PHI DONATION DAY: Per la Ricostruzione Sociale

PHI DONATION DAY: Per la Ricostruzione Sociale

PHI DONATION DAY

#PHIDONATIONDAY2021

PHI DONATION DAY: l’Italia del Dono

PHI Donation Day: Per la ricostruzione sociale, sviluppare e rivalorizzare i territori dei Comuni a rischio spopolamento.

Conto alla rovescia per il #PHIDONATIONDAY2021.

Parte una raccolta fondi trasparente per la “ricostruzione sociale” dei territori a rischio spopolamento con la creazione di comitati promotori locali.

 

Comuni, imprese, associazioni, comitati, singole persone: non si ferma la maratona di partecipazione dell’Italia al PHI DONATION DAY “Il Giorno del Dono PHI” per la ricostruzione sociale nel sviluppare e rivalorizzare i territori dei Comuni a rischio spopolamento.

Proprio mentre l’Italia prosegue nella sua gara di solidarietà per le vittime del Covid19 che ha devastato l’intero mondo incluso la nostra amata Italia –  la PHI Foundation lancerà per l’anno 2021 una raccolta fondi speciale insieme alla costituente OVER Foundation (di cui è sostenitrice), proporrà la prima raccolta fondi per la rivalorizzazione dei Comuni a rischio spopolamento.

Ai sottoscrittori di una donazione oltre alla garanzia del suo buon utilizzo, sarà data l’opportunità di divenire soci fondatori della OVER Foundation.

L’importo raccolto sarà destinato a progetti di Comuni a rischio spopolamento selezionati secondo chiare regole di  trasparenza e correttezza, contenute nella “Carta della Donazione”: il codice etico utilizzato da PHI Foundation, che garantisce il donatore sul buon uso delle risorse raccolte. I progetti selezionati saranno di Comuni impegnati nei lavori di ricostruzione “sociale” e rivalorizzazione territoriale dei paesi colpiti dallo spopolamento.

“Abbiamo raccolto più di 100 iniziative tra comuni, associazioni e imprese che nelle settimane prossime racconteranno un’Italia inedita capace di grandi slanci di generosità, siamo orgogliosi di poter raccontare un Paese diverso che sempre più spesso viene trascurato dai grandi mezzi di comunicazione. L’evento sarà infatti l’occasione per presentare a tutti il cartellone delle iniziative del 1°Giro dell’Italia che dona ai Comuni a rischio spopolamento. 

 

 

 

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Redazione

PHI Foundation

 

Alzheimer: Crowdfunding Alzheimer ed Arte

Alzheimer: Crowdfunding Alzheimer ed Arte

Alzheimer: Crowdfunding Alzheimer ed Arte

 

Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza degenerativa progressivamente invalidante che compare, nella maggior parte dei casi, dopo  i 65 anni.

L’Alzheimer esordisce causando al paziente un sintomo caratteristico, cioè la difficoltà  nel ricordare eventi recenti, e l’aspettativa media di vita post diagnosi è compresa tra i 3 ed i 9 anni.

Per aiutare i malati di Alzheimer e le loro famiglie l’ Associazione Artistico Culturale Scruscio, in collaborazione con le due associazioni no profit,  Familiari Alzheimer Palermo e La Grande Famiglia Onlus organizza una campagna di crowdfunding per la realizzazione di un laboratorio artistico terapeutico rivolto agli ospiti dell’Alzheimer Caffè di Palermo.

Il laboratorio Memoryplace avrà l’obiettivo di fornire ai malati di Alzheimer la possibilità di superare i loro blocchi espressivi e comunicativi, di rievocare i loro ricordi e le loro emozioni legate al passato, di stimolare le loro capacità percettive e di rafforzare la loro coordinazione oculo-manuale, il tutto tramite una serie di strumenti artistici.

Secondo alcuni studi, infatti, l’arte ha la capacità di sollecitare parti del cervello che restano intatte anche dopo la comparsa della demenza e di fornire uno stimolo intellettuale cosi intenso da portare al malato grandi benefici, sia nell’immediato che a medio termine.

Memoryplace si svolgerà in diverse giornate nel corso di un intero mese e, nello specifico, consisterà in percorsi artistici di diverso genere,  che spazieranno dalla pittura con tecnica Suminagashi, alla manipolazione della creta per la riproduzione di forme geometriche ed antropomorfe da ricomporre in una scultura di libera espressione artistica, alla creazione di silhouette con il metodo sedia di Lavater.

La campagna di crowdfunding si svolgerà tramite il sito www.becrowdy.com , una piattaforma di crowdfunding reward-based per progetti culturali e artistici, grazie alla quale gli artisti e i promoter possono proporre i propri progetti e finanziarli tramite l’aiuto della community.

Attraverso questa piattaforma l’artista/promoter può creare una campagna dedicata al suo progetto, indicando il budget da raggiungere e la sua durata e, per incentivare le donazioni da parte della community, attribuire delle ricompense ad ogni quota versata.

Allo scadere del tempo prefissato, se il budget indicato viene raggiunto o superato, l’artista/promoter riceve la somma raccolta (lasciando solo l’8% di trattenute a BeCrowdy); in caso contrario le somme versate vengono restituite ai rispettivi donatori.

La promoter di questa  campagna Memoryplace è Valentina Butera, presidente e fondatrice dell’associazione Scruscio, appassionata d’arte e laureata in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Contribuisci anche tu a questa campagna di crowdfunding con una donazione, darai la possibilità a tanti malati di Alzheimer di poter mantenere viva la propria memoria e riceverai anche una pergamena, con dedica di ringraziamento dell’Associazione La Grande Famiglia Onlus.

PHI Foundation è un’associazione che si occupa di sostenere ed aiutare tutti gli operatori che si muovono nell’ambito del Terzo Settore, attraverso l’informazione e la promozione di raccolte fondi.

Se vuoi aiutarci in questo compito, sostienici attraverso un contributo cliccando su questo link.

 

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Morbo Alzheimer: i tanti ricordi, non ti scordar di me

Morbo Alzheimer: i tanti ricordi, non ti scordar di me

Morbo Alzheimer: i tanti ricordi, non ti scordar di me

Non dimentichiamoci di chi non può più ricordare

Fermiamo l’Alzheimer

 

Morbo Alzheimer

“Morbo Alzheimer: Un uomo che ho avuto la fortuna di chiamare padre amava tantissimo il suo lavoro.

Era la sua vita. Non si fermava mai.

Un lavoro fatto di responsabilità e di problemi quotidiani, di numeri, di leggi che cambiano in continuazione e di rapporti frequenti con le persone.

Ma un bruttissimo giorno tutto questo finì.

Niente più numeri, niente più ricordi.

Mio padre, come l’avevo conosciuto, non esisteva più.

In casa nostra era arrivato l’Alzheimer.

Un ospite crudele e subdolo che non avresti mai voluto conoscere e ricevere.”

Questa triste storia è uguale a tantissime altre storie di tantissime altre famiglie che come la mia hanno avuto la sfortuna di avere a che fare con questa terribile malattia.

Il morbo di Alzheimer è un malattia degenerativa del cervello, ad oggi incurabile, che a partire dalla memoria, prima recente poi a lungo termine, distrugge progressivamente tutte le facoltà cognitive del malato rendendolo incapace di essere autonomo e di avere una vita sociale.

 

Morbo Alzheimer

Alzheimer nel mondo

Purtroppo le proporzioni di tale malattia stanno assumendo ormai l’aspetto di una pandemia.

Secondo Alzheimer’s Disease International, la federazione internazionale delle associazioni di Alzheimer di tutto il mondo, nel suo Rapporto Mondiale Alzheimer 2015, la situazione mondiale

del morbo di Alzheimer si può riassumere nelle seguenti cifre:

  • 46.8 milioni di persone con demenza nel 2015
  • 74.7 milioni di persone con demenza nel 2030
  • 131.5 milioni di persone con demenza nel 2050
  • 9.9 milioni di nuovi casi di demenza ogni anno
  • 1 caso di demenza ogni 3 secondi
  • 818 miliardi di dollari l’attuale costo mondiale della demenza
  • 1.000 miliari di dollari il costo mondiale della demenza nel 2018

Questi numeri spaventosi tengono conto soltanto dei malati e non dei cosiddetti caregivers, cioè di tutte quelle persone (familiari, operatori, volontari, ecc…), che prendendosi cura quotidianamente del malato di Alzheimer, subiscono l’enorme stress, la stanchezza fisica e psicologica e la solitudine sociale che spesso li accompagna nella battaglia contro questa terribile patologia.

