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PHI DONATION DAY: Per la Ricostruzione Sociale

PHI DONATION DAY: Per la Ricostruzione Sociale

PHI DONATION DAY

#PHIDONATIONDAY2021

PHI DONATION DAY: l’Italia del Dono

PHI Donation Day: Per la ricostruzione sociale, sviluppare e rivalorizzare i territori dei Comuni a rischio spopolamento.

Conto alla rovescia per il #PHIDONATIONDAY2021.

Parte una raccolta fondi trasparente per la “ricostruzione sociale” dei territori a rischio spopolamento con la creazione di comitati promotori locali.

 

Comuni, imprese, associazioni, comitati, singole persone: non si ferma la maratona di partecipazione dell’Italia al PHI DONATION DAY “Il Giorno del Dono PHI” per la ricostruzione sociale nel sviluppare e rivalorizzare i territori dei Comuni a rischio spopolamento.

Proprio mentre l’Italia prosegue nella sua gara di solidarietà per le vittime del Covid19 che ha devastato l’intero mondo incluso la nostra amata Italia –  la PHI Foundation lancerà per l’anno 2021 una raccolta fondi speciale insieme alla costituente OVER Foundation (di cui è sostenitrice), proporrà la prima raccolta fondi per la rivalorizzazione dei Comuni a rischio spopolamento.

Ai sottoscrittori di una donazione oltre alla garanzia del suo buon utilizzo, sarà data l’opportunità di divenire soci fondatori della OVER Foundation.

L’importo raccolto sarà destinato a progetti di Comuni a rischio spopolamento selezionati secondo chiare regole di  trasparenza e correttezza, contenute nella “Carta della Donazione”: il codice etico utilizzato da PHI Foundation, che garantisce il donatore sul buon uso delle risorse raccolte. I progetti selezionati saranno di Comuni impegnati nei lavori di ricostruzione “sociale” e rivalorizzazione territoriale dei paesi colpiti dallo spopolamento.

“Abbiamo raccolto più di 100 iniziative tra comuni, associazioni e imprese che nelle settimane prossime racconteranno un’Italia inedita capace di grandi slanci di generosità, siamo orgogliosi di poter raccontare un Paese diverso che sempre più spesso viene trascurato dai grandi mezzi di comunicazione. L’evento sarà infatti l’occasione per presentare a tutti il cartellone delle iniziative del 1°Giro dell’Italia che dona ai Comuni a rischio spopolamento. 

 

 

 

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Redazione

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Spopolamento: I rischi dei borghi italiani evidenziano un circolo virtuoso.

Spopolamento? No! Grazie a BorgoViVo

Spopolamento: I rischi dei borghi italiani evidenziano un circolo virtuoso.

Spopolamento: L’abbandono dei piccoli centri avviene solo, dove le politiche pubbliche non sono lungimiranti. Val d’Aosta e Trentino Alto Adige, che negli ultimi 40 anni hanno registrato un incremento di popolazione tra i più alti d’Italia, sono oggi le Regioni più “giovani” del Paese e quelle più capaci di moltiplicare la ricchezza interna.

 

Spopolamento: I piccoli borghi oggi più che mai appaiano “incantati”.

Un incanto che è frutto dell’innegabile bellezza del paesaggio italiano, ma soprattutto perché in grado di offrire il bene primario per eccellenza: un’alta qualità della vita. Aria pulita, assenza d’inquinamento acustico, possibilità di contare su prodotti alimentari genuini, negozi, banche e uffici postali a portata di mano, pub e punti di ristoro che offrono agli abitanti l’opportunità di coltivare una vita sociale piacevole ed economica; Questi i punti di forza dei piccoli borghi, vere e proprie oasi di pace in cui rifugiarsi.

Spopolamento è il progressivo abbandono dei piccoli villaggi i famosi “borghi fantasma”.

Attenzione: nei Comuni dove le amministrazioni hanno fatto un buon lavoro, offrendo servizi ai cittadini e mettendo in campo policies pubbliche lungimiranti, borghi, paesini e paesoni non solo non si sono spopolati, ma anzi sono stati protagonisti di uno straordinario ripopolamento, con conseguente, drastico abbassamento dell’età media degli abitanti e altrettanto inevitabile innalzamento del livello di ricchezza interna.

 

Spopolamento o Ripopolamento?

I Comuni virtuosi, infatti, sono ancora troppo pochi. Soprattutto considerando che i territori a rischio spopolamento rappresentano il 43% della superficie italiana. Una risorsa grandiosa che potrebbe risollevare, da sola, le sorti del Paese; Risorsa in gran parte sottoutilizzata, se non sprecata, dimenticata, persa. Fatta eccezione per Val d’Aosta e Trentino Alto Adige, che negli ultimi 40 anni hanno registrato un incremento di popolazione tra i più alti d’Italia, e che oggi sono le Regioni più “giovani” del Paese, nonché quelle più capaci di moltiplicare la ricchezza interna.

I numeri.

I numeri dell’abbandono sono impietosi: a fronte di una popolazione italiana cresciuta di 12 milioni di unità negli ultimi 60 anni, la crescita si è prevalentemente concentrata in pianura (8,8 milioni di residenti in più) e collina (4 milioni in più), col risultato che, se nel 1951 la popolazione montana rappresentava il 41,8% rispetto a quella di pianura, oggi la percentuale è scesa al 26%. E dire che i territori montani, sono “un nodo strategico per l’economia verde, in una società che vede sempre più avanzare la crisi idrica ed energetica”.

Spopolamento Superato.

L’autonomia da sola certo non può aver determinato le cifre che oggi Val d’Aosta e Trentino Alto Adige possono vantare sul fronte della ricchezza interna: fatto 100 il valore della ricchezza di partenza nel 1970, in Trentino quel valore è diventato 345 nel 2012 e a Bolzano 328, mentre la media nazionale è ferma a 264 e, la Sicilia, altra regione autonoma, ristagna sul 230.

 

Le diversità politiche.

Le diversità delle politiche che hanno inciso dal punto di vista qualitativo sono state lo aumentare le competenze e diminuire la percentuale di risorse locali trattenute nel territorio, così da contribuire a ripianare il debito pubblico nazionale. BorgoViVo non è la difesa di un mondo e proprie prerogative da minacce esterne, ma la tutela delle buone esperienze, bagaglio di conoscenza e difesa della qualità di vita per la collettività.

 

BorgoViVo.

In attesa che il territorio perduto diventi anch’esso incantato, non resta che guardare alle buone pratiche e accettare la sfida.

 

BorgoViVo, in fondo, ne è il simbolo 

 

 

Redazione

PHI Foundation