Social Media Day

Mashable SMDAY Italia

PHI Foundation Media Partner di Mashable SMDAY Italia

 

Mashable SMDAY: E’ con grande piacere che comunichiamo di aver stipulato una Media Partnership con Mashable Social Media Day Italia, relativamente all’evento Mashable Social Media Day Italy + Digital Innovation Days 2017.

L’evento è uno degli appuntamenti più importanti in Italia per tutto il mondo digital e per la comunicazione.

Suddiviso in 3 giornate dal 19 al 21 Ottobre, il Social Media Day prevederà la presenza di circa 70 relatori, selezionati tra i migliori esperti del settore, tutti professionisti con un importante bagaglio di esperienze italiane e internazionali e che ricoprono posizioni di rilievo all’interno di importanti realtà aziendali e imprenditoriali.

Mashable SMDAY

Sono previste circa 4.500 persone, tra aziende, addetti ai lavori, studenti e semplici curiosi, che dalle 9 della mattina alle 19 della sera affolleranno le sale del Talent Garden di Milano, luogo dove si svolgerà l’evento.

Giunto ormai alla sua 4^ edizione, l’evento è organizzato dalla talentuosa Eleonora Rocca, che ha accettato la sfida propostagli 4 anni fa da Mashable per lanciare anche in Italia un appuntamento annuale, come già avveniva in altre nazioni.

L’obiettivo principale del Social Media Day è quello di aggiornare e formare il pubblico presente attraverso strategie concrete e case study di successo presentate dai migliori professionisti del settore.

Inoltre, permettere ad aziende, consulenti, imprenditori ed addetti ai lavori di confrontarsi, conoscersi e spesso, far nascere nuove collaborazioni o sviluppare progetti comuni.

Mashable SMDAY

PHI Foundation da sempre promuove la Social Innovation come uno dei driver che possono guidare il nostro futuro economico e sociale, pertanto ha accolto con molto piacere la richiesta del Social Media Day di affiancare e sostenere l’evento attraverso il suo sito e i suoi canali social.

Infatti nel sito di Phi Foundation è presente uno spazio dedicato all’evento dove è possibile anche acquistare i biglietti ad un prezzo promozionato. (acquistare i biglietti)

Fare parte di una comunità significa anche aggiornarsi e confrontarsi con gli altri, il Social Media Day è un’ottima occasione per poter fare formazione curando le relazioni personali.

Noi saremo presenti durante tutti i 3 giorni, speriamo di vedervi li.

 

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Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Il crowdfunding per una scuola SmArt

Mancano poco più di dieci giorni alla chiusura della campagna di crowdfunding più ambiziosa nella storia della piattaforma School Raising: 15000 € l’obiettivo della raccolta.

 

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Di cosa si tratta

Il progetto si chiama “Be smArt per creare un Lab” e vuole creare un laboratorio innovativo digitale per la scuola che lo ospiterà: l’Istituto Malignani di Udine.

E’ un grande progetto ed è difficile racchiuderlo e descriverlo in poche righe.

Il progetto innoverà un’aula già esistente dell’istituto, trasformandola strutturalmente e dotandola di strumenti tecnologici che favoriscano creazione, partecipazione e nuovi metodi didattici e verrà aperto alla comunità e in orario extrascolastico.

Connessione, collaborazione e co-progettazione sono motore, conseguenza e obiettivo del laboratorio SmArt.

I soggetti coinvolti sono molti: docenti e studenti sono i protagonisti, accompagnati per la progettazione dall’associazione Animaimpresa e supportati da diverse imprese del territorio. L’interesse per lo SmArt Lab è arrivato anche da parte di una dottoranda del Politecnico di Milano.

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

La campagna di crowdfunding

E’ forte lo spirito di innovazione sociale che viene comunicato non soltanto dal progetto stesso ma anche dalla scelta di lanciare una campagna di crowdfunding per finanziarne, in parte, le spese.

I docenti e gli studenti della scuola sono stati i protagonisti. Hanno seguito e studiato i dettagli della campagna, hanno scelto i rewards, hanno creato il video e organizzato numerose iniziative per coinvolgere la comunità.

Anche la rilevanza mediatica è stata notevole, portando i ragazzi in onda anche su Striscia La Notizia con Cristina Gabetti che ci ha ricordato che: “Persone motivate, aperte al dialogo e alle nuove tecnologie possono realizzare i loro sogni in tutti gli ambiti. Osate.”

 

I ragazzi del Malignani di Udine ci stanno ancora credendo e hanno sicuramente imparato tanto. La loro campagna di crowdfunding resterà attiva fino, bastano anche soltanto 5 € per contribuire al loro sogno e le ricompense per le donazioni più consistenti sono particolari.

Loro hanno osato. Sono soltanto alcuni tra i numerosi progetti lanciati su School Raising, la prima piattaforma di crowdfunding per la scuola.

Chi ha il coraggio di farsi ispirare dal loro esempio, crederci e mettercela tutta?

 

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Il Social Fundraising e Facebook: un'opportunità di dialogo

Il Social Fundraising X dialogo

Il Social Fundraising e Facebook: un’opportunità di dialogo

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo

Il Social Network per eccellenza strizza l’occhio al Fundraising. Da qualche tempo a questa parte Facebook sembra essere particolarmente interessato ai temi sociali.

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo. Il Social di Mark Zuckerberg ha infatti dato vita ad uno strumento per le realtà non-profit. La Piattaforma nasce per consentire ad apposite pagine Facebook di gestire singole campagne di raccolta fondi.

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo

Il Fundraising diventa Social. Creare una pagina dedicata con contenuti multimediali per una specifica campagna di raccolta fondi d’ora in avanti sarà semplicissimo. Ma, a rendere lo strumento realmente interessante è un’altra funzione. Da adesso sarà infatti possibile raccogliere direttamente le donazione degli utenti grazie al tasto “Fai una donazione” e aumentare la visibilità grazie ai pulsanti condividi e invita.

Il Social Fundraising un’opportunità di dialogo

Ma come Funziona il Social Fundraising su Facebook?

Le potenzialità di questo strumento sono enormi. Il motivo è semplice, essere presenti su Facebook è un vantaggio innegabile. La viralità del mezzo consente di agevolare, e non poco, una campagna di raccolta fondi. Per il non profit si apre una possibilità in più per raccogliere donazioni.

Ma come funziona questo innovativo strumento? Quali sono i reali vantaggi offerti alle realtà non profit Scopriamolo assieme:

#1 Pagina Dedicata:

Avere una pagina dedicata  e confermata permetterà all’organizzazione non profit di poter strutturare una campagna di raccolta fondi mirata ad uno specifico progetto.

#2 Semplificare la donazione:

Ricevere gli aiuti direttamente dalla pagina Facebook. La call to action “Fai subito la tua donazione” è chiara e intuitiva.

#3 Trasparenza:

Tenere sempre aggiornati i donatori (e non) sullo stato di avanzamento di una campagna di raccolta fondi.

#4 Rete:

Facebook è il Social Network più utilizzato sul pianeta. Condividere e invitare amici su una compagna allarga la rete di connessione e può innescare una vera e propria viralità.

Per ora il Fundraising su Facebook è in fase di test. In questa prima fase lo strumento è stato esteso solo alle Organizzazioni Non-Profit con sede negli Stati Uniti. Hanno aderito, al momento, ONP come Save The Children, Unicef e WWF.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

 

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Sebastiano de Falco: primo maggio con Marina

Sebastiano de Falco: primo maggio con Marina

Sebastiano de Falco: primo maggio con Marina

 

Sebastiano de Falco: Primo Maggio con Marina & Sebastiano

Sebastiano de Falco: Un anno è trascorso da quando Marina Galatioto è stata ospite a Lugano (CH) presso gli uffici dell’organizzazione non profit PHI Foundation incontrando il leader Sebastiano de Falco, cogliendo immediatamente l’opportunità di affrontare il tema della mission perseguita e cioè il sostegno alle altre organizzazioni non profit e principalmente in tre punti:

 

  1. Sostegno nella digitalizzazione delle ONP;
  2. Dare la massima visibilità online – offline;
  3. Supporto nella raccolta fondi.

