PROPOSTA INDECENTE PER IL WEEK-END

22 ottobre 2016 – oggi – Siete tutti invitati per l’aperitivo sul lago di Lugano cogliendo l’occasione di sorseggiare un ottimo drink mentre gioirete di una bellissima e suggestiva vista .

Si prega di annunciarsi via WhatsApp al numero telefonico +41-79-8638955.

 

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

L’Umanesimo nel tempo del 4 punto 0

19 ottobre 2016 – Vi chiederete quale sia la relatività tra l’immagine di testata con gli argomenti qui presentati, eppure guardando bene, vi troverete delle analogie come sono state percepite da Sebastiano de Falco.

L’Umanesimo come la Social Innovation è un periodo storico in cui si caratterizza un più ricco e più consapevole fiorire di riflessioni considerate come strumento di elevazione spirituale dell’uomo.

Si parla di Umanesimo filologico o di Social Innovation filologico per distinguere le attività intese più generalmente alla creazione filosofica e all’elaborazione di una nuova civiltà.

Con riferimento, esplicito e implicito, all’Umanesimo quale periodo storico, il termine “Social Innovation” è usato infine per caratterizzare ogni orientamento che riprenda il senso e i valori affermatisi nella cultura: dall’amore delle cose che ci circondano alla concezione dell’uomo e della sua ‘dignità’ quale autore della propria storia, punto di riferimento costante e centrale della riflessione filosofica.

Non c’è futuro senza passato. Le opere del passato sono come i fiori da cui le api traggono il nettare per fare il miele: questa immagine illustra bene quale sarà lo spirito della Social Innovation, ossia di quei concetti che – nel corso dei prossimi anni – permetterano la ‘riscoperta’ della nostra identità.

Nondimeno tale riscoperta non condurrà a imitare gli antichi, bensì, beneficiare della loro conoscenza e dei loro insegnamenti al fine di ritrovare l’identità perduta, e rinascere come moderni.

Questa straordinaria rifioritura nello spirito della Social Innovation avrà il suo epicentro in PHI Foundation per poi diffondersi ovunque.

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Google Ad Grants: Social Innovation

Stupendo lunedì 17 ottobre 2016 – Sebastiano de Falco in nome di PHI Foundation e per gentile concessione di Google ha il privilegio di comunicare quanto segue:

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PHI Foundation è beneficiaria di un premio Google Ad Grants.

 

Il programma Google Ad Grants sostiene organizzazioni non profit registrate che condividono la filosofia dei servizi rivolti alla comunità propria di Google per aiutare il mondo in settori quali scienza e tecnologia, istruzione, salute pubblica globale, ambiente, patrocinio dei giovani e arti.

 

Google Ad Grants è un programma pubblicitario che consente alle organizzazioni non profit di fare pubblicità online gratuitamente tramite Google AdWords.

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Desideriamo ringraziare ancora una volta Google per la preziosa opportunità di sviluppo concessa a PHI Foundation.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Social Innovation Community: La Sete di libertà

15 ottobre 2016 – Sebastiano de Falco – Ultimamente non comprendo cosa stia accadendo ma la mia mente continua a viaggiare in pensieri reconditi alla ricerca del giusto modello di Social Innovation facendo emergere dalla memoria antiche riflessioni come l’ottavo libro della “Repubblica di Platone”.

Ho voluto trascrivere questo brevi versi poiché si trovano molte analogie con i tempi che stiamo vivendo e più che un testo di circa 2.500 anni fa sembra quasi scritto ieri.

A voi il giudizio leggete queste brevi righe e sappiatemi dire se non avete la mia stessa sensazione (non cambiamo mai ripetiamo continuamente le stesse cose), vogliamo distruggere tutto invece di orientarci verso la tutela del bene comune.

Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. 

E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo;

che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. 

In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo e rispetto per nessuno. 

In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia.

Forse è arrivato il tempo di cessare di perseverare una strada che conduce solo, esclusivamente, a ripetere i medesimi errori di sempre cercando l’evoluzione verso un cambiamento reale e un mondo migliore più solidale orientandoci verso una Social Innovation Community.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

SOGNANDO UN MONDO MIGLIORE

12 ottobre 2016 – Sebastiano De Falco, pensando al PHI City Program e sviluppo della Social Innovation Community.

 

L’appiattimento delle ideologie, delle visioni critiche sul mondo, ma ancor più profondamente della centralità dell’uomo nell’interpretare o modificare la realtà, ossia si potrebbe proprio dire della mancanza di un umanesimo, invece che portare idee più libere, pacificanti, oggettive, in seno all’occidente contemporaneo, ha voluto dire, per una serie di ragioni storico-filosofiche, alcuni direbbero paradossalmente “ideologiche”, appiattimento e livellamento anche delle idee, sfiducia relativistica nel confronto che queste produce e articola, ma non nel relativismo che queste atomizza e allontana, non meno cristallizzazione in anacronistiche visioni, non più supportabili da una concreta prassi nel contesto attuale anche politico, oppure nuove forme di barbarie senza ideologie né idee, e di conseguenza, per reazione, sfiducia in ciò che è umano, opinabile, dialettico, storico alla fin fine, e fiducia, alcuni direbbero quasi “feticistica” o addirittura “teologica”, in ciò che è unificante, ossia tecnico, numerico, economico, burocratico.

