Oltre il pensiero delle sbarre
Oltre il pensiero delle sbarre
“Quando stai di fronte a un albero, se guardi una sola delle sue foglie rosse non vedrai tutte le altre…
Sarà come se le altre non esistessero” Takuan Soho
Di Jenny Rizzo
Prefazione:
Massimiliano Frassi, presidente Associazione Prometeo lotta alla pedofilia, blogger e scrittore
Valeria Pozzoni, Psicodiagnosta e psicoterapeuta
Copertina:
Marco Marchesi
La raccolta di queste storie nasce dalla mia esperienza personale vissuta con i protagonisti, gli abitanti delle celle e del carcere, intesi come detenuti ma anche educatori, operatori penitenziari, volontari.
Scopo del libro vuole essere quello di sensibilizzare l’opinione comune nei confronti del delicatissimo tema “carcere” raccontando aspetti nascosti agli occhi della società; aspetti che solo vivendo in prima persona le storie dei protagonisti è possibile percepire.
Ho voluto raccontare il carcere oggettivamente, attraverso i numeri: sovraffollamento delle carceri; condizioni di vita all’interno di una cella; percentuale di recidiva rispetto alle misure alternative; lavoro in carcere; costo di ogni detenuto, con particolare attenzione allo scarso finanziamento di progetti innovativi e trattamentali all’interno degli istituti. Il tutto descritto e valutato secondo il mio personale punto di vista, nella speranza che le mie parole possano far riflettere ogni lettore.
Dall’oggettività mi sposto verso il pensiero soggettivo, mostrato attraverso ogni singola storia raccolta nel libro. Le storie di questo primo libro sono storie toccanti, che arrivano dritte al cuore delle persone; emozionano e coinvolgono il lettore. Storie di bambini chiusi in cella perché hanno il diritto di stare con la loro mamma, sempre e ovunque. Storie di giovani ragazzi che si lasciano trasportare dalle cattive compagnie, vittime della propria ignoranza e del proprio buonismo. Storie di donne forti, perseguitate dalla smania di successo e del possesso materiale dei beni.
In Oltre il pensiero delle sbarre ho scelto di parlare delle persone che restano nell’ombra, che nessuno conosce perché nessuno racconta di loro.
Sono i detenuti che non possono avere una seconda possibilità perché non hanno una famiglia ricca alle spalle; sono i giovani che si danno al guadagno facile, perché nessun padre ha insegnato loro cosa significa lavorare e guadagnare dignitosamente; sono i bambini violentati e picchiati, uomini che oggi stanno in una cella perché chi aveva il dovere di tutelare il loro sviluppo psicofisico ha abusato della loro infanzia, creando quei mostri che oggi conosciamo attraverso i media.
Tutti i nomi dei protagonisti delle storie sono stati sostituiti con nomi di fantasia, per proteggerne la privacy e tutelare il loro percorso di reinserimento sociale. Di tutti loro porto nel cuore il ricordo dei loro occhi pieni di vita. Di una di loro ho voluto riportare i pensieri, perché la sua voce possa aiutare a far riflettere.
Il mio libro deve aiutare la società a riflettere su di un problema che è parte di noi: dobbiamo prendere coscienza del fatto che il carcere esiste e non può tenere chiusi in cella per sempre i detenuti. Prima o poi il nostro vicino di casa potrà essere uno dei protagonisti di queste storie.
Quindi perché non impegnarsi affinché il carcere possa essere davvero utile alla rieducazione? Investire in progetti che diano loro la possibilità di imparare a vivere nella legalità è doveroso per una società come la nostra.
Il mio libro vuole proprio mostrare l’altro lato del carcere, quello che solo chi lo vive può osservare. Così che tutti noi si possa riflettere seriamente sull’argomento.
Il libro è in vendita su Amazon.it.
Se desiderate una copia autografata, contattatemi direttamente jenny.rizzo@alice.it
Jenny Rizzo
Phi Foundation
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