 

Il risultato dell’incontro è stato documentato dettagliatamente da Marina nell’articolo pubblicato su Linkedin che riportiamo di seguito quattro articoli di riferimento a Business Check Up il nuovo strumento di Due Diligence che possiamo affermare molto intelligente e immediato Business Check-Up, la soluzione ai nuovi modelli finanziari per un’idonea documentazione, lo Strumento Finanziario di esamina e valutazione Capitale Operativo e risoluzioni eventuali punti critici emersi dall’analisi bilanci e riscontro degli Adeguati Assetti, Portafoglio Crediti e flussi Capitale Circolante, rileva Rating Finanziario e Rating ESG, Pre-Money Valuation, Business Plan, con il fine di realizzare una Presentazione conforme alle richieste di Banche, Finanziarie, Assicurazioni, Investitori.

https://it.linkedin.com/pulse/business-check-up-best-pratice-il-business-check-up-wdvdf?trk=organization_guest_main-feed-card_feed-article-content#:~:text=Business%20Check%20Up%2C%20consente%20di,su%20tutti%20i%20comparti%20aziendali.

https://it.linkedin.com/pulse/business-check-up-violazione-dellobbligo-di-predisporre-wanaf?trk=article-ssr-frontend-pulse_more-articles_related-content-card

https://it.linkedin.com/pulse/business-check-up-per-verificare-stato-di-salute-apabf?trk=article-ssr-frontend-pulse_more-articles_related-content-card

https://it.linkedin.com/pulse/innovativa-due-diligence-il-business-check-up-tejzf?trk=article-ssr-frontend-pulse_more-articles_related-content-card

 

 

Dove sono evidenzianti gli argomenti salienti dell’attività della PHI Foundation indirizzata al sostegno del terzo settore orientato al non profit.

 

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La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Stupefatto, avevo 14 anni, ma la droga molti più di me

Stupefatto: avevo 14 anni

Stupefatto, avevo 14 anni, ma la droga molti più di me

Stupefatto, spettacolo teatrale per la prevenzione

Stupefatto: Rico e io siamo amici da tantissimi anni, ho letto il suo libro, ho portato i miei figli a vedere le sue prime conferenze perché non volevo che cadessero nella trappola della droga e per mia fortuna non è successo.

Da quei tempi Enrico ne ha fatta di strada tenendo conferenze frontali a migliaia e migliaia di ragazzi ai quali spiega cos’è davvero la droga.

 Spettacolo Stupefatto

Il suo libro, “Stupefatto, avevo 14 anni, ma la droga molti più di me”, viene portato in scena per tutta Italia da Fabrizio De Giovanni della Itineraria Compagnia Teatrale.

È stato visto da oltre 50.000 persone e nel 2013 è stato premiato dal Presidente della Repubblica.

Fare prevenzione è di vitale importanza per evitare che la piaga della droga si diffonda e rovini intere generazioni, come è successo per quella di Enrico degli anni Ottanta, gli anni anche di Christiana F.

 Spettacolo Stupefatto

Il libro racconta della sua esperienza, e anche lo spettacolo, sono quindi totalmente autobiografici. Entrambi stanno riscuotendo un enorme successo tanto che tra pochi mesi Enrico e Fabrizio andranno a ritirare un altro premio prestigioso.

Ma, aldilà del successo, libro e spettacolo stanno aiutando migliaia di giovani, ragazzini e adolescenti a capire meglio cosa sia la droga e quali conseguenze possa portare.

 

Stupefatto, non solo libro, non solo uno spettacolo, ma una corrente di pensiero per la prevenzione alle droghe e l’educazione dei ragazzi

 

L’associazione di Enrico, si chiama Gli Amici della Vita da anni si prodiga per fare prevenzione andando nelle scuole, dove porta conferenze, spettacoli. Chiunque può mettersi in contatto e organizzare un incontro. I nostri adolescenti sono gli uomini e le donne di domani, il futuro dell’umanità dipende da loro.

 

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PHI Foundation

PHI Smart City Program

PHI Smart City Program

Social Innovation Community: #PHI Smart City Program

 

PHI Smart City Program è un progetto studiato e pianificato da PHI Foundation con l’obiettivo di connettere idee e persone all’interno di una Community estesa che abbia come scopo quello di innovare e valorizzare l’ecosistema culturale e sociale, attraverso la promozione di nuove pratiche relazionali e la creazione di nuove reti di contatti interpersonali.

PHI Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo Organizzazioni Non Profit locali nello sviluppo del progetto nelle singole aree d’influenza.

Il progetto PHI Smart City Program vuole mettere in rete e in connessione tra loro i cittadini di un circoscritto ambito territoriale e stimolare l’ecosistema culturale locale per promuovere Innovazione Sociale nell’ambito delle attività del terzo settore.

L’obiettivo è di qualificare le competenze e incrementare la consapevolezza dei cittadini già attivi sui temi di innovazione sociale, sviluppo locale e partecipazione, individuando le criticità e le potenzialità più caratteristiche del territorio; elaborando innovativi modelli di crescita economica locale adottando nuovi strumenti, progettando iniziative sociali e culturali che riguardino la comunità locale di riferimento.

Alle organizzazioni che aderiranno al programma “Local PHI City Program” sarà offerto supporto e consulenza in termini di visibilità e di opportunità nella creazione della propria Local Community.

Inoltre sarà data la possibilità di costituire una “PHI Local” o aderire al network di “PHI City Program” anche mediante un organizzazione Non Profit preesistente.

Tra gli obiettivi delle PHI Local vi è il supporto all’evoluzione e crescita del terzo settore nell’area locale, frutto di aggregazioni di più associazioni locali alle quali PHI Foundation fornirà tutto il suo contributo in termini di sviluppo relazionale sia con gli enti locali che con tutta la filiera di attori che si occupano di tematiche sociali in quel territorio.

Alcune delle attività e dei servizi che PHI Foundation si impegna a mettere a disposizione delle PHI Local, oltre alla formazione gratuita, sono: Massima Visibilità con lo sviluppo online di una Social Community e realizzazione di Eventi Locali, flusso e ottimizzazione delle risorse finanziarie tramite strumenti di marketing innovativo.

PHI Smart City Program

Un nuovo modo di concepire l’impegno sociale, accrescere l’economia locale, creare nuovi posti di lavoro, tutelare il bene comune.

Entra anche tu a far parte della “Community PHI Smart City Programm” di PHI Foundation Social Innovation Community.

 

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DUE CUORI UNA CAPANNA

DUE CUORI UNA CAPANNA

Sabina Santucci e Giorgio D’Ambrosio, “due cuori una capanna”.

 

DUE CUORI UNA CAPANNA

Sabina Santucci e Giorgio D’Ambrosio, “due cuori una capanna”. Nonostante la loro disabilità prestano preziosa opera di sostegno di “Digital Volunteer” e “Promotori Associativi” presso la PHI Foundation.  https://phifoundation.com/figlio-non-sei-i…ssere-mio-figlio/ ‎

 

Due cuori una capanna e cioè una famiglia, “Sabina e Giorgio” silenziosamente alcuni giorni addietro hanno lanciato il loro grido d’aiuto in Facebook, pubblicando un post che qui di seguito riportiamo integralmente:

 

Salve amici di Balsorano e della valle roveto, mi rivolgo a voi perché ho bisogno del vostro aiuto, come ben sapete io con la mia consorte siamo ricoverati presso una struttura a Perugia ma il 30 settembre veniamo dimessi. Antonella Buffone ci ha trovato una casetta ma abbiamo bisogno di tutto dal momento che la biancheria ed altro che è nella casetta in via Nazionale dove abitavamo è inservibile essendo esposta a ratti formiche ed altro. chiunque di voi mi può aiutare portando ciò che ritiene utile dal momento che non abbiamo nulla presso la sala parrocchiale di Balsorano contattando don Silvano Casciotti, Mauro Lancia, o il sindaco Antonella Buffone Abbiamo bisogno del vostro aiuto, vi ringrazio”.

 

AIUTIAMO LA FAMIGLIA SABINA E GIORGIO

PHI Foundation chiede di sostenere questa raccolta fondi a favore di Sabina e Giorgio al fine di permettere a questa famiglia (disabili al 100%) l’acquisto di mobilia per arredare una piccola casetta assegnata dal comune. 