Questa fiducia, privata dell’ampio respiro ideale della critica filosofica, della prospettiva relativizzante della storia e dell’esperienza artistica nella sua connotazione inattuale, ossia dell’umanità intesa come fulcro creativo, però non è esente dal creare contraddizioni reali, etiche, storiche e politiche, ossia da vivere anch’essa in un rimosso inconfessabile, in un terrore silente ma onnipresente, ossia che questa forma contemporanea di razionalismo sia produttrice suo malgrado di irrazionalismo, che l’efficienza si dimostri infine inefficiente, il progressismo regresso, lo sviluppo involuzione, l’ordine caos, l’unione disunione, tutte contraddizioni taciute, inaccettabili, sempre inattese, a volte insanabili, che minano questa stessa fede razionale nel mondo contemporaneo e nei suoi valori.

Inoltre se anche la razionalità tecnica o burocratica, caricata di quella fervida fiducia che si ripone in un culto infallibile, dimostrasse la sua fallibilità, il suo essere temporanea e così i suoi valori, considerati come universali, finali, “escatologici” per certi versi, invece si dimostrassero storici e positivi, connaturati all’umanità e alle sue intrinseche contraddizioni, allora vorrebbe dire che tutto è fede, e quindi tutto ermeneutica, interpretazione, aperta alle derive di ciò che storicamente diviene e proprio per questo creativa, non unitaria o unificabile, se non per astrazione o formalismo, bensì in realtà molteplice, imprevedibile effetto di una volontà umana troppo umana, quindi inconscia, talvolta anche violenta o incontrollabile, ossia l’opposto di ciò che si presume essere la fede contemporanea in ciò che è tecnico, razionale, automatico, burocratico.

Anche il migliore dei mondi possibili custodisce in sé un lato oscuro rimosso e non potrebbe essere altrimenti. Più si ricerca l’unità ideale e più cresce la frammentazione reale. Inoltre paradossalmente è proprio la presenza silente di questo rimosso violento e terrificante, che amplifica la fede nella stabilità dell’ordine visibile, nell’avvenire progressivo e totalizzante che questo solo sembra garantire, supponendo così che tra la manifestazione del mondo ordinato e la rimossa violenza, o il remoto terrore, non ci sia nessuna connessione diretta o indiretta, come se fossero in realtà due universi distinti e non comunicanti, che procedono paralleli sfiorandosi di tanto in tanto, sempre violentemente data l’opposta natura che li caratterizza, ma senza compenetrarsi né generarsi in qualche modo a vicenda, come se scegliendo l’uno si allontanasse di conseguenza l’altro.

Si può dire che l’appiattimento delle visioni critiche sul mondo contemporaneo e l’assenza indotta di umanesimo spirituale sia quindi congeniale ad un mondo unificante, materialistico, tecnico e anti-dialettico, che riesce a tollerare compiutamente solo se stesso, di conseguenza nessuna opposizione effettiva, o perfino nessuna dialettica radicale interna a sé, né quindi libera espressione dell’umanità in definitiva, che possa essere considerata razionale, legittima, affidabile, generatrice di senso, costruttrice di mondo. In questo senso ciò che si oppone o differisce deve avere sempre e comunque la maschera del caos, della violenza, dell’assurdità, della follia, della morte, ossia i volti nascosti e rimossi di questo stesso mondo contemporaneo.

 

Sebastiano De Falco

PHI Foundation

 

 

PHI Academy - Tutor

PHI Foundation a poche settimane da D-Nest International Inventors Exhibition 2016

Sebastiano de Falco Says: A meno di un mese dalla sua inaugurazione, fissata per le ore 11.00 del 13 Ottobre prossimo nel PalaExpo di Venezia (proprio all’imbocco del Ponte della Libertà verso Venezia), l’International Inventors Exhibition si presenta con i primi dati sull’organizzazione.

 

L’evento globale per presentare idee, progetti e prodotti innovativi può contare su presenze internazionali, avendo avuto la conferma di importanti partecipazioni, oltre che dall’Italia, da Paesi europei quali Germania, Polonia, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Corea del Sud e perfino dalla tormentata Siria.

 

Quella che si appresta a diventare un punto di riferimento per idee innovative e loro possibili finanziatori (la programmazione dell’evento è su base quadriennale) sarà visitabile dal 13 al 16 Ottobre (dalle ore 9.00 alle ore 20.00) ed è un’iniziativa di Dnest web, società spin-off dell’Università di Verona, impegnata nella promozione e tutela internazionale delle idee attraverso la piattaforma.

 

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I visitatori dell’ international inventors exhibition, oltre agli spazi espositivi destinati agli inventori, troveranno anche alcune installazioni dedicate all’evoluzione del trasporto ferroviario, alla storia dello zampirone (ideato a Mestre), alla tecnica millenaria e tuttora attuale dell’affresco. La curiosità dei visitatori sarà inoltre stimolata da un filmato, in visione continua, sulle invenzioni più singolari, che hanno costellato il mondo della creatività industriale.

 

Ogni giorno, dalle 9.30 alle 17.00, saranno in programma incontri tematici con la partecipazione di esperti, nonchè docenti universitari italiani e stranieri: si inizierà il 14 ottobre con il confronto sul tema “ Agricoltura sostenibile per lo sviluppo mondiale”; seguirà il 15 ottobre il convegno su “Sviluppo urbano per una vivibilità intelligente” e si chiuderà la domenica, dibattendo su “Didattica e innovazione”.

 

Infine, lo spazio dell’International Inventors Exhibition si espanderà oltre i confini fisici del PalaExpo Venezia per coinvolgere la vicina darsena, dove sarà ormeggiata e visitabile la barca a vela attrezzata dal veneziano Pier Luigi Surace per permettere, anche ai portatori di difficoltà motorie, una navigazione in assoluta sicurezza, godendo della più affascinante esperienza, che il mare possa offrire; sono allo studio anche uscite dimostrative in laguna.

