Raccolta Fondi Online che lascia il Segno
Una campagna di raccolta fondi online che lascia il segno
La prima domanda che dobbiamo porci prima di creare una campagna di raccolta fondi online è quanto noi stessi crediamo nella causa che vogliamo promuovere. Se infatti non siamo i primi noi a ritenerla socialmente valida, come facciamo a convincere gli altri che lo sia?
Per esempio, la campagna di crowdfunding Footbally che chiedeva un finanziamento per creare un gioco da tavolo sul modello del Monopoli, ha dimostrato come è possibile raggiungere il successo anche se a crederci sono solo 17 ragazzi dell’Istituto Gorjux di Bari.
Quindi PRIMO suggerimento: CI DOBBIAMO CREDERE.
SECONDO suggerimento: LA CAUSA NON VA “VENDUTA” MA SPIEGATA CON PASSIONE.
Avendo come punto di partenza una causa in cui crediamo, cosa possiamo fare per convincere anche il mondo esterno a sostenerla? Semplice: dobbiamo saperla comunicare.
Per esempio, i promotori del progetto Unitinsieme, nato per fornire un tetto alle persone con disabilità, hanno chiesto ad una compagnia discografica l’autorizzazione ad usare la canzone “Questa è la mia casa” del noto cantante Jovanotti, il quale ha poi seguito la campagna su Twitter.
Come possiamo capire se stiamo comunicando efficacemente?
Se chi aderisce alla nostra campagna di raccolta fondi on line sente che “non sta acquistando un oggetto” ma sta “contribuendo a qualcosa di più grande”, allora vuole dire che siamo riusciti a coinvolgerlo con una comunicazione efficace.
TERZO suggerimento: TRASPARENTI COME L’ACQUA.
Quando creiamo la nostra campagna di raccolta fondi, oltre al cuore, dobbiamo usare un linguaggio chiaro e diretto per spiegare:
- ciò che facciamo e perché lo facciamo;
- dove vogliamo andare insieme a chi ci sosterrà;
- come verranno utilizzati concretamente i fondi raccolti;
- numero di beneficiari che vogliamo raggiungere.
QUARTO suggerimento: LOOK & FEEL.
Non dimentichiamo mai di personalizzare la pagina web in cui verrà pubblicata la nostra campagna di raccolta fondi on line con il logo dell’associazione. Utilizziamo foto e video per rendere i contenuti più interessanti e originali, curandone anche la grafica.
QUINTO suggerimento: INTEGRAZIONE.
La campagna deve essere presente con link e banner sia sul sito dell’associazione sia sui suoi profili social network: Facebook, Youtbe, Twitter, Linked in, Google+.
Se la campagna di raccolta fondi è stata creata su una piattaforma di crowfunding, è consigliabile che sul sito della nostra associazione ci sia una landing page ad essa dedicata.
SESTO suggerimento: FALLA GIRARE.
Ora che abbiamo aperto la nostra pagina di raccolta fondi online, ecco cosa dobbiamo fare:
- condividiamola con tutti i nostri donatori, fan, followers, iscritti alla newsletter e sollecitiamo anche loro nel diffonderla tra i loro amici e parenti;
- chiediamo pure a chi scrive su blog o giornali di parlarne;
- se conosciamo un personaggio famoso non esitiamo a contattarlo per renderlo testimonial della nostra campagna di raccolta fondi;
- se non conosciamo volti noti che possano aiutarci in tal senso, invitiamo i nostri contatti a diventare piccoli influencer della nostra causa, aprendo a loro volta una personale pagina di raccolta, o organizzando un evento;
SETTIMO e ultimo suggerimento: TENERE IL RITMO.
Non trascuriamo mai di aggiornare la pagina web dove è promossa la nostra campagna di raccolta fondi online per mostrare i progressi finora raggiunti:
- scriviamo regolarmente sulla bacheca quanto abbiamo raccolto finora;
- inviamo email, sms, post a tutti coloro che ci seguono, compresi testimonials, bloggers e influencers;
- Ringraziamo i donatori nel più breve tempo possibile, ma soprattutto teniamo acceso il loro coinvolgimento. Come ha fatto A.G.E.O.P. Ricerca Onlus che ha lanciato la campagna a sostegno dei bambini che lottano contro il cancro prevedendo come ricompensa per i donatori una “tessera sostenitore”.
In conclusione, per costruire una campagna di raccolta fondi online di successo teniamo presente che chiunque sarà disposto a donare per la nostra causa, individuo, gruppo o azienda che sia, lo farà perché saremo stati in grado di tradurre i loro “obiettivi sociali” in sogni tangibili.
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