Articoli

Correre per Solidarietà

Correre per Solidarietà

 

Correre per Solidarietà: Last 10km Marathon 2015

Correre per Solidarietà: Il 15 novembre si svolgerà una delle più importanti maratone italiane, la Verona Marathon 2015 e, collateralmente a questo momento suggestivo, quasi ad accompagnare il divertimento alla voglia di aiutare e donare, avrà luogo un evento podistico non competitivo, la Last 10km Marathon Solidale 2015.

Correre per Solidarietà: Il percorso sarà il medesimo della Verona Marathon, ma il livello agonistico sarà differente: persone di tutte le età possono partecipare. La corsa solidale di 10 km terminerà in piazza Bra, dove non mancheranno spettacoli e intrattenimenti.

Correre per Solidarietà: Anche quest’anno hanno aderito numerose Organizzazioni No Profit, che già nei giorni precedenti la gara, negli stand nell’area EXPO in piazza Bra, coinvolgeranno atleti, spettatori e passanti, approfittando di questa importante occasione per raccogliere fondi destinati e per aumentare la loro visibilità.

Correre per Solidarietà

Chiaramente tutti i partecipanti alle due manifestazioni competitive (la 14° VERONAMARATHON e la 2° CANGRANDE HALF MARATHON) avranno la possibilità di sostenere i progetti proposti dalle ONP che hanno aderito al Charity Program, scegliendo – all’atto dell’iscrizione – se effettuare la normale iscrizione o aggiungere la sottoscrizione ad uno dei progetti solidali proposti.

Il costo dell’iscrizione è di 12 euro. Parte della quota d’iscrizione sarà destinata –  senza intermediazioni – al finanziamento del progetto dell’Organizzazione No Profit scelta.

Le iscrizioni alla Last10 sono ora disponibili Online oppure presso una delle sedi delle Onlus.

L’elenco delle Organizzazioni No Profit che parteciperanno quest’anno al progetto correre per solidarietà:

A.B.E.O. Onlus Verona
A.Fa.D.O.C. Onlus
ASSOCIAZIONE SAN ANTONIO
AVIS POLIZIA PENITENZIARIA VERONA
GRUPPO DI SOSTEGNO DBA ITALIA ONLUS
EMERGENCY VERONA
FiDAS VERONA sez. GOLOSINE
FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA ONLUS
Fondazione Più di un Sogno
MEDICI SENZA FRONTIERE
ProgettoMondo Mlal
RAREPARTNERS
SELF HELP Società Cooperativa Onlus
SEMI PER LA SIDS Onlus
UNICEF
VIP VERONA Onlus

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Volterra il Crowdfunding per salvare l'anfiteatro romano

Volterra: Crowdfunding per salvare Anfiteatro romano

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

Volterra

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Redazione

PHI Foundation

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

 

Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

Volterra, nasce la piattaforma di crowdfunding per tutelare e valorizzare lo scavo dell’anfiteatro romano rinvenuto lo scorso luglio durante la bonifica di corsi d’acqua secondari. Al via la campagna di Fundraising “emozionale”.

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

La giunta comunale ha deciso: “di mettere in campo – si legge nella delibera – ipotesi e strategie volte a riportare alla luce l’importante ritrovamento archeologico, mediante un progetto di comunicazione cross mediale volto a comunicare il ritrovamento del sito archeologico e la sua evoluzione; creare una community intorno ai temi del ritrovamento e attivare l’attenzione della collettività, di investitori e finanziatori; attivare una campagna di fundraising “emozionale” volta a raccogliere favori e contributi da parte della società civile a livello internazionale, al fine di avviare un processo di raccolta fondi in considerazione degli sviluppi e delle dinamiche dal punto di vista culturale e turistico che potrebbero aprirsi.”

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

In accordo con la Sovrintendenza e assieme agli assessorati della Cultura e dell’innovazione tecnologica, verrà lanciata quindi una piattaforma di crowdfunding in grado di recuperare le risorse necessarie per poter riportare alla luce una parte importante di quella che è stata definita una tra le cinque scoperte potenzialmente più interessanti al mondo per l’anno 2016.

A Volterra il Crowdfunding per salvare l’anfiteatro romano

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Redazione

PHI Foundation

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Il crowdfunding per una scuola SmArt

Mancano poco più di dieci giorni alla chiusura della campagna di crowdfunding più ambiziosa nella storia della piattaforma School Raising: 15000 € l’obiettivo della raccolta.

 

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Di cosa si tratta

Il progetto si chiama “Be smArt per creare un Lab” e vuole creare un laboratorio innovativo digitale per la scuola che lo ospiterà: l’Istituto Malignani di Udine.

E’ un grande progetto ed è difficile racchiuderlo e descriverlo in poche righe.

Il progetto innoverà un’aula già esistente dell’istituto, trasformandola strutturalmente e dotandola di strumenti tecnologici che favoriscano creazione, partecipazione e nuovi metodi didattici e verrà aperto alla comunità e in orario extrascolastico.

Connessione, collaborazione e co-progettazione sono motore, conseguenza e obiettivo del laboratorio SmArt.

I soggetti coinvolti sono molti: docenti e studenti sono i protagonisti, accompagnati per la progettazione dall’associazione Animaimpresa e supportati da diverse imprese del territorio. L’interesse per lo SmArt Lab è arrivato anche da parte di una dottoranda del Politecnico di Milano.

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

La campagna di crowdfunding

E’ forte lo spirito di innovazione sociale che viene comunicato non soltanto dal progetto stesso ma anche dalla scelta di lanciare una campagna di crowdfunding per finanziarne, in parte, le spese.

I docenti e gli studenti della scuola sono stati i protagonisti. Hanno seguito e studiato i dettagli della campagna, hanno scelto i rewards, hanno creato il video e organizzato numerose iniziative per coinvolgere la comunità.

Anche la rilevanza mediatica è stata notevole, portando i ragazzi in onda anche su Striscia La Notizia con Cristina Gabetti che ci ha ricordato che: “Persone motivate, aperte al dialogo e alle nuove tecnologie possono realizzare i loro sogni in tutti gli ambiti. Osate.”

 

I ragazzi del Malignani di Udine ci stanno ancora credendo e hanno sicuramente imparato tanto. La loro campagna di crowdfunding resterà attiva fino, bastano anche soltanto 5 € per contribuire al loro sogno e le ricompense per le donazioni più consistenti sono particolari.

Loro hanno osato. Sono soltanto alcuni tra i numerosi progetti lanciati su School Raising, la prima piattaforma di crowdfunding per la scuola.

Chi ha il coraggio di farsi ispirare dal loro esempio, crederci e mettercela tutta?

 

www.phifoundation.com

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Krowdster: Consigli pratici per una campagna di Crowdfunding

Krowdster: Campagna di Crowdfunding

Krowdster: Consigli pratici per una campagna di Crowdfunding

 

Krowdster: Oggi riportiamo un articolo di Josef Holm , fundraiser e fondatore di Krowdster, una piattaforma americana che si occupa di analisi di mercato e strategia di marketing principalmente rivolte a campagne di Crowdfunding di tipo Equity e Rewards.

Per evitare rischi di male interpretazione di alcuni passaggi dell’articolo, abbiamo preferito pubblicarlo in lingua originale, con l’autorizzazione dell’autore stesso.

Krowdster: Campagna di Crowdfunding

Crowdfunding Launch Checklist:

1. Run a PreCampaign

One of the best things you can do right away, before working on completing the rest of

this list, is to launch a pre-campaign page on Thunderclap.it or LaunchRock . Both services

allow you to quickly and easily create a page that announces your actual crowdfunding

campaign and that is designed to let people subscribe to your email list and pledge to

share your campaign on social media when it launches. The typical duration of a

pre-campaign is 60-90 days.

