I Giovani in Afghanistan
In Afghanistan, viene praticata un attività di pedofilia, istituzionalizzata in tutta la regione, denominata Bacha Bazi.
I Bacha Bazi letteralmente significa: giocare, stare assieme, avere interesse, oppure giovani danzanti, intrattenitori.
I giovani adolescenti in Afghanistan e quelli in età prepuberale, vengono venduti a uomini ricchi, sono costretti ad indossare abiti femminili, a ballare e cantare nelle feste per intrattenerli.
Vengono rapiti, trovati per strada, negli orfanotrofi o venduti dalle loro stesse famiglie che vivono in uno stato di indigenza estrema, e sono impossibilitati a poter dare il meglio ai loro figli, accettando soluzioni estreme come trattare i figli come merce, consegnandoli ai loro “padroni” che spesso finiscono per abusare di loro sessualmente.
I Giovani in Afghanistan, diventano così un vero e proprio business, alcuni dei giovani di sesso maschile testimoniano d’esser stati costretti ad aver continuativi e frequenti rapporti sessuali con i loro padroni e, nel caso si rifiutavano, venivano violentati con la forza.
Tutt’oggi le autorità governative stanno tentando di impartire un tentativo di repressione della pratica, ma rimangono ancora molte incertezze che vi sia un rimedio, in quanto, una buona parte degli uomini coinvolti, sono potenti ex-comandanti militari.
Secondo Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef in Italia, nel 2015 scriveva: “I ‘proprietari’, chiamiamoli così, dei Bacha Bazi approfittano della condizione di povertà in cui vivono questi bambini e le loro famiglie, sapendo che i genitori non posso rifiutarsi o denunciarli, perché sono troppo potenti e influenti e nessuno avrebbe il coraggio di opporsi”.
2 Tra culture sbagliate e storia:
I “Bacha Bazi” , oggi, si sono diffusi nelle zone più settentrionali dell’Afghanistan, mentre nelle grandi città si è divulgata già a partire dalla fine della prima guerra mondiale.
Lo storico della danza, Anthony Shay descrive la pratica come “severamente disapprovata dalle potenze coloniali, prima inglesi e francesi e poi russe, e da quelle èlite che avevano assorbito i valori occidentali“.
I rapporti con effeminati, emerge nella storia tra i governanti e i poeti del medioevo arabo.
L’Impero ottomano fino al XIX secolo aveva i Köçek, ragazzi vestiti da donna che intrattenevano gli uomini con danze e canti d’amore accompagnati dal suono di cembali e tamburi.
La cultura in Afghanistan è basata sull’idea che entrare in contatto con le donne può risultare impuro, invece l’amore verso i ragazzi è considerato puro e non come una violazione della Sharia: “l’amore per i ragazzi è presente in fonti giuridiche vincolanti, quindi senza alcuna possibilità d’incorrere in una qualche punizione”.
Questi Giovani Afgani sono un istituto riconosciuto in tutto il territorio dell’Asia Centrale, mentre nel Khanato di Kokand , per fortuna questi balli pubblici, già da alcuni anni, sono stati proibiti.
Uno studio del 2011 si è svolto in Pakistan ed ha coinvolto quattro ragazzi, e sono emerse somiglianze e differenze tra l’attuale pratica pakistana e quella rivisitata in Uzbekistan nel 1970 da Ingeborg Baldauf.
Attualmente i Giovani in Afghanistan hanno un’età che va dagli 8 ai 14 anni; dunque siamo di fronte a reati come: la pederastia e la pedofilia, che bisognerebbe punire, in quanto istituzione sbagliata.
Prevalentemente le canzoni trattano di un amore non corrisposto oppure avventure erotiche e vi possono anche essere delle gare di canto e ballo tra i Batchis.
Le donne sono considerate esclusivamente come mogli e madri, mentre i Giovani in Afghanistan, purtroppo, sono usati solo per il piacere: dopo l’adolescenza, questi, molto spesso si sposano con una donna più grande di loro.
Ciò appena decritto, vuole essere un invito a riflettere su come, alcune culture sbagliate, presenti in altri paesi differenti dal nostro, siano completamente lontane dal nostro “modus vivendi” e a mio parere, si dovrebbe fare molto di più per evitare che i Giovani in Afghanistan, non perdano la dignità e che ritrovino i veri valori attraverso lo studio ed altri progetti umanitari, in grado di fornire un supporto socio-economico e formare i giovani permettendo loro una grande riscossa contro questa cultura che va avanti nella storia e non rispecchia la miglior vita dei Giovani in Afghanistan.
N&D Nadine Fashion Stylist
PHI Foundation
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