“Taranto Let’s go”

Si terrà Mercoledì 04 maggio  p.v. ore 10.30 presso la Sala Monfredi della Camera di Commercio diTaranto (viale Virgilio 152), la presentazione ufficiale del primo Polo Finanziario dell’Innovazione in Puglia, in materia di Start Up e Crowdfunding.

L’incontro dal titolo “Taranto Let’s go” sarà l’occasione per presentare  la prima piattaforma di Equity Crowdfunding del Sud Italia autorizzata da Consob, nata dall’azione sinergica di MuumLab gestore della piattaforma, Bcc San Marzano banca partner e Finindustria venture capital che ha finanziato la prima start up innovativa del progetto: ProntoVet24, dedicata al servizio veterinario a domicilio.

Tre player istituzionali importanti si uniscono per favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative su tutto il territorio nazionale, partendo proprio da Taranto.

Aprirà i lavori il Presidente della CCIAA di Taranto Luigi Sportelli, seguiranno i saluti del Presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo.
In scaletta gli interventi dei soggetti che hanno dato vita al primo Polo Finanziario dell’Innovazione in Puglia:

  • Emanuele Di Palma – Direttore Generale Bcc di San Marzano,
  • Pietro Vito Chirulli – Presidente Finindustria Srl,
  • Paolo Ciccolella – Presidente MuumLab
  • Massimiliano De Florio e Luca La Porta – Soci Fondatori di ProntoVet24.

Gli interventi saranno moderati da Maurizio Maraglino Misciagna – Direttore Muumlab.

 

Fonte articolo: BCC San Marziano

 

 

lido onda libera

Lido Onda libera si finanzia con il crowdfunding

La legalità ha un nome, o meglio, ha cambiato nome. Dalle ceneri dello stabilimento balneare “Lo Squalo Beach” di Scansano Jonico, sequestrato al clan Scarci di Taranto, nasce “lido onda libera”. Uno dei pochi lidi sequestrati alle mafie che raccoglierà fondi attraverso il crowdfunding.

La campagna di raccolta fondi è stata lanciata su Eppela: “Insieme ai servizi balneari – si legge su Eppela – costituiti da ombrelloni, sedie a sdraio e lettini e da una piccola ristorazione, “Onda Libera” intende creare uno spazio partecipato, sostenibile, inclusivo e accessibile per sensibilizzare gli ospiti alla promozione della cultura della legalità, alla conoscenza e al rispetto dell’ambiente con una attenzione particolare al recupero dei materiali riciclabili e all’uso consapevole dell’energia, alla promozione dell’integrazione umana e sociale, introducendo i temi dell’accoglienza e della inclusione sociale, alla attenzione verso i più piccoli, la terza età e i disabili, con attività di animazione ludico-motorie e con l’abbattimento delle barriere nel lido.”

 

 

L’obbiettivo è semplice, essere operativi entro i primi di giugno. Onda libera ha deciso quindi di presentare la sua campagna di raccolta fondi su Eppela, piattaforma Reward Based, con la speranza di aprire in tempo.

La campagna presentata sul portale di crowdfunding Eppela permette di ricevere, in base alla cifra donata dai finanziatori, una ricompensa: con 10 euro una giornata al lido; con 20 sdraio, ombrellone e maglietta; con 50 un posto riservato per una settimana; con 70 anche un laboratorio di autocostruzione; con 100 le settimane diventano due; con 200 si passa a un mese e con 500 all’intera stagione.

La cooperativa sociale “Onda Libera” nasce in collaborazione con il Comitato Territoriale materano della UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) ed il coinvolgimento della sezione provinciale di Matera dell’Associazione Italiana Persone Down.

Lo stabilimento è stato ristrutturato, grazie al finanziamento erogato da Banca Etica, con un’originale opera ingegneristica e architettonica ecosostenibile.

Mario Rolla
PHI Foundation 

 

 

 

equity based

Quali piattaforme di Crowdfunding utilizzare? Equity Based

Le piattaforme di equity crowdfunding sono la soluzione standard per chiunque voglia portare avanti un progetto di finanziamento dal basso. Intraprendere la strada giusta per promuovere la propria campagna di raccolta fondi è fondamentale.

In Italia sono presenti circa 69 portali (attivi) per la raccolta fondi online. In una buona strategia di Fundraising avere le idee chiare è sempre un vantaggio. Non sai quale piattaforma di crowfunding utilizzare? Non sai da che parte cominciare o dove andare?

Di recente ci siamo occupati di visionare le piattaforme di crowdfunding italiane relative al Social Lending. Oggi, invece, andremo ad analizzare il fenomeno delle piattaforme cosidette equity based

Ma quante sono le Piattaforme di equity crowdfunding in Italia? Quale scegliere? Scopriamolo assieme:

#Starsup

Primo portale di equity crowdfunding autorizzato dalla Consob per la raccolta fondi di capitali a rischio. Lo scopo è chiaro, far incontrare idee e persone disposte a sostenerle

#Siamosoci

Ridurre le distanze tra impresa, innovazione, ricerca e finanza. Questo l’obiettivo di Siamosoci, piattaforma di social investing.

#Crowdfundme.me

Piattaforma di equity crowdfunding nata con lo scopo di far incontrare startup e PMI innovative con potenziali investitori.

#Assiteca crowd

Portale di equity crowdfunding che si propone come piattaforma innovativa rivolta ad investitori attenti alle nuove modalità di investimento proposte dai mercati.

#Startzai

New entry fra le piattaforme di equity crowdfunding. Il portale nasce con l’obbiettivo di creare un network a supporto delle startup del territorio.

#Ecomill

Sostenibilità, innovazione e aggregazione sociale. Piattaforma di equity crowdfunding dedicata a progetti ad alto valore innovativo nel settore energetico e ambientale.

 

Il punto forte delle piattaforme di crowdfunding non sta solo nell’offrire una soluzione “chiavi in mano”, ma anche nel fatto che, attraverso le loro attività si sviluppano conoscenze e esperienza che si rivelano spesso fondamentali.