 

Morbo Alzheimer

Alzheimer In Italia

Un articolo di Repubblica.it del 24 Febbraio 2016 traccia un quadro a dir poco drammatico della situazione in Italia dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie sempre più costrette ad arrangiarsi causa la progressiva diminuzione dell’aiuto pubblico.

Unica nota lieta sono i cosiddetti Alzheimer Cafè.

In Italia ce ne sono circa un centinaio in continuo e costante aumento.

Sono luoghi pubblici dove i malati di Alzheimer e i loro familiari possono usufruire di incontri periodici con personale medico specializzato e svolgere tutte quelle attività di socializzazione utili ad affrontare meglio la malattia.

 

Morbo Alzheimer

Alzheimer e Terzo Settore in Italia

A far fronte alla grave mancanza di supporto delle istituzioni pubbliche interviene fortunatamente sempre di più il terzo settore.

Tra le varie realtà non profit piccole e grandi esistenti sul territorio nazionale che si occupano con coraggio e dedizione di fronteggiare il morbo di Alzheimer ricordiamo la Federazione Alzheimer Italia promotrice oltre che della linea telefonica di sostegno denominata Pronto Alzheimer anche di un’ apposita app per permettere alle nuove generazioni e non di conoscere, capire e affrontare questa terribile malattia.

 

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Gli Amici del Monumentale e la loro dedizione per le persone insostituibili

Amici del Monumentale per le persone insostituibili

Gli Amici del Monumentale e la loro dedizione per le persone insostituibili

 

Chi segue i miei articoli sul Blog avrà capito che amo Milano ma degli Amici del Monumentale non vi ho ancora parlato? Conobbi Carla de Bernardi lo scorso maggio in occasione di una visita guidata al Cimitero Monumentale di Milano. Fotografa, scrittrice, instancabile camminatrice (qui trovate un contributo video in cui racconta del suo cammino di Santiago) ma soprattutto appassionata del più importante museo a cielo aperto di Milano.

Prima di accompagnarci lungo questo infinito percorso all’insegna della fede, della storia e dell’arte però vuole raccontarci di un progetto che le sta molto a cuore e per il quale si impegna quotidianamente con attenzione e entusiasmo. Da diversi anni infatti ricopre la figura di Presidente e Responsabile Comunicazione dell’associazione senza scopo di lucro: Amici del Monumentale.

Eh sì…perché in fondo un po’ perché come molti dicono: “con la cultura non si mangia!”, un po’ perché l’Italia possiede una grande fetta del patrimonio culturale mondiale e quindi vige il pensiero de: “non si può certo aiutare tutti quelli che hanno bisogno -con la crisi poi!” -, i soldi riservati alla valorizzazione e la tutela delle ricchezze artistiche e culturali d’Italia non sono mai sufficienti e bisogna correre ai ripari come si può.

Ed è quello che avranno pensato i dodici Soci Fondatori degli Amici del Monumentale, tra cui Lalla Fumagalli, vicepresidente dell’associazione, Laura Monastier, protagonista di #BCM16 con la sua passeggiata tra le tombe di editori, fumettisti e scrittori o Emma Treves, quando il 27 marzo del 2013 danno vita a un’organizzazione non profit con l’obbiettivo di promuovere e valorizzare l’edificio architettato da Carlo Maciachini.

Noto a milanesi e turisti, è da sempre incompreso nonostante sia possessore, più di altri luoghi meneghini, di una magia senza tempo che Carla (de Bernardi n.d.r.) racconta nella guida “Non ti scordar di me” edita da Mursia con queste parole: “una straordinaria e silenziosa città dei morti” che comunica con “ […] la frenesia della città dei vivi […] attraverso una cancellata volutamente esile che permette ai due mondi di restare sempre in contatto”.

Torniamo ora però a quel tour tanto atteso dove conobbi Carla e la sua associazione e allo stupore del pubblico che, come me, si aggirava curioso tra le tombe discrete dei personaggi della storia e alcune tombe fastose di uomini sconosciuti percorrendo ogni metro dal Famedio con il pantheon degli uomini illustri, al cimitero acattolico, dall’Ossario fino al Tempio crematorio senza mai fermarsi.

Per non parlare delle opere scultoree, il più in bronzo, su cui la nostra guida si soffermava meticolosamente, la maggiorparte provenienti dalla Fonderia Artistica Battaglia, luogo affascinante dove ancora si fonde il bronzo con la tecnica della fusione a cela persa e dove le due “attempate ma giovanili ragazze” (citate qui in questi termini) degli Amici del Monumentale passarono giornate intere per studiare origine e peculiarità delle opere dei grandi maestri del 1900 come Adolfo Wildt, Arturo Martini, Lucio Fontana solo per citarne alcuni e per le quali da tre anni gli Amici del Monumentale combattono insieme ai suoi volontari per garantirgli restauri e manutenzione adeguati non solo in rispetto di coloro che riposano in questo luogo ed per i quali è quindi un dovere per l’associazione assicurarsi che lo facciamo in un luogo sicuro (ricorrenti i furti che hanno colpito il cimitero; dell’ultimo, risalente a marzo, se ne parla qui) ma anche per quelle sculture così care agli Amici del Monumentale che una volta conosciute, vi assicuro, non si dimenticano più.

 

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15 NOVEMBRE: ARTICOLI DELLA SETTIMANA

Sociale: Raccolta fondi per il sociale attraverso i social network

Sociale: Raccolta fondi attraverso i social network

Sociale: Raccolta fondi per il sociale attraverso i social network

 

Il mondo del sociale è un settore fondamentale per il nostro Paese, soprattutto considerando la crisi economica in cui versa negli ultimi anni. Fondamentale soprattutto per dare risposte ai problemi del tessuto sociale che non possono essere affrontati in maniera celere dagli Istituti preposti. Manca però, in tutto ciò, un piano strategico ed un protocollo di azioni combinate che possano dettare le linee guida della raccolta fondi. Tale attività ad oggi è disciplinata soltanto per gli aspetti fiscali; manca totalmente un’azione condivisa dalle molteplici associazioni non profit nel muoversi e gestire la raccolta fondi. Operazione fondamentale per una efficace attività di fundraising.

Fundraising attraverso i social network

Fundraising attraverso i social network

L’importanza delle ONP

Come anticipato, il settore del non profit riveste un ruolo fondamentale per la nostra realtà italiana; molto spesso è una delle attività produttive principali, come lo è ad esempio per le attività artistiche, sportive o di intrattenimento dove le realtà non profit superano le imprese tradizionali, impiegando un numero di circa quasi 700 mila lavoratori retribuiti. Questo aspetto dovrebbe suscitare in ognuno di noi delle domande in merito al nostro futuro, prendendo in considerazione la possibilità e la fattibilità di investire maggiormente in attività legate al non profit. Tale pensiero oggi sopraggiunge grazie anche alla considerazione della Responsabilità Sociale d’impresa; pensiero secondo il quale l’aspetto meramente economico di una attività imprenditoriale non deve tralasciare un aspetto più sociale, nell’interesse del benessere comune dei dipendenti dell’azienda, ma soprattutto della società intera. Come non portare il pensiero ad Adriano Olivetti, che fece del benessere dei propri dipendenti il motore produttivo della sua azienda. Da lui tutti noi dovremmo apprendere e riproporre in un’ottica di innovazione sociale le sue lungimiranti azioni.

Una rete per il sociale

Mancando un piano di azione condiviso, è opportuno fare in modo che il mondo del sociale possa aggregarsi, unirsi in una rete in  cui mezzi e strumenti siano condivisi per aiutare le diverse associazioni nella campagna di promozione online della loro attività. Il tutto con il fine ultimo di incentivare e agevolare la raccolta fondi. Penso soprattutto a quelle piccole ONP, costituite da personale per lo più volontario, molto spesso in pensione, che non sono in grado di gestire, in termini di risorse, azioni concentrate sulla raccolta fondi. Una rete di supporto, con strumenti dedicati e a basso costo o meglio ancora gratuiti, potrebbe colmare questa mancanza e sollevare le sorti di una piccola realtà che per la comunità di appartenenza risulta fondamentale.

Una rete per il sociale

Una rete per il sociale

I social network per il sociale

Laddove pecca il sociale, arriva il web con i suoi social network. L’uso delle piattaforme social e dei social network possono migliorare l’efficacia dell’operato del terzo settore nelle diverse loro attività, dal fundraising al dialogo con le istituzioni e la società civile. Il web offre alle ONP una vasta gamma di strumenti per promuovere la propria attività e per fare raccolta fondi in maniera immediata e soprattutto innovativa. Lo stesso Google ha realizzato una sezione dedicata al non profit, Google for non profit appunto, che offre vantaggi e strumenti precisi alle ONP beneficiarie. Si tenga presente che ben il 76% delle persone che intendono fare una donazione ad una associazione non profit, cerca online informazioni: sia tramite i motori di ricerca ma anche attraverso i social network, dove i video sono gli strumenti che maggiormente attirano l’attenzione dei potenziali donatori, stimolando l’engagement. Si stima che il 57% degli utenti, effettui una donazione dopo aver visto un video in cui si racconta l’ONP.

Anche Linkedin, così come Google, offre un servizio apposito per le Onlus:

  • accesso gratuito all’account “Talent Finder”, per un valore di circa mille dollari l’anno;
  • accesso al gruppo dedicato “Non profit Board Connect”;
  • accesso esclusivo alle guide tutorial di Linkedin.

Twitter offre una serie di informazioni e strumenti dedicati alle ONP per coadiuvarle nel diffondere il loro messaggio ottenendo al contempo il maggior numero di followers ed una maggiore interazione con il pubblico degli stakeholders. Lo stesso Facebook ha inserito il tasto “DONA ORA” per le associazioni non profit, per unire il fundraising alla comunicazione digitale nell’ottica di un social marketing innovativo.

Concludendo…

Il punto fondamentale da tenere presente in una campagna di raccolta fondi online è il target verso il quale ci si indirizza. È cosa nota, ormai, che tutti noi viviamo con lo smartphone sempre a portata di mano. Innovare in questo senso il fundraising è un passo necessario da compiere, anche per le piccole realtà locali che rispondono ai bisogni della comunità. Semplificare le modalità di donazione, rendendole fruibili in ogni modo e in ogni dove, è il primo passo verso un protocollo di azione condiviso tra le molteplici ONP. Dall’altra parte, offrire alle ONP un elenco costantemente aggiornato del panorama web e delle diverse possibilità offerte in merito al social marketing e al fundraising, potrebbe essere un ulteriore passo verso un’azione condivisa non solo dalle ONP, ma dagli stessi donors che decidono di sostenere le singole attività del mondo non profit.

 

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Redazione

PHI Foundation

NODO COOPERAZIONE: UN LAVORO VUOL DIRE DIGNITÀ, INDIPENDENZA E FELICITÀ

Nodo Cooperazione Vuol Dire Dignità

NODO COOPERAZIONE:

UN LAVORO VUOL DIRE DIGNITÀ, INDIPENDENZA E FELICITÀ

 

Nodo Cooperazione Internazionale, lasciando alle spalle l’assistenzialismo, ha optato per diffondere la cultura del lavoro con un progetto innovativo di auto sviluppo, una scuola che supporta le capacità artigianali della Cambogia, dove la manualità non è stata ancora soffocata dall’uso delle macchine.

Una nazione che vuole guardare al futuro deve prima di tutto pensare ai bambini e ai giovani, alla loro educazione e alla loro istruzione perché loro sono il bene primario della società, i cittadini del domani che dovranno poter lavorare, produrre e contribuire allo sviluppo del proprio paese.

Uno degli obiettivi del Nodo è quello di aiutare i giovani della Cambogia a superare ignoranza e povertà, trasferendo conoscenze e metodologie, dando valore all’individuo e stimolando le capacità di gestire attraverso il lavoro, il loro futuro e quello delle loro famiglie.

La Bottega dell’Arte di Phnom Penh è una scuola di design sociale dove 25 ragazzi e ragazze imparano a lavorare l’argento. La maggior parte di loro arriva da una zona poverissima della periferia della città, sono giovani con scarsa istruzione, con difficili situazioni familiari, alcuni sono orfani appena usciti dall’orfanotrofio o portatori di handicap. Per loro la Bottega non è solo un luogo dove imparare una professione ma anche una casa e una protezione.

Ogni anno un designer italiano trascorre un mese in Bottega per insegnare ai ragazzi a produrre oggetti innovativi. Nella scuola non si tengono solo corsi di disegno e lavorazione del metallo, ma anche corsi di contabilità e gestione d’impresa, nonché corsi di alfabetizzazione per gli studenti che non hanno potuto completare gli studi di base. Alla fine del percorso, i più bravi possono rimanere in Bottega ad insegnare, i più intraprendenti aprono una loro attività, sostenuti dal Nodo con un piccolo prestito, gli altri vengono aiutati a trovare un lavoro in imprese esistenti.

Un altro grosso problema che affligge la Cambogia e di cui Il Nodo ha voluto occuparsi è quello dell’acqua. L’acqua è causa di allagamenti e disastri naturali, ma qui è anche una delle maggiori cause di mortalità infantile. Per questo Il Nodo distribuisce filtri per la potabilizzazione dell’acqua, ma interviene anche organizzando corsi di igiene e manutenzione del filtro. In quattro anni sono stati distribuiti più di 600 filtri ed ha istruito i bambini e le loro famiglie per il loro uso e manutenzione.

Il Nodo collabora, inoltre, con alcuni orfanotrofi locali, fornendo ai bambini e ragazzi ospiti, tutto il necessario per nutrirsi adeguatamente, vestirsi e andare a scuola. Offre loro corsi complementari di inglese e computer utili a qualificarli per un futuro lavoro, corsi di musica e di danza per fornire interessi e stimoli che li aiutino a formarsi un’identità positiva e corsi di tessitura ed intreccio di ceste e stuoie per insegnare attività generatrici di reddito ai ragazzi prossimi all’uscita dall’Istituto.

Questi sono solo alcuni dei progetti che Il Nodo Cooperazione Internazionale Onlus ha in corso in Cambogia. Se volete conoscere meglio questa bellissima realtà, se volete aiutarli o entrare a far parte di questa associazione, potete scrivere a info@ilnodoonlus.org  o telefonare allo 02.66801806 e sarete sempre ben accolti.

 

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Redazione

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Cagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero

Cagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero

Cagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero

 

1 Cagliari: La Locanda dei buoni e cattivi:

Cagliari: Cari lettori oggi vi scriviamo dell’esempio che arriva da Cagliari dove grazie a una cooperativa un gruppo di ragazzi «ai margini» ha conquistato l’indipendenza ottenendo dei finanziamenti dalla Fondazione Prosolidar attraverso un bando senza scadenza per progetti di sviluppo.

Senza ripensamenti: l’hanno chiamata la «Locanda dei buoni e cattivi». Ci sono i ragazzi appena maggiorenni provenienti dalle comunità in cui erano stati inseriti a causa di situazioni familiari difficili. Ma ci sono anche le ragazze madri vittime di violenza con bambini piccoli, a loro volta uscite da comunità di cura. Ci sono quelli con qualche disabilità, volenterosi e molto impegnati. E ci sono altri ancora. Li accomuna l’aver deciso di tirarsi su, di non piangersi addosso per i problemi vissuti, di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. Così è nata a Cagliari la Locanda dei buoni e dei cattivi.

2 La Fondazione Prosolidar:

La Locanda dei buoni e dei cattivi è gestita dalla cooperativa sociale omonima sorta nell’ambito di un percorso di sostegno ed incubazione della Fondazione Domus De Luna. Le giornate alla Locanda dei buoni e dei cattivi non hanno un attimo di pausa: si comincia la mattina preparando letti e colazione per gli ospiti delle 5 camere, poi subito in cucina, dove entra solo merce fresca e a km zero, quindi a poca distanza da Cagliari, spesso proveniente dalle terre confiscate alle mafie e l’olio della comunità in collina. Ogni giorno si impastano pane e pasta, anche per le persone con intolleranze o esigenze speciali.

