Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Il 26 novembre scorso Differenza Donna, l’associazione di cui faccio parte, ha partecipato alla manifestazione indetta in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,  che ha visto più di 200.000 donne provenienti da tutta Italia raccogliersi nella capitale.

Un corteo gioioso e colorato, animato da tamburi, canzoni e artisti di strada. Tanti vissuti, uno accanto all’altro, però con un’unica voce perché una sola era la richiesta: più dignità per tutte.  A dimostrazione del fatto che il coraggio delle donne non si ferma dinnanzi a nessun tipo di abuso, maltrattamento o violenza.

Quel giorno Roma non era più Roma. La città eterna, che leggendariamente nacque da uno stupro di gruppo, il ratto delle Sabine, il 26 novembre è diventata la piazza di tutte le donne, che hanno trasformano la violenza delle origini della fondazione in un grido di forza contro la società sessista di ieri e di oggi.

Era il marzo del 1976 quando oltre 2.000 donne appartenenti a 40 paesi diversi diedero vita al Tribunale Internazionale sui crimini contro le donne presso il Palazzo dei Congressi a Bruxelles. E tra i crimini veniva per la prima volta istituito quello del “ femminicidio ” ad indicare l’uccisione della donna in quanto donna, cioè a causa del suo genere.

Sotto questo termine non rientra solo quel terribile centinaio di donne ammazzate, ma anche tutte quelle negazioni di dignità rivolte nella nostra società alle donne in quanto tali. Femminicidio è anche la morte professionale delle donne inflitta attraverso la negazione della parità di salario e di prospettive di crescita. Così come lo è l’assenza di welfare soprattutto in presenza di gravidanze e figli. Non ultimo è femminicidio pure il giudizio estetico sui corpi delle donne usati come oggetti mercificati negli spot pubblicitari per vendere di più.

Differenza Donna nasce nel 1989 per liberare le donne, le loro bambine e bambini dalla discriminazione di genere facendone valere i diritti, qualunque sia la loro cultura, religione o paese d’origine. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ha lanciato la campagna “ Io non faccio eccezione ” per denunciare il fenomeno della violenza di genere così ampiamente diffuso quanto largamente sommerso.

Io non faccio eccezione ” perché ogni donna sperimenta nel quotidiano una negazione di opportunità, ma “ Io non faccio eccezione ” soprattutto perché ogni donna trova in se anche la forza di dire basta.

Come dimostrano le migliaia di donne che hanno sfilato in corteo nelle strade di Roma con striscioni e cartelli in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: Il nostro desiderio di essere libere può cambiare il mondo.

 

Vanessa Doddi

PHI Foundation

Articoli della settimana 4 dicembre

Lo stato di salute del terzo settore

Tre indagini dedicate al non profit
per raccontare il terzo settore che era, che è e che sarà

Lugano, 3 dicembre 2016 – PHI FoundationSebastiano de Falco – Si è tenuto il 30 novembre 2016, nella prestigiosa cornice della sede di rappresentanza del Banco Popolare in Roma, l’evento organizzato da Istituto Italiano della Donazione (IID) e Banco Popolare per fornire una fotografia dello stato di salute del non profit italiano e comunicare i vincitori del bando “Giorno del Dono 2016” per la ricostruzione post terremoto..

“Fotografando l’attenzione al tema della donazione nell’informazione televisiva lungo tutto un anno – ha spiegato Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia – è facile notare come nei telegiornali il tema del dono diventi notiziabile solo quando è trainato da notizie che riguardano questioni sociali più ampie, come emergenze umanitarie, immigrazione e povertà, fatti di cronaca, scienza e salute. In oltre due casi su cinque si è parlato di dono in occasione di campagne sociali mediatiche e maratone televisive, a seguire ogni qual volta un “vip” o un testimonial conosciuto dal grande pubblico fosse coinvolto”.

 Commenta Edoardo Patriarca, Presidente IID: “Dall’indagine dell’Osservatorio di Pavia si evince come in Italia vi sia la tendenza a mostrare prevalentemente notizie di carattere negativo con toni allarmisti, toni che diventano una costante nei racconti relativi a fenomeni che sembrano sfuggire al controllo dell’uomo, tanto per mancanza di volontà o di capacità, quanto per obiettiva impotenza, come nel caso dei terremoti e di altre catastrofi naturali. Queste scelte non contribuiscono a creare una cultura della donazione condivisa e non fanno bene alle donazioni. Il Giorno del Dono nasce anche per invertire questa tendenza”.

“Dalla nostra indagine 2016 “Gli Italiani e le donazioni” – ha aggiunto Paolo Anselmi, Vice Presidente Gfk Eurisko – emerge un calo di donatori di circa 5 milioni di donatori in 10 anni, una flessione parzialmente compensata dalla tenuta dei forti donatori, segno che la crisi ha colpito soprattutto i piccoli, in particolare i giovani, al punto che la donazione media tende a crescere. In questo contesto le associazioni devono porsi l’obiettivo di “stabilizzare” il comportamento di donazione aldilà delle emergenze, come ad esempio in occasione del terremoto, che suscitano ondate emotive di grande portata ma di breve durata, valorizzando anche le piccole donazioni ed, in particolare, i giovani. Non dimentichiamo infatti che i dati sui donatori fedeli sono confortanti perché tengono alta la bandiera della generosità degli italiani”.

 E il fattore fiducia è un aspetto importante su cui si basa tutta l’attività dell’Istituto: “L’IID svolge periodicamente un’indagine dedicata agli indici di efficienza economica dei propri associati. Questa ricerca – conclude Patriarca – ci mostra come i soci dell’Istituto dedichino alla propria missione ben l’80% circa delle proprie risorse ed, in media, spendano solo 20 centesimi per raccogliere un euro. Non va però dimenticato che vi sono importati differenze tra singole realtà e che quindi non è corretto avere come unico benchmark di valutazione la sola percentuale di investimento nella mission. Dall’indagine emerge chiaramente che le raccolte fondi più efficienti risultano essere quelle realizzate da organizzazioni con maggiore esperienza temporale in questa direzione e che possono permettersi un investimento per potenziarne ed innovarne le modalità. La raccolta fondi è un’attività di relazione da curare ogni giorno, anche alla luce del fatto che i privati si confermano essere la fonte di finanziamento principale”.

Per scaricare le indagini clicca qui

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Articoli della settimana 27 novembre

Bambini di strada: piccoli abitanti delle strade di Delhi

A settembre del 2013, quando lavoravo per Save the Children, ebbi l’opportunità di visitare uno dei progetti che l’Organizzazione porta avanti a Delhi, in India: “ Bambini di strada ”. Questo progetto supporta i bambini costretti, per povertà o emarginazione, a vivere e a lavorare per strada.