 

#PHI: Migliorano le raccolte fondi del non profit

COMUNICATO STAMPA  ISTITUTO ITALIANO DONAZIONI

Dal 23 settembre partono le iniziative per la seconda edizione di #DonoDay Più di 100 eventi per il 1° Giro dell’Italia che dona Milano, 19 settembre 2016.

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PHI Foundation: Sono incoraggianti i dati della 14° edizione dell’indagine “L’andamento delle raccolte fondi: bilanci 2015 e proiezioni 2016” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al Non Profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con l’Associazione Italiana Fundraiser (Assif). Quasi il 40% delle ONP dichiara di aver aumentato la propria raccolta fondi nel 2015, con un leggero incremento rispetto al 2014. Il dato rilevante è la diminuzione di quasi 10 punti percentuali delle organizzazioni che dichiarano di aver peggiorato le proprie performance rispetto al 2014. L’anteprima dell’indagine è stata presentata questa mattina a Milano da Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID, durante il convegno “Il Dono e il Territorio” che l’IID, insieme a Fondazione Cariplo, ha organizzato alle Gallerie d’Italia a Milano. Durante il convegno il presidente dell’Istituto Italiano della Donazione Edoardo Patriarca ha illustrato gli oltre 100 eventi che si terranno in tutta Italia dal 23 settembre al 7 ottobre per il 1° Giro dell’Italia che dona: quasi 200 sono gli aderenti tra comuni, scuole e associazioni. Da oggi tutti i cittadini potranno partecipare attivamente alle celebrazioni del Giorno del Dono, ricercando l’iniziativa più “vicina a casa” grazie alla mappa interattiva. Sono 50 le scuole che aderiscono al video contest “Donare molto più di un semplice dare” per un totale di oltre 1500 ragazzi entusiasti di raccontare la propria idea di dono. Questi i numeri dell’iniziativa: 90.000 le visualizzazioni alle pagine dei video presenti nella piattaforma e più di 36.000 votanti per eleggere il vincitore della categoria “Giuria Popolare”. Per sapere i nomi delle scuole vincitrici della seconda edizione del contest bisognerà aspettare il 4 ottobre, giorno in cui si terrà alla Camera dei Deputati l’evento principale. Ad aprire la mattinata è stato il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che ha annunciato l’impegno della Fondazione nella diffusione della cultura dei lasciti testamentari, come forma di dono che va al di là di noi stessi: “E’ nostra responsabilità e dovere in questo periodo di crisi sociale ed economica far conoscere questa opportunità filantropica unica che in modo semplice, sicuro ed efficace permette a tutti di mettere a disposizione con continuità nel tempo il proprio patrimonio, piccolo o grande che sia, e quindi di partecipare al benessere futuro delle propria collettività, riattivando risorse e capacità, adeguandosi a bisogni nuovi ed emergenti senza disperdere la speranza di un futuro comune migliore”. È stato il presidente dell’IID Edoardo Patriarca a presentare i risultati raggiunti nella seconda edizione del Giorno del Dono, i numeri delle iniziative, delle adesioni e dei prossimi appuntamenti. “Mi piace celebrare la seconda edizione del Giorno del Dono -ha detto Patriarca- con una conferma del miglioramento della raccolta fondi da parte delle associazioni non profit intervistate, un segnale di positività ed entusiasmo in linea con la mobilitazione nazionale che vede quasi 200 adesioni tra comuni, associazioni, imprese e scuole al Primo Giro dell’Italia che dona che da nord a sud ha fotografato un paese capace di celebrare il dono nei suoi aspetti più nobili. E’ solo il primo passo per un cambiamento culturale che l’IID vuole promuovere affinché il tema della gratuità sia al centro dell’agire di ognuno di noi, come ci ha ricordato anche il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scomparso pochi giorni fa e primo firmatario nonché grande sostenitore della legge istitutiva del Giorno del Dono”. Stefano Cerrato del Banco Popolare ha presentato la campagna di comunicazione a favore della prima raccolta fondi organizzata per il Giorno del Dono, curata insieme all’Istituto Italiano della Donazione: “Il Banco Popolare attiverà la raccolta fondi, sul conto corrente dedicato Giorno del Dono 2016, coinvolgendo tutte le proprie filiali, circa 1.800. Il conto corrente è già operativo e resterà aperto per la raccolta dei fondi fino al 30 novembre. La campagna, che prevede la distribuzione dei materiali a supporto dell’iniziativa in tutte le filiali, inizierà il 26 settembre e terminerà il 7 ottobre, mentre il conto corrente resterà aperto fino al 31 novembre per la raccolta dei fondi da parte dei cittadini” . Comunicato Stampa IID L’importo raccolto sarà destinato a progetti di enti selezionati secondo chiare regole di trasparenza e correttezza, contenute nella “Carta della Donazione”, il codice etico utilizzato dall’Istituto Italiano della Donazione, che garantisce il donatore sul buon uso delle risorse raccolte. I progetti selezionati saranno di associazioni impegnate nei lavori di ricostruzione “sociale” e territoriale dei paesi colpiti dal sisma del 24 agosto. Le associazioni potranno candidare i propri progetti a partire dal 10 di ottobre fino al 14 novembre. Entro Natale verranno annunciati importi e progetti vincitori. L’iban per contribuire è IT73W0503411701000000040416, beneficiario: Giorno del Dono 2016 Banco Popolare, Causale: Giorno del dono. Durante il convegno, Filippo Petrolati, responsabile del progetto Fondazioni di comunità, ha lanciato la Campagna a favore dei lasciti testamentari promossa da Fondazione Cariplo. “Dopo oltre 15 anni di esperienza di intermediazione filantropica e di attività a sostegno di enti e progetti di utilità sociale -ha detto Petrolati-, lanciamo oggi una campagna a favore dei lasciti testamentari, sicuri che le che le Fondazioni di Comunità locali promosse da Fondazione Cariplo possano costituire un vero e proprio ponte tra generazioni per la loro capacità di interpretare e garantire nel tempo le volontà e i sogni di chi intende continuare a vivere grazie alla possibilità di costituire fondi filantropici permanenti”. A supporto della Campagna Lasciti Gian Paolo Barbetta ha presentato l’aggiornamento rispetto al 2009 del Quaderno dell’Osservatorio “Il mercato dei lasciti testamentari”. “Nell’arco dei prossimi 15 anni un quinto della ricchezza netta dell’intero Paese è destinata ad essere trasferita mortis causa – ha spiegato Barbetta-. All’interno di questo flusso, si ipotizza che il valore potenziale dei lasciti alle istituzioni del Terzo settore possa rappresentare un ammontare significativo, corrispondente a circa l’1% della ricchezza complessiva del paese. In Italia, il valore economico di tale ricchezza potrebbe oscillare fra i 100 e i 129 miliardi di euro; in Lombardia, potrebbe attestarsi intorno ai 12 miliardi”. A chiudere la mattinata un momento di riflessione sul dono, dove a essere protagoniste sono proprie le storie di filantropia del territorio lombardo, precedute dall’intervento di Luigi Campiglio, docente di politica economica alla Cattolica di Milano. A raccontarle Catherine De Senarclens, consigliere della Fondazione comunitaria del lecchese Onlus, Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunitaria del Novarese Onlus e Carlo Vimercati, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca.

