphone, per avere una maggior sicurezza stradale.

Altre azioni sbagliate, che possono far distrarre  il guidatore sono: la raccolta di oggetti caduti per terra nell’abitacolo, mangiare o bere durante la guida, fumare.

Elemento ancora più rischioso è quello di fare i selfie durante la guida.

Prima dello smartphone una delle distrazioni più conosciute è stata l’autoradio e poi il cellulare.

Ormai più della metà della popolazione attuale ha  uno Smartphone e sono numerosi i soggetti che dipendono da esso.

Quando qualcuno usa  lo smartphone durante la guida in prossimità di un attraversamento pedonale, sottrae tempo alla visuale della strada rendendosi pericoloso, perché se nel momento in cui stà attraversando un pedone, la visuale viene ridotta a seguito della distrazione provocata dal dispositivo smartphone , si mette a rischio la sicurezza stradale degli altri prima ancora che di se stessi.

Per il codice della sicurezza della strada art. 173

‘’è consentito l’uso di apparecchi  a viva voce o dotati di auricolari purché il conducente, abbia adeguate capacità uditive a entrambe le orecchie ( che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani ). ’’

2 “Guida&Basta”:  guida con maggior sicurezza stradale:

Le nuove tecnologie studiate per una guida più sicura offrono diverse opportunità.

Una di queste è  il bluetooth che dà la possibilità di tenere le mani sul volante, ma per quanto riguarda le chiamate telefoniche questo tipo di tecnologia è considerata ancora insicura.

Oltre alla tecnologia bluetooth, è possibile trovare  diversi tipi di sensori automatici uno di questi e tra i più efficaci è il rilevatore di stanchezza.

Ma quanto influisce sulla guida l’utilizzo dello smartphone?

Secondo diversi studi parecchio.

Per  questo motivo, Anas e Polizia di Stato hanno realizzato una applicazione per smartphone che ha come obiettivo quello di  agevolare le persone durante la guida con maggiore consapevolezza, evitando  una guida distratta.

E’ stata stanziata anche una campagna,  basata su questo aspetto in cui  è presente la testimonial, conduttrice di Radio Deejay ,  La Pina che riassume  il discorso  sulla guida distratta dettato da  uno slogan “Quando guidi, #guidaebasta”.

Il  concetto di questa campagna non è quello di mettere in cattiva luce le nuove tecnologie, bensì quello di imparare a farne  buon uso,   con una maggior sicurezza stradale, evitando una guida distratta, senza mettere in pericolo se stessi e gli  altri.

L’Applicazione “GUIDAeBASTA” è  disponibile per Android e iPhone, una volta  effettuato il download  sullo smartphone, e dà la possibilità, di  mettere in modalità “Do Not Disturb” lo smartphone , quando si è alla guida.

Le notifiche delle chiamate e dei messaggi vengono silenziate,  dando la possibilità a chi è alla guida di non distrarsi fino all’arrivo  del proprio percorso stradale.

Un’altra opzione disponibile al momento solo per Android,  è quella di  far avviare in automatico l’applicazione nel momento in cui lo smartphone rileva una velocità superiore ai 10 km/h.

Così il dispositivo smartphone si silenzia ogni volta che si inizia  a guidare.

Invece, per le persone che vogliono essere sempre reperibili, Anas e Polizia di Stato hanno inserito un ulteriore opzione nell’applicazione.

Con  l’applicazione  “Guidaebasta” è  possibile  creare  una lista di contatti preferiti da avvertire nel momento in cui ci si mette alla guida, ai quali lo smartphone invierà un messaggio comunicando quante ore si starà alla guida. Durante il percorso, quando si effettua una sosta, c’è la possibilità di inviare un link con  la posizione esatta ai familiari.

Dopo aver raggiunto il luogo, l’opzione che attiva la modalità “Do Not Disturb” è immediata.

In seguito è possibile ripristinare le impostazione sullo smartphone  tornando nuovamente raggiungibili.

Con la consapevolezza del fatto che è meglio far aspettare i nostri cari mezz’ora, piuttosto che rischiare di farli aspettare per tutta  la vita .

 

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VITTIME DELLA MAFIA: CELEBRA IL 21 MARZO

VITTIME MAFIA: CELEBRA IL 21 MARZO

VITTIME DELLA MAFIA: CELEBRA IL 21 MARZO

Vittime mafia: Il primo giorno di primavera, il 21 Marzo, è la Giornata nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle Mafie  e l’associazione Libera, come consuetudine dal 1996, celebrerà questa ricorrenza in maniera speciale.

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è una associazione di promozione sociale  fondata nel 1995, per sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative che diffondano la cultura della legalità.

