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Antiche Filosofie e nuove idee

Antiche Filosofie e nuove idee

Antiche Filosofie e nuove idee

NUOVE IDEE, ANTICHE FILOSOFIE

PHI Social Innovation Community è creazione di nuove idee, prodotti, servizi che soddisfano bisogni sociali e simultaneamente creano nuove collaborazioni e relazioni.

Il termine Social Innovation esprime infatti, un doppio significato: innovazione intesa come utilizzo di tecnologie attraverso nuove idee e innovazione realizzata da una comunità e non da un unico individuo o un organismo.

Antiche Filosofie Nuove Idee: Diventa così un risultato collettivo che richiede accordi, condivisione, co-adaptation e dialogo. Si ha infatti, innovazione sociale solo quando persone e organizzazioni svolgono un ruolo attivo e collaborativo nella realizzazione concreta dei processi innovativi, attraverso la creazione di reti sociali.

Antiche Filosofie e nuove idee

Soddisfare i bisogni della collettività ed affrontare le nuove sfide per lo sviluppo. Le nuove comunità dovranno avere una grande capacità di vivere i cambiamenti derivanti: dall’evoluzione scientifica e tecnologica, dal confronto culturale, sociale ed economico con le altre comunità con cui bisogna cooperare e competere, dalle incertezze e dai rischi presenti nei piani per garantire un benessere minimo o  una cittadinanza inclusiva.

Tutto questo può essere gestito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation, che implica una strategia per la formazione di smart-people, i quali devono vivere secondo i principi dello smart-living in delle smart-communities o smart-cities.

Quest’ultime da intendere come città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un’alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governance partecipata.

Antiche Filosofie e nuove idee

Tutto questo spinge a puntare prioritariamente sulla smart-education (sviluppo di piattaforme territoriali di e-learning, di public digital library, ecc.), cittadinanza attiva (strumenti di open-government, legalità, uso responsabile del territorio, ecc), capacità di vivere il cambiamento (strumenti e azioni che agevolino il cambiamento delle regole sociali e la capacità di realizzare e utilizzare le innovazioni).

In tutte queste azioni è certamente rilevante il ruolo dell’ingegneria ed in particolar modo di quella legata all’ICT (Information & Communication Technology).

Phi Foundation Social Innovation Community è tutto questo ed altro ancora…

 

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Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Il crowdfunding per una scuola SmArt

Mancano poco più di dieci giorni alla chiusura della campagna di crowdfunding più ambiziosa nella storia della piattaforma School Raising: 15000 € l’obiettivo della raccolta.

 

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

Di cosa si tratta

Il progetto si chiama “Be smArt per creare un Lab” e vuole creare un laboratorio innovativo digitale per la scuola che lo ospiterà: l’Istituto Malignani di Udine.

E’ un grande progetto ed è difficile racchiuderlo e descriverlo in poche righe.

Il progetto innoverà un’aula già esistente dell’istituto, trasformandola strutturalmente e dotandola di strumenti tecnologici che favoriscano creazione, partecipazione e nuovi metodi didattici e verrà aperto alla comunità e in orario extrascolastico.

Connessione, collaborazione e co-progettazione sono motore, conseguenza e obiettivo del laboratorio SmArt.

I soggetti coinvolti sono molti: docenti e studenti sono i protagonisti, accompagnati per la progettazione dall’associazione Animaimpresa e supportati da diverse imprese del territorio. L’interesse per lo SmArt Lab è arrivato anche da parte di una dottoranda del Politecnico di Milano.

Scuola SmArt: School Raising Crowdfunding

La campagna di crowdfunding

E’ forte lo spirito di innovazione sociale che viene comunicato non soltanto dal progetto stesso ma anche dalla scelta di lanciare una campagna di crowdfunding per finanziarne, in parte, le spese.

I docenti e gli studenti della scuola sono stati i protagonisti. Hanno seguito e studiato i dettagli della campagna, hanno scelto i rewards, hanno creato il video e organizzato numerose iniziative per coinvolgere la comunità.

Anche la rilevanza mediatica è stata notevole, portando i ragazzi in onda anche su Striscia La Notizia con Cristina Gabetti che ci ha ricordato che: “Persone motivate, aperte al dialogo e alle nuove tecnologie possono realizzare i loro sogni in tutti gli ambiti. Osate.”