Ricordo ogni momento, come fosse ieri. Dall’albergo un pullman ci porta a New Sanjay Camp, uno degli slum di Delhi. Qui la strada non è asfaltata e le case sono vere e proprie baracche. Uomini e animali vivono insieme, un cane fa compagnia ad una famiglia che dorme sul marciapiede. Due maialini luridi sguazzano in una enorme pozzanghera.

Il pullman apre le porte, scendiamo e, a poca distanza, scorgiamo un furgone giallo: è il “Mobile Learning Center” di Save the Children! Attraverso questa unità mobile Save the Children cerca di sottrarre i minori a una vita di strada per indirizzarli verso una scolarizzazione altrimenti impossibile.

Fuori dal furgone decine di bambini in fila ci accolgono consegnandoci un disegno e porgendoci le loro piccole mani. E’ un momento incredibile. Un brivido mi corre lungo la schiena quando mi accorgo che molti di loro non hanno più di 3 o 4 anni. Per una occidentale come me, cresciuta in Italia, è difficile concepire come questi piccoli possano sopravvivere per strada.

I bambini di strada sono bambini che hanno avuto un’infanzia durissima, abbandonati da tutti. Come sono finiti a vivere per strada? Il collega indiano ci spiega che molti di loro sono spinti dalle famiglie a chiedere soldi, altri invece sono scappati dalle loro famiglie per sfuggire a violenze e maltrattamenti, altri ancora sono stati rapiti o sono rimasti orfani a causa di sommosse o calamità naturali.

Questi piccoli lavorano come schiavi per mediatori o imprese manifatturiere che sfruttano le loro dita piccole e agili. Oppure vivono costretti a mendicare tra la gente o tra le macchine ferme al semaforo.

Entriamo nella unità mobile dove ci sono altri bambini che fanno cerchio intorno a noi e ci guardano con curiosità. Mi guardo intorno: il furgone è fornito di libri per l’infanzia, giochi e anche di una tv per vedere i cartoni animati. Qui i bambini possono utilizzare materiali didattici, imparano l’hindi, l’inglese, ma soprattutto cominciano a imparare quali sono i loro diritti. Grazie a Save the Children, molti piccoli possono tornare a scuola, se erano stati costretti ad abbandonarla, o possono entrarci per la prima volta, se non ci avevano mai messo piede.

Usciamo dal furgone giallo, salutiamo i bambini di strada e gli insegnanti del “Mobile Learning Center” e ci dirigiamo verso il nostro pullman. Non è facile tornare a bordo. Mi volto per guardarli un’ultima volta, sono lì, sorridenti, fanno con le mani il segno di “vittoria” e sono bellissimi in mezzo a tutta la povertà di quel mondo.

Arriva il giorno del rientro in Europa, a Roma, nel mondo occidentale. Il volo dura molte ore, e sono ore piene di pensieri, di immagini, di cose che non voglio dimenticare. Oltre le nuvole, a diecimila metri di altezza, ogni cosa diventa più chiara. Nella mia mente aleggia la magia di un bambino che sorride anche se è costretto a vivere nella totale vulnerabilità. Ancora più forte sento che un bambino è un bambino ovunque ed è dovere di tutti proteggere la sua infanzia.

Le feste natalizie si avvicinano. Mi piace pensare che la slitta di Babbo Natale si fermerà anche a Delhi, a New Sanjay Camp, portando tanti doni ai piccoli dello slum. Mi piace pensare che quel giorno non saranno più “ bambini di strada ” ma soltanto bambini.

Vanessa Doddi

PHI Foundation

MOZART TESTIMONIAL DELLE MALATTIE RARE

Lugano 21 novembre 2016 – PHI FoundationSebastiano de Falco – Nel mese di Novembre in Piemonte due giorni dedicati alle malattie rare che culmineranno sulle note di un celebre malato raro: Wolfgang Amadeus Mozart. “Malattie rare, Rare ma così tante” sarà un’importante occasione per la città di Cirié (TO) per conoscere le malattie rare che, pur essendo “rare”, ad oggi coinvolgono più di 700.000 persone in tutta Italia. Due importanti eventi nati dalla collaborazione dell’ASL TO4 con l’Associazione culturale iTechni in favore dell’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus che dal 2005 si occupa della malattia di Niemann Pick e di altre malattie genetiche affini. Le due giornate sono patrocinate dalla città di Cirié, dal Comune di S. Carlo Canavese e dalla Federazione Malattie Rare Infantili. Questo il programma dei due eventi: Il 24 novembre alle ore 21:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Ciriè (TO), C.so Martiri della libertà n. 33, avrà luogo un “Dialogo con i cittadini” al quale interverranno: Dr. Diego Maria Papurello – Dir. SC Neurologia A sede di Cirié-Lanzo, ASL TO4 Dr. Roberto Freilone – Resp. SS Ematologia A e B, ASL TO4 Referente aziendale ASL TO4 malattie rare Dr.ssa Silvana Savoldi – Dir. Dip. Area Medica ASL TO4 Dir. Nefrologia e Dialisi di Cirié- Chivasso, ASL TO4 Dr. Adalberto Brach del Prever – Dir. SC Pediatria P.O. Unico Ciriè-Lanzo, ASLTO4 Luigi Bonavita – Fondatore Associazione Italiana Niemann Pick Onlus L’incontro, fortemente voluto dall’ASL TO4, è aperto al pubblico ed è stato organizzato per coinvolgere i cittadini rendendoli sempre più consapevoli dell’esistenza delle malattie rare e per ricordare che l’Azienda Sanitaria stessa, insieme all’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus, rappresenta un punto di riferimento per questi pazienti. Ormai dal 2009 infatti, l’ASL TO4 ospita gratuitamente l’Associazione all’interno dell’Ospedale di Lanzo T.se e promuove insieme ad essa l’organizzazione di momenti di riflessione sulle malattie rare, facendo sì che diventino sempre più argomento di salute pubblica. Il 26 novembre alle ore 21:00 presso il Duomo di S. Giovanni Battista in Cirié (TO) verrà eseguito il “Requiem” di Wolfgang Amadeus Mozart – un noto malato raro – a cura dell’Orchestra Sinfonica “Estemporanea” e del Coro Polifonico Città di Rivarolo Canavese. Questo evento conclusivo ha lo scopo di creare un momento di incontro tra i cittadini, la musica classica e le malattie rare. Ospite di questa serata sarà infatti l’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus con il suo fondatore Luigi Bonavita che spiegherà in breve le attività dell’Associazione sul territorio nazionale ed internazionale. I fondi raccolti durante il concerto saranno interamente devoluti al sostegno delle attività dell’Associazione.

