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LO SPORT HA IL POTERE DI CAMBIARE IL MONDO

Lo sport ha il potere di cambiare il mondo.

La vittoria dei Mondiali di Rugby, da parte della Nazionale sudafricana, fu la scommessa vincente di Nelson Mandela.

L’uomo che più di tutti, ha creduto nell’integrazione razziale, e nell’unione di un popolo intero, attraverso lo sport.

Furono ventisette, gli anni di carcere, che Nelson Mandela scontò nell’angusta prigione di Robben Island. Da quella cella, nacque la consapevolezza e il sogno, di riuscire ad unire il popolo sudafricano, creando per la prima volta nella storia, una squadra composta da giocatori bianchi e neri.

Nelson Mandela fu eletto Presidente del Sudafrica nel 1994, un anno dopo, il Sudafrica avrebbe dovuto ospitare gli attesissimi Mondiali di Rugby.

Il 24 Giugno del 1995 gli Springboks, guidati dal grande Capitano François Pienaar, batterono la squadra della Nuova Zelanda, dei temibili All Blacks, a loro volta capitanati dallo storico Jonah Lomu.

L’impresa del Sudafrica è esemplare, poiché testimonia l’importanza dell’unione oltre le differenze razziali.

Oggi, molte organizzazioni non profit si spingono oltre i loro limiti e cercano, affrontando molte difficoltà, di costruire ponti di dialogo dove tutti non vedono altro che chiusura e ostilità.

Le difficoltà che ci sono per sostenere tutte le attività del terzo settore, sviluppare economie solidali, e difendere il bene comune, possono rappresentare dei percorsi, nei quali, l’esempio di Nelson Mandela può offrire utili soluzioni.

Oltre le differenze, c’è un sentiero e una responsabilità comune verso la quale dobbiamo rivolgerci.

Come recitavano i versi della poesia di William Ernest Henley, molto amata da Nelson Mandela, durante il periodo di reclusione nel carcere di Robben Island:

Io sono il Padrone del mio Destino, Io sono il Capitano della mia Anima.”

La scelta è nostra. Il Destino è nelle nostre mani.

 

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Antonio Di Mare

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