INQUINAMENTO: ATTENZIONE VERSO L’AMBIENTE
/0 Commenti/in ambiente, Ecologia, Non Profit, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneInquinamento: Attenzione di Greenpeace verso L’ambiente è Molto alto
L’INQUINAMENTO OGGI
Inquinamento: Oggigiorno il problema dell’inquinamento è devastante, la causa stessa è l’uomo che con le sue attività pensa bene di non prestare attenzione al rispetto per l’ambiente in cui vive. Oggi sentiamo parlare d’inquinamento sotto mille sfaccettature: inquinamento atmosferico, acustico, idrico, del suolo, domestico, agricolo, architettonico, elettromagnetico, nucleare ed industriale come se fosse un catalogo con un assortimento sempre più ampio.
L’uomo prima di operare e pensare al suo profitto deve in primo luogo tenere in considerazione che il Pianeta Terra è la sua casa ed il posto dove vivere a pieno la propria vita nonchè il luogo dove possono e devono poter abitare tutti gli esseri viventi: umani, animali e vegetali.
Credo che tutta la popolazione mondiale, vada educata al rispetto dell’ecosistema organizzando corsi istruttivi di educazione ambientale per i bambini della scuola primaria al fine di creare consapevolezza e conoscenza fin dalla più tenera età, mentre per gli adulti andrebbero organizzate campagne sociali e attività di volontariato diretto, per sensibilizzare tutti quanti ulteriormente su questo tema.
Nella «verde» Danimarca per combattere il problema dell’inquinamento ambientale i governi investono molti soldi nella costruzione di infrastrutture per il traffico di biciclette, spingendo la metà della popolazione danese a parcheggiare la propria vettura nel garage ed ad andare a lavoro in bicicletta.
Diversamente dalla situazione italiana dove i governi intervengono pochissimo su questa questione ed adottano scarsissime misure per contrastare l’inquinamento, infatti in pochi adoperano un auto elettrica e raramente si utilizzano le due ruote a pedali per spostarsi in città.
L’ATTIVITÀ DI GREENPEACE
Greenpeace è un organizzazione non governativa ambientalista, fondata a Vancouver nel 1971 e presente in 41 Stati, può contare su volontari, attivisti e dialogatori che incontrano persone nelle piazze di tutto il mondo facendo conoscere le loro missioni e le loro petizioni.
Greenpeace si batte per la difesa dell’Artico (minacciato dalle trivellazioni petrolifere, dalla pesca industriale e dai cambiamenti climatici), è in prima linea nella tutela delle foreste del pianeta che rischiano la deforestazione, si impegna per la salvaguardia di tutti i mari e gli oceani dalla pesca eccessiva ed illegale; si oppone al surriscaldamento climatico causato dall’uso di combustibili fossili delle industrie, consigliando l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Il movimento ha lanciato una petizione al Governo italiano ed alla Commissione Europea per la salvaguardia delle api (uccise dall’uso di pesticidi chimici sempre più utilizzati nell’agricoltura intensiva)proponendo un’agricoltura biologica e sostenibile; ostacola inoltre, gli esperimenti nucleari nelle zone naturali ed incontaminate degli oceani, considerati distruttivi per la flora e la fauna oceanica.
Chiunque volesse entrare a far parte dell’associazione può consultare il sito, perchè c’è molto bisogno di persone che difendono il Pianeta dall’inquinamento antropico.
PHI Fondazione Social Innovation Community
È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività
PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO
ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY
Redazione
PHI Foundation
Sociale: Raccolta fondi attraverso i social network
/0 Commenti/in Associazioni, Crowdfunding, Non Profit, Raccolta fondi, Solidarietà, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneSociale: Raccolta fondi per il sociale attraverso i social network
Il mondo del sociale è un settore fondamentale per il nostro Paese, soprattutto considerando la crisi economica in cui versa negli ultimi anni. Fondamentale soprattutto per dare risposte ai problemi del tessuto sociale che non possono essere affrontati in maniera celere dagli Istituti preposti. Manca però, in tutto ciò, un piano strategico ed un protocollo di azioni combinate che possano dettare le linee guida della raccolta fondi. Tale attività ad oggi è disciplinata soltanto per gli aspetti fiscali; manca totalmente un’azione condivisa dalle molteplici associazioni non profit nel muoversi e gestire la raccolta fondi. Operazione fondamentale per una efficace attività di fundraising.

Fundraising attraverso i social network
L’importanza delle ONP
Come anticipato, il settore del non profit riveste un ruolo fondamentale per la nostra realtà italiana; molto spesso è una delle attività produttive principali, come lo è ad esempio per le attività artistiche, sportive o di intrattenimento dove le realtà non profit superano le imprese tradizionali, impiegando un numero di circa quasi 700 mila lavoratori retribuiti. Questo aspetto dovrebbe suscitare in ognuno di noi delle domande in merito al nostro futuro, prendendo in considerazione la possibilità e la fattibilità di investire maggiormente in attività legate al non profit. Tale pensiero oggi sopraggiunge grazie anche alla considerazione della Responsabilità Sociale d’impresa; pensiero secondo il quale l’aspetto meramente economico di una attività imprenditoriale non deve tralasciare un aspetto più sociale, nell’interesse del benessere comune dei dipendenti dell’azienda, ma soprattutto della società intera. Come non portare il pensiero ad Adriano Olivetti, che fece del benessere dei propri dipendenti il motore produttivo della sua azienda. Da lui tutti noi dovremmo apprendere e riproporre in un’ottica di innovazione sociale le sue lungimiranti azioni.
Una rete per il sociale
Mancando un piano di azione condiviso, è opportuno fare in modo che il mondo del sociale possa aggregarsi, unirsi in una rete in cui mezzi e strumenti siano condivisi per aiutare le diverse associazioni nella campagna di promozione online della loro attività. Il tutto con il fine ultimo di incentivare e agevolare la raccolta fondi. Penso soprattutto a quelle piccole ONP, costituite da personale per lo più volontario, molto spesso in pensione, che non sono in grado di gestire, in termini di risorse, azioni concentrate sulla raccolta fondi. Una rete di supporto, con strumenti dedicati e a basso costo o meglio ancora gratuiti, potrebbe colmare questa mancanza e sollevare le sorti di una piccola realtà che per la comunità di appartenenza risulta fondamentale.

Una rete per il sociale
I social network per il sociale
Laddove pecca il sociale, arriva il web con i suoi social network. L’uso delle piattaforme social e dei social network possono migliorare l’efficacia dell’operato del terzo settore nelle diverse loro attività, dal fundraising al dialogo con le istituzioni e la società civile. Il web offre alle ONP una vasta gamma di strumenti per promuovere la propria attività e per fare raccolta fondi in maniera immediata e soprattutto innovativa. Lo stesso Google ha realizzato una sezione dedicata al non profit, Google for non profit appunto, che offre vantaggi e strumenti precisi alle ONP beneficiarie. Si tenga presente che ben il 76% delle persone che intendono fare una donazione ad una associazione non profit, cerca online informazioni: sia tramite i motori di ricerca ma anche attraverso i social network, dove i video sono gli strumenti che maggiormente attirano l’attenzione dei potenziali donatori, stimolando l’engagement. Si stima che il 57% degli utenti, effettui una donazione dopo aver visto un video in cui si racconta l’ONP.
Anche Linkedin, così come Google, offre un servizio apposito per le Onlus:
- accesso gratuito all’account “Talent Finder”, per un valore di circa mille dollari l’anno;
- accesso al gruppo dedicato “Non profit Board Connect”;
- accesso esclusivo alle guide tutorial di Linkedin.
Twitter offre una serie di informazioni e strumenti dedicati alle ONP per coadiuvarle nel diffondere il loro messaggio ottenendo al contempo il maggior numero di followers ed una maggiore interazione con il pubblico degli stakeholders. Lo stesso Facebook ha inserito il tasto “DONA ORA” per le associazioni non profit, per unire il fundraising alla comunicazione digitale nell’ottica di un social marketing innovativo.
Concludendo…
Il punto fondamentale da tenere presente in una campagna di raccolta fondi online è il target verso il quale ci si indirizza. È cosa nota, ormai, che tutti noi viviamo con lo smartphone sempre a portata di mano. Innovare in questo senso il fundraising è un passo necessario da compiere, anche per le piccole realtà locali che rispondono ai bisogni della comunità. Semplificare le modalità di donazione, rendendole fruibili in ogni modo e in ogni dove, è il primo passo verso un protocollo di azione condiviso tra le molteplici ONP. Dall’altra parte, offrire alle ONP un elenco costantemente aggiornato del panorama web e delle diverse possibilità offerte in merito al social marketing e al fundraising, potrebbe essere un ulteriore passo verso un’azione condivisa non solo dalle ONP, ma dagli stessi donors che decidono di sostenere le singole attività del mondo non profit.