Teatro e scuola si avvicinano

Teatro e scuola sempre più vicini: il non profit che promuove il teatro tra i banchi

Teatro e scuola sono due termini che solitamente sono considerati univocamente: scuola di teatro. Difficilmente, però, si associano le due parole ad un normale calendario didattico delle scuole italiane, soprattutto perchè le difficoltà economiche che si percepiscono tra i banchi di scuola sono numerose. E’ complesso, per insegnanti, presidi e docenti, portare bambini e ragazzi a teatro durante l’anno, perchè i costi dei biglietti sono elevati, ma anche perchè le gite e le uscite didattiche previste dai diversi calendari sono numerose. Il non profit può essere, a volte, la risposta a problemi di questo genere.

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Le difficoltà della scuola

In un complesso momento storico del nostro Paese, in cui le difficoltà economiche in cui versiamo sono tangibili e oggettivamente visibili, la scuola è tra le Istituzioni che ne risente maggiormente. Innaznitutto la precarietà dei docenti e degli insegnanti; per non parlare del caso fresco di attualità dell’esodo degli insegnanti dal Sud al Nord; passando poi per la sempre maggiore presenza di studenti extracomunitari nelle nostre classi, con alle spalle famiglie fortemente disagiate. Il tutto condito con la diffcioltà di comunicare ai bambini e agli studenti la necessità di condividere e di accogliere. Parte proprio dagli insegnanti la richiesta di proporre un percorso che possa far avvicinare i ragazzi al teatro, toccando questi argomenti di vita quotidiana. Un modo diverso per parlare ai giovani, attraverso l’arte e la cultura.

Il progetto

Muse solidali è una realtà del non profit milanese che ha accolto la richiesta degli insegnanti del territorio di prouovere il teatro tra i banchi di scuola, proponendo anche argomenti forti, che diano loro l’opportunità di trattarli in maniera meno difficile. Il teatro si avvicina alla scuola in punta di piedi, offrendo ai bambini delle scuole primarie e secondarie milanesi la possibilità di conoscere il mondo teatrale e tutto ciò che lo circonda. Il tutto è reso possibile grazie ad un progetto che coinvolge le scuole e alcuni sponsor che hanno sposato l’idea progettuale. In questo modo viene favorito l’accesso alla cultura da parte delle fasce più deboli della società, quelle che non avrebbero altra possibilità di avvicinarsi al teatro. Ecco che il non profit è colui che promuove il teatro nelle scuole, facendo da liaison tra i bisogni del territorio e chi può dare risposta a questi bisogni.

La stagione teatrale

L’impresa sociale Muse Solidali, insieme con il Teatro di Milano e le scuole della ReteMi2, ha dato il via alla stagione teatrale 2016 – 17 interamente dedicata alle scuole milanesi e non. Teatro e scuola si avvicinano grazie ai prezzi agevolati degli spettacoli di prosa e balletto proposti in cartellone.

  • Lunedì 28 novembre – Per mangiarti meglio – tema trattato: bullismo, alimentazione, obesità;
  • Lunedì 12 dicembre – Il vestito di Arlecchino – tema trattato: rispetto della diversità;
  • Marted’ 20 dicembre – Lo Schiaccianoci – balletto; tema trattato: la magia del Natale; repliche 21 dicembre e 22 dicembre;
  • Lunedì 23 gennaio – Mal di casa – tema trattato: giornata della memoria, la Shoah;
  • Lunedì 30 gennaio – Fate e fantasmi all’opera – tema trattato: il mondo dell’opera lirica attraverso le fiabe;
  • Martedì 31 gennaio – Romeo e Giulietta – balletto; tema trattato: l’affettività e i confllitti familiari;
  • Martedì 21 febbraio – Carmen – balletto; tema trattato: la gelosia;
  • Lunedì 6 marzo – Millennial Generation – tema trattato: cyberbullismo;
  • Sabato 18 marzo – Paolo Borsellino essendo stato – tema trattato: mafia e vittime della mafia.

La stagione teatrale è promossa dal Teatro di Milano assieme alla cooperativa impresa sociale Muse Solidali in risposta ai bisogni delle scuole del territorio. Il teatro ha bisogno di avvicinarsi alla scuola così come i ragazzi hanno bisogno di conoscere da vicino questo affascinante mondo culturale.

Volunteer

Volunteer: #PHI Foundation

I protagonisti della Social Innovation Community sono i Volontari.

A loro sarà data la possibilità, registrandosi, di ottenere un’immediata visibilità online e di entrare a far parte di una Social Community della solidarietà, che punta a mettere in contatto tutte le parti legate al terzo settore, al fine di gestire meglio le emergenze locali e nazionali.
Tramite il portale i Volontari potranno entrare in contatto direttamente con le ONP registrate per scambiare informazioni ed essere coinvolti nei loro progetti sociali. Ogni Volontario registrato avrà la possibilità sul suo profilo di indicare oltre ai suoi dati personali anche la Mission e gli Obiettivi dell’organizzazione non profit di cui fa parte.
I Volontari, denominati PHI Angels, sono organizzati per territorio tramite i PHI Archangels che li coordinano. In caso di emergenza o calamità naturale i Volontari potranno essere allertati grazie al tasto “S.O.S.” (a breve attivo nel portale), che servirà a lanciare un allarme locale o nazionale e richiedere aiuto e coordinare gli interventi.

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

ONP

ONP: #PHI Foundation

Registrandosi nella Community di PHI Foundation le ONP avranno la possibilità di godere della visibilità che la piattaforma garantirà loro.

Inoltre tramite una rete di collegamenti tra PHI Foundation e alcune cooperazioni specializzate, le ONP potranno presentare domanda per accedere a finanziamenti pubblici o privati in forma “gratuita”.
Le ONP, potranno inviare le loro idee e progetti di raccolta fondi a PHI Foundation, affinché il gruppo “Fundraisers” ne valuti la concreta fattibilità.

Se il progetto dovesse essere approvato, si studierebbe insieme il modus operandi al fine di promuovere una campagna di Crowdfunding o di seguire altre strade per raccogliere risorse utili a finanziare il progetto.
Infine sul profilo dell’ONP registrata sarà possibile attivare il tasto “Dona” per ricevere direttamente fondi e contributi da parte di Donatori e Sostenitori.
Per qualsiasi ulteriore informazione potete contattare PHI Foundation nell’apposita sezione Contatti

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Social Innovation Community

Social Innovation Community: cosa puoi fare tu

Tutti i soggetti che entreranno a far parte del progetto PHI Foundation potranno aiutare e contribuire allo sviluppo dell’organizzazione social e non profit oriented nello spirito di coinvolgimento che anima la Social Innovation.

Se sei un Volontario o rappresenti un Organizzazione non profit, potrai scrivere e raccontare le tue storie, condividerle sui tuoi profili social e diffondere il più possibile i valori e gli obiettivi di PHI Foundation Social Innovation Community.

Se sei o rappresenti un’ONP, potrai inviare le tue idee e i progetti di raccolta fondi a PHI Foundation, affinché il gruppo “fundraisers” ne valuti la concreta fattibilità e realizzi la campagna di Fundraising.

Se sei un Donatore o un Sostenitore ti sarà data una specifica visibilità e una pubblica gratificazione, permettendoti anche di pubblicare nel portale (in area totalmente dedicata) le tue idee, le sensazioni, le esperienze nel terzo settore e magari i suggerimenti e i consigli per la nostra attività.

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Cosa può fare per te PHI Foundation?

PHI Foundation è il primo progetto italiano di Social Innovation.

Offre la possibilità a chi si occupa di Non Profit di incrementare la sua visibilità, di organizzare e coordinare l’attività sul territorio e l’opportunità di ottenere il sostegno economico da parte di Donatori, corporate e privati, attraverso le attività di raccolta fondi mirate e di Fundraising e Crowdfunding.

PHI Foundation nasce per aiutare chi s’impegna quotidianamente nel sostenere il prossimo per costruire una Social Innovation Community dove realizzare dei progetti insieme e contribuire attivamente al miglioramento della società. PHI Foundation inoltre realizza un programma teso a sviluppare e riqualificare l’economia locale chiamato PHI City Program.

Infine PHI Foundation ha creato la PHI Academy, un vero e proprio percorso formativo dedicato a chi vuole intraprendere la professione del Content Editor o vuole approfondire le logiche del Web Marketing.

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Cosa fa PHI Foundation?

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

PHI Foundation ha come obiettivo quello di costruire una Social Community dove Volontari, ONP e Donatori possano incontrarsi e realizzare dei progetti insieme.

A chi s’iscrive alla Community è data visibilità attraverso la creazione del profilo pubblico, che gli permetterà di entrare in contatto con tutti gli iscritti Volontari o ONP. Inoltre saranno creati i presupposti per ottenere l’appoggio economico da parte di Donatori e Sostenitori attraverso campagne di Fundraising gestite e pianificate da PHI Foundation su commissione delle ONP registrate.

PHI Foundation ha anche istituito un’Academy con il compito di formare e preparare al ruolo di Content Editor chiunque volesse intraprendere questa professione.

Per i dettagli e gli approfondimenti si consiglia di consultare la sezione PHI Academy o entra anche tu a far parte del mondo PHI Foundation.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

PHI

Chi è Foundation?

