Touring Club Italiano

Touring Club Italiano

C’era una volta chi amava il viaggio e il ciclismo: nasce il Touring Club Italiano

 

 

Touring Club Italiano: Era l’8 novembre 1894 quando un gruppo di giovani imprenditori milanesi con l’intento di diffondere i valori ideali e pratici del ciclismo e del viaggio fondano un’associazione non profit che segnerà profondamente il mondo del turismo, dell’ambiente e della cultura italiano.

Dalle prime piste ciclabili all’opposizione alla tassa sui velocipedi negli anni in cui la bicicletta era il mezzo più usato ma anche il più valido ai fini del turismo e dall’abbellimento delle stazioni ferroviarie all’impianto di cartelli stradali turistici, il Club s’impegna da più di 120 anni nella promozione del turismo, nella salvaguardia ambientale e nella diffusione di una cultura consapevole e responsabile del viaggio.

Ma andiamo più a fondo e scopriamo meglio come lavoratori, volontari e donatori collaborano all’unisono da più di un secolo nel Club per sviluppare un turismo consapevole incentrato sull’inestimabile patrimonio artistico-paesaggistico dell’Italia e in particolar modo sull’unicità dei luoghi meno noti e frequentati del Belpaese attraverso speciali iniziative volte alla promozione di queste piccole località.

Touring Club Italiano

Ad oggi sono 213 i borghi certificati dal Club come Bandiera arancione e il progetto pilota del 1999 che vide la regione Liguria come prima regione certificata sembra solo un ricordo lontano.

Interessanti scoperte quindi ma anche grandi classici per gli assetati di cultura made in Italy grazie alla più recente ma anche più significativa iniziativa del Club per via della sua articolata attività svolta da una fitta rete di volontari che operano localmente sul territorio italiano: Aperti per voi. Perché è proprio grazie a questi volontari che regalano la loro presenza che il Touring Club Italiano garantisce l’apertura di alcuni tra i più bei siti d’Italia e, dove possibile, li “adotta” per realizzare al loro interno concerti, visite guidate, mostre e incontri.

E come non citare, a conclusione di questo intenso “viaggio” all’insegna dell’identità artistico-culturale italiana un’altra importante iniziativa rigorosamente no profit del Touring Club Italiano: La penisola del tesoro. Attiva da più di 15 anni, questa iniziativa che vanta il patrocinio del MIBACT-Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministro per gli Affari Regionali, del Turismo e dello Sport permette ai Soci del Touring Club Italiano attraverso eventi organizzati ad hoc in tutta Italia per conoscere musei e monumenti meno frequentati delle grandi città, centri storici di eccezionale valore e paesaggi meno noti ma ugualmente di straordinaria bellezza.

E chissà che questo “assaggio” di turismo vi abbia incuriosito un po’ e quindi, al primo momento libero, vi decidiate a dare anche voi il vostro sostegno al Touring Club Italiano, associazione senza scopo di lucro che finché vivrà -siamo certi- avrà in cura il cuore della penisola italiana.

 

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FAI-Fondo Ambiente Italiano per salvare l’Italia

FAI-Fondo Ambiente Italiano per salvare l’Italia

FAI-Fondo Ambiente Italiano per salvare l’Italia

 

FAI-Fondo Ambiente Italiano

Probabilmente anche chi ha fondato il FAIFondo Ambiente Italiano, associazione senza scopo di lucro dal 1975, la pensava come Peter Parker: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” diceva il giovanotto per giustificare gloria e dannazione del suo destino da Spider-man.

Dico così perché decidere di impegnarsi CONCRETAMENTE per la tutela di un patrimonio paesaggistico-artistico come quello dell’Italia non è sicuramente un gioco da ragazzi.

Se il Belpaese infatti ci regala da millenni uno scenario impagabile e senza rivali in ogni scorcio, è pur vero che è proprio per la sua straordinarietà che l’impegno per mantenere tale bellezza deve essere all’altezza delle aspettative. E in qualche modo lo è se si contano tutti  i restauri voluti dal FAI- Fondo Ambiente Italiano e le aperture al pubblico di alcuni tra i più importanti luoghi della storia italiana che proprio il FAI ha permesso.

Ma facciamo un passo indietro e vediamo chi ha voluto che si creasse questa associazione non profit.

Innanzitutto il FAI-Fondo Ambiente Italiano nasce il 28 aprile 1975 per volere di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto Croce, che sentiva dentro di sé il desiderio di creare in Italia qualcosa che ricordasse quello che Octavia Hill creò nel Regno Unito: il National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty, ovvero una organizzazione non profit che già circa un secolo addietro aveva colto l’importanza per una nazione di promuovere e tutelare il proprio patrimonio in quanto esso stesso marchio dell’identità nazionale.

A dare forma a questa idea però ci pensarono Renato Bazzoni, che nel suo libro edito da Rizzoli “Tutta questa bellezza” racconta della sua attività da pioniere nel FAI-Fondo Ambiente Italiano, Alberto Predieri, Franco Russoli e Giulia Maria Mozzoni Crespi che si mobilitarono quanto prima per firmare l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione.

E così via a numerose iniziative, di fundraising e non solo, come I luoghi del cuore, progetto in collaborazione con Intesa San Paolo ormai giunto alla settima edizione che permette a tutti noi, ogni anno, di segnalare uno o più luoghi che vorremmo che il FAI preservasse dal tempo e dall’incuria.

E voi, che aspettate a confidare al FAI-Fondo Ambiente Italiano a quale luogo proprio non riuscireste a rinunciare?

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BELEN: IN AEREO È VIETATO FUMARE

 

IN AEREO È VIETATO FUMARE: BELEN E IANNONE SCARICATI A LAMEZIA TERME

 

La social innovation showgirl, Belen Rodriguez, mentre da Ibiza si recava in Grecia, ha acceso una sigaretta in volo, il comandante è atterrato e sporto denuncia.

 

Nonostante sia la coppia più social innovation, Andrea Iannone in compagnia della bella Belen Rodriguez continua a interpretare, forse suo malgrado, il ruolo di “bad boy”.

 

L’Ansa riporta infatti di una tappa forzata della coppia in Calabria.

 

Belen, in viaggio su un aereo privato da Ibiza verso la Grecia insieme ad Andrea, si sarebbe accesa una sigaretta in volo facendo scattare l’allarme.

 

Il comandante del velivolo ha così deciso di effettuare un atterraggio d’emergenza nello scalo più vicino, l’aeroporto di Lamezia Terme.

 

Qui, lo stesso comandante avrebbe denunciato Belen per avere accesso una sigaretta in volo, nonostante la showgirl abbia sostenuto che si trattava di una sigaretta elettronica.

 

La vicenda – riportata dal Quotidiano della Calabria e che ha trovato conferme in ambienti aeroportuali – si è verificata alcuni giorni fa.

 

La coppia social innovation ha poi dovuto attendere alcune ore nello scalo, in attesa dell’arrivo di un altro aereo privato che consentisse loro di proseguire il viaggio, dal momento che il comandante del primo aereo si sarebbe rifiutato di rimettersi ai comandi.

 

 

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Sebastiano de Falco
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