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#INNOVAZIONESOCIALE: GOOGLE AD GRANTS

Forse in precedenza vi avevamo già annunciato che grazie all’interessamento del nostro Presidente Sebastiano de Falco ai programmi di sostegno del terzo settore orientati al non profit nella galassia di beni e servizi Google, la PHI Foundation è stata in grado di sviluppare l’attività di supporto alle ONP, incrementando la propria visibilità online, acquisendo sempre più notorietà nel vasto mondo non profit.

 

Per gentile concessione del mecenate Google, PHI Foundation ha il privilegio di comunicare a tutti voi che è beneficiaria del premio Google Ad Grants.

 

Il programma Google Ad Grants sostiene le organizzazioni non profit registrate che condividano la filosofia dei servizi rivolti alla comunità propria di Google per aiutare il mondo in settori quali scienza e tecnologia, istruzione, salute pubblica globale, ambiente, patrocinio dei giovani e arti.

 

Google Ad Grants è un programma pubblicitario che consente alle organizzazioni non profit di fare pubblicità online gratuitamente tramite Google AdWords.

 

Questo programma pubblicitario consente alle organizzazioni non profit di diffondere speditamente la loro mission, accrescere visibilità del proprio operato, ampliando esponenzialmente la rete di influenza e contatti.

 

PHI Foundation Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

 

La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Alessandro Roma

PHI Foundation

AL VIA IL 2° GIRO DELL’ITALIA CHE DONA

Il 13 maggio la Ministra Valeria Fedeli incontra gli studenti a Lucca per costruire insieme il Giorno del Dono 2017

In occasione del Festival Italiano del Volontariato in programma questo fine settimana a Lucca, apre ufficialmente il cantiere #DonoDay2017 per disegnare la mappa del 2° Giro dell’Italia che Dona.

Commenta Sebastiano de Falco Presidente di PHI Foundation“Per valorizzare l’Italia del bene l’Istituto Italiano della Donazione (IID), che ha fortemente voluto la Legge 110/15 “Giorno del Dono”, festeggia il 4 ottobre 2017 la terza edizione #DonoDay2017, un giorno dedicato a chi fa del dono una pratica quotidiana. Per questo, a pochi giorni dall’inizio della 100^ edizione del celebre Giro d’Italia su due ruote, parte il conto alla rovescia per il 2° Giro dell’Italia che Dona, un progetto che il nostro Istituto si propone di valorizzare in modo ancora più ampio ed incisivo grazie ad un fitto programma di iniziative lungo tutto l’anno, allo scopo di moltiplicare e diffondere la cultura del dono come strumento per la crescita del Paese. Scuole, Comuni, associazioni, imprese e cittadini insieme per costruire la mappa dell’Italia che dona, un Paese capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del dono in tutte le sue forme e di portare avanti la riflessione sull’importanza della buona donazione”.

La presentazione si terrà sabato 13 maggio alle ore 9 presso la Sala Maria Luisa di Palazzo Ducale. Aprirà i lavori Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che incontrerà gli studenti. Francesco Profumo, Presidente Compagnia di San Paolo e Edoardo Patriarca, Presidente IID e Centro Nazionale per il Volontariato, animeranno la Tavola rotonda Educare al Dono oggi, grazie alla moderazione di Elio Silva, Editorialista Il Sole 24 ORE.

Protagonisti i ragazzi nella sessione Studenti maestri di Dono: gli studenti del Polo Scientifico Tecnologico Professionale Fermi Giorgi di Lucca e dell’ I.S.I.S.S. Marco Polo di Cecina (LI) porteranno la loro concreta testimonianza.

Sottolinea Sebastiano de Falco: “L’evento sarà l’occasione per invitare altre scuole ad aggiungersi alle oltre 50 che hanno già aderito a #DonoDay2017 e per invitare Comuni, Organizzazioni Non Profit, Imprese e privati ad essere parte del Giorno del Dono 2017. Grazie infatti alla piattaforma   www.giornodeldono.org tutti possono da oggi candidare la propria iniziativa e, successivamente, partecipare alla Giuria Popolare che decreterà i vincitori dei diversi contest. Il nuovo hashtag  #DonareMiDona caratterizzerà tutte le numerose attività dell’edizione 2017”.

L’adesione non comporta nessun costo ma ogni target ha specifiche modalità che saranno presentate durante l’evento da Ornella Ponzoni, Responsabile comunicazione IID, e che sono sintetizzate qui di seguito. Le premiazioni avverranno il 4 ottobre 2017.

#DonoDay2017 Scuole
In collaborazione con il MIUR, un progetto dedicato alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Due modalità di adesione:

  • ADESIONE MORALE: la scuola diventa Testimonial del Giorno del Dono.
  • ADESIONE al Video Contest #DonareMiDona Scuole: la scuola realizza un video che racconta cosa significa donare.

Adesioni entro il 9 giugno; le votazioni si apriranno il 12 giugno e si chiuderanno il 10 settembre.

 

#DonoDay2017 Comuni
In collaborazione con ANCI. I Comuni hanno due modalità di adesione:

  • ADESIONE MORALE: il Comune diventa Testimonial del Giorno del Dono.
  • ADESIONE TERRITORIALE alContest #DonareMiDona Comuni: il Comune realizza una o più iniziative nelle due settimane del dono (25 settembre – 8 ottobre).

#DonoDay2017 Imprese
In collaborazione con Fondazione Sodalitas. Le Imprese hanno tre modalità di adesione:

  • ADESIONE MORALE: l’Impresa diventa Testimonial del Giorno del Dono.
  • ADESIONE ECONOMICA: l’Impresa diventa Partner del Giorno del Dono.
  • ADESIONE ATTIVA al Contest #DonareMiDona Imprese: l’Impresa realizza una o più iniziative nelle due settimane del dono (25 settembre – 8 ottobre).

#DonoDay2017 Non profit
Le Organizzazioni Non Profit (ONP) hanno due modalità di adesione:

  • ADESIONE MORALE: l’ONP diventa Testimonial del Giorno del Dono.
  • ADESIONE ATTIVA al Contest #DonareMiDona Non Profit: l’ONP realizza una o più iniziative nelle due settimane del dono (25 settembre – 8 ottobre).

Comuni, Organizzazioni Non profit e Imprese possono aderire entro l’8 settembre. Dal 9 al 24 settembre si apriranno le votazioni della Giuria Popolare che eleggerà il vincitore per ogni categoria.

#DonoDay2017 per tutti
Tutti possono partecipare al Giorno del Dono 2017:

  • ADESIONE MORALE: diventando Testimonial del Giorno del Dono.
  • ADESIONE ATTIVA: raccontando la propria idea di donoattraverso un pensiero, una foto, un video messaggio diffuso attraverso i propri canali social, taggando IID e scrivendo #DonareMiDona.
  • GIURIA POPOLARE: tutti possono far parte della Giuria Popolareche decreterà i vincitori dei contest #DonareMiDona Scuole, Comuni, Imprese, Non Profit.

 

PHI Foundation Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

 

La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

Una società che dona di più è una società che cresce e che si migliora.

 

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Alessandro Roma

PHI Foundation

Phi Foundation: Social Innovation City Program

La crisi economica in atto è aggravata ulteriormente dalla notevole diminuzione della spesa pubblica nel Welfare, presentando una sfida al nostro modo di affrontare i bisogni più basilari.