PHI Foundation è la prima Social Innovation Community italiana.

Cos’è la Social Innovation?

È un nuovo modo di intendere la società e il ruolo che l’individuo deve avere al suo interno. È una sorta di evoluzione concetto di “partecipazione sociale” dove l’elemento fondamentale è costituito dal coinvolgimento diretto di tutti i protagonisti in campo.

Uno degli strumenti più idonei a sostenere questo cambiamento è il Fundraising.
Il Fundraising nella Social Innovation non è chiedere la carità o l’elemosina, ma coinvolgere e rendere partecipi gli individui, così che diventino parte stessa del progetto.

Entrare in PHI Foundation significa condividere questa filosofia e diventare parte di una Community che porta avanti progetti di utilità sociale per il settore Non Profit.

IL NOSTRO SOGNO È MIGLIORARE LA SOCIETÀ
LA NOSTRA MISSION È FARLO ATTRAVERSO LA SOCIAL INNOVATION.

Entra anche tu in PHI Foundation

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Terzo Settore #Non Profit

Terzo Settore: #Non Profit

PHI Foundation, la prima non profit organization al servizio del terzo settore e del mondo non profit.

PHI Foundation è composta di un gruppo di professionisti della comunicazione online e offline: sistemisti, sviluppatori, graphic e web designer, social media manager, community builder, content editors, project manager, fundraisers, public relation, ufficio stampa, tutti con esperienze e provenienze diverse, ma uniti da un obiettivo unico e concreto, mettere a disposizione degli utenti, strumenti innovativi per aumentare la visibilità delle loro azioni e fornire a tutte le Organizzazioni Non Profit (ONP – ONG) una piattaforma facile e intuitiva per raccogliere fondi.

PHI Foundation ha un sogno che spera di riuscire a realizzarlo anche con il tuo aiuto.

Vai sul sito web phifoundation.com e scopri come potresti contribuire ad aiutarci a realizzare questo sogno.

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Bilancio sociale delle ONP

Il Bilancio sociale delle ONP

Il Bilancio sociale per le associazioni non profit è un documento con il quale il soggetto comunica periodicamente i risultati della sua attività, non solo dal punto di vista economico e contabile, ma dell’intero contesto delle attività e dei progetti promossi sul territorio.

Le linee guida per la redazione del Bilancio sociale sono state emanate nel 2010 dall’Agenzia per le Onlus. Questa, oggi conosciuta come Agenzia per il terzo settore, era un organismo governativo attivo tra il 200 e il 2012, quando le sue funzioni sono state trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le linee guida emanate sostengono che il bilancio sociale è indispensabili per promuovere la crescita culturale e strutturale del terzo settore.

Cos’è il Bilancio sociale

Il Bilancio sociale è uno strumento che permette alle associazioni del terzo settore di rendicontare la responsabilità, i risultati sociali, ambientali ed economici delle attività messe in atto durante il periodo di valutazione. Ha lo scopo di essere divulgato presso tutti gli stakeholders e i portatori di interesse in genere, comunicando un’informativa che non sarebbe altrimenti possibile riscontrabile nel normale bilancio economico di esercizio. Come modello per la stesura delle Linee Guida sono state scelte le Linee proposte dalla GRI – Global Reporting Initiative – nella versione del 2006, con alcune modifiche dettate dalla specificità del settore non profit.   Oltre a questo documento è stato preso in considerazione anche il modello più diffuso in ambito nazionale, “Principi di redazione del Bilancio Sociale” del Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale – GBS. Il GBS nasce nel 1997 in occasione di un evento sulla Responsabilità sociale d’impresa. Nel 1998 si riunisce in forma di Gruppo di Studio per la statuizione dei Principi di redazione del Bilancio Sociale, con 32 membri partecipanti, rappresentanti di 13 Università italiane, degli Ordini dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, di alcune Società di Revisione e di membri esperti.

Bilancio sociale delle ONP

Motivazioni alla base del Bilancio Sociale

Sempre più si riscontra il bisogno di riconoscere una dimensione sociale e ambientale delle aziende che operano sul territorio. La consapevolezza di questo ruolo in campo sociale e ambientale ha prodotto un interesse verso la comunicazione sociale degli attori, non tanto in termini numerici e finanziari quanto piuttosto di concreti risultati ottenuti attraverso determinate azioni. Tale interesse non nasce soltanto in chi ha un diretto interesse a interagisce con l’azienda; è un interesse collettivo al quale le aziende, tutte, devono rispondere con una comunicazione ampia e diffusa che possa soddisfare la curiosità dei risultati gestionali ma anche gli effetti sociali e ambientali di questa attività.

Questo discorso vale a maggior ragione per le realtà del mondo non profit, che se da una parte devono rendicontare il denaro utilizzato per le attività svolte a favore della comunità, dall’altro devono anche rendere la collettività edotta delle loro azioni. Sia per motivi di trasparenza, sia per fidelizzare i donatori e coinvolgere la società nei loro progetti, facendola sentire parte del bene comune profuso.

Caratteristiche

Il Gruppo di Studio per la Redazione del Bilancio Sociale ha elencato alcuni punti sui quali deve basarsi un buon Bilancio. Vediamoli insieme.