2. Legal & Taxes

Unless you are already incorporated, make sure to set up an LLC for your crowdfunding

project and get a business bank account. Revenue from rewards campaigns and

pre-sales of goods are taxable income so talk to your CPA. LLCs are rather simple and

inexpensive to set up on sites like Legalzoom .

3. Social Media

Another thing you cannot start soon enough is to bolster is your social media presence.

No matter how many or few followers you have, you’ll likely need more to reach your

goal and this takes time. Tools like Crowd Builder make it very easy to gain a highly

targeted and engaged following on Twitter. This will get you between 1000-3000 new

followers per month and allow you to promote your pre-campaign as your audience

grows. How do you know if your social media following is strong enough to reach your

crowdfunding goal? Social Capital Gauge is a big data powered tool that can tell you

based on over 600,000 analyzed Kickstarter and Indiegogo campaigns. Building an

audience on social media takes time and should be started 3-6 months before launching

your campaign depending on your crowdfunding type, funding goal and current follower

count.

4. Research and Picking the Right Platform

Depending on the kind of crowdfunding campaign you want to run, you have a plethora

of platforms at your disposal. Don’t assume that the well known platforms like Kickstarter

and Indiegogo automatically are your best bet. These platforms are very cookie cutter

and there is a lot of competition for eyeballs in the form of other campaigns. For film &

video projects you could check out Tubestart or to raise up to $50m in a so called

Mini-IPO via Regulation A+ there is Bankroll.Ventures . Generally, smaller platforms are

much more willing to go out of their way to support projects and offer niche specific

features that are lacking on the mainstream platforms.

5. Set Funding Goal

Much has been written about setting the right funding goal and yet it remains somewhat

of a crystal ball science. Because every campaign and every situation is unique, you have

to do your own calculations. In the most basic scenario your funding goal needs to

include these things:

Cost of completing the project

+ Cost of fulfilling rewards

+ Legal

+ PR & marketing

+ Platform & processing fees: ~10%

+ 30% cushion

= Minimum Funding Goal

Remember that only about 2% of all crowdfunding campaigns raise more than $100k and

setting a too ambitious goal can deter backers. It’s better to reach your goal in the first

week and have 3 weeks left to reach stretch goals and riding the wave of being

successfully funded. A much more elaborate approach to setting the right rewards price

point can be found in the free ebook titled “ How to set Crowdfunding Goals

Krowdster: Campagna di Crowdfunding

6. Set Reward Tiers

It makes sense to research the most successful campaigns similar to yours and see which

rewards did better than others. There’s also data on what price poinork ts wbest in

certain Kickstarter and Indiegogo categories. The best rewards are those you can digitally

fulfill and that have no risk of being delayed. According to Indiegogo, the most popular

reward price point is $25, on Krowdster you can see a statistical comparison of

Kickstarter, Indiegogo, Tubestart, Rockethub and Pozible rewards pricing tiers, filtered by

categories.

7. Craft Your Story

Your story is the written description of your crowdfunding campaign that will be visible

on your campaign page and is one of the most important elements of your campaign. In

business plan terms this is your “executive summary” and should include what your

project is about, what you need the money for and what you offer in return, as well as

anything else that potential backers may need to know to be able to decide whether or

not to support your campaign. Make your story at least 400-600 words and include

images or renderings of prototypes as well as video to drive the message home. Have

your story reviewed by complete strangers and optimize it based on their feedback until

your messaging is clear and concise.

8. Make a Video

The campaign pitch video is without a doubt the most important marketing tool you have

available. A well-made video, and I don’t mean thousands of dollars spent on fancy sound

design and animations, but a video that tells your story in an engaging and genuine way

is what you want. Keep your pitch under 3-4 minutes and tell the most exciting

information right at the beginning to keep people watching the rest of your video. From a

production standpoint it is not important aim for a Hollywood grade production value.

People know that you are strapped for cash as after all you are crowdfunding. On the

contrary, spending too much time on a video may make you come across as having to

make up for lack of substance with putting on a pretty show. Simply don’t insult your

viewers with bad lighting and sound and you’ll be fine.

9. Secure the First 30%

This is arguably the hardest thing to accomplish but also an important constant in most

successful campaigns across all platforms and verticals. Let’s circle back to #5 of this list

and remember the challenge of setting the right funding goal. Let’s assume that your

minimum funding goal is $50,000 which means that you need to secure $15,000 (30%)

from partners, friends and family who will make their pledge as soon as your campaign

goes live to give you that initial push your campaign needs to stand a chance of going

viral and attracting pledges from strangers.

10. Prepare PR & Media Outreach

Media outlets, journalists and bloggers play a pivotal role in the crowdfunding ecosystem

and it is important to understand that simply running a crowdfunding campaign is no

longer newsworthy. In order to get coverage for your project, it is crucial to have followed

all the steps above and to build media lists of highly targeted journalists and bloggers

who have covered topics in your niche. Influencer Search is a tool to quickly identify

influencers, journalists and bloggers in any vertical and connect with them on social

media. You also need to build lists of media outlets and news sites that publish content

in your niche that went viral. You also need a well written press release that you can

share with the media. Here’s a blog post on how to write the perfect press release for

your crowdfunding campaign .

For more crowdfunding education and marketing solutions visit www.Krowdster.co

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

 

 

 

 

Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

Bandi in scadenza: le organizzazioni no profit hanno ancora tempo per partecipare.

 

Per le organizzazioni no Profit che sono sempre alla ricerca di bandi con i quali presentare i propri progetti e reperire fondi, menzioniamo alcune prossime scadenze da segnare sul calendario.

Ci sono ancora pochi giorni per presentare la richiesta di contributo ordinario alla Fondazione CRT, la finestra temporale entro la quale inviare la documentazione si chiude al 30 settembre 2024 e vi possono partecipare le organizzazioni no profit che operano nei seguenti settori:

  • Arte e Cultura
  • Ricerca e Istruzione
  • Welfare e Territorio

Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

La Fondazione CRT ha individuato per l’anno 2023 tre priorità: a) contributi erogati a sostegno delle progettualità degli enti; b) promozione dello sviluppo economico e sociale a favore delle fasce più deboli; c) creazione partenariati sul territorio con sviluppo delle attività di raccolta fondi attraverso nuovi strumenti (crowdfunding, ecc..).

Altra possibilità è data dal Bando del Servizio Civile Nazionale 2024, pubblicato il 6 settembre sul sito del Dipartimento, scadrà alle ore 14 del 17 ottobre. Tutti gli enti iscritti all’albo nazionale e agli albi regionali e delle Province autonome sono ancora in tempo per presentare un progetto.

Un’attenzione particolare per le zone terremotate: le organizzazioni no profit aventi sedi operative nelle zone colpite dal sisma di agosto, possono inviare una manifestazione di interesse per realizzare i progetti del Servizio Civile Nazionale, finalizzati ad aiutare la comunità nella ripresa della vita quotidiana.

Per quanto riguarda invece la Tavola Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi), sono da poco usciti gli elenchi dei progetti ammessi al finanziamento, sia per l’estero che per l’Italia. E’ possibile verificare i progetti approvati al seguente link.

Organizzazioni No Profit: Bandi in Scadenza

A partire dal mese di ottobre, fino al 30 novembre 2024, sarà possibile scaricare ed inviare la modulistica per le nuove richieste di finanziamento http://www.ottopermillevaldese.org/come_presentare_un_progetto.php

Possono parteciparvi tutti gli Enti ed Opere di altre Chiese evangeliche o cristiane, Agenzie ed Organismi ecumenici, Enti, Associazioni, Agenzie e Opere laiche, Organizzazioni Non Governative. La Tavola Valdese finanzia progetti sociali, culturali e assistenziali per promuovere pace, sviluppo, istruzione, informazione e solidarietà.

Buon lavoro!

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Patreon: siamo tutti dei Mecenati

Patreon: siamo tutti dei Mecenati

Con Patreon: siamo tutti dei Mecenati

 

Patreon: La piattaforma di Crowdfunding Patreon nasce a San Francisco nel Maggio 2013 da un’idea di Samuel Yam e Jack Conte.