Conseguentemente a quanto sta accadendo, il costante impegno della Phi Foundation nel consolidamento della Social Innovation Community è vista come una reale e concreta opportunità per affrontare le questioni sociali alla presenza di risorse pubbliche sempre più limitate, inoltre, la rapida espansione dell’Innovazione Sociale, (mediante alcuni strumenti innovativi come il Fundraising), rappresenta un’alternativa che affronta le questioni sociali in un modo più immediato ed efficace.

“Il Fundraising è capacità di coinvolgere risorse su una causa sociale” 

La Social Innovation è generalmente un’iniziativa che parte dal basso verso l’alto e la Phi Foundation, oltre a supportare strategicamente le ONP con la raccolta fondi tramite le attività di Fundraising mirate, ha configurato un innovativo modello di sviluppo denominato “ Social Innovation City Program ”.

Una pratica più adeguata sullo sviluppo imprenditoriale sociale locale, mediante modelli innovativi con l’obiettivo di creare un eco-sistema facilitante a livello locale rimuovendo gli ostacoli che inibiscono il progresso.

Phi Foundation sostiene e mira a collegare pratiche ed esperienze, al fine di stimolare la creazione di network e identificare metodi più efficaci per affrontare e risolvere i problemi sociali. 

Phi Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo le Organizzazioni No Profit locali (ONP locali) nello sviluppo del “ Social Innovation City Program”  nelle singole aree d’influenza.

 

Sei un’organizzazione non profit (ONP) e desideri supporto “Gratuito” o vuoi avviare una campagna di Raccolta Fondi? Chiedi a PHI FOUNDATION (Social Fundraising Community).

 

Phi Foundation

 

donare nel no profit

DONARE: LA MISSION DI PHI FOUNDATION

Cari amici,
probabilmente è giunto il momento di raccontarsi il perchè l’azione di donare all’interno dell’esperienza di volontariato, oggi, ci conduce in situazioni delicate, particolari, bellissime, drammatiche.
Esperienze di volontariato che fanno riflettere, suscitando speranze, generando emozioni e offrendo spunti per sogni e storie.

Phi Foundation, ha come missione la solidarietà e il sostegno verso il mondo del no profit, un’avventura dove l’aspetto più bello consiste nel vivere l’immensa generosità delle persone con cui è stato possibile costruire relazioni e collaborazioni importanti e dove donare rappresenta la quotidianità.

Siamo professionisti della Comunicazione e Fundraising (Raccolta Fondi orientate al no profit) con esperienze e provenienze diverse, ma uniti da un obiettivo unico: mettere a disposizione dei Volontari, “Formazione Gratuita” e strumenti innovativi che permettano di aumentare la Visibilità delle loro azioni e contemporaneamente, fornire a tutte le Organizzazioni no profit (ONP) una piattaforma facile e intuitiva per raccogliere Donazioni.

Siamo prima di tutto dei Volontari, perché è una cosa che sentiamo nel profondo dell’anima. Aiutare gli altri ci appaga e poi, in un mondo in cui nessuno da niente per niente, sapere che ci sono persone che si dedicano agli altri è davvero qualcosa di straordinario.

Aiutare ci fa sentire utili rendendoci felici, ma allo stesso tempo ci ha aiutato a sviluppare un senso di umiltà e di rispetto verso tutti, al di là di qualsiasi diversità.

Siamo cresciuti sviluppando questi valori, credendo negli stessi ideali senza ipocrisie o false verità.

Essere volontari “Phi Foundation” significa Donare senza ricevere; se non il sorriso delle tante persone che quotidianamente aiuti.

E poi poter condividere il progetto all’interno di una comunità, raggiungere gli obiettivi prefissati, migliorare le nostre azioni quotidianamente e innalzare costantemente l’asticella delle aspettative è una cosa che ci Gratifica.

Perché lo facciamo? “Per far crescere chi verrà dopo di noi con dei Valori”.

Vuoi raccontare la tua Storia? Sei un Volontario? Vuoi Cooperare? Sei una organizzazione no profit (ONP) e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di Raccolta Fondi ? O semplicemente hai voglia di donare ?
Chiedi a PHI FOUNDATION (Social Fundraising Community).

 

PHI Foundation

 

Cos’è il Social Fundraising

Il Social Fundraising è una raccolta fondi col fine di supportare iniziative nel mondo Non Profit coinvolgendo Amici, Familiari, Donatori tramite attività di comunicazione online e offline.
Il Social Fundraising si sviluppa sia offline con l’aiuto di Conoscenti, Amici, Familiari, beneficienza e Solidal Donation party, incontri con aziende e altre organizzazioni non profit (ONP) che tramite internet (online) attraverso le piattaforme web dedicate e i social media, che permettono di raggiungere e coinvolgere un immenso numero di potenziali Donatori.

In cosa il Social Fundraising è diverso dalla tradizionale “raccolta fondi”.

Tradizionalmente, quando si ricercano donazioni per la propria iniziativa, idea – progetto non profit, si prepara una presentazione e ci si rivolge a tutti quelli che sono intorno a noi (i potenziali primi Donatori) invitandoli inoltre a diffondere l’idea anche ai loro contatti.
Oltre a ciò, orientiamo le nostre attenzioni verso le istituzioni pubbliche, organizzazioni non profit (ONP), aziende, grandi imprenditori e persone facoltose (confidando nella loro vena filantropica) nella speranza che la nostra iniziativa, sia benevolmente accolta ricevendo sufficienti donazioni al fine di realizzare il progetto.
Si tratta comunque di una cerchia d’individui, alla quale in alcuni casi non è facile accedere.
Il Social Fundraising invece permette di coinvolgere chiunque nella vostra iniziativa intrapresa, dall’imprenditore facoltoso, allo studente che ha visto il progetto online, dallo zio ricco, al followers su Social Network divenendo una Social Fundraising Community.
Tutto questo è possibile grazie all’utilizzo delle piattaforme web di Social Fundraising e ai social media quali twitter, facebook, linkedin, google+ ecc.
Ovviamente, mentre nel metodo tradizionale, non si ha bisogno di progettare e realizzare una campagna di comunicazione, nel Social Fundraising diventa indispensabile, il corretto utilizzo dei social media, per avere successo.

Perché un utente decide di donare il suo denaro ad una Campagna Fundraising.

Perché uno sconosciuto dovrebbe donarvi dei soldini? In genere è per uno di questi motivi:

  • Donano perché attirati dai concetti espressi dall’idea.
  • Donano perché coinvolti emotivamente dagli obiettivi sociali dell’iniziativa.
  • Donano perché sono rimasti impressionati dalla presentazione del progetto.

Pensi che ce ne siano altri? Lascia un commento!

PHI Foundation

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI:

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI

Oggi, non puoi più dire:

“Apro una salumeria”.

Ti danno retta solo se dici:

“Voglio avviare una

Startup innovativa

per il selling on domand

di insaccati sliced”

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI: Pertanto anche noi di PHI Foundation ci adeguiamo al nuovo linguaggio e come si dice in gergo moderno, qui di seguito troverete i dati emersi dall’analisi di marketing eseguita sulle startup non profit oriented.