 

CHI SONO SABINA E GIORGIO?

Sabina Santucci sposata con Giorgio D’Ambrosio da 18 anni; sono ambi due invalidi civili al 100% con patologie più o meno gravi, la moglie Sabina sofferente di psicosi con schizofrenia acuta e il marito Giorgio poliomielitico.

Sono stati sfrattati dalla casetta asismica dove vivevamo a Balsorano nel mese di gennaio 2017 per il cedimento di una porzione di solaio, spostati in diverse strutture per poi essere trasferiti il 1° di marzo 2017 a Perugia presso un centro riabilitativo di cui è stato pubblicato un articolo https://phifoundation.com/perugia-centro-socio-riabilativo-ed-educativo-pavone/.

Dal momento che le entrate economiche di Sabina e Giorgio sono esclusivamente la pensione sociale di circa 290 euro pro capite e non avendo possibilità economiche a disposizione, chiediamo a tutti voi un sostegno (anche con piccolissimo contributo) al fine di acquistare la mobilia per arredare la casetta assegnata dal comune di Balsorano.

La casetta in oggetto di pochi metri quadrati é sprovvista di tutto il necessario, dalla cucina, al letto, non ha neanche la stufa per riscaldarsi d’inverno.

La piccolissima struttura è completamente vuota ma sicuramente con il generoso contributo di tutti noi potremo renderla abitabile.

E stato stimato che 6 -7 mila euro sono sufficienti ad acquistare il far bisogno necessario e vi chiediamo di aiutarci a far vivere decorosamente la famiglia di Sabina e Giorgio.

La cosa è al quanto urgente poiché Sabina e Giorgio saranno trasferiti nella piccola casetta nell’ultima settimana di settembre 2017.

 

 

DUE CUORI UNA CAPANNA

Chiunque vuole aderire e dare un piccolo aiuto lo potrà fare direttamente donando un contributo volontario.

 

Per gli amici Networkers che vogliono aiutare con un piccolo sostegno, possono donare anche tramite Paypal trasferendo il contributo che si vuol donare.

 

Grazie ancora alle migliaia di persone che hanno fatto sentire la propria solidarietà nel sito PHI Foundation e sulle nostre pagine social Facebook, Linkedin, Twitter, Google + donando il loro tempo e la condivisione dell’appello di aiuto.

 

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Supernova Torino: Social Innovation Festival

Supernova Torino: Social Innovation Festival

Supernova Torino: Social Innovation Festival

 

 

Torino, capitale italiana dell’innovazione, ha ospitato il Festival Supernova, uno dei primi grandi appuntamenti per parlare di Social Innovation in Italia.

Un evento vincente sin dalla sua apertura ospitata nell’edificio simbolo dell’innovazione a Torino, il Grattacielo Intesa Sanpaolo: prenotazioni esaurite, sala gremita di persone curiose di scoprire le declinazioni concrete di questa “esplosione stellare”.

Supernova Torino: Social Innovation Festival

Qual è l’impatto di tecnologia, innovazione e creatività sull’ambiente? Questo il tema attorno a cui ruotava il festival. Tanti i punti di vista offerti, diverse le esperienze raccontate, molti gli spunti e le nuove domande su cui continuare a riflettere.

Vero palcoscenico della manifestazione nelle giornate di sabato e domenica è stato piazza Carlo Alberto, che ha abbracciato e accolto chi era lì per raccontare, chi era arrivato per ascoltare o per partecipare, ma anche chi aveva qualcosa da proporre e chi si è fortunatamente trovato a passeggiare per le vie del centro.

Cosa si è trovato e di cosa si è parlato?

Il festival è stato occasione per mettere letteralmente in piazza le esperienze degli attori dell’innovazione e le questioni salienti: startup, circular economy, energia e sostenibilità, Social Innovation, digital economy, crowdfunding, virtual reality e smart building. E ancora: programmazione, innovazione aerospaziale, biotech, big data. Presenti anche le innovatrici e gli innovatori per la scuola, per la musica e per il teatro. Non soltanto questo.

Il festival voleva essere di più:

un evento pensato espressamente per far nascere sinergie e contaminazioni mettendo a confronto e in contatto i protagonisti dell’innovazione, le aziende e le persone”.

Ci è riuscito?

Impressioni di una partecipante

Sono state tante le cose scoperte e imparate e gli appunti presi durante le conferenze.

A questo si aggiungano le altre esperienze positive: chiunque si sia trovato a passare per la piazza nella giornata di sabato ha avuto modo di lasciare la propria impronta e il proprio messaggio sulla lunga striscia di carta posizionata in lungo e in largo sul ciottolato della piazza.

Ancora più coinvolgente il momento di incontro gestito da Fondazione Human+ per Torino Strategica e il suo progetto Torino Startup, durante il quale i partecipanti sono stati invitati a scrivere su un post-it colorato la propria proposta su cosa potrebbe servire a Torino per diventare “Città aperta e attrattiva”.

Torino Startup Supernova 2016 - Social Innovation

L’aspetto più interessante e divertente del festival è stato ciò che ha permesso ai partecipanti di tutte le età di diventare parte attiva dell’evento, chiedendo, proponendo e sperimentando: workshop, brainstorming, attività di mentoring. Un’interessante opportunità di networking non solo per gli esperti.

WorkshopTAG - Social Innovation

C’è stato spazio anche per i curiosi avvicinatisi per caso: attrattiva la possibilità di provare prodotti ed esperienze innovative di gioco, musica o sport.

Torino Startup Supernova 2016 - Social Innovation

FOTO di: SUPERNOVA 2016

Quindi le impressioni di una partecipante sono quelle di aver vissuto un weekend di energia positiva e di aria di cambiamento e aver capito e confermato che Torino è in fermento e si sta muovendo in avanti, accogliendo e stimolando chi vuole provarci.

Complimenti a Talent Garden per l’organizzazione del Festival e per aver centrato l’obiettivo.

E ora?

Quando un altro evento simile in Città? O forse la domanda migliore è: come e dove creare un’occasione continua di incontro, proposta e nascita di idee per chi cerca sinergie? E come raggiungere chi è fuori da questa community, ma vorrebbe o dovrebbe iniziare ad essere contaminato?

Nel frattempo aspettiamo la prossima edizione di Supernova.

 

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POPULISMO O NON POPULISMO

POPULISMO O NON POPULISMO

POPULISMO O NON POPULISMO

 

Prima di parlare di Populismo, desidereremo ringraziare tutti coloro che ci seguano amici e non, informandoli che l’articolo del giorno 20 giugno 2017 https://phifoundation.com/nostra-italia-uno-strano-paese/ ha ottenuto un ottimo audience con una performance altissima sia nei social sia nelle visite dirette alla pagina web di riferimento.

 

L’audience è stato superiore all’articolo di riflessione pubblicato alcuni giorni prima  https://phifoundation.com/pensar-male-si-peccato/ forse per un impostazione grafica errata meno coinvolgente o per il titolo, ma comunque realistico.

 

Torniamo al punto principale dell’argomento di cui desidereremo parlare oggi e cioè: Il Populismo! Il famigerato Populismo, di cui tutti si fanno scudo (dialetticamente tutti si riempiono la bocca), ci domandiamo, ma costoro con il dito indice puntato tendenzialmente a colpevolizzare e utilizzando il termine come se fosse il diavolo, conoscono il significato?

 

POPULISMO O NON POPULISMO

Il termine “Populista” nasce dalla traduzione della lingua russa di (народничество narodničestvo) “Il Movimento Populista”, è stato infatti, un movimento politico e intellettuale  sviluppatosi in Russia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento che proponeva un miglioramento delle condizioni di vita delle classi contadine. In una società di massa esso mette in discussione il ruolo della classe dirigente, esaltando il popolo, in conformità a principi e programmi.

 

Per chi interessato a documentarsi meglio consigliamo di visitare Wikipedia e il vocabolario Treccani.

 

Si potrebbe definire il “Populismo” coinvolgimento delle masse che convergano verso l’evoluzione della comunità partendo dal basso, un mutamento orientato all’Innovazione Sociale, dove il terzo è indispensabile il non profit particolarmente.