 

I ragazzi del Malignani di Udine ci stanno ancora credendo e hanno sicuramente imparato tanto. La loro campagna di crowdfunding resterà attiva fino, bastano anche soltanto 5 € per contribuire al loro sogno e le ricompense per le donazioni più consistenti sono particolari.

Loro hanno osato. Sono soltanto alcuni tra i numerosi progetti lanciati su School Raising, la prima piattaforma di crowdfunding per la scuola.

Chi ha il coraggio di farsi ispirare dal loro esempio, crederci e mettercela tutta?

 

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Stupefatto, avevo 14 anni, ma la droga molti più di me

Stupefatto: avevo 14 anni

Stupefatto, avevo 14 anni, ma la droga molti più di me

Stupefatto, spettacolo teatrale per la prevenzione

Stupefatto: Rico e io siamo amici da tantissimi anni, ho letto il suo libro, ho portato i miei figli a vedere le sue prime conferenze perché non volevo che cadessero nella trappola della droga e per mia fortuna non è successo.

Da quei tempi Enrico ne ha fatta di strada tenendo conferenze frontali a migliaia e migliaia di ragazzi ai quali spiega cos’è davvero la droga.

 Spettacolo Stupefatto

Il suo libro, “Stupefatto, avevo 14 anni, ma la droga molti più di me”, viene portato in scena per tutta Italia da Fabrizio De Giovanni della Itineraria Compagnia Teatrale.

È stato visto da oltre 50.000 persone e nel 2013 è stato premiato dal Presidente della Repubblica.

Fare prevenzione è di vitale importanza per evitare che la piaga della droga si diffonda e rovini intere generazioni, come è successo per quella di Enrico degli anni Ottanta, gli anni anche di Christiana F.

 Spettacolo Stupefatto

Il libro racconta della sua esperienza, e anche lo spettacolo, sono quindi totalmente autobiografici. Entrambi stanno riscuotendo un enorme successo tanto che tra pochi mesi Enrico e Fabrizio andranno a ritirare un altro premio prestigioso.

Ma, aldilà del successo, libro e spettacolo stanno aiutando migliaia di giovani, ragazzini e adolescenti a capire meglio cosa sia la droga e quali conseguenze possa portare.

 

Stupefatto, non solo libro, non solo uno spettacolo, ma una corrente di pensiero per la prevenzione alle droghe e l’educazione dei ragazzi

 

L’associazione di Enrico, si chiama Gli Amici della Vita da anni si prodiga per fare prevenzione andando nelle scuole, dove porta conferenze, spettacoli. Chiunque può mettersi in contatto e organizzare un incontro. I nostri adolescenti sono gli uomini e le donne di domani, il futuro dell’umanità dipende da loro.

 

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PHI Smart City Program

PHI Smart City Program

Social Innovation Community: #PHI Smart City Program

 

PHI Smart City Program è un progetto studiato e pianificato da PHI Foundation con l’obiettivo di connettere idee e persone all’interno di una Community estesa che abbia come scopo quello di innovare e valorizzare l’ecosistema culturale e sociale, attraverso la promozione di nuove pratiche relazionali e la creazione di nuove reti di contatti interpersonali.

PHI Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo Organizzazioni Non Profit locali nello sviluppo del progetto nelle singole aree d’influenza.

Il progetto PHI Smart City Program vuole mettere in rete e in connessione tra loro i cittadini di un circoscritto ambito territoriale e stimolare l’ecosistema culturale locale per promuovere Innovazione Sociale nell’ambito delle attività del terzo settore.

L’obiettivo è di qualificare le competenze e incrementare la consapevolezza dei cittadini già attivi sui temi di innovazione sociale, sviluppo locale e partecipazione, individuando le criticità e le potenzialità più caratteristiche del territorio; elaborando innovativi modelli di crescita economica locale adottando nuovi strumenti, progettando iniziative sociali e culturali che riguardino la comunità locale di riferimento.

Alle organizzazioni che aderiranno al programma “Local PHI City Program” sarà offerto supporto e consulenza in termini di visibilità e di opportunità nella creazione della propria Local Community.

Inoltre sarà data la possibilità di costituire una “PHI Local” o aderire al network di “PHI City Program” anche mediante un organizzazione Non Profit preesistente.