Lo scopo è quello di aiutare da una parte i creativi a trovare fondi per poter portare avanti i propri progetti, dall’altra a premiare gli utenti che credono e sostengono i loro artisti preferiti.

Su Patreon un utente normale crea un account da Patron: Come tale si impegna a versare un dollaro o quanto vuole a un determinato Creator (tale promessa è detta pledge). Questi, tramite il suo account da Creator, realizza contenuti originali per la piattaforma. A seconda del tipo di Creator questi può realizzare fumetti, video, fotografie, canzoni, disegni…

 

Patreon:

Le donazioni possono essere singole o mensili anche se purtroppo capita che alcuni utenti furbetti promettono i fondi, accedono ai contenuti esclusivi e poi a fine mese cancellano la pledge, di fatto non sostenendo il loro artista. E poi il mese successivo riconfermano la pledge ottenendo così contenuti senza pagare.

Tutto ciò potrebbe assomigliare un po’ a quanto accade su Kickstarter, ma c’è una sostanziale differenza fra un Kickstarter e un Patreon: nel primo caso si sostengono progetti molto grandi, invenzioni, grandi produzioni… su Patreon, invece, è tutto più ridimensionato, si finanziano progetti più piccoli.

In generale Patreon funziona meglio se siete creatori di contenuti e avete già un discreto seguito, altrimenti difficilmente riuscirete a sbarcare il lunario in questo modo.

 

Patreon:

La piattaforma è attiva anche in Italia, di base Patreon nasce come una piattaforma di crowfunding, ma con sostanziali differenze rispetto alle piu classiche piattaforme: qui siamo più nel campo del mecenatismo.

Ci sono due tipi di utenti su Patreon: i Patron e i Creator. I Patron unendo le loro pledge aiutano gli artisti a continuare a creare, mentre i Creators producono contenuti che poi inviano ai loro Patron. Qui troviamo artisti di ogni genere: fumettisti, disegnatori, creatori di video, fotografi…

La società ha firmato più di 125.000 “patroni” nei suoi primi 18 mesi. Alla fine del 2014, il sito ha annunciato che alcuni avventori stavano finanziando con oltre 1 milione di $ al mese alcuni Creators del sito.

Quasi la metà degli artisti producono video di YouTube, mentre il resto sono scrittori, disegnatori webcomics o produttori podcast .

Qualsiasi creazione di contenuti che possa essere considerato pornografico è assolutamente vietato.

Ma perché bisognerebbe usare questa piattaforma?

Bè dal punto di vista dei Creators è abbastanza evidente, è un ottimo strumento per veder valorizzato il proprio lavoro dal punto di vista economico e professionale. Dal punto di vista dei donatori (Patron) oltre a investire su artisti nei quali si crede e contribuire alla produzione artistica degli stessi, si ha la possibilità di usufruire delle loro creazioni a costi più moderati rispetto a quanto si spenderebbe sul mercato.

A tutto questo si aggiunge anche l’aspetto edonistico, foraggiando e sostenendo, infatti, alcuni artisti nella loro creatività si contribuisce alla realizzazione di vere e proprie opere d’arte, un po’ sullo stile di Mecenate.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Supernova Torino: Social Innovation Festival

Supernova Torino: Social Innovation Festival

Supernova Torino: Social Innovation Festival

 

 

Torino, capitale italiana dell’innovazione, ha ospitato il Festival Supernova, uno dei primi grandi appuntamenti per parlare di Social Innovation in Italia.

Un evento vincente sin dalla sua apertura ospitata nell’edificio simbolo dell’innovazione a Torino, il Grattacielo Intesa Sanpaolo: prenotazioni esaurite, sala gremita di persone curiose di scoprire le declinazioni concrete di questa “esplosione stellare”.

Supernova Torino: Social Innovation Festival

Qual è l’impatto di tecnologia, innovazione e creatività sull’ambiente? Questo il tema attorno a cui ruotava il festival. Tanti i punti di vista offerti, diverse le esperienze raccontate, molti gli spunti e le nuove domande su cui continuare a riflettere.

Vero palcoscenico della manifestazione nelle giornate di sabato e domenica è stato piazza Carlo Alberto, che ha abbracciato e accolto chi era lì per raccontare, chi era arrivato per ascoltare o per partecipare, ma anche chi aveva qualcosa da proporre e chi si è fortunatamente trovato a passeggiare per le vie del centro.

Cosa si è trovato e di cosa si è parlato?

Il festival è stato occasione per mettere letteralmente in piazza le esperienze degli attori dell’innovazione e le questioni salienti: startup, circular economy, energia e sostenibilità, Social Innovation, digital economy, crowdfunding, virtual reality e smart building. E ancora: programmazione, innovazione aerospaziale, biotech, big data. Presenti anche le innovatrici e gli innovatori per la scuola, per la musica e per il teatro. Non soltanto questo.

Il festival voleva essere di più:

un evento pensato espressamente per far nascere sinergie e contaminazioni mettendo a confronto e in contatto i protagonisti dell’innovazione, le aziende e le persone”.

Ci è riuscito?

Impressioni di una partecipante

Sono state tante le cose scoperte e imparate e gli appunti presi durante le conferenze.

A questo si aggiungano le altre esperienze positive: chiunque si sia trovato a passare per la piazza nella giornata di sabato ha avuto modo di lasciare la propria impronta e il proprio messaggio sulla lunga striscia di carta posizionata in lungo e in largo sul ciottolato della piazza.

Ancora più coinvolgente il momento di incontro gestito da Fondazione Human+ per Torino Strategica e il suo progetto Torino Startup, durante il quale i partecipanti sono stati invitati a scrivere su un post-it colorato la propria proposta su cosa potrebbe servire a Torino per diventare “Città aperta e attrattiva”.

Torino Startup Supernova 2016 - Social Innovation

L’aspetto più interessante e divertente del festival è stato ciò che ha permesso ai partecipanti di tutte le età di diventare parte attiva dell’evento, chiedendo, proponendo e sperimentando: workshop, brainstorming, attività di mentoring. Un’interessante opportunità di networking non solo per gli esperti.

WorkshopTAG - Social Innovation

C’è stato spazio anche per i curiosi avvicinatisi per caso: attrattiva la possibilità di provare prodotti ed esperienze innovative di gioco, musica o sport.

Torino Startup Supernova 2016 - Social Innovation

FOTO di: SUPERNOVA 2016

Quindi le impressioni di una partecipante sono quelle di aver vissuto un weekend di energia positiva e di aria di cambiamento e aver capito e confermato che Torino è in fermento e si sta muovendo in avanti, accogliendo e stimolando chi vuole provarci.

Complimenti a Talent Garden per l’organizzazione del Festival e per aver centrato l’obiettivo.

E ora?

Quando un altro evento simile in Città? O forse la domanda migliore è: come e dove creare un’occasione continua di incontro, proposta e nascita di idee per chi cerca sinergie? E come raggiungere chi è fuori da questa community, ma vorrebbe o dovrebbe iniziare ad essere contaminato?

Nel frattempo aspettiamo la prossima edizione di Supernova.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Consigli per promuovere una ONP

Consigli per promuovere una ONP

Consigli per promuovere una ONP: quando il denaro non è tutto

 

Consigli: Spesso si sentono affermazioni come la seguente: “La nostra ONP ha bisogno di soldi, (è sempre la prima cosa che quasi tutti dicono!) per cui abbiamo deciso di fare fundraising”.   In questo caso il fundraising è visto come il toccasana miracoloso per cui tutto il mondo inizierà a sostenere la ONP per il solo fatto che chiedi soldi. Negli ultimi tempi si fa un gran parlare del crowdfunding (non è altro che fundraising online, svolto attraverso piattaforme dedicate): basta creare una campagna ed è fatto! Beh non proprio, ma andiamo con ordine.

Consigli per promuovere una ONP

La tua ONP esiste, è stata creata con una mission chiara, che definisce scopi e funzione. Essendo sconosciuta non ha sostenitori, oppure li ha ma in numero non sufficiente (la zia, il cugino e via dicendo). In questa prima fase è di fondamentale importanza farsi conoscere, enfatizzare gli aspetti positivi della tua ONP, i suoi obiettivi per quel determinato ambito sociale, creare rete con le singole persone e le altre realtà, creare interazioni significative con le istituzioni. La comunicazione è fondamentale, sia online che offline.

Online: E’ fondamentale realizzare un sito decente dove sia esposto chiaramente il programma della ONP, i suoi componenti, ciò che ha realizzato e i progetti che sta preparando. Sul lato social è bene iniziare una presenza su Facebook, con una pagina (non profilo e non gruppo!), compilata bene in tutte le sue parti, e seguita giornalmente. Non c’è un numero di post uguale per tutti, ma è fondamentale postare qualche volta al giorno in orari specifici, comunicando le iniziative, gli eventi (che vedremo più avanti), pubblicare foto ecc. Quando la pagina è ben avviata con un numero considerevole di like, puoi pensare a qualche inserzione pubblicitaria (Facebook Ads), realizzabile anche con budget ridotti. Twitter, Google plus, Instagram e quant’altro, li valuterete in base alle vostre forze e possibilità, sapendo che è inutile creare decine di account e abbandonarli come cattedrali nel deserto. Altro elemento importante della comunicazione online è la newsletter, con cui informare e aggiornare gli iscritti.

Offline: Normalmente questa area è un po’ sottovalutata, ma anch’essa di vitale importanza: gli eventi servono a creare interazione tra la ONP e l’esterno, servono a raccogliere le anagrafiche (il mio tessoro direbbe Gollum): le anagrafiche valgono più delle donazioni, o quantomeno non devono mai mancare, perché sono i dati del donatore che daranno continuità all’aiuto. Grazie a queste anagrafiche potrai inviare la newsletter a persone mirate, che già ti conoscono, potrai creare una rete di aiuto e di amicizia, rete che si espanderà sempre di più e che col tempo “pescherà” nuovi volontari, che andranno a potenziare le attività della ONP. Gli eventi devono rispecchiare l’identità della onp, devono saper trasmettere, devono coinvolgere e sensibilizzare. Può essere una cena solidale, o un banchetto in piazza, un banco di beneficenza o qualsiasi altra cosa che la fantasia e la realtà in cui la onp opera possa suggerire. La relazione interpersonale va sempre curata e favorita: la ONP è fatta di persone.

Consigli per promuovere una ONP

La donazione è la normale conseguenza di tutto questo lavoro. Ecco perché rivolgersi al fundraising come a un bancomat è sbagliato e dannoso, rimarrai deluso e sconfortato e penserai che la tua meravigliosa sconosciutissima ONP non abbia futuro. E invece non è così, non è proprio così. Quanto è scritto in questo articolo è alla portata di tutti. E’ questa la strada giusta perché la tua ONP possa vivere, operare e diffondersi. Comunicazione e fundraising vanno insieme come testa e croce della monetina. I risultati immediati non esistono. Esiste tutto il tuo impegno, sacrificio, esiste la tua determinazione, il crederci a qualsiasi costo.

Se si ripete compulsivamente: “la nostra ONP non ha soldi” è solo perché non si fa niente per cambiare la situazione, è perché si pone l’accento esclusivamente sul fattore economico (ma si sa, il terzo settore non è atto a far soldi). Metti in pratica questi punti e non attendere i quattrini come zio Paperone, ma come chi fa di tutto perché la propria ONP possa svolgere la mission per cui è stata pensata e voluta: dipende da te.

Ancora un piccolo consiglio: non essere superbo e fatti aiutare: chiedi una consulenza a un fundraiser che potrà prospettarti il migliore piano di fundraising adatto alla tua ONP.

PHI Foundation si occupa di dare visibilità alle ONP: contattaci e ti aiuteremo a far emergere il tuo progetto realizzando subito un sito web gratuitamente.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Rifugiati: Refugees Welcome Italia

Rifugiati: Refugees Welcome Italia

Refugees Welcome Italia: nuovo modo accogliere rifugiati vecchio come il mondo

L’associazione “Refugees Welcome Italia”, nata a dicembre 2015, è parte di un network internazionale che promuove la diffusione dell’accoglienza domestica di rifugiati e richiedenti asilo.

 

Rifugiati: Refugees Welcome Italia

La chiamano emergenza migranti e nell’immaginario collettivo è rappresentata da flussi incessanti di rifugiati disperati, in fuga da guerre e fame, che sbarcano nel nostro paese in cerca di un posto sicuro.

La cronaca quotidiana non ci racconta che, una volta terminato il percorso che dalla richiesta di asilo termina nel riconoscimento dello status di rifugiato, coloro che sono stati ritenuti idonei si trovano in una condizione di vulnerabilità dovuta all’uscita degli stessi dai sistemi di protezione offerti dal nostro sistema di accoglienza.

Dal momento in cui si ottengono i documenti decorrono più o meno 6 mesi, durante i quali il rifugiato deve trovarsi una fonte di reddito e terminare i corsi di lingua e l’eventuale tirocinio formativo, offerti dalle associazioni che lo hanno avuto in carico.

In questa fase, la cosiddetta terza accoglienza, spesso i rifugiati non hanno un alloggio sicuro né un lavoro, se non in nero. Ecco perché è necessario evitare che queste persone finiscano nel baratro della vita di strada, con i documenti in regola ma senza prospettive future.

Rifugiati

L’associazione Refugees Welcome Italia, nata a dicembre del 2015, si occupa principalmente di loro. Parte di un network internazionale di 11 organizzazioni gemelle, si sta affermando anche nel nostro paese con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’accoglienza domestica, ritagliata sulle esigenze dei singoli protagonisti.

Come funziona?

Mettiamo che io abbia una camera in più: posso iscrivermi al sito web, rispondere a qualche breve domanda e lasciare una mail di contatto. Nel più breve tempo possibile, sarò ricontattata dallo staff di Refugees Welcome, che valuterà se le mie esigenze incontrano quelle dei rifugiati iscritti alla stessa piattaforma.

In sostanza, l’associazione si occupa del matching tra ospite e ospitante, garantendo ad entrambi l’assistenza necessaria in tutte le fasi che dal primo incontro terminano nella convivenza. É previsto un periodo minimo di 3 mesi, per favorire l’avvio di un processo di conoscenza reciproca, solleva il rifugiato dalle incombenze quotidiane e permette di concentrarsi sulla ricerca di un lavoro e un alloggio da cui ripartire. Qualora gli ospitanti lo ritenessero necessario, Refugees Welcome li assiste nella messa online di micro-campagne di crowdfunding, supportandoli nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta prefissati.

In generale, c’è un aspetto che più degli altri mi ha stupito nell’approccio di Refugees Welcome e che ho subito apprezzato: non contano tanto i numeri, quanto piuttosto la qualità degli abbinamenti! Dal primo contatto alla convivenza può passare anche più di un mese. Oltre alle necessità pratiche, occorre valutare bene il background personale e le motivazioni di entrambi i soggetti.

Refugees Welcome Italia ha avviato una campagna di comunicazione che permette di far conoscere questo tipo di ospitalità al grande pubblico. Grande risonanza in termini di nuovi iscritti è stata registrata in seguito al servizio de Le Iene andato in onda su Italia 1, a metà aprile scorso.

I rifugiati, invece, vengono raggiunti con modalità diverse. Si tende infatti a lavorare in stretta collaborazione con gli assistenti sociali delle associazioni che si occupano di prima e seconda accoglienza (come l’accoglienza integrata SPRAR). In tal modo, gli abbinamenti vengono triangolati tra aspiranti ospiti, ospitanti e associazioni avendo cura di perseguire il benessere di tutti gli attori in gioco.