PHI Fondazione Social Innovation Community
È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività
PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO
ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY
Redazione
PHI Foundation
Nodo Cooperazione Vuol Dire Dignità
/0 Commenti/in Associazioni, Educazione, istruzione, Lavoro, Non Profit, Solidarietà, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneNODO COOPERAZIONE:
UN LAVORO VUOL DIRE DIGNITÀ, INDIPENDENZA E FELICITÀ
Nodo Cooperazione Internazionale, lasciando alle spalle l’assistenzialismo, ha optato per diffondere la cultura del lavoro con un progetto innovativo di auto sviluppo, una scuola che supporta le capacità artigianali della Cambogia, dove la manualità non è stata ancora soffocata dall’uso delle macchine.
Una nazione che vuole guardare al futuro deve prima di tutto pensare ai bambini e ai giovani, alla loro educazione e alla loro istruzione perché loro sono il bene primario della società, i cittadini del domani che dovranno poter lavorare, produrre e contribuire allo sviluppo del proprio paese.
Uno degli obiettivi del Nodo è quello di aiutare i giovani della Cambogia a superare ignoranza e povertà, trasferendo conoscenze e metodologie, dando valore all’individuo e stimolando le capacità di gestire attraverso il lavoro, il loro futuro e quello delle loro famiglie.
La Bottega dell’Arte di Phnom Penh è una scuola di design sociale dove 25 ragazzi e ragazze imparano a lavorare l’argento. La maggior parte di loro arriva da una zona poverissima della periferia della città, sono giovani con scarsa istruzione, con difficili situazioni familiari, alcuni sono orfani appena usciti dall’orfanotrofio o portatori di handicap. Per loro la Bottega non è solo un luogo dove imparare una professione ma anche una casa e una protezione.
Ogni anno un designer italiano trascorre un mese in Bottega per insegnare ai ragazzi a produrre oggetti innovativi. Nella scuola non si tengono solo corsi di disegno e lavorazione del metallo, ma anche corsi di contabilità e gestione d’impresa, nonché corsi di alfabetizzazione per gli studenti che non hanno potuto completare gli studi di base. Alla fine del percorso, i più bravi possono rimanere in Bottega ad insegnare, i più intraprendenti aprono una loro attività, sostenuti dal Nodo con un piccolo prestito, gli altri vengono aiutati a trovare un lavoro in imprese esistenti.
Un altro grosso problema che affligge la Cambogia e di cui Il Nodo ha voluto occuparsi è quello dell’acqua. L’acqua è causa di allagamenti e disastri naturali, ma qui è anche una delle maggiori cause di mortalità infantile. Per questo Il Nodo distribuisce filtri per la potabilizzazione dell’acqua, ma interviene anche organizzando corsi di igiene e manutenzione del filtro. In quattro anni sono stati distribuiti più di 600 filtri ed ha istruito i bambini e le loro famiglie per il loro uso e manutenzione.
Il Nodo collabora, inoltre, con alcuni orfanotrofi locali, fornendo ai bambini e ragazzi ospiti, tutto il necessario per nutrirsi adeguatamente, vestirsi e andare a scuola. Offre loro corsi complementari di inglese e computer utili a qualificarli per un futuro lavoro, corsi di musica e di danza per fornire interessi e stimoli che li aiutino a formarsi un’identità positiva e corsi di tessitura ed intreccio di ceste e stuoie per insegnare attività generatrici di reddito ai ragazzi prossimi all’uscita dall’Istituto.
Questi sono solo alcuni dei progetti che Il Nodo Cooperazione Internazionale Onlus ha in corso in Cambogia. Se volete conoscere meglio questa bellissima realtà, se volete aiutarli o entrare a far parte di questa associazione, potete scrivere a info@ilnodoonlus.org o telefonare allo 02.66801806 e sarete sempre ben accolti.
PHI Fondazione Social Innovation Community
È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività
PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO
ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY
Redazione
PHI Foundation
Cagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero
/0 Commenti/in Associazioni, italia, Lavoro, Terzo settore, valore sociale, Volontariato /da RedazioneCagliari: Nasce una Nuova Comunità di Recupero
1 Cagliari: La Locanda dei buoni e cattivi:
Cagliari: Cari lettori oggi vi scriviamo dell’esempio che arriva da Cagliari dove grazie a una cooperativa un gruppo di ragazzi «ai margini» ha conquistato l’indipendenza ottenendo dei finanziamenti dalla Fondazione Prosolidar attraverso un bando senza scadenza per progetti di sviluppo.
Senza ripensamenti: l’hanno chiamata la «Locanda dei buoni e cattivi». Ci sono i ragazzi appena maggiorenni provenienti dalle comunità in cui erano stati inseriti a causa di situazioni familiari difficili. Ma ci sono anche le ragazze madri vittime di violenza con bambini piccoli, a loro volta uscite da comunità di cura. Ci sono quelli con qualche disabilità, volenterosi e molto impegnati. E ci sono altri ancora. Li accomuna l’aver deciso di tirarsi su, di non piangersi addosso per i problemi vissuti, di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. Così è nata a Cagliari la Locanda dei buoni e dei cattivi.
2 La Fondazione Prosolidar:
La Locanda dei buoni e dei cattivi è gestita dalla cooperativa sociale omonima sorta nell’ambito di un percorso di sostegno ed incubazione della Fondazione Domus De Luna. Le giornate alla Locanda dei buoni e dei cattivi non hanno un attimo di pausa: si comincia la mattina preparando letti e colazione per gli ospiti delle 5 camere, poi subito in cucina, dove entra solo merce fresca e a km zero, quindi a poca distanza da Cagliari, spesso proveniente dalle terre confiscate alle mafie e l’olio della comunità in collina. Ogni giorno si impastano pane e pasta, anche per le persone con intolleranze o esigenze speciali.
Ecco alcune testimonianze: «Mettiamo gli stessi valori di solidarietà e rispetto in tutto quello che facciamo – dice il responsabile della Locanda dei buoni e dei cattivi– e cerchiamo fornitori e prodotti che si rispecchino in questi valori». Poi c’è il flusso di arrivi e partenze nei tre appartamenti indipendenti nel centro di Cagliari, c’è da gestire il noleggio bici e gli impegni aumenteranno certamente nei prossimi mesi visto che la locanda si allargherà con tre nuove camere aperte grazie al contributo della Fondazione Prosolidar, che l’ha finanziata con 80 mila euro a fondo perduto.
La Fondazione Prosolidar è una onlus nata dal Fondo Nazionale del settore del credito, vi sono rappresentate tutte le organizzazioni sindacali del settore del credito, l’Abi e le imprese aderenti. Prosolidar accantona ogni anno dalle proprie disponibilità un fondo da destinare a progetti di emergenza, in Italia e nel Mondo: è subito operativa quando c’è da allestire un asilo spazzato via dall’alluvione o costruire strutture di ritrovo scomparse con il terremoto. Con la parte rimanente sostiene progetti di sviluppo sociale in tutta Italia e anche all’estero.
Ai suoi fondi possono accedere grandi e piccoli soggetti del Terzo settore, perché realizza una strategia inclusiva di sostegno a progetti diversi con una quota di contributo proporzionata ai costi complessivi. Il bando non ha scadenza, ma di solito una prima tranche di valutazione dei progetti avviene nel mese di aprile. È dunque questo il momento giusto per riflettere sulla propria proposta, verificando i requisiti richiesti e la documentazione da presentare sul sito www.fondazioneprosolidar.org. Sono privilegiate attività che possano avviare processi di sviluppo economico, gli investimenti a carattere produttivo, che aiutino le comunità a raggiungere l’autosufficienza economica e la serenità alimentare.
Termini che ci riportano ancora alla Locanda dei Buoni e Cattivi, dove non si impara solo un mestiere ma anche la cura di sé stessi, con un impegno concreto ogni giorno. Da persone ai margini della società questi ragazzi sono diventati cittadini attivi, da ragazze in cerca di aiuto sono diventate imprenditrici che lavorano bene generando reddito e processi sociali positivi. Positivi nella gestione e nell’inclusione, ma anche nella qualità: sono stati premiati dal Gambero Rosso fra i migliori ristoranti d’Italia e hanno anche ricevuto la menzione di «Buona Cucina» del Touring Club Italiano.