Tra gli obiettivi delle PHI Local vi è il supporto all’evoluzione e crescita del terzo settore nell’area locale, frutto di aggregazioni di più associazioni locali alle quali PHI Foundation fornirà tutto il suo contributo in termini di sviluppo relazionale sia con gli enti locali che con tutta la filiera di attori che si occupano di tematiche sociali in quel territorio.

Alcune delle attività e dei servizi che PHI Foundation si impegna a mettere a disposizione delle PHI Local, oltre alla formazione gratuita, sono: Massima Visibilità con lo sviluppo online di una Social Community e realizzazione di Eventi Locali, flusso e ottimizzazione delle risorse finanziarie tramite strumenti di marketing innovativo.

PHI Smart City Program

Un nuovo modo di concepire l’impegno sociale, accrescere l’economia locale, creare nuovi posti di lavoro, tutelare il bene comune.

Entra anche tu a far parte della “Community PHI Smart City Programm” di PHI Foundation Social Innovation Community.

 

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Rifugiati: Refugees Welcome Italia

Rifugiati: Refugees Welcome Italia

Refugees Welcome Italia: nuovo modo accogliere rifugiati vecchio come il mondo

L’associazione “Refugees Welcome Italia”, nata a dicembre 2015, è parte di un network internazionale che promuove la diffusione dell’accoglienza domestica di rifugiati e richiedenti asilo.

 

Rifugiati: Refugees Welcome Italia

La chiamano emergenza migranti e nell’immaginario collettivo è rappresentata da flussi incessanti di rifugiati disperati, in fuga da guerre e fame, che sbarcano nel nostro paese in cerca di un posto sicuro.

La cronaca quotidiana non ci racconta che, una volta terminato il percorso che dalla richiesta di asilo termina nel riconoscimento dello status di rifugiato, coloro che sono stati ritenuti idonei si trovano in una condizione di vulnerabilità dovuta all’uscita degli stessi dai sistemi di protezione offerti dal nostro sistema di accoglienza.

Dal momento in cui si ottengono i documenti decorrono più o meno 6 mesi, durante i quali il rifugiato deve trovarsi una fonte di reddito e terminare i corsi di lingua e l’eventuale tirocinio formativo, offerti dalle associazioni che lo hanno avuto in carico.

In questa fase, la cosiddetta terza accoglienza, spesso i rifugiati non hanno un alloggio sicuro né un lavoro, se non in nero. Ecco perché è necessario evitare che queste persone finiscano nel baratro della vita di strada, con i documenti in regola ma senza prospettive future.

Rifugiati

L’associazione Refugees Welcome Italia, nata a dicembre del 2015, si occupa principalmente di loro. Parte di un network internazionale di 11 organizzazioni gemelle, si sta affermando anche nel nostro paese con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’accoglienza domestica, ritagliata sulle esigenze dei singoli protagonisti.

Come funziona?

Mettiamo che io abbia una camera in più: posso iscrivermi al sito web, rispondere a qualche breve domanda e lasciare una mail di contatto. Nel più breve tempo possibile, sarò ricontattata dallo staff di Refugees Welcome, che valuterà se le mie esigenze incontrano quelle dei rifugiati iscritti alla stessa piattaforma.

In sostanza, l’associazione si occupa del matching tra ospite e ospitante, garantendo ad entrambi l’assistenza necessaria in tutte le fasi che dal primo incontro terminano nella convivenza. É previsto un periodo minimo di 3 mesi, per favorire l’avvio di un processo di conoscenza reciproca, solleva il rifugiato dalle incombenze quotidiane e permette di concentrarsi sulla ricerca di un lavoro e un alloggio da cui ripartire. Qualora gli ospitanti lo ritenessero necessario, Refugees Welcome li assiste nella messa online di micro-campagne di crowdfunding, supportandoli nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta prefissati.

In generale, c’è un aspetto che più degli altri mi ha stupito nell’approccio di Refugees Welcome e che ho subito apprezzato: non contano tanto i numeri, quanto piuttosto la qualità degli abbinamenti! Dal primo contatto alla convivenza può passare anche più di un mese. Oltre alle necessità pratiche, occorre valutare bene il background personale e le motivazioni di entrambi i soggetti.

Refugees Welcome Italia ha avviato una campagna di comunicazione che permette di far conoscere questo tipo di ospitalità al grande pubblico. Grande risonanza in termini di nuovi iscritti è stata registrata in seguito al servizio de Le Iene andato in onda su Italia 1, a metà aprile scorso.