Tutte le info sono state rilevate, confrontate ed incrociate con i dati emersi dai vari sistemi analitici degli strumenti digitali utilizzati per la divulgazione e il consolidamento del business model durante le attività di penetrazione del mercato e di brand awareness della PHI Foundation.

Gli istrumenti di analytics esaminati e comparati sono stati quelli resi disponibili da Cpanel, WordPress, Google, Facebook, Linkedin, Twitter e al fine di agevolare una più fluida e migliore lettura dei dati da parte degli utenti i risultati sono presentati in modo semplificato.

 

Analisi ultimi dodici mesi

 

  • 10.000.000 impressions motore di ricerca;
  •   1.200.000 sessioni;
  •   2.300.000 pagine visitate;
  • 90 secondi media per visita;

 

  • 15.000.000 sessioni pagine social;
  •      350.000 utenti coinvolti;
  •        85.000 like nei post;

 

  • 60.000 condivisioni dal blog PHI Foundation;

 

  • 11.000 mail ricevute di manifestazione interesse;

 

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI

I traguardi fin qui raggiunti danno forza e incoraggiano ancor di più la PHI Foundation nel perseguire con determinazione la propria mission, con costanza e dedizione nell’opera di sostegno delle organizzazioni non profit nel loro percorso di accrescimento di visibilità e raccolta fondi,  sforzandoci di dare il maggior supporto possibile nell’organizzazione e nello sviluppo dell’attività digitale delle ONP orientate verso la Social Innovation.

 

UN CASO EDITORIALE E I SUOI NUMERI

 

ENTRA ANCHE TU NELLA GRANDE FAMIGLIA PHI

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Gli strumenti base di comunicazione online per una Organizzazione No Profit

Il primo strumento di comunicazione online di cui una No Profit non può fare a meno è un sito web, descrittivo dei progetti dell’organizzazione, della sua vision e degli obiettivi che si propone di raggiungere.

Il sito deve essere possibilmente responsive ossia si deve adattare automaticamente al dispositivo che lo visualizza (desktop, mobile, tablet) rimanendo sempre facile da navigare.

Il sito inoltre deve contenere file audio e video oltre che testuali. Se infatti la comunicazione è circolare, ovvero arriva all’utente in forma sia scritta sia visiva che auditiva, può colpire tutti i suoi sensi e rimanere memorabile.

Il secondo strumento di comunicazione online che non può mancare a una No Profit è una pagina Facebook, corredata di logo e di una foto quadrata 160×160 pixel rappresentativa della mission dell’Organizzazione. Il social network è un ottimo strumento per coinvolgere nuovi fan e utenti in attività, eventi, campagne di sensibilizzazione e di raccolta fondi.

Attraverso lo stanziamento di un piccolo budget, Facebook permette pure di promuovere la propria ONP aumentando le visite o le conversioni sul sito web, incrementando la partecipazione ad un’iniziativa, ottimizzando il tasso di engagement con la pagina e altro ancora. Basta andare sulla sezione advertising della fan page e scegliere tra le opzioni proposte.

Terzo strumento della comunicazione online che non può mancare è Twitter, mezzo veloce, giovane, fresco e in grado di raggiungere il target real time. Ha il vantaggio di coinvolgere gli utenti nel quotidiano con brevi messaggi (massimo 140 caratteri) e anche più di una volta al giorno.

È altresì importante essere presenti con una pagina su Google+ al fine di risultare visibili a chi usa questo strumento per reperire informazioni su persone, aziende e argomenti vari.

Come strumento di comunicazione online non può infine mancare YouTube dove è possibile inserire tutti i video e filmati che colgono momenti salienti della vita di un’Organizzazione No Profit e delle persone in essa coinvolte (sostenitori, volontari, soci).

Una volta implementati gli strumenti base, per ottimizzare la comunicazione online bisogna:

  • Far interagire tra di loro i diversi mezzi (sito web, pagina Facebook, Twitter, Google+,YouTube) per farci percepire dai nostri utenti non come mondi diversi ma come organizzazione “una”. Ciò non significa che dobbiamo comunicare allo stesso modo, anzi è opportuno diversificare la modalità di comunicazione a seconda del mezzo utilizzato (il modo con cui comunichiamo attraverso Facebook non può essere lo stesso di come comunichiamo sul nostro sito).
  • Monitorare la concorrenza attraverso Google Alert o Yahoo! Alerts . Si tratta di due servizi di alerts che, sulla base delle keywords che inseriamo, ci permettono di essere informati su cosa fa o dice la concorrenza.

Poiché “comunicare” significa “mettere qualche cosa in comune”, per avere successo nella comunicazione online e accompagnare gli utenti verso un obiettivo sociale condiviso, è focale diffondere storie veritiere e ad alto impatto narrativo. L’uso delle testimonianze dei beneficiari dei nostri progetti può essere considerato un valido strumento di Storytelling per coinvolgere sempre più persone in quello che facciamo.

Sulla piattaforma di PHI Foundation è possibile sfruttare tutti questi elementi per aumentare la visibilità e la copertura del proprio target, attraverso i canali social che PHI Foundation utilizza, la comunicazione che viene pubblicata attraverso le pagine e le sezioni del sito e tutti gli strumenti che PHI Foundation mette a disposizione dei suoi partner e dei suoi associati, per riuscire a migliorarne visibilità e perseguimento dei loro obiettivi.

 

Vanessa Doddi

PHI Foundation

#PHI: Migliorano le raccolte fondi del non profit

COMUNICATO STAMPA  ISTITUTO ITALIANO DONAZIONI

Dal 23 settembre partono le iniziative per la seconda edizione di #DonoDay Più di 100 eventi per il 1° Giro dell’Italia che dona Milano, 19 settembre 2016.

