FRANCIGENA: NUOVE METE PER QUESTA ESTATE

FRANCIGENA: NUOVE METE PER QUESTA ESTATE

 

Francigena: strada che attraversa lo stivale Italia

 

Francigena: Nuove mete per questa estate come percorrere una delle strade antiche e famosa “la via francigena” la quale attraversa l’intera penisola italiana e oltre a donare bellissimi paesaggi regala storia e cultura dei popoli.

 

Le vacanze rappresentano il momento in cui le persone si spogliano della loro quotidianità spesso grigia e pressante, per proiettarsi nella dimensione pura dell’evasione più totale, in totale simbiosi con una natura complice e intrigante.

 

La Grecia esercita da sempre un fascino intramontabile sui visitatori, perché non avventurarsi allora tra le strade di Sifnos, un’isola dall’atmosfera suggestiva che evoca il mistero del divino pagano? Sifnos è una continua e piacevole scoperta, di giorno meravigliosa culla di mare che avvolge con le sue acque trasparenti i fortunati visitatori tra borghi caratteristici e profumo di bouganville, di notte regno incontrastato della movida tra vicoli illuminati e sapori inconsueti.

 

Amate la Spagna, ma non la confusione delle città più note? Allora Matarraña è sicuramente la scelta giusta, con le sue sinuose colline dove trovano rifugio sfuggenti stambecchi, in un’apoteosi di verde sconfinato. Gli amanti dell’archeologia non perderanno occasione di visitare gli insediamenti preistorici caratterizzati da interessanti pitture rupestri e, se proprio non volete rinunciare a fare una puntatina a Barcellona, la distanza non è eccessiva.

 

Un’altra destinazione poco conosciuta, ma assolutamente da non trascurare è la città di Leida, in Olanda, una perla per il turismo di nicchia che privilegia città meno conosciute, ma ricchissime di angoli di paradiso e di stupefacenti tesori architettonici. In un’atmosfera fiabesca si ha la sensazione che le case sorgano come per magia dai canali, in una dimensione rarefatta, sospesa tra acqua e terra. Storia e modernità si incontrano tra edifici dell’Ottocento e locali colorati, animati dalle voci festose degli avventori, una vera e propria oasi per ritagliarsi momenti di autentica gioia.

 

Italia, qualora desiderate passeggiare nelle strade già percorse da re e imperatori, in Italia, vi si trovano il 50% dei reperti storici e archeologici del mondo. Roma, Firenze, Venezia, solo per citarne alcune delle città famose con museo a cielo aperto, dove tutto è visibile e lo si può ammirare passeggiando per la città. Come non possiamo dimenticarci delle decine di borghi storici presenti in Italia dove si trovano importanti, chiese, affreschi e la famosa strada francigena, dove fiorivano arti e mestieri.

 

In questo affascinante viaggio alla ricerca di mete sconosciute, non può mancare Scardona, un dono della natura della stupenda Croazia, una località che costeggia il fiume Cherca e racchiude il prodigio delle vicine cascate che incantano per la purezza delle acque. E se volessimo oltrepassare i confini dell’Europa?

 

Potremmo scoprire il regno del Bhutan, tra l’India e la Cina, un luogo ricco di tradizioni che si legano indissolubilmente alla religione e alla storia, raccontata dai borghi, dalle strade e dalle case che, come tessere di un mosaico, rimandano immagini di una realtà profondamente diversa dalla nostra, ma proprio per questo particolarmente accattivante.

 

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Natalia Agafonova

PHI Foundation

ORFANOTROFIO DHADING: IL PRIMO INCONTRO

Orfanotrofio Dhading: Il primo incontro non si scorda mai

 

Orfanotrofio Dhading: Il primo incontro non si scorda mai, l’orfanotrofio che mi ha cambiato la vita

 

Orfanotrofio Dhading: la storia continua

 

Orfanotrofio Dhading: la storia continua; il tuc tuc con noi a bordo si ferma a pochi metri dall’orfanotrofio, nell’unico campo sportivo di Dhading e subito ci immergiamo in un mare di bambini impegnati in svariate attività ricreative ma qualcosa mi dice che i “nostri bambini” non sono fra quelli, che i “nostri bambini” dobbiamo ancora incontrarli, conoscerli e soprattutto conquistarli.

 

 

Mentre scarichiamo il materiale dal tuc tuc io, Milan e sua moglie Deena ci sentiamo leggermente osservati da tanti occhietti seminascosti, curiosi ed eccitati che si confondono con la vegetazione circostante l’orfanotrofio e che aspettano solo un nostro gesto per venirci incontro e darci il loro benvenuto. Allora, coordinati come un trio orchestrale, interrompiamo i lavori e andiamo immediatamente alla ricerca dei nostri piccoli e futuri grandi amici.

 

Quando incrociamo i loro timidi sguardi e li rassicuriamo con sorrisi pieni di fiducia e calore il gioco è fatto, le barriere sono abbattute, i freni inibitori un lontano ricordo; questo è sufficiente per scatenare una corsa sfrenata verso di noi di almeno 25 bambini, che ci sommergono letteralmente di grida, sorrisi e balli frenetici che sanno di gioia incondizionata ed improvvisata, purezza, affetto e tanta tanta speranza.

 

 

La cosa che subito mi colpisce dopo il primo contatto con loro è che questi bambini, che chiaramente erano stati avvertiti del nostro arrivo, non si curano del materiale che abbiamo portato per loro ma si concentrano sulle nostre figure, vogliono guardarci, toccarci, annusarci quasi a capire attraverso i loro sensi la quantità di amore che abbiamo in serbo per loro, che siamo disposti a donare a chi è nato senza; in altre parole non vogliono cose ma vogliono amore!