I rifugiati, invece, vengono raggiunti con modalità diverse. Si tende infatti a lavorare in stretta collaborazione con gli assistenti sociali delle associazioni che si occupano di prima e seconda accoglienza (come l’accoglienza integrata SPRAR). In tal modo, gli abbinamenti vengono triangolati tra aspiranti ospiti, ospitanti e associazioni avendo cura di perseguire il benessere di tutti gli attori in gioco.

A livello territoriale l’associazione è strutturata in gruppi locali, a Milano, Roma, Torino, Bologna. I volontari interessati a costituire gruppi locali in altre città sono in continua crescita.

Eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi vengono spesso organizzati al fine di diffondere una cultura dell’accoglienza più partecipativa e diretta.

Una bella occasione per aiutare chi si trova in difficoltà, aprendo semplicemente la porta di casa. In fondo, nulla di nuovo rispetto a quanto fatto dai nostri nonni durante gli anni cupi della guerra!

 

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Redazione

PHI Foundation

TOSCANA: SCUOLA GRATUITA PER GLI ARTIGIANI

TOSCANA: SCUOLA GRATUITA ARTIGIANI

In toscana nasce la scuola gratuita per gli artigiani affinchè le antiche arti e mestieri non vengano dimenticate, ma anche nel rispetto dei nuovi concetti rappresentati dalla Social Innovation

 

TOSCANA: SCUOLA GRATUITA PER GLI ARTIGIANI

Da tempo il gruppo francese Lvmh, il più grande al mondo nel settore del lusso, sollecitava la Regione Toscana a seguire le orme della Regione Piemonte, con la quale ha stretto accordi per il finanziamento di corsi di formazione (nei mestieri orafi) attraverso fondi europei.

La sollecitazione era tanto più forte, in quanto in Toscana Lvmh possiede la sua più ampia base produttiva italiana, concentrata nella pelletteria, con fabbriche di borse Fendi, Bulgari, Céline, Dior, Louis Vuitton e produzioni Loro Piana ed Emilio Pucci, tutti marchi storici del made in Italy in portafoglio a Lvmh.

In Toscana ora il traguardo viene centrato, non solo nella Social Innovation ma anche con l’avvio del corso per addetto ai prototipi di pelletteria, realizzato da Lvmh in collaborazione con la scuola fiorentina Polimoda (Toscana) e finanziato dalla Regione con fondi europei (attraverso il Por-Fse). Il corso è gratuito ed è stato inaugurato ieri dai vertici del gruppo francese, tra i quali il direttore generale Toni Belloni, e segna il debutto in Italia dell’Istituto dei Mestieri d’eccellenza (Ime) Lvmh, che ha sede in Palazzo Pucci a Firenze.

L’Istituto è operativo da tre anni in Francia e Svizzera, dove ha formato 300 giovani. In Italia l’Ime svilupperà un programma di formazione modellato sulle esigenze delle aziende tricolori del gruppo Lvmh, che – oltre al corso sulla pelletteria a Firenze (per 12 giovani) e a quello sulle lavorazioni orafe al banco a Valenza (per 13 giovani), fatto in collaborazione con For.al – contemplerà presto percorsi formativi in Veneto nel campo della vendita e delle calzature. L’obiettivo dichiarato da Ime è formare gli artigiani del futuro per tramandare il savoir faire nell’universo del lusso, allargando al contempo le opportunità occupazionali dei giovani.

La particolarità della Social Innovation dei corsi in Toscana è l’alternanza tra lezioni teoriche e pratiche unita all’insegnamento delle lingue (inglese e francese) e agli incontri definiti Master class con i professionisti delle maison del gruppo. Alla fine del percorso i giovani avranno la qualifica professionale riconosciuta dalla Regione Toscana e il certificato d’eccellenza dell’Ime Lvmh.

Con la nascita di Ime Italia, Lvmh istituzionalizza dunque la social Innovation e la formazione fatta “in casa”, costruita su misura delle proprie esigenze, dopo l’uscita dalla compagine societaria dell’Alta scuola di pelletteria di Scandicci.