A livello territoriale l’associazione è strutturata in gruppi locali, a Milano, Roma, Torino, Bologna. I volontari interessati a costituire gruppi locali in altre città sono in continua crescita.

Eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi vengono spesso organizzati al fine di diffondere una cultura dell’accoglienza più partecipativa e diretta.

Una bella occasione per aiutare chi si trova in difficoltà, aprendo semplicemente la porta di casa. In fondo, nulla di nuovo rispetto a quanto fatto dai nostri nonni durante gli anni cupi della guerra!

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Finanzia la luna di miele con il Crowdfunding

Finanzia la luna di miele con il Crowdfunding

Finanzia la luna di miele con il Crowdfunding

Il crowdfunding è lo strumento di raccolta fondi maggiormente in voga degli ultimi anni. Ma davvero si può raccogliere denaro per qualsiasi cosa? Negli USA si finanziano anche le honeymoon!

Con il Crowdfunding si finanzia tutto, anche la luna di miele!

 

Il crowdfunding viene utilizzato quasi in tutto il mondo. E’ lo strumento che più di altri ha rivoluzionato il modo di fare raccolta fondi negli ultimi anni.

Finanzia la luna di miele con il Crowdfunding: Serve per finanziare una vasta scala di progetti, dalle nuove invenzioni alle micro raccolte a scopi sociali. É applicabile sia al mondo profit che al terzo settore. Le start up comprese quelle d’innovazione sociale, ne fanno largo uso in fase iniziale. Le sue potenzialità sono molte e, se usato in modo professionale, può sopperire alla mancanza di liquidità tipica dell’avvio di un progetto o di un’attività.

In generale, ha tutte le potenzialità per permettere la raccolta fondi ed accrescere il commitment dei donatori/investitori attorno ad una causa specifica. Esistono oggi numerosissime piattaforme di crowdfunding.

Secondo il 1° Report italiano sul CrowdInvesting, a fine 2014 erano state aperte 1250 piattaforme a livello mondiale.

Crowdfunding

 

Finanzia la luna di miele con il Crowdfunding

C’è da perdersi tra le classifiche che esperti e blogger ne fanno sul web: ho letto decine di articoli intitolate “le 10 migliori piattaforme di crowdfunding” e, al netto di alcune tra le big (Kickstarted, Indiegogo, GoFundMe, etc..), le altre indicate sono spesso diverse in base all’opinione dell’autore.

Studiando le piattaforme statunitensi, mi sono imbattuta nel sito www.crowdfunding.com. Sono rimasta colpita dall’esistenza dell’indice Alexa, azienda che si occupa di statistiche sul traffico internet, anche per le piattaforme di crowdfunding.

Probabilmente è una questione culturale: in Italia il traffico generato da questo strumento di raccolta fondi è nettamente inferiore rispetto al volume d’affari nelle omologhe d’oltreoceano.

Resta da capire quanto tempo ancora servirà per raggiungere tali livelli di donazione/finanziamento o se invece dovremo accontentarci di utilizzare le piattaforme come strumento sussidiario di raccolta.

Da un’occhiata veloce dei siti che promuovono il crowdfunding negli USA, mi sono resa conta che esiste una piattaforma per tutto: ci sono quelle che si occupano di charity e assistenza, altre rivolte maggiormente alle start up di natura tecnologica, ma anche altre che permettono di finanziarsi la luna di miele!

Crowdfunding

Si chiama www.honeyfund.com ed è la prima piattaforma gratuita utilizzata da quelle coppie che preferiscono un viaggio alla lista nozze.

Come funziona? La coppia crea un account sul sito, aggiunge foto e un minimo di storytelling.

Fissa quale obiettivo la destinazione del loro viaggio di nozze e assegna un valore economico ad ogni visita e attività che intende fare, compresi pernottamento e volo. L’idea è di coinvolgere amici e parenti nell’organizzazione del viaggio.

 

Se chi fa il regalo ha la percezione di star donando qualcosa di concreto e non di partecipare ad una semplice colletta, sarà maggiormente incentivato a donare e magari sarà anche disposto a metter qualche dollaro in più!

Se so che la mia amica Laura muore dalla voglia di visitare la Torre di Pisa, io sarò ben contenta di donarle il costo del biglietto anche se è superiore a quanto avrei donato se fosse stata organizzata una raccolta fondi tradizionale.

E’ una riflessione molto semplice da fare e questa piattaforma è un ottimo esempio dell’importanza del saper coinvolgere i donatori. Più li mettiamo in condizione di toccare con mano gli effetti della propria donazione, più saranno incentivati a donare anche qualcosa in più di quanto avevano in mente al principio.

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Crowdfunding e il prestito tra privati (Lending) 

Lending Crowdfunding

Lending in Italia è boom per il prestito fra privati

 

Crowdfunding e il prestito tra privati (Lending)

Crowdfunding e Lending: Sono molteplici gli indicatori che segnalano che il 2022 sarà l’anno della definitiva consacrazione del Crowdfunding come strumento per finanziare idee e progetti.

Secondo uno dei più recenti rapporti sul crowdfunding, le piattaforme presenti in tutto il mondo sono 1.250, di cui 600 solo in Europa e 375 in Nord America. E il volume di raccolta complessivo registrato nel 2021 è pari a 18,2 miliardi di dollari. Un mondo ricchissimo al quale le aziende guardano con estremo interesse. E forse nasce da qui l’idea di “Anda”, una delle piattaforme di crowdfunding più famose al mondo, che proprio in queste ore ha deciso di compiere un passo importante aprendo il suo servizio alle imprese, sperimentando lìequity crowdfunding quello che è già stato ribattezzato “Enterprise Crowdfunding”.

Il principio fondante non è tanto quello di far partecipare le aziende ai finanziamenti, ma quello di far conoscere alle stesse aziende il parere del pubblico circa un determinato prodotto prima che questo venga realizzato, così da evitare sprechi. Hai un’idea, la sottoponi agli utenti e valuti se funziona. Una mossa, questa, che potrebbe offrire un nuovo mercato “Anda”, nell’eterna lotta con gli avversari e particolarmente con il numero uno.

Crowdfunding e il prestito tra privati (Lending)

Come sta il crowdfunding in Italia?

A quanto pare bene, perché cresce e convince. Almeno secondo i dati dell’ultimo report firmato dall’Università Cattolica di Milano che conta, per il settore, un valore di 96,8 milioni di euro. A tanto, infatti, ammontano i progetti finanziati nel 2021 attraverso le 82 piattaforme presenti sul territorio nazionale (69 attive e 13 in fase di lancio), che hanno raccolto le partecipazioni di circa 858mila stakholder nel corso dell’anno.
Numeri che confermano lo stato di salute di un comparto che, da luglio 2021 a oggi, è cresciuto dell’85%. E che ha assistito a un’autentica esplosione delle piattaforme, cresciute del 65% in poco più di un anno.
Agli italiani, insomma, la formula del finanziamento collettivo inizia a piacere. E il riverbero di questa tendenza investe, favorevolmente, anche il lato lavorativo. Le dimensioni, diciamolo subito, sono ancora modeste. Ma il trend è in espansione e lascia ben sperare. Per adesso le 82 piattaforme presenti in Italia danno lavoro a circa 350 persone.

Il 32% dei fondatori è donna

Altro dato emerso dalla ricerca della Cattolica è quello relativo ai fondatori: gli imprenditori italiani di questo settore sono prevalentemente uomini, sotto i 40 anni, laureati, con una formazione in ambito economico o ingegneristico. In particolare, fra i fondatori delle piattaforme di crowdfunding, circa 2 su 3 sono uomini, mentre le donne rappresentano il 32%.