 

Sono i bambini stessi ad accompagnarci per mano all’ingresso della struttura dove vivono e dove ad aspettarci troviamo le 3 educatrici che spendono la loro intera giornata con loro a supporto di tutte le attività ludiche e didattiche, che, in altre parole, hanno deciso di dedicare la loro vita a queste piccole e sfortunate creature. Sono tre ragazze che ci accolgono con grande calore e dignità e che, prima di farci visitare la struttura, ci conducono nel loro “ufficio” ovvero una stanza spoglia di pochi metri quadri dotata solo di una vecchia scrivania, un telefono ed un vecchissimo computer ma che svolge la funzione di quartier generale dell’orfanotrofio dove vengono prese tutte le decisioni sul futuro dei bambini.

 

Ci raccontano che i bambini vanno da un’età compresa tra i 5 e i 13 anni e che hanno tutti in comune il fatto di essere orfani e portatori di handicapp sia fisici che mentali. In meno di un’ora io e Milan facciamo tutte le domande e gli approfondimenti del caso per capire le reali esigenze della struttura.

 

Ormai ci siamo! Le presentazioni sono state fatte! Ora si entra nel vivo, ora ci si prepara a conoscere il loro ambiente, i loro spazi, i loro umori ed i loro odori ma soprattutto le loro mancanze che verranno almeno in parte colmate grazie al nostro lavoro, al nostro impegno e soprattutto alla nostra sensibilità e passione.

 

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Alessandro Vitaloni

PHI Foundation

NEUROBLASTOMA: SPERANZA CONTRO I TUMORI

NEUROBLASTOMA: Dalla lotta al neuroblastoma una speranza contro i tumori infantili

 

NEUROBLASTOMA: Parte #Donafuturo, la prima campagna nazionale di raccolta fondi in occasione del Giorno del Dono 2018 dove è stato premiato il progetto dell’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma

 

Neuroblastoma è un tumore dei bambini che rappresenta la prima causa di morte per malattia in età prescolare. In Italia si registrano ogni anno circa 150 nuovi casi. La ricerca ha fatto importanti passi avanti nella comprensione della malattia e dei meccanismi che lo generano: diagnosi sempre più corrette e protocolli di cura moderni e personalizzati. Tuttavia solo un terzo dei bambini sopravvive alla forma più aggressiva, quella che si presenta con metastasi a scheletro e midollo. Un’opportunità per la ricerca contro il neuroblastoma dipende anche dall’aiuto che gli italiani decideranno di dare all’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma. È stata tale associazione, composta da genitori e oncologi con l’obiettivo di sostenere la ricerca su questa e altre forme di tumori cerebrali pediatrici, a vincere il bando per la raccolta fondi nazionale promosso dall’Istituto Italiano della Donazione in collaborazione con UBI Banca nell’ambito della campagna per il Giorno del Dono 2018. Un’iniziativa inedita, intitolata #Donafuturo: promuove per la prima volta un’azione concreta a sostegno di una causa per celebrare la ricorrenza del 4 ottobre. La campagna di raccolta fondi sarà attiva da oggi fino al 20 settembre e la cifra raccolta verrà consegnata durante le celebrazioni del 4 ottobre a Sara Costa, presidente dell’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma.

“Questa iniziativa – ha spiegato Sebastiano de Falco presidente della PHI Foundation – rafforza e fornisce ancora più concretezza alla campagna nazionale che portiamo avanti per il Giorno del Dono. L’obiettivo è quello di far crescere la cultura del dono in Italia: una raccolta fondi per sperimentare cure sempre più efficaci per questa malattia è un segno importante, da coltivare e promuovere per donare un futuro a tutti i bambini”. “L’area dell’infanzia e dei minori è stata la scelta di PHI Foundation per avviare la nuova linea di impegno della campagna per il giorno del dono. Siamo lieti che l’iniziativa stia riscuotendo attenzione e interesse da parte di molti soggetti e ci auguriamo che più persone possibile diano un loro concreto contributo sostenendo il progetto di ricerca contro il Neuroblastoma“.

Il neuroblastoma è considerato dal mondo scientifico un ottimo modello di studio: riuscire a guarirlo significa poter estendere i risultati a tutti i tumori pediatrici. A raccontare il progetto e la speranza che genera è stata la presidente dell’Associazione, Sara Costa: insieme ad altri genitori e due medici è stata lei a fondare l’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma il 23 luglio del 1993, a seguito della malattia del figlio Luca che lo ha portato alla morte dopo alcuni anni. Da allora l’impegno di Sara Costa per dare una possibilità ai bambini ammalati di cancro non si è mai fermato e l’associazione ha contribuito in maniera determinante ai progressi della ricerca.

 

L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma O.N.L.U.S è un ente senza scopo di lucro nato nel 1993 all’Istituto G. Gaslini di Genova, per volontà di genitori e oncologi, con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica sul Neuroblastoma e sui Tumori Cerebrali Pediatrici. Da allora fedele alla propria mission ha portato avanti il proprio impegno nell’informare sulle patologie, creare il collegamento tra i centri di cura e di ricerca, potenziare i mezzi a disposizione nella cura di queste gravi neoplasie per trovare nuove terapie e cure personalizzate, per garantire una rapida e corretta diagnosi e un approccio terapeutico mirato a ogni singolo paziente.

 

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Alessandro Roma

PHI Foundation