Ecco alcune testimonianze: «Mettiamo gli stessi valori di solidarietà e rispetto in tutto quello che facciamo – dice il responsabile della Locanda dei buoni e dei cattivi– e cerchiamo fornitori e prodotti che si rispecchino in questi valori». Poi c’è il flusso di arrivi e partenze nei tre appartamenti indipendenti nel centro di Cagliari, c’è da gestire il noleggio bici e gli impegni aumenteranno certamente nei prossimi mesi visto che la locanda si allargherà con tre nuove camere aperte grazie al contributo della Fondazione Prosolidar, che l’ha finanziata con 80 mila euro a fondo perduto.

La Fondazione Prosolidar è una onlus nata dal Fondo Nazionale del settore del credito, vi sono rappresentate tutte le organizzazioni sindacali del settore del credito, l’Abi e le imprese aderenti. Prosolidar accantona ogni anno dalle proprie disponibilità un fondo da destinare a progetti di emergenza, in Italia e nel Mondo: è subito operativa quando c’è da allestire un asilo spazzato via dall’alluvione o costruire strutture di ritrovo scomparse con il terremoto. Con la parte rimanente sostiene progetti di sviluppo sociale in tutta Italia e anche all’estero.

Ai suoi fondi possono accedere grandi e piccoli soggetti del Terzo settore, perché realizza una strategia inclusiva di sostegno a progetti diversi con una quota di contributo proporzionata ai costi complessivi. Il bando non ha scadenza, ma di solito una prima tranche di valutazione dei progetti avviene nel mese di aprile. È dunque questo il momento giusto per riflettere sulla propria proposta, verificando i requisiti richiesti e la documentazione da presentare sul sito www.fondazioneprosolidar.org. Sono privilegiate attività che possano avviare processi di sviluppo economico, gli investimenti a carattere produttivo, che aiutino le comunità a raggiungere l’autosufficienza economica e la serenità alimentare.

Termini che ci riportano ancora alla Locanda dei Buoni e Cattivi, dove non si impara solo un mestiere ma anche la cura di sé stessi, con un impegno concreto ogni giorno. Da persone ai margini della società questi ragazzi sono diventati cittadini attivi, da ragazze in cerca di aiuto sono diventate imprenditrici che lavorano bene generando reddito e processi sociali positivi. Positivi nella gestione e nell’inclusione, ma anche nella qualità: sono stati premiati dal Gambero Rosso fra i migliori ristoranti d’Italia e hanno anche ricevuto la menzione di «Buona Cucina» del Touring Club Italiano.

 

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Redazione

PHI Foundation

13 OTTOBRE: ARTICOLI DELLA SETTIMANA

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

BURUNDIAMO: Progetto Bambini Burundi

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

L’associazione Burundiamo Onlus in partenariato con alcune associazioni burundesi, e con il supporto della Diocesi di Bururi

 

BURUNDIAMO ONLUS

con grande gioia vi annuncio che oggi parte ufficialmente la Campagna di Raccolta Fondi per l’Associazione Burundiamo Onlus che, in partenariato con alcune associazioni burundesi, e con il supporto della Diocesi di Bururi , intende realizzare nella Repubblica del Burundi , situata nel continente Africano (centro Africa), un intervento finalizzato a ridurre la fame e le carestie che colpiscono i bambini e le loro mamme, fornendo ad esse la formazione agricola per lo sviluppo dell’agricoltura, la creazione di una filiera agricola, mediante la diffusione tra le famiglie associate di best practices idonee a dotare di strumenti conoscitivi e operativi insegnando il lavoro dei campi alle vedove burundesi per sfamare i propri bambini, di cui molti sono orfani di guerra che, a causa della fame molti non superano i cinque anni di età.

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

L’associazione BurundiAmo Onlus, promotrice della raccolta fondi costituisce un ponte tra il Burundi e l’Italia, ove ha una sede operativa ed è in costante contatto con i membri della associazioni locali burundesi. Il progetto risponde ad istanze non più procrastinabili finalizzate alla modernizzazione dell’attività agricola ed all’incremento dell’attività di allevamento di bestiame, di suini, di galline ovaiole e di api migliorando l’efficienza dei terreni locali, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. La modernizzazione delle attività renderà più proficua e redditizia oltre che più incentivante l’attività dei coltivatori, finalizzata principalmente al soddisfacimento delle esigenze alimentari delle proprie famiglie. Le associazioni, attraverso le famiglie associate, hanno ottenuto dal Governo la disponibilità di diversi ettari di terreno, compresi quelli residuali, da dedicare alla coltivazione e all’allevamento. Cliccando sul link è possibile accedere alla descrizione in dettaglio del progetto ai suoi motivi ispiratori ed al budget necessario per la realizzazione anche parziale o in più tranches.

 

BURUNDIAMO PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

Progetto per donare un futuro ai bambini del Burundi e contenere l’altissima percentuale di mortalità infantile

(Associazione Burundiamo Onlus)

 

 

BURUNDIAMO Introduzione

Il progetto di sviluppo agricolo e rurale ha l’obiettivo di fornire l’autosufficienza e un minimo di sicurezza alimentare alla popolazione burundese, in particolare ai bambini, bersaglio del progetto, la tutela e la valorizzazione delle risorse umane, in particolare della forza produttiva femminile e lo sviluppo dell’educazione giovanile. Il progetto è stato sviluppato per la popolazione residente nella Diocesi di Bururi, in particolare nelle province di Bururi e Makamba, nei comuni di Songa, Matana e Rumonge.

 

 

Mission del progetto

Gli obiettivi principali del progetto possono essere sinteticamente riassunti, senza avere la pretesa di essere esaustivi, nei seguenti:

Una efficace lotta alla fame e alla carestia

Lotta contro la povertà e la vulnerabilità cui sono esposti soprattutto vedove e bambini attraverso l’incremento e l’efficientamento della produzione agricola

Impedire i flussi migratori in cerca di condizioni che consentano la sopravvivenza

 

 

La nostra mission in 4 punti

  1. Supportare i bambini del Burundi, orfani di papà e abbandonati al loro destino.
  2. Fornire i bisogni di base (cibo, alloggio e abbigliamento, nonché istruzione e assistenza sanitaria) fornendo di strumenti necessari alla produzione la volenterosa schiera di mamme burundesi.
  3. Gestire i loro bisogni emotivi (amore e compassione) permettendo loro di nutrirsi e crescere in un ambiente familiare.
  4. Permettere ai bambini di sviluppare e realizzare il loro potenziale per superare la loro condizione di povertà nel lungo temine.

 

 

Sintesi del progetto

L’obiettivo generale del presente progetto è quello di rispondere in modo efficace per arginare e contribuire a prevenire le perenni situazioni di emergenza, per migliorare e promuovere l’accesso ai servizi sociali di base e fornire per le esigenze di base il sostegno alle comunità locali per garantire le condizioni minime vitali, la dignità e il benessere delle persone colpite dal deterioramento dei fattori socio-economici, nonché di calamità naturali.

Invertire l’esodo dei rifugiati e l’esodo rurale della popolazione; • Offrire una pur minima possibilità di reddito; • Incrementare l’occupazione; • Rilanciare il commercio; • Applicare e diffondere le tecniche di produzione agricola con metodo e sostenibilità attraverso la formazione professionale, la sensibilizzazione degli operatori, la collaborazione e il rafforzamento delle attività svolte dalle Associazioni promotrici; • Favorire la condivisione degli attrezzi di lavoro tra gli associati, compresi i depositi per lo stoccaggio delle sementi e della produzione agricola; • Calcolare e organizzare la gestione dei rischi a cui sono esposte le famiglie (es. periodi di carestie) predisponendo un efficiente stoccaggio dei raccolti; • Razionalizzare e diversificare le produzioni agricole.

 

 

Analisi d’impatto

Il progetto, destinato a circa 1300 bambini e a circa 427 mamme, sarà monitorato e valutato a intervalli regolari da un comitato consultivo costituito dal presidente dell’Associazione Burundiamo Onlus Padre JeanClaude Ndayishimiye, di origini burundesi in viaggio perenne tra Italia e Burundi. I rappresentanti delle associazioni locali e dell’amministrazione distrettuale locale saranno nominati membri del comitato consultivo del progetto. Tale comitato si riunirà periodicamente una volta ogni 3 mesi e fornirà consulenza su vari aspetti riguardanti l’attuazione del progetto e la revisione dei programmi ovvero le attività intraprese. Il comitato consultivo del progetto esaminerà anche i conti e i risultati via via raggiunti come da cronoprogramma, pubblicando sul sito web lo stato dell’arte ed i risultati man mano raggiunti.

 

 

Budget

Fabbisogno del progetto per un numero complessivo di 1322 bambini e 427 mamme

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

ASSOCIAZIONE COMUNE DUKUNDANE AREA DI RUMONGE

Destinatari 80 bambini e 20 Mamme

Bisogni dell’associazione

Acquisto e montaggio di un mulino

€ 15.000,00

Costruzione fabbrica di saponi e impianto di conservazione panelli

€ 15.000,00

Attrezzature per la produzione di saponi

€ 2.500,00

Semi selezionati, fertilizzanti e insetticidi

Acquisto semi di fagioli € 2.000,00

Acquisto semi di patata € 2.000,00

Acquisto semi di manioca € 1.000,00

Fertilizzanti chimici € 3.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti e mezzi di produzione agricola e fitosanitari

€ 1.000,00

Stampa, fotocopiatrice, block notes, penne

€ 30,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

Acquisto di un trattore usato

€ 15.000,00

TOTALE 59.530,00 €

 

 

ASSOCIAZIONE MUKENYEZI REMA NTIWIHEBURE – Comune MATANA

Destinatari 721 bambini e 250 mamme

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

Costruzione di una porcilaia

€ 15.000,00

Acquisto e installazione di un mulino

€ 15.000,00

Acquisto di prodotti veterinari € 1.500,00

Acquisto di grano da palma € 1.000,00

Semi selezionati, fertilizzanti e insetticidi

Acquisto semi di fagioli € 2.000,00

Acquisto semi di patata € 2.000,00

Acquisto Talee di manioca € 2.000,00

Acquisto Patate dolci € 2.000,00

Fertilizzanti chimici € 2.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti fitosanitari

€ 2.000,00

Innaffiatoi € 2.000,00

Costruzione di un deposito per lo stoccaggio della produzione agricola

€ 7.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche di allevamento di suini.

SPESE € 1.000,00

TOTALE: €.56.500,00

 

 

ASSOCIAZIONNE SHIGIKIRA ABAPFAKAZI – COMUNE SONGA

Destinatari 428 BAMBINI e 127 MAMME

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

Costruzione di una porcilaia

€ 15.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

Acquisto di un veicolo di tipo FUSO nuovo o usato € 20.000,00

Acquisto e installazione di un mulino

€ 15.000,00

Acquisto di prodotti veterinari

€ 1.000,00

Acquisto di grano per palma

€ 1.000,00

Acquisto di semi di fagioli

€ 2.000,00

Acquisto di semi di patata

€ 2.000,00

Acquisto Talee di manioca

€ 1.000,00

Acquisto Patate dolci

€ 2.000,00

Fertilizzanti chimici

€ 2.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti e mezzi di produzione agricoli fitosanitarie

€ 2.000,00

Innaffiatoi € 2.000,00

Costruzione di un deposito per lo stoccaggio della produzione agricola

€ 10.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche di allevamento di suini.

Spese € 1.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

TOTALE: €. 81.000,00

 

 

ASSOCIAZIONE TERITEKA UMUZINGA – COMUNE SONGA

Destinatari 93 bambini e 30 mamme

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

 

Materiale e attrezzatura per apicoltori

Stivali € 360,00

Impermeabili € 600,00

Guanti € 100,00

Secchi € 30,00

Bilance € 20,00

Setaccio € 10,00

Farmaci € 500,00

Semi selezionati, fertilizzanti e insetticidi

Acquisto di semi di fagioli € 1.500,00

Acquisto semi di patata € 2.000,00

Acquisto fiori € 500,00

Acquisto Patate dolci € 1.500,00

Fertilizzanti chimici € 2.000,00

Calce € 2.000,00

Prodotti e mezzi di produzione agricoli fitosanitarie

€ 1.000,00

Innaffiatoi € 500,00

Costruzione di un deposito per lo stoccaggio della produzione

€ 7.000,00

Deposito di miele e candele

€ 5.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche di allevamento delle api

€ 1.000,00

Seminario di formazione sulle tecniche per l’agricoltura

€ 1.000,00

Acquisto di un Autocarro usato con cassone ribaltabile

€ 15.000,00

TOTALE: €. 41.430,00

 

Fabbisogno minimo totale per le quattro associazioni €. 238.460,00

 

 

Appello di Padre Jeanclaude

Cari fratelli, nel mese di novembre 2010, anche grazie alla volontà ed all’impegno di sei amici fraterni, è stata costituita l’Associazione “BURUNDI – AMO ONLUS” della quale, oltre ad esserne uno dei soci fondatori, ne sono anche il Presidente.

L’Associazione persegue esclusivamente finalità di comunione fraterna e solidarietà sociale, con lo scopo di promuovere, sostenere e realizzare, attraverso la raccolta di fondi, progetti umanitari per tentare di restituire la dignità umana a chi più soffre, ai più poveri, ai più bisognosi, a coloro che nella più triste sofferenza stanno ancora cercando e desiderando il calore di un bacio, la dolcezza di una carezza …… una mano da stringere per aggrapparsi con fiducia ad un futuro migliore. Quando ci assale la tristezza, quando non c’è una mano che ci accarezzi o ci stringa la nostra, quando ci sembra che nulla può cambiare e tutto va male … è il momento di sentire il nostro cuore. Un angelo è sempre dietro di noi e ci assiste, una persona ci pensa anche se non lo sappiamo, qualcuno sta preparando il nostro cammino e la strada sarà coperta di fiori, ci sarà una musica dolce, sguardi di amici, sorrisi di bimbi, tanto amore … è il momento di risorgere. C’è tanto bisogno della nostra presenza, molti ci stanno aspettando lungo le strade della carità cristiana. La nostra Associazione è soltanto una piccolissima goccia di acqua, un granello di sabbia, ma la storia ci insegna che tante gocce e tanti granelli hanno dato vita ad oceani e deserti. BURUNDI – AMO, solo con la Vostra partecipazione e la Vostra solidarietà, potrà promuovere e diffondere attività di aiuto umanitario attraverso la realizzazione di progetti mirati, finalizzati a ridurre la povertà, l’emarginazione, le malattie, le violenze e gli abusi su donne e bambini, e per assicurare ai più deboli un futuro dignitoso. Cari fratelli … è il momento di risorgere …… è il momento di sentire il nostro cuore.

DIO VI BENEDICA

 

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

BURUNDIAMO ONLUS: PROGETTO BAMBINI DEL BURUNDI

 

Coordinate Bancarie Associazione Burundiamo Onlus:

conto corrente bancario:

Banca Prossima

IBAN IT72 W033 5901 6001 0000 0018 399

BIC BCITIMX 

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Redazione

PHI Foundation

 

SETTIMANA 7 OTTOBRE GLI ULTIMI ARTICOLI

ANZIANI: VOLONTARIATO PUÒ CAMBIARE DELLE VITE

Anziani: Volontariato può Cambiare Vite

ANZIANI: VOLONTARIATO PUÒ CAMBIARE DELLE VITE

 

Anziani: Due bellissime lettere, due richieste di aiuto che non sono passate inosservate, che fanno riflettere e fanno capire. Queste sono le parole che hanno fatto nascere il programma “BorgoViVo”, realizzato grazie al volontariato di molte persone.

Sono le parole di Anna, che non vuole più vivere da sola ed entra in un istituto, ma si sente un numero senza identità e ha paura di dimenticarsi anche il proprio nome. Anna ha ancora molto da dare, può essere una buona ascoltatrice, può dare buoni consigli, può essere un’amica a cui regalare un’ora del proprio tempo e in cambio ricevere un affetto e un amore sincero.

Maria invece sa che non potrà continuare a farcela da sola, uscire a fare la spesa a volte è difficoltoso, le incombenze di casa sono ormai troppo pesanti e l’aiuto di una colf non se lo può permettere.  Ma l’istituto proprio no. Le sue foto, i suoi mobili… poter mangiare quando vuole e quello che vuole, poter vedere la tv anche di notte, quando soffre di insonnia. Vorrebbe mantenere la propria libertà ma così non può che attendere l’aiuto di qualcuno che si ricordi di lei. Queste ed altre accorate testimonianze hanno portato PHI Foundation a far decollare il progetto di solidarietà per anziani e giovani famiglie BorgoViVo.

Sulla scia dell’esperienza PHI Foundation, insieme ad altri volontari, decidono di creare anche un modello di struttura d’accoglienza alternativo alla casa di riposo. Per realizzare il progetto, iniziano a concepire il programma BorgoViVo dove degli anziani possano convivere e condividere la spesa di badanti e colf.

I lavori di progettazione programma ha inizio, l’obiettivo è creare un vero e proprio villaggio con abitazioni diffuse e servizi dedicati, adatti alle esigenze e alla mobilità di un anziano. Per fortuna i volontari sono tanti e così grazie al Volontariato si portano avanti i lavori e la ricerca degli anziani disponibili a fare questa esperienza.

La prima è Luigia, una signora forte e dinamica, ultra ottantenne che accetta la sfida e per prima entra a far parte del team. Racconta le sue iniziali titubanze nel dover scegliere di vivere in un “villaggio per anziani diffuso” con persone estranee, ciascuna con le proprie abitudini, ma ben presto si ricrede. La famiglia si allarga, ed è bello condividere, partecipare e donare il proprio tempo agli altri. Le badanti seguiranno quotidianamente gli anziani dandosi il turno, lasciando piena libertà a familiari e amici e soprattutto i volontari, persone speciali che offrono il loro tempo e la loro amicizia.

Se anche voi volete donare un po’ del vostro tempo a questi anziani e trascorrere un’ora della vostra giornata con loro, siamo sicuri che ne rimarrete affascinati. Per informazioni potete contattare la costituenda OVER Foundation.

E ora non mi resta che aggiungere Viva gli Anziani, Viva il volontariato.

 

Redazione

PHI Foundation

SETTIMANA 2 OTTOBRE GLI ULTIMI ARTICOLI

anziani sono pilastro della società per la loro esperienza, per la loro saggezza

ANZIANI: OGGI SEMPRE PIÙ SOLI

GLI ANZIANI E LA SOCIETÀ MODERNA

Gli anziani sono un pilastro della società per la loro esperienza, per la loro saggezza, per i loro racconti, per i loro insegnamenti che hanno lasciato alle generazioni più giovani.

Rappresentano una fonte di ricchezza sotto molti aspetti, io personalmente ho un bellissimo ricordo dei miei nonni di quanto mi hanno insegnato, di tutte le attività che facevo insieme a loro e di quanto hanno impresso nella mia memoria, considerando il divario generazionale di quasi un secolo rispetto ai miei nonni e di quasi due rispetto ai miei bisnonni.

Nella società attuale, grazie ai progressi della medicina, della tecnologia e dell’assistenza sociale, la vita media delle persone si è allungata, infatti sentiamo spesso di compleanni centenari, di arzilli anziani ultracentenari e questo ci dà molte soddisfazioni e speranze future per noi giovani.

Molto spesso, nella  società di oggi sentiamo spesso, purtroppo, dalla televisione storie tristi che riguardano gli anziani, storie che riguardano persone sempre più spesso costrette a vivere da sole, abbandonate dai propri parenti o altre volte derubate, truffate, picchiate, o addirittura uccise; questo non è giusto ne rispettoso verso queste persone che non hanno la forza di reagire a queste situazioni e non hanno la possibilità di difendersi da aggressioni esterne.

Frequentemente anziani non autosufficienti che non hanno la possibilità di vivere da soli, si rivolgono a badanti di nazionalità straniera per assisterli e sostenerli, scoprendo molte volte, che in realtà si approfittano di loro e compiono inaudite violenze ai loro danni.

Ecco in queste circostanze disagiate e problematiche nei confronti degli anziani che intervengono varie associazioni di volontariato per fronteggiare queste situazioni.

 

TUTELA DEGLI ANZIANI

OVER Foundation una costituente organizzazione come Ente Nazionale avente finalità assistenziali verso gli anziani, i poveri, persone in difficoltà e le donne che hanno subito maltrattamenti e violenze.

Sarà presente in molte regioni d’Italia, L’organizzazione oltre alle numerose attività  di volontariato civico, di turismo sociale e di solidarietà internazionale offrirà una serie di servizi gratuiti per gli anziani che richiedono un sostegno, attraverso un numero verde, attivo tutti i giorni dalle 8:00 alle 20:00.

La costituenda OVER Foundation nascerà per offrire sostegno, assistenza e solidarietà agli anziani per non trascurarli ed offrire loro sostegno, speranza e serenità.

Purtroppo nella società odierna si fa tutto molto di fretta, tralasciando molto spesso la cura e le attenzioni verso queste persone che, invece, hanno molto bisogno di aiuto e di protezione.

 

Redazione

PHI Foundation

SPORT PER TUTTI

SPORT E BENEFICI

Tutti sappiamo che fare sport fa bene, appena accendiamo la televisione ed ascoltiamo una trasmissione che affronta il tema della salute la prima cosa che sentiamo dire è quella di fare almeno 30 minuti al giorno di corsa, camminata veloce, esercizi di stretching o un qualsiasi sport.

Lo sport è il toccasana per qualsiasi malattia, per qualsiasi disturbo e viene sempre consigliato a tutte le persone ed a tutte le fasce d’età.

Infatti quando si fa attività fisica il cervello rilascia delle endorfine, ossia un ormone che combatte la depressione e ci fa sentire più rilassati e sereni, aumenta il colesterolo HDL e riduce quello LDL, riduce il rischio di malattie cardiovascolari come infarti, diabete, cancro, artriti ed aiuta il sistema cardiovascolare a lavorare più efficacemente, controlla il peso corporeo, migliora il sonno e la vita sessuale, riduce ansia e stress.

Accanto a questi benefici di natura fisica ce ne sono altri legati alla sfera dello svago  in quanto si segue una disciplina sportiva che in più ci piace, ci aggrada ed inoltre si conosce qualcosa di nuovo e si fa un’attività diversa dal solito, divertendosi.

Fare sport significa non solo rimanere in buona salute nella prevenzione e cura di determinate malattie, ma significa anche, fare ciò che più ci piace sfruttando le nostre propensioni, scegliendo una disciplina sportiva verso la quale siamo più portati e quindi anche più capaci di svolgerla.

Fare sport può essere un hobby, un lavoro, un modo per socializzare stando in contatto con altre persone, per acquisire nuove conoscenze, per fare qualcosa di diverso dalla solita quotidianità unito ad un mondo di benefici che ne conseguono.

Per fare sport non ci sono né limiti d’età né limiti fisici, lo si deve fare sempre e con costanza per ottenere giovamento e vantaggi.

LO SPORT ANCHE PER PERSONE INABILI

E grazie allo sport che si ha la possibilità di superare il limite derivante da problematiche fisiche e nel 2000 è stata fondata a Torino Sportdipiù, un’importante e consolidata realtà sportiva per persone disabili dove vedere lo sport come un veicolo d’integrazione che oltrepassa la disabilità fisica.

Gli atleti disabili hanno la possibilità di cimentarsi nello sci, nel curling, nello snowboard, nell’atletica e nel tennis.

Molte sono le discipline sportive che le persone con un handicap fisico possono praticare, a partire da sport in cui l’attività motoria delle gambe non è preponderante come: il tiro con l’arco, il canottaggio, la canoa, la pesistica e le bocce; fino a praticare degli sport in cui l’ impiego delle braccia e delle gambe è necessario come nel nuoto, nello sci, nel calcio, nel rugby e nello judo.

Le persone con disabilità fisica hanno la possibilità di allenarsi, praticare gli sport e partecipare anche alle Olimpiadi.

Infatti il Comitato Paralimpico Internazionale con sede a Bonn è stato fondato nel 1989 ed è un’organizzazione internazionale no-profit che organizza i giochi paralimpici sia estivi che invernali per dare l’opportunità agli atleti paralimpici di gareggiare e di competere a livello mondiale.

I primi giochi paralimpici estivi si tennero in Giappone nel 1964 mentre le prime Paralimpiadi invernali si tennero in Svezia nel 1976.

Anche lo sport, è un mezzo d’integrazione per superare le deformità fisiche tra le persone ed aprire le porte a tutti, dando la possibilità di partecipare alle competizioni sportive mondiali senza dimenticare nessuno.

 

Filippelli Giuseppina Giovanna

PHI Foundation

L’ AIDS: UNA MALATTIA COEVA

LA MALATTIA

L’ AIDS è un acronimo che significa sindrome da immunodeficienza acquisita ed è la conseguenza del contagio del virus HIV ossia il virus dell’immunodeficienza umana che può causare gravi malattie e condurre alla morte.

In caso di contagio è opportuno effettuare i dovuti controlli medici al fine di iniziare la terapia perchè l ‘infezione è curabile ma inguaribile.

L’infezione da HIV attraversa tre fasi: nella prima fase (detta anche primoinfezione) durante le prime settimane dal contagio il virus si replica molto rapidamente e può essere più facilmente trasmissibile.

I sintomi della primoinfezione (o prima infezione che segue al contagio del virus) sono: febbre, mal di testa, stanchezza ed eruzioni cutanee che scompaiono dopo una settimana in quanto il corpo reagisce con anticorpi all’attacco del virus.

Tuttavia il virus continua a proliferare danneggiando il sistema immunitario e la persona affetta può vivere per molti anni senza accorgersene (infezione asintomatica).

La costante proliferazione del virus indebolisce il sistema immunitario che non è più in grado di difendere l’organismo dalle malattie, seconda fase della malattia che si manifesta con gonfiori persistenti dei linfonodi (fase patologica o asintomatica).

Nella terza ed ultima fase (AIDS conclamato) il sistema immunitario è talmente danneggiato da non riuscire più a respingere ed evitare malattie letali come tumori e meningiti.

È una malattia connessa al progressivo deterioramento del sistema immunitario da parte di questo virus che va ad indebolire il sistema immunitario stesso, rendendolo vulnerabile agli attacchi di agenti patogeni esterni.

A tutt’oggi non c’è un vaccino capace di debellare il virus ma viene utilizzata la terapia HAART (una terapia antiretrovirale ad elevata attività) in grado di prolungare e migliorare la vita del malato.

In Italia la popolazione sieropositiva ha raggiunto le 130.000 persone ed ogni anno si registrano 3.500 nuovi casi di contagio, in Svizzera vivono 20.000 persone contagiate da questo virus, in Africa, invece, a causa delle pessime condizioni igienico-sanitarie il 60% della popolazione ha contratto il virus mentre in tutto il mondo le persone affette dall’ AIDS sono quasi 37.000.000.

LE ONLUS

In Italia nelle due più grandi città sono presenti due importanti Onlus nella cura dell’ AIDS, infatti è stata fondata l’ Anlaids  nel 1985 a Roma da un gruppo di ricercatori, medici e giornalisti, ed è stata la prima associazione italiana per fermare la diffusione del virus HIV, ad assumere lo statuto di Onlus nel 1998.

L’associazione ha lo scopo di sostenere i giovani ricercatori nella ricerca clinica nel campo dell’HIV e di offrire un’assistenza socio-sanitaria alle persone sieropositive ed alle loro famiglie e di combattere ogni forma di discriminazione sociale.

Mentre più recentemente, nel 2004 è nata a Milano NPSItalia (acronimo di Network persone sieropositive), una Onlus  attiva nel campo della prevenzione, della tutela , della sensibilizzazione in materia di HIV.

L’ impegno dei volontari è determinante nella cura di questa patologia, purtroppo molto diffusa.

Chi volesse diventare socio, sostenendo l’associazione può farlo consultando la pagina internet www.npsitalia.net.

 

 

Filippelli Giuseppina

PHI Foundation

NASCE L'ASSOCIAZIONE ACLI DENOMINATA ACLI MONTE DELL'ANGELO A MONTE SANT'ANGELO

ASSOCIAZIONE ACLI MONTE DELL’ANGELO

ASSOCIAZIONE ACLI MONTE DELL’ANGELO

 

 

NASCE L’ASSOCIAZIONE ACLI DENOMINATA “MONTE DELL’ANGELO” A MONTE SANT’ANGELO

 

 

Presentazione Associazione ACLI “Monte dell’Angelo” a Monte Sant’Angelo

Esattamente un mese addietro nel giorno 19 ottobre 2018 un gruppo di giovani con la partecipazione delle famiglie locali hanno presentato alla città di Monte Sant’Angelo la nascente associazione denominata Monte dell’Angelo affiliata alle ACLI.

 

ASSOCIAZIONE: NASCE ACLI MONTE DELL'ANGELO

 

 

Promotore

Domenico Ciuffreda promotore e ideatore della forma associativa “famiglia di famiglie” con altri amici e famiglie hanno l’obiettivo di realizzare il laboratorio delle opportunità rivolto soprattutto ai giovani che purtroppo in massa abbandonano il Gargano ed il sud per cercare lavoro altrove, ma anche alle persone fragili bisognose di aiuto e servizi.

 

 

Presidente

Il Presidente Ing. Matteo Palumbo, particolarmente sensibile alle problematiche dei diversamente abili.

 

 

L’amministratore

L’amministratore Professoressa Raffaella Gentile proiettata verso una dinamica valorizzazione delle tradizioni del territorio per determinare anche opportunità lavorative rivolte ai giovani hanno illustrato le strategie che l’associazione metterà in atto per raggiungere lo scopo.

 

 

Cooperazione

PHI Foundation coopera con l’associazione Monte dell’Angelo nel sostenere lo sviluppo del territorio e altre organizzazioni non profit che condividano la cooperazione e partecipazione solidale come la OVER Foundation dove Domenico Ciuffreda è un candidato Delegato.

 

 

Partecipanti Evento

Hanno partecipato all’evento il Sindaco di Monte Sant’Angelo, l’assessore regionale al bilancio il vice presidente del consiglio regionale,e la presidente delle ACLI provinciale di Foggia.

 

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

Matteo Ciuffreda

PHI Foundation

LOTTA AI TUMORI

LE NEOPLASIE

La neoplasia è una patologia che causa la crescita incontrollata e scoordinata di un gruppo di cellule e può essere di due tipi: una neoplasia benigna, ossia un tumore la cui crescita non comporta infiltrazione dei tessuti circostanti e non dà origine ad una metastasi ed una neoplasia maligna, ossia un tumore che invade i tessuti circostanti e può metastatizzarsi.

I tumori possono sorgere: da alterazioni genetiche che si trovano nel DNA (crescita incontrollata delle cellule), da cattive abitudini alimentari (mancanza di consumo di alimenti ricchi di vitamine e sali minerali), dall’uso ed abuso di alcool e droghe e dal condurre una vita troppo sedentaria.

A questi fattori possono aggiungersi anche altre problematiche come: in primo luogo l’inquinamento atmosferico, il contatto con metalli altamente cancerogeni come l’amianto, l’arsenico, il berillio, il cadmio, il cromo, il piombo ed il nichel, l’esposizione prolungata ai raggi X, UV e GAMMA.

Purtroppo oggigiorno se ne sente parlare sempre più spesso, sia a causa delle abitudini di vita errate sia per il crescente inquinamento ambientale, ormai l’incidenza di questa malattia è in continuo aumento nei giovani ed in persone anziane, infatti nella sola Italia circa il 6% della popolazione ha avuto una diagnosi di tumore.

PREVENZIONE DEI TUMORI

La prevenzione è la via migliore per combattere e sconfiggere questa malattia, ma questo dipende da ogni persona che può migliorare la propria dieta alimentare, evitare l’uso di droghe, praticare costantemente uno sport e sottoporsi a controlli medici periodici.

Infatti il 30% dei tumori diagnosticati si poteva prevenire soltanto seguendo comportamenti di vita sani.

Le misure di prevenzione sono di tre tipi: la prevenzione primaria che ha lo scopo di ridurre l’incidenza del cancro tenendo sotto controllo i comportamenti del soggetto, la prevenzione secondaria che attraverso screening preventivi va ad individuare le lesioni precancerose oppure il tumore in uno stadio molto precoce in modo da trattarlo efficacemente, con buone possibilità di guarigione per il paziente.

In ultima istanza vi è la prevenzione terziaria per la cura delle recidive con le terapie adiuvanti per prolungare la sopravvivenza del paziente malato.

DUE ASSOCIAZIONI IMPEGNATE NELLA LOTTA AI TUMORI

L’ Anvolt (Associazione Nazionale Volontari  Lotta contro i Tumori) è nata a Milano nel 1984 per dare sostegno ai malati ed alle loro famiglie, ma negli anni si è estesa alle altre città italiane.