L’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus opera su tutto il territorio nazionale e dal 2005 è accanto ai malati rari con l’intento di migliorare la loro qualità di vita e quella dei loro famigliari: per questo sostiene la ricerca scientifica finanziando borse di studio, organizza e partecipa a convegni nazionali ed internazionali ed interviene quotidianamente per fornire aiuto alle famiglie nelle problematiche di carattere clinico, socio-assistenziale, scolastiche e burocratiche, intervenendo, qualora ve ne fosse bisogno, anche con un sostegno economico. Per maggiori informazioni, www.niemannpick.org L’ASL TO4, che si estende dalla cintura torinese verso la Valle d’Aosta nella zona a nord e verso la Francia nella zona a ovest, comprende 177 comuni suddivisi in 5 distretti sanitari. L’Azienda risponde ai bisogni di salute di circa 520.000 residenti con 80 strutture, tra le quali 5 Ospedali (Chivasso, Ciriè, Ivrea, Cuorgnè e Lanzo), 6 sedi principali di Distretto, 3 sedi principali del Dipartimento di Prevenzione, 10 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) a gestione diretta e 3 Hospice. L’Associazione Culturale iTechni è composta da un gruppo di musicisti e da altri operatori culturali che, dal 2015, mettono a disposizione le loro competenze a servizio della solidarietà. Il Coro polifonico Città di Rivarolo Canavese nasce nel 1972 su iniziativa del rag. Giuseppe Ponchia ed è attualmente composto da circa 30 elementi. La Direzione è affidata al M° Maria Grazia Laino, diplomata in direzione di coro e direzione d’orchestra. L’orchestra Sinfonica Estemporanea – Arte, musica, teatro – nasce nel 2015, dalla collaborazione tra Lucia Marino e Tamara Bairo, musiciste che dopo quasi vent’anni di orchestra insieme, hanno deciso di dar vita a qualcosa di nuovo. Grazie a profondi legami di amicizia e stima con i musicisti provenienti dal Teatro Regio di Torino, dalla Filarmonica e dall’Orchestra della Rai, Estemporanea si è dedicata con entusiasmo a questo progetto in favore dell’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

RICOSTRUZIONE SOCIALE POST TERREMOTO

La cultura del dono premia

Un aiuto concreto alla ricostruzione sociale post terremoto grazie a Banco Popolare: appuntamento a Roma il 30 novembre 2016

Lugano, 19 novembre 2016 – PHI FoundationSebastiano de Falco – Fornire una fotografia dello stato di salute del non profit italiano e comunicare i vincitori del bando IID – Banco Popolare per la ricostruzione post terremoto: questi i contenuti dell’evento che si terrà il prossimo 30 novembre alle ore 11, presso la prestigiosa sede di rappresentanza del Banco Popolare in Roma, situata al secondo piano di Palazzo Altieri, Piazza del Gesù 49.

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L’evento, organizzato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con Banco Popolare, è pensato in primo luogo come momento dedicato alla premiazione delle organizzazioni non profit vincitrici del bando “Giorno del Dono 2016” per la ricostruzione sociale nelle aree colpite dal terremoto.

“In occasione del Giorno del Dono 2016 celebrato lo scorso 4 ottobre – commenta Stefano CerratoResponsabile Terzo Settore Banco Popolare – Banco Popolare e IID hanno lanciato la campagna di raccolta fondi dedicata a #DonoDay2016 coinvolgendo tutte le filiali del Banco stesso: tutto il ricavato sarà destinato al sostegno delle popolazioni e dei territori toccati dal terremoto avvenuto in Centro Italia il 24 agosto 2016″. È possibile candidare il proprio progetto fino al 21 novembre: per maggiori informazioni cliccare qui.

“Questo evento – sottolinea Edoardo Patriarca, Presidente IID – vuole essere il momento conclusivo della lunga serie di incontri e iniziative che abbiamo messo in campo per il Giorno del Dono 2016, con la promessa di darci appuntamento al 2017. Per dare ancor più risalto all’evento saranno presenti nuovamente Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia e Paolo Anselmi, Vice Presidente Gfk Eurisko che ci hanno accompagnato lungo tutto l’anno e che ci aiuteranno a delineare lo stato di salute del non profit italiano, fatto di debolezze ma anche di punti di forza e di eccellenze, come gli stessi progetti che verranno premiati nella preziosa cornice di Palazzo Altieri”.

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Uno speciale approfondimento sarà dedicato ai Soci dell’IID attraverso la presentazione dell’indagine loro dedicata sugli indici di efficienza economica delle loro performance a cura di Francesco Scarpat, Responsabile Relazione con i Soci IID.

Al termine dell’evento, per chi desidera, sarà possibile visitare gratuitamente le bellezze artistiche di Palazzo Altieri.

Per scaricare il programma dell’evento e iscriversi cliccare qui.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Un giorno, per caso – Un jour, par hasard

Vi capitano mai quei pomeriggi lavorativi in cui c’è troppo da fare per giustificare un’assenza, ma tropo poco per dare effettivamente un senso al tempo passato in ufficio? A me è capitato di recente, un paio di settimane fa, nel mio ufficio di Losanna. Penso addirittura che piovesse, giusto per aggiungere un velo di noia circostante. E mentre ero impegnata ad annoiarmi, sul social professionale Linkedin per l’esattezza, un articolo in particolare mi ha riportata al qui ed ora. Non ricordo di cosa parlasse, non è importante. Ricordo però che, grazie a quel primo articolo, ne ho scoperti tanti altri, tutti diversi, e tutti simili. Tutti impegnati a dar voce a eventi, organismi o persone che effettivamente stavano e stanno a cuore degli autori.

A quel punto mi sono definitivamente svegliata, mi interessava solo saperne di più su questa comunità in grado di attribuire una tale importanza alla passione per l’umanità. Così ho scoperto PHI Foundation. E siccome, in modo contorto, credo che alcune casualità siano predestinate, ho mandato un curriculum vitae. Penso addirittura di averlo mandato per sbaglio in francese (come ho già detto, vivo a Losanna).

Ad ogni modo, il curriculum è arrivato a destinazione, e la curiosità deve essere stato reciproca, perché di lì a poco sono stata contattata da Sebastiano De Falco, membro di PHI Foundation. Una chiacchierata, un incontro, e il mio interesse per la fondazione e per ciò che avrei potuto svolgere grazie ad essa si è consolidato. Così adesso mi trovo qui, sempre a Losanna, a raccontare di come un giorno, per caso, mi è stata data la possibilità di scrivere per raccontare quel po’ di bene che viene fatto al mondo.

Mi chiamo Asia, ho 22 anni, vivo in Svizzera francese, e da questo momento scriverò articoli bilingui (italiano e francese) su qualsiasi cosa riesca a risvegliare la mia attenzione come quel primo articolo.