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PHI Foundation: Sono incoraggianti i dati della 14° edizione dell’indagine “L’andamento delle raccolte fondi: bilanci 2015 e proiezioni 2016” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al Non Profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con l’Associazione Italiana Fundraiser (Assif). Quasi il 40% delle ONP dichiara di aver aumentato la propria raccolta fondi nel 2015, con un leggero incremento rispetto al 2014. Il dato rilevante è la diminuzione di quasi 10 punti percentuali delle organizzazioni che dichiarano di aver peggiorato le proprie performance rispetto al 2014. L’anteprima dell’indagine è stata presentata questa mattina a Milano da Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID, durante il convegno “Il Dono e il Territorio” che l’IID, insieme a Fondazione Cariplo, ha organizzato alle Gallerie d’Italia a Milano. Durante il convegno il presidente dell’Istituto Italiano della Donazione Edoardo Patriarca ha illustrato gli oltre 100 eventi che si terranno in tutta Italia dal 23 settembre al 7 ottobre per il 1° Giro dell’Italia che dona: quasi 200 sono gli aderenti tra comuni, scuole e associazioni. Da oggi tutti i cittadini potranno partecipare attivamente alle celebrazioni del Giorno del Dono, ricercando l’iniziativa più “vicina a casa” grazie alla mappa interattiva. Sono 50 le scuole che aderiscono al video contest “Donare molto più di un semplice dare” per un totale di oltre 1500 ragazzi entusiasti di raccontare la propria idea di dono. Questi i numeri dell’iniziativa: 90.000 le visualizzazioni alle pagine dei video presenti nella piattaforma e più di 36.000 votanti per eleggere il vincitore della categoria “Giuria Popolare”. Per sapere i nomi delle scuole vincitrici della seconda edizione del contest bisognerà aspettare il 4 ottobre, giorno in cui si terrà alla Camera dei Deputati l’evento principale. Ad aprire la mattinata è stato il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che ha annunciato l’impegno della Fondazione nella diffusione della cultura dei lasciti testamentari, come forma di dono che va al di là di noi stessi: “E’ nostra responsabilità e dovere in questo periodo di crisi sociale ed economica far conoscere questa opportunità filantropica unica che in modo semplice, sicuro ed efficace permette a tutti di mettere a disposizione con continuità nel tempo il proprio patrimonio, piccolo o grande che sia, e quindi di partecipare al benessere futuro delle propria collettività, riattivando risorse e capacità, adeguandosi a bisogni nuovi ed emergenti senza disperdere la speranza di un futuro comune migliore”. È stato il presidente dell’IID Edoardo Patriarca a presentare i risultati raggiunti nella seconda edizione del Giorno del Dono, i numeri delle iniziative, delle adesioni e dei prossimi appuntamenti. “Mi piace celebrare la seconda edizione del Giorno del Dono -ha detto Patriarca- con una conferma del miglioramento della raccolta fondi da parte delle associazioni non profit intervistate, un segnale di positività ed entusiasmo in linea con la mobilitazione nazionale che vede quasi 200 adesioni tra comuni, associazioni, imprese e scuole al Primo Giro dell’Italia che dona che da nord a sud ha fotografato un paese capace di celebrare il dono nei suoi aspetti più nobili. E’ solo il primo passo per un cambiamento culturale che l’IID vuole promuovere affinché il tema della gratuità sia al centro dell’agire di ognuno di noi, come ci ha ricordato anche il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scomparso pochi giorni fa e primo firmatario nonché grande sostenitore della legge istitutiva del Giorno del Dono”. Stefano Cerrato del Banco Popolare ha presentato la campagna di comunicazione a favore della prima raccolta fondi organizzata per il Giorno del Dono, curata insieme all’Istituto Italiano della Donazione: “Il Banco Popolare attiverà la raccolta fondi, sul conto corrente dedicato Giorno del Dono 2016, coinvolgendo tutte le proprie filiali, circa 1.800. Il conto corrente è già operativo e resterà aperto per la raccolta dei fondi fino al 30 novembre. La campagna, che prevede la distribuzione dei materiali a supporto dell’iniziativa in tutte le filiali, inizierà il 26 settembre e terminerà il 7 ottobre, mentre il conto corrente resterà aperto fino al 31 novembre per la raccolta dei fondi da parte dei cittadini” . Comunicato Stampa IID L’importo raccolto sarà destinato a progetti di enti selezionati secondo chiare regole di trasparenza e correttezza, contenute nella “Carta della Donazione”, il codice etico utilizzato dall’Istituto Italiano della Donazione, che garantisce il donatore sul buon uso delle risorse raccolte. I progetti selezionati saranno di associazioni impegnate nei lavori di ricostruzione “sociale” e territoriale dei paesi colpiti dal sisma del 24 agosto. Le associazioni potranno candidare i propri progetti a partire dal 10 di ottobre fino al 14 novembre. Entro Natale verranno annunciati importi e progetti vincitori. L’iban per contribuire è IT73W0503411701000000040416, beneficiario: Giorno del Dono 2016 Banco Popolare, Causale: Giorno del dono. Durante il convegno, Filippo Petrolati, responsabile del progetto Fondazioni di comunità, ha lanciato la Campagna a favore dei lasciti testamentari promossa da Fondazione Cariplo. “Dopo oltre 15 anni di esperienza di intermediazione filantropica e di attività a sostegno di enti e progetti di utilità sociale -ha detto Petrolati-, lanciamo oggi una campagna a favore dei lasciti testamentari, sicuri che le che le Fondazioni di Comunità locali promosse da Fondazione Cariplo possano costituire un vero e proprio ponte tra generazioni per la loro capacità di interpretare e garantire nel tempo le volontà e i sogni di chi intende continuare a vivere grazie alla possibilità di costituire fondi filantropici permanenti”. A supporto della Campagna Lasciti Gian Paolo Barbetta ha presentato l’aggiornamento rispetto al 2009 del Quaderno dell’Osservatorio “Il mercato dei lasciti testamentari”. “Nell’arco dei prossimi 15 anni un quinto della ricchezza netta dell’intero Paese è destinata ad essere trasferita mortis causa – ha spiegato Barbetta-. All’interno di questo flusso, si ipotizza che il valore potenziale dei lasciti alle istituzioni del Terzo settore possa rappresentare un ammontare significativo, corrispondente a circa l’1% della ricchezza complessiva del paese. In Italia, il valore economico di tale ricchezza potrebbe oscillare fra i 100 e i 129 miliardi di euro; in Lombardia, potrebbe attestarsi intorno ai 12 miliardi”. A chiudere la mattinata un momento di riflessione sul dono, dove a essere protagoniste sono proprie le storie di filantropia del territorio lombardo, precedute dall’intervento di Luigi Campiglio, docente di politica economica alla Cattolica di Milano. A raccontarle Catherine De Senarclens, consigliere della Fondazione comunitaria del lecchese Onlus, Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunitaria del Novarese Onlus e Carlo Vimercati, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca.

Volunteer

Volunteer: #PHI Foundation

I protagonisti della Social Innovation Community sono i Volontari.

A loro sarà data la possibilità, registrandosi, di ottenere un’immediata visibilità online e di entrare a far parte di una Social Community della solidarietà, che punta a mettere in contatto tutte le parti legate al terzo settore, al fine di gestire meglio le emergenze locali e nazionali.
Tramite il portale i Volontari potranno entrare in contatto direttamente con le ONP registrate per scambiare informazioni ed essere coinvolti nei loro progetti sociali. Ogni Volontario registrato avrà la possibilità sul suo profilo di indicare oltre ai suoi dati personali anche la Mission e gli Obiettivi dell’organizzazione non profit di cui fa parte.
I Volontari, denominati PHI Angels, sono organizzati per territorio tramite i PHI Archangels che li coordinano. In caso di emergenza o calamità naturale i Volontari potranno essere allertati grazie al tasto “S.O.S.” (a breve attivo nel portale), che servirà a lanciare un allarme locale o nazionale e richiedere aiuto e coordinare gli interventi.

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

ONP

ONP: #PHI Foundation

Registrandosi nella Community di PHI Foundation le ONP avranno la possibilità di godere della visibilità che la piattaforma garantirà loro.

Inoltre tramite una rete di collegamenti tra PHI Foundation e alcune cooperazioni specializzate, le ONP potranno presentare domanda per accedere a finanziamenti pubblici o privati in forma “gratuita”.
Le ONP, potranno inviare le loro idee e progetti di raccolta fondi a PHI Foundation, affinché il gruppo “Fundraisers” ne valuti la concreta fattibilità.