Innanzitutto Bilancio Sociale è un’espressione che comprende anche dati quantitativi di derivazione contabile e soprattutto è un documento integrativo di comunicazione e valutazione sociale. È fondamentale che venga steso dall’ente non profit, così come dalle aziende, e sia rivolto ad un pubblico ampio: non solo gli stakeholders, ma la collettività intera. Può essere redatto in forma libera, in base ad alcuni criteri uniformi predefiniti dalle Linee Guida di cui sopra, e deve corrispondere all’intero anno di esercizio sociale. Soprattutto deve essere redatto in maniera autonoma e distinta rispetto al bilancio d’esercizio.

Le notizie di cui deve riportare informazioni utili un Bilancio Sociale sono:

  • assetto istituzionale;
  • valori di riferimento;
  • collegamenti tra valori dichiarati, politiche e scelte compiute;
  • processo seguito per la sua formazione.

Il Bilancio Sociale deve essere redatto tenendo conto di alcuni principi fondamentali, che dovrebbero poi essere alla base della stessa realtà non profit cui si riferisce. Tali principi sono quelli di responsabilità, inclusione, coerenza, trasparenza, neutralità, prudenza, utilità, significatività e rilevanza, verificabilità dell’informazione, comparabilità, periodicità, comprensibilità.

Bilancio sociale delle ONP

Un Bilancio sociale, quindi, è la carta d’identità di una realtà del non profit.

Un documento grazie al quale l’associazione potrà continuare a godere dell’interesse dei suoi sostenitori e trovarne di nuovi, nell’ottica della fidelizzazione del donatore. Il tutto attraverso una comunicazione chiara, trasparente e rivolta alla collettività intera sui risultati e sull’impatto sociale delle attività portate avanti.

Jenny Rizzo

Phi Foundation

#Social Innovation City Program

#Social innovation city program

La Social Innovation è generalmente un’iniziativa bottom-up (che parte dal basso verso l’alto) e PHI Foundation, ha configurato un innovativo modello di sviluppo sostenibile, place to place denominato “Social Innovation City Program“.

 
 

Il PHI City Program è un progetto che mira a coinvolgere i Fundraiser locali nella crescita e nello sviluppo delle Organizzazioni Non Profit con una inevitabile ricaduta positiva sulla comunità locale.

 

L’obiettivo è quello di creare un ecosistema a livello locale in grado di rimuovere gli ostacoli che inibiscono il progresso, identificando metodi più efficaci per affrontare e risolvere i problemi sociali contribuendo alla crescita economica.

 

Sarà molto di aiuto e gradito il tuo mi piace!

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Un anno di PHI Foundation

Un anno di PHI Foundation…

E’ già passato un anno da quando un gruppo di professionisti decise di incontrarsi nella splendida Manarola per dar vita a PHI Foundation,

definendo nero su bianco, ruoli, obiettivi e impegni di questo progetto che da alcuni mesi portavano avanti, attraverso interminabili conference call su Skype e condivisioni di documenti su Google Drive.

Il luogo fissato fu scelto per convenienza e per comodità, fare un meeting a Luglio con lo splendido panorama che le Cinque Terre possono offrire è sicuramente più stimolante e piacevole che un grigio e anonimo ufficio in centro.
Ma da quel momento Manarola è diventata la sede “sentimentale” di PHI Foundation.

Tante cose sono cambiate da allora, alcuni amici hanno preferito concentrarsi su altri progetti, altri invece sono voluti salire a bordo e compiere questo viaggio con noi.
In ogni caso il percorso definito quel giorno, prosegue a tappe forzate, rispettando gli impegni e gli obiettivi che ci eravamo dati.

PHI Foundation è andata on line qualche mese dopo quell’incontro di Manarola, il suo sito ha debuttato ad inizio Ottobre 2015 nel mondo del web, e ad oggi è già stato implementato e migliorato con delle nuove release già un paio di volte, raggiungendo circa 10 mila impressions mensili con oltre 1.000 utenti unici.

La redazione di PHI Foundation, in questo primo anno, grazie ai suoi collaboratori e agli allievi dell’Accademy ha pubblicato oltre 200 articoli, veicolati attraverso i diversi canali social che nel frattempo la Fondazione ha aperto.

Si sono strette delle partnership importanti e stanno per partire alcuni progetti molto innovativi che riguarderanno la Fondazione e di cui si sentirà parlare.

Ci sono inoltre molte altre novità che subito dopo la pausa estiva riguarderanno PHI Foundation: ci sarà una nuova sede operativa a Milano, nuove collaborazioni, nuove sezioni del sito, e tante altre cose che scoprirete pian piano.
Tutto questo è stato possibile grazie alla tenacia e all’impegno dei fondatori e soprattutto grazie alla costanza e alla stima con la quale tutti voi ci avete seguito in questo primo difficile ma entusiasmante anno.

Abbiamo ricevuto moltissimi complimenti e anche alcune critiche, che in molti casi ci sono servite a migliorarci e ad essere sempre più allineati con il nostro pubblico.

Il nostro impegno è sempre quello di aiutare le associazioni e i volontari a fare il loro lavoro, cioè aiutare il prossimo.

Mettiamo a disposizione una serie di strumenti e di professionalità per raggiungere questo obiettivo e lo facciamo con passione e con la convinzione che aiutare il prossimo sia il miglior investimento che si possa fare.

Continuate a seguirci e a sostenerci, il primo anno è stato importante e faticoso, ma i prossimi lo saranno ancora di più, e solo se ci continuerete ad aiutare riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Grazie a tutti

Phi Foundation

Academy: #corsi di formazione gratuiti

Divieni anche tu Content Editor Seo Oriented Certificato.

Nella sezione Innovation Lab di PHI Foundation è nata la “PHI Academy”, attività di formazione e training con percorsi didattici innovativi rivolti ai web communicators che desiderano emergere dall’anonimato.