Vince il Fintech

Attualmente, i progetti nati in Italia soffrono abbastanza, e solo uno su cinque ce la fa a finire online (gli altri vengono respinti in fase iniziale). Ed è lampante come il settore Fintech la faccia da padrone. Circa la metà dei progetti finanziati (il 40%) appartiene alle piattaforme di debito. Segno evidente che il famoso P2P lending, ovvero il prestito fra privati attraverso piattaforme online, sta crescendo in modo consistente anche in Italia. Le piattaforme di debito presenti sul territorio sono tre che crescono a ritmi serrati. Il concetto di base, in questo caso, è mettere in contatto le persone che hanno bisogno di un prestito con quelle che hanno liquidità da prestare. La strada funziona, e diverse banche si stanno interessando al fenomeno.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Cinema indipendente e crowdfunding

Cinema indipendente con il Crowdfunding

Crowdfunding al servizio del cinema indipendente

 

 

Cinema indipendente con il Crowdfunding:

La musica, le arti in genere ed oggi anche il cinema sono stati i pionieri nell’arte della raccolta fondi, secolarizzata come crowdfunding.

Sono sempre più frequenti le rock band, gli artisti emergenti e i nuovi registi che cercano aiuto sulle piattaforme di Crowdfunding per sbarcare il lunario.

In ordine di tempo, e a partire da questa mattina, è stata aperta un’altra campagna di fundraising e su una piattaforma meno nota, ma con un outlook in crescita specialmente per progetti orientati al social fundraising.

 

Cinema indipendente con il Crowdfunding

Si tratta di un documentario sulla Via Francigena (I volti della Via Francigena): un progetto cinematografico indipendente di Fabio Dipinto, filmmaker torinese. Sei settimane di cammino dal Colle del Gran San Bernardo a Roma, che l’autore ha filmato insieme agli incontri giorno dopo giorno. Un documentario che racconta i luoghi e le persone che con il cammino hanno stretto un legame unico.

“Pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi, persone che vivono la via quotidianamente e che compiono immensi sforzi per renderla sicura e mantenerla accessibile”, così racconta il breve trailer del documentario.

“Per alcuni è un viaggio spirituale o un modo per ritrovarsi, per altri una sfida con se stessi. Un viaggio che permette di allontanarsi dalla frenesia delle metropoli in cui viviamo e riscoprire il sapore delle cose semplici. Un viaggio che consente di attraversare l’Italia da nord al centro, passando per città magnifiche e antichi borghi dimenticati che hanno mantenuto l’autenticità del tempo che li ha originati”.

Maggiori dettagli sul lavoro e sulla parte restante (post-produzione, ulteriori interviste, montaggio e acquisto della colonna sonora) sono disponibili sulla pagina Facebook del progetto, che ha già un discreto seguito.

Sono in crescita le raccolte fondi dedicate alla realizzazione di documentari e film e non solo. Se vuoi contribuire anche tu alla memoria di un viaggio spirituale, sostenere un film indipendente al 100% made in Italy e ottenere una delle ricompense previste, segui questo link e dona il tuo contributo.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

 

 

 

Valore Sociale: il nuovo modello

Valore Sociale: il nuovo modello

La Social Innovation: un nuovo modo di concepire il Sociale

 

Valore Sociale: il nuovo modello

Valore Sociale: Si sente parlare sempre più spesso di Social Innovation, ma che cos’è? Oggi,  “l’innovazione sociale” è rappresentata da molteplici contenuti che possiamo sintetizzare in 3 principi base: interazione, innovazione e collaborazione.

Non esiste ancora un modello tangibile ed efficace delle vere e proprie linee guida”, la Social Innovation  ha bisogno di essere compresa non solo dagli operatori del settore ma anche dalle istituzioni e dalle imprese dato che si parla di modelli collaborativi.

La Regione Piemonte ha coordinato la realizzazione di  un documento sul tema dell’innovazione sociale. Il primo vocabolario italiano della Social Innovation, pubblicato in rete da Mixura, che ne spiega i concetti base.

L’innovazione sociale deve generare un cambiamento in grado di produrre un valore economico, e qui entra in campo la tecnologia quale efficace strumento per la Social Innovation che si sviluppa su varie piattaforme per le iniziative sociali: crowdfunding, sharing economy, shopping solidale. Nuovi modelli nati per facilitare la collaborazione sociale nel finanziare progetti o raccogliere fondi con l’aiuto della collettività.

Uno sguardo al futuro sull’innovazione sociale verso il cambiamento e la contaminazione con la collaborazione da parte delle aziende, per raggiungere risultati di natura sociale che nel soddisfare i bisogni genera il benessere della collettività.

L’innovazione sociale o Social Innovation, propone nuove modalità  di azione nel contesto sociale per il coinvolgimento della comunità attraverso modelli in continua evoluzione. Si aprono nuovi scenari offrendo la possibilità di collaborazioni tra soggetti appartenenti a mondi diversi (non profit, pubblico, privato, ecc..) che si uniscono per il raggiungimento di un interesse comune.

La creazione del valore sociale attraverso forme di collaborazione tra una rete di soggetti diversi con l’obiettivo di migliorare e soddisfare i bisogni sociali.

Per chi è interessato ad approfondire l’argomento può iscriversi gratuitamente all’evento che si terrà a Roma il 25 maggio Non profit Leadership Forum, organizzato dall’associazione europea di consulenti ad alto livello Eu Consult Italia.

Di seguito sono elencati i temi trattati nella terza edizione:

  • Scenari per l’innovazione sociale.
  • Inquadramento del settore: numeri e tipologie di attori coinvolti, la riforma del terzo settore
  • Gli attori del cambiamento, dal Non profit alle PA.
  • Le nuove modalità di collaborazione e partnership tra enti Profit e Non profit, Pubblica Amministrazione, istituti universitari (Service learning), investitori istituzionali, finanza a impatto sociale e sistema bancario
  • Esperienze di contaminazione.
  • La relazione con le imprese tradizionali e le possibili forme di collaborazione (il caso delle B­corp)
  • Uno sguardo al futuro.
  • Trend, andamento e prospettive future per il Terzo Settore

Ad oggi l’innovazione sociale nel mondo profit è solo marginale mentre sono le organizzazioni no profit ad esserne protagoniste; non per altro uno degli obiettivi dell’evento Non profit Leadership Forum è quello di stimolare la crescita delle professionalità nel Terzo Settore e della Responsabilità Sociale d’impresa in Italia.

Per maggiori informazioni.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

 

 

BeArt: una piattaforma di raccolta fondi dedicata all'arte

BeArt: raccolta fondi dedicata all’arte

BeArt: una piattaforma di raccolta fondi dedicata all’arte

 

BeArt: una piattaforma di raccolta fondi dedicata all’arte

BeArt è un portale di crowdfunding per artisti e dedicato solo ed esclusivamente a progetti di arte.

Opere, libri, performance, lavori digitali e non solo: BeArt permetterà il finanziamento di pubblicazioni, musei e premi artistici.

L’idea, nata da una start up fondata da Jessica Tanghetti, Mauro Mattei e Giorgio Bartoli, è quella di connettere “tutti coloro che producono arte e cultura direttamente con la community di riferimento, permettendo al pubblico che li segue di sostenere attivamente i loro progetti in cambio di rewards, beni o servizi unici ed esclusivi pensati come ricompense”.

La partecipazione per gli artisti è gratuita: per incominciare a raccogliere fondi e realizzare la propria proposta artistica è sufficiente compilare un modulo di presentazione del progetto, fissare un obiettivo in termini di tempo e di somma da raccogliere e decidere le ricompense da assegnare ai donatori.

Possono avviare una campagna di crowdfunding su BeArt “persone fisiche che abbiano compiuto 18 anni oppure persone giuridiche come musei, gallerie, associazioni, fondazioni enti pubblici e no profit”.