Se il progetto dovesse essere approvato, si studierebbe insieme il modus operandi al fine di promuovere una campagna di Crowdfunding o di seguire altre strade per raccogliere risorse utili a finanziare il progetto.
Infine sul profilo dell’ONP registrata sarà possibile attivare il tasto “Dona” per ricevere direttamente fondi e contributi da parte di Donatori e Sostenitori.
Per qualsiasi ulteriore informazione potete contattare PHI Foundation nell’apposita sezione Contatti

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Social Innovation Community

Social Innovation Community: cosa puoi fare tu

Tutti i soggetti che entreranno a far parte del progetto PHI Foundation potranno aiutare e contribuire allo sviluppo dell’organizzazione social e non profit oriented nello spirito di coinvolgimento che anima la Social Innovation.

Se sei un Volontario o rappresenti un Organizzazione non profit, potrai scrivere e raccontare le tue storie, condividerle sui tuoi profili social e diffondere il più possibile i valori e gli obiettivi di PHI Foundation Social Innovation Community.

Se sei o rappresenti un’ONP, potrai inviare le tue idee e i progetti di raccolta fondi a PHI Foundation, affinché il gruppo “fundraisers” ne valuti la concreta fattibilità e realizzi la campagna di Fundraising.

Se sei un Donatore o un Sostenitore ti sarà data una specifica visibilità e una pubblica gratificazione, permettendoti anche di pubblicare nel portale (in area totalmente dedicata) le tue idee, le sensazioni, le esperienze nel terzo settore e magari i suggerimenti e i consigli per la nostra attività.

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Cosa fa PHI Foundation?

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

PHI Foundation ha come obiettivo quello di costruire una Social Community dove Volontari, ONP e Donatori possano incontrarsi e realizzare dei progetti insieme.

A chi s’iscrive alla Community è data visibilità attraverso la creazione del profilo pubblico, che gli permetterà di entrare in contatto con tutti gli iscritti Volontari o ONP. Inoltre saranno creati i presupposti per ottenere l’appoggio economico da parte di Donatori e Sostenitori attraverso campagne di Fundraising gestite e pianificate da PHI Foundation su commissione delle ONP registrate.

PHI Foundation ha anche istituito un’Academy con il compito di formare e preparare al ruolo di Content Editor chiunque volesse intraprendere questa professione.

Per i dettagli e gli approfondimenti si consiglia di consultare la sezione PHI Academy o entra anche tu a far parte del mondo PHI Foundation.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Bilancio sociale delle ONP

Il Bilancio sociale delle ONP

Il Bilancio sociale per le associazioni non profit è un documento con il quale il soggetto comunica periodicamente i risultati della sua attività, non solo dal punto di vista economico e contabile, ma dell’intero contesto delle attività e dei progetti promossi sul territorio.

Le linee guida per la redazione del Bilancio sociale sono state emanate nel 2010 dall’Agenzia per le Onlus. Questa, oggi conosciuta come Agenzia per il terzo settore, era un organismo governativo attivo tra il 200 e il 2012, quando le sue funzioni sono state trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le linee guida emanate sostengono che il bilancio sociale è indispensabili per promuovere la crescita culturale e strutturale del terzo settore.

Cos’è il Bilancio sociale

Il Bilancio sociale è uno strumento che permette alle associazioni del terzo settore di rendicontare la responsabilità, i risultati sociali, ambientali ed economici delle attività messe in atto durante il periodo di valutazione. Ha lo scopo di essere divulgato presso tutti gli stakeholders e i portatori di interesse in genere, comunicando un’informativa che non sarebbe altrimenti possibile riscontrabile nel normale bilancio economico di esercizio. Come modello per la stesura delle Linee Guida sono state scelte le Linee proposte dalla GRI – Global Reporting Initiative – nella versione del 2006, con alcune modifiche dettate dalla specificità del settore non profit.   Oltre a questo documento è stato preso in considerazione anche il modello più diffuso in ambito nazionale, “Principi di redazione del Bilancio Sociale” del Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale – GBS. Il GBS nasce nel 1997 in occasione di un evento sulla Responsabilità sociale d’impresa. Nel 1998 si riunisce in forma di Gruppo di Studio per la statuizione dei Principi di redazione del Bilancio Sociale, con 32 membri partecipanti, rappresentanti di 13 Università italiane, degli Ordini dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, di alcune Società di Revisione e di membri esperti.

Bilancio sociale delle ONP

Motivazioni alla base del Bilancio Sociale

Sempre più si riscontra il bisogno di riconoscere una dimensione sociale e ambientale delle aziende che operano sul territorio. La consapevolezza di questo ruolo in campo sociale e ambientale ha prodotto un interesse verso la comunicazione sociale degli attori, non tanto in termini numerici e finanziari quanto piuttosto di concreti risultati ottenuti attraverso determinate azioni. Tale interesse non nasce soltanto in chi ha un diretto interesse a interagisce con l’azienda; è un interesse collettivo al quale le aziende, tutte, devono rispondere con una comunicazione ampia e diffusa che possa soddisfare la curiosità dei risultati gestionali ma anche gli effetti sociali e ambientali di questa attività.

Questo discorso vale a maggior ragione per le realtà del mondo non profit, che se da una parte devono rendicontare il denaro utilizzato per le attività svolte a favore della comunità, dall’altro devono anche rendere la collettività edotta delle loro azioni. Sia per motivi di trasparenza, sia per fidelizzare i donatori e coinvolgere la società nei loro progetti, facendola sentire parte del bene comune profuso.

Caratteristiche

Il Gruppo di Studio per la Redazione del Bilancio Sociale ha elencato alcuni punti sui quali deve basarsi un buon Bilancio. Vediamoli insieme.

Innanzitutto Bilancio Sociale è un’espressione che comprende anche dati quantitativi di derivazione contabile e soprattutto è un documento integrativo di comunicazione e valutazione sociale. È fondamentale che venga steso dall’ente non profit, così come dalle aziende, e sia rivolto ad un pubblico ampio: non solo gli stakeholders, ma la collettività intera. Può essere redatto in forma libera, in base ad alcuni criteri uniformi predefiniti dalle Linee Guida di cui sopra, e deve corrispondere all’intero anno di esercizio sociale. Soprattutto deve essere redatto in maniera autonoma e distinta rispetto al bilancio d’esercizio.

Le notizie di cui deve riportare informazioni utili un Bilancio Sociale sono:

  • assetto istituzionale;
  • valori di riferimento;
  • collegamenti tra valori dichiarati, politiche e scelte compiute;
  • processo seguito per la sua formazione.

Il Bilancio Sociale deve essere redatto tenendo conto di alcuni principi fondamentali, che dovrebbero poi essere alla base della stessa realtà non profit cui si riferisce. Tali principi sono quelli di responsabilità, inclusione, coerenza, trasparenza, neutralità, prudenza, utilità, significatività e rilevanza, verificabilità dell’informazione, comparabilità, periodicità, comprensibilità.

Bilancio sociale delle ONP

Un Bilancio sociale, quindi, è la carta d’identità di una realtà del non profit.

Un documento grazie al quale l’associazione potrà continuare a godere dell’interesse dei suoi sostenitori e trovarne di nuovi, nell’ottica della fidelizzazione del donatore. Il tutto attraverso una comunicazione chiara, trasparente e rivolta alla collettività intera sui risultati e sull’impatto sociale delle attività portate avanti.