In un ambito professionale in cui l’esperienza e la professionalità sono fondamentali, PHI Academy offre l’opportunità di dimostrarlo e certificarlo a costo zero.

L’Attestato di Content Editor, valido ai fini di una certificazione professionale, è rilasciato con l’obiettivo di dare un supporto concreto ai web communicators emergenti.

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Nel programma “PHI Attestato Professionale Content Editor” (Completamente Gratuito), è previsto un percorso di affiancamento a distanza e di esperienza pratica in ambito Content Editor.

Infatti, ai partecipanti di questo corso (seguiti e formati da Tutor), sarà data l’opportunità di esprimersi nel ruolo di Web Editor, scrivendo testi e storytelling SEO oriented che saranno pubblicati nel Blog e Pagine Social Network di PHI Foundation.

Beneficiando degli strumenti forniti da PHI Academy (vademecum testi e immagini, parole chiave selezionate “SEO”), gli aspiranti dovranno realizzare nell’arco di alcuni mesi trenta articoli idonei alla pubblicazione, seguendo le linee guida editoriali orientate al non profit, terzo settore e sociale in generale.

I risultati della formazione (previa autorizzazione dell’interessato) saranno pubblicati nella sezione specifica a disposizione di Head Hunting oltre ad essere inoltrati alle imprese che cooperano con PHI Foundation, al fine di un’eventuale proposta di lavoro.

Al termine del percorso formativo, gli allievi riceveranno, (unitamente ai dati statistici Analytics dei motori di ricerca e Social Network) il meritato “Attestato Content Editor” valido ai fini di una certificazione professionale.

Nel corso degli Eventi PHI Foundation i migliori allievi divenuti Web Editor saranno ospiti d’onore e premiati con lo speciale riconoscimento (la Pergamena del Knight of Community).

PHI Academy - Pergamena

Se vuoi specializzarti e accreditarti professionalmente entra nel programma PHI Academy e conquista l’attestato finale, sarà la tua certificazione professionale.

Divieni anche tu un “Knight of Community”.

Iscriviti al corso Completamente Gratuito di “PHI Academy, Innovation Lab” sezione di PHI Foundation (Social Innovation Community).

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

Il carcere e il mondo non profit

Quando il non profit e il volontariato è di aiuto alle Istituzioni

“Cattivi si diventa?”.  Questa è la domanda che si pone Philip Zimbardo impegnato nel suo esperimento sul carcere presso l’Università di Stanford. L’esperienza, riportata in un libro “Effetto Lucifero. Cattivi si diventa?”, venne realizzata nel 1971 proprio per esaminare il comportamento umano in un contesto in cui i singoli sono definiti esclusivamente dal gruppo di appartenenza. Philip divide gli studenti che hanno deciso di partecipare al progetto in due gruppi: guardie da una parte; criminali dall’altra. Ebbene, gli episodi di violenza non tardano ad arrivare, tanto che l’esperimento viene interrotto dopo pochi giorni dal suo inizio. È, quindi, vero che cattivi si diventa? Molte delle associazioni non profit presenti sul territorio nazionale sono convinte che il carcere non sia funzionale, tutt’altro. Il carcere è un luogo dove s’impara a delinquere e i volontari impegnati nelle carceri italiane, per conto delle associazioni che si occupano di argomenti e progetti legati ai detenuti, portano loro affetto e qualche parola di conforto, per non lasciarli soli sotto quel cielo a scacchi.

Cattivi si diventa?

Probabilmente è vero che il carcere è, sotto certi aspetti, una università del crimine; in particolar modo per quei giovani detenuti con reati lievi che si ritrovano a dividere la cella con criminali incalliti, dai quali attingere idee e con i quali discutere h24 di atti illeciti. L’esperimento di Zimbardo ci pone di fronte al fatto che ogni istituzione repressiva genera, potenzialmente, violenza e male. Ognuno di noi può trasformarsi in persona cattiva a causa di due fattori:

  • il sistema di appartenenza;
  • il contesto.

Non era, ad esempio, un criminale per predisposizione interna il pilota che sganciò la bomba atomica su Hiroshima: egli stesso affermò: “era il mio dovere”. Come lui, molti altri personaggi che hanno costellato la nostra storia, compiendo atti disumani, non erano criminali per natura; lo diventarono per ideologia e dovere, per senso di appartenenza a un sistema che ha creato danni all’umanità che ancora oggi paghiamo. Una visione particolare la mia, che spesso incontra il disappunto di chi è convinto che il crimine sia innato nelle persone che pongono in essere determinate azioni. Resto, tuttavia, convinta del fatto che il carcere sia un microcosmo dove la repressione, le cattive condizioni e la costrizione fisica portano inevitabilmente ad altro male, ad altra violenza.

Il non profit per il carcere

La mia particolare visione del carcere proviene dalla mia diretta esperienza sul campo. Anni a stretto contatto con l’ambiente e con chi lo vive mi hanno portato a un pensiero critico, che esula da buonismo o voglia di aiutare il bisognoso. Lavorando per associazioni non profit mi sono resa conto, anzi, che il buonismo non porta a nulla. Il volontariato strutturato, professionale, organizzato: questo è ciò che sarebbe utile all’interno delle carceri, così come all’esterno, nelle diverse associazioni che si occupano di carcere a diversi livelli. La professionalità e la visione imprenditoriale, che permettono di investire in progetti concreti di recupero sociale di questi criminali, sono l’unica arma per combattere lo stallo in cui si ritrova l’istituzione carcere oggi.

 

Jenny Rizzo

Phi Foundation