La strada, imboccata anche da altri grandi marchi come Kering (che controlla Gucci) e Prada (che in Toscana stanno dando vita a proprie Academy), si lega alla politica di internalizzazione delle produzioni, avviata ormai da tempo dai brand per controllare qualità e tempi della filiera, e al boom della pelletteria, che solo in Toscana nei prossimi due anni stima una necessità di manodopera di duemila addetti.

 

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Storytelling

Storytelling: il modo migliore per comunicare

Storytelling: da sempre il modo migliore per comunicare

Storytelling per raccontare trasmettendo immagini e pensieri

Storytelling arriva direttamente al cuore

 

Storytelling: Lo Storytelling è da sempre il modo più veloce, immediato ed efficace di tramandare un messaggio da persona a persona. La sua natura semplice, discorsiva e personalizzata lo rende lo strumento ideale per arrivare dritti al cuore di chi lo ascolta.

Ecco perché, ancora oggi, nonostante l’evoluzione dei sistemi di comunicazione, la tecnica dello Storytelling, continua ad essere la più efficace.

Soprattutto quando si raccontano storie, aneddoti o esperienze dirette, reali e concrete che riguardano il mondo sociale, delle ONP e del volontariato, la capacità del racconto di penetrare nell’animo di chi ascolta è altissima.
Se anche tu hai delle storie, dei racconti o delle esperienze che riguardano la tua ONP da voler raccontare e condividere con gli altri, questo è il posto giusto per farlo!

Il tuo racconto sarà letto da migliaia di persone e potrà essere d’aiuto a molti e di insegnamento a tanti.

Cerca dentro di te le parole giuste da usare, elabora il tuo personale racconto e consegnalo alla Community! Ci sarà senz’altro qualcuno che te ne sarà grato.

A volte per fare del bene non occorre fare viaggi lunghissimi o disporre di patrimoni ingenti, è sufficiente mettere a disposizione di chi ha bisogno la propria esperienza e un po’ del proprio tempo.

PHI FOUNDATION
AIUTERÀ LE TUE STORIE A CAMMINARE CON LE LORO GAMBE PER ANDARE LÀ DOVE VORRESTI ARRIVARE

Sarà molto di aiuto e gradito il tuo mi piace!

Se vuoi inviare a PHI Foundation Social Innovation Community una tua storytelling clicca qui

 

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Sebastiano De Falco

Phi Foundation

BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI

BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI 

 

BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI MA LA SCUOLA ITALIANA SCEGLIE IL DONO

 

BULLI, BULLISMO E SOPRUSI

Arriva l’edizione 2018 del contest #DonareMiDona: video, parole e immagini per raccontare le storie di dono

 

Donarsi all’altro, per costruire una scuola e una società più giusta e umana. Parte da queste premesse la nuova edizione del contest #DonareMiDona lanciata di PHI Foundation insieme al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) per il 2018, rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

 

Una collaborazione, quella fra PHI Foundation, IID e Miur, che ha portato dal 2015 ad attivare più di 200 scuole in tutta Italia per il contest sul Giorno del Dono che si celebra ogni anno il 4 ottobre. Lo scorso 2 ottobre le classi vincitrici del 2017 sono state accompagnate all’udienza privata in Vaticano con Papa Francesco.

“La passione che la scuola italiana sta coltivando per il dono è un grande segno di speranza, rappresenta anche un potente anticorpo contro bullismo, soprusi e fatti negativi di ogni genere di cui è piena la cronaca di questi ultimi giorni. – commenta il presidente di PHI Foundation Sebastiano de Falco – La partecipazione dei ragazzi al Giorno del Dono sta crescendo anno dopo anno grazie alla felice sinergia fra PHI Foundation, IID e Miur che sta coinvolgendo sempre più il mondo della scuola. Agli insegnanti e studenti auguriamo buon lavoro, con la certezza che nel 2018 il contest crescerà e saprà moltiplicare produzioni di qualità che rappresenteranno una grande risorsa per far crescere nella società la voglia di dono”.

Una prima novità della nuova edizione è il coinvolgimento delle scuole primarie. Mentre i ragazzi delle scuole secondarie sono chiamati a tradurre la propria idea di dono nella realizzazione di un breve video, i più piccoli si dedicheranno a testi e creazioni artistiche per raccontare il dono con parole e immagini. Per entrambe le categorie, la scadenza per l’invio dei progetti è fissata al prossimo 10 giugno.