PHI Fondazione Social Innovation Community
È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività
PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO
ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY
Redazione
PHI Foundation
13 OTTOBRE: ARTICOLI DELLA SETTIMANA
/0 Commenti/in ambiente, Articoli della settimana, Associazioni, comuni, donazione, Ecologia, economia etica, innovazione, Lavoro, Non Profit, pensione, social innovation, Social Innovation Community, Solidarietà, sostenibilità, Tecnologia, Terzo settore, valore sociale, Volontariato, welfare /da Sebastiano de FalcoAnziani: Volontariato può Cambiare Vite
/0 Commenti/in Associazioni, donazione, italia, Solidarietà, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneANZIANI: VOLONTARIATO PUÒ CAMBIARE DELLE VITE
Anziani: Due bellissime lettere, due richieste di aiuto che non sono passate inosservate, che fanno riflettere e fanno capire. Queste sono le parole che hanno fatto nascere il programma “BorgoViVo”, realizzato grazie al volontariato di molte persone.
Sono le parole di Anna, che non vuole più vivere da sola ed entra in un istituto, ma si sente un numero senza identità e ha paura di dimenticarsi anche il proprio nome. Anna ha ancora molto da dare, può essere una buona ascoltatrice, può dare buoni consigli, può essere un’amica a cui regalare un’ora del proprio tempo e in cambio ricevere un affetto e un amore sincero.
Maria invece sa che non potrà continuare a farcela da sola, uscire a fare la spesa a volte è difficoltoso, le incombenze di casa sono ormai troppo pesanti e l’aiuto di una colf non se lo può permettere. Ma l’istituto proprio no. Le sue foto, i suoi mobili… poter mangiare quando vuole e quello che vuole, poter vedere la tv anche di notte, quando soffre di insonnia. Vorrebbe mantenere la propria libertà ma così non può che attendere l’aiuto di qualcuno che si ricordi di lei. Queste ed altre accorate testimonianze hanno portato PHI Foundation a far decollare il progetto di solidarietà per anziani e giovani famiglie BorgoViVo.
Sulla scia dell’esperienza PHI Foundation, insieme ad altri volontari, decidono di creare anche un modello di struttura d’accoglienza alternativo alla casa di riposo. Per realizzare il progetto, iniziano a concepire il programma BorgoViVo dove degli anziani possano convivere e condividere la spesa di badanti e colf.
I lavori di progettazione programma ha inizio, l’obiettivo è creare un vero e proprio villaggio con abitazioni diffuse e servizi dedicati, adatti alle esigenze e alla mobilità di un anziano. Per fortuna i volontari sono tanti e così grazie al Volontariato si portano avanti i lavori e la ricerca degli anziani disponibili a fare questa esperienza.
La prima è Luigia, una signora forte e dinamica, ultra ottantenne che accetta la sfida e per prima entra a far parte del team. Racconta le sue iniziali titubanze nel dover scegliere di vivere in un “villaggio per anziani diffuso” con persone estranee, ciascuna con le proprie abitudini, ma ben presto si ricrede. La famiglia si allarga, ed è bello condividere, partecipare e donare il proprio tempo agli altri. Le badanti seguiranno quotidianamente gli anziani dandosi il turno, lasciando piena libertà a familiari e amici e soprattutto i volontari, persone speciali che offrono il loro tempo e la loro amicizia.
Se anche voi volete donare un po’ del vostro tempo a questi anziani e trascorrere un’ora della vostra giornata con loro, siamo sicuri che ne rimarrete affascinati. Per informazioni potete contattare la costituenda OVER Foundation.
E ora non mi resta che aggiungere Viva gli Anziani, Viva il volontariato.
Redazione
PHI Foundation
ANZIANI: OGGI SEMPRE PIÙ SOLI
/0 Commenti/in Associazioni, italia, Non Profit, Solidarietà, Terzo settore, valore sociale, Volontariato, welfare /da RedazioneGLI ANZIANI E LA SOCIETÀ MODERNA
Gli anziani sono un pilastro della società per la loro esperienza, per la loro saggezza, per i loro racconti, per i loro insegnamenti che hanno lasciato alle generazioni più giovani.
Rappresentano una fonte di ricchezza sotto molti aspetti, io personalmente ho un bellissimo ricordo dei miei nonni di quanto mi hanno insegnato, di tutte le attività che facevo insieme a loro e di quanto hanno impresso nella mia memoria, considerando il divario generazionale di quasi un secolo rispetto ai miei nonni e di quasi due rispetto ai miei bisnonni.
Nella società attuale, grazie ai progressi della medicina, della tecnologia e dell’assistenza sociale, la vita media delle persone si è allungata, infatti sentiamo spesso di compleanni centenari, di arzilli anziani ultracentenari e questo ci dà molte soddisfazioni e speranze future per noi giovani.
Molto spesso, nella società di oggi sentiamo spesso, purtroppo, dalla televisione storie tristi che riguardano gli anziani, storie che riguardano persone sempre più spesso costrette a vivere da sole, abbandonate dai propri parenti o altre volte derubate, truffate, picchiate, o addirittura uccise; questo non è giusto ne rispettoso verso queste persone che non hanno la forza di reagire a queste situazioni e non hanno la possibilità di difendersi da aggressioni esterne.
Frequentemente anziani non autosufficienti che non hanno la possibilità di vivere da soli, si rivolgono a badanti di nazionalità straniera per assisterli e sostenerli, scoprendo molte volte, che in realtà si approfittano di loro e compiono inaudite violenze ai loro danni.
Ecco in queste circostanze disagiate e problematiche nei confronti degli anziani che intervengono varie associazioni di volontariato per fronteggiare queste situazioni.
TUTELA DEGLI ANZIANI
OVER Foundation una costituente organizzazione come Ente Nazionale avente finalità assistenziali verso gli anziani, i poveri, persone in difficoltà e le donne che hanno subito maltrattamenti e violenze.
Sarà presente in molte regioni d’Italia, L’organizzazione oltre alle numerose attività di volontariato civico, di turismo sociale e di solidarietà internazionale offrirà una serie di servizi gratuiti per gli anziani che richiedono un sostegno, attraverso un numero verde, attivo tutti i giorni dalle 8:00 alle 20:00.
La costituenda OVER Foundation nascerà per offrire sostegno, assistenza e solidarietà agli anziani per non trascurarli ed offrire loro sostegno, speranza e serenità.
Purtroppo nella società odierna si fa tutto molto di fretta, tralasciando molto spesso la cura e le attenzioni verso queste persone che, invece, hanno molto bisogno di aiuto e di protezione.
Redazione
PHI Foundation
SCRITTURA: ORIGINI E STORIA DELLA SCRITTURA
/1 Commento/in Educazione, italia, Phi Foundation, scienza e tecnologia, Volontariato /da RedazioneSCRITTURA: ORIGINI E STORIA DELLA SCRITTURA
ORIGINI E STORIA DELLA SCRITTURA
Tradizionalmente l’inizio della scrittura viene collocato dagli storici intorno al 3200 a.c. in Mesopotamia (l’odierno Iraq) dove inizialmente è sorta per fini di contabilità, amministrazione e commercio.
Scrivere altro non è che registrare in forma stilata il linguaggio verbale.
Le prime forme di scrittura furono cuneiformi, poi con l’avvento della civiltà minoica ci si avvicinò verso una scrittura sillabica.
Ma soltanto nel 1800 a.c. si ebbe il primo alfabeto in Egitto, a cui seguì quello fenicio del 1050 a.c., greco, ed infine quello latino attualmente usato.
L’invenzione della scrittura fu una delle più grandi conquiste dell’umanità, il fatto di trascrivere il flusso di parole significava trasmettere e conservare la memoria di tutto il passato ed inoltre aveva una funzione pratica di registrare gli scambi commerciali dell’epoca.
Con il passare del tempo il ruolo della scrittura è stato sempre più indispensabile ed importante, ossia un mezzo di comunicazione che conserva le tradizioni da una generazione all’altra, che compone testi di diversa natura e la sua funzione è stata sempre più determinante nel corso del tempo, nel passato, nel presente e lo sarà anche nei tempi futuri.
Oggi, per chi ama scrivere esistono molti laboratori di scrittura. C’è la possibilità di partecipare a dei workshop sulla scrittura creativa scrivendo poesie, racconti onirici, polizieschi, fantascientifici, d’amore e migliorando la propria creatività e fantasia.
