Articoli

Aleppo: le donne preferiscono il suicidio

Aleppo: le donne preferiscono il suicidio…

Aleppo: le donne preferiscono il suicidio al loro triste destino

 

Aleppo: La decisione coraggiosa di almeno venti donne siriane che hanno scelto di suicidarsi pur di non finire nelle mani dei soldati e diventare oggetto di violenze e di abusi sessuali. O delle figlie che domandano ai propri padri di ottenere il permesso per essere uccise prima di essere catturate e stuprate dai miliziani. Questo è quanto riportava il New York Times qualche giorno fa.

Aleppo: Quando la morte diventa preferibile alla guerra vuol dire che è opportuno fermarsi almeno per un momento. Tutto il mondo, nessuno escluso, si deve fermare, anche per un solo momento  e pensare a come porre fine all’orrore che sta accadendo ad Aleppo. Una città, definita patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, ora devastata dal conflitto iniziato quattro anni fa e dalle gravi violazioni dei diritti umani che questo ha comportato per i civili e i ribelli catturati. Città dove è diventato impossibile far arrivare medicinali e convogli alimentari.

Aleppo: Gli ospedali, avverte l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, sono affollati all’inverosimile di persone con ferite gravissime. Nella zona ancora controllata dai ribelli anti-Assad, ospedali da campo e cliniche mobili non sono più operativi, messi fuori uso dai ripetuti bombardamenti governativi siriani sulla parte est della città. Lo annuncia sempre l’Oms.

Se oggi stai uscendo di casa per andare a comprare i regali natalizi, non uscire. Se stai ridendo non ridere. Se sei triste oggi almeno smetti di esserlo. Se stai piangendo smetti di piangere. Se odi smetti di odiare. Se ami smetti di amare… Perché questo è il momento di non fare niente se non di pensare che non si può stare più  fermi a guardare i crimini che si stanno commettendo in Siria.

20 donne si sono suicidate perché hanno preferito morire invece che essere rapite, torturate o stuprate. E tutto questo perché?  Per una insensata guerra che è mossa puramente da interessi economici e geografici.

La storia ci insegna che gli uomini si sono sempre uccisi unicamente e solo per il denaro infiocchettando questa vile realtà con orpelli di valore come la religione o l’unita di un popolo, di una etnia, ecc. Ma ora fermiamoci un attimo a pensare a un’altra verità e cioè che il denaro per cui si compiono gli orrori più grandi solo una cosa non può comprare: il tuo tempo. Ogni giorno abbiamo a disposizione 24 ore, 1.440 minuti e 86.400 secondi . E non possiamo fare in un giorno tutto ciò che vorremmo fare perché abbiamo solo 24 ore. Tutto il denaro del mondo non è sufficiente a comprarci un minuto di più. E una volta che un minuto è perduto, è perduto definitivamente. Per sempre.

Allora è importante chiedersi: stiamo utilizzando bene il limitato tempo che abbiamo a disposizione? Il mondo sta utilizzando bene il tempo che ha a disposizione? Me lo chiedo perché in Siria sono rimaste solo le Ong, come MSF, Oxfam, Croce Rossa Internazionale ad aiutare i civili, lasciate completamente sole dal resto della Comunità Internazionale, ONU compresa. Allora dobbiamo pensare di investire bene ogni minuto del nostro tempo.

Oggi voglio smettere di fare tutto ciò che sto facendo e pensare a come apportare cambiamenti positivi nella mia vita e in quella degli altri. Oggi fermiamoci tutti e chiediamoci  se ci stiamo focalizzando sulle cose importanti, quelle che contano veramente per la nostra vita e per quella degli altri.

Malala, premio Nobel per la Pace, in un appello lanciato su Facebook per porre fine alle disumanità che si stanno consumando in Aleppo dice “…. La storia non cade dal cielo, siamo noi che la facciamo” .

Perché la differenza è che io, tu, tutti noi, nelle 24 ore che abbiamo a disposizione ogni giorno, possiamo scegliere di fare la differenza nel mondo oppure no.