Con il contest #DonareMiDona, PHI Foundation, IID e MIUR si propongono dunque di diffondere la cultura del dono, promuovendo, al contempo, nuove espressioni artistiche in ambito scolastico e valorizzando i giovani talenti delle classi di tutta Italia.

 

Ciascuno dei due concorsi – l’uno per le scuole primarie e l’altro per le secondarie – vedrà l’elezione di più vincitori. Tra questi i premi decretati dalla Giuria popolare andranno alle opere che avranno ottenuto più voti sul portale giornodeldono.org, mentre i premi della Giuria tecnica, la cui composizione sarà resa nota sul sito IID, assegnerà i riconoscimenti a proprio insindacabile giudizio, secondo criteri di originalità, creatività e pertinenza al tema. Le scuole vincitrici avranno un premio in denaro da spendere in libri e materiali scolastici.

In alternativa alla partecipazione ai contest è prevista la possibilità della semplice adesione morale al Giorno del Dono 2018: l’istituto scolastico diviene testimonial dell’iniziativa, sostiene gli ideali che la animano e si impegna a realizzare approfondimenti interdisciplinari sul tema del dono durante l’anno scolastico. Inoltre i ragazzi avranno a disposizione per tutto l’anno i canali social per renderà pubbliche le storie più significative attraverso i propri canali di comunicazione, durante tutto il 2018.

Per illustrare la proposta formativa e l’edizione 2018 di #DonareMiDona Scuole, PHI Foundation, IID e Miur organizzeranno a Roma nella Sala della Comunicazione del Ministero un seminario di lavoro rivolto a dirigenti scolastici, insegnanti e associazioni. Le classi vincitrici parteciperanno agli eventi nazionali del 4 ottobre per il Giorno del Dono 2018.

 

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Alessandro Roma

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LUCCA: DONARSI PER RITROVARSI A LUCCA

LUCCA: DONARSI PER RITROVARSI

 

Lucca: Donarsi per ritrovarsi.

Giovani e studenti inaugurano la campagna DonoDay2018

 

È partito da Lucca, dal Festival Italiano del Volontariato, il 3° Giro dell’Italia che dona. L’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha voluto aprire, 11 maggio, la piattaforma della campagna#DonoDay2018 con un incontro – dal titolo “Donarsi per ritrovarsi” – simbolico e pieno di valore: quello fra gli studenti di due classi del Polo Scientifico Tecnico Professionale Fermi di Lucca e Vincenzo e Marco, due giovani del Rione Sanità di Napoli, ragazzi cresciuti in un contesto difficile e inseriti grazie all’opera della Fondazione di Comunità San Gennaro e della Cooperativa La Paranza in progetti di inclusione sociale e lavorativa.

I giovani lucchesi e i loro coetanei napoletani, accompagnati dal presidente della Fondazione di Comunità San Gennaro di Napoli Pasquale Calemme, si sono confrontati a cuore aperto, raccontandosi le proprie storie: storie di impegno sul territorio, volontariato ricevuto e donato anche ai ragazzi più piccoli di loro, per aiutarli a superare le proprie difficoltà. Storie in cui donarsi agli altri ha significato anche crescere e mettersi al riparo da strade pericolose. Storie di impegno che permettono a questi giovani di guardare al futuro con meno scoraggiamento e più fiducia.

Al Festival Italiano del Volontariato di Lucca, l’incontro “Donarsi per ritrovarsi” ha lanciato quindi la nuova edizione della campagna organizzata dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) nell’ambito delle celebrazioni #DonoDay2018 del 4 ottobre.

Anche quest’anno il Giro è aperto alla partecipazione di tutti, come ha ricordato Sebastiano de Falco, Presidente della PHI Foundation. Comuni, organizzazioni non profit, imprese e privati cittadini possono organizzare una o più iniziative nelle “due settimane del dono”, dal 21 settembre al 7 ottobre prossimi, e iscriverle entro il 9 settembre ai contest #DonareMiDona sul sito giornodeldono.org. Il voto popolare decreterà gli eventi preferiti e i vincitori saranno premiati a Roma nel corso dell’evento nazionale del Giorno del Dono.