Jenny Rizzo

Phi Foundation

Un anno di PHI Foundation

Un anno di PHI Foundation…

E’ già passato un anno da quando un gruppo di professionisti decise di incontrarsi nella splendida Manarola per dar vita a PHI Foundation,

definendo nero su bianco, ruoli, obiettivi e impegni di questo progetto che da alcuni mesi portavano avanti, attraverso interminabili conference call su Skype e condivisioni di documenti su Google Drive.

Il luogo fissato fu scelto per convenienza e per comodità, fare un meeting a Luglio con lo splendido panorama che le Cinque Terre possono offrire è sicuramente più stimolante e piacevole che un grigio e anonimo ufficio in centro.
Ma da quel momento Manarola è diventata la sede “sentimentale” di PHI Foundation.

Tante cose sono cambiate da allora, alcuni amici hanno preferito concentrarsi su altri progetti, altri invece sono voluti salire a bordo e compiere questo viaggio con noi.
In ogni caso il percorso definito quel giorno, prosegue a tappe forzate, rispettando gli impegni e gli obiettivi che ci eravamo dati.

PHI Foundation è andata on line qualche mese dopo quell’incontro di Manarola, il suo sito ha debuttato ad inizio Ottobre 2015 nel mondo del web, e ad oggi è già stato implementato e migliorato con delle nuove release già un paio di volte, raggiungendo circa 10 mila impressions mensili con oltre 1.000 utenti unici.

La redazione di PHI Foundation, in questo primo anno, grazie ai suoi collaboratori e agli allievi dell’Accademy ha pubblicato oltre 200 articoli, veicolati attraverso i diversi canali social che nel frattempo la Fondazione ha aperto.

Si sono strette delle partnership importanti e stanno per partire alcuni progetti molto innovativi che riguarderanno la Fondazione e di cui si sentirà parlare.

Ci sono inoltre molte altre novità che subito dopo la pausa estiva riguarderanno PHI Foundation: ci sarà una nuova sede operativa a Milano, nuove collaborazioni, nuove sezioni del sito, e tante altre cose che scoprirete pian piano.
Tutto questo è stato possibile grazie alla tenacia e all’impegno dei fondatori e soprattutto grazie alla costanza e alla stima con la quale tutti voi ci avete seguito in questo primo difficile ma entusiasmante anno.

Abbiamo ricevuto moltissimi complimenti e anche alcune critiche, che in molti casi ci sono servite a migliorarci e ad essere sempre più allineati con il nostro pubblico.

Il nostro impegno è sempre quello di aiutare le associazioni e i volontari a fare il loro lavoro, cioè aiutare il prossimo.

Mettiamo a disposizione una serie di strumenti e di professionalità per raggiungere questo obiettivo e lo facciamo con passione e con la convinzione che aiutare il prossimo sia il miglior investimento che si possa fare.

Continuate a seguirci e a sostenerci, il primo anno è stato importante e faticoso, ma i prossimi lo saranno ancora di più, e solo se ci continuerete ad aiutare riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Grazie a tutti

Phi Foundation

La Gioconda

Strumenti finanziari per il non profit

Strumenti finanziari per il non profit

Welfare e benessere sociale

La crisi economica che ha colpito i nostro Paese negli ultimi anni ha fatto si che il mondo non profit percorresse nuove strade verso la raccolta fondi, cercando e trovando nuovi strumenti finanziari che potessero sostenere e supportare gli importanti progetti a sfondo sociale che da sempre portano avanti. In passato i bisogni sociali riguardavano la sola famiglia interessata, o al massimo si allargavano alla comunità di appartenenza. Il reale cambiamento arriva quando personaggi come Adriano Olivetti introducono il concetto di benessere sociale basato sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito per il bene della comunità. L’imprenditore credeva nell’idea di comunità e il suo sogno era quello di creare una fondazione composta da classi sociali disparate, enti pubblici, università, così da eliminare ogni differenza economica, ideologica e politica.

Oggi il problema principale del welfare è l’invecchiamento inesorabile della popolazione. In quest’ottica aumenta la richiesta di assistenza da parte degli anziani da un lato, mentre diminuiscono le risorse, umane in primis, per contribuire alla spesa sociale dall’altro. E’ proprio in questo contesto che prende piede una proposta di Shared Social Responsability, con in fine di unire e coordinare diversi attori: Pubblica Amministrazione, organizzazioni non profit, imprese sociali, organizzazioni for profit, volontariato, imprese. In questo senso l’Italia ebbe un primato di best practice, grazie alla Lee istitutiva delle cooperative sociali. Oggi si è un po’ perso l’entusiasmo a causa del pesante scenario fiscale al quale sono sottoposte questo tipo di imprese non profit.

Raccolta fondi oggi

Ecco che in uno scenario simile la nostra popolazione da il meglio, cercando e proponendo nuovi strumenti finanziari per sopperire alla carenza di intervento da parte dello Stato e per smuovere gli animi degli addetti ai lavori nella ricerca di soluzioni alternative.

Il non profit oggi può contare su molteplici tipologie di fundrasing, che spaziano dai bandi nazionali a quelli europei, dalle donazioni private ai social bond. Un ampio scenario al quale attingere, scegliendo di volta in volta la soluzione più adatta a sostenere il progetto.

Di ultima generazione è il crowdfunding, strumento innovativo per le ONP di raccolta fondi che permette di creare un maggior coinvolgimento dei propri stakeholders.

Il crowdfunding ha radici ben radicate nel tempo, dove crowd sta per folla e funding sta per finanziamento. Oggi è stato reinterpretato come raccolta fondi dell’era digitale. La sua rapida diffusione odierna è dovuta, soprattutto, all’espansione del fenomeno dei social media, utilizzati appunto per la raccolta di capitali. In altre parole le piattaforme digitali sono uno spazio di condivisione, nel quale vengono scambiate idee e progetti con capitali da parte di un gruppo di persone accomunati da valori simili. L’aspetto positivo dei social media è proprio la capacità di coinvolgere il maggior numero possibile di persone e sostenitori, in grado di raggiungere ogni luogo: elemento fondamentale per la buona riuscita di un progetto.

Oltre al crowdfunding esistono altri strumenti finanziari, molto simili a quelli utilizzabili da persone fisiche.

Tra questi i social bond, obbligazioni tradizionali che vanno a sostenere economicamente iniziative non profit. Il meccanismo è molto simile a quelli dei bond tradizionali, ossia hanno un limite prestabilito per il rimborso, prevedono un pagamento periodico degli interessi, possono avere tasso fisso o variabile. Il concetto che sta alla base è mutuato dal social impact bond anglosassone, dove la matrice è però un ente pubblico. Per noi, con una impostazione banco-centrica, l’ente di riferimento resta la banca. Oggi la potenzialità dei social bond non è ancora stata misurata.

Accanto a questi i mini-bond, ovvero obbligazioni emesse da un’impresa non quotata con l’obiettivo di raccogliere nuove risorse economiche grazie ad una diversificazione delle fonti di finanziamento, diminuendo la relativa dipendenza dagli istituti di credito. Si tratta, in altre parole, di uno strumento complementare al finanziamento bancario tradizionale, al quale molte cooperative sociali sono interessate, soprattutto quelle legate al settore agroalimentare.