 
Mario Rolla
Phi Foundation

 

Phi Foundation - Terzo Settore

Riforma del Terzo Settore: Qualcosa si muove

È stata approvata in Senato la settimana scorsa la prima bozza del disegno di legge che revisiona e disciplina il Terzo Settore e il ruolo delle Non Profit.

Il progetto, che ora è in mano alla Camera dei Deputati per l’approvazione finale, riguarda un po tutti gli aspetti relativi al Terzo Settore, intervenendo in tutti gli aspetti critici della disciplina che regola la vita degli enti e delle attività senza scopo di lucro, da quelli civilistici a quelli fiscali, da quelli societari a quelli relativi alla remunerazione del capitale e alla distribuzione degli utili. Prevista anche una rivisitazione delle norme che regolano il servizio civile, che sarà reso disponibile a tutti i giovani dai 18 ai 28 anni.

Inoltre sono disciplinati anche gran parte dei punti critici del mondo del non profit, come il crowdfunding, la distribuzione di dividendi (che sembra prendere a modello la formula restrittiva delle cooperative a mutualità prevalente), la disciplina fiscale e contabile, i rimborsi spese degli operatori e le retribuzioni dei dipendenti, la distribuzione degli utili, i diritti di informazione e partecipazione. E’ prevista anche la costituzione del fondo per promuovere le attività istituzionali con 17,5 milioni di euro di budget per il 2016.

Si tratta per ora solo di un disegno di legge, dunque la strada è ancora lunga e ci sono diversi punti oscuri che andranno risolti, ad esempio il modo in cui questa nuova eventuale legge si possa inserire nelle disposizione appena attuate con la legge di stabilità, nei capitoli relativi al Terzo Settore, uno su tutto l’utilizzo strategico e sistematico dello strumento del Crowdfunding per finanziare «interventi innovativi di enti di terzo settore» .

Nei prossimi mesi vedremo come proseguirà il discorso, anche se un primo importante passo, se non altro dal punto di vista formale, sembra essere stato già fatto.

 

Francesco Fiore
Phi Foundation

Articolo tratto da: Italia Oggi del 4 Aprile 2016 di Marino Longoni
phi foundation - Volterra

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

Volterra, nasce la piattaforma di crowdfunding per tutelare e valorizzare lo scavo dell’anfiteatro romano rinvenuto lo scorso luglio durante la bonifica di corsi d’acqua secondari. Al via la campagna di Fundraising “emozionale”.

La giunta comunale ha deciso: “di mettere in campo – si legge nella delibera – ipotesi e strategie volte a riportare alla luce l’importante ritrovamento archeologico, mediante un progetto di comunicazione cross mediale volto a comunicare il ritrovamento del sito archeologico e la sua evoluzione; creare una community intorno ai temi del ritrovamento e attivare l’attenzione della collettività, di investitori e finanziatori; attivare una campagna di fundraising “emozionale” volta a raccogliere favori e contributi da parte della società civile a livello internazionale, al fine di avviare un processo di raccolta fondi in considerazione degli sviluppi e delle dinamiche dal punto di vista culturale e turistico che potrebbero aprirsi.”

In accordo con la Sovrintendenza e assieme agli assessorati della Cultura e dell’innovazione tecnologica, verrà lanciata quindi una piattaforma di crowdfunding in grado di recuperare le risorse necessarie per poter riportare alla luce una parte importante di quella che è stata definita una tra le cinque scoperte potenzialmente più interessanti al mondo per l’anno 2016.

 
Mario Rolla
Phi Foundation

ChallengeStar: L'App che aiuta i donatori

ChallengeStar: L’App che aiuta i donatori

ChallengeStar: L’App che aiuta i donatori

 

ChallengeStar lancia l’innovativa mobile app che rivoluziona il social Fundraising. Attraverso l’app le persone potranno creare campagne e progetti che aiutino loro a raccogliere fondi e visibilità.

“La nostra mission è quella di rendere il mondo un posto più caritatevole” afferma ai microfoni di BusinessWire il CEO di ChallangeStar Jed Royer. “abbiamo – continua Royer – sviluppato una piattaforma che aiuti le persone a sostenere la causa che più hanno a cuore in modo semplice e veloce.

ChallengeStar app fa il suo debutto a Boston il 22 marzo davanti all’Association of Fundraising Professionals International Fundraising Conference. La conferenza nasce dall’esigenza d’inspirare innovazione e cambiamento all’interno delle comunità e delle organizzazioni non profit.

L’app è gratuita ed è già disponibile sull’app store e sul Google Play Store. Gli utenti registrati possono scegliere quale causa sostenere attraverso la “Charity Challange” oppure proporre un “sfida” per raccogliere fondi con lo strumento “Winner Takes all Challange”.

In entrambi i casi gli utenti possono partecipare a campagne di social Fundraising donando o ricevendo gli aiuti in modo sicuro e trasparente. L’innovazione della piattaforma consiste nell’interazione tra la mobile app e l’utilizzo dei social Network. Votare e sostenere una causa è semplicissimo. Scopri come nel video:

L’applicazione è aperta a tutti. Può essere utilizzata dalle organizzazioni non profit di qualsiasi dimensione. Diversamente da molte altre piattaforme di crowfunding o Fundraising.

“ChallengeStar  – afferma Royer – permette alle associazioni non profit di organizzare raccolte fondi online in totale sicurezza”.

Il mercato si sta orientando sempre più in questa direzione, semplicità, sicurezza ed efficienza.

Il Fundraising ormai è uno strumento fondamentale nello sviluppo di progetti a qualsiasi livello, il proliferare di strumenti, piattaforme e applicazioni che rendono questo servizio sempre più facile e veloce testimonia proprio questa tendenza.

 

ENTRA IN PHI.

 

Mario Rolla

Phi Foundation

Twitter si candida: al via il social fundraising per le elezioni americane

Ora, per la prima volta nella storia delle elezioni americane, i candidati alla presidenza potranno usare Twitter per raccogliere fondi.

La piattaforma di micro-blogging mette a disposizione dei candidati, impegnati nelle primarie americane, la possibilità di utilizzare il proprio profilo personale come strumento per il Social Fundraising.