 

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La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Alessandro Roma

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50.000 protagonisti del Giorno del Dono

50.000 protagonisti del Giorno del Dono

I 50.000 protagonisti del Giorno del Dono

 

50.000 protagonisti del Giorno del Dono: dono da sempre significa relazione, creazione di legami tra la persone.
Ottima l’iniziativa di IID, perché coinvolge tutti i soggetti della società.
Mattarella: donare non è privarsi ma arricchirsi in termini di qualità, coesione e sviluppo. Complimenti a chi verrà premiato oggi e a chi opera per il bene comune

50.000 protagonisti del Giorno del Dono – Sebastiano de Falco della PHI Foundation – Si è chiusa oggi, con la voce degli oltre 200 studenti che hanno riempito la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari a Montecitorio l’edizione del Giorno del Dono. Ma le due settimane di iniziative hanno coinvolto direttamente più di 50.000 persone in tutta Italia: tante sono le persone che hanno partecipato agli oltre 100 eventi organizzati in tutta Italia. E inoltre  50 le scuole che hanno gareggiato per il video-contest, più di 100 i Comuni, 70 le associazioni e 14 le imprese che hanno dedicato un’iniziativa al Giorno del Dono. “Senza considerare -racconta con soddisfazione il presidente dell’Istituto Italiano della Donazione Edoardo Patriarcaquanto il messaggio del Giorno del Dono sia giunto nelle case degli italiani grazie ai passaggi televisivi nei più importanti programmi Rai e non solo, ma anche il pensiero che Papa Francesco dedicherà domani in Piazza San Pietro al Giorno del Dono. Il 1° Giro dell’Italia che dona ha portato il dono nelle nostre case e, ne sono certo, anche nel nostro cuore. E questo non è che il primo passo per costruire una vera e condivisa cultura del dono”.

Gli studenti hanno gremito la sala dell’evento ed interagito con i relatori presenti: da Giuliano Poletti a Piero Fassino, da Francesco Profumo a Stefano Zamagni. La giornata si è aperta con il ricordo commosso di Patriarca dedicato al Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi, primo firmatario della Legge Giorno del dono, e con la lettura del messaggio augurale che egli dedicò all’Istituto Italiano della Donazione (IID) in occasione dell’approvazione della legge stessa: “L’operare dell’Istituto Italiano della Donazione, con la concretezza delle scelte, con l’incisività delle prassi, mira a dare alle parole pienezza di significato. Concretezza e incisività connotano anche l’istituzione della giornata del dono, segnando sul calendario a partire da quello scolastico una data in cui iniziative, eventi e manifestazioni di diverso contenuto siano altrettanti modi di declinare la parola dono”.

Il dibattito è stato animato anche dalla premiazione del contest video “Donare, molto più di un semplice dare” realizzato in collaborazione con il MIUR: il Liceo Artistico “Bruno Munari” di Vittorio Veneto (Treviso) si è aggiudicato il premio Giuria Tecnica con il video “Colora la vita – passa parola”; al   Liceo Statale “Galileo Galilei” di Dolo (Venezia) sono andate le preferenze della Giuria Popolare per il cortometraggio “In social catena”, mentre l’Istituto Comprensivo Statale “Goffredo Parise” di Arzignano (Vicenza) ha vinto il Premio IID con il video “Doniamoci le nostre reciproche differenze”. A questi ragazzi è dedicato il pensiero del Ministro Stefania Giannini, che ha voluto essere presente attraverso un messaggio a loro dedicato: “Voglio, innanzitutto, complimentarmi con le ragazze e i ragazzi che saranno premiati e con tutti coloro che hanno partecipato, condividendo con un video le proprie esperienze, le proprie visioni. L’alleanza con il mondo della scuola è una scelta precisa nella consapevolezza che proprio a scuola, in classe le nostre ragazze, i nostri ragazzi diventano adulti e maturi e, scoprendo l’altro, acquisiscono umanità, oltre che conoscenze e competenze”.

50.000 protagonisti del Giorno del Dono

Novità, il contest dedicato alle amministrazioni comunali dal titolo “Un dono in comune” realizzato in collaborazione con ANCI per valorizzare azioni ed iniziative concrete legate al tema: hanno vinto i Comuni di Terre d’argine (Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera  in provincia di Modena) in qualità di miglior evento di sensibilizzazione della cittadinanza sul tema del dono, Lanzo Torinese (Torino) e Pavia rispettivamente sui temi della raccolta di fondi e della raccolta di beni, Sarezzo (Brescia) nella categoria valorizzazione del volontariato. A premiare il presidente ANCI Piero Fassino: “La forza di welfare e azione sociale si deve sia alle politiche delle istituzioni che al ricchissimo tessuto di imprese sociali, volontariato e terzo settore, che fonda il proprio operare sul dono. E tutto questo è possibile grazie a persone che mettono a disposizione tempo, competenze, risorse economiche e passione per sostenere gli altri. Il dono non solo è prezioso ma è anche essenziale perché nella crisi la domanda di tutela cresce. La possibilità di mantenere un’offerta alta e diffusa dipende ancor più dal congiungersi di sforzi ed energie tra pubblico e privato, tra istituzioni e società civile in tutte le sue forme, proprio come queste belle iniziative territoriali ci hanno dimostrato”.

Un bilancio molto positivo quello della prima edizione del Giro dell’Italia che dona. “Tanto è stato fatto –aggiunge Patriarca– ma c’è ancora tanto da fare per costruire un’autentica cultura del dono e cambiare non solo la percezione sul tema, ma anche il nostro comportamento e le nostre coscienze: ce lo ricordano in questa intensa mattinata di lavori i risultati delle indagini che abbiamo voluto condividere con i presenti”. I risultati delle indagini dell’Osservatorio di Pavia e di Gfk Eurisko lo dimostrano.

50.000 protagonisti del Giorno del Dono

“Abbiamo fotografato l’attenzione al tema della donazione nell’informazione televisiva lungo tutto un anno-ha spiegato Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia-. Ci è subito parso chiaro come nei telegiornali il tema del dono diventi notiziabile solo quando è trainato da notizie che riguardano questioni sociali più ampie, come immigrazione e povertà, fatti di cronaca, scienza e salute. Delle 198 volte in cui si è parlato di dono in questo ultimo anno, nel 41% è stato in occasioni di campagne sociali mediatiche e maratone televisive, a seguire ogni qual volta a parlarne fosse un “vip” o un testimonial conosciuto dal grande pubblico. Nel 10% dei casi il  dono viene associato a fatti di cronaca negativi. Risulta invece molto debole il dono nella sua accezione di scelta individuale, consapevole e meditata, così come non ottiene visibilità il dibattito sulla legislazione legata al tema dei lasciti e delle donazioni”.

“Dalla nostra indagine 2016 “Gli Italiani e le donazioni” -ha aggiunto Paolo Anselmi, Vice Presidente Gfk Euriskoemerge un ulteriore calo di donatori di circa mezzo milione di cittadini, una flessione parzialmente compensata dalla tenuta dei forti donatori, segno che la crisi ha colpito soprattutto i piccoli, in particolare i giovani, al punto che la donazione media tende a crescere. In questo contesto le associazioni devono porsi l’obiettivo di “stabilizzare” il comportamento di donazione aldilà delle emergenze, che suscitano ondate emotive di grande portata ma di breve durata, valorizzando anche le piccole donazioni ed, in particolare, i giovani. Non dimentichiamo infatti che i dati sui donatori fedeli sono confortanti perché tengono alta la bandiera della generosità degli italiani”.

“Continueremo a lavorare -ha sottolineato Patriarca rilanciando l’iniziativa per il 2017- facendo tesoro di queste esperienze e cercando di valorizzare le piccole e grandi innovazioni sociali orientate alla cultura del dono. Come abbiamo visto dai dati presentati oggi, c’è ancora molto da lavorare per arrivare ad una cultura del dono condivisa e far si che anche l’agenda del Paese metta al centro le azioni positive, gli slanci di generosità di cui sono capaci gli Italiani. E’ anche per questo che Il Giorno del dono è stato istituito, per dare maggiore dignità ad un tema troppo trascurato dai media nazionali, affinché i donatori possano sentirsi rassicurati nei loro atti di donazione.”