Inoltre la scrittura ha una funzione terapeutica nell’ambito della psicologia infatti, da circa un decennio, è sorta in Italia la medicina narrativa, ossia una metodologia clinica-assistenziale basata sulla narrazione scritta come principale strumento per acquisire una diagnosi ed una cura per il paziente.
SCRIVERE PER PHI FOUNDATION
Era da molto tempo che cercavo qualcosa che riguardasse il mondo della scrittura, perché mi piace scrivere, così un bel giorno mi sono imbattuta nel sito di PHI Foundation e con immensa gioia ho letto che PHI Academy organizza dei corsi di scrittura con la possibilità di pubblicare gli articoli redatti.
L’occasione per me fu ghiotta e mi tuffai immediatamente in questa fantastica esperienza, iniziando a scrivere articoli che, settimana dopo settimana ,venivano pubblicati.
L’impegno nello scrivere gli articoli è stato considerevole ed anche non facile nel cercare le tematiche da trattare ma ho ricevuto molte soddisfazioni.
Durante questo mio lavoro da articolista ho conosciuto molte realtà legate al settore del volontariato e del non profit che prima non conoscevo, arricchendo così il mio bagaglio di conoscenze ed ho trovato tutto ciò molto utile ed interessante.
Inoltre ho effettuato delle donazioni in favore di alcune associazioni di volontariato ed è stato un dono fatto con il cuore a sostegno di associazioni che si impegnano a tamponare le gravi difficoltà esistenti nella società contemporanea.
LA SCRITTURA OGGI
Scrivere è un metodo di comunicazione fondamentale e necessario per ogni epoca, la scrittura è lo strumento che consente di sapere, capire e comprendere.
Oggigiorno si scrive molto, vengono divulgati testi di ogni tipo e di ogni genere i quali oltre ad essere diffusi in formato cartaceo vengono diffusi in formato digitale (rappresentando in ciò un cambiamento, un’evoluzione, una novità rispetto al passato) ed attraverso la loro lettura si impara ogni aspetto del reale.
I testi redatti, oggi, si pongono in un vasto ed immenso panorama di generi diversificati tra loro, denotando per la scrittura un grande sviluppo ed una grande evoluzione.
Probabilmente la scrittura e le sue forme continueranno ad evolversi insieme all’evoluzione stessa del genere umano, è ipotizzabile che in un prossimo futuro la scrittura non sarà più manuale ma vocale (in realtà questo fenomeno è già presente oggi).
Ma sicuramente la necessità di lasciare traccia di quello che facciamo, diciamo e pensiamo resterà sempre una delle caratteristiche fondamentali del genere umano.
Redazione
PHI Foundation
LOTTA AI TUMORI
/0 Commenti/in Alimentazione, Associazioni, italia, salute pubblica globale, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneLE NEOPLASIE
La neoplasia è una patologia che causa la crescita incontrollata e scoordinata di un gruppo di cellule e può essere di due tipi: una neoplasia benigna, ossia un tumore la cui crescita non comporta infiltrazione dei tessuti circostanti e non dà origine ad una metastasi ed una neoplasia maligna, ossia un tumore che invade i tessuti circostanti e può metastatizzarsi.
I tumori possono sorgere: da alterazioni genetiche che si trovano nel DNA (crescita incontrollata delle cellule), da cattive abitudini alimentari (mancanza di consumo di alimenti ricchi di vitamine e sali minerali), dall’uso ed abuso di alcool e droghe e dal condurre una vita troppo sedentaria.
A questi fattori possono aggiungersi anche altre problematiche come: in primo luogo l’inquinamento atmosferico, il contatto con metalli altamente cancerogeni come l’amianto, l’arsenico, il berillio, il cadmio, il cromo, il piombo ed il nichel, l’esposizione prolungata ai raggi X, UV e GAMMA.
Purtroppo oggigiorno se ne sente parlare sempre più spesso, sia a causa delle abitudini di vita errate sia per il crescente inquinamento ambientale, ormai l’incidenza di questa malattia è in continuo aumento nei giovani ed in persone anziane, infatti nella sola Italia circa il 6% della popolazione ha avuto una diagnosi di tumore.
PREVENZIONE DEI TUMORI
La prevenzione è la via migliore per combattere e sconfiggere questa malattia, ma questo dipende da ogni persona che può migliorare la propria dieta alimentare, evitare l’uso di droghe, praticare costantemente uno sport e sottoporsi a controlli medici periodici.
Infatti il 30% dei tumori diagnosticati si poteva prevenire soltanto seguendo comportamenti di vita sani.
Le misure di prevenzione sono di tre tipi: la prevenzione primaria che ha lo scopo di ridurre l’incidenza del cancro tenendo sotto controllo i comportamenti del soggetto, la prevenzione secondaria che attraverso screening preventivi va ad individuare le lesioni precancerose oppure il tumore in uno stadio molto precoce in modo da trattarlo efficacemente, con buone possibilità di guarigione per il paziente.
In ultima istanza vi è la prevenzione terziaria per la cura delle recidive con le terapie adiuvanti per prolungare la sopravvivenza del paziente malato.
DUE ASSOCIAZIONI IMPEGNATE NELLA LOTTA AI TUMORI
L’ Anvolt (Associazione Nazionale Volontari Lotta contro i Tumori) è nata a Milano nel 1984 per dare sostegno ai malati ed alle loro famiglie, ma negli anni si è estesa alle altre città italiane.
L’Associazione offre: un’assistenza domiciliare a livello socio-sanitario, la possibilità di alloggiare gratuitamente in appartamenti durante il periodo della degenza ospedaliera, dei sussidi economici, un sostegno psicologico ed un servizio di trasporto del paziente.
La Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) invece è un Ente pubblico nazionale che opera sotto la vigilanza del Ministero della Sanità e del Presidente della Repubblica Italiana ed ha quasi 400 ambulatori diffusi sul territorio nazionale, per la diagnosi precoce di forme tumorali.
La Lilt offre un supporto morale al degente ed ai suoi familiari, tramite i suoi volontari ed una consulenza legale attraverso il numero verde SOS LILT per la tutela dei diritti del malato oncologico.
Combattere questa patologia è molto importante per tutti noi in quanto si vanno a salvare delle vite umane, che purtroppo sempre troppo spesso, vengono portate via da quest’orribile male e significa anche ridurre il tasso di mortalità ed aumentare il numero di guarigioni tra i pazienti affetti.
Chiunque voglia fare una donazione e/o diventare volontario può farlo connettendosi su www.anvolt.org e su www.lilt.it.
Filippelli Giuseppina
PHI Foundation
L’ACCADEMIA E IL MONDO DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI
/0 Commenti/in Alimentazione, Associazioni, italia, Non Profit, salute pubblica globale, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneLe intolleranze alimentari
Il Mondo delle Intolleranze alimentari è un’Associazione senza scopo di lucro, “capitanata” da Tiziana Colombo alias “nonna paperina” che promuove la divulgazione e la conoscenza sul mondo delle intolleranze alimentari.
Tiziana Colombo affetta da intolleranze ha fatto del suo handicap il suo lavoro, il suo impegno più grande. Una vera roccia che non si arrende e con caparbietà e intelligenza ha creato un network per divulgare le informazioni sulle intolleranze alimentari e studiare con il supporto di medici, nutrizionisti ed esperti, come migliorare la vita delle persone che soffrono di queste patologie.
Si cerca soprattutto di non banalizzare e di non sottovalutare le problematiche che un intollerante deve affrontare ogni giorno, specie nella relazione con la società, gli amici, le cene, le feste, i viaggi che possono diventare invece che un momento di relax un momento di stress.
L’Accademia
Dopo anni di lavoro finalmente nel mese di ottobre 2018 il Mondo delle Intolleranze è riuscito a inaugurare L’ACCADEMIA “Il Mondo delle Intolleranze”, un progetto immenso, il primo e unico polo Italiano che si occupa a 360° di una sana alimentazione anche e soprattutto legata alle intolleranze alimentari, un fenomeno in crescita che necessita di avere un punto di riferimento dove trovare informazioni chiare, corrette e adeguate.
Un mondo dove vivere la tavola con gusto e senza penalizzare nessuno, dove le barriere delle intolleranze vengono superate con fantasia senza rinunciare al piacere della buona cucina.