Tra gli impegni di Libera troviamo la legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’educazione alla legalità democratica, l’impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo e le attività antiusura.

La celebrazione annuale del 21 Marzo di Libera consiste nel leggere, ogni anno in una città diversa a partire dal 1996, un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Nell’elenco figurano vedove, figli senza padri, madri e fratelli, i parenti delle vittime conosciute e i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Ma è un dovere civile ricordarli tutti perché a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità della nostra Italia.

Inoltre vengono organizzati momenti ed eventi in ricordo delle vittime della mafia in migliaia di piazze, scuole e parrocchie sparse per tutta Italia, per costruire in tutto il Paese una memoria responsabile e condivisa che dal ricordo può generare impegno e giustizia sociale.

Quest’anno la XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle Mafie si svolgerà a Locri ed in contemporanea in ben 4 mila luoghi in tutta Italia. Il tema della giornata sarà  “Luoghi di speranza e testimoni di bellezza“, per sottolineare la necessità di legare la cura dell’ambiente e dei territori con l’impegno per la dignità e la libertà delle persone. Il tutto per esercitare le nostre responsabilità di persone, cittadini, abitanti, ospiti e custodi della Terra.

Partecipa anche tu ad una delle celebrazioni che Libera organizzerà lungo tutta la penisola:

 

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Fundraising Scuole, per coinvolgere la comunità

Fundraising Scuole, per coinvolgere la comunità

Fundraising Scuole, per coinvolgere la comunità

 

Fundraising Scuole: Fra pochi giorni riaprono le porte degli istituti scolastici (speriamo), un nuovo anno da affrontare e, come di consuetudine,  si ripresenterà la problematica della mancanza di fondi che riaccenderà la solita discussione sull’autofinanziamento da parte delle famiglie.

Giusto o sbagliato sta di fatto che ne sono coinvolti i nostri figli così, negli ultimi  anni, sono spuntate come funghi le associazioni dei genitori, create per soddisfare le necessità di poter offrire qualcosa in più ai piccoli studenti durante il percorso scolastico. Mamme e nonne che attraverso la vendita di torte, qualche lotteria (Natale, Pasqua, ecc..), o la realizzazione di calendari con foto dei propri bimbi e varie bancarelle, si prodigano nella raccolta fondi a favore dell’Istituto scolastico in questione. Per non parlare della disponibilità dei papà ad imbiancare le aule per migliorarne l’aspetto trascurato.

Nulla di male. L’ho fatto anche io! Però a lungo andare la faccenda stanca.

Potrebbe essere giunta l’ora di cambiare posizione ed iniziare a sostenere le scuole attraverso il fundraising. Ok, ma in che modo? Il cambiamento deve arrivare in primis dai Dirigenti scolastici, cambiare approccio per creare un valore aggiunto che vede coinvolgimento e collaborazione.  Unire le forze: Dirigenti scolastici, studenti e famiglie, fornitori, nonché aziende presenti sul territorio. Tutto ciò darebbe un valore aggiunto rafforzandone le relazioni,  oltre a donare un gran esempio di senso civico ai nostri figli.

Spazio a nuove idee quindi, attraverso l’utilizzo di piattaforme di crowdfunding: una delle più famose è Rete del dono, utilizzata per la raccolta di donazioni su progetti di utilità sociale, oppure attraverso la prima piattaforma per soli progetti scolastici  School Raising.

IdeA

Il crowdfunding è un metodo di raccolta fondi tramite donazioni online qui potete trovare un elenco completo suddiviso per settore e collegandovi al seguente  link è possibile scaricare il report 2015 sul crowdfunding in Italia.

Inoltre, da quest’anno oltre al classico School Bonus previsto dalla legge la Buona Scuola sono previsti anche i fondi covid: è possibile destinare una erogazione liberale su un fondo del MIUR godendo dei benefici fiscali. Tale fondo verrà utilizzato per la ristrutturazione e la manutenzione degli istituti scolastici nonché il potenziamento e o la realizzazione di nuove strutture. Il 10% del fondo verrà suddiviso tra le scuole che hanno raccolto meno contributi.

A questo punto occorre fare una precisazione. La scuola non è, né una associazione di volontariato, né un’azienda, ma per cambiare le cose da qualche parte bisogna iniziare.

E voi, cosa ne pensate?

 

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Email Marketing per il no profit, è uno strumento utile?

Email Marketing per il no profit, è uno strumento utile?

Email Marketing per il no profit, è uno strumento utile?

 

Email marketing è lo strumento di comunicazione più efficace che una Onlus possa utilizzare per sollecitare il destinatario a compiere un’azione immediata come ad esempio fare una donazione o iscriversi alla newsletter oppure firmare una petizione.

Email Marketing

Prima di creare una campagna di Email Marketing è importante stabilire l’obiettivo che si vuole raggiungere, possibilmente misurabile: aumentare del 10% le donazioni oppure incrementare del 20% il numero degli scritti alla newsletter. 

Il secondo passo è suddividere i target per categoria, così diventa più semplice andare poi a sollecitare un segmento specifico di iscritti o di donatori e ottenere risultati di qualità.

È importante anche stabilire la frequenza della campagna di Email Marketing. Sempre al fine di non stressare la propria donor base, è buona regola intervallare la comunicazione di almeno 2 settimane.

Gli elementi che compongono un template di Email Marketing sono: logo dell’associazione, titolo, messaggio breve e chiaro, immagine suggestiva, “Call to action”, footer contenente la legge sulla privacy e oggetto. 

L’oggetto è uno degli elementi fondamentali perché influisce sul tasso di apertura (Open Rate) della email. Consigliamo di non superare i 50 caratteri affinché il suo contenuto possa essere letto per intero.

Per i “donatori dormienti”, quelli cioè che da tempo non rispondono più ai solleciti, suggeriamo di testare email più personalizzate. Uno dei maggiori vantaggi di una campagna di Email Marketing è infatti la possibilità di personalizzare la comunicazione con il nome del singolo utente e questo rende il messaggio maggiormente persuasivo.

Considerato che la maggior parte della gente visualizza le Email dal proprio cellulare più che dal PC di casa o di lavoro, è opportuno che l’html sia responsive e comunque meglio non usare un’immagine come sfondo. In caso si può inserire un testo alternativo che spieghi il contenuto dell’immagine per chi non riesce a visualizzarla.

Un altro vantaggio dello strumento di Email Marketing è la misurabilità del risultato che consente di ottimizzare e controllare il budget in maniera più efficace. Se la Onlus monitora il proprio sito attraverso Google Analytics è anche possibile visualizzare nel dettaglio tutti i dati di conversione.

Ci sono diversi servizi che danno la possibilità di inviare campagne di Email marketing gratuitamente o a costi bassissimi. Di seguito ne segnaliamo alcuni:

  • – Mailchimp: offre la possibilità di inviare in un mese a costo zero fino a 5.000 email;
  • – Rapidmail: offre la possibilità di inviare fino a 10 email a costo zero, dopodiché richiede un costo di 0,5 cents per ogni indirizzo;
  • – Icontact: ad un costo variabile tra i 14$ e i 47$ offre la possibilità di tracciare le campagne di invio che si fanno di volta in volta con a disposizione uno strumento antispam;
  • – Getresponse: fornisce il servizio gratuito per 30 giorni di creazione di layout di newsletter e di landingpage. Finito il periodo di prova il costo del servizio è di 14€ al mese per 1.000 indirizzi. Alle Organizzazioni senza scopo di lucro però si applica uno sconto del 50%.

Per aumentare la visibilità e la diffusione della campagna di Email Marketing, suggeriamo infine di inserire le icone social per renderne possibile ai destinatari la condivisione.

 

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Puglia: Milioni di Euro a fondo perduto per il Non Profit

Puglia: Milioni di Euro a fondo perduto per il Non Profit

Puglia: Milioni di Euro a fondo perduto per il Non Profit

 

Puglia: La notizia è di qualche mese fa, ma in questi tempi è sempre meglio ricordarlo e rimarcarlo.

Sono stati stanziati milioni di euro a fondo perduto per le organizzazioni del Terzo settore e altri soggetti privati no profit operanti in Puglia che intendano realizzare, ampliare o completare strutture socioassistenziali, socioeducative e sociosanitarie conformi agli standard strutturali e funzionali stabiliti nel Regolamento regionale.

Si tratta di un provvedimento che rientra nel piano pluriennale della Regione Puglia volto a rafforzare il Servizio di Programmazione Sociale e di Integrazione Sociosanitaria per le aziende e le start-up di carattere no profit o comunque operanti nel terzo settore.

L’Avviso “Puglia Sociale” approvato con A.D. concede contributi a fondo perduto che possono raggiungere l’80% del programma degli investimenti.

Possono essere agevolati programmi concernenti asili nido, centri diurni per minori, strutture socio-assistenziali per anziani, disabili, ecc.

Si comunica inoltre sul bando che i quesiti e le richieste di informazione saranno evasi esclusivamente in forma scritta a mezzo mail e tramite FAQ sul sito web, scelta esclusivamente dettata da principi di trasparenza e pari opportunità, oltre che di correttezza amministrativa a garanzia di tutti i soggetti interessati.

Sono stati stanziati milioni di euro a fondo perduto per le organizzazioni del Terzo settore e altri soggetti privati no profit operanti in Puglia che intendano realizzare, ampliare o completare strutture socioassistenziali, socioeducative e sociosanitarie conformi agli standard strutturali e funzionali stabiliti nel Regolamento regionale.

L’Avviso “Puglia Sociale” approvato con A.D. concede contributi a fondo perduto che possono raggiungere l’80% del programma degli investimenti.

Per info il riferimento e-mail unico è il seguente: investimentiprivati.welfare@regione.puglia.it

 

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Brand Identity Efficace Content Marketing per le Onlus

Brand Identity Efficace Content Marketing per le Onlus

Brand Identity Efficace Content Marketing per le Onlus

 

Brand Identity: Lo storytelling è una tecnica narrativa che permette a chi ci legge o ascolta di vivere una esperienza emozionale. Quello che succede quando assistiamo a un’opera teatrale o a un film che ci appassiona è di entrare nel vissuto del protagonista e vivere con lui l’impresa, il viaggio o l’avventura che sta affrontando.

Lo stesso meccanismo accade con lo storytelling: studi neurologici dimostrano che il nostro cervello risponde agli stimoli prodotti dalla narrazione come se stessimo provando gli stessi sentimenti o compiendo le stesse azioni del personaggio principale del racconto.

Lo storytelling può essere per una Onlus una delle migliori tecniche di content marketing che, fra l’altro, si può facilmente declinare sia sui canali di comunicazione offline che online. Chi più di una Onlus può avere interesse a trasmettere le proprie idee e i propri valori tramite una storia d’impatto?

Per garantire l’efficacia della narrazione uno storytelling deve contenere degli elementi chiave:

  1. una trama epica con eroi che compiono un’impresa difficile o rischiosa;
  2. un melodramma con personaggi fragili o indifesi che poi trovano il loro riscatto nel raggiungimento dell’impresa o, al contrario, una commedia in cui i personaggi vivono situazioni ironiche e leggere. Ad esempio, il FAI (Fondo Ambiente Italiano) in occasione della Campagna #FAImarathon ha realizzato un video in chiave ironica per avvicinare agli Italiani l’arte nascosta dentro palazzi e portoni. Lo stratagemma utilizzato per far entrare negli edifici storici i passanti che camminano assorti nei loro pensieri e dimentichi delle meraviglie artistiche del loro paese è stato far parlare i citofoni.
  3. infine non può mancare una saga romantica in cui momenti negativi si concludono con epiloghi positivi.

In uno storytelling  di successo si possono annoverare altri 3 elementi che potenziano l’evoluzione narrativa:

  1. i nemici: cercano di ostacolare gli sforzi del protagonista nel compimento dell’impresa.

Brand Identity: Un ottimo esempio possiamo trovarlo all’interno di uno dei villaggi esperienziali allestiti da Save the Children in varie città italiane in occasione della Campagna EveryOne contro la mortalità infantile. Chi visitava il villaggio riceveva un badge con il nome di un operatore o operatrice Save the Children e, attraverso un gioco interattivo, poteva fare l’esperienza di dover raggiungere nel minor tempo possibile un villaggio per portare aiuto ad una mamma e a un neonato pedalando su una bici-ambulanza collegata a un monitor. Durante il percorso incontrava vari nemici come la lunga distanza, la pioggia, il freddo, la strada poco asfaltata e altri ancora. Proprio tali avversità aiutavano a far comprendere cosa volesse dire fare l’operatore sanitario in zone povere e remote.

  1. gli amici del protagonista: lo aiutano nel raggiungere la meta. Prendiamo ad esempio una delle storie della Campagna #nonmiarrendo di Telethon: Emanuele è un bambino affetto da una grave patologia che colpisce progressivamente il metabolismo. Sua mamma Cristina, con il papà e i fratellini, decidono di non arrendersi alla malattia e con pazienza costruiscono la loro vita familiare intorno ai bisogni del bambino che è tracheotomizzato per respirare meglio e si nutre tramite un sondino. Ecco che al loro fianco si schierano degli amici: i ricercatori di Telethon che si impegnano ogni giorno per migliorare la salute e la qualità della vita di tanti bambini malati come Emanuele.
  2. come in ogni epica non può mancare un’ingiustizia che il nostro eroe dovrà combattere con tutte le sue forze. Qui non servono esempi considerando che in fondo tutte le Onlus nascono per contrastare una ingiustizia sociale.

In conclusione, una Onlus che, tramite la tecnica dello storytelling,  sia in grado di coinvolgere i propri utenti  facendo echeggiare emozioni e aprire le menti a prospettive differenti, riesce a far sentire possibile un futuro migliore.

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