Il social media ha avviato una partnership con Square, società di pagamento mobile, che permette di aggiungere all’account o a un Tweet un grande pulsante per le donazioni online (“Contribuite”). Il pulsante consente agli utenti, tramite paypal, di effettuare la donazione direttamente da Twitter.

Donare su twitter non è mai stato così semplice

Donare è semplicissimo. Attraverso la piattaforma Square sarà possibile creare un account o un tweet link ($Cashtags) che genererà poi automaticamente il pulsante “dona ora”.

Anche il gigante di micro-blogging ha reso più semplice raccogliere fondi online. I candidati possono infatti raccogliere fondi in tempo reale durante i dibattiti e altri eventi.

Il social fundraising diventa quindi uno strumento chiave per candidati presidenziali, ma la sua utilità non si esaurisce qui. Le organizzazioni non profit possono utilizzare questo strumento per coinvolgere sempre più donatori e organizzare raccolte fondi live.

Molto più di uno strumento politico 

Le persone che donano sono propense a condividere sui social la notizia della loro donazione, questo può invogliare altri a fare lo stesso. Uno studio condotto dal New York Times ha rilevato che l’84% degli utenti condivide e mostra il proprio sostegno ad una determinata causa.

Pertanto, il pulsante di Twitter li aiuterà a semplificare la condivisione. Twitter un volta conclusa la donazione genererà automaticamente un tweet pronto per la condivisione. Gli utenti, naturalmente, si fidano di più dei contenuti pubblicati dai loro amici o fan piuttosto che di un contenuto generato da un politico. La viralità del mezzo amplia l’iniziativa grazie alle dinamiche del social.

la piattaforma di social Fundraising elaborata da Twitter è molto più che un semplice strumento per le elezioni americane. A parte per i candidati politici, lo strumento può essere utilizzato da organizzazioni non profit a tutti i livelli per raccogliere fondi.

 

Mario Rollo

Phi Foundation

 

Valore Non Profit Orient

Phi Social Innovation Community: Valore Produttivo di Utilità Sociale

Il terzo settore realizza cose buone e giuste ma non sa comunicare infatti, da qualche tempo, capita di prestare attenzione alle questioni inerenti la comunicazione “Non Profit Orient” e la percezione del ruolo di Fundraiser e, in generale, al tema del Fundraising.

La comunicazione (non profit orient) dovrebbe ampliare il campo visivo e alimentare la cognizione che abbiamo “sulla raccolta fondi dedicata al non profit” e sulle opportunità, sopratutto in termini di sostegno dei più deboli.

Fondamentale è comprendere l’attività di “Fundraising non profit orient” di cui tanto si parla ma poco si conosce detenendo una visione limitativa e limitante del Fundraising.

Si ritiene (a torto) che il fatto stesso di occuparci di una buona causa sia sufficiente a farci ascoltare.

Niente di più errato poiché, le buone cause, sono sì condizione necessaria, ma certamente non sufficiente. Si potranno raggiungere gli obiettivi esclusivamente quando saremo in grado di sostituire il concetto di Beneficenza con il termine di “ Valore Produttivo di Utilità Sociale”.

Il Fundaraiser è l’arte di saper chiedere. Un po’ per vocazione e un po’ per diletto, tutti possono chiedere ma non tutti sanno chiedere.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi,
chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

ONP e Social Fundraising

Phi Social Innovation Community: ONP e Social Fundraising

Riflettendo sulle difficoltà, e nello stesso tempo la necessità delle piccole e medie organizzazioni non profit (ONP) di reperire risorse economiche attraverso la raccolta fondi, si scopre la loro impreparazione negli strumenti e nelle applicazione metodologie di Fundraising.

La domanda è: Quanto tempo dobbiamo ancora attendere prima che le ONP diano inizio alla valorizzazione delle relazioni che hanno nel territorio in ottica di attivazione di un’efficace strategia di Fundraising online/offline, considerando anche le prospettive di ampliare la propria cerchia d’influenza alleandosi con una più ampia struttura di Social Fundraising e costruire insieme una Social Innovation Community?

La risposta non è scontata perché ci vuole la temerarietà e la lungimiranza di eseguire una scelta importante.

Strutturarsi in Fundraising Orient (anche tecnologicamente) infatti, significa rimettere in discussione l’intero modello organizzativo delle ONP, al fine di trovare non solo fondi ma anche Donazioni in termini di competenze, tempo, people raising e soprattutto relazioni.

Solo curando le relazioni che abbiamo con la realtà che ci circonda, orientandoci inoltre anche verso un Corporate Fundraising più professionale, possiamo davvero implementare una buona strategia di raccolta fondi e il Dono diventa uno strumento mediante il quale rafforzare questi legami.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi,
chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

Fundraiser

Phi Social Innovation Community: Fundraiser

Lavorare nella Social Innovation Community con Phi Foundation, nell’operosità di raccolta fondi (Fundraising), significa svolgere l’attività di Fundraiser, una professione creativa e multitasking oggi sempre più richiesta dal mercato del lavoro, in particolare, nell’area del terzo settore.

Una professione che richiede competenze specifiche in marketing, statistica, economia, giurisprudenza, amministrazione ma anche un estro creativo e artistico, oltre che una grande determinazione.

Fare raccolta fondi (Fundraising) per le organizzazioni non profit significa lavorare per una giusta causa, che appassiona, in cui crediamo e che ci spinge a desiderare di migliorare le cose grazie al piccolo/grande contributo di tante persone.

Non c’è dubbio che il lavoro del Fundraiser porti più che numerose soddisfazioni personali se fatto bene con passione e attraverso metodi e strumenti corretti.

La domanda che sorge spontanea è: Ma il Fundraiser cosa fa esattamente?

Si usa spesso il termine Fundraiser nel gergo comune, per indicare il comunicatore o l’organizzatore di eventi di beneficenza. In realtà il Fundraiser è questo, ma non solo.

