AMICI DI MARCO ONLUS

AMICI DI MARCO ONLUS

Arriva la MILANO RELAY MARATHON 2017 degli AMICI DI MARCO ONLUS

 

AMICI DI MARCO ONLUS: A pochi giorni dalla Amici di Marco ONLUS, associazione no profit che prende il nome da Marco Ladavas, ragazzo prematuramente scomparso nel 2003, è già pronta per una nuova marathon che si terrà il 2 aprile. Lo scopo di AMO -così la chiamano coloro che la sostengono fedelmente- è di raccogliere fondi per aiutare i bambini e i ragazzi in alcune delle nazioni più povere della terra.

AMICI DI MARCO ONLUS

E’ una nobile causa ma sempre più difficile in un momento storico in cui chiunque di noi è costretto a fare i conti in tasca prima di lasciarsi andare a qualche piccola offerta che, incredibilmente, in molti paesi lontani potrebbe dare vita a veri e propri miracoli. Paesi lontani come l’Eritrea dove l’associazione senza scopo di lucro Amici di Marco ONLUS vorrebbe costruire un centro giovanile nella città di Decamerè o per la quale si sta adoperando per consentire una costante fornitura di latte in polvere per i bambini dell’orfanotrofio di Hebo. Ma anche come l’Etiopia dove uno degli obbiettivi di questa ONLUS è quello di portare avanti il progetto di presidio igienico (dalla disinfezione di una sala operatoria alla potabilizzazione delle acque) già cominciato nel 2014 al centro “Dawn of Hope”, asilo, scuola elementare e sede di laboratori di avviamento al lavoro per adulti a Bahir Dar. E la lista dei desideri non finisce qui perché da ben 10 anni la famiglia di Marco, radunatasi in seguito alla morte del ragazzo nell’associazione Amici di Marco ONLUS, si impegna con dedizione e serietà per contribuire concretamente al sostegno di bambini poveri e di famiglie disagiate attraverso ponderate attività di fundraising che avvicinino ai loro obbiettivi tutti coloro che sono interessati ad aiutare il prossimo con speranza e positività. My name is hope è il sottotitolo di questa corsa solidale e nell’attesa che il lieto fine sia ad attenderli dietro la porta per non sbagliare, andiamo a correre con gli Amici di Marco ONLUS!

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

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IN VESPA FINO IN LAPPONIA: IL VIAGGIO DEL SORRISO

VESPA FINO IN LAPPONIA: IL VIAGGIO DEL SORRISO

IN VESPA FINO IN LAPPONIA: IL VIAGGIO DEL SORRISO

 

La Lapponia, la sede del villaggio di Babbo Natale: questa la meta dell’incredibile avventura, il Viaggio del Sorriso, che Alessandro Pozzi vivrà a bordo della sua vespa per battere il guinness dei primati, percorrendo quasi 4 mila chilometri in soli 8 giorni.

Un viaggio che Alessandro Pozzi affronterà al fine di sostenere le iniziative della fondazione Il Ponte del Sorriso Onlus, per aiutare i bambini ricoverati in ospedale.

Questa fondazione, nasce nel 2010, per volontà del Comitato Tutela Bambino in Ospedale (associazione che, dal 1992, sostiene i bambini ricoverati e le loro famiglie) e si occupa di: promuovere attività nei reparti per aiutare i bambini ricoverati con giochi, sorrisi, colori e spazi vivaci; gestire una casa di accoglienza, realizzata dalla stessa fondazione, per ospitare le famiglie dei bambini o delle donne che si rivolgono  all’Ospedale Del Ponte per le cure, ma risiedono lontano dal centro ospedaliero; sostenere l’ospedale donando arredi, apparecchiature, attrezzature e finanziando progetti di ricerca scientifica.

VESPA FINO IN LAPPONIA: IL VIAGGIO DEL SORRISO

Sono ben  400 i volontari operativi che prestano servizio nei reparti per Il Ponte del Sorriso e circa 10 mila i bambini che ogni anno usufruiscono della attività della fondazione, per un totale di ben 70 mila ore di volontariato donate ogni anno e di circa 3 milioni di euro investiti per le attività nei reparti, nell’ Ospedale del Ponte e nella casa di accoglienza.

Il Viaggio del Sorriso permetterà ad Alessandro Pozzi non solo di recapitare direttamente a Babbo Natale, nel suo villaggio in Lapponia, le letterine che i bambini del reparto di pediatria scriveranno nei prossimi mesi, ma anche di fare da volano per raccogliere fondi destinati a questi bambini, per regalar loro un sorriso per ogni kilometro che macinerà a bordo della sua vespa.

Il viaggio partirà nella prima settimana di Agosto 2017 da Varese: Alessandro Pozzi, a bordo della sua vespa d’epoca color crema del 1959, attraverserà Svizzera, Germania, Danimarca e Svezia per arrivare fino in Finlandia, all’estrema regione delle Lapponia, precisamente a Rovaniemi.

Sostieni anche tu il Viaggio del Sorriso e le altre iniziative promosse dalla fondazione il Ponte del Sorriso con una semplice donazione, senza dimenticare che  “Un bambino in ospedale non è un piccolo adulto, ma prima di tutto un bambino”.

 

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Mediazione Carceraria: Un progetto italiano affidato al crowdfunding

Mediazione Carceraria Crowdfunding

Mediazione Carceraria: Un progetto italiano affidato al crowdfunding

 

Mediazione Carceraria

Sai di cosa si occupa Sesta Opera? Hai mai sentito parlare di “mediazione carceraria tra pari”? Il primo progetto europeo di “mediazione tra pari” è italiano e si finanzia in rete!

Sesta Opera San Fedele (Associazione di Volontariato Penitenziario O.N.L.U.S.) nasce a Milano nel 1923 ed è una delle più antiche associazioni di assistenza carceraria operanti in Italia. Oggi può contare sul sostegno di circa 200 volontari che prestano il loro servizio a Milano e dintorni. Nel 2015 il supporto complessivo dato dai volontari è stato di circa 30.000 ore. Gli ambiti in cui Sesta Opera agisce sono:

    • Assistenza Intramuraria (Casa Circondariale San Vittore, Casa di Reclusione di Opera, Casa di Reclusione di Bollate, Reparto detentivo presso l’Ospedale San Paolo e Centro di Prima Accoglienza)
    • Assistenza extramuraria (Centro di Ascolto, Sportello Informativo e Gestione strutture di accoglienza)
    • Detenzione Domiciliare e Misure Alternative
    • Formazione (Corsi di Formazione e Partecipazione a manifestazioni e convegni)

Il carcere è troppo spesso un luogo di gravi conflitti fra i detenuti, pertanto, non tutti sanno che è un ambiente socialmente invivibile: un luogo di educazione alla violenza. Eppure secondo la Costituzione le pene dovrebbero tendere alla rieducazione e al reinserimento sociale. Per questo motivo Sesta Opera, Associazione italiana di volontariato carcerario, da sempre impegnata su queste tematiche, sta operando concretamente per realizzare il primo progetto di “mediazione carceraria tra pari” in Italia. Il programma trae ispirazione dai risultati ottenuti nel carcere messicano di Hermosillo dove questo metodo è stato introdotto nel 2005. Guarda il video!

Ora è più chiaro cos’è la “mediazione carceraria tra pari”?

La mediazione carceraria tra pari è una pratica innovativa nata in America Latina circa dieci anni fa. Prevede di scegliere e formare, all’interno della popolazione carceraria, persone che siano in grado di gestire e risolvere pacificamente i confitti che insorgono fra i loro compagni detenuti e fra i detenuti e le loro famiglie. Anche in un ambiente difficile come il Messico, l’esperienza di mediazione carceraria nel carcere di Hermosillo ha dato risultati importanti: nel 2005 i conflitti fra carcerati provocavano un suicidio la settimana e un ferito grave ogni tre giorni. Dopo due anni di mediazione in carcere non si verificavano più morti a causa di liti. Ma non è solo questo: il carcere era diventato un ambiente migliore. L’istituzione si è impegnata a migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Enti e imprese hanno sviluppato nel carcere attività di formazione e lavoro e molti mediatori, una volta usciti, hanno deciso di continuare la loro attività di mediazione fuori dal carcere, nella società.