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

Redazione

PHI Foundation

TEMPO: CONOSCERE IL VALORE DEL TEMPO

TEMPO: CONOSCERE IL VALORE DEL TEMPO

 

TEMPO: LA FELICITÀ NON SI TROVA NEI SOLDI, MA NEL TEMPO

 

Tempo: Sapete cos’è il tempo.  Fin da bambini siamo portati a credere che i soldi facciano la felicità.

Riversiamo il nostro desiderio di sentirci appagati con il possesso degli oggetti, come se fossero effettivamente l’origine del benessere.

Cresciamo convinti che il possesso delle cose ci rendano felici e di conseguenza diventiamo ossessionati dal denaro.

Perché senza denaro, non possiamo acquistare tutti quegli oggetti che vediamo dappertutto: in televisione, sui social network, sui giornali, indosso alle persone famose e sorridenti.

Fin dalla tenera età, ci convinciamo che il denaro sia il bene più prezioso.

Non solo iniziamo a giudicare gli altri in base a questo parametro (più ne hai, più vali), ma facciamo dei soldi la nostra ossessione.

Per molti, l’equazione “+ denaro = + cose = + felicità” è una verità intoccabile.

Il problema è che tutti noi, prima o poi, ci ritroviamo in un punto della nostra vita nel quale il denaro non conta assolutamente niente.

E quando ci arriviamo, ci rendiamo conto che c’è un bene molto più prezioso. Il tempo perduto!

 

L’importanza del Tempo!

Non esiste niente di più importante del Tempo.

Quante volte abbiamo detto “Se potessi, darai via tutto ciò che possiedo per avere più tempo”.

Il bene più importante non è il denaro ma il tempo!

I soldi si possono accumulare e perdere. Si può essere ogni giorno più ricchi o più poveri. Gli oggetti si acquistano, si rompono e si buttano per acquistarne altri.

Si può sempre trovare un modo per aumentare il proprio denaro o i propri beni, ma non c’è nessun modo per aumentare il proprio tempo a disposizione.

Sembra scontato, vero?

Eppure non lo è.

Pensaci: fin dall’infanzia siamo stimolati a inseguire tante cose, ma non il tempo.

Ci viene detto di studiare per ottenere un bel lavoro, che ci permetta di comprare una casa grande e un’automobile potente.

Quando diventiamo adulti, quell’istinto è ancora dentro di noi, più forte che mai, infatti non scegliamo il lavoro che più ci piace e gratifica, ma quello che paga meglio.

Il falso mito che vuole la ricchezza materiale uguale alla felicità ci contagia da piccoli e ci spinge, da grandi, a non dire mai di no di fronte all’opportunità di fare soldi. Anche quando non ne avremmo alcun bisogno. Anche a scapito delle nostre relazioni, delle nostre passioni e della nostra salute.

Più lavoriamo e più siamo euforici, perché non pensiamo ad altro che al denaro che guadagneremo. Ma in realtà si tratta di un’illusione. Forse la più grande illusione dei nostri tempi.

Mentre insegui il denaro, il tempo passa inesorabile!

Lavori, lavori e lavori, inseguendo una ricchezza che non sarà mai sufficiente. Perché se quando hai zero ti sembra fantastica la prospettiva di avere 100, quando finalmente hai 100 pensi che sarebbe grandioso avere 1.000. E quando arrivi a 1.000 ti chiedi: “Perché non arrivare a un milione?”

Nel frattempo, il tempo passa. Inesorabile.

Le giornate filano via senza lasciare traccia. Sono tutte maledettamente uguali, perché si basano su attività ripetitive: ogni giorno ti rechi a lavoro e ripeti sempre le stesse azioni. Giorno dopo giorno, decennio dopo decennio.

Ci sono persone molto fortunate, che adorano il proprio lavoro. In loro abbiamo sempre visto una felicità rarissima: quella di occupare il proprio tempo e guadagnarsi da vivere facendo ciò che amano.

La stragrande maggioranza degli esseri umani, però, non è felice del proprio lavoro.

Il paradosso di preferire il denaro al tempo!