È soprattutto un professionista che svolge l’attività con dedizione, che sa comunicare e agire, perché le parole sono pensieri che diventano azioni dirette a costruire qualcosa di utile, azioni dirette ad aiutare gli altri, e per questo IMPORTANTI.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi,
chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

Valore Social Fundraising

Phi Social Innovation Community: Fundraising il valore nel tempo

Il Social Fundraising parte da dentro noi e il punto di partenza indispensabile è la presa di coscienza che deve nascere dal cuore, perché “Chiedere” costa fatica psicologica.

Il Fundraising è uno strumento integrante nelle attività di sviluppo della Social Innovation Community e delle strategie di raccolta fondi e coinvolge perché la gioia di Donare è assolutamente contagiosa.

Il Fundraising non deve essere vissuto come una triste necessità ma come una straordinaria opportunità di crescita, come parte integrante della sostenibilità della causa sociale e progresso della Social Innovation Community.

Fare Fundrasing è un’opportunità che genera un ritorno di valore nel tempo, richiede pazienza e bisogna comprendere che alcuni risultati potranno arrivare presto ed altri anche dopo. I risultati potranno riguardare i fondi, ma anche il tempo delle persone (volontari), beni e servizi gratuiti e non da meno, riuscire a stimolare una sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei media.

Il Social Fundraising è uno strumento al servizio delle cause, con cui Phi Foundation non raccoglie fondi, ma sostiene progetti, promuove organizzazioni non profit, presenta idee e soluzioni per risolvere problemi di carattere sociale. Inoltre Phi Foundation partecipa direttamente alla soluzione del problema, coinvolgendo la Social Innovation Community, e spingendo nei confronti del potenziale benefattore, facendo crescere il desiderio di donare.

Per fare Social Fundraising servono competenze tecniche specifiche affinché tutti gli sforzi siano massimizzati.
E’ indispensabile definire una strategia di medio lungo termine, conoscere le regole del marketing e della comunicazione orientate al non profit, e curare in maniera professionale le tecniche di ricerca e gestione donatori.

Dobbiamo sempre partire da noi stessi, ricordandoci che le donazioni sono elargite alle persone e soprattutto a quelle persone in grado di aiutare gli altri.

Il Fundraising non è mai il fine, ma il mezzo.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi,
chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

Donor Persona Social Fundraising e Donor Persona

Phi Social Innovation Community: Social Fundraising e Donor Persona

Donor Persona Social Fundraising e Donor Persona

 

Donor Persona Social Fundraising e Donor Persona

 

Per molti avviare un’organizzazione non profit, grazie alla raccolta fondi (Fundraising) è una chimera e, anche se la fortuna gioca sempre il suo ruolo, per raggiungere gli obiettivi è fondamentale un piano strategico ben pianificato e pertinente. Teniamo sempre presente che non si può realizzare una campagna di Fundraising priva di strategie e obiettivi predeterminati e senza ideare un marketing plan per promuoverla.

Il Social Marketing è fondamentale al fine di divulgare il verbo con il passa parola prima della campagna di Fundraising: più visibilità più possibilità di ottenere i fondi.

Quindi se vogliamo raccogliere, dobbiamo conseguire la massima visibilità, raggiungere il maggior numero di persone possibili, accrescere la nostra popolarità, far conoscere la nostra mission, di conseguenza più Social Marketing, maggiore sforzo da parte delle Digital PR, incrementare il passaparola con il Buzz Marketing.

Per realizzare una campagna di Fundraising di successo, dobbiamo conoscere abitudini e interessi del nostro target, o meglio ancora, delle nostre Donor Persona. È errato pensare che solo gli appassionati di Social Fundraising possano essere potenziali Donatori, si deve andare direttamente da chi è interessato alla nostra iniziativa, individuare le Donor Persona.

Con il Social Fundraising si raccolgono fondi per iniziative, progetti e idee orientate al non profit,

tenendo presente, che un aspetto meraviglioso del Social Fundraising è proprio quello di permettere a persone sconosciute tra di loro di unirsi per aiutare organizzazioni non profit (ONP), a nascere e crescere.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi,
chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

La Stanza dei Compiti!

Progetto Arca partecipa alla competizione online lanciata da Aviva Community Fund con un progetto dedicato ai suoi piccoli ospiti e alla loro educazione. Si chiama “La Stanza dei Compiti” e potremo votarlo dal 18 febbraio all’8 marzo.
I progetti vincitori saranno co-finanziati con donazioni fino a 10.000 euro.

“La Stanza dei Compiti” vuole essere uno spazio in cui sviluppare un programma educativo e di sostegno allo studio per i bambini del Centro di Accoglienza milanese per Famiglie in Emergenza di Progetto Arca.

Il Centro è provvisto di stanze con bagni e di zone pranzo comuni, ma non dispone ancora di un luogo adatto ad accogliere bambini, che provengono da condizioni di emarginazione e di povertà grave, e che hanno vissuto il trauma di aver perso la propria casa, perciò bisognosi di un’attenzione speciale.
“La Stanza dei Compiti” nasce per colmare questa necessità, e offrire ai nostri giovani ospiti un ambiente sereno e stimolante dove concentrarsi nello studio, seguire corsi di recupero e preparare le lezioni del giorno dopo. Un posto in cui possano studiare e scoprire il piacere dello studio, seguiti da educatori che lavorino anche con le famiglie, spesso non scolarizzate e poco consapevoli del valore della scuola per il futuro dei propri figli.

Il contributo di Aviva Community Fund è importante perché ci permetterà di acquistare tutta una serie di materiali utili per allestire una vera stanza dei compiti con lavagna interattiva, arredi a misura di bambino e cancelleria per la scuola. Grazie al finanziamento, potremo anche organizzare un anno di laboratorio di Arte Terapia.

Ora, per realizzare tutto questo, abbiamo bisogno di quanti più voti possibili!
Registrati sul sito Aviva Community Fund e vota subito la “Stanza dei Compiti”.

Per maggiori informazioni clicca qui.

Sostieni il progetto OpenArt!

L’Associazione OpenART è un’associazione no profit che promuove lo sviluppo sociale, civile, culturale e scientifico di tutta la popolazione.

L’associazione opererà promuovendo una cultura di accoglienza e solidarietà che vede nella diversità presente in ogni persona una fonte di ricchezza e posizionando la persona e i valori umani al centro di un’idea allargata e interdisciplinare di patrimonio culturale, guardando ad uno sviluppo sostenibile della società e del territorio fondato su un rapporto equilibrato tra bisogni sociali, attività economica ed ambiente.

Il progetto OPENIT

OpenIT è un’applicazione per smartphone per una corretta fruizione storico-turistica di uno spazio cittadino e dei sui beni culturali da parte di persone con disabilità motorie. Il progetto OpenIT si caratterizza per l’intersettorialità collegata al binomio cultura-ambiente, turismo ed ITC capace di approfondire vari aspetti della sostenibilità sia sociale che ambientale. L’applicazione OpenIT opera sotto il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco dal marzo 2015.

Attualmente non esiste una App che possa soddisfare la richiesta di itinerari turistici integrati nei centri cittadini per persone che presentano difficoltà temporanee nel camminare (persone che viaggiano con un tutore, con stampelle, con porta spesa o con passeggino a seguito) o per chi vive una situazione di disabilità più complessa.

Ogni anno in Italia sono 3,5 milione le persone con disabilità motoria che si muovono per turismo.

In futuro l’Italia risentirà di un progressivo invecchiamento della popolazione che porterà ad una sempre maggiore richiesta di soluzioni per la mobilità assistita.
L’Applicazione OpenIT è volta ad assicurare la migliore fruizione dei beni culturali, a facilitare contatti e a creare condizioni migliori per una partecipazione libera alla cultura di persone con disabilità.
L’idea è sostenibile dai punti di vista: sociale, perché favorirà l’inclusione delle persone che la utilizzeranno; ambientale, perchè consentirà di valorizzare i centri storici cittadini; economico, in quanto applicazione free e open che genererà ricadute positive sulle presenze turistiche.

Per maggiori informazioni clicca qui.

Le primarie USA: Il più grande esempio di Fundraising

In questi giorni negli Stati Uniti, si stanno svolgendo le campagne elettorali “primarie” dei due grandi partiti americani: Democratici e Repubblicani.

Come molti sanno, negli Stati Uniti, praticamente da quando sono stati fondati, esiste questa tradizione che vede i due principali partiti dare spazio in maniera assolutamente democratica a qualunque cittadino americano in regola con i requisiti richiesti, di poter correre per il ruolo di Presidente degli Stati Uniti.

Per evitare però che un numero troppo elevato di candidati si presentasse ai nastri di partenza della campagna elettorale, si è pensato di introdurre le “primarie” ovvero lo strumento con il quale i partiti scelgono democraticamente, attraverso il voto dei cittadini, quale candidato presentare alla sfida Presidenziale.

Fatto questo piccolo excursus, una delle caratteristiche principali di questo processo, almeno negli USA, consiste nel recupero di fondi da parte dei candidati, fondi che devono servire a pagare le spese elettorali e magari anche ad “oliare” per benino i meccanismi del partito.

Questa pratica è del tutto regolare e trasparente e la raccolta fondi, anche detta “Fundraising”, diventa il termometro con il quale si misura la bravura di un candidato e il suo grado di appeal sugli elettori, chiamati a “donare” dei contributi per perorare la causa elettorale.

Proprio in questi giorni, negli States si sta assistendo sul fronte del partito Democratico (il partito che al momento è rappresentato dal presidente in carica Barack Obama), ad uno scontro tra due colossi del Fundraising: da un lato la super favorita Hilary Clinton, già sconfitta da Barack Obama nelle precedenti primarie e membro dello staf presidenziale, e dall’altro il senatore del Vermont Bernie Sanders, un simpatico e arzillo giovanotto di 74 anni che sta rastrellando milioni di dollari attraverso campagne sociali e di fundraising.

Seguendo la stampa, Sanders viene quasi divinizzato per il suo messaggio di giustizia sociale, un po’ “Occupy”, contro lo strapotere dei pescecani di Wall Street e gli intrighi alla Frank Underwood della politica di Washington. “Il nostro movimento farà la rivoluzione,” dice Bernie, promettendo welfare a gogo, college gratis, aumento dei salari minimi, sanità sul modello europeo.

Con queste armi, sta raccogliendo sul web e sul campo una quantità di donazioni spaventosa, oltre 770mila donatori individuali secondo quanto si apprende dai giornali americani che nel solo mese di gennaio, hanno fruttato alle casse di Sanders (e del partito) oltre 20 milioni di dollari. Secondo il New York Times, Sanders negli ultimi mesi ha raccolto 33,6 milioni di dollari, a fronte dei 37 raccolti dalla Clinton.

Niente di nuovo sotto il sole, direbbe qualcuno che segue e conosce bene la storia americana, soprattutto in occasione delle elezioni presidenziali, vero, ma questo modello di raccolta, affidato al passa parola, alla rete e alle PR altro non è che il modello di Crowdfunding che molte aziende piccole o grandi provano da tempo ad applicare al loro business e non sempre con risultati incoraggianti.

Dunque quale lezione portiamo a casa da questa esperienza e quale riflessione ci fa sorgere questo modello, bè intanto che il Fundraising o il Crowdfunding, funzionano meglio se ci si mette la faccia direttamente, ci si impegna personalmente, portando avanti dei progetti che possano avere una ricaduta sociale importante. Poi che i contatti, le amicizie, i legami personali e professionali, in una parole le “PR” restano il modo più veloce, sicuro e affidabile per fare raccolta. Infine che in America, grazie a queste dinamiche “contributive” si è riusciti a costruire e sostenere una mentalità nella quale aiutare attraverso le donazioni qualcuno che si impegna a garantirti un futuro migliore sia un’azione naturale e quasi dovuta. Da noi invece siamo ancora un pò indietro su questo fronte, abbiamo troppi retropensieri, molto spesso inculcati proprio da chi avrebbe dovuto dissiparli.

 

Francesco Fiore

Phi Foundation

Il non profit guadagna credito

La Banca d’Italia ha dato il via libera a una nuova interpretazione del Credit Risk Regulation che consentirà agli istituti di credito di “risparmiare” il 25% dei costi in termini di assorbimento del patrimonio sui prestiti alle organizzazioni del terzo settore. Biggeri (Banca Etica): «Una svolta economica e culturale»

Dal 30 settembre 2015 gli investimenti bancari sul sociale costano il 25% in meno in termini di assorbimento del patrimonio. La Banca d’Italia ha infatti dato il via libera all’interpretazione sostenuta da Banca Etica rispetto al regolamento della Commissione europea CRR (Credit risk regulation) entrato in vigore in Italia con il recepimento e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale italiana.

Dal primo ottobre lo spread fra i prestiti alle organizzazioni non profit e quello alle piccole medie imprese sarà azzerato.

La questione nasce dalle vigenti (ancora per pochi giorni) Disposizioni di vigilanza prudenziale emanate dalla Banca d’Italia in recepimento della “fu Basilea2” (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006), che stabilivano un assorbimento di patrimonio dell’8% per le esposizioni creditizie nei confronti degli enti di cui al libro I, capi II e III, del Codice Civile (associazioni, fondazioni, associazioni non riconosciute, comitati) e alle imprese sociali, contro un 6% di famiglie e piccole imprese (cosiddetta clientela retail)

«Questo di fatto significava», interviene il presidente di Banca Etica Ugo Biggeri, che su questo tema negli ultimi anni ha svolto una continua attività di informazione e pressione nei confronti dei decisori pubblici, «che ogni cento euro prestati alle onp dovevamo accantonarne 8, contro i 6 nel caso di presti retail».

«Il rovescio della medaglia era che», prosegue Biggeri, «per me Banca gli impieghi nel non profit erano il 25% più sfavorevole rispetto a quelli nelle Pmi». Uno sbilanciamento che non rispecchiava i tassi di solvibilità del settore, rimasto in vigore per un’interpretazione tutta italiana del regolamento. Interpretazione a questo punto superata.

Il mercato delle organizzazioni Non Profit è infatti del tutto assimilabile al mercato del credito retail: elevata numerosità dei soggetti, spesso di dimensioni economiche molto piccole, importi medi delle esposizioni assai ridotte (meno di 500 mila euro di media complessiva, solo il 13% dei prestiti superiore a tale valore, il 55% dei prestiti inferiore ai 100 mila euro). Dal punto di vista della rischiosità le Istituzioni senza scopo di lucro hanno mantenuto anche durante la crisi tassi di decadimento decisamente inferiori rispetto alle altre imprese (società non finanziarie).

In termini numerici il passaggio al 6%, restando a Banca Etica, significa una smobilizzazione di 2,5 milioni di euro rispetto a un capitale di 76 milioni e impieghi per 630 milioni.

«Risorse», conclude Biggeri, «che ora potremmo rimettere in circolo, ma questa nuova fase, oltre che dal punto di vista economico è importate anche da quello culturale: dal punto di vista del credito il non profit smette di essere considerato come un cliente di secondo livello».

Articolo di Stefano Arduini

Sociallending: la nuova piattaforma di Crowdfunding e microcredito sociale dedicata ai giovani e agli stranieri

Sociallending è una piattaforma di crowdfunding, un servizio innovativo che mette in contatto, con un meccanismo di social network (crowdnetwork), chi ha bisogno di piccole somme per realizzare un’idea e chi è disposto a prestare. Non un progetto di intermediazione finanziaria, ma un modello di microcredito sociale attraverso il crowdfunding. Ci proponiamo di creare occupazione e inclusione sociale per i giovani in particolar modo, anche se stranieri, immigrati e regolarmente residenti in Italia. L’opportunità è grandissima: dare vita a una nuova forma di Social Banking basato sull’economia collaborativa e digitale.
Faciliteremo con la nostra piattaforma l’accesso al credito per i giovani  “Non Bancabili”, accompagneremo questi giovani e realizzeremo per loro: attività finalizzate all’educazione all’imprenditorialità, alla validazione e sviluppo di una idea di impresa, alla alfabetizzazione finanziaria, concentrandoci su tutti coloro che sono soggetti al rischio trappola povertà e che rischiano, oltre una perdurante disoccupazione, una situazione di esclusione sociale evidente.
Porteremo innovazione nel mondo del prestito, attraverso la guida e l’accompagnamento completo a nuove forme di credito non convenzionale, senza intermediazione, senza spese e commissioni finanziarie, e soprattutto senza essere banca.

Considerati tra le 100 storie di Creatività nel volume della Regione Lazio, Telecom Italia Group ha creduto nel nostro progetto tanto da darci la possibilità, tramite application, di essere tra i 12 progetti attualmente in campagna sulla piattaforma WithYouWeDo. 
Dopo uno studio approfondito siamo riusciti ad entusiasmare molti giovani volenterosi a mettersi in gioco, diventando i nostri primi Early Adopters e nello stesso tempo abbiamo portato dentro importanti protocolli di intesa con nomi di  spessore. Abbiamo impiegato tutte le nostre risorse e impiegheremo quelle della campagna in corso, per realizzare definitivamente la piattaforma e completare l’avvio dei laboratori di formazione per l’educazione all’imprenditorialità e avvio di impresa, alfabetizzazione finanziaria e digital strategy.
Siamo certi della sostenibilità di Sociallending e abbiamo scelto una campagna di donazione del tipo All or nothing  proprio perché intendiamo proseguire con un rigido ordine di priorità. Perché sostenerci? Il lavoro autonomo è un’opportunità di superamento di un svantaggio sociale. Vogliamo condurvi ad un modello di prestito sociale attraverso il crowdfunding, utilizzabile per chiunque a rischio esclusione sociale e soprattutto a rischio trappola povertà. Generare più impatto sociale crea anche un nuovo impatto economico.
Sociallending è per l’innovazione sociale; noi la vediamo come un grande ombrello, sotto il quale coesistono vari ambiti su cui intervenire: uno di questi, è la finanza sociale d’impatto. Il crowdfunding di per se, al di là di ogni sua applicazione sociale o meno, dilaga nel campo dell’innovazione in generale: ciò significherebbe una rivoluzione, partendo proprio dal basso. Visti i successi a livello mondiale, si possono mobilitare delle risorse finanziarie significative, magari non di importo elevato e concedere piccoli prestiti ad alcune migliaia di persone; tutto questo sarà importante contributo al superamento della crisi attuale, un obiettivo realistico e possibile.  In Italia non c’è nessuno che ha inteso la possibilità di utilizzare il lending crowdfunding in questa maniera. La somma di tanti piccoli cambiamenti, col tempo darà un grande cambiamento.