L’Accademia è uno spazio di ben 300 mq dove sono state realizzate due aree funzionali per diverse attività. Un piano è stato pensato per gli chef e i loro corsi di cucina specifici per aiutare nuovi cuochi, ristoratori ma anche semplici appassionati di cucina rispettando le intolleranze alimentari, mentre un secondo piano è stato pensato per ospitare eventi aziendali, seminari e conferenze sul tema. Nella struttura sono protagoniste le intolleranze alimentari e la cucina salutista.
Come mangiare di gusto contro l’intolleranza alimentare
Durante l’inaugurazione, nonostante il brutto tempo, erano presenti tantissime persone e tutto era perfettamente organizzato, in maniera professionale.
Il catering non solo era eccellente, ma dispensava piccoli accorgimenti su come cucinare cose buonissime rispettando le intolleranze senza nulla togliere al gusto e alla presentazione dei cibi. Si è potuto assaggiare di tutto dalle verdure, al pesce, alla carne, alla pasta e al riso e non mancavano neanche i dolci e la frutta.
“L’apertura dell’Accademia è stata la realizzazione di un sogno per il Mondo delle Intolleranze, un luogo dove imparare come mangiare sano e come cucinare e riavvicinare al cibo le persone che soffrono di intolleranze alimentari ”.
L’Accademia si trova a Basiano (MI) e vuole offrire informazioni a chi vuole tenersi aggiornato sulla nutrizione e il benessere, a chi vuole inserirsi nel mondo del food a livello professionale, a chi ha necessità di imparare una cucina giusta per la propria intolleranza.
Per qualsiasi informazione, per conoscere gli eventi che si svolgeranno in Accademia o per maggior approfondimenti potete andare sul loro sito www.ilmondodelleintolleranze.it .
Essere affetti da intolleranze alimentari non deve per forza significare dover rinunciare a soddisfare il palato, esiste un modo per coniugare gusto e salute, basta solo usare un pò di fantasia e creatività.
Laura Giacometti
PHI Foundation
IL « FAI » PER TUTELARE I BENI AMBIENTALI, PAESAGGISTICI E CULTURALI ITALIANI
/0 Commenti/in ambiente, Associazioni, Ecologia, italia, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneSTORIA DEL « FAI »
Il FAI (fondoambienteitaliano) nacque per volere di Elena Croce e grazie al sostegno di Renato Bazzoni, Alberto Predieri, Franco Russoli e Giulia Maria Mozzoni Crespi che nel 1975 firmò lo statuto del FAI, con l’intento di proteggere e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano.
Il FAI attualmente gestisce 61 beni storici-artistici ricevuti su concessione da enti pubblici o in comodato d’uso da privati o di proprietà dell’associazione stessa di cui: 30 sono regolarmente aperti al pubblico e visitabili, 10 in restauro, 12 tutelati ed inalienabili, donati alla Fondazione, 2 patrocinati dall’associazione.
Il FAI grazie ai 95 milioni di euro provenienti da donazioni, acquista beni, li valorizza e li restaura per renderli fruibili al pubblico. Ogni bene acquisito viene studiato in ambito storico-artistico, ne viene studiata la sua relazione con il territorio e poi viene elaborato un restauro che lo conformi con le norme necessarie per renderlo fruibile dai visitatori. Ogni progetto di restauro è ideato e realizzato da architetti, agronomi, paesaggisti ed artigiani che collaborano al fine di ottenere risultati d’ impareggiabilità e di straordinarietà del sito restaurato.
La restaurazione e la successiva apertura al pubblico si basano su princìpi di ecosostenibilità e su un approccio artistico conservativo e non invasivo del restauro. Altro tassello fondamentale è il FAI International www.fai-international.org che divulga e diffonde l’amore per il patrimonio italiano all’estero grazie ad una vasta ed intensa rete di attività in Francia, Svizzera e nel Regno Unito.
I LUOGHI ED I VOLONTARI DEL « FAI »
L’associazione dispone di luoghi d’incommensurabile e straordinaria bellezza disposti lungo tutta la penisola italiana e di un patrimonio d’inestimabile valore a partire da castelli, ville, abazie, giardini, parchi storici, torri, baie marine, colline e montagne fino a 32.000 libri antichi e 22.000 oggetti d’arte.
Chiunque ami la natura o l’arte e desideri diventare socio può farlo iscrivendosi attraverso l’homepage del sito internet www.fondoambiente.it.
I 7.500 volontari hanno il compito di diffondere i valori e l’operato della Fondazione organizzando eventi nazionali, visite culturali, escursioni, seminari monografici e corsi biennali di storia dell’ arte.
Inoltre la rete territoriale FAI, formata da volontari appassionati che hanno scelto di dedicare il proprio tempo libero a sostenere l’operato dell’associazione, è un punto fondamentale per la diffusione capillare sul territorio e chiunque voglia esercitare il proprio impegno nella valorizzazione dei luoghi può farlo, collegandosi al sito www.fondoambiente.it, diventando volontario del FAI.
GIORNATE ORGANIZZATE DAL FAI
Come ogni anno il FAI organizza due giornate (la prima in autunno e la seconda in primavera) per visitare i luoghi dell’associazione, così anche quest’anno in occasione della 27° edizione i luoghi saranno visitabili nelle giornate d’autunno del 13 e del 14 ottobre, mentre per la giornata di primavera si dovrà attendere un fine settimana del mese di marzo 2019.
Durante le visite si potrà interagire sui canali social con l’hashtag #giornatefai.
Filippelli Giuseppina
PHI Foundation
VIOLENZA CONTRO LE DONNE: UNA PIAGA SOCIALE
/0 Commenti/in Associazioni, Diritti umani, italia, Solidarietà, Terzo settore, violenza sulle donne, Volontariato /da RedazioneIL FENOMENO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE
Nella società attuale le forme di violenza contro le donne sono eccessive e troppe.
Nonostante le misure di prevenzione, di protezione e di diffusione mediatica a tutela dei diritti femminili gli episodi di violenza contro le donne sono ancora molti ed in continua crescita. Si parla di: violenza psicologica, fisica, sessuale, atti persecutori, matrimoni forzati, mutilazioni genitali, aborto e sterilizzazione forzati, infanticidio femminile, femminicidi, tutti reati penali.
Molte regioni italiane hanno realizzato campagne di comunicazione ed attività di sensibilizzazione rivolte ad un pubblico ampio, proprio per arginare questo fenomeno. E’ utile che i Ministeri delle Pari Opportunità e dell’Istruzione avviino delle iniziative educative e formative in ambito sociale e scolastico volte a responsabilizzare le persone contro la violenza contro le donne e di qualsiasi genere.
DUE ONLUS PER LA TUTELA DEI DIRITTI FEMMINILI
A tal proposito nasce nel 1988 Telefono Rosa per dare una consulenza legale e psicologica alle donne vittime di violenza, grazie ad un team di 92 volontarie tra avvocate e psicologhe.
Telefono Rosa offre: un numero di pubblica utilità 1522 attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno e offre la possibilità d’intraprendere un percorso psicologico con l’ obbiettivo di sostenere la propria genitorialità, un tutoraggio nella ricerca di corsi professionali gratuiti per un inserimento lavorativo, un percorso psicoterapeutico per chi ha subito traumi derivanti da esperienze di vita tragiche, uno sportello antistalking ed un gruppo di auto-aiuto per riacquistare fiducia in sè stesse.
Chiunque volesse dare un aiuto alle donne ed ai loro bambini vittime di violenza può farlo collegandosi al sito internet www.telefonorosa.it/diventa-volontaria.
Invece esattamente dieci anni fa nel 2008, nasceva la prima associazione italiana di centri antiviolenza D.i.re “Donne in rete contro la violenza” , con l’obiettivo di coordinare i centri antiviolenza gestiti da associazioni di donne unite dall’esigenza di combattere la violenza maschile sulle donne. L’associazione italiana direcontrolaviolenza ha 80 centri antiviolenza collocati in 18 regioni italiane (ad eccezione del Molise e della Valle d’ Aosta), che aiutano migliaia di donne a riconquistare la libertà, grazie a gruppi di auto-sostegno ed ad un processo di rafforzamento psicologico al fine di riguadagnare sicurezza e controllo sulla propria vita.
D.i.re organizza corsi di formazione per operatrici e volontarie, chiunque voglia offrire il proprio contributo e diventare volontaria può collegarsi al sito www.direcontrolaviolenza.it , per combattere tutte insieme la violenza contro le donne, perché l’unione fa la forza!!