 

TRADUZIONE IN FRANCESE / TRADUCTION FRANCAISE

 

Un jour, par hasard

 

Ça vous arrive jamais de vous retrouver au boulot, alors qu’il y a trop de travail pour justifier une absence, mais en même temps trop peu pour attribuer du sens au temps passé au bureau ?  Ça m’est arrivé récemment, il y a quelques semaines, dans mon bureau de Lausanne. Je pense même qu’il pleuvait, ce qui rajoutait une couche d’ennui générale. Et pendant que j’étais occupée à m’ennuyer, sur le réseau professionnel Linkedin plus précisément, un article m’a ramenée au ici et maintenant. Je ne me rappelle pas de quoi il parlait, ce n’est pas important. Mais par contre, je me rappelle que, grâce à ce premier article, j’en ai découverts d’autres, tous différents, et tous similaires. Tous engagés pour donner une voix à des événements, des organismes, ou à des personnes dont les auteurs se souciaient et se soucient vraiment.

A cet instant-là, je me suis définitivement réveillée, mon seul intérêt étant celui d’en savoir plus à propos de cette communauté en mesure d’attribuer une telle importance à la passion pour l’humanité. Et c’est comme ça que j’ai découvert PHI Foundation. Et, étant donné que, d’une façon un peu tordue, je crois que parmi toutes les casualités, il y en a certaines qui sont prédestinées, j’ai envoyé un curriculum vitae.

Bref, mon curriculum a été bien reçu, et la curiosité doit avoir été réciproque, car pas longtemps après, j’ai été contactée par Sebastiano De Falco, membre de PHI Foundation. Une discussion, une rencontre, et mon intérêt envers la fondation et ce que j’aurai pu mettre à l’œuvre grâce à elle a été confirmé. Et donc maintenant je me retrouve là, pour raconter comment un jour, par hasard, on m’a offert la possibilité d’écrire pour raconter le bien qu’on fait au monde.

Je m’appelle Asia, j’ai 22 ans, j’habite en Suisse Romande, et à partir de ce moment je vais écrire des articles bilingues (en italien et en français) à propos de chaque chose capable de réveiller mon attention comme ce premier article.

 

PHI Foundation

Asia Fioravera

 

 

BookCity Milano: Chi ama i libri non va mai a letto da solo

Tra pochi giorni ci sarà la sesta edizione della BookCity Milano.

Con l’arrivo di novembre il countdown per il Natale appare inevitabile ma oggi ci si ferma un po’ prima sulla linea del tempo, precisamente al giorno 17, data in cui ha inizio un evento, rigorosamente no profit, che dal 2012 per quattro giorni, raccoglie attorno a sé numerosi appassionati di libri coinvolgendoli in un’offerta culturale a 360 gradi: BookCity Milano. A volere intensamente questo progetto il Comune di Milano che, grazie alla preziosa collaborazione con librai, biblioteche e grandi nomi dell’editoria italiana quali Fondazione Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori e Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri ogni anno lavora con l’obbiettivo di donare a Milano una nuova identità dove libri e lettori sono motore e protagonisti del tessuto urbano.

Milano come Torino quindi? Per Filippo del Corno, assessore della cultura milanese, il paragone è inconcepibile: “Mettere in relazione la nuova fiera di Milano con quella di Torino -precisa l’assessore secondo Repubblica.it– è un errore strategico e di valutazione” sfatando così qualsiasi diceria che vedeva BookCity Milano e lo storico Salone del libro torinese contendersi malamente nomi e date dei maggiori esponenti dell’editoria italiana.

Nessun malumore quindi per iniziati alla lettura o veri e propri #bookaddicted (a questi ultimi ricordiamo l’hashtag dedicato #BCM16!) anche quest’anno tra la nebbia milanese di novembre e la primavera torinese ad accompagnare le vostre notti ci saranno montagne di nuovi libri e chissà che le partite di calcetto del vostro fidanzato non siano più un così grande problema…

Federica Pizzi

PHI Foundation

L’EVOLUZIONE DEL PHI CITY PROGRAM

Il Social Innovation City Program è un progetto studiato e pianificato da PHI Foundation con l’obiettivo di connettere idee e persone all’interno di un network che abbia come scopo quello di innovare e valorizzare l’ecosistema culturale e sociale, attraverso la sviluppo di nuove pratiche relazionali e la creazione di nuove reti di contatti interpersonali.

PHI Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo le Organizzazioni Non Profit locali nello sviluppo del progetto nelle singole aree d’influenza.

Il PHI City Program vuole mettere in rete e in connessione tra loro i cittadini di un circoscritto ambito territoriale e stimolare l’ecosistema culturale locale per promuovere una innovazione sociale nell’ambito del terzo settore e in particolare delle attività Non Profit.

La speranza è di qualificare le competenze e incrementare la consapevolezza dei cittadini già attivi sui temi di innovazione sociale, sviluppo locale e partecipazione, individuando le criticità e le potenzialità più caratteristiche del territorio; elaborando innovativi modelli di finanziamento che coinvolgano il pubblico e il privato, progettando iniziative di raccolte fondi mediante più strumenti come il Crowdfunding e Fundraising civico per progetti sociali e culturali che riguardino la comunità locale di riferimento al fine di svilupare il territorio.

Entra in PHI Foundation Social Innovation Community.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Google Ad Grants: Social Innovation

Stupendo lunedì 17 ottobre 2016 – Sebastiano de Falco in nome di PHI Foundation e per gentile concessione di Google ha il privilegio di comunicare quanto segue:

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PHI Foundation è beneficiaria di un premio Google Ad Grants.

 

Il programma Google Ad Grants sostiene organizzazioni non profit registrate che condividono la filosofia dei servizi rivolti alla comunità propria di Google per aiutare il mondo in settori quali scienza e tecnologia, istruzione, salute pubblica globale, ambiente, patrocinio dei giovani e arti.

 

Google Ad Grants è un programma pubblicitario che consente alle organizzazioni non profit di fare pubblicità online gratuitamente tramite Google AdWords.

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Desideriamo ringraziare ancora una volta Google per la preziosa opportunità di sviluppo concessa a PHI Foundation.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

PHI Foundation: #Donoday2016 è di tutti

Scopri come essere protagonista del Giorno del Dono 2016
Cosa aspetti? “Donare rende felici”

Info da Sebastiano de Falco della PHI Foundation, 26 settembre 2016 –Il 4 ottobre si avvicina a grandi passi e tutto è pronto per celebrare il Giorno del dono 2016 con oltre 100 eventi in tutt’Italia ed un grande appuntamento a Roma presso la Camera dei Deputati dedicato ai ragazzi delle scuole. Sottolinea Edoardo Patriarca, Presidente dell’Istituto Italiano della Donazione (IID): “Il vero successo dell’iniziativa sarà decretato da quanto ognuno di noi saprà fare proprio questo progetto, sia con azioni concrete nel proprio quotidiano sia con la propria partecipazione in prima persona a quanto è stato preparato lungo tutto un anno“. Molti i modi per dare il proprio contributo a #DonoDay2016.