Con l’app YouPay Mobile in queste settimane si può continuare a contribuire alla raccolta fondi realizzata da IID e Banco Popolare a sostegno della ricostruzione sociale dei comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto. Scaricando l’app è possibile donare direttamente dal proprio telefono attraverso carta di credito, senza essere clienti della banca stessa. Basta scegliere l’opzione Giorno del Dono e, con un click, decidere l’importo da devolvere. Tra i successi conseguiti da #DonoDay anche il riconoscimento alla campagna “Donare rende felici” dell’IID che ha vinto il riconoscimento di Fondazione Cariplo – comunicazione sociale del Premio Aretè come migliore campagna sociale.

 

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Papa Francesco Incontra gli Studenti

Papa Francesco Incontra gli Studenti

Papa Francesco Incontra gli Studenti

DONODAY, SCUOLE E PAPA FRANCESCO

Le scuole DonoDay incontrano Papa Francesco

 

Le scuole che vinceranno il video contest “DonareMiDona Scuole – Racconta la tua idea di dono”, organizzato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), saranno invitate a partecipare all’incontro con il Santo Padre che si terrà lunedì 2 ottobre alle ore 12.00, in occasione delle celebrazioni del Giorno del Dono.

Papa Francesco Incontra gli Studenti

“Sono profondamente commosso che il Santo Padre abbia accettato di dare udienza privata insieme ai tanti insegnanti e studenti delle scuole che in questa terza edizione di #DonoDay2017 ci sostengono nel grande progetto di diffusione della cultura del dono che è il Giorno del Dono. – ha dichiarato il Presidente di PHI Foundfation Sebastiano de Falco – Nel rendere omaggio al Santo Padre è con orgoglio che ricorderemo tutti i nomi delle scuole aderenti al Giorno del Dono ed anche di tutti i Comuni, le Imprese e le associazioni che si iscriveranno sulla piattaforma www.phifoundation.com”

Papa Francesco Incontra gli Studenti

Al fine di affermare la bellezza del dono, in tutte le sue forme, desideriamo sottolineare, anche di fronte al Santo Padre, l’importanza di lavorare partendo proprio dalle giovani generazioni.

 

Per chi non lo avesse già fatto, è ancora possibile far aderire la propria scuola entro il 9 settembre.

 

Per tutte le informazioni sul progetto DonoDay Scuole.

 

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La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Donazioni: Arriva "Tap to Donate"

Donazioni: Arriva “Tap to Donate”

Arriva l’app “HUG – Tap to Donate”

Donazioni: Fare donazioni online non è mai stato così semplice! Arriva l’app “HUG – Tap to Donate”

Il Social Fundraising diventa mobile. Nasce Hug l’app che permette di fare donazioni online dal proprio smartphone con un semplice click.

Donazioni: Hug – Tap to Donate è una piattaforma di raccolta fondi online per le organizzazioni non profit. Creata e pensata per offrire un sistema sicuro per chiunque voglia contribuire a una specifica causa o campagna.

Al fine di mettere a disposizione dei potenziali donatori uno strumento affidabile HUG individua ONLUS che comunicano in maniera trasparente il proprio operato. Il bilancio deve essere sottoposto a revisione contabile. Le organizzazioni non profit che si avvicinano a Hug, inoltre, devono dal punto di vista dell’impiego delle risorse investire in progetti non meno del 70% delle donazioni online raccolte.

Sull’app si trovano esclusivamente campagne di raccolta fondi online ben definite nelle tempistiche e con risultati misurabili, in modo che chi dona possa poi verificare di persona come e dove sono stati utilizzati i fondi raccolti.

Per garantire la massima trasparenza, la donazione è diretta e tracciabile: l’importo donato (con carta di credito o PayPal) viene accreditato direttamente sul conto della Onlus ed è vincolato alla realizzazione del progetto.

Gli Elementi fondanti di questa piattaforma innovativa sono: velocità e semplicità della tecnologia, tracciabilità dei pagamenti mobile, impegno a rendicontare in modo trasparente tutte le donazioni online effettuate.

Sono molti i progetti attualmente presenti sull’App: l’associazione Amici di Edorado: una speranza per giovani socialmente emarginati; Medici con l’Africa Cuamm, impegnata per garantire un parto sicuro per le mamme angolane; la Fondazione AVSI, che offre sostegno sanitario ai profughi iracheni; la Celim, con un progetto dal titolo “Una scuola per chi non ce l’ha” e molte altre ancora.

Per avere maggiori informazioni.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

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Social Media Marketing Day

Social Media Marketing Day

PHI Foundation: Media Partner del Social Media Marketing Day IT

Social Media Marketing Day Continuano le partnerhip tra PHI Foundation e il mondo della Social Innovation.

PHI Foundation sarà media partner dell’evento Social Media Marketing Day Italia che si terrà il prossimo 14 Giugno presso la sede del Sole 24 Ore a Milano.

L’evento, giunto alla 7^ edizione, è diventato in questi anni un appuntamento fisso imperdibile per quanti vogliono aggiornarsi e confrontarsi sulle ultime novità in area digital communication.

Obiettivo principale dell’evento è fornire alle aziende e agli addetti ai lavori strumenti e informazioni per comprendere come e cosa usare per raggiungere i target aziendali, e come misurare i risultati.

Social Media Marketing Day

L’evento infatti, si rivolge principalmente a imprenditori e Management delle aziende, Direzione vendite, Funzione marketing e comunicazione, Servizio clienti, Customer care, Responsabili di progetti Web/Online/Digital, Social Media Manager, Digital Communication Manager, Responsabile della Reputation Online e Social, ecc.

Organizzato come sempre da Andrea Albanese esperto in comunicazione digitale, docente, formatore e community manager, l’evento si svilupperà attraverso la presentazione di 16 speakers che racconteranno 16 temi Social integrati nelle differenti aree chiave dell’online e del web, spiegati in maniera pratica con case history e testimonianze dirette.

La Social Innovation, della quale PHI Foundation è portavoce da diverso tempo, passa attraverso appuntamenti come questi, durante i quali diversi players del mercato hanno l’opportunità di confrontarsi, misurarsi, aggiornarsi e creare le basi per eventuali collaborazioni.

Sul sito di PHI Foundation è stata dedicata una sezione all’evento, dove è possibile scaricare il programma completo del Social Media Marketing.

“Nessun uomo è un isola, siamo tutti legati l’un l’altro” e solo remando e navigando nella stessa direzione potremo raggiungere dei risultati positivi per tutti.

 

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startup-e-il-capitale-umano-imprenditori-si-nasce-o-si-diventa

StartUp e Capitale Umano

StartUp e Capitale Umano: imprenditori si nasce o si diventa?

StartUp e Capitale Umano. Nessuno sa rispondere con certezza, eppure sarà capitato a tutti di poter mettere la mano sul fuoco sulla futura carriera imprenditoriale di un amico e sulla probabilità di vederlo presto diventare CEO di una Startup

StartUp e Capitale Umano

StartUp e Capitale Umano: Ma cosa ci spinge a tali considerazioni? E soprattutto come capire se si hanno le carte in regola da giocare per fondare una startup, laddove siano già chiari idea, prodotto e modello di business?

StartUp e Capitale Umano: Negli ultimi anni sempre di più si sente parlare di sviluppo dell’imprenditorialità: la questione è al centro delle politiche europee e nazionali, per favorire la crescita economica e l’occupazione. Tra le altre misure basti pensare al COSME, il programma europeo 2014-2020 per la competitività delle piccole e medie imprese e agli interventi del Ministero dello Sviluppo Economico in favore delle StartUp e delle PMI innovative. In ragione di ciò sono sempre più numerose le singole iniziative per far emergere lo spirito imprenditoriale già a partire dai banchi di scuola.

Iniziative, sensibilizzazione, opportunità unite a prospettive di lavoro poco certe hanno comportato una crescita della propensione dei giovani a provare a fare impresa.

StartUp e Capitale Umano La Fondazione Human +

La Fondazione Human+ è una realtà non profit che pone al centro di ogni sua attività la valorizzazione del capitale umano. Essa collabora con enti, istituzioni, università e associazioni e promuove l’innovazione nei contesti di lavoro più vari con diverse iniziative.

Tra queste spicca un progetto di ricerca realizzato per supportare la nascita e la crescita di startup e che ha portato allo sviluppo di ST.E.P.S.