A fare da apripista al progetto è #DonareMiDona Scuole, il contest per gli istituti scolastici realizzato dall’IID insieme al MIUR e PHI Foundation. Attivo dall’inizio dell’anno, il concorso ha già visto l’adesione di oltre 60 scuole, i cui studenti racconteranno la propria idea di dono con un video – per le secondarie – o con un testo o lavoro artistico – per le primarie. In questo caso le iscrizioni proseguono fino al 10 giugno e la Giuria Popolare si esprimerà col voto on line durante l’estate.

Non si esauriscono qui le possibilità di prendere parte a #DonoDay2018: per tutte le categorie si può optare – con le rispettive scadenze temporali – per l’adesione morale, dichiarando così di sottoscrivere i valori del Giorno del Dono e divenendo testimonial dell’iniziativa. Tutte le modalità di partecipazione sono gratuite.

Anche quest’anno l’IID celebra il Giorno del Dono, riconosciuto dalla Legge 110/2015, valorizzando l’Italia del bene, capace di diffondere la cultura del dono” – commenta il presidente della PHI Foundation Sebastiano de Falco. “Scuole, Comuni, associazioni, imprese e cittadini coloreranno mappa dell’Italia che dona, restituendo il volto del Paese migliore, capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del dono“.

 

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Alessandro Roma

PHI Foundation

 

AI: VERSO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ……

AI: Perchè la sostenibilità dell’inteligenza artificiale è destinata a diventare sinonimo della Social Innovation?

L’Intelligenza Artificiale (AI) è pronta a scatenare la prossima rivoluzione industriale. 

 

AI: Il sentiero verso la Social Innovation

Mentre i benefici dell’IA sul posto di lavoro sono evidenti, l’impatto sull’occupazione a breve termine è previsto, quasi universalmente, per essere disastroso. Ma questa immagine è troppo semplicistica e ha bisogno di un nuovo aspetto. Ecco perché l’evoluzione dell’occupazione e del posto di lavoro nel prossimo mezzo secolo potrebbe essere molto più gentile e molto più interessante di quanto si pensi.

C’è una narrativa universale e ben nota che circonda l’intelligenza artificiale sul posto di lavoro. 

Ecco la versione breve.

Man mano che l’IA diventa sempre più sofisticata, le aziende lo useranno per sostituire gli umani in sempre più posti di lavoro. I veicoli autonomi renderanno i conducenti umani non solo non necessari, ma l’opzione pericolosa. I chatbots sono sulla buona strada per diventare consulenti dei clienti molto più efficienti, almeno per semplici query, di quanto potrebbero mai essere le persone. Un’IA può già individuare il cancro nelle scansioni CT meglio di un radiologo umano.

Idealmente, le persone sfollate dall’IA si riqualificheranno e troveranno un impiego alternativo. 

Ma, così va la storia, il numero complessivo di posti di lavoro diminuirà. 

Gli sfortunati che lottano per trovare lavoro saranno legioni.

 

“Se lo scopo dell’intelligenza artificiale è quello di raggiungere un’utopia in cui non abbiamo bisogno di posti di lavoro a tempo pieno, sembrerebbe che si stia sviluppando a un ritmo più veloce di quanto la società possa ristrutturarsi per gestire”

AI: Il problema della produttività

Ma questa storia ha un buco nella trama. Se l’intelligenza artificiale è destinata a causare una crescita economica senza precedenti, il tasso di crescita economica degli Stati Uniti, ad esempio, dovrebbe aumentare dal 2,6% al 4,6% nel 2035, guidato da un aumento della produttività fino al 40%, che sta per consumare tutto quel prodotto in più se molte persone non possono più permettersi di farlo?

Fortunatamente, questo potrebbe essere un problema che costringe la sua soluzione. 

Le aziende semplicemente non vanno bene quando l’offerta supera la domanda, e quindi, per loro e per i dipendenti che sostituiscono, i tempi necessari per adattarsi al nuovo paradigma possono essere intollerabili a meno che le organizzazioni non introducano misure proattive per l’implementazione di IA sostenibili. Queste misure saranno necessarie non solo per impedire che i dipendenti sfollati diventino indigenti, ma anche per garantire che le aziende abbiano sempre abbastanza clienti in grado di acquistare i loro prodotti e servizi mentre l’IA aumenta la produttività.

 

AI: Responsabilità Sociale d’Impresa e Social Innovation i veri investimenti intelligenti

L’obiettivo di sostenibilità dell’IA evidenzierà una serie di opportunità d’investimento d’impatto, nonché le imprese da evitare.