IDA MEGLIO

 

Phi Foundation

Consigli pratici per una campagna di Crowdfunding

Oggi riportiamo un articolo di Josef Holm , fundraiser e fondatore di Krowdster, una piattaforma americana che si occupa di analisi di mercato e strategia di marketing principalmente rivolte a campagne di Crowdfunding di tipo Equity e Rewards.

Per evitare rischi di male interpretazione di alcuni passaggi dell’articolo, abbiamo preferito pubblicarlo in lingua originale, con l’autorizzazione dell’autore stesso.

 

Crowdfunding Launch Checklist:

1. Run a PreCampaign

One of the best things you can do right away, before working on completing the rest of

this list, is to launch a pre-campaign page on Thunderclap.it or LaunchRock . Both services

allow you to quickly and easily create a page that announces your actual crowdfunding

campaign and that is designed to let people subscribe to your email list and pledge to

share your campaign on social media when it launches. The typical duration of a

pre-campaign is 60-90 days.

2. Legal & Taxes

Unless you are already incorporated, make sure to set up an LLC for your crowdfunding

project and get a business bank account. Revenue from rewards campaigns and

pre-sales of goods are taxable income so talk to your CPA. LLCs are rather simple and

inexpensive to set up on sites like Legalzoom .

3. Social Media

Another thing you cannot start soon enough is to bolster is your social media presence.

No matter how many or few followers you have, you’ll likely need more to reach your

goal and this takes time. Tools like Crowd Builder make it very easy to gain a highly

targeted and engaged following on Twitter. This will get you between 1000-3000 new

followers per month and allow you to promote your pre-campaign as your audience

grows. How do you know if your social media following is strong enough to reach your

crowdfunding goal? Social Capital Gauge is a big data powered tool that can tell you

based on over 600,000 analyzed Kickstarter and Indiegogo campaigns. Building an

audience on social media takes time and should be started 3-6 months before launching

your campaign depending on your crowdfunding type, funding goal and current follower

count.

4. Research and Picking the Right Platform

Depending on the kind of crowdfunding campaign you want to run, you have a plethora

of platforms at your disposal. Don’t assume that the well known platforms like Kickstarter

and Indiegogo automatically are your best bet. These platforms are very cookie cutter

and there is a lot of competition for eyeballs in the form of other campaigns. For film &

video projects you could check out Tubestart or to raise up to $50m in a so called

Mini-IPO via Regulation A+ there is Bankroll.Ventures . Generally, smaller platforms are

much more willing to go out of their way to support projects and offer niche specific

features that are lacking on the mainstream platforms.

5. Set Funding Goal

Much has been written about setting the right funding goal and yet it remains somewhat

of a crystal ball science. Because every campaign and every situation is unique, you have

to do your own calculations. In the most basic scenario your funding goal needs to

include these things:

Cost of completing the project

+ Cost of fulfilling rewards

+ Legal

+ PR & marketing

+ Platform & processing fees: ~10%

+ 30% cushion

= Minimum Funding Goal

Remember that only about 2% of all crowdfunding campaigns raise more than $100k and

setting a too ambitious goal can deter backers. It’s better to reach your goal in the first

week and have 3 weeks left to reach stretch goals and riding the wave of being

successfully funded. A much more elaborate approach to setting the right rewards price

point can be found in the free ebook titled “ How to set Crowdfunding Goals

6. Set Reward Tiers

It makes sense to research the most successful campaigns similar to yours and see which

rewards did better than others. There’s also data on what price points work best in

certain Kickstarter and Indiegogo categories. The best rewards are those you can digitally

fulfill and that have no risk of being delayed. According to Indiegogo, the most popular

reward price point is $25, on Krowdster you can see a statistical comparison of

Kickstarter, Indiegogo, Tubestart, Rockethub and Pozible rewards pricing tiers, filtered by

categories.

7. Craft Your Story

Your story is the written description of your crowdfunding campaign that will be visible

on your campaign page and is one of the most important elements of your campaign. In

business plan terms this is your “executive summary” and should include what your

project is about, what you need the money for and what you offer in return, as well as

anything else that potential backers may need to know to be able to decide whether or

not to support your campaign. Make your story at least 400-600 words and include

images or renderings of prototypes as well as video to drive the message home. Have

your story reviewed by complete strangers and optimize it based on their feedback until

your messaging is clear and concise.

8. Make a Video

The campaign pitch video is without a doubt the most important marketing tool you have

available. A well-made video, and I don’t mean thousands of dollars spent on fancy sound

design and animations, but a video that tells your story in an engaging and genuine way

is what you want. Keep your pitch under 3-4 minutes and tell the most exciting

information right at the beginning to keep people watching the rest of your video. From a

production standpoint it is not important aim for a Hollywood grade production value.

People know that you are strapped for cash as after all you are crowdfunding. On the

contrary, spending too much time on a video may make you come across as having to

make up for lack of substance with putting on a pretty show. Simply don’t insult your

viewers with bad lighting and sound and you’ll be fine.

9. Secure the First 30%

This is arguably the hardest thing to accomplish but also an important constant in most

successful campaigns across all platforms and verticals. Let’s circle back to #5 of this list

and remember the challenge of setting the right funding goal. Let’s assume that your

minimum funding goal is $50,000 which means that you need to secure $15,000 (30%)

from partners, friends and family who will make their pledge as soon as your campaign

goes live to give you that initial push your campaign needs to stand a chance of going

viral and attracting pledges from strangers.