Giuseppina Filippelli
PHI Foundation
LA DEDIZIONE DI LEGAMBIENTE CONTRO IL DEGRADO AMBIENTALE
/0 Commenti/in ambiente, Associazioni, Ecologia, italia, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneL’ATTIVITA’ DI LEGAMBIENTE
Legambiente è una Onlus, fondata nel 1980 in Italia con lo scopo di difendere l’ambiente, diffondendosi capillarmente in tutte le regioni.
Attualmente conta 115.000 soci, 3.000 giovani che partecipano ai campi di volontariato ed ha 60 aree naturali che gestisce direttamente. Le attività dell’associazione sono il frutto dell’impegno dei volontari nella difesa dell’ambiente, come l’abbattimento degli sprechi, il riciclo, la mobilità sostenibile, le battaglie contro il nucleare, lo smog e l’agricoltura industriale.
Legambiente organizza campagne e giornate di mobilitazione prendendo a cuore molte problematiche quali la pulizia delle spiagge, dei fondali marini, dei parchi, dei giardini, delle strade dai rifiuti, la diffusione di buone pratiche per vivere in modo sostenibile, lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili nel Paese.
L’organizzazione organizza campi di volontariato in Italia ed all’estero, chiunque volesse partecipare alle attività svolte da Legambiente può consultare il sito web (basta aver compiuto il 14° anno di età).
Legambiente istituisce delle giornate di formazione ed istruzione nelle scuole, organizza dei festival dove trascorrere una giornata con musica dal vivo, mangiare cibi biologici e curiosare tra i mercatini solidali. Inoltre pubblica libri e riviste per dare informazioni su: inquinamento, cambiamenti climatici, ogm (organismi geneticamente modificati) e salute.
Inoltre Legambiente ha lanciato una campagna di fundraising per proteggere le tartarughe marine dall’inquinamento delle acque marittime, dalla pesca eccessiva ed illegale e per tutelarle durante la loro nidificazione. Chiunque volesse può contribuire adottando una piccola tartarughina, semplicemente collegandosi al sito internet www.legambienteanimalhelp.it/tartalove.
Fatelo, con un piccolissimo gesto potete aiutare queste tenere creature
DUE ORGANISMI DI LEGAMBIENTE
Legambiente può contare su un Centro di azione giuridica composto da 200 avvocati che seguono le vicende giudiziarie in ambito ambientale sia a livello nazionale che regionale e su un Comitato scientifico, formato da 300 scienziati con lo scopo di potenziare la ricerca scientifica nell’ambito dell’ecologismo e dar forza ad un ambientalismo scientifico, che trova le sue radici nell’Ottocento con la teoria darwiniana dell’evoluzione.
Ai nostri giorni l’inquinamento è eccessivo, è apprezzabile che almeno poche associazioni di volontariato si offrano ed abbiano la forza di fronteggiare le variegate, molteplici e dannose forme d’inquinamento antropico.
Filippelli Giuseppina
PHI Foundation
OpenGenova: l’innovazione a misura di cittadino
/0 Commenti/in Associazioni, donazione, innovazione sociale, istruzione, italia, rivoluzione digitale, scienza e tecnologia, Tecnologia, Volontariato /da RedazioneL’innovazione tecnologica è ormai senza dubbio parte integrante delle nostre vite al punto da fornire una serie quasi illimitata di servizi online che velocizzano e semplificano la vita quotidiana, pare, di qualsiasi cittadino. Ne siamo sicuri?
Se anche le istituzioni concentrano le energie nel mettere a disposizione del cittadino sempre più servizi online, se anche solo per affacciarsi al mondo del lavoro è necessario avere un account mail, un cittadino privo di qualsiasi contatto col mondo dei computer e del web non corre forse il rischio di rimanere escluso dalla società che lo circonda?
È da domande come queste che OpenGenova nasce nel 2012 a Genova con lo scopo di aprire il mondo dell’innovazione a tutti i cittadini, in modo da accorciare la distanza tra cittadinanza e pubblica amministrazione attraverso l’uso consapevole dei nuovi mezzi tecnologici. Gli obiettivi dell’associazione sono chiare ed efficaci:
- Alfabetizzazione informatica
- Partecipazione attiva del cittadino alla vita amministrativa della propria città attraverso il web
- Promozione dell’innovazione tecnologica
OpenGenova opera sul territorio attraverso una serie di iniziative e progetti di assistenza diretta alla cittadinanza e di educazione all’utilizzo degli strumenti che lo sviluppo tecnologico fornisce. L’associazione accompagna chiunque si rivolga ad essa verso una meta decisamente importante: la cittadinanza digitale; si tratta quindi di aiutare il cittadino ad immergersi nelle dinamiche amministrative in modo sempre più immediato, semplice e automatico.
-PUNTI GENOVA DIGITALE: COME SI DIVENTA CITTADINI DIGITALI
Questo è l’obiettivo a cui punta l’iniziativa “PUNTI GENOVA DIGITALE”, un progetto che consiste nella messa a disposizione di spazi assistiti in cui qualunque cittadino può rivolgersi a un facilitatore digitale, un associato volontario di OpenGenova esperto di tecnologia e informatica, per consigli e indicazioni per l’uso del computer, la navigazione in rete e l’accesso ai servizi online. Questa iniziativa fornisce un grosso aiuto all’intera cittadinanza, il volontario può, per esempio, seguire passo per passo i genitori in difficoltà con l’iscrizione a scuola dei propri figli, aiutare gli utenti che ne abbiano bisogno ad accedere ai servizi online di offerta e domanda di lavoro o assistere gli anziani a creare una propria identità digitale dando loro l’opportunità di entrare in contatto con la realtà del terzo millennio.
–RIGENERA DIGITALE: INNOVAZIONE ED EDUCAZIONE DIGITALE
Attraverso il progetto RIGENERA DIGITALE l’associazione genovese OpenGenova mira all’educazione digitale necessaria all’utilizzo di tecnologie digitali di base. RIGENERA DIGITALE si sviluppa attraverso varie fasi:
- Recupero dei computer obsoleti e rigenerazione con sistema operativo Open Source
- Svolgimento di corsi di cittadinanza digitale per le associazioni o gli enti interessati
- Donazione dei computer ormai del tutto riutilizzabili
L’iniziativa si rivolge ad associazioni, circoli culturali e scuole per fornire al maggior numero possibile di cittadini i mezzi per informarsi, conoscere il proprio territorio e fruire dei servizi della Pubblica Amministrazione in modo da arginare con ogni mezzo il rischio della nuova forma di emarginazione dei nostri tempi.
Per avere maggiori informazioni sulle attività di OpenGenova o per sostenere le iniziative dell’associazione visitate il sito web.
Camilla Venturini
PHI Foundation
Animatori al Grest
/0 Commenti/in Associazioni, italia, Phi Foundation, Solidarietà, Storytelling, Terzo settore, valore sociale, Volontariato /da RedazioneLa storia
Quella che sto per raccontarvi è una bella storia che ha per protagonisti: Barry, Adama, Abdelmalik e Alpha, quattro richiedenti asilo di diciotto anni provenienti dal cuore dell’Africa: Niger, Guinea, Costa d’Avorio.
Sono stati accolti sul finire del 2017 nel Verbano nella comunità di Arizzano e in quest’estate 2018 stanno vivendo un’esperienza come animatori ai Grest organizzati dalle parrocchie di Ghiffa e Trobaso, un’esperienza che loro stessi definiscono meravigliosa.
Occhi scuri, profondi, che ti osservano e che non lasciano indifferenti, parlano poco, un po’ per timidezza, un po’ per timore; tutti e quattro ripetono più volte la stessa parola: grazie.
“Grazie Italia, grazie a tutti – afferma Barry. – In queste tre settimane a Ghiffa siamo stati accolti come fratelli, ci siamo sentiti a casa”.
La lingua italiana l’hanno imparata nei mesi scorsi grazie al corso attivato dal Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, superando anche in modo positivo l’esame, “Quando come equipe abbiamo pensato a questo tipo di esperienza – racconta Riccardo Brezza, coordinatore del centro di accoglienza di Arizzano – l’obiettivo era proprio quello di aiutarli a inserirsi nel tessuto sociale, a farli sentire accolti. E, da quanto emerge dai loro racconti, sembra che questo sia avvenuto”.
Cosa significa GREST
I GREST (anche acronimo di GRuppo ESTate o Gruppi Ricreativi ESTivi) sono vacanze educative organizzate da parrocchie e oratori e consistono in periodi di animazione, giochi, gite e laboratori che si svolgono durante il periodo estivo.