StartUp e Capitale Umano Cos’è ST.E.P.S.?

Dietro l’acronimo si cela prima di tutto un questionario, lo startuppers and Entrepreneurs Potential Survey, oltre che una metodologia e una piattaforma.

Frutto di una ricerca durata due anni in collaborazione con il Politecnico di Torino e il Dipartimento di Psicologia  permette di analizzare il potenziale imprenditoriale di un individuo in base a fattori personali e sociali, raggruppabili in quattro dimensioni:

  • Caratteristiche di personalità
  • Motivazioni
  • Competenze

Startup - ST.E.P.S.

Workshop sulle competenze trasversali

Ormai più di 3000 persone hanno compilato il questionario, tra i quali 247 startupper o aspiranti tali. Bastano 30 minuti per completarlo e si ottiene in cambio un report individuale.

StartUp e Capitale Umano Imprenditori si nasce o si diventa?

Fondazione Human+ comunica con ogni sua attività le enormi potenzialità di una valorizzazione del capitale umano e tramite ST.E.P.S ricorda che la maggior parte dei fattori determinanti può essere migliorata tramite consapevolezza, volontà ed esercizio.

Per approfondimenti si consiglia la consultazione dell’intervista ad Alessandro Mercuri, di Fondazione Human+, effettuata da Valentina Ferrero e pubblicata da DiariodelWeb.

 

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Bollette BooM: Cosa sta Succedendo

Bollette: Cosa sta Succedendo?

Bollette BooM: Cosa sta Succedendo?

Importante Comunicato

Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

(ARERA)

Bollette BooM

Bollette BooM: Comunicato Importante per Famiglie e PMI. Qualora abbiate ricevuto dai vostri fornitori di energia elettrica e gas notifica per le modifiche contrattuali unilaterale potrebbe interessarvi quanto comunicato il 13 ottobre 2022 dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

COMUNICATO ARERA 

13 ottobre 2022

Energia: modifiche contrattuali possibili solo a specifiche condizioni

Riunione dei presidenti di AGCM e ARERA, Roberto Rustichelli e Stefano Besseghini, sui rincari delle bollette e sulle criticità nei rapporti contrattuali segnalate dai consumatori.

Gli ambiti di applicazione dell’art.3 DL Aiuti bis.

Il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), Roberto Rustichelli e il presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), Stefano Besseghini, si sono incontrati a Roma per parlare della situazione del mercato dell’energia.

A valle della riunione, con una nota congiunta, intendono contribuire a chiarire natura e vincoli delle “Modifiche unilaterali dei contratti di energia elettrica e gas” anche alla luce delle norme del decreto Aiuti bis (Decreto-Legge n. 115 del 2022 art.3) al fine di garantire la tutela dei clienti e l’equilibrio del sistema energetico nazionale.

L’aumento incontrollato dei prezzi dell’energia e lo stato di incertezza generale causato dalle tensioni internazionali stanno coinvolgendo sia i consumatori che gli operatori del settore energetico, traducendosi talvolta in iniziative che possono configurarsi come pratiche commerciali scorrette o violazioni della regolazione di settore.

Ne sono testimonianza diverse segnalazioni alle Autorità, da parte di consumatori, per violazioni del suddetto art.3 del DL Aiuti bis, principale novità nel contesto delle variazioni unilaterali di contratto, nonché per utilizzi impropri degli strumenti del recesso del venditore e della risoluzione per eccessiva onerosità.

“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – afferma il presidente dell’AGCM, Roberto Rustichelli – sottolinea come la sua azione sia guidata, ancora una volta, dalla centralità della figura del consumatore, soprattutto nell’attuale congiuntura economica che sta vedendo progressivamente peggiorare le prospettive di qualità della vita dei cittadini. L’Autorità confida che le imprese del settore manterranno una compliance aziendale rispettosa della legge, ma è pronta ad intervenire qualora venissero adottate condotte lesive dei diritti dei consumatori e degli assetti del mercato”.

Bollette BooM

Per il presidente di ARERA, Stefano Besseghini: “In un momento tanto complesso che tiene l’intero sistema energetico in un delicato equilibrio e nella marcata esigenza di contemperare gli interessi a volte confliggenti dei diversi soggetti coinvolti, è assolutamente necessario che il quadro di regole entro cui muoversi sia chiaro, condiviso e correttamente applicato. Da sempre il sistema energetico è caratterizzato da asimmetrie informative e vulnerabilità diverse. Nel richiamare con forza al rispetto delle regole, l’Autorità esorta ad un senso di responsabilità ulteriore, ognuno per la sua parte, invitando gli operatori a non sfruttare tali asimmetrie e i consumatori ad un uso corretto degli strumenti di agevolazione. Non mancherà una precisa azione di enforcement da parte di ARERA che sarà tanto più efficace tanto più questi basilari principi verranno rispettati”.

Si ricorda brevemente che il DL Aiuti bis definisce alcune misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali. Soprattutto nel caso di contratti sottoscritti sul mercato libero dell’energia elettrica ed il gas in corso, l’art. 3 prevede la sospensione delle clausole contrattuali che consentano modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale relativamente alla definizione del prezzo, fino al 30 aprile 2023.

Sempre fino al 30 aprile 2023 (comma 2) definisce “inefficaci” i preavvisi comunicati per queste stesse finalità prima della data di entrata in vigore del decreto, a meno che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate.

Bollette BooM

Alla luce degli approfondimenti svolti congiuntamente e delle segnalazioni pervenute agli uffici delle due Autorità, ARERA ed AGCM ritengono utile riassumere il quadro complessivo delle regole e degli strumenti disponibili per consentire a consumatori ed imprese una corretta interpretazione dei reciproci comportamenti, anche nell’ambito di applicazione dell’art. 3 del d.L.115/22

link: https://www.arera.it/it/com_stampa/22/221013.htm

 

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Sebastiano de Falco

 

Raccolte Fondi non Profit

Raccolte Fondi non Profit

LE RACCOLTE FONDI DEL NON PROFIT

Raccolte Fondi non Profit: Mattarella: “Chi sperimenta la solidarietà contagia il mondo che lo circonda”

“Chi sperimenta l’azione concreta di solidarietà coltiva la speranza di un mondo migliore e contagia con questi suoi sentimenti il mondo che lo circonda. Dai tanti esempi che il nostro Paese ci offre possiamo trarre alimento e forza per una coscienza civica più forte. In questa prospettiva l’impegno del terzo settore, che tocca tutti gli ambiti in cui l’azione volontaria si esprime e acquista una valenza sociale, merita di essere incoraggiato e sostenuto”: con il messaggio augurale del Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella dedicato al Giorno del Dono, fissato per legge il 4 ottobre, è iniziato l’appuntamento di ieri dedicato alla presentazione dei risultati di tre indagini che mettono al centro il non profit, con l’obiettivo di raccontare il terzo settore che era, che è e che sarà.

Sembra superata la crisi nelle raccolte fondi del non profit che aveva segnato gli ultimi anni. Sono ancora le persone fisiche la fonte di raccolta fondi più generosa per il non profit e aumentano anche le forme di sostegno da parte delle imprese. È la sintesi dell’indagine sulle raccolte fondi del non profit presentata ieri a Roma.

All’apertura della conferenza stampa sono stati sintetizzati i numeri della campagna con più di 150 le iniziative che si sono svolte, con circa 550 realtà aderenti, 10.000 gli studenti di 60 scuole che hanno partecipato al video contest – 100 di loro nella mattinata di lunedì 2 ottobre sono stati ricevuti da Papa Francesco in udienza privata – e 150.000 gli italiani che sono stati raggiunti dalla campagna grazie alle iniziative e ai mezzi di comunicazione coinvolti.

Raccolte Fondi non Profit

Numeri importanti  che parlano di una crescita costante del Giorno del Dono e della sua contaminazione grazie all’enorme lavoro svolto. Il Giorno del Dono è un baluardo di solidarietà nella società italiana e siamo sempre più convinti della necessità di lavorare per far crescere la cultura del dono. Lo dimostrano anche i dati che presentiamo: dati che raccontano di tanti italiani che vogliono continuare a donare nonostante la crisi, di imprese che hanno scoperto la loro responsabilità sociale, di organizzazioni capaci di crescere e di innovare la loro mission in maniera efficace e trasparente. Questo è il mondo che coltiviamo e fa crescere e che il Giorno del Dono rende più visibile“.