I più attraenti saranno le aziende che hanno un programma di sostenibilità AI chiaramente definito come parte del loro più ampio programma di responsabilità sociale d’impresa (Social Innovation).

Queste sono le organizzazioni che avranno riconosciuto sia i potenziali benefici socioeconomici che i pericoli della proliferazione di intelligenza artificiale, e si sono impegnati a promuovere il primo ea mitigare quest’ultimo. Tali programmi fisseranno misure per l’introduzione responsabile dell’IA, che potrebbe includere l’assegnazione di priorità alle applicazioni che offrono chiari vantaggi per il cliente rispetto a quelle che offrono semplicemente risparmi sui costi; limitare la velocità con cui l’IA può essere introdotta per consentire ai dipendenti, alle imprese e alla società di adeguarsi; e la gestione di programmi di riconversione e riqualificazione per i lavoratori sfollati.

Poi ci sono quelle aziende che probabilmente continueranno ad assumere persone anche se l’IA diventa onnipresente. Affinché l’IA si assuma il peso dell’amministrazione, la forza lavoro può essere mobilitata per concentrarsi su lavori che sosterranno il nostro invecchiamento popolando emotivamente. La medicina e l’assistenza sociale si concentreranno maggiormente sui bisogni fisici ed emotivi del paziente. I servizi finanziari saranno incentrati sulle relazioni umane. E l’opportunità di creare un salto di qualità nella qualità e nell’enfasi dell’istruzione non può essere sottovalutata.

AI: Creare una nuova società orientata alla Social Innovation

Quando si tratta di una nuova enfasi per l’educazione, un perno verso la creatività sarà un elemento centrale del puzzle.

Non solo l’apprendimento della creatività può migliorare cose come QI, rendimento scolastico e abilità verbali; può cambiare radicalmente il modo in cui vediamo il mondo. E, quando si tratta di lubrificare il cambiamento della società verso il nuovo paradigma dell’IA, un focus sulla creatività preparerà la prossima generazione per un panorama di lavoro completamente nuovo.

Mentre l’intelligenza artificiale può già creare opere d’arte, inclusi dipinti e musica, che sono indistinguibili dalle opere d’arte create dagli umani, ci sono dei limiti. Il primo è che mentre gli algoritmi alla base dell’IA diventano sempre più complessi, in definitiva sono solo degli algoritmi. Ciò significa che qualsiasi lavoro creativo prodotto da un’IA è semplicemente un remix della creatività degli umani; un complesso abbastanza da sembrare un’opera originale; ma tuttavia, completamente derivato.

Un’IA puramente algoritmica non può replicare i balzi creativi euristici delle persone necessarie per le riforme all’ingrosso della struttura concettuale coinvolte in opere veramente originali e la nascita di nuovi generi di arte, musica o cucina.

In breve, non abbiamo ancora assolutamente idea di come costruire un’intelligenza artificiale che possa fare cose che non sappiamo ancora come fare, un punto che è rilevante per la creatività in ogni campo, non solo per le opere d’arte.

Poi c’è la limitazione della coscienza. Lasciando da parte la questione delle macchine coscienti (che si trovano nel mezzo del loro stesso campo minato etico), l’arte è più che l’artefatto.
Quando consumi un lavoro creativo, visivo, udibile o commestibile, entri in una comunione con il creatore un trasferimento di informazioni ed emozioni dalla loro coscienza alla tua tramite l’opera d’arte, una qualità che è completamente intangibile e non può essere replicata da un’IA. Saresti in grado di creare la stessa connessione con il tuo romanzo preferito se un giorno venissi a sapere che è stato calcolato da algoritmi inconsci?

Infine, c’è la questione del valore. Con l’arte generata dal computer, l’offerta sarà funzionalmente infinita rispetto alla domanda. Non così con l’arte generata dall’uomo. È sicuramente ovvio anche agli uomini d’affari più laici che (certamente non cosa) creeranno sempre l’arte più preziosa.

L’IA creativa, quindi, ha una barra molto più ampia da raggiungere rispetto alla mera estetica prima che possa soppiantare la creatività umana.

Infatti, date le domande di domanda e offerta e la magia della comunione consapevole, potrebbe essere un ostacolo che non potrà mai superare. È probabile che le industrie creative diventino sempre più importanti nