Profili del volontariato in Italia

Profili del volontariato in Italia

Profili del volontariato in Italia: impegno a tutte le età

 

Profili del volontariato in Italia

Profili: L’identikit del volontario in Italia è stato tracciato di recente  da uno studio  condotto  dalla “Fondazione Volontariato e Partecipazione” in collaborazione con il Banco Popolare dal titolo:

“I Profili del volontariato italiano. Un popolo che si impegna per una società più coesa”.

Profili: Lo studio fornisce una precisa e dettagliata descrizione del volontariato italiano, prelevando dati forniti da due fonti importanti: l’indagine sugli Aspetti della Vita Quotidiana degli italiani (Istat) e l’indagine campionaria sulle organizzazioni di volontariato in Italia.

Profili del volontariato in Italia

I consentono di misurare in modo attendibile il numero dei volontari che svolgono la loro attività dentro le Organizzazioni di Volontariato: nel complesso i volontari nelle organizzazioni sono 1,7 milioni sui 6,6 milioni circa che in Italia si dedicano al volontariato nelle sue diverse forme organizzate o informali ( 3,2% della popolazione italiana con più di 14 anni).

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Il quadro che emerge dall’indagine è ricco di fattori positivi: chi contribuisce alle attività di volontariato è in media più istruito rispetto a chi non lo fa (il 21,2% è laureato rispetto all’11,2 di chi non si impegna). Ma è anche maggior fruitore di libri, più interessato ai problemi sociali  e politici, più soddisfatto della propria vita e più ottimista per il futuro.

Uno studio che fornisce una immagine positiva del volontariato -commenta il Presidente del Centro Nazionale per il Volontariato Edoardo Patriarca-. Sottolineo un aspetto: emerge chiaramente come l’integrazione sociale attraverso il lavoro incentivi la partecipazione al volontariato che a sua volta rafforza ulteriormente l’integrazione sociale di chi lo pratica, creando un circolo virtuoso. Ancora più evidente risulta fra i presidenti i quali provengono per la quasi totalità dal mondo del lavoro”.

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“La probabilità di fare volontariato in un’organizzazione -aggiunge il presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione Alessandro Bianchini– è massima fra i laureati, 5,5%, e tra coloro che dispongono di elevate risorse economiche 5,3%. In definitiva è superiore alla media fra gli uomini, fra coloro che hanno un’età compresa fra i 45 e i 64 anni, i diplomati, gli occupati, gli studenti, i pensionati e fra coloro che hanno un reddito familiare  adeguato alle proprie esigenze”.

L’età media dei volontari delle Organizzazioni di Volontariato è in linea con quella della popolazione, 48,1 anni a fronte del 48,7 della popolazione nel suo complesso. Il ruolo ricoperto dentro le OdV è influenzato dall’età: i presidenti delle OdV hanno in media 58 anni, dieci in più rispetto ai volontari delle stesse organizzazioni, e arrivano a ricoprire quel ruolo dopo un periodo lungo di gavetta. I giovani adulti con meno di 35 anni sono un quasi quarto dei volontari (23,9%) e solo il 4,1% dei presidenti ha meno di 35 anni, il 10,3% è fra i 35 e i 44 anni. L’anzianità appare premiante perché rispecchia l’anzianita di attività di volontariato. L’analisi dei dati  ci consente di determinare che la maggiore probabilità di fare volontariato è dai 45 anni in poi, quando l’attività lavorativa si è consolidata e i figli sono mediamente più grandi.

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