L’attività
Da quattro settimane, ogni mattina Barry, Adama, Abdelmalik e Alpha si recano chi a Trobaso, chi a Ghiffa, per stare con gli altri ragazzi dell’oratorio, vivere l’esperienza di animatori come tanti loro coetanei italiani.
Il fatto che siano musulmani non è un ostacolo. “Forse eravamo noi ad essere timorosi e prevenuti – dice Brezza – L’altra settimana uno di loro è rientrato alla sera al centro con un braccialetto ricevuto durante la giornata all’oratorio, con riportato sopra il nome di Gesù. Io l’ho scrutato per capire se fosse motivo di disagio. Lui mi ha risposto che non c’era problema, che essere musulmano non era motivo per non andare al Grest”.
Una storia di integrazione, dicevamo che sta arricchendo tutti quanti: “Gli animatori sono contenti. racconta don Angelo Nigro, parrocco di Ghiffa – Non mancano le occasioni per trascorrere del tempo con loro anche al di fuori del Grest. L’altro giorno sono andati a fare il bagno nel lago insieme; una sera, al termine della giornata di giochi, hanno raccontato qualcosa del loro paese, condividendolo con noi. Averli qua è un’esperienza positiva, che spero possa proseguire nel tempo”.
Se lo augura anche don Adriano Micotti parroco di Trobaso “I ragazzi si sono affezionati, anche ai più piccoli e spesso li vedo che chiacchierano insieme”.
Il futuro
La strada è in discesa ora per tutti e quattro i nostri protagonisti, resta solo l’attesa di conoscere se la domanda di asilo verrà accolta. Poi un posto all’oratorio di Trobaso e Ghiffa per loro ci sarà sempre.
Intanto si godono questi ultimi giorni di Grest, tra giochi e danze ad attenderli c’è un campetto di calcio, un bans con i bambini più piccoli, una passeggiata nei boschi.
L’Italia per loro è questa e se la tengono stretta al cuore.
Luca Brigada
PHI Foundation
Un progetto formativo per i migranti
/0 Commenti/in Associazioni, Educazione, istruzione, italia, Lavoro, migranti, Non Profit, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneVersoprobo è una società cooperativa sociale nata nel 2009 che sta realizzando un progetto formativo per la riabilitazione sociale dei migranti.
Inizialmente si occupava e gestiva servizi socio-sanitari-assistenziali; nello specifico, case di riposo per anziani auto e non auto-sufficienti e gruppi appartamento per pazienti psichiatrici.
La svolta
Nel 2015, nel pieno degli arrivi di un numero sempre più elevato di migranti, Versoprobo iniziò a pensare a un nuovo modo di vedere e interpretare l’accoglienza, che si discostasse dal solo assistenzialismo volto a coprire un’emergenza ma che mettesse al centro la figura del migrante.
Inserito nel contesto della comunità locale, così da permettergli di integrarsi nella nuova realtà e ottenere l’assistenza necessaria al termine di un’esperienza traumatica come quella della migrazione.
Nacque cosi l’idea del progetto formativo.
I migranti accolti sono in prevalenza di genere maschile di età compresa tra i 18 ed i 30 anni e sono accolti in strutture abitative di grandi dimensioni così da permettere un’assistenza migliore e poter avviare così un progetto formativo e collaborazioni proficue con gli enti territoriali circostanti.
I numeri
29 sono le strutture adibite all’accoglienza di adulti, minori e famiglie, gestendo in ogni suo aspetto il servizio di accoglienza.
Versoprobo attualmente si occupa di circa 1042 beneficiari del servizio e impiega circa 300 dipendenti.
La Cooperativa svolge attività per conto dalle prefetture di Torino, Novara, Alessandria, Asti, Verbania, Biella, Vercelli e Varese e si è guadagnata la fiducia e l’apprezzamento per la serietà e l’impegno dimostrati.
La storia
Collins, Suleymane, Lamarana e Ionkou mostrano orgogliosi i loro diplomi che hanno appena conseguito. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal centro migranti di Gozzano gestito dalla cooperativa Versoprobo in collaborazione con l’ente formativo Enaip che ha permesso lo svolgimento del progetto formativo:
“Sono ragazzi – dicono i coordinatori Martino Giustina e Alex Didino – che si sono impegnati moltissimo per superare la barriera linguistica e le nuove materie che hanno dovuto affrontare. Adesso speriamo che qualcuno li chiami per un posto di lavoro. Sono pronti e competenti.”
Suleyname della Guinea ha 19 anni e ha conseguito la licenza media a Borgomanero: “Sono arrivato in Italia l’altra estate. Mio padre è una delle tante persone rinchiuse nello stadio della capitale e di cui si sono perse le tracce: sono state uccise. Mia madre è morta. Lui voleva che studiassi e siccome in Guinea non avevo questa possibilità sono venuto qui. Adesso vorrei andare avanti e studiare all’alberghiero.”
Anche Lamarana, del Senegal ha appena ricevuto il diploma di terza media: “ Ho portato una tesina sul mio paese, ho raccontato dei suoi problemi ma anche della sua bellezza. Adesso vorrei fare l’elettricista-saldatore.”
Diploma all’Enaip per Ionkou, del Camerun 28 anni: “Nel mio paese avevo frequentato due anni l’Università, alla facoltà di Economia e Commercio, che però non è riconosciuta in Italia. All’Enaip mi sono diplomato in responsabile delle vendite, e adesso spero di trovare un posto. Vorrei continuare a stare in Italia, magari studiare e approfondire le lingue, che sono la mia passione; in Camerun non ci sono possibilità.”
Dalla Nigeria è arrivato Collins: “Per me è abbastanza facile seguire il corso da elettricista all’Enaip, perché in Nigeria facevo già questo mestiere. Il problema più grosso è stato imparare l’italiano. Adesso devo prendere la patente, perché quella nigeriana non è valida.”
Tutti sono arrivati allo stesso modo: deserto, barcone, giorni di fame sete e paura di non farcela a sbarcare “Ma per fortuna– dicono mostrando i diplomi– il presente è questo.”
Luca Brigada
PHI Foundation
LA CROCE BIANCA MILANO
/0 Commenti/in 5 per mille, Associazioni, italia, Non Profit, Terzo settore, Volontariato /da RedazioneCROCE BIANCA MILANO: ORGANIZZAZIONE
La Croce Bianca Milano è una Onlus fondata a Milano nel 1907 per dare assistenza sanitaria ai malati, nonchè un’Associazione Volontaria di Pronto Soccorso ed Assistenza Pubblica, presente in 9 province del territorio lombardo con 37 sedi operative distribuite nella regione.
La Croce Bianca Milano può contare su 6 mila soci, 230 dipendenti, un autoparco con 230 mezzi e circa 200mila servizi svolti ogni anno.
Il motto della Croce Bianca Milano è: « Ama il prossimo tuo come te stesso» come se i soci fossero i componenti di una grande famiglia.
I volontari seguono corsi di formazione specifici e periodici finalizzati ad aumentare le loro capacità e per coloro che si sono distinti in costanza, disciplina e merito durante i servizi svolti, vengono assegnati premi (encomi e medaglie).
ATTIVITÀ SVOLTE
Le attività svolte dalla Croce Bianca Milano sono dedite principalmente ai trasporti sanitari e sociali (118, trasporto disabili, anziani, pazienti nefropatici, trasferimenti programmati ed a lunga percorrenza, telesoccorso).
Inoltre volontari ed istruttori qualificati organizzano: corsi di Primo Soccorso nelle scuole, nelle aziende e corsi di B.S.L.D. (Basic Life Support Defibrillation) per il personale non sanitario.
La sezione di Rivolta d’Adda dispone di un Nucleo Cinofilo di soccorso per intervenire in situazioni d’emergenza e nella ricerca di persone disperse.
I volontari offrono il loro intervento ad eventi sportivi e manifestazioni culturali per garantire la sicurezza ai partecipanti.
Per diventare volontario bisogna aver compiuto 16 anni (gruppo giovani) fino ad un massimo di 70 anni, non avere condanne penali e civili, non fare parte di altre associazioni che svolgono attività di pronto soccorso e pubblica assistenza.
Si segue un corso formativo alla fine del quale si sostiene un esame (www.crocebianca.org/diventavolontario).
Oggigiorno il volontariato è un’ attività svolta da molte persone senza scopi lucrativi, che desiderano aiutare individui in condizioni di difficoltà.
Dai primi decenni del Novecento nascono sempre più associazioni ed organizzazioni a livello mondiale, nazionale e regionale, che consentono di offrire un’assistenza socio-economica e sanitaria agli indigenti.