L’Associazione offre: un’assistenza domiciliare a livello socio-sanitario, la possibilità di alloggiare gratuitamente in appartamenti durante il periodo della degenza ospedaliera, dei sussidi economici, un sostegno psicologico ed un servizio di trasporto del paziente.

La Lilt (Lega Italiana per la  Lotta contro i Tumori) invece è un Ente pubblico nazionale che opera sotto la vigilanza del Ministero della Sanità e del Presidente della Repubblica Italiana ed ha quasi 400 ambulatori diffusi sul territorio nazionale, per la diagnosi precoce di forme tumorali.

La Lilt offre un supporto morale al degente ed ai suoi familiari, tramite i suoi volontari ed una consulenza legale attraverso il numero verde SOS LILT per la tutela dei diritti del malato oncologico.

Combattere questa patologia è molto importante per tutti noi in quanto si vanno a salvare delle vite umane, che purtroppo sempre troppo spesso, vengono portate via da quest’orribile male e significa anche ridurre il tasso di mortalità ed aumentare il numero di guarigioni tra i pazienti affetti.

Chiunque voglia fare una donazione e/o diventare volontario può farlo connettendosi su www.anvolt.org e su www.lilt.it.

 

Filippelli Giuseppina

PHI Foundation

L’ACCADEMIA E IL MONDO DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI

Le intolleranze alimentari

Il Mondo delle Intolleranze alimentari è un’Associazione senza scopo di lucro, “capitanata” da Tiziana Colombo alias “nonna paperina” che promuove la divulgazione e la conoscenza sul mondo delle intolleranze alimentari.

Tiziana Colombo affetta da intolleranze ha fatto del suo handicap il suo lavoro, il suo impegno più grande. Una vera roccia che non si arrende e con caparbietà e intelligenza ha creato un network per divulgare le informazioni sulle intolleranze alimentari e studiare con il supporto di medici, nutrizionisti ed esperti, come migliorare la vita delle persone che soffrono di queste patologie.

Si cerca soprattutto di non banalizzare e di non sottovalutare le problematiche che un intollerante deve affrontare ogni giorno, specie nella relazione con la società, gli amici, le cene, le feste, i viaggi che possono diventare invece che un momento di relax un momento di stress.

L’Accademia

Dopo anni di lavoro finalmente nel mese di ottobre 2018 il Mondo delle Intolleranze è riuscito a inaugurare L’ACCADEMIA “Il Mondo delle Intolleranze”, un progetto immenso, il primo e unico polo Italiano che si occupa a 360° di una sana alimentazione anche e soprattutto legata alle intolleranze alimentari, un fenomeno in crescita che necessita di avere un punto di riferimento dove trovare informazioni chiare, corrette e adeguate.

Un mondo dove vivere la tavola con gusto e senza penalizzare nessuno, dove le barriere delle intolleranze vengono superate con fantasia senza rinunciare al piacere della buona cucina.

L’Accademia è uno spazio di ben 300 mq dove sono state realizzate due aree funzionali per diverse attività. Un piano è stato pensato per gli chef e i loro corsi di cucina specifici per aiutare nuovi cuochi, ristoratori ma anche semplici appassionati di cucina rispettando le intolleranze alimentari, mentre un secondo piano è stato pensato per ospitare eventi aziendali, seminari e conferenze sul tema. Nella struttura sono protagoniste le intolleranze alimentari e la cucina salutista.

Come mangiare di gusto contro l’intolleranza alimentare

Durante l’inaugurazione, nonostante il brutto tempo, erano presenti tantissime persone e tutto era perfettamente organizzato, in maniera professionale.

Il catering non solo era eccellente, ma dispensava piccoli accorgimenti su come cucinare cose buonissime rispettando le intolleranze senza nulla togliere al gusto e alla presentazione dei cibi. Si è potuto assaggiare di tutto dalle verdure, al pesce, alla carne, alla pasta e al riso e non mancavano neanche i dolci e la frutta.

“L’apertura dell’Accademia è stata la realizzazione di un sogno per il Mondo delle Intolleranze, un luogo dove imparare come mangiare sano e come cucinare e riavvicinare al cibo le persone che soffrono di intolleranze alimentari ”.

L’Accademia si trova a Basiano (MI) e vuole offrire informazioni a chi vuole tenersi aggiornato sulla nutrizione e il benessere, a chi vuole inserirsi nel mondo del food a livello professionale, a chi ha necessità di imparare una cucina giusta per la propria intolleranza.

Per qualsiasi informazione, per conoscere gli eventi che si svolgeranno in Accademia o per maggior approfondimenti potete andare sul loro sito www.ilmondodelleintolleranze.it .

Essere affetti da intolleranze alimentari non deve per forza significare dover rinunciare a soddisfare il palato, esiste un modo per coniugare gusto e salute, basta solo usare un pò di fantasia e creatività.

 

Laura Giacometti

PHI Foundation

WWF: DIFENDIAMO LA NATURA

IL PIANETA: LUOGO DA PROTEGGERE

Il WWF ci insegna che la natura è un tempio dove l’uomo, le specie vegetali e le specie animali convivono.

Nel Pianeta Terra assistiamo giorno dopo giorno, a fenomeni negativi per quanto concerne l’equilibrio ecologico di questo habitat: cambiamenti climatici, eccessive emissioni di C02, sviluppo di agricolture industriali, animali in via d’estinzione, deforestazione, ecc.

Tutti questi fenomeni non fanno altro che minacciare e devastare gli equilibri ambientali del Pianeta adducendo conseguenze negative sulla biodiversità degli ecosistemi.

Molte specie animali hanno perso i loro habitat vitali e riproduttivi, registrando così una conseguente riduzione del numero di esemplari viventi, inoltre spesso vittime anche di bracconaggio e caccia smisurata dell’uomo.

Proprio per tutelare e salvaguardare le specie più in pericolo di estinzione è nato il WWF , un movimento ambientalista a difesa della flora e della fauna del Pianeta.

IL WWF IN ITALIA

Il WWF (acronimo di World Wide Fund for Nature) fu fondato in Svizzera nel 1961, subito diffuso in tutto il mondo, ed è la più grande organizzazione mondiale per la difesa e conservazione della natura.

Fu scelto dai fondatori come logo dell’associazione un panda gigante disegnato da Peter Scott, cofondatore insieme a Julian Huxley, ai prìncipi Bernhard van Lippe-Biesterfeld e Filippo di Edimburgo ed altri.

Il movimento ecologico ed ambientalista sorse in Italia nel 1966 con lo status di Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) e di Ong (Organizzazione non governativa). Ogni anno il WWF sostiene 1.300 progetti per la salvaguardia delle biodiversità.

Il WWF opera a difesa dell’ambiente da più di 50 anni, individuando 238 ecoregioni con inestimabili tesori di biodiversità mondiale da tutelare e da consegnare alle generazioni future.

In Italia gestisce più di 100 oasi naturali in quasi tutte le regioni (ossia aree protette) visitate da 500.000 persone ogni anno.

Sostiene, inoltre, il progetto oneplanetfood volto ad indirizzare i consumatori verso un’ alimentazione sostenibile spingendoli a consumare cibi locali, risorse ittiche facilmente riproduttive, ortaggi a kilometro zero non provenienti dall’agricoltura industriale; a ridurre gli sprechi alimentari, ad utilizzare stoviglie biodegradabili e riciclabili e qualche ricetta green visitabile sul loro sito.

Sostenitori, pertanto, dei princìpi di ecocompatibilità, divulgano 14 ecoconsigli per «vivere green» ed abbassare: i consumi di acqua, degli elettrodomestici e delle automobili. Queste ed altre utilissime informazioni sono consultabili sul sito  www.wwf.it.

IL WWF E IL PROGETTO SCUOLA

Il WWF, attraverso il progetto scuola diffonde i princìpi della sostenibilità per formare ed educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente; collabora con moltissime aziende per sensibilizzarle la salvaguardia del Pianeta ed Il miglioramento delle politiche ambientali delle aziende stesse.

Chi volesse sostenere l’associazione può diventare socio e/o volontario consultando il sito.

In ogni caso, per aiutare e difendere l’ambiente è sufficiente che tutti noi, quotidianamente facciamo dei piccoli ma significativi gesti, perché se tutti noi ci impegnassimo davvero in questa direzione, otterremmo dei risultati incredibili, senza dover sempre aspettare che le soluzioni arrivino dall’alto…

 

Filippelli Giuseppina

PHI Foundation