Buone notizie dalla raccolta fondi del non profit

I dati dell’indagine parlano di una ripresa delle raccolte fondi. Continua infatti il trend positivo: il 36% delle ONP ha aumentato le proprie entrate totali nel 2016, mentre il 42% non ha registrato nessun cambiamento sostanziale. Solo il 22% ha diminuito le proprie entrate: erano il 27% nel 2020. Le fonti di entrata da cui le ONP – il campione dell’indagine è composto da circa 130 organizzazioni di tutte le dimensioni – raccolgono di più sono i privati cittadini (58%), le aziende (13%), fondazioni e enti di erogazione (10%), il 5 per mille (8%), la pubblica amministrazione (5%), le fondazioni di origine bancaria (3%) e le fondazioni di impresa (3%),

Negli ultimi 3 anni la crescita delle entrate totali si è stabilizzata. Tuttavia il 2016 conferma il trend positivo: diminuiscono ancora, del 4%, le ONP che hanno entrate inferiori all’anno precedente e aumentano del 5% quelle che migliorano le proprie performance“. Caute, ma non negative, le stime per il 2022. “La maggior parte delle ONP stima di confermare i risultati dello scorso anno, un 26% ritiene anche di aver peggiorato le proprie performance. Il restante 17% stima di aver migliorato. Positiva anche la dinamica di diversificazione delle forme di entrata: per l’72% delle ONP il 5 per mille pesa per meno del 15% sul totale dei bilanci. “Segnale di buona salute e di indipendenza rispetto ad una unica fonte di sostegno“.


Gli strumenti tradizionali funzionano ancora

Circa un quarto delle ONP afferma che gli eventi pubblici e il direct mailing cartaceo sono gli strumenti più utilizzati, ma aumenta anche la raccolta fondi da imprese (le ONP che ne fanno uso maggioritario sono aumentate dal 5 al 13%). Crolla invece il face to face dal 13 al 3%. “La domanda che ci poniamo è se questo calo del face to face sia da attribuire soprattutto alla forte concorrenza e agli elevati costi. Per quanto riguarda le imprese, il dato è interessante: il 23% delle ONP raccoglie da loro più del 15% delle entrate complessive e cresce dal 54 al 59% rispetto al 2015 la fornitura gratuita o scontata di prodotti o servizi. Segno di un più forte senso di responsabilità sociale delle aziende italiane”. Aumentano anche le ONP che hanno ricevuto almeno un lascito testamentario nel 2016, passando al 23%, a conferma che quello dei lasciti rappresenta un ambito di notevole sviluppo per le raccolte fondi.


Il profilo delle migliori

Le ONP che raccolgono di più hanno entrate sotto i 500 mila euro, sono collocate al Nord Ovest, sono nate dopo il 2000, si occupano di cooperazione internazionale o salute e ricerca scientifica e usano come strategie di raccolta fondi soprattutto direct mailing cartaceo ed elettronico e poco eventi e banchetti. Hanno registrato nel 2020 un aumento sia del numero di donatori sia della donazione media.

Le criticità della raccolta fondi del non profit

Dall’indagine emerge che per il 30% delle ONP la difficoltà maggiore è trovare nuovi donatori, seguita dal problema di attuare sempre strategie innovative (25%) che invoglino a donare e al contempo siano efficaci. La perdita di donatori fedeli rimane comunque un evento raro (6%). Criticità che sono confermate anche dall’indagine GFK Italia svolta su un campione di 12.000 italiani.

Diminuiscono gli italiani che donano, ma aumentano le donazioni medie

Secondo l’indagine di GFK Italia realizzata per il Giorno del Dono l’effetto della crisi sulle donazioni si è fatto sentire negli ultimi anni: il trend registrato dal centro di ricerca, e presentato in conferenza stampa dal vice presidente Paolo Anselmi, parla di una perdita di circa 6 milioni di donatori dal 2005: circa il 19% degli italiani con età superiore ai 14 anni negli ultimi 12 mesi ha fatto una donazione per una causa benefica, in valore assoluto si tratta di 9,75 milioni di persone. Le cause stesse a cui sono destinate le donazioni sono quasi tutte in flessione. Secondo le ricerca GFK Italia, aumentano del 3,4% le donazioni di piccolo importo (fino a 30 euro), calano quelle di importo da 31 a 100 euro (-6,1%), crescono quelle più alte (+ 1,1% fra i 101 e i 200 euro; + 1,6% sopra i 200 euro). Gli italiani scelgono sempre più una sola causa a cui destinare le proprie donazioni: sono in calo infatti i donatori multipli e in aumento quelli che si dedicano ad una sola realtà. Le modalità di donazione più usate sono quelle tradizionali: denaro contante, sms e bollettino su conto corrente postale.

I profili degli italiani che donano

L’indagine ha anche tracciato un profilo dei donatori italiani: si tratta principalmente di persone di età adulta o matura (dai 45 anni in su) con risorse culturali ed economiche elevate ed accentuata presenza femminile. Tra le professioni si evidenziano i dirigenti e gli impiegati di alto livello. Data l’età, si registrano pensionati, famiglie in un ciclo maturo (con figli grandi) e persone che vivono da sole. “I donatori italiani sono persone sicure di loro stesse e delle proprie capacità, che approcciano la vita con apertura, coinvolgimento ed interesse verso ciò che accade nel mondo. Sono soddisfatte della propria vita e dei traguardi che hanno raggiunto: di conseguenza investono tempo ed energie sia nella sfera privata (famiglia, amici, viaggi, attività fisica, cultura..), che in quella sociale. Sono spesso impegnate in attività di volontariato e mostrano una spiccata sensibilità verso le tematiche di natura etica ed ambientale. Il tempo libero viene trascorso in modo attivo fra molteplici interessi culturali, come la visita a musei, la lettura, gli spettacoli teatrali e passatempi attivi. Anche la loro esposizione ai mezzi di comunicazione è positiva: coerentemente con il profilo psicografico – curiosità, ricerca di informazioni e molteplici interessi culturali – si tratta di persone con una dieta mediatica eterogenea, caratterizzata dalla lettura sia della stampa quotidiana che di magazine“.

Boom di attenzione al dono nei tg italiani dopo il terremoto

I terremoti che hanno scosso il Centro Italia nel 2016 hanno fatto aumentare l’esposizione mediatica sui temi del dono. A misurare questa esposizione è la ricerca presentata durante la conferenza stampa da Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia e realizzata in collaborazione con l’IID. Da luglio 2016 a giugno 2017 le notizie dedicate dalle edizioni di prima serata dei telegiornali di Rai, Mediaset e La7 sul tema del dono sono state 611: rappresentano l’1,21% delle notizie totali (era lo 0,35% nei due semestri precedenti. Il boom è quindi da attribuire soprattutto alla grande mobilitazione collettiva a favore delle vittime del terremoto. “Si conferma – ha commentato Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia – la tendenza a rappresentare il dono soprattutto come reazione a criticità e situazioni di forte disagio sociale”. Ma non c’è solo la reazione “emotiva”. “Il dono rappresentato nei telegiornali – ha spiegato Sarani – non è solo il gesto di impulso nei momenti immediatamente susseguenti eventi drammatici, ma riguarda anche una serie di azioni più consolidate nel tempo, grazie all’apporto di diverse campagne televisive, che hanno permesso di mantenere costante nel tempo l’attenzione sui disagi nelle zone del sisma“. La reazione all’emergenza rimane comunque sempre il criterio prevalente di notiziabilità del dono (73% delle news) a fronte del 27% di quelle il cui criterio di notiziabilità è riconducibile a buone prassi e progresso.

 

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TOSCANA: SCUOLA GRATUITA PER GLI ARTIGIANI

TOSCANA: SCUOLA GRATUITA ARTIGIANI

In toscana nasce la scuola gratuita per gli artigiani affinchè le antiche arti e mestieri non vengano dimenticate, ma anche nel rispetto dei nuovi concetti rappresentati dalla Social Innovation

 

TOSCANA: SCUOLA GRATUITA PER GLI ARTIGIANI

Da tempo il gruppo francese Lvmh, il più grande al mondo nel settore del lusso, sollecitava la Regione Toscana a seguire le orme della Regione Piemonte, con la quale ha stretto accordi per il finanziamento di corsi di formazione (nei mestieri orafi) attraverso fondi europei.