10. Prepare PR & Media Outreach

Media outlets, journalists and bloggers play a pivotal role in the crowdfunding ecosystem

and it is important to understand that simply running a crowdfunding campaign is no

longer newsworthy. In order to get coverage for your project, it is crucial to have followed

all the steps above and to build media lists of highly targeted journalists and bloggers

who have covered topics in your niche. Influencer Search is a tool to quickly identify

influencers, journalists and bloggers in any vertical and connect with them on social

media. You also need to build lists of media outlets and news sites that publish content

in your niche that went viral. You also need a well written press release that you can

share with the media. Here’s a blog post on how to write the perfect press release for

your crowdfunding campaign .

For more crowdfunding education and marketing solutions visit www.Krowdster.co

Josef Holm

 

Phi Foundation

 

 

105 For Christmas!

 

Radio 105 e Caritas insieme in un progetto di crowdfunding a favore del Refettorio Ambrosiano.

Con “105 For Christmas“, Radio 105 lancia una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di sostenere insieme ai propri ascoltatori il progetto “Refettorio Ambrosiano”.

Il Refettorio Ambrosiano di Caritas, nato da un’idea dello chef Massimo Bottura e da Davide Rampello, è un luogo dove bellezza e solidarietà si incontrano per offrire non solo un pasto dignitoso, ma una cura integrale alla persona senza la quale non è possibile avviare alcun effettivo percorso di reinserimento sociale.

Per donare bisogna cliccare su 105.net e, dopo una registrazione, scegliere un taglio di donazione tra 5 euro, 15 euro, 20 euro, 30 euro o donazione libera.

In regalo, per chi avrà offerto dai 15 euro in su, una selezione dei gadget dell’emittente.
Inoltre il giorno di Natale i Dj chiameranno in diretta, alcuni donatori per ringraziarli di persona e per un’ulteriore sorpresa.

La campagna si concluderà il 6 gennaio.
 

 

Dona ora!

 

Aiuta a sostenere il “Refettorio Ambrosiano” di Caritas! 
Questo Natale dona un pasto a chi non può permetterselo, perché sia festa davvero per tutti!

 
 

Il comune di Milano lancia una piattaforma di crowdfunding civico

E’ Stato presentato a Milano il bando per la partecipazione al progetto della piattaforma di crowdfunding civico.

Il comune di Milano infatti, ha stanziato un budget di circa 400 mila euro per finanziare parte dei progetti che riusciranno a raggiungere il 50% del loro budget attraverso la piattaforma di crowdfunding, fino ad un massimo di 50 mila euro.

Il bando è rivolto alle start up che creino, ad esempio, un’applicazione per informazioni su mobilità e offerta culturale in città, oppure un’impresa o una onlus che offrano un servizio di consegna a domicilio di pasti pronti per anziani. Questi sono solo alcuni esempi di progetti che potrebbero trovare posto su questa piattaforma.

L’iniziativa di Palazzo Marino parte con una sperimentazione di 18 mesi.

I progetti da inserire nella piattaforma potranno essere presentati fino a fine anno. Dovranno essere “innovativi” e “ad alto impatto sociale“, si legge nel bando pubblicato sul sito del Comune. Sei i possibili ambiti di intervento: accessibilità e rimozione di barriere, incremento della connettività urbana, riduzione del digital devide (ovvero il divario tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi non ce l’ha), progetti che favoriscano l’informazione su mobilità e attività culturali, servizi per la cura della persona e la conciliazione famiglia-lavoro, sviluppo di reti sociali all’interno delle comunità. Al bando potranno partecipare imprese profit e non profit, ong, onlus, associazioni di volontariato e promozione sociale.

Una volta terminata la fase di presentazione dei progetti, questi verranno valutati da una commissione. Tra i criteri con maggior peso nell’attribuzione del punteggio c’è la capacità del progetto di autosostenersi una volta esaurito il finanziamento ottenuto, in modo da favorire idee con modelli di business replicabili che abbiano le gambe per proseguire da soli. I migliori progetti saranno ospitati dalla vera e propria piattaforma realizzata in collaborazione con Eppela, uno dei marchi italiani del crowdfunding. È a questo punto che la “folla” (crowd) sceglierà in base al numero e alla consistenza delle offerte le idee meritevoli di essere realizzate, grazie anche al contributo del Comune.

Una volta selezionati, i progetti verranno messi in competizione per aggiudicarsi i contributi privati e pubblici, fino all’esaurimento dei 400mila euro messi a disposizione dal Comune. Chiunque contribuirà con una donazione riceverà in cambio una ricompensa, come possono essere un gadget o lo stesso servizio ideato (modello “reward based” del crowdfunding). Per avere il finanziamento dell’amministrazione, così come per incassare il denaro offerto dalla gente comune, bisognerà raggiungere l’obiettivo di ricevere dai privati almeno il 50% del necessario per partire, secondo la tipologia all or nothing del crowdfunding. Mentre per evitare che qualcuno faccia il furbo, autofinanziandosi in parte allo scopo di ottenere i contributi comunali, è previsto un numero minimo di donatori.

Lo scopo è quello di realizzare progetti di interesse pubblico al di fuori del budget dell’amministrazione. Per questo si parla di crowdfunding civico, una modalità di raccolta fondi che in Italia è stata utilizzata per esempio a Bologna per il restauro dei portici di San Luca. “Nel caso milanese più che il finanziamento dal basso di piccoli o grandi lavori pubblici, vogliamo introdurre un modo diverso rispetto al credito ordinario per finanziare progetti a vocazione sociale di start up e onlus – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Cristina Tajani -. Si tratta di un nuovo tassello che si inserisce nel percorso della giunta per promuovere le iniziative di sharing economy“.

Milano si dimostra sempre all’avanguardia per quel che riguarda l’economia e prova a cavalcare il fenomeno del momento ovvero la “Crowd Economy”, un modello che nel mondo anglosassone sta generando milioni di dollari di fatturato permettendo a diverse start up di potersi costituire e finanziare.

L’augurio che noi tutti ci facciamo è che operazioni come queste possano dare il via ad un utilizzo più diffuso e cosciente del sistema crowdfunding, consapevoli che, soprattutto in un momento come questo, lo sviluppo di idee e progetti utili e validi passa anche e soprattutto attraverso la partecipazione collettiva e la condivisione.

Articolo tratto da: “Il Fatto Quotidiano” scritto da Luigi Franco

 

Phi Foundation