DHADING: SURREALE DANZA TRA LUCI E OMBRE

DHADING: SURREALE DANZA TRA LUCI E OMBRE

DHADING: SURREALE DANZA TRA LUCI E OMBRE INTRODUZIONE DI FONDAZIONE MINERVA

 

 

DHADING: SURREALE DANZA TRA LUCI E OMBRE INTRODUZIONE DI FONDAZIONE MINERVA. Io e Milan eravamo appena sbarcati a Dhading dopo un lungo viaggio della speranza a bordo di un autobus pubblico che non poteva introdurre in maniera migliore quello che avremmo trovato al nostro arrivo: un remoto villaggio dell’entroterra nepalese dove la precarietà della vita è all’ordine del giorno.

 

Un black out quasi giornaliero dalle 18 alle 22 viene vissuto dalla popolazione locale come un evento normale, addirittura una festa e una surreale danza tra luci e ombre. Lo stesso Milan, che scopro essere nato proprio a Dhading, mi guarda con un sorriso smagliante e mi dice che da 31 anni lui vive, gioca e danza serenamente col suo caro e vecchio amico “black out”.

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Il buio totale non ci ha permesso di fare visita all’Orfanotrofio che si trova alla fine di un percorso ripido e tortuoso appena fuori dal centro abitato ma il contatto con gli abitanti locali, impegnati di notte come luminose ombre nelle loro attività, e soprattutto i loro sorrisi di benvenuto mi hanno fatto capire chiaramente che qui non si scherza, che qui si lavora per sopravvivere con qualsiasi mezzo, che qui il senso di comunità è alla base dei valori di ognuno, che qui ci si aiuta tutti e soprattutto che qui si aiutano i più poveri e bisognosi…ero già praticamente proiettato all’interno della vita di quella gente e soprattutto dell’orfanotrofio e durante il mio sonno ne percepivo già chiari i rumori, gli odori, i colori ed il calore.

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La mattina veniamo svegliati dal rumore di un piccolo tuc tuc con a bordo la moglie di Milan, nonché vice presidente di Fondazione Minerva, che da Katmandu era partita all’alba con tutto il materiale didattico, i vestiti ed un magnifico striscione in onore dell’iniziativa, realizzato in piena notte, che quel giorno avrebbero reso felici molti bambini.

 

 

Osservando Milan e sua moglie all’opera ho percepito immediatamente un grande gioco di squadra, un’energia e una determinazione tali che mi hanno totalmente coinvolto! Senza rendermene conto Milan e sua moglie in maniera naturale, mi avevano già immerso nei valori e nei principi fondamentali della Fondazione Minerva impegnata e determinata in una battaglia non solo a favore ed in aiuto dei più deboli ma anche a favore di un’ampia attività di sensibilizzazione al senso di appartenenza ad un’unica comunità e contro l’indifferenza e l’individualismo che oggi dilagano.

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La notte era alle spalle e il sole si faceva largo tra una nuvola e l’altra quasi a richiamare la nostra attenzione, quasi a proporsi come quarto passeggero del tuc tuc in partenza per l’orfanotrofio, quasi a offrirci di aprire la strada con la sua magica luce e illuminare vaste zone d’ombra che da lì a poco avremmo inevitabilmente incontrato ed affrontato insieme.

 

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Alessandro Vitaloni

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