I progetti sono valutati da un gruppo tecnico di professionisti italiani e inglesi e, per ogni progetto che raggiunge il suo obiettivo, BeArt trattiene una commissione del 7% sul totale raccolto attraverso la campagna.

Le campagne possono essere del tipo All or Nothing, dove la commissione è applicata solo se la campagna si conclude con successo, oppure nella modalità Keep it All: qui la percentuale è applicata a prescindere dal loro risultato.

La prima formula è normalmente consigliata per progetti di piccola entità che necessitano di una cifra minima, senza la quale sarebbe impossibile avviare il progetto stesso.

Nella formula Keep it All invece, anche se l’obiettivo economico non è stato raggiunto, il creator dovrà impegnarsi a realizzare il progetto, o una sua parte, utilizzando le risorse raccolte e dovrà inviare le ricompense scelte dai propri supporters.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

 

 

Piattaforme di crowdfunding italiane

Piattaforme di crowdfunding italiane

 

Piattaforme di crowdfunding italiane

 

Piattaforme di crowdfunding italiane

La fotografia è più che ottimistica: le piattaforme italiane di crowdfunding (raccolta fondi) recensite nel 2015 sono 82: tra queste 69 sono attive e 13 ancora in fase di lancio.

Secondo Ivana Pais (Corriere della Sera) si tratta di “una frammentazione poco funzionale rispetto alle caratteristiche del settore ma che, rispetto agli scorsi anni quando le piattaforme nascevano per copia-incolla, oggi in parte si spiega con processi potenzialmente virtuosi di differenziazione settoriale e territoriale”.

Un’analisi un po’ impietosa e con ottimismo iniziale che scende ancora se ci si “cala” tra i dati relativi alle campagne di fundraising: le proposte ricevute sono più che raddoppiate rispetto al 2014 (sono circa 100.000), mentre quelle poi pubblicate sulle piattaforme scendono a 21 mila (comunque il 67& in più rispetto all’anno precedente).

Ma il dato sconfortante è un altro: tra le campagne pubblicate solo una su tre viene finanziata, ovvero raggiunge l’obiettivo del suo crowdfund.

È molto interessante invece l’aspetto economico: il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le piattaforme di fundraising è pari a quasi 56,8 milioni di euro, con un aumento dell’85% rispetto ai 30,6 milioni di euro rilevati a maggio 2014.

Le campagne hanno carattere creativo e/o culturale (37%), seguite dalle campagne sociali (34%), solo il 20% sono campagne sono di tipo corporate.
Secondo Pais, “la natura sociale e culturale del crowdfunding italiano è confermata anche dal fatto che le piattaforme che si rivolgono alle associazioni sono più numerose di quelle che si rivolgono alle aziende. Il crowdfunding resta all’interno dei confini nazionali: solo il 12% delle piattaforme si spinge sul mercato estero“.

Tra l’80 e il 90% delle campagne pubblicate e poi finanziate prevalgono somme piuttosto modeste: gli obiettivi di valore si attestano tra i 1000 e i 10000 euro. Le piattaforme che raccolgono più di 50000 visitatori si contano sulle dita di una mano.

Il report completo realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con il contributo di TIM WithYouWeDo è disponibile su www.crowdfundingreport.it.

Mappatura delle piattaforme italiane pubblicata da “il Sole 24 Ore”

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

 

Finanziamento delle idee: Crowdfundung

Finanziamento delle idee: Crowdfundung

Finanziamento delle idee: Crowdfundung

 

Finanziamento delle idee: Crowdfundung

Il finanziamento delle idee: innovative, imprenditoriali, culturali o solidali, grazie al crowdfunding è possibile, ma come funziona questo fenomeno? Scopriamolo insieme.

Che cos’è?

Il crowdfunding, dall’inglese crowd (folla) e funding (finanziamento), è un innovativo sistema di finanziamento dal basso, sempre più utilizzato per portare avanti idee e progetti di vario genere. In questo periodo in cui l’accesso al credito da parte delle imprese è sempre più difficile, il crowdfunding rappresenta una valida alternativa di finanziamento anche nel campo imprenditoriale. Questo particolare tipologia di raccolta fondi sfrutta le potenzialità offerte dal web, per poter pubblicizzare un determinato progetto. Cercando di intercettare un più alto numero di soggetti possibile, che siano interessati a partecipare all’iniziativa, attraverso donazioni in denaro, o contribuendo attivamente con suggerimenti e scambi di informazioni. Ma il crowdfunding non si limita al mondo delle aziende e delle start-up.

A chi si rivolge?

Il crowdfunding è utilizzato per moltissime attività diverse. Può essere impiegato per la realizzazione di progetti imprenditoriali, artistici, cinematografici, musicali, o per la realizzazione di opere di carattere civico o sociale, o ancora, legato alle realtà del no profit. I soggetti che sfruttano questa tipologia di finanziamento, quindi, possono essere singoli individui od organizzazioni, che intendono dare vita ad un progetto, sia esso di carattere culturale, imprenditoriale o solidale. Utilizzando delle specifiche piattaforme di crowdfunding, appositamente create per poter pubblicizzare un’idea e cercare persone interessate alla realizzazione della stessa. Queste piattaforme di crowdfunding, sono differenziate in base al tipo di finanziamento e in base al progetto stesso. Fra le piattaforme italiane ricordiamo: Eppela, Kapipal, Starteed, Produzioni dal Basso (PdB) e SiamoSoci, solo per citarne alcune.

Come funziona?

Una volta lanciata l’idea, da parte di un soggetto od una organizzazione, inizia il processo di ricerca di finanziatori. Tutte gli individui che riterranno il progetto degno di essere condiviso, potranno finanziarlo attraverso le piattaforme di crowdfunding, con somme di denaro anche modeste. I promotori delle campagne di crowdfunding prevedono, solitamente, delle quote, dei benefit o delle ricompense materiali o digitali, per chi ha partecipato al finanziamento. Queste campagne utilizzano il canale web, sia per la condivisione del progetto, che per la raccolta fondi necessaria alla realizzazione. In questo video abbiamo un’efficace e interessante spiegazione del fenomeno del crowdfunding. La particolarità di questa metodologia di finanziamento, sta appunto nella condivisione del progetto fra gli ideatori e i finanziatori, che si uniscono, grazie al web, per la realizzazione di un’iniziativa condivisa.

Per concludere

Come abbiamo visto il crowdfunding non è solamente una metodologia per la raccolta fondi, ma un efficace strumento che permette a singoli e imprese di realizzare progetti importanti e innovativi, che altrimenti non avrebbero visto la luce. Sempre più utilizzato grazie alla condivisione di contenuti e idee nel web, ha già portato alla realizzazione di svariati progetti culturali e sociali importanti. Per avere un quadro più dettagliato sul fenomeno, vi invitiamo a visitare il sito internet italiancrowdfunding.it.

È una realtà in espansione, e ci auguriamo possa continuare a crescere, per unire individui nella realizzazione dei loro sogni, e per portare avanti opere e iniziative che possano migliorare il mondo in cui viviamo.

 

www.phifoundation.com

 

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

 

 

Start-Up Napoletana raccoglie 50 k € su Kickstarter

Start-Up Napoletana raccoglie 50 k € su Kickstarter

Start-Up Napoletana raccoglie 50 k € su Kickstarter

 

Start-Up: Ogni tanto qualche bella e originale attività italiana riesce a trovare spazio nel difficile ed affollato mondo del crowdfunding.

Start-Up napoletana che produce camicie su misura, ha ottenuto un eclatante successo, raccogliendo più di $50.000. La campagna di crowdfunding, che si è chiusa in questi giorni, ha quasi triplicato l’obiettivo, posto inizialmente a $20.000, grazie al supporto di 151 backers. Si è trattato di una campagna di pre-ordini nella quali i “premi” erano appunto costituiti dalla possibilità di ordinare in anteprima una o più camicie su misura ad un prezzo più basso rispetto a quello di listino.