Il progetto pilota europeo di “Mediazione tra pari” è italiano e Sesta Opera ha scelto di partire dal Reparto Femminile della casa di reclusione di Bollate, a Milano, prevedendo un corso di formazione alla mediazione dei conflitti a un gruppo di detenuti selezionati con l’aiuto di volontari, educatori e agenti. Al termine del percorso di formazione inizieranno le prime attività di mediazione tra pari.

In particolare il progetto è articolato in quattro fasi:

  1. Nella prima fase si precisano le risorse disponibili e necessarie per dare avvio alla sperimentazione e se ne verifica la reale fattibilità nella struttura individuata.
  2. Nella seconda fase il gruppo di lavoro definisce un programma dettagliato di formazione e vengono individuati tra i carcerati coloro che esprimono le caratteristiche più adatte per diventare “mediatori”.
  3. Nella terza fase si terrà il corso vero e proprio.
  4. Nella quarta fase si inizierà a mettere in pratica quanto appreso. Parallelamente si verificheranno i primi risultati ottenuti L’obiettivo della mediazione è quello di lavorare “nella comunità” e “con la comunità” per ristabilire la comunicazione dove questa è tesa o interrotta. Il progetto è avviato sperimentalmente nel carcere di Bollate, reparto femminile e coinvolge, oltre le detenute, la direzione, gli educatori, la Polizia Penitenziaria e gli agenti di custodia. “Ci aspettiamo di ottenere una considerevole riduzione dei contrasti interni alle strutture carcerarie italiane”, commenta Guido Chiaretti, Presidente di Sesta Opera San Fedele. “Infatti, i risultati ottenuti in Messico ci autorizzano a essere fiduciosi: grazie alla presenza di un mediatore ogni 25 detenuti, a Hermosillo non ci sono stati più casi di suicidio a tre anni dall’inizio della pratica della Mediazione tra Pari e gli atti di autolesionismo sono sensibilmente diminuiti”. L’analisi degli esiti della sperimentazione nella casa di reclusione di Bollate sarà alla base della definizione dei criteri di declinazione di nuovi progetti da replicare in altre istituzioni carcerarie italiane ed europee.

Per fare tutto questo, c’è bisogno del supporto di molte persone, anche del tuo. Sesta Opera riesce a finanziare parte del costo totale del progetto, ma mancano ancora € 12.000 per arrivare a coprire tutte le spese previste. Aiuta Sesta Opera a raggiungere il primo traguardo di € 5.000. Dal 30 gennaio 2016 è infatti accessibile su l’iniziativa promossa da Sesta Opera.

Cerca il progetto “mediazione carceraria” e fai la tua donazione

Si può sostenere questa iniziativa per il desiderio di migliorare la vita delle persone detenute e delle loro famiglie ma anche per migliorare la società. Sono tutte motivazioni più che valide.

Sostieni il progetto!

Un carcere più sicuro garantisce una società più sicura: la soluzione pacifica dei conflitti educa alla non violenza.

 

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Content Marketing per la tua ONP

Content Marketing per la tua ONP

Ecco alcuni Tools per creare una strategia di content marketing per la tua ONP

 

Content Marketing: Come associazione non profit, giustamente, vuoi mettere in atto una strategia di content marketing che attragga, insegni e motivi.

Di strumenti utili per creare e diffondere contenuti ce ne sono tantissimi. Ognuno di questi tools può essere utile per raggiungere il proprio obbiettivo. Qui di seguito, ti propongo quelli che secondo me sono indispensabili.

Content Marketing per la tua ONP

Canva

Creare contenuti di visual marketing per i social media, e non solo, non è mai stato così facile. Attraverso lo strumento gratuito Canva’s puoi creare immagini e grafiche uniche per tua campagna di raccolta fondi. La parte migliore è che non bisogna essere dei designer per utilizzare questo tool. Canva mette a disposizione template ottimali per la creazione e la diffusione dei tuoi contenuti. Non ti resta che provare.

Canva

la registrazione tramite google + o facebook rende il tool semplice e intuitivo.

Content Marketing per la tua ONP

Espandi il tuo pubblico

Raggiungere più persone è fondamentale per portare a termine con successo la tua campagna di raccolta fondi. Ecco alcuni strumenti che posso aiutare a diffondere la vostra mission

– WordPress – Utilizzando questa piattaforma creare contenuti per il tuo blog è semplicissimo. WordPress è gratuito ed esistono molti template che ti aiutano a realizzare il tuo blog.

– LinkedIn – Linkedin Pulse è una funzione attiva, per ora, per pochi eletti che hanno il profilo italiano. Per utilizzare questa piattaforma di personal blogging basta cambiare lingua e impostare il profilo in inglese

Content Marketing per la tua ONP

Condividi e pianifica la tua strategia

Condividere i propri contenuti è importante. Grazie a tools con Hootsuite o Postpicker programmare i propri contenuti non è mai stato cosi facile:

Hootsuite – Il piano gratuito ti permette di gestire e organizzare 3 account social

PostPickr – é l’Hootsuite italiano, è possibile programmare post su: Facebook, Twitter, Linkedin, Pintarest, Instagram e telegram

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

 

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Strumenti finanziari per il non profit

Strumenti finanziari per il non profit

Strumenti finanziari per il non profit

Welfare e benessere sociale

La crisi economica che ha colpito i nostro Paese negli ultimi anni ha fatto si che il mondo non profit percorresse nuove strade verso la raccolta fondi, cercando e trovando nuovi strumenti finanziari che potessero sostenere e supportare gli importanti progetti a sfondo sociale che da sempre portano avanti. In passato i bisogni sociali riguardavano la sola famiglia interessata, o al massimo si allargavano alla comunità di appartenenza. Il reale cambiamento arriva quando personaggi come Adriano Olivetti introducono il concetto di benessere sociale basato sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito per il bene della comunità. L’imprenditore credeva nell’idea di comunità e il suo sogno era quello di creare una fondazione composta da classi sociali disparate, enti pubblici, università, così da eliminare ogni differenza economica, ideologica e politica.

Oggi il problema principale del welfare è l’invecchiamento inesorabile della popolazione. In quest’ottica aumenta la richiesta di assistenza da parte degli anziani da un lato, mentre diminuiscono le risorse, umane in primis, per contribuire alla spesa sociale dall’altro. E’ proprio in questo contesto che prende piede una proposta di Shared Social Responsability, con in fine di unire e coordinare diversi attori: Pubblica Amministrazione, organizzazioni non profit, imprese sociali, organizzazioni for profit, volontariato, imprese. In questo senso l’Italia ebbe un primato di best practice, grazie alla Lee istitutiva delle cooperative sociali. Oggi si è un po’ perso l’entusiasmo a causa del pesante scenario fiscale al quale sono sottoposte questo tipo di imprese non profit.

Raccolta fondi oggi

Ecco che in uno scenario simile la nostra popolazione da il meglio, cercando e proponendo nuovi strumenti finanziari per sopperire alla carenza di intervento da parte dello Stato e per smuovere gli animi degli addetti ai lavori nella ricerca di soluzioni alternative.

Il non profit oggi può contare su molteplici tipologie di fundrasing, che spaziano dai bandi nazionali a quelli europei, dalle donazioni private ai social bond. Un ampio scenario al quale attingere, scegliendo di volta in volta la soluzione più adatta a sostenere il progetto.

Di ultima generazione è il crowdfunding, strumento innovativo per le ONP di raccolta fondi che permette di creare un maggior coinvolgimento dei propri stakeholders.

Il crowdfunding ha radici ben radicate nel tempo, dove crowd sta per folla e funding sta per finanziamento. Oggi è stato reinterpretato come raccolta fondi dell’era digitale. La sua rapida diffusione odierna è dovuta, soprattutto, all’espansione del fenomeno dei social media, utilizzati appunto per la raccolta di capitali. In altre parole le piattaforme digitali sono uno spazio di condivisione, nel quale vengono scambiate idee e progetti con capitali da parte di un gruppo di persone accomunati da valori simili. L’aspetto positivo dei social media è proprio la capacità di coinvolgere il maggior numero possibile di persone e sostenitori, in grado di raggiungere ogni luogo: elemento fondamentale per la buona riuscita di un progetto.