I BILANCI DELL’ ASSOCIAZIONE
Dal 2009 l’Associazione stila ogni anno un consuntivo sull’ attività sociale, economica e finanziaria per presentare la struttura e l’organizzazione ai cittadini, alle istituzioni e per rendicontare le attività annuali che l’associazione ha svolto.
La Croce Bianca Milano può essere sostenuta da cittadini contribuenti, attraverso il 5×1000.
Partecipare attivamente alla vita sociale della propria comunità resta il modo più efficace per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di tutti.
Giuseppina Filippelli
PHI Foundation
BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI
/0 Commenti/in #DonareMiDona, #DONODAY2018, Associazioni, Bullismo, comuni, DONARE CON FIDUCIA, donazione, giorno del dono, innovazione sociale, IO DONO SICURO, SCUOLA, Solidarietà, Volontariato, welfare /da RedazioneBULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI
BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI MA LA SCUOLA ITALIANA SCEGLIE IL DONO
BULLI, BULLISMO E SOPRUSI
Arriva l’edizione 2018 del contest #DonareMiDona: video, parole e immagini per raccontare le storie di dono
Donarsi all’altro, per costruire una scuola e una società più giusta e umana. Parte da queste premesse la nuova edizione del contest #DonareMiDona lanciata di PHI Foundation insieme al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) per il 2018, rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.
Una collaborazione, quella fra PHI Foundation, IID e Miur, che ha portato dal 2015 ad attivare più di 200 scuole in tutta Italia per il contest sul Giorno del Dono che si celebra ogni anno il 4 ottobre. Lo scorso 2 ottobre le classi vincitrici del 2017 sono state accompagnate all’udienza privata in Vaticano con Papa Francesco.
“La passione che la scuola italiana sta coltivando per il dono è un grande segno di speranza, rappresenta anche un potente anticorpo contro bullismo, soprusi e fatti negativi di ogni genere di cui è piena la cronaca di questi ultimi giorni. – commenta il presidente di PHI Foundation Sebastiano de Falco – La partecipazione dei ragazzi al Giorno del Dono sta crescendo anno dopo anno grazie alla felice sinergia fra PHI Foundation, IID e Miur che sta coinvolgendo sempre più il mondo della scuola. Agli insegnanti e studenti auguriamo buon lavoro, con la certezza che nel 2018 il contest crescerà e saprà moltiplicare produzioni di qualità che rappresenteranno una grande risorsa per far crescere nella società la voglia di dono”.
Una prima novità della nuova edizione è il coinvolgimento delle scuole primarie. Mentre i ragazzi delle scuole secondarie sono chiamati a tradurre la propria idea di dono nella realizzazione di un breve video, i più piccoli si dedicheranno a testi e creazioni artistiche per raccontare il dono con parole e immagini. Per entrambe le categorie, la scadenza per l’invio dei progetti è fissata al prossimo 10 giugno.
Con il contest #DonareMiDona, PHI Foundation, IID e MIUR si propongono dunque di diffondere la cultura del dono, promuovendo, al contempo, nuove espressioni artistiche in ambito scolastico e valorizzando i giovani talenti delle classi di tutta Italia.
Ciascuno dei due concorsi – l’uno per le scuole primarie e l’altro per le secondarie – vedrà l’elezione di più vincitori. Tra questi i premi decretati dalla Giuria popolare andranno alle opere che avranno ottenuto più voti sul portale giornodeldono.org, mentre i premi della Giuria tecnica, la cui composizione sarà resa nota sul sito IID, assegnerà i riconoscimenti a proprio insindacabile giudizio, secondo criteri di originalità, creatività e pertinenza al tema. Le scuole vincitrici avranno un premio in denaro da spendere in libri e materiali scolastici.
In alternativa alla partecipazione ai contest è prevista la possibilità della semplice adesione morale al Giorno del Dono 2018: l’istituto scolastico diviene testimonial dell’iniziativa, sostiene gli ideali che la animano e si impegna a realizzare approfondimenti interdisciplinari sul tema del dono durante l’anno scolastico. Inoltre i ragazzi avranno a disposizione per tutto l’anno i canali social per renderà pubbliche le storie più significative attraverso i propri canali di comunicazione, durante tutto il 2018.
Per illustrare la proposta formativa e l’edizione 2018 di #DonareMiDona Scuole, PHI Foundation, IID e Miur organizzeranno a Roma nella Sala della Comunicazione del Ministero un seminario di lavoro rivolto a dirigenti scolastici, insegnanti e associazioni. Le classi vincitrici parteciperanno agli eventi nazionali del 4 ottobre per il Giorno del Dono 2018.
PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY
Alessandro Roma
PHI Foundatio
LUCCA: DONARSI PER RITROVARSI A LUCCA
/0 Commenti/in #DonareMiDona, #DONODAY2018, Associazioni, comuni, DONARE CON FIDUCIA, donazione, giorno del dono, IO DONO SICURO, Social Innovation Community, Solidarietà, Volontariato, welfare /da RedazioneLUCCA: DONARSI PER RITROVARSI
Lucca: Donarsi per ritrovarsi.
Giovani e studenti inaugurano la campagna DonoDay2018
È partito da Lucca, dal Festival Italiano del Volontariato, il 3° Giro dell’Italia che dona. L’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha voluto aprire, 11 maggio, la piattaforma della campagna#DonoDay2018 con un incontro – dal titolo “Donarsi per ritrovarsi” – simbolico e pieno di valore: quello fra gli studenti di due classi del Polo Scientifico Tecnico Professionale Fermi di Lucca e Vincenzo e Marco, due giovani del Rione Sanità di Napoli, ragazzi cresciuti in un contesto difficile e inseriti grazie all’opera della Fondazione di Comunità San Gennaro e della Cooperativa La Paranza in progetti di inclusione sociale e lavorativa.
I giovani lucchesi e i loro coetanei napoletani, accompagnati dal presidente della Fondazione di Comunità San Gennaro di Napoli Pasquale Calemme, si sono confrontati a cuore aperto, raccontandosi le proprie storie: storie di impegno sul territorio, volontariato ricevuto e donato anche ai ragazzi più piccoli di loro, per aiutarli a superare le proprie difficoltà. Storie in cui donarsi agli altri ha significato anche crescere e mettersi al riparo da strade pericolose. Storie di impegno che permettono a questi giovani di guardare al futuro con meno scoraggiamento e più fiducia.
Al Festival Italiano del Volontariato di Lucca, l’incontro “Donarsi per ritrovarsi” ha lanciato quindi la nuova edizione della campagna organizzata dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) nell’ambito delle celebrazioni #DonoDay2018 del 4 ottobre.
Anche quest’anno il Giro è aperto alla partecipazione di tutti, come ha ricordato Sebastiano de Falco, Presidente della PHI Foundation. Comuni, organizzazioni non profit, imprese e privati cittadini possono organizzare una o più iniziative nelle “due settimane del dono”, dal 21 settembre al 7 ottobre prossimi, e iscriverle entro il 9 settembre ai contest #DonareMiDona sul sito giornodeldono.org. Il voto popolare decreterà gli eventi preferiti e i vincitori saranno premiati a Roma nel corso dell’evento nazionale del Giorno del Dono.
A fare da apripista al progetto è #DonareMiDona Scuole, il contest per gli istituti scolastici realizzato dall’IID insieme al MIUR e PHI Foundation. Attivo dall’inizio dell’anno, il concorso ha già visto l’adesione di oltre 60 scuole, i cui studenti racconteranno la propria idea di dono con un video – per le secondarie – o con un testo o lavoro artistico – per le primarie. In questo caso le iscrizioni proseguono fino al 10 giugno e la Giuria Popolare si esprimerà col voto on line durante l’estate.
Non si esauriscono qui le possibilità di prendere parte a #DonoDay2018: per tutte le categorie si può optare – con le rispettive scadenze temporali – per l’adesione morale, dichiarando così di sottoscrivere i valori del Giorno del Dono e divenendo testimonial dell’iniziativa. Tutte le modalità di partecipazione sono gratuite.
“Anche quest’anno l’IID celebra il Giorno del Dono, riconosciuto dalla Legge 110/2015, valorizzando l’Italia del bene, capace di diffondere la cultura del dono” – commenta il presidente della PHI Foundation Sebastiano de Falco. “Scuole, Comuni, associazioni, imprese e cittadini coloreranno mappa dell’Italia che dona, restituendo il volto del Paese migliore, capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del dono“.
PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY
Alessandro Roma
PHI Foundation