Restano validi i tradizionali bandi, nazionali ed europei, ai quali partecipare con le idee progettuali. In pratica sono questi gli strumenti maggiormente utilizzati dalle ONP, che predispongono un ufficio apposito per la ricerca bandi. Sono fondamentalmente le fondazioni bancarie ad offrire il maggior numero di bandi ai quali partecipare, una su tutti è la Fondazione Cariplo, che da anni si prodiga affinché il mondo del non profit possa avere gli strumenti necessari per intervenire in maniera profonda sui bisogni della collettività. Diversi gli ambiti di intervento, dai servizi ala persona alla cultura. Un ampio scenario nel quale intervenire con idee progettuali vincenti e, soprattutto, un network sostanzioso.

Accanto ai bandi nazionali vi sono i bandi europei, ai quali è complesso partecipare per i numerosi requisiti richiesti. Tra questi vi è la presenza di un network internazionale consistente. Possiamo dire che è difficile ottenere finanziamenti europei, ma non impossibile. Se avete un’idea degna di attenzione, vincente e siete attorniati da un network di persone e realtà con le quali condividete i valori e vision, andate a prendervi il vostro posto al sole in Europa e date valore alle vostre idee.

Gli strumenti finanziari sono diversi, la raccolta fondi ha molteplici possibilità di intervento. Non vi resta che provare e riprovare, per fare del bene attraverso il non profit, mettendo sempre il bene comune al centro delle vostre idee.

Jenny Rizzo

Phi Foundation

Bambini in carcere

A proposito di volontariato e bambini in carcere

A proposito di volontariato e bambini in carcere

Il terzo settore a sostegno delle madri detenute

C’è una storia che vorrei raccontarvi e inizia più o meno così: c’era una volta un bambino che viveva con la sua mamma in una cella di un carcere. Non sembra essere una bella storia, tutt’altro. L’idea di un bambino rinchiuso in una grigia cella, anche se accanto alla sua mamma, non rende bella nessuna favola. Certo noi potremmo fare molto per quel bambino, un figlio innocente che non è solo protagonista di una favola ma è un personaggio reale, così come molti altri bambini costretti a pagare gli errori dei genitori e vivere rinchiuso. Noi tutti dovremmo prendere coscienza del fatto che esistono storie vere come questa e mettere a disposizione volontariamente tempo o conoscenze per trovare, insieme, una soluzione.

Storie di bambini in cella

Giorgio ha cinque anni e vive in carcere da quando ne aveva poco più di uno. Qui ha imparato a camminare, lungo il corridoio del reparto femminile del carcere; qui ha imparato a parlare, se per parlare intendiamo monotoni discorsi sulla pena e sul crimine di mamma e le sue compagne di viaggio. L’unico suono che riesce a riconoscere è quello del blindo che si apre la mattina e si chiude dietro le sue spalle tutte le sere prima di andare a dormire. La storia di Giorgio è quella di una madre condannata per reati legati allo sfruttamento della prostituzione e di Tribunali che non riescono a fare uscire dal carcere un bambino innocente; la storia di servizi sociali che dispongono e di una burocrazia che rincorre i diritti dell’uomo. Nessuno di questi attori si ferma ad osservare il bambino e a pensare che in tutta questa storia ciò che più di ogni altra cosa è urgente è salvaguardare lo sviluppo psicofisico di Giorgio.

Poi c’è Francesco, che ha compiuto il suo primo anno di vita in carcere, insieme ai volontari, agli operatori e alle altre mamme detenute insieme con la sua. E’ un bambino spento, negli occhi ha solo il grigiore delle mura; non sa bene come è fatto il cielo, come neppure un prato verde dove correre a piedi nudi. La sua mamma ha commesso un brutto reato, legato agli stupefacenti; anche il suo papà è in carcere, divisi nello stesso destino.

Giorgio e Francesco non vedono nessuno, nessun parente viene a trovare la loro mamma. Solo qualche volontario, un comune cittadino che mette il suo tempo a disposizione dei detenuti, di conseguenza anche dei bambini che popolano il carcere. Tempo utilizzato per disegnare, giocare, camminare, chiacchierare… pur sempre in carcere.

Nessuno si chiede perché Francesco o Giorgio debbano stare li, in cella; perché hanno il diritto di stare con la loro mamma, ovunque essa sia. Ebbene, non so se il diritto di un bambino è vivere rinchiuso. Probabilmente c’è qualcosa di non corretto in queste storie.

Cosa può fare il non profit e cosa prevede la legge

Giorgio e Francesco hanno vissuto i loro primi anni di vita in una cella perché la legge stabilisce che i minori fino ai sei anni debbano stare accanto alla propria mamma. Il lato positivo è che, in caso di lievi reati e pene detentive che possano permettere di usufruire della misura alternativa, bimbo e madre possono essere accolti in strutture adibite ad accogliere queste persone. A Milano, ad esempio, vi è l’Icam, ovvero Istituto a custodia attenuata per madri detenute: una struttura dove gli agenti penitenziari non indossano uniformi; dove non ci sono blindi e celle chiuse ma ampi spazi aperti e condivisi; le pareti non sono grigie ma colorate, a misura di bambino. Tuttavia resta un carcere, con le sue inferriate all’ingresso, con le sue regole e con le sue sbarre alle finestre.

Ecco che il terzo settore può arrivare dove le istituzioni non arrivano: può dare voce ai reali diritti di questi bambini impegnandosi affinché i luoghi per scontare la pena possano essere a misura di bambino.

Lottando perché queste mamme possano essere detenute fuori dal carcere, sostenendole e accompagnandole nel difficile percorso verso la legalità.

E’ proprio questo che fa l’Associaizone C.I.A.O Onlus di Milano: accoglie madri detenute con i loro bambini, facendo in modo che questi bambini possano essere semplicemente bambini e non detenuti. Impegnando ore di lavoro perché queste donne possano essere seguite nella pena detentiva; affiancando flotte di volontari che dedicano il loro tempo a questi bambini, accompagnandoli a conoscere quel mondo che non avevano mai visto prima. Insieme per insegnare a queste donne ad essere madri, oltre che carcerate.

Perché mamma lo si è sempre e ovunque!

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Jenny Rizzo

Phi Foundation

Il futuro del Fundraising secondo gli USA

Quattro tendenze in ambito di fundraising che possono rimodellare il mondo del non profit.

Le organizzazioni dovranno adattarsi a come rispondono ai donatori e alla società nel suo complesso. Di seguito sono riportate quattro tendenze che gli esperti Americani stanno discutendo legate all’attività di fundraising.

1. Le organizzazioni non profit utilizzeranno i progressi nella tecnologia per coinvolgere i donatori.

Si riconosce che l’interazione personale è il modo più prezioso per costruire i rapporti ma è tradizionalmente riservato a specifici progetti ed e’ costoso in termini di tempo e risorse.
Si useranno sempre più le nuove tecnologie di internet per identificare gli attori e monitorare l’interesse dei donatori per poi guidare campagne tradizionali personali di raccolta fondi importanti e aggiornare i metodi.

La University of Louisiana Lafayette sta avendo successo in questo campo e finora, ha raccolto più di $650.000 in reddito che altrimenti non potrebbe essere sfruttato.

2. Utilizzo di organizzazioni “transitorie” concentrate sulla soluzione di pochi problemi per poi sciogliersi sfidando quelle “permanenti”.