Oltre al crowdfunding esistono altri strumenti finanziari, molto simili a quelli utilizzabili da persone fisiche.

Tra questi i social bond, obbligazioni tradizionali che vanno a sostenere economicamente iniziative non profit. Il meccanismo è molto simile a quelli dei bond tradizionali, ossia hanno un limite prestabilito per il rimborso, prevedono un pagamento periodico degli interessi, possono avere tasso fisso o variabile. Il concetto che sta alla base è mutuato dal social impact bond anglosassone, dove la matrice è però un ente pubblico. Per noi, con una impostazione banco-centrica, l’ente di riferimento resta la banca. Oggi la potenzialità dei social bond non è ancora stata misurata.

Accanto a questi i mini-bond, ovvero obbligazioni emesse da un’impresa non quotata con l’obiettivo di raccogliere nuove risorse economiche grazie ad una diversificazione delle fonti di finanziamento, diminuendo la relativa dipendenza dagli istituti di credito. Si tratta, in altre parole, di uno strumento complementare al finanziamento bancario tradizionale, al quale molte cooperative sociali sono interessate, soprattutto quelle legate al settore agroalimentare.

Restano validi i tradizionali bandi, nazionali ed europei, ai quali partecipare con le idee progettuali. In pratica sono questi gli strumenti maggiormente utilizzati dalle ONP, che predispongono un ufficio apposito per la ricerca bandi. Sono fondamentalmente le fondazioni bancarie ad offrire il maggior numero di bandi ai quali partecipare, una su tutti è la Fondazione Cariplo, che da anni si prodiga affinché il mondo del non profit possa avere gli strumenti necessari per intervenire in maniera profonda sui bisogni della collettività. Diversi gli ambiti di intervento, dai servizi ala persona alla cultura. Un ampio scenario nel quale intervenire con idee progettuali vincenti e, soprattutto, un network sostanzioso.

Accanto ai bandi nazionali vi sono i bandi europei, ai quali è complesso partecipare per i numerosi requisiti richiesti. Tra questi vi è la presenza di un network internazionale consistente. Possiamo dire che è difficile ottenere finanziamenti europei, ma non impossibile. Se avete un’idea degna di attenzione, vincente e siete attorniati da un network di persone e realtà con le quali condividete i valori e vision, andate a prendervi il vostro posto al sole in Europa e date valore alle vostre idee.

Gli strumenti finanziari sono diversi, la raccolta fondi ha molteplici possibilità di intervento. Non vi resta che provare e riprovare, per fare del bene attraverso il non profit, mettendo sempre il bene comune al centro delle vostre idee.

 

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UNA MANO ALLA VITA

UNA MANO ALLA VITA

 

UNA MANO ALLA VITA SABATO 26 NOVEMBRE AUDITORIUM CARIPLO DI MILANO

Concerto a favore di UNA MANO ALLA VITA ONLUS

Sul palco per il decimo anno i Gospel Times

Special guest: Rejoice Gospel Choir e Enrico Intra

UNA MANO ALLA VITA

Una Mano Alla Vita: PHI Foundation presenta Una Mano alla Vita Onlus che sarà lieta di invitarvi al concerto che si terrà Sabato 26 Novembre alle ore 20:30 presso l’Auditorium Cariplo di Milano (Largo Gustav Mahler) per festeggiare il  trentesimo  anno  della propria costituzione.  L’evento è a sostegno dei progetti dell’Associazione che fornisce assistenza gratuita domiciliare ed in hospice a malati terminali. Nel corso della serata, dedicata alla musica blues, jazz e gospel, si esibiranno il gruppo Gospel Times, il Rejoice Gospel Choir diretti da Gianluca Sambataro e con la partecipazione straordinaria di Enrico Intra.

26 Novembre 1986 – 26 Novembre 2016. Trent’anni di attività e progetti di Una Mano alla Vita Onlus. Un percorso non sempre facile, ma contrassegnato dal raggiungimento di  traguardi importanti. Lo spettacolo proposto è “più di un concerto”, porterà agli ascoltatori una vera e propria carica di energia e di emozioni per festeggiare una duplice ricorrenza: il trentesimo anno di attività dell’Associazione e la decima edizione del concerto che i  Gospel Times hanno dedicato a Una Mano alla Vita. Ne risulterà un evento che verrà ricordato, oltre che per l’interessante omaggio offerto agli spettatori, anche e particolarmente per la vivacità dell’evento che saprà divertire, coinvolgere ed entusiasmare tutto il pubblico presente.

UNA MANO ALLA VITA Onlus, associazione senza fini di lucro, nasce nel 1986 con l’obiettivo di sviluppare e sostenere iniziative sanitarie, assistenziali e sociali per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti in fase  irreversibile e per il supporto alle loro famiglie. L’associazione è riconosciuta giuridicamente dalla Regione Lombardia, è iscritta nel Registro delle Onlus ed è Socio fondatore della Federazione Cure Palliative. Da trent’anni propri medici, psicologi ed infermieri che vengono inseriti in strutture sanitarie pubbliche a titolo completamente gratuito, curano e assistono a domicilio e in hospice i malati terminali con l’utilizzo delle cure palliative.  Maggiori informazioni sul sito www.unamanoallavita.it 

UNA MANO ALLA VITA

Il gruppo dei  GOSPEL TIMES nasce nel 2005 su iniziativa della cantante newyorkese Joyce E. Yuille unitamente a musicisti di alto livello come Julia St. Louis, Kenneth Bailey, Will Weldon Roberson. Artisti dalle personalità e caratteristiche diverse ma tutti accomunati dalla volontà di trasmettere, attraverso un vasto repertorio di traditional e spiritual,  il vero “sound gospel”. In questo concerto al gruppo originario si aggiungeranno il ballerino e coreografo Wendell Simpkins,  Josie St.Aimee e Scheol Dilu Miller. Il gruppo dei Gospel Times sarà accompagnato dai musicisti Stefano Calzolari al piano, Michele Bonivento all’organo, Franco Penatti alla batteria, Sandro De Bellis alle percussioni e Emilio Foglio alla chitarra.

Il REJOICE GOSPEL CHOIR nasce nel 2001 grazie all’iniziativa di Paola Gestori. Rejoice significa: “ Gioisci! Esulta! Fai festa! ” e questo è lo spirito che anima il coro, che mira a trasmettere a chi l’ascolta la stessa carica di gioia e di energia di chi canta. Il RGC è diretto e preparato vocalmente da Gianluca Sambataro, pianista jazz e gospel, che dal 2003 ne segue il progetto artistico e ne arrangia il repertorio dando quell’impronta di originalità che lo caratterizza.

ENRICO INTRA pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano. Si è affermato giovanissimo negli anni ’50 ed è stato tra i primi musicisti italiani ad elaborare un concetto “europeo” di jazz.

Grazie di cuore a voi tutti per il sostegno che ci avete dato in passato e che vorrete darci in futuro: vogliamo potervi raccontare i nostri prossimi trent’anni.

I biglietti per la serata sono acquistabili al prezzo di 31,50/21 euro platea e 26,25/15,75 euro balconata e galleria presso l’Auditorium Cariplo di Milano, sul sito www.vivaticket.it o direttamente presso Una Mano alla Vita Onlus in Via G. Govone 56 a Milano Tel. 0233101271-3476028473, email: umav@unamanoallavita.it – eventi@unamanoallavita.it e sul sito www.unamanoallavita.it

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A Natale Regala un Sorriso

A Natale Regala un Sorriso

Per Natale regala un sorriso: Fondazione Floriani e il suo metodo di cura per i malati inguaribili

 

A Natale Regala un Sorriso: Quante volte ci è capitato di usare con tono stizzito il termine “palliativo”? La Fondazione Floriani supera tale associazione mentale per scavare a fondo nell’etimologia di questa parola e ci racconta come qualcosa di palliativo sia fondamentale in molti casi della vita soprattutto se a ricevere quel qualcosa sono malati inguaribili.