Dona responsabilmente
In seguito al terremoto che ha colpito il Centro Italia, IID ha lanciato la campagna #le7regole, principi semplici ma fondamentali per fare donazioni in tutta sicurezza.

Diventa protagonista del 1° Giro dell’Italia che dona
Con il lancio del video “Donare rende felici” IID invita tutti a scoprire l’iniziativa sul territorio più vicina tra quelle presenti nel fitto calendario del 1° Giro dell’Italia che dona, oltre 100 tappe animate da associazioni, imprese e comuni che stanno avendo luogo dal 23 settembre al 7 ottobre e che uniscono la penisola da nord a sud in un unico grande appuntamento di solidarietà e reciprocità.

Dona grazie a Banco Popolare
Per la prima volta IID insieme a Banco Popolare lanciano una raccolta fondi dedicata #DonoDay2016 che quest’anno sarà interamente devoluta alla ricostruzione “sociale” e territoriale dei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto. Chiunque lo desidera può fare una donazione.

Scegli il tuo video preferito
Guarda i video delle 50 scuole in concorso per la seconda edizione del video contest “Donare, molto più di un semplice dare”, brevissimi cortometraggi che hanno ottenuto più di 80 mila visualizzazioni e circa 20.000 preferenze. Il 4 ottobre a Roma verranno premiati i video vincitori delle tre categorie: Premio Giuria Tecnica, Premio Giuria Popolare, Premio IID.

Scatta un foto #IlDonoXme
Partecipa alla seconda edizione della campagna social #ilDonoXme. Contribuire è semplice e gratuito: basta scattare una foto che rappresenti la propria idea di dono e postarla con l’hashtag #ilDonoXme e con il tag a Istituto Italiano Donazione sui propri profili social. Per rendere ancora più creative le proprie foto da quest’anno è possibile richiedere il braccialetto ufficiale del Giorno del Dono. Tutte le foto saranno condivise sui canali Facebook, Twitter e (nuovo arrivato) Instagram IID, nonché all’interno della pagina #ilDonoXme del sito.

TUTTI INSIEME CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA

In Egitto, quello di Noha, è stato il primo caso di giustizia per una donna che ha denunciato la violenza domestica inflitta dal marito. Un successo, se pensiamo che ancora oggi, in molti paesi, la violenza sulle donne nelle relazioni intime è considerata accettabile e la figura femminile ne viene spesso considerata responsabile, invece che vittima.

Nel mondo occidentale il processo di liberazione della donna dalla subordinazione rispetto al partner si è sviluppato con la nascita del movimento femminista, quando le donne per la prima volta hanno detto “Non più!”. In molte hanno compreso che la violenza domestica non è problema di una singola donna, ma problema sociale. Sono così nati i centri di ascolto, i rifugi, gli sportelli telefonici e, negli ultimi anni, anche quelli anti-stalking.

La storia insegna che è importante rompere il silenzio, ma ancora di più che le donne che denunciano non devono rimanere sole. La denuncia infatti è solo il primo passo.

Per uscire dalla condizione di violenza domestica è necessario l’aiuto di persone specializzate: psicologhe, avvocate, poliziotti, operatori socio-sanitari “educati” ad affrontare la violenza di genere con le sue peculiarità e complicazioni. Solo in questo modo, le donne da vittime tornano di nuovo ad essere protagoniste della propria vita.

Nel nostro paese nel 2008 nasce D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, associazione nazionale che riunisce più di 70 centri in tutta Italia. Di questa rete fa parte anche Differenza Donna, l’organizzazione dove lavoro come fundraiser.

Nei centri gestiti da Differenza Donna le donne ospiti trovano uno spazio tutto per loro, dove possono condividere la loro storia di violenza domestica con altre donne. Attraverso il confronto ritrovano fiducia in se stesse e, insieme, l’energia per affrontare il futuro. Tutto questo non può avvenire senza il fondamentale sostegno delle operatrici, che sono la vera forza dell’associazione. Lavorano ogni giorno con dedizione e competenza per supportare le donne ospiti nel delicato percorso di ricostruzione di sé e per aiutare i loro bambini ad esprimere e ad elaborare i disagi subiti.

Assistenza legale, sostegno alla genitorialità, incontri protetti dei minori, sportello lavoro sono tutte risposte che Differenza Donna ha messo in campo per contrastare l’isolamento delle donne che hanno subito discriminazione e violenza domestica.

Presso uno dei centri dell’associazione trovano rifugio anche le donne sopravvissute a tratta, sfruttamento sessuale e riduzione in schiavitù. Sono spesso ragazze molto giovani che si portano dentro ferite immense. Grazie all’inserimento nei programmi speciali di salute e protezione di Differenza Donna, possono recuperare pian piano la stima di se e la fiducia negli altri.

Sono davvero orgogliosa che Noha in Egitto abbia avuto il coraggio di denunciare la sua condizione di violenza domestica e che, per la prima volta, anche lì una donna abbia trovato giustizia. Come sono orgogliosa di lavorare per un’associazione che cerca di portare giustizia per le donne qui in Italia. Non c’è niente di più bello che vedere tante di loro ritrovare un sorriso.

 

Phi Foundation

Vanessa Doddi

PHI – Terremoto: per non dimenticare

Il tempo scorre e spesso siamo propensi a dimenticare, anche se il nostro Sebastiano de Falco ripone tanta fiducia nelle persone ed è pienamente convinto che tutti faranno la cosa giusta aiutando tangibilmente i meno fortunati.

 

Al fine di facilitare tutti quelli che sono intenzionati ad aiutare il prossimo con un gesto semplice ma efficace qui di seguito troverete la giusta via da percorrere.

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Aiutare chi ne ha bisogno, può fare bene al proprio animo, aiutare chi è caduto in disgrazia, sarebbe una causa giusta e umana.

 

Aiutare gli altri, aiuta spesso se stessi, perché si è consapevoli che si sta dando voce e forza a chi non può difendersi.

 

Grazie, a tutte le persone che ci ascolteranno, e per l’aiuto che possono dare, a tutti i bisognosi.

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Un personale ringraziamento della PHI Foundation e di Sebastiano de Falco a tutte le Organizzazioni Non Profit e ONG che sono intervenute a sostegno dei terremotati, un caloroso abbraccio alle migliaia di Volontari presenti sul territorio che insieme alle autorità coordinate della Protezione Civile hanno e stanno svolgendo un gran lavoro.

 

Un immenso grazie alle forze di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Militari e Civili che hanno salvato molte vite umane spesso aiutati delle unità cinofili e detto in modo più semplice dai fedeli amici dell’uomo il Cane.

 

Un pensiero per tutte le vittime e i loro familiari a quali desideriamo esprimere  la nostra più integra solidarietà e disponibilità a sostenere  contatti@phimail.org

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Nel concludere vogliamo ricordare a tutti i governati che tanto hanno promesso durante tutti questi giorni di non lasciar cadere ancora una volta nell’oblio quanto da loro garantito.

PHI DONATION DAY: il dono e il territorio

Donation day 2016: Sebastiano de Falco della PHI Foundation ha partecipato all’evento di Milano “Il dono e il territorio” tenutosi il 19 settembre alle Gallerie d’Italia.

 

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Un’analisi che fotografa una situazione in evoluzione anche se in alcuni casi fa nascere delle perplessità e domande cui difficilmente riusciamo a dare una semplice risposta bensì porta a riflettere attentamente alla ricerca del giusto equilibrio.

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Raccolta fondi, solidarietà, sostegno alle organizzazioni non profit, sviluppo della social innovation e delle attività di fundraising, contatto one – to – one, supporto crescita territorio, legittimazione giorno del dono, questi i principali argomenti affrontati.

 

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Il grande desiderio di Sebastiano de Falco è rendere tutti partecipi delle informazioni e dati emersi dall’indagine e analisi presentata durante il convegno.

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L’andamento delle raccolte fondi (vedi bilanci 2015 e previsioni 2016 – 14^) con rilevazione nel settembre 2016 con la partecipazione dell’osservatorio IID di Sostegno al non profit sociale.

Trovi le slide dell’indagine alla pagina http://www.istitutoitalianodonazione.it/it/indagini/indagini-osservatorio-iid/area-di-ricerca-organizzazioni-non-profit

 

 

Raccolte fondi sempre più social e premiate dal contatto one-to-one

Nel primo appuntamento #Donoday2016 presentati i dati  della 14^ indagine IID sulle raccolte fondi. Al via domani le oltre 100 iniziative per il 1° Giro dell’Italia che dona

Un aumento timido ma costante nel tempo delle raccolte fondi nel terzo settore e una maggiore diversificazione degli strumenti messi in campo dalle associazioni italiane: questi i dati che emergono dalla 14^ edizione dell’indagine “L’andamento delle raccolte fondi: bilanci 2015 e proiezioni 2016” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al Non Profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con l’Associazione Italiana Fundraiser (Assif). La presentazione dei risultati si è tenuta lunedì a Milano presso Gallerie d’Italia durante l’evento “Il dono e il territorio”, un appuntamento realizzato con Fondazione Cariplo per celebrare l’apertura delle due settimane di celebrazione di #DonoDay2016, il Giorno del Dono edizione 2016.

Commenta Edoardo Patriarca, Presidente IID: “Mi piace celebrare la seconda edizione del Giorno del Dono con un’ulteriore conferma del miglioramento della raccolta fondi da parte delle associazioni non profit intervistate, un segnale di positività ed entusiasmo in linea con la mobilitazione nazionale che vede più di 200 adesioni tra comuni, associazioni, imprese e scuole per il 1° Giro dell’Italia che dona, una maratona che da nord a sud fotografa un Paese capace di celebrare il dono nei suoi aspetti più nobili. E questo è solo il primo passo verso un cambiamento culturale che l’IID vuole promuovere, affinché il tema della gratuità sia al centro dell’agire di ognuno di noi”.

I dati raccolti su un campione di oltre 150 Organizzazioni non profit (ONP) mostrano infatti che due intervistati su cinque dichiarano di aver registrato, a bilancio 2015, un miglioramento della  propria raccolta fondi rispetto all’anno precedente, mentre diminuiscono di quasi 10 punti percentuali le organizzazioni che lamentano una flessione. E questo dato non è che l’ultimo gradino di un trend positivo tracciato negli ultimi anni che, dopo il crollo del 2011, sembra non volersi fermare. Si tratta di un incedere a piccoli passi che non è ancora in grado di raggiungere le performance del 2010, ma che segna ugualmente il sorpasso delle ONP soddisfatte su quelle che non lo sono. Le previsioni per l’intero 2016, pur essendo prudenziali, sono moderatamente ottimistiche, con quasi un 30% del campione che si aspetta di migliorare le già positive performance di raccolta fondi 2015 e solo un 24% che teme di non confermare i risultati già ottenuti.

Rispetto al 2014 emergono segnali di innovazione da non trascurare per quanto riguarda le strategie di fundraising: nonostante primeggino ancora una volta strumenti tradizionali quali direct mailing cartaceo ed eventi pubblici, si registra un utilizzo in aumento di banchetti in piazza (+7%) e face to face/dialogatori (+4%), ma anche di canali web quali carta di credito, crowdfunding e, soprattutto, social media (+5%). Tutto questo porta ad una maggiore varietà di strumenti utilizzati rispetto agli anni precedenti.

Commenta Patriarca: “Quest’ultimo è un segnale importante che attesta l’affacciarsi al mondo delle donazioni di generazioni, se non nuove, quantomeno più giovani e comunque più avvezze agli strumenti social, forse un target che può godere di una inferiore disponibilità economica ma che non deve essere più trascurato, visto anche il diffondersi di dispositivi mobili quali smatphone e tablet. Se da un lato è necessario un intervento per costruire una vera educazione alla cultura del dono, dall’altro non bisogna dimenticare che si costruiscono oggi i donatori di domani, perché è inevitabile un turn over generazionale”.

Una caratteristica accomuna tutti gli strumenti che hanno migliorato le proprie performance: prevedono un contatto personalizzato tra donatore e associazione. Conclude Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID: “Il donatore privato desidera incontrare l’associazione, dare un volto e un nome all’organizzazione di cui potersi fidare, porre in prima persona le domande giuste ed avere le risposte in  tempo reale. E questo può avvenire sono in un contesto di contatto diretto one-to-one, o nel modo fisico o in quello virtuale”.
Scarica l’indagine completa

Con la presentazione di questi dati si sono aperte le due settimane di celebrazione del Giorno del dono 2016 che quest’anno si comporrà di oltre 100 iniziative, distribuite su tutto il territorio nazionale, iniziative che disegneranno la mappa del 1° Giro dell’Italia che dona: tappe uniche, ognuna con la sua specificità, che culmineranno nell’incontro del 4 ottobre a Roma che avrà come protagonisti ancora una volta i ragazzi delle scuole.

#PHI: Migliorano le raccolte fondi del non profit

COMUNICATO STAMPA  ISTITUTO ITALIANO DONAZIONI

Dal 23 settembre partono le iniziative per la seconda edizione di #DonoDay Più di 100 eventi per il 1° Giro dell’Italia che dona Milano, 19 settembre 2016.