La sollecitazione era tanto più forte, in quanto in Toscana Lvmh possiede la sua più ampia base produttiva italiana, concentrata nella pelletteria, con fabbriche di borse Fendi, Bulgari, Céline, Dior, Louis Vuitton e produzioni Loro Piana ed Emilio Pucci, tutti marchi storici del made in Italy in portafoglio a Lvmh.

In Toscana ora il traguardo viene centrato, non solo nella Social Innovation ma anche con l’avvio del corso per addetto ai prototipi di pelletteria, realizzato da Lvmh in collaborazione con la scuola fiorentina Polimoda (Toscana) e finanziato dalla Regione con fondi europei (attraverso il Por-Fse). Il corso è gratuito ed è stato inaugurato ieri dai vertici del gruppo francese, tra i quali il direttore generale Toni Belloni, e segna il debutto in Italia dell’Istituto dei Mestieri d’eccellenza (Ime) Lvmh, che ha sede in Palazzo Pucci a Firenze.

L’Istituto è operativo da tre anni in Francia e Svizzera, dove ha formato 300 giovani. In Italia l’Ime svilupperà un programma di formazione modellato sulle esigenze delle aziende tricolori del gruppo Lvmh, che – oltre al corso sulla pelletteria a Firenze (per 12 giovani) e a quello sulle lavorazioni orafe al banco a Valenza (per 13 giovani), fatto in collaborazione con For.al – contemplerà presto percorsi formativi in Veneto nel campo della vendita e delle calzature. L’obiettivo dichiarato da Ime è formare gli artigiani del futuro per tramandare il savoir faire nell’universo del lusso, allargando al contempo le opportunità occupazionali dei giovani.

La particolarità della Social Innovation dei corsi in Toscana è l’alternanza tra lezioni teoriche e pratiche unita all’insegnamento delle lingue (inglese e francese) e agli incontri definiti Master class con i professionisti delle maison del gruppo. Alla fine del percorso i giovani avranno la qualifica professionale riconosciuta dalla Regione Toscana e il certificato d’eccellenza dell’Ime Lvmh.

Con la nascita di Ime Italia, Lvmh istituzionalizza dunque la social Innovation e la formazione fatta “in casa”, costruita su misura delle proprie esigenze, dopo l’uscita dalla compagine societaria dell’Alta scuola di pelletteria di Scandicci.

La strada, imboccata anche da altri grandi marchi come Kering (che controlla Gucci) e Prada (che in Toscana stanno dando vita a proprie Academy), si lega alla politica di internalizzazione delle produzioni, avviata ormai da tempo dai brand per controllare qualità e tempi della filiera, e al boom della pelletteria, che solo in Toscana nei prossimi due anni stima una necessità di manodopera di duemila addetti.

 

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Valore Sociale: il nuovo modello

Valore Sociale: il nuovo modello

La Social Innovation: un nuovo modo di concepire il Sociale

 

Valore Sociale: il nuovo modello

Valore Sociale: Si sente parlare sempre più spesso di Social Innovation, ma che cos’è? Oggi,  “l’innovazione sociale” è rappresentata da molteplici contenuti che possiamo sintetizzare in 3 principi base: interazione, innovazione e collaborazione.

Non esiste ancora un modello tangibile ed efficace delle vere e proprie linee guida”, la Social Innovation  ha bisogno di essere compresa non solo dagli operatori del settore ma anche dalle istituzioni e dalle imprese dato che si parla di modelli collaborativi.

La Regione Piemonte ha coordinato la realizzazione di  un documento sul tema dell’innovazione sociale. Il primo vocabolario italiano della Social Innovation, pubblicato in rete da Mixura, che ne spiega i concetti base.

L’innovazione sociale deve generare un cambiamento in grado di produrre un valore economico, e qui entra in campo la tecnologia quale efficace strumento per la Social Innovation che si sviluppa su varie piattaforme per le iniziative sociali: crowdfunding, sharing economy, shopping solidale. Nuovi modelli nati per facilitare la collaborazione sociale nel finanziare progetti o raccogliere fondi con l’aiuto della collettività.

Uno sguardo al futuro sull’innovazione sociale verso il cambiamento e la contaminazione con la collaborazione da parte delle aziende, per raggiungere risultati di natura sociale che nel soddisfare i bisogni genera il benessere della collettività.

L’innovazione sociale o Social Innovation, propone nuove modalità  di azione nel contesto sociale per il coinvolgimento della comunità attraverso modelli in continua evoluzione. Si aprono nuovi scenari offrendo la possibilità di collaborazioni tra soggetti appartenenti a mondi diversi (non profit, pubblico, privato, ecc..) che si uniscono per il raggiungimento di un interesse comune.

La creazione del valore sociale attraverso forme di collaborazione tra una rete di soggetti diversi con l’obiettivo di migliorare e soddisfare i bisogni sociali.

Per chi è interessato ad approfondire l’argomento può iscriversi gratuitamente all’evento che si terrà a Roma il 25 maggio Non profit Leadership Forum, organizzato dall’associazione europea di consulenti ad alto livello Eu Consult Italia.

Di seguito sono elencati i temi trattati nella terza edizione:

  • Scenari per l’innovazione sociale.
  • Inquadramento del settore: numeri e tipologie di attori coinvolti, la riforma del terzo settore
  • Gli attori del cambiamento, dal Non profit alle PA.
  • Le nuove modalità di collaborazione e partnership tra enti Profit e Non profit, Pubblica Amministrazione, istituti universitari (Service learning), investitori istituzionali, finanza a impatto sociale e sistema bancario
  • Esperienze di contaminazione.
  • La relazione con le imprese tradizionali e le possibili forme di collaborazione (il caso delle B­corp)
  • Uno sguardo al futuro.
  • Trend, andamento e prospettive future per il Terzo Settore

Ad oggi l’innovazione sociale nel mondo profit è solo marginale mentre sono le organizzazioni no profit ad esserne protagoniste; non per altro uno degli obiettivi dell’evento Non profit Leadership Forum è quello di stimolare la crescita delle professionalità nel Terzo Settore e della Responsabilità Sociale d’impresa in Italia.

Per maggiori informazioni.

 

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Social Innovation Summit 2022

Social Innovation Summit 2022

Social Innovation Summit 2022

Social Innovation Summit 2022: Il vertice per l’innovazione sociale,

 

Social Innovation Summit 2022: Rappresenta una convention mondiale che riunisce pensatori ribelli e cigni neri. Lo scopo principale è riunire i luminari per esplorare la prossima grande idea e non solo di parlare della prossima grande cosa, ma per costruirla.

Le varie sessioni e relativi speakers tratteranno temi molto cari a PHI Foundation quali: volontariato basato sugli skills, il valore del training, nuove generazioni del valore nel business, il modello di business basato sulla condivisione e innovazione sociale, usare il potere dello sport per ispirare cambi sociali, tecnologie a supporto del cibo sociale, realizzare piccoli progetti invece di fallire su grandi progetti.

Manifestazione che si tiene due volte all’anno in città diverse nel mondo o globo che esso sia, e questa volta o meglio quest’anno si svolgerà a Washington, DC negli stati uniti d’america, buon viaggio e scrivetici se potete.

Social Innovation Summit

Ripetiamo il testo solo affinché possiate meglio ricordare poiché il fatto eclatante rappresenta una convention mondiale di enorme importanza non solo sociale che riunisce pensatori ribelli e cigni neri. Lo scopo principale è riunire i luminari per esplorare la prossima grande idea e non solo di parlare della prossima grande cosa, ma per costruirla.

Le varie sessioni e relativi speakers tratteranno temi molto cari a PHI Foundation quali: volontariato basato sugli skills, il valore del training, nuove generazioni del valore nel business, il modello di business basato sulla condivisione e innovazione sociale, usare il potere dello sport per ispirare cambi sociali, tecnologie a supporto del cibo sociale, realizzare piccoli progetti invece di fallire su grandi progetti.

 

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