Tanti si svegliano ogni mattina con il malumore e si presentano a lavoro nervosi. Quando capiscono di essere insoddisfatti, hanno una sola possibilità per tirare avanti: anestetizzare la mente.

Rendere la mente impermeabile a quei pensieri pericolosi (uno su tutti: “non è che sto buttando la mia vita?”) è l’unico modo per continuare ad inseguire il guadagno materiale. Ed è quello che tutte le istituzioni ci mettono in testa fin da piccoli: la fatica, le rinunce, le sofferenze, il mito del “portare la croce” sono caratteristiche necessarie per venire ricompensato (forse) un domani.

Ma il denaro che ricevi in cambio non è in grado di comprare il tempo perso ad essere infelice e insoddisfatto.

Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi risiede nel pensiero fisso di milioni di persone quando sono sul posto di lavoro:

Spero che oggi il tempo passi in fretta

Non è forse assurdo?

Come si può sperare che l’unico bene impossibile da recuperare o acquistare finisca velocemente?

Sembra pura follia, eppure, quando si è accecati dall’idea di guadagnare soldi, anche questo ragionamento appare sensato. Purtroppo non lo è.

L’idea che la felicità sia legata al denaro, si basa su un’altra grande illusione.

 

Non invidi i soldi dei milionari, ma il loro tempo!

Tutti invidiano i milionari, ma per il motivo sbagliato. Crediamo di ammirare le loro vite per i soldi che hanno in banca, in realtà non è così: ciò che invidiamo è il tempo che hanno a disposizione.

Sai perché vorresti essere il milionario di turno? Al fine di possedere il tempo di fare ciò che vuoi!

Gran parte delle persone sono costrette a lavorare almeno cinque giorni su sette, spesso otto ore al giorno. È un’attività logorante, che priva di energie e tiene lontani i nostri sogni di felicità.

Ciò che differenzia davvero i milionari da tutti gli altri non sono le auto di lusso e le ville con la piscina. Il loro bene più prezioso non è il denaro, ma il tempo che hanno a disposizione per fare ciò che vogliono.

Il denaro, di per sé, non rende felici. Se lo crediamo è perché ci siamo fatti convincere che avere tanti soldi significhi avere più tempo da dedicare a noi stessi, ai nostri cari e alle nostre passioni.

In realtà la felicità si trova ben lontana dalla superficialità del materialismo.

 

La felicità è nelle emozioni, non nelle cose!

Pensa ai momenti più belli della vita.

Uno dei motivi per cui partecipiamo a PHI Foundation è condividere il vero senso della felicità.

Che non sta nelle cose, ma nelle esperienze, nelle sensazioni, nei rapporti con gli altri.

Niente di tutto ciò deve per forza avere a che fare con il denaro.

 

La felicità non è costosa è gratis!

In certi casi il denaro aiuta a essere felici. È inutile negarlo.

La vera domanda è un’altra: è davvero necessario essere ricchi per essere felici?

La risposta è una sola: No!

Moltissime esperienze meravigliose sono alla portata di tutti.

Ci fanno sentire vivi, pieni di gioia, realizzati.

Ci rendono felici.

Pensa a quando ci siamo innamorati per la prima volta, oppure a quando abbiamo raggiunto un importante traguardo o semplicemente abbiamo fatto ridere un’altra persona.

Quanto eravamo felice in quei momenti?

 

Riempi la tua vita di emozioni e sarai felice!

Si può essere davvero felici anche senza avere niente.

C’è chi vive di sole emozioni ed esperienze.

E se ci sembra di non esserne in grado, magari perché siamo stati corrotti da anni di educazione improntata al consumo e all’importanza del denaro.

Il piacere di aiutare o donare il proprio tempo per rendere felici chi non lo è più.

Devi essere milionario per provare queste sensazioni? No!

 

La felicità è nel tempo, non nel denaro!

Ciò che ci serve davvero è il tempo.

Il tempo di esplorare, conoscerci, innamorarci, sentirci pieni di vita.

Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo e dovremmo dargli la nostra priorità.