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PHI Foundation: Sono incoraggianti i dati della 14° edizione dell’indagine “L’andamento delle raccolte fondi: bilanci 2015 e proiezioni 2016” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al Non Profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con l’Associazione Italiana Fundraiser (Assif). Quasi il 40% delle ONP dichiara di aver aumentato la propria raccolta fondi nel 2015, con un leggero incremento rispetto al 2014. Il dato rilevante è la diminuzione di quasi 10 punti percentuali delle organizzazioni che dichiarano di aver peggiorato le proprie performance rispetto al 2014. L’anteprima dell’indagine è stata presentata questa mattina a Milano da Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID, durante il convegno “Il Dono e il Territorio” che l’IID, insieme a Fondazione Cariplo, ha organizzato alle Gallerie d’Italia a Milano. Durante il convegno il presidente dell’Istituto Italiano della Donazione Edoardo Patriarca ha illustrato gli oltre 100 eventi che si terranno in tutta Italia dal 23 settembre al 7 ottobre per il 1° Giro dell’Italia che dona: quasi 200 sono gli aderenti tra comuni, scuole e associazioni. Da oggi tutti i cittadini potranno partecipare attivamente alle celebrazioni del Giorno del Dono, ricercando l’iniziativa più “vicina a casa” grazie alla mappa interattiva. Sono 50 le scuole che aderiscono al video contest “Donare molto più di un semplice dare” per un totale di oltre 1500 ragazzi entusiasti di raccontare la propria idea di dono. Questi i numeri dell’iniziativa: 90.000 le visualizzazioni alle pagine dei video presenti nella piattaforma e più di 36.000 votanti per eleggere il vincitore della categoria “Giuria Popolare”. Per sapere i nomi delle scuole vincitrici della seconda edizione del contest bisognerà aspettare il 4 ottobre, giorno in cui si terrà alla Camera dei Deputati l’evento principale. Ad aprire la mattinata è stato il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che ha annunciato l’impegno della Fondazione nella diffusione della cultura dei lasciti testamentari, come forma di dono che va al di là di noi stessi: “E’ nostra responsabilità e dovere in questo periodo di crisi sociale ed economica far conoscere questa opportunità filantropica unica che in modo semplice, sicuro ed efficace permette a tutti di mettere a disposizione con continuità nel tempo il proprio patrimonio, piccolo o grande che sia, e quindi di partecipare al benessere futuro delle propria collettività, riattivando risorse e capacità, adeguandosi a bisogni nuovi ed emergenti senza disperdere la speranza di un futuro comune migliore”. È stato il presidente dell’IID Edoardo Patriarca a presentare i risultati raggiunti nella seconda edizione del Giorno del Dono, i numeri delle iniziative, delle adesioni e dei prossimi appuntamenti. “Mi piace celebrare la seconda edizione del Giorno del Dono -ha detto Patriarca- con una conferma del miglioramento della raccolta fondi da parte delle associazioni non profit intervistate, un segnale di positività ed entusiasmo in linea con la mobilitazione nazionale che vede quasi 200 adesioni tra comuni, associazioni, imprese e scuole al Primo Giro dell’Italia che dona che da nord a sud ha fotografato un paese capace di celebrare il dono nei suoi aspetti più nobili. E’ solo il primo passo per un cambiamento culturale che l’IID vuole promuovere affinché il tema della gratuità sia al centro dell’agire di ognuno di noi, come ci ha ricordato anche il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scomparso pochi giorni fa e primo firmatario nonché grande sostenitore della legge istitutiva del Giorno del Dono”. Stefano Cerrato del Banco Popolare ha presentato la campagna di comunicazione a favore della prima raccolta fondi organizzata per il Giorno del Dono, curata insieme all’Istituto Italiano della Donazione: “Il Banco Popolare attiverà la raccolta fondi, sul conto corrente dedicato Giorno del Dono 2016, coinvolgendo tutte le proprie filiali, circa 1.800. Il conto corrente è già operativo e resterà aperto per la raccolta dei fondi fino al 30 novembre. La campagna, che prevede la distribuzione dei materiali a supporto dell’iniziativa in tutte le filiali, inizierà il 26 settembre e terminerà il 7 ottobre, mentre il conto corrente resterà aperto fino al 31 novembre per la raccolta dei fondi da parte dei cittadini” . Comunicato Stampa IID L’importo raccolto sarà destinato a progetti di enti selezionati secondo chiare regole di trasparenza e correttezza, contenute nella “Carta della Donazione”, il codice etico utilizzato dall’Istituto Italiano della Donazione, che garantisce il donatore sul buon uso delle risorse raccolte. I progetti selezionati saranno di associazioni impegnate nei lavori di ricostruzione “sociale” e territoriale dei paesi colpiti dal sisma del 24 agosto. Le associazioni potranno candidare i propri progetti a partire dal 10 di ottobre fino al 14 novembre. Entro Natale verranno annunciati importi e progetti vincitori. L’iban per contribuire è IT73W0503411701000000040416, beneficiario: Giorno del Dono 2016 Banco Popolare, Causale: Giorno del dono. Durante il convegno, Filippo Petrolati, responsabile del progetto Fondazioni di comunità, ha lanciato la Campagna a favore dei lasciti testamentari promossa da Fondazione Cariplo. “Dopo oltre 15 anni di esperienza di intermediazione filantropica e di attività a sostegno di enti e progetti di utilità sociale -ha detto Petrolati-, lanciamo oggi una campagna a favore dei lasciti testamentari, sicuri che le che le Fondazioni di Comunità locali promosse da Fondazione Cariplo possano costituire un vero e proprio ponte tra generazioni per la loro capacità di interpretare e garantire nel tempo le volontà e i sogni di chi intende continuare a vivere grazie alla possibilità di costituire fondi filantropici permanenti”. A supporto della Campagna Lasciti Gian Paolo Barbetta ha presentato l’aggiornamento rispetto al 2009 del Quaderno dell’Osservatorio “Il mercato dei lasciti testamentari”. “Nell’arco dei prossimi 15 anni un quinto della ricchezza netta dell’intero Paese è destinata ad essere trasferita mortis causa – ha spiegato Barbetta-. All’interno di questo flusso, si ipotizza che il valore potenziale dei lasciti alle istituzioni del Terzo settore possa rappresentare un ammontare significativo, corrispondente a circa l’1% della ricchezza complessiva del paese. In Italia, il valore economico di tale ricchezza potrebbe oscillare fra i 100 e i 129 miliardi di euro; in Lombardia, potrebbe attestarsi intorno ai 12 miliardi”. A chiudere la mattinata un momento di riflessione sul dono, dove a essere protagoniste sono proprie le storie di filantropia del territorio lombardo, precedute dall’intervento di Luigi Campiglio, docente di politica economica alla Cattolica di Milano. A raccontarle Catherine De Senarclens, consigliere della Fondazione comunitaria del lecchese Onlus, Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunitaria del Novarese Onlus e Carlo Vimercati, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca.