I fondi raccolti saranno utilizzati per aprire un centro di produzione in Campania e per campagne di marketing finalizzate ad esportare prodotto e tecnologia nel mondo.

Simone Olibet, napoletano, 36 anni, crea e realizza camicie da 15 anni. Inizia in piccole botteghe, collabora con i grandi maestri del settore e nel 2010 si trasferisce per lavorare a New York in una sartoria, dove intuisce che gli uomini di affari americani amano le camicie su misura, ma non hanno tempo per recarsi in sartoria a prendere le misure.

Start-Up

Con il contributo di un amico, Graziano Meloni, ha così creato la start-up Manstery un sistema (patent pending) per creare camicie su misura da remoto. L’utente che utilizza per la prima volta il servizio, riceve una Fitting Jacket, una giacca che indossata può essere adattata alle dimensioni del corpo. Poi attraverso un’App, scatta alcune foto caricando così le sue misure, con un margine di errore di mezzo centimetro. Naturalmente l’utente può anche personalizzare ogni aspetto della camicia da ordinare (colore, tessuto, iniziali…).

Il mercato di riferimento sono gli Stati Uniti e l’obiettivo è di offrire un prodotto di lusso a poco più della metà del prezzo corrente: $270 rispetto ai 500 del prezzo usuale di una camicia realizzata in sartoria.

Start-Up

Simone ha spiegato quali sono stati i driver del suo successo:  «Innanzitutto, bisogna partire da un investimento. Come abbiamo speso i soldi? Siamo andati su un sito di annunci, e abbiamo offerto un rimborso spese a ragazzi che cercavano un’esperienza di lavoro dopo il college. Sono loro che ci hanno aiutato a divulgare la campagna, contattando blogger, giornalisti, postando sui social network e invitando gli amici a fare lo stesso. Ne abbiamo presi diversi per Paesi di provenienza (in Italia, Germania, Inghilterra, Germania, fino in Asia). Giovani con entusiasmo e una base di marketing. Per contenere le spese (editing del video), modelli per indossare i capi, fotografi, abbiamo attinto al nostro network di conoscenze. È fondamentale cercare collaborazioni e farsi aiutare. Altrimenti l’investimento diventa troppo alto».

 

www.phifoundation.com

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

Phi Foundation

 

 

SMS Solidale: Tu puoi ridargli la vista!

SMS Solidale: Tu puoi ridargli la vista!

SMS Solidale: Tu puoi ridargli la vista!

Tu puoi ridargli la vista! Dona con un SMS solidale

SMS Solidale: Nel mondo, ogni minuto un bambino diventa cieco.

SMS Solidale: Ad oggi, la cecità infantile è inarrestabile: ogni minuto un bambino diventa cieco e nel 60% dei casi muore entro 1 anno dal momento in cui ha perso la vista. Eppure secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 40% dei casi, la cecità potrebbe essere evitata con interventi mirati. Basterebbe infatti una diagnosi precoce o un intervento mirato per curare e fermare le principali cause.
L’OMS stima che ad oggi circa 600 milioni di persone sono ipovedenti a causa di difetti refrattivi, facilmente correggibili con un paio di occhiali.
I difetti agli occhi, più o meno gravi, da tempo possono essere corretti infatti con l’ausilio di lenti o operazioni mediche. Comprare un paio di occhiali o operare per correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia sono azioni di routine nei Paesi sviluppati, ma può sembrare una rarità e un’operazione complessa, invece, in alcuni Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina.

In occasione della Giornata Mondiale della vista, CBM lancia “Apriamo gli occhi”, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi contro la cecità infantile.

“Apriamo gli occhi” vuole combattere la cecità evitabile, adottando semplici precauzioni, che a noi sembrano attività di routine, intervenendo in 15 Paesi tra Africa, America Latina e Asia attraverso ospedali e cliniche oculistiche mobili.

L’obiettivo è quello di raggiungere 13.000 persone attraverso:
• operazioni chirurgiche per ridare la vista a bambini e adulti
• 6.000 paia di occhiali da vista per correggere i difetti refrattivi.

I medici di CBM, con i fondi raccolti, potranno realizzare operazioni oculistiche per i bambini delle famiglie più povere, allestire cliniche oculistiche mobili e fare attività di screening per seguire i ragazzi che vivono lontano dagli ospedali.

Dona 2 euro con un SMS solidale o con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e contribuisci a sostenere i progetti di lotta alla cecità!

Per maggiori informazioni visita il sito www.phifoundation.com

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation

Sport solidale: correre per una buona causa!

Sport solidale: correre per una buona causa!

Sport solidale: correre per una buona causa!

 

Sport Solidale: Fare sport si sa fa bene, ma negli ultimi anni possiamo dire che fa due volte bene grazie a numerosi charity program collegati a manifestazioni sportive che rendono lo sport solidale. Molte manifestazioni sportive “storiche” hanno sempre associato l’organizzazione dell’evento al sostegno di progetti specifici o associazioni, realizzando di fatto non solo una manifestazione sportiva ma un vero e proprio evento benefico. Negli ultimi anni la possibilità per le associazioni di fare raccolta fondi attraverso queste manifestazioni sportive si è ampliata, grazie soprattutto alla diffusione delle piattaforme di crowdfunding e alla possibilità di coinvolgere i partecipanti, sia come singoli che come aziende, nelle attività di raccolta fondi per un progetto specifico. Questa modalità di raccolta fondi era già diffusa da tempo nei paesi anglosassoni, ma ora anche in Italia con i diversi Charity program delle singole manifestazioni si è molto diffusa. Una delle piattaforme di crowdfunding più utilizzate in Italia è Rete del dono, che ha avviato e consolidato collaborazioni con diverse manifestazioni sportive, in particolare maratone e corse podistiche nelle maggiori città italiane. Tra queste anche per il 2022 è stata confermata la collaborazione, una delle più importanti in Italia. Le associazioni che intendono partecipare con un proprio progetto possono presentare domanda entro il 30 novembre. Alle associazioni viene richiesto di garantire collaborazione e promozione dell’evento, potranno dall’altro lato beneficiare della possibilità di promuovere il proprio progetto sulla piattaforma e fare raccolta fondi tramite i partecipanti che si iscriveranno e decideranno di fare da fundraiser e promuovere la raccolta fondi per il progetto che sostengono.

Sport Solidale

La possibilità di partecipare a questi eventi è aperta anche alle aziende che volessero cogliere l’occasione e partecipare coinvolgendo dipendenti, clienti, partner e fornitori. Questa è per loro un’ottima possibilità di fare team building grazie ad allenamenti di gruppi, gare a staffetta o di altro tipo, ma anche dare visibilità all’azienda con il social corporate responsability attraverso il sostegno ad un’iniziativa specifica. Rete del dono ha una pagina dedicata alle aziende che partecipano da cui è possibile vedere il totale raccolto, il numero di fundraisers e il loro impegno, progetti e associazioni sostenute.

Sport Solidale

Come dicevamo eventi legato allo sport solidale sono sempre più diffusi, specialmente nelle manifestazioni più grandi e sono ottime occasioni di raccolta fondi. Tuttavia anche a livello locale vi sono esempi virtuosi di collaborazioni tra aziende locali e gruppi podistici che in occasione di una ricorrenza o semplicemente per animare il territorio, organizzano attività di sport solidale che diventano occasione di raccolta fondi per progetti a livello locale.

Questi eventi permettono quindi di coniugare la passione per lo sport con la voglia di sostenere una causa che ci sta a cuore. Per le associazioni la possibilità di raccogliere fondi, avere visibilità e magari ampliare il numero dei propri sostenitori.

Insomma è confermato: lo sport solidale può fare veramente molto bene!

 

PHI Fondazione Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

PARTECIPA ANCHE TU AL CAMBIAMENTO

ENTRA NELLA PRIMA SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Redazione

PHI Foundation