Dovremmo scegliere un lavoro che ci piaccia profondamente e valorizzi il tempo che abbiamo a disposizione.

Un’esistenza vissuta a pieno non è quella di chi passa quarant’anni rinchiuso in quattro mura a digitare cifre di fronte a uno schermo.

Quando vai in pensione e sei privo di forze, non saprai che fartene di tutti i soldi accumulati.

Il vero scopo della vita non può mai essere il semplice arricchimento monetario.

Ciò che ci farà sorridere, da anziani, sarà guardarci indietro senza rimpianti ma con il cuore pieno di ricordi meravigliosi.

Non si può comprare la consapevolezza di aver dato un senso al nostro percorso in questo mondo.

 

Imparare ad essere come il tempo!

È vero: cercare di avere più tempo non è facile.

Ma vale la pena provarci, perché il tempo scorre inesorabile.

Al tempo non importa niente del denaro, delle responsabilità, delle apparenze, di ciò che gli altri ritengono giusto.

E a volte anche noi dovremmo essere come il tempo: semplicemente dovremmo scorrere inarrestabili verso la nostra felicità.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY 

 

Natalia Agafonova

PHI Foundation

NOSTRA ITALIA: UNO STRANO PAESE

La settimana scorsa è stato pubblicato un mio articolo  https://phifoundation.com/pensar-male-si-peccato/ dove riflettevo a voce alta ponendo delle domande all’Italia e tutti voi italiani (depredati giornalmente dei vostri diritti).

 

La nostra amata Italia è davvero uno strano Paese: ogni anno favorisce l’emigrazione all’estero di molte migliaia di giovani Italiani laureati indotti ad eseguire lavori umili (come i lavapiatti), ma mantiene i clandestini a vivere in albergo.

 

L’Italia è un Paese che lascia i propri concittadini colpiti dalla tragedia del terremoto a dormire nei container, ma ospita i profughi in centri di accoglienza come quello di Villa Camerata, una villa rinascimentale immersa nel verde a due passi dal centro storico di Firenze.

 

A Rapallo i migranti dimorano presso l’Istituto delle Orsoline http://www.orsolinerapallo.it/, una struttura residenziale di lusso, avendo a disposizione inoltre: spiaggia privata, campetto da calcio, palestra, wi-fi e pocket money con lo scopo di affrontare le spese di tutti i giorni.

 

Poi il Governo non trova i soldi per sistemare gli esodati, lasciati senza lavoro e senza pensione.
L’accoglienza dei clandestini costa alla collettività italiana più di 4 miliardi di euro l’anno, ma queste sono solo le cifre ufficiali, mentre quelle reali non sono date conoscerle, ma si presume che siano molto più alte di quanto si pensi.

 

Il Governo provvede alle spese della Marina Militare e della Guardia di Finanza per le operazioni in mare, di cui non è dato conoscere il costo. Sappiamo però che questo stesso governo non trova le risorse per pagare la manutenzione e la benzina per le auto delle forze dell’ordine.

 

Si distaccano migliaia di poliziotti per le operazioni d’identificazione, con costi certamente non irrisori, mentre le Mafie spadroneggiano in tutto il territorio italiano.

 

Non si conoscono nemmeno i costi aggiuntivi affrontati dal sistema sanitario nazionale per la gestione delle emergenze migranti: in compenso i pronto soccorso degli ospedali sono al collasso come il resto di tutte le infrastrutture italiane.
Non c’è più da meravigliarsi di nulla in un Paese dove i cittadini (sudditi) sono tenuti a raccogliere gli escrementi dei loro cani, mentre gli stranieri ospiti possono fare i loro bisogni sui marciapiedi e in qualsiasi altro luogo gli aggrada.

 

Tutto questo accade per il famigerato denaro e affinché pseudo non profit, ONG, Coop, possano avvantaggiarsi in un business che fa arricchire più della droga! Questo dicevano i trafficanti Carminati e Buzzi!

 

Forse il mondo di mezzo esiste veramente e concludo con un post pubblicato l’atra settimana, quando un’immagine dice più di cento parole.

 

Alessandro Roma
PHI Foundation