Teatro e scuola si avvicinano

Teatro e scuola sempre più vicini: il non profit che promuove il teatro tra i banchi

Teatro e scuola sono due termini che solitamente sono considerati univocamente: scuola di teatro. Difficilmente, però, si associano le due parole ad un normale calendario didattico delle scuole italiane, soprattutto perchè le difficoltà economiche che si percepiscono tra i banchi di scuola sono numerose. E’ complesso, per insegnanti, presidi e docenti, portare bambini e ragazzi a teatro durante l’anno, perchè i costi dei biglietti sono elevati, ma anche perchè le gite e le uscite didattiche previste dai diversi calendari sono numerose. Il non profit può essere, a volte, la risposta a problemi di questo genere.

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Le difficoltà della scuola

In un complesso momento storico del nostro Paese, in cui le difficoltà economiche in cui versiamo sono tangibili e oggettivamente visibili, la scuola è tra le Istituzioni che ne risente maggiormente. Innaznitutto la precarietà dei docenti e degli insegnanti; per non parlare del caso fresco di attualità dell’esodo degli insegnanti dal Sud al Nord; passando poi per la sempre maggiore presenza di studenti extracomunitari nelle nostre classi, con alle spalle famiglie fortemente disagiate. Il tutto condito con la diffcioltà di comunicare ai bambini e agli studenti la necessità di condividere e di accogliere. Parte proprio dagli insegnanti la richiesta di proporre un percorso che possa far avvicinare i ragazzi al teatro, toccando questi argomenti di vita quotidiana. Un modo diverso per parlare ai giovani, attraverso l’arte e la cultura.

Il progetto

Muse solidali è una realtà del non profit milanese che ha accolto la richiesta degli insegnanti del territorio di prouovere il teatro tra i banchi di scuola, proponendo anche argomenti forti, che diano loro l’opportunità di trattarli in maniera meno difficile. Il teatro si avvicina alla scuola in punta di piedi, offrendo ai bambini delle scuole primarie e secondarie milanesi la possibilità di conoscere il mondo teatrale e tutto ciò che lo circonda. Il tutto è reso possibile grazie ad un progetto che coinvolge le scuole e alcuni sponsor che hanno sposato l’idea progettuale. In questo modo viene favorito l’accesso alla cultura da parte delle fasce più deboli della società, quelle che non avrebbero altra possibilità di avvicinarsi al teatro. Ecco che il non profit è colui che promuove il teatro nelle scuole, facendo da liaison tra i bisogni del territorio e chi può dare risposta a questi bisogni.

La stagione teatrale

L’impresa sociale Muse Solidali, insieme con il Teatro di Milano e le scuole della ReteMi2, ha dato il via alla stagione teatrale 2016 – 17 interamente dedicata alle scuole milanesi e non. Teatro e scuola si avvicinano grazie ai prezzi agevolati degli spettacoli di prosa e balletto proposti in cartellone.

  • Lunedì 28 novembre – Per mangiarti meglio – tema trattato: bullismo, alimentazione, obesità;
  • Lunedì 12 dicembre – Il vestito di Arlecchino – tema trattato: rispetto della diversità;
  • Marted’ 20 dicembre – Lo Schiaccianoci – balletto; tema trattato: la magia del Natale; repliche 21 dicembre e 22 dicembre;
  • Lunedì 23 gennaio – Mal di casa – tema trattato: giornata della memoria, la Shoah;
  • Lunedì 30 gennaio – Fate e fantasmi all’opera – tema trattato: il mondo dell’opera lirica attraverso le fiabe;
  • Martedì 31 gennaio – Romeo e Giulietta – balletto; tema trattato: l’affettività e i confllitti familiari;
  • Martedì 21 febbraio – Carmen – balletto; tema trattato: la gelosia;
  • Lunedì 6 marzo – Millennial Generation – tema trattato: cyberbullismo;
  • Sabato 18 marzo – Paolo Borsellino essendo stato – tema trattato: mafia e vittime della mafia.

La stagione teatrale è promossa dal Teatro di Milano assieme alla cooperativa impresa sociale Muse Solidali in risposta ai bisogni delle scuole del territorio. Il teatro ha bisogno di avvicinarsi alla scuola così come i ragazzi hanno bisogno di conoscere da vicino questo affascinante mondo culturale.

“In farmacia per i bambini”. L’evento per la raccolta farmaci cerca volontari.

Il 18 novembre si terrà la quarta edizione di “In farmacia per i bambini”. L’iniziativa è promossa ed organizzata dalla Fondazione Francesca Rava – Nph Italia onlus, con l’obiettivo di realizzare una raccolta farmaci, o alimenti per l’infanzia e vari prodotti ad uso pediatrico e inoltre, per ricordare la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia che invece si celebra il 20 novembre.

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Il 20 novembre di ogni anno si celebra, infatti, la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un’occasione importante per ricordare a tutti che è necessario impegnarsi, ogni giorno, affinché siano riconosciuti i Vostri diritti e nessuno di Voi subisca violenze e abusi.

“La Convenzione ONU si rivolge sia alle bambine ed ai bambini, che alle ragazze ed ai ragazzi, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei genitori, riconoscendo a tutti una serie di diritti fondamentali, come ad esempio il diritto alla vita, alla famiglia, alla salute, alla protezione da ogni forma di violenza, abuso, sfruttamento, ad esprimere la propria opinione e ad essere ascoltati.

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia ha valore di legge per l’Italia dal 1991: da allora esiste un obbligo per tutti, nel nostro Paese, di impegnarsi ogni giorno per la promozione dei Vostri diritti e per la Vostra protezione e tutela.” Giovanna Martelli – Dipartimento Pari Opportunità.

L’evento di raccolta farmaci è gestito dai volontari presenti nelle farmacie aderenti:

Se vuoi far parte del gruppo di volontari Clicca qui e compila il form per offrirti volontario per un giorno;

Se vuoi candidare la tua farmacia come punto di raccolta farmaci Clicca qui per consultare le modalità di adesione.

Tutti possono aderire! Non solo le singole persone ma anche gruppi di studenti e aziende.

La rete di solidarietà composta da volontari è una risorsa fondamentale in ogni settore del volontariato.

Oltre all’iniziativa “in farmacia per i bambini”, legata principalmente ai bambini, esiste un’altra realtà gestita dal Banco Farmaceutico il quale opera contro la povertà sanitaria raccogliendo farmaci da banco che vengono donati durante la Giornata Nazionale di raccolta del Farmaco.

Le associazioni di volontariato, le fondazioni, gli enti di promozione sociale e le cooperative sociali possono convenzionarsi con il Banco Farmaceutico e ricevere i farmaci raccolti.

Per maggiori informazioni www.bancofarmaceutico.org

 

PHI Foundation

Manuela Mussa