Cos’è la “Social Innovation” ?
Cos’è la Social Innovation e cosa si intende con questa espressione?
La Social Innovation è un cambiamento nel modo di fare le cose, un elemento innovativo nel contesto della collettività. Un interruzione rispetto alle soluzioni generalmente utilizzate e presenta una risposta costruttiva a problemi di ordine economico e sociale.
La Social Innovation Contribuisce così al miglioramento degli individui e delle comunità.
Nel più lungo termine e se viene operata da movimenti sociali sufficientemente autorevoli, la Social Innovation, può essere fonte di trasformazione sociale e motore di cambiamento.
La Social Innovation dev’essere considerata una risorsa strategica per tutti i Paesi che vogliono pensare allo sviluppo della società in modo nuovo.
Possiamo dire che orientarsi alla Social Innovation oggi è un modo concreto per rispondere alle difficoltà del momento e cercare di risolvere alcuni dei problemi della nostra società.
La Social Innovation è fatta di idee, creatività, metodologie innovative per trasformare principi teorici e ricerca nella prosperità della comunità sempre più attenta alla sostenibilità e sviluppo di territori “intelligenti”.
In conclusione, possiamo dire che per Social Innovation si intende un modo più pragmatico e, si può parlare di una tipologia di innovazione capace di creare nuovi saperi, tecnologie , strumenti e forme organizzative con finalità di natura etica.
Social Innovation è creazione di nuove idee, prodotti, servizi che soddisfano bisogni sociali e simultaneamente creano nuove collaborazioni e relazioni.
Il termine Social Innovation esprime infatti, un doppio significato: innovazione intesa come utilizzo di tecnologie e innovazione realizzata da una comunità e non da un unico individuo o un organismo. Diventa così un risultato collettivo che richiede accordi, condivisione, co-adaptation e dialogo. Si ha infatti, innovazione sociale solo quando persone e organizzazioni svolgono un ruolo attivo e collaborativo nella realizzazione concreta dei processi innovativi, attraverso la creazione di reti sociali. Soddisfare i bisogni della collettività ed affrontare le nuove sfide per lo sviluppo. Le nuove comunità dovranno avere una grande capacità di vivere i cambiamenti derivanti: dall’evoluzione scientifica e tecnologica, dal confronto culturale sociale ed economico con le altre comunità con cui bisogna cooperare e competere, dalle incertezze e i rischi presenti nei piani per garantire un benessere minimo o una cittadinanza inclusiva. Tutto questo può essere gestito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation, che implica una strategia per la formazione di smart-people, i quali devono vivere secondo i principi dello smart-living in delle smart-communities o smart-cities. Quest’ultime da intendere come città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un’alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governance partecipata.
Tutto questo spinge a puntare prioritariamente sulla smart-education (sviluppo di piattaforme territoriali di e-learning, di public digital library, ecc.), cittadinanza attiva (strumenti di open-government, legalità, uso responsabile del territorio, ecc), capacità di vivere il cambiamento (strumenti e azioni che agevolino il cambiamento delle regole sociali e la capacità di realizzare e utilizzare le innovazioni). In tutte queste azioni è certamente rilevante il ruolo dell’ingegneria ed in particolar modo di quella legata all’ICT (Information&Communication Technology).
Phi Foundation
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!