Le fondazioni si stanno muovendo in questa direzione. Atlantic Philanthropies, per esempio, ha deciso di dare via tutto il suo denaro entro il 2020. La Fondazione Bill e Melinda ha nel frattempo adottato una filosofia del “dare mentre si sta vivendo”, puntando sul concetto della donazione costante e progressiva, piuttosto che conservazione di beni per decenni.
Che cosa accadrebbe se più organizzazioni non profit si costituissero allo scopo di affrontare una sfida immediata e quindi poi cessare le l’attività?

3. Open Bigdata diventeranno onnipresenti e più facili da gestire e capire.

Quasi ogni organizzazione no-profit monitorizza gli accessi e frequenze dei dati monetari (RFM). Sempre più organizzazioni stanno sfruttando i dati da screening esterni, che rappresentano la capacità di un donatore. Le ONP hanno la possibilità di sfruttare questi dati pubblici per migliorare le loro relazioni con i donatori. Alcune grandi organizzazioni hanno già intrapreso questa strada. Ad esempio, Vasser college recentemente ha sfruttato i Bigdata per guidare una strategia. I Bigdata sono disponibili ora a tutte le organizzazioni, non solo le grandi.

4. Le non profit diventeranno pro-attive, piuttosto che reattive, per campagne di raccolta fondi opportunistici.

La nota sfida SLA Ice Bucket ha raccolto più di $100 milioni in 30 giorni creando un fundrising virale. Questi esempi ci insegnano che i donatori sono disposti a rispondere alle esigenze sociali, anche se le organizzazioni non profit non hanno direttamente sollecitato il loro sostegno.

Si entra quindi nel mondo di fundraising opportunistici. E’ il momento per organizzazioni non profit di sfruttare l’incredibile sensibilizzazione dei media e sviluppare strategie per massimizzare eventi importanti. Le ONP efficaci saranno sempre pronte e preparate bene per le future crisi, grandi o piccole. World Vision fa molto bene; essa ha un piano per l’attivazione di donatori ogni volta che si verifica un disastro naturale.

Sei una Organizzazione Non Profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di Raccolta Fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

Antonio Cimmino

Phi Foundation

Social Innovation Community: #PHI Angel and Archangel

Se sei un Volontario o rappresenti una Organizzazione Non Profit registrati sulla piattaforma web PHI Foundation e crea il tuo profilo, diventerai un “PHI Angel” e potrai condividere la tua esperienza con i tuoi amici e con gli altri PHI Angels e, divenire coordinatore territoriale: un PHI Archangel.

Registrarsi è semplice, clicca qui.

Nel profilo indica i tuoi dati personali, la mission, gli obiettivi e i progetti anche delle organizzazione non profit che rappresenti. Entrare nella PHI Community ti permetterà di conoscere i Volontari che come te condividono l’interesse e desiderio di aiutare il prossimo. Godrai di una ampia visibilità e avrai la possibilità di accedere ad una serie di vantaggi e di opportunità per far crescere la tua associazione e per realizzare i tuoi progetti.

Insieme costruiremo una Community dove Volontari, ONP e Donatori possano collaborare e contribuire a migliorare l’ecosistema sociale.

Entra anche tu a far parte della “Community di PHI Foundation” Social Innovation Community (Clicca qui).

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

content marketing

Ecco alcuni Tools per creare una strategia di content marketing per la tua ONP

Come associazione non profit, giustamente, vuoi mettere in atto una strategia di content marketing che attragga, insegni e motivi.

Di strumenti utili per creare e diffondere contenuti ce ne sono tantissimi. Ognuno di questi tools può essere utile per raggiungere il proprio obbiettivo. Qui di seguito, ti propongo quelli che secondo me sono indispensabili.

Canva

Creare contenuti di visual marketing per i social media, e non solo, non è mai stato così facile. Attraverso lo strumento gratuito Canva’s puoi creare immagini e grafiche uniche per tua campagna di raccolta fondi. La parte migliore è che non bisogna essere dei designer per utilizzare questo tool. Canva mette a disposizione template ottimali per la creazione e la diffusione dei tuoi contenuti. Non ti resta che provare.

Canva

la registrazione tramite google + o facebook rende il tool semplice e intuitivo.

Espandi il tuo pubblico

Raggiungere più persone è fondamentale per portare a termine con successo la tua campagna di raccolta fondi. Ecco alcuni strumenti che posso aiutare a diffondere la vostra mission

– WordPress – Utilizzando questa piattaforma creare contenuti per il tuo blog è semplicissimo. WordPress è gratuito ed esistono molti template che ti aiutano a realizzare il tuo blog.

– LinkedIn – Linkedin Pulse è una funzione attiva, per ora, per pochi eletti che hanno il profilo italiano. Per utilizzare questa piattaforma di personal blogging basta cambiare lingua e impostare il profilo in inglese

Condividi e pianifica la tua strategia

Condividere i propri contenuti è importante. Grazie a tools con Hootsuite o Postpicker programmare i propri contenuti non è mai stato cosi facile:

Hootsuite – Il piano gratuito ti permette di gestire e organizzare 3 account social

PostPickr – é l’Hootsuite italiano, è possibile programmare post su: Facebook, Twitter, Linkedin, Pintarest, Instagram e telegram

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

Mario Rolla

 

 

 

 

 

funder35

Torna Funder35, 2 millioni al servizio dei giovani e del non profit

Torna il Bando Funder35, promosso da 18 fondazioni e dedicato alle associazioni culturali non profit composte da giovani sotto i 35 anni. Per questa iniziativa saranno messi a disposizione 2 milioni e 650 mila euro di risorse per sostenerle, accompagnarle e rafforzarle, premiando naturalmente l’innovatività.

Il progetto è destinato alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro (imprese sociali, cooperative sociali, associazioni culturali, onlus, fondazioni, ecc), impegnate nella produzione artistica in tutte le sue forme o di servizi legati alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali.

L’obiettivo di Funder35 è quello di sostenere le imprese culturali già attive, accompagnandole nel loro difficile percorso. L’iniziativa – nata nel 2012 nell’ambito della Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell’Acri, l’Associazione delle fondazioni – attraverso il bando annuale offre alle associazioni culturali non profit un’opportunità di crescita e di sviluppo attraverso un sostegno economico e la possibilità di accedere ad una piattaforma di crowdfunding dedicata.

I territori coinvolti dall’iniziativa sono: Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta e le province di Bologna, Modena, Parma e Ravenna in Emilia Romagna, Pordenone e Udine in Friuli-Venezia Giulia, le province della Spezia e di Genova in Liguria, le province di Ascoli Piceno e Ancona nelle Marche, di Firenze, Livorno e Lucca in Toscana, le province di Belluno, Padova, Rovigo, Verona e Vicenza in Veneto.

Le candidature dovranno essere presentate entro e non oltre il 1° luglio 2016 sul sito www.funder35.it
Per maggiori informazioni consultare il Bando o scrivere a info@funder35.it

Grazie alla precedente edizione sono state sostenute 50 imprese culturali in 14 regioni e in diversi settori culturali complessivamente con 2,5 milioni di euro.

Il bando Funder35 è promosso da:
Compagnia di San Paolo, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione di Sardegna , Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo, Fondazione Cariverona , Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia , Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno , Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione CON IL SUD, Fondazione CRUP, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Livorno, Fondazione Sicilia.
Con il patrocinio dell’Acri.