A Natale Regala un Sorriso

Si chiamano Cure Palliative quelle cure che la Fondazione Floriani, associazione senza scopo di lucro, ha l’obbiettivo di diffondere e applicare per curare ogni aspetto della sofferenza dei malati terminali: fisico, psicologico, spirituale e sociale.

Riconosciute dall’ OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità grazie alla Legge n’38 del 2010, queste cure vengono continuamente aggiornate tramite la ricerca scientifica e lo studio grazie al sostegno di donatori e volontari della Fondazione Floriani che si occupano dell’attività di fundraising a 360 gradi: dalla piccola donazione di un pensionato ad  investimenti più importanti che prevedono l’utilizzo di fondi per l’istituzione di Corsi di Medicina Palliativa presso le università italiane.

Nata nel 1977 per volere di Virgilio e Loredana Floriani, entrambi scomparsi, Fondazione Floriani continua negli anni a far conoscere l’importanza di queste cure attraverso iniziative mirate all’attività di raccolta fondi come FONDACO che, per festeggiare la 20^ edizione, anche quest’anno apre le porte dello Studio Zeta di Milano (qui le indicazioni stradali per raggiungere le bancarelle) dalle h.11 del 26 novembre con un delizioso brunch e si chiude con un aperitivo il 29 dello stesso mese.

Solita location e storiche bancarelle in questa iniziativa di fundraising di Fondazione Floriani quindi, ma non solo: particolarissimi oggetti home made attendono i milanesi a caccia dei regali di Natale quest’anno a FONDACO… e chissà mai che, tra un pensierino alla mamma, uno alla moglie o uno al fidanzato, a qualcuno di noi, prima di tornarsene a casa e lasciare la Mostra Mercato di questa ONLUS, venga il desiderio di lasciare a chi è più sfortunato di noi una donazione che gli possa regalare una delle cure più efficaci che ci sia: un sorriso.

 

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Cosa imparare da una campagna virale

Cosa imparare da una campagna virale

Cosa imparare da una campagna virale

 

Cosa imparare da una campagna virale

Cosa imparare: L’International Fundraising Congress è l’evento internazionale più importante per fundraiser e crowdfunder ed è nato con lo scopo di mettere a confronto strategie vincenti.

Secondo Beth Kanter, blogger da anni impegnata sul campo del fundraising, è l’occasione per incontrare una “comunità meravigliosa”.

Qui, scrive sul suo blog, ho incontrato persone impegnate da diversi anni nelle strategie di raccolta fondi: “la cosa più straordinaria è che nessuno di loro si sia presentato o sia stato trattato come una vecchia guardia“…

In ogni sessione del congresso, esperti navigati si incontrano con le new entry nella comunità e il confronto tra idee avviene in clima di massimo rispetto e supporto reciproco.

Nella sessione condotta da Kanter, sono state analizzate due campagne di charity (Ice Bucket Challenge dell’ALS Association e la campagna di Stephen Sutton supportata dall’associazione Teenage Cancer Trust) che sono diventate virali e la discussione ha messo in luce alcuni aspetti molto interessanti intorno all’obiettivo strategico della viralità.

 

Cosa imparare da una campagna virale

Ecco alcuni punti essenziali:

1) Le campagne non possono diventare virali “su richiesta”.

2) Ogni organizzazione deve monitorare costantemente gli effetti di una campagna e aggiustare il tiro in corsa per rispondere in modo appropriato e aumentare le potenzialità virali della campagna.

3) Le organizzazioni devono essere guidate dall’umiltà e non da uno spirito di controllo. La cultura verticale non è sufficientemente agile, secondo Kanter, per “nutrire il potenziale virale di una campagna“.

4) I risultati non stupefacenti raggiunti nel primo anno, non devono condizionare la ricerca del successo negli anni successivi: in entrambi i casi analizzati, il primo anno di campagna ha comunque raggiunto alcuni successi particolari, tra cui quello di ottenere un consenso ampio tra la cosiddetta “fetta normale” di pubblico (ovvero il pubblico non direttamente o indirettamente coinvolto con la malattia).

5) Tutte e due le campagne sono riuscite a raccogliere intorno a loro individui “iper-connessi” (o influencers) con reti molto vaste di followers, fans, etc.

6) Il segreto del successo di ciascuna campagna non è stato solo nelle “iper-connessioni” in sé, ma nella capacità di queste connessioni di provocare e caricare una storia di emozioni.

7) Raccontare una storia che tocchi profondamente il cuore è essenziale: entrambe le campagne hanno raccontato una storia autentica, emozionale e avvincente, dove l’eroe era il testimonial e non l’organizzazione.

8) Tutte e due le organizzazioni hanno dovuto confrontarsi con l’improvvisazione, piuttosto che con un copione già scritto, nel campo della leadership: azione che ha richiesto un continuo feedback e un monitoraggio continuo delle impressioni del pubblico.

9) Entrambe le organizzazioni si sono focalizzate più sulla crescita della fiducia, piuttosto che del controllo: lasciando addirittura che fossero i loro stessi supporter/donatori a prendere la guida della campagna.

 

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google apps per il non profit

Google Apps per il Non Profit

Google Apps per il Non Profit: Come Funziona?

 

Google Apps per il Non Profit: Sono diverse decine di migliaia le associazioni non profit presenti in Italia, riflesso di un terzo settore in continua crescita ed evoluzione. L’era digitale ha stravolto tutto e per le ONP è impensabile non sfruttare il web come strumento essenziale di visibilità e relazione con volontari e sostenitori.

Il colosso di Mountain View non si è fatto scappare l’occasione e, da un paio di anni a questa parte, ha gradualmente introdotto servizi per le organizzazioni non profit.

Google per il non profit permette alle ONP di utilizzare gratuitamente determinati tools:

  1. Youtube for good, funzioni avanzate per la gestione video
  2. Ad Grants, versione di google Adwords dedicata al non profit
  3. Google apps per il non profit, suite di strumenti che favorisce un interazione più efficace del personale.

google apps

Dopo aver esaminato, passo dopo passo, le funzionalità di Youtube for good e Google Grants non mi resta che chiudere il cerchio analizzando Google apps per il non profit

Come funziona google apps per il non profit?

Semplice e intuitivo, google apps per il non profit consente sia ai principianti, sia ai professionisti di utilizzare più facilmente la suite di strumenti che google mette a disposizione per le ONP.

I benefici dei servizi che google apps mette in campo per le non profit sono:

#Gmail

Crea attraverso Gmail tutti gli account email che ti servono per il personale con la possibilità di utilizzare il tuo dominio personalizzato (ad es.,mario.rossi@dominioassociazione.org)

#Drive

Memorizza file nel cloud: 30 GB di spazio disponibile per archiviare dati, documenti, immagine e ecc… su Gmail e Google Drive per ogni account

#Documenti

Collabora in tempo reale con i tuoi colleghi per prendere decisioni in merito a proposte di sovvenzione, riunioni e altro ancora utilizzando Documenti Google

#Sondaggi

Crea ed effettua sondaggi, valutazioni sulla formazione e registrazioni a eventi utilizzando Moduli che Google offre alla tua ONP

#Calendario

Gestisci appuntamenti e orari attraverso il Google Calendar

#Gruppi

Monitora le discussioni di gruppo e le liste di distribuzione utilizzando Google Gruppi

#Call

Organizza videoconferenze con massimo 15 partecipanti alla volta dal tuo computer desktop o dispositivo mobile. Inclusi nel pacchetto strumenti di condivisione di audio e schermo.

#Assistenza

Assistenza garantita e gratuita 24/7 via telefono, email e chat

Case History

Samasource utilizza google apps per il non profit per promuovere la sua causa. Il suo obbiettivo è quello di far conoscere il lavoro via internet a donne, giovani e rifugiati che vivono in regime di povertà.

L’associazione non profit utilizza la suite di google apps e tutti gli strumenti che il colosso di Mountain View mette a disposizione per monitorare i progressi dei progetti nei diversi Paesi in cui opera.

Mi raccomando, ricorda, la strategia dell’associazione dovrà essere intelligentemente integrata con tutti i canali web. Una campagna di fundraising di successo mette assieme tutti gli elementi che la rete mette a disposizione. E’ impensabile riservare a google o ad un altro canale una strategia separata da quella che è l’attività dell’ONG. 

 

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Google Grants: Come Funziona?

Google Grants: Come Funziona?

Google per il no profit: come funziona Google Grants

 

Google Grants: Sono diverse decine di migliaia le associazioni no profit in Italia, sintomo di un settore in continua evoluzione. Anche per loro il web è diventato strumento essenziale di visibilità e relazione con volontari e donatori.

Google Grants: Come Funziona?

Google non si è fatto sfuggire l’occasione e, da un paio di anni a questa parte, ha gradualmente introdotto servizi per il no profit.

Google per il no profit mette a disposizione delle organizzazioni onlus diversi tools:

  1. Youtube for good permette di accedere a funzioni avanzate come il live streaming e il donate button
  2. Google apps per il no profit elimina i costi dell’IT e favorisce una collaborazione più efficace del personale
  3. Ad Grants è la versione no profit di

Come funziona google per il no profit (Ad Grants)?

Semplice ed efficace, google Ad Grants consente sia ai principianti, sia ai professionisti di lanciare più facilmente campagne di advertising grazie a soluzioni ideate esclusivamente per le organizzazioni no profit di ogni tipo e dimensione.

I benefici dei servizi che google mette in campo per le no profit sono:

  1. Il costo per clic (CPC) massimo è pari a $ 2,00 USD.
  2. Puoi usufruire di pubblicità AdWords gratuita per un valore di $ 10.000 USD (fino a $ 40.000 USD per i partecipanti del programma Grantspro) al mese.

Google Grants

Ora, Come posso rendere più visibile la mia associazione no profit?

Molte organizzazioni si sono già messe all’opera. Ecco alcune funzioni e consigli che possono aiutarti a rendere più visibile la tua onp grazie a Google per il no profit:

Raggiungi un pubblico più vasto

Google Grants ti permette di impostare campagne Adwords gratuite per un valore di $ 10.000 USD al mese. La piattaforma messa in campo da google mostrerà i tuoi annunci di ricerca alle persone in cerca di organizzazioni no profit.

Attraverso questo servizio si ha la possibilità di intercettare la domanda latente, ovvero raggiungere persone che ignorano l’esistenza della tua associazione.

Scrivere annunci performanti non è facile, per cui eccoti un breve articolo che spiega come cavarsela negli oscuri meandri di google Adwords in poco tempo.

Incrementa le donazioni

Google Ad Grants rende più semplice agli utenti fare donazioni per la tua causa. Se è più facile donare, gli utenti saranno più propensi a farlo.

donazioni

Informazioni più dettagliate

Dopo aver pubblicato gli annunci, attraverso google analytics e il monitoraggio delle conversazioni puoi entrare in possesso di informazioni utili che ti aiuteranno a performare meglio il tuo annuncio.

Mi raccomando, ricorda, la strategia dell’associazione dovrà essere intelligentemente integrata con tutti i canali web. Una campagna di raccolta fondi di successo sfrutta tutti gli elementi che la rete mette a disposizione. E’ impensabile riservare a google o ad un altro canale una strategia separata da quella che è l’attività dell’ong. 

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YouTube per il non profit: come funziona?

Youtube per non profit: come funziona?

YouTube per il non profit: come funziona?

 

YouTube per il non profit rivoluziona il modo di fare fundraising. Non sfruttare questo strumento per aumentare la portata della tua raccolta fondi è pura follia.

YouTube conta oltre un miliardo di utenti, quasi un terzo di tutte le persone presenti sul web. Ogni giorno, da ogni parte del globo, milioni di persone guardano centinaia di milioni di ore di video su YouTube generando miliardi di visualizzazioni. Le statistiche per il non profit parlano chiaro: le ONG generano su YouTube più di 4 miliardi di visualizzazioni ogni anno.

Ora, alcune domande sorgono spontanee: come posso integrare YouTube nella mia strategia di raccolta fondi? Quali sono gli strumenti che posso utilizzare per migliorare la mia campagna di fundraising?

YouTube per il non profit: ecco come funziona!

Dal 2013 il colosso di Mountain View ha messo in campo soluzioni innovative per il non profit. Le caratteristiche del programma sono funzionalità avanzate:

  1. Live streaming per interagire direttamente con i tuoi sostenitori,
  2. Donate button per raccogliere donazioni direttamente dal canale,
  3. Overlay (banner) supportato da una call to action
  4. Annotazioni esterne

Come posso utilizzare queste funzionalità? Scopriamolo assieme:

Live Streaming

Trasmettere live sul tuo canale di YouTube può essere l’ideale per promuovere eventi o attività di volontariato. La diretta streaming è un potente strumento che permette ai sostenitori di rimanere sempre aggiornati.

Live streaming youtube

Mi raccomando, non ridurti a mostrare solo ed esclusivamente l’evento, sii creativo, diventa gli occhi e le orecchie del tuo pubblico. Suscita nello spettatore curiosità e stai pur certo che non abbandonerà lo streaming

Donate button

Inserire il pulsante per effettuare direttamente da youtube la donazione renderà più efficace la tua campagna di raccolta fondi. Purtroppo questa funzionalità è presente solo in America e in Gran Bretagna.

Ma ecco la buona notizia, con un po’ d’astuzia è possibile aggirare l’ostacolo. Inserire il link all’interno della copertina può costituire una soluzione intuitiva per risolvere il problema.

Donate button youtube

Overlay

Creare overlay di invito all’azione per le riproduzioni video è senz’altro un’ottimo strumento per convogliare traffico al sito o alla pagina di una specifica campagna.

Overlay - youtube per non profit

L’overlay compare appena la riproduzione del video inizia. Quando uno spettatore clicca sul banner verrà reindirizzato ad uno specifico url.

Annotazioni

Puoi utilizzare le annotazioni per aggiungere interattività ai video della tua associazione. Le schede possono indirizzare i donatori verso un URL specifiche (da un elenco di siti idonei) e mostrare immagini personalizzate, titoli e inviti all’azione, in base al tipo di scheda.

Le campagne video dell’associazione dovranno essere intelligentemente integrate con tutti i canali web dell’associazione. Una campagna di raccolta fondi di successo mette assieme tutti gli elementi che la rete mette a disposizione. E’ impensabile riservare a YouTube o ad un altro canale una strategia separata da quella che è l’attività delle ONG.

Per iscriverti al programma YouTube per il non profit: clicca qui

 

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Volterra il Crowdfunding per salvare l'anfiteatro romano

Volterra: Crowdfunding per salvare Anfiteatro romano

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

Volterra

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A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

 

Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

Volterra, nasce la piattaforma di crowdfunding per tutelare e valorizzare lo scavo dell’anfiteatro romano rinvenuto lo scorso luglio durante la bonifica di corsi d’acqua secondari. Al via la campagna di Fundraising “emozionale”.

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

La giunta comunale ha deciso: “di mettere in campo – si legge nella delibera – ipotesi e strategie volte a riportare alla luce l’importante ritrovamento archeologico, mediante un progetto di comunicazione cross mediale volto a comunicare il ritrovamento del sito archeologico e la sua evoluzione; creare una community intorno ai temi del ritrovamento e attivare l’attenzione della collettività, di investitori e finanziatori; attivare una campagna di fundraising “emozionale” volta a raccogliere favori e contributi da parte della società civile a livello internazionale, al fine di avviare un processo di raccolta fondi in considerazione degli sviluppi e delle dinamiche dal punto di vista culturale e turistico che potrebbero aprirsi.”

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

In accordo con la Sovrintendenza e assieme agli assessorati della Cultura e dell’innovazione tecnologica, verrà lanciata quindi una piattaforma di crowdfunding in grado di recuperare le risorse necessarie per poter riportare alla luce una parte importante di quella che è stata definita una tra le cinque scoperte potenzialmente più interessanti al mondo per l’anno 2016.

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La Stanza dei Compiti!

La Stanza dei Compiti!

La Stanza dei Compiti!

 

Progetto Arca partecipa alla competizione online lanciata da Aviva Community Fund con un progetto dedicato ai suoi piccoli ospiti e alla loro educazione. Si chiama “La Stanza dei Compiti” e potremo votarlo dal 18 febbraio all’8 marzo.
I progetti vincitori saranno co-finanziati con donazioni fino a 10.000 euro.

“La Stanza dei Compiti” vuole essere uno spazio in cui sviluppare un programma educativo e di sostegno allo studio per i bambini del Centro di Accoglienza milanese per Famiglie in Emergenza di Progetto Arca.

Il Centro è provvisto di stanze con bagni e di zone pranzo comuni, ma non dispone ancora di un luogo adatto ad accogliere bambini, che provengono da condizioni di emarginazione e di povertà grave, e che hanno vissuto il trauma di aver perso la propria casa, perciò bisognosi di un’attenzione speciale.
“La Stanza dei Compiti” nasce per colmare questa necessità, e offrire ai nostri giovani ospiti un ambiente sereno e stimolante dove concentrarsi nello studio, seguire corsi di recupero e preparare le lezioni del giorno dopo. Un posto in cui possano studiare e scoprire il piacere dello studio, seguiti da educatori che lavorino anche con le famiglie, spesso non scolarizzate e poco consapevoli del valore della scuola per il futuro dei propri figli.

Il contributo di Aviva Community Fund è importante perché ci permetterà di acquistare tutta una serie di materiali utili per allestire una vera stanza dei compiti con lavagna interattiva, arredi a misura di bambino e cancelleria per la scuola. Grazie al finanziamento, potremo anche organizzare un anno di laboratorio di Arte Terapia.

Ora, per realizzare tutto questo, abbiamo bisogno di quanti più voti possibili!
Registrati sul sito Aviva Community Fund e vota subito la “Stanza dei Compiti”.

Per maggiori informazioni clicca qui.

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Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Il crowdfunding per una scuola SmArt

Mancano poco più di dieci giorni alla chiusura della campagna di crowdfunding più ambiziosa nella storia della piattaforma School Raising: 15000 € l’obiettivo della raccolta.

 

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Di cosa si tratta

Il progetto si chiama “Be smArt per creare un Lab” e vuole creare un laboratorio innovativo digitale per la scuola che lo ospiterà: l’Istituto Malignani di Udine.

E’ un grande progetto ed è difficile racchiuderlo e descriverlo in poche righe.

Il progetto innoverà un’aula già esistente dell’istituto, trasformandola strutturalmente e dotandola di strumenti tecnologici che favoriscano creazione, partecipazione e nuovi metodi didattici e verrà aperto alla comunità e in orario extrascolastico.

Connessione, collaborazione e co-progettazione sono motore, conseguenza e obiettivo del laboratorio SmArt.

I soggetti coinvolti sono molti: docenti e studenti sono i protagonisti, accompagnati per la progettazione dall’associazione Animaimpresa e supportati da diverse imprese del territorio. L’interesse per lo SmArt Lab è arrivato anche da parte di una dottoranda del Politecnico di Milano.

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

La campagna di crowdfunding

E’ forte lo spirito di innovazione sociale che viene comunicato non soltanto dal progetto stesso ma anche dalla scelta di lanciare una campagna di crowdfunding per finanziarne, in parte, le spese.

I docenti e gli studenti della scuola sono stati i protagonisti. Hanno seguito e studiato i dettagli della campagna, hanno scelto i rewards, hanno creato il video e organizzato numerose iniziative per coinvolgere la comunità.

Anche la rilevanza mediatica è stata notevole, portando i ragazzi in onda anche su Striscia La Notizia con Cristina Gabetti che ci ha ricordato che: “Persone motivate, aperte al dialogo e alle nuove tecnologie possono realizzare i loro sogni in tutti gli ambiti. Osate.”

 

I ragazzi del Malignani di Udine ci stanno ancora credendo e hanno sicuramente imparato tanto. La loro campagna di crowdfunding resterà attiva fino, bastano anche soltanto 5 € per contribuire al loro sogno e le ricompense per le donazioni più consistenti sono particolari.

Loro hanno osato. Sono soltanto alcuni tra i numerosi progetti lanciati su School Raising, la prima piattaforma di crowdfunding per la scuola.

Chi ha il coraggio di farsi ispirare dal loro esempio, crederci e mettercela tutta?

 

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Briganti Rugby: al via la raccolta fondi

Briganti Rugby: al via la raccolta fondi

Briganti Rugby: al via la raccolta fondi “I briganti si meritano un prato”

 

Per fare meta bisogna lottare tutti uniti. Al via la raccolta fondi a sostegno dei Briganti Rugby, associazione sportiva nata con l’obbiettivo di offrire, attraverso lo sport, opportunità alternative e attività mirate a favore dei minori di un popoloso quartiere “a rischio” della città di Catania, Librino.

Briganti Rugby: al via la raccolta fondi

In cima alla collina di San Teodoro ci si sporca le mani nel fango. Su quel campo dove prima non c’era nulla oggi c’è speranza. Il Libirino oggi ospita 80.000 abitanti, costruito negli anni 70 per essere una città satellite. La situazione ad oggi non è delle migliori: le costruzioni residenziali iniziate 40 anni fa giacciono all’abbandono, al degrado e alla criminalità. Ma, fortunatamente, sopra quel campo c’e chi, nonostante tutto, la testa non l’abbassa mai.

“Ama l’ovale e odia il razzismo, tutto muscoli e tutto cervello, mischia fino alla vittoria!”

progetto di crowdfunding

I Briganti Rugby ASD Onlus “Librino” nasce nel 2006 con lo scopo di coinvolgere attraverso lo sport i ragazzi di uno dei quartieri più problematici di Catania, ed offrire loro alternative alle esperienze di “strada”.

Nel corso di questi anni – si legge sul sito – l’attività de “I Briganti” è cresciuta senza sosta ed oggi si contano ben 300 atleti a partire dalla under 10 fino ai giocatori della squadra seniores che milita nel campionato di C1 nazionale.”

Il progetto è legato al recupero della area polisportiva del complesso “San Teodoro”. Naturalmente l’area è ben lungi dal potersi considerare riqualificata:

“Il campo da gioco è una distesa di argilla, e benché sia stato da subito utilizzato per allenamenti e partite ufficiali, necessita di fondamentali interventi per la sua fruizione in continuità.”

Per questo motivo nasce il progetto di crowdfunding “I briganti si meritano un prato” che mira a raccogliere 100.000 euro da destinare al rifacimento del campo da gioco.

Per maggiori informazioni visitate la pagina de “I briganti si meritano un prato” cliccando qui.

 

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

 

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Il Social Fundraising e Facebook: un'opportunità di dialogo

Il Social Fundraising X dialogo

Il Social Fundraising e Facebook: un’opportunità di dialogo

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo

Il Social Network per eccellenza strizza l’occhio al Fundraising. Da qualche tempo a questa parte Facebook sembra essere particolarmente interessato ai temi sociali.

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo. Il Social di Mark Zuckerberg ha infatti dato vita ad uno strumento per le realtà non-profit. La Piattaforma nasce per consentire ad apposite pagine Facebook di gestire singole campagne di raccolta fondi.

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo

Il Fundraising diventa Social. Creare una pagina dedicata con contenuti multimediali per una specifica campagna di raccolta fondi d’ora in avanti sarà semplicissimo. Ma, a rendere lo strumento realmente interessante è un’altra funzione. Da adesso sarà infatti possibile raccogliere direttamente le donazione degli utenti grazie al tasto “Fai una donazione” e aumentare la visibilità grazie ai pulsanti condividi e invita.

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo

Ma come Funziona il Social Fundraising su Facebook?

Le potenzialità di questo strumento sono enormi. Il motivo è semplice, essere presenti su Facebook è un vantaggio innegabile. La viralità del mezzo consente di agevolare, e non poco, una campagna di raccolta fondi. Per il non profit si apre una possibilità in più per raccogliere donazioni.

Ma come funziona questo innovativo strumento? Quali sono i reali vantaggi offerti alle realtà non profit Scopriamolo assieme:

#1 Pagina Dedicata:

Avere una pagina dedicata  e confermata permetterà all’organizzazione non profit di poter strutturare una campagna di raccolta fondi mirata ad uno specifico progetto.

#2 Semplificare la donazione:

Ricevere gli aiuti direttamente dalla pagina Facebook. La call to action “Fai subito la tua donazione” è chiara e intuitiva.

#3 Trasparenza:

Tenere sempre aggiornati i donatori (e non) sullo stato di avanzamento di una campagna di raccolta fondi.

#4 Rete:

Facebook è il Social Network più utilizzato sul pianeta. Condividere e invitare amici su una compagna allarga la rete di connessione e può innescare una vera e propria viralità.

Per ora il Fundraising su Facebook è in fase di test. In questa prima fase lo strumento è stato esteso solo alle Organizzazioni Non-Profit con sede negli Stati Uniti. Hanno aderito, al momento, ONP come Save The Children, Unicef e WWF.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

 

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Krowdster: Consigli pratici per una campagna di Crowdfunding

Krowdster: Campagna di Crowdfunding

Krowdster: Consigli pratici per una campagna di Crowdfunding

 

Krowdster: Oggi riportiamo un articolo di Josef Holm , fundraiser e fondatore di Krowdster, una piattaforma americana che si occupa di analisi di mercato e strategia di marketing principalmente rivolte a campagne di Crowdfunding di tipo Equity e Rewards.

Per evitare rischi di male interpretazione di alcuni passaggi dell’articolo, abbiamo preferito pubblicarlo in lingua originale, con l’autorizzazione dell’autore stesso.

Krowdster: Campagna di Crowdfunding

Crowdfunding Launch Checklist:

1. Run a PreCampaign

One of the best things you can do right away, before working on completing the rest of

this list, is to launch a pre-campaign page on Thunderclap.it or LaunchRock . Both services

allow you to quickly and easily create a page that announces your actual crowdfunding

campaign and that is designed to let people subscribe to your email list and pledge to

share your campaign on social media when it launches. The typical duration of a

pre-campaign is 60-90 days.

2. Legal & Taxes

Unless you are already incorporated, make sure to set up an LLC for your crowdfunding

project and get a business bank account. Revenue from rewards campaigns and

pre-sales of goods are taxable income so talk to your CPA. LLCs are rather simple and

inexpensive to set up on sites like Legalzoom .

3. Social Media

Another thing you cannot start soon enough is to bolster is your social media presence.

No matter how many or few followers you have, you’ll likely need more to reach your

goal and this takes time. Tools like Crowd Builder make it very easy to gain a highly

targeted and engaged following on Twitter. This will get you between 1000-3000 new

followers per month and allow you to promote your pre-campaign as your audience

grows. How do you know if your social media following is strong enough to reach your

crowdfunding goal? Social Capital Gauge is a big data powered tool that can tell you

based on over 600,000 analyzed Kickstarter and Indiegogo campaigns. Building an

audience on social media takes time and should be started 3-6 months before launching

your campaign depending on your crowdfunding type, funding goal and current follower

count.

4. Research and Picking the Right Platform

Depending on the kind of crowdfunding campaign you want to run, you have a plethora

of platforms at your disposal. Don’t assume that the well known platforms like Kickstarter

and Indiegogo automatically are your best bet. These platforms are very cookie cutter

and there is a lot of competition for eyeballs in the form of other campaigns. For film &

video projects you could check out Tubestart or to raise up to $50m in a so called

Mini-IPO via Regulation A+ there is Bankroll.Ventures . Generally, smaller platforms are

much more willing to go out of their way to support projects and offer niche specific

features that are lacking on the mainstream platforms.

5. Set Funding Goal

Much has been written about setting the right funding goal and yet it remains somewhat

of a crystal ball science. Because every campaign and every situation is unique, you have

to do your own calculations. In the most basic scenario your funding goal needs to

include these things:

Cost of completing the project

+ Cost of fulfilling rewards

+ Legal

+ PR & marketing

+ Platform & processing fees: ~10%

+ 30% cushion

= Minimum Funding Goal

Remember that only about 2% of all crowdfunding campaigns raise more than $100k and

setting a too ambitious goal can deter backers. It’s better to reach your goal in the first

week and have 3 weeks left to reach stretch goals and riding the wave of being

successfully funded. A much more elaborate approach to setting the right rewards price

point can be found in the free ebook titled “ How to set Crowdfunding Goals

Krowdster: Campagna di Crowdfunding

6. Set Reward Tiers

It makes sense to research the most successful campaigns similar to yours and see which

rewards did better than others. There’s also data on what price poinork ts wbest in

certain Kickstarter and Indiegogo categories. The best rewards are those you can digitally

fulfill and that have no risk of being delayed. According to Indiegogo, the most popular

reward price point is $25, on Krowdster you can see a statistical comparison of

Kickstarter, Indiegogo, Tubestart, Rockethub and Pozible rewards pricing tiers, filtered by

categories.

7. Craft Your Story

Your story is the written description of your crowdfunding campaign that will be visible

on your campaign page and is one of the most important elements of your campaign. In

business plan terms this is your “executive summary” and should include what your

project is about, what you need the money for and what you offer in return, as well as

anything else that potential backers may need to know to be able to decide whether or

not to support your campaign. Make your story at least 400-600 words and include

images or renderings of prototypes as well as video to drive the message home. Have

your story reviewed by complete strangers and optimize it based on their feedback until

your messaging is clear and concise.

8. Make a Video

The campaign pitch video is without a doubt the most important marketing tool you have

available. A well-made video, and I don’t mean thousands of dollars spent on fancy sound

design and animations, but a video that tells your story in an engaging and genuine way

is what you want. Keep your pitch under 3-4 minutes and tell the most exciting

information right at the beginning to keep people watching the rest of your video. From a

production standpoint it is not important aim for a Hollywood grade production value.

People know that you are strapped for cash as after all you are crowdfunding. On the

contrary, spending too much time on a video may make you come across as having to

make up for lack of substance with putting on a pretty show. Simply don’t insult your

viewers with bad lighting and sound and you’ll be fine.

9. Secure the First 30%

This is arguably the hardest thing to accomplish but also an important constant in most

successful campaigns across all platforms and verticals. Let’s circle back to #5 of this list

and remember the challenge of setting the right funding goal. Let’s assume that your

minimum funding goal is $50,000 which means that you need to secure $15,000 (30%)

from partners, friends and family who will make their pledge as soon as your campaign

goes live to give you that initial push your campaign needs to stand a chance of going

viral and attracting pledges from strangers.

10. Prepare PR & Media Outreach

Media outlets, journalists and bloggers play a pivotal role in the crowdfunding ecosystem

and it is important to understand that simply running a crowdfunding campaign is no

longer newsworthy. In order to get coverage for your project, it is crucial to have followed

all the steps above and to build media lists of highly targeted journalists and bloggers

who have covered topics in your niche. Influencer Search is a tool to quickly identify

influencers, journalists and bloggers in any vertical and connect with them on social

media. You also need to build lists of media outlets and news sites that publish content

in your niche that went viral. You also need a well written press release that you can

share with the media. Here’s a blog post on how to write the perfect press release for

your crowdfunding campaign .

For more crowdfunding education and marketing solutions visit www.Krowdster.co

 

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Sebastiano de Falco: primo maggio con Marina

Sebastiano de Falco: primo maggio con Marina

Sebastiano de Falco: primo maggio con Marina

 

Sebastiano de Falco: Primo Maggio con Marina & Sebastiano

Sebastiano de Falco: Un anno è trascorso da quando Marina Galatioto è stata ospite a Lugano (CH) presso gli uffici dell’organizzazione non profit PHI Foundation incontrando il leader Sebastiano de Falco, cogliendo immediatamente l’opportunità di affrontare il tema della mission perseguita e cioè il sostegno alle altre organizzazioni non profit e principalmente in tre punti:

 

  1. Sostegno nella digitalizzazione delle ONP;
  2. Dare la massima visibilità online – offline;
  3. Supporto nella raccolta fondi.

 

Il risultato dell’incontro è stato documentato dettagliatamente da Marina nell’articolo pubblicato su Linkedin che riportiamo di seguito quattro articoli di riferimento a Business Check Up il nuovo strumento di Due Diligence che possiamo affermare molto intelligente e immediato Business Check-Up, la soluzione ai nuovi modelli finanziari per un’idonea documentazione, lo Strumento Finanziario di esamina e valutazione Capitale Operativo e risoluzioni eventuali punti critici emersi dall’analisi bilanci e riscontro degli Adeguati Assetti, Portafoglio Crediti e flussi Capitale Circolante, rileva Rating Finanziario e Rating ESG, Pre-Money Valuation, Business Plan, con il fine di realizzare una Presentazione conforme alle richieste di Banche, Finanziarie, Assicurazioni, Investitori.

https://it.linkedin.com/pulse/business-check-up-best-pratice-il-business-check-up-wdvdf?trk=organization_guest_main-feed-card_feed-article-content#:~:text=Business%20Check%20Up%2C%20consente%20di,su%20tutti%20i%20comparti%20aziendali.

https://it.linkedin.com/pulse/business-check-up-violazione-dellobbligo-di-predisporre-wanaf?trk=article-ssr-frontend-pulse_more-articles_related-content-card

https://it.linkedin.com/pulse/business-check-up-per-verificare-stato-di-salute-apabf?trk=article-ssr-frontend-pulse_more-articles_related-content-card

https://it.linkedin.com/pulse/innovativa-due-diligence-il-business-check-up-tejzf?trk=article-ssr-frontend-pulse_more-articles_related-content-card

 

 

Dove sono evidenzianti gli argomenti salienti dell’attività della PHI Foundation indirizzata al sostegno del terzo settore orientato al non profit.

 

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La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Live-streaming: uno strumento che non può mancare nella social media strategy di una No Profit

Live-streaming: social media strategy

Live-streaming: uno strumento che non può mancare nella social media strategy di una No Profit

 

Live-streaming: Cos’è il live-streaming?

Live-streaming: Per una No Profit la classica lettera di direct marketing non è sufficiente per mantenere l’engagement del target di riferimento e sempre più è divenuta fondamentale l’integrazione di strumenti di promozione sia offline che online. La multicanalità, di conseguenza, prevede la prassi di comunicare in modo diversificato a seconda del canale scelto allo scopo di catturare l’attenzione al momento giusto e con il messaggio giusto.

Ad esempio, uno degli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma Facebook per consentire un’interazione più coinvolgente, è il servizio Live-streaming. Questo può fare la differenza per trasformare la relazione con i propri utenti in una esperienza unica. Per varie ragioni:

1)      il Live-streaming ha un’immediatezza che i video registrati non hanno. Pensiamo alla potenza evocativa che potrebbe avere una ripresa live di un medico di Emergency mentre sta operando in sala o un video di Action Aid che riprende in diretta la somministrazione a un bimbo malnutrito di cibo altamente proteico, oppure alla capacità di coinvolgimento emotivo che susciterebbe una intervista live rilasciata ad Amnesty International da un condannato alla pena di morte;

2)      gli utenti possono interagire istantaneamente con la diretta e commentare quello che stanno vedendo. L’interazione live dà la possibilità alla tua campagna di sensibilizzazione o di raccolta fondi, di ricevere feedback immediati, capire quali sono le eventuali criticità e quindi le aree di miglioramento;

3)      il Live-streaming permette di aumentare la audience a ogni sessione. Attraverso l’email marketing puoi raggiungere gli utenti che sono già nella tua lista o, se anche acquisti “contatti freddi”, non è detto che questi siano veramente interessati alla tua attività. Mentre il Live-streaming può aprirti a segmenti nuovi e interessati, a cui prima non avevi pensato. Eventi, dibattiti o campagne: qualsiasi momento può essere trasformato dalla tua No Profit in un’occasione per intrattenere dal vivo più users.

4)       il Live-streaming trasforma il tuo content in “dialogante” e “vivente”. Immaginate una campagna per il 5×1000 come ne potrebbe essere avvantaggiata. L’utente sarà più favorevole a firmare nella dichiarazione dei redditi a favore della tua associazione No Profit dopo che lo hai fatto entrare nella “umanità” del brand avvicinandolo ai tuoi valori e alla tua missione con un linguaggio comune e accessibile a tutti.

Infine c’è una novità: Facebook ha annunciato l’aggiornamento dell’algoritmo che porterà alla riorganizzazione della classificazione dei video sulla bacheca degli utenti privilegiando quelli di maggiore durata, a differenza di quanto avveniva prima.

Allora che aspetti? Trasmettere in diretta da Facebook è molto semplice: basta un clic sull’icona Live.

Il tuo pubblico sarà più gratificato nel seguire in diretta le attività della tua No Profit perché gli starai dando un pezzettino di te, della tua vita di tutti i giorni.

La vita è possibilità, è valorizzare le esperienze di ciascuno e interrogarsi sugli eventi che accadono, il live-streaming può facilitare proprio questo percorso.

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

Se vuoi aiutarci in questo compito, sostienici attraverso un contributo cliccando su questo link.

 

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Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

Bandi in scadenza: le organizzazioni no profit hanno ancora tempo per partecipare.

 

Per le organizzazioni no Profit che sono sempre alla ricerca di bandi con i quali presentare i propri progetti e reperire fondi, menzioniamo alcune prossime scadenze da segnare sul calendario.

Ci sono ancora pochi giorni per presentare la richiesta di contributo ordinario alla Fondazione CRT, la finestra temporale entro la quale inviare la documentazione si chiude al 30 settembre 2024 e vi possono partecipare le organizzazioni no profit che operano nei seguenti settori:

  • Arte e Cultura
  • Ricerca e Istruzione
  • Welfare e Territorio

Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

La Fondazione CRT ha individuato per l’anno 2023 tre priorità: a) contributi erogati a sostegno delle progettualità degli enti; b) promozione dello sviluppo economico e sociale a favore delle fasce più deboli; c) creazione partenariati sul territorio con sviluppo delle attività di raccolta fondi attraverso nuovi strumenti (crowdfunding, ecc..).

Altra possibilità è data dal Bando del Servizio Civile Nazionale 2024, pubblicato il 6 settembre sul sito del Dipartimento, scadrà alle ore 14 del 17 ottobre. Tutti gli enti iscritti all’albo nazionale e agli albi regionali e delle Province autonome sono ancora in tempo per presentare un progetto.

Un’attenzione particolare per le zone terremotate: le organizzazioni no profit aventi sedi operative nelle zone colpite dal sisma di agosto, possono inviare una manifestazione di interesse per realizzare i progetti del Servizio Civile Nazionale, finalizzati ad aiutare la comunità nella ripresa della vita quotidiana.

Per quanto riguarda invece la Tavola Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi), sono da poco usciti gli elenchi dei progetti ammessi al finanziamento, sia per l’estero che per l’Italia. E’ possibile verificare i progetti approvati al seguente link.

Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

A partire dal mese di ottobre, fino al 30 novembre 2024, sarà possibile scaricare ed inviare la modulistica per le nuove richieste di finanziamento http://www.ottopermillevaldese.org/come_presentare_un_progetto.php

Possono parteciparvi tutti gli Enti ed Opere di altre Chiese evangeliche o cristiane, Agenzie ed Organismi ecumenici, Enti, Associazioni, Agenzie e Opere laiche, Organizzazioni Non Governative. La Tavola Valdese finanzia progetti sociali, culturali e assistenziali per promuovere pace, sviluppo, istruzione, informazione e solidarietà.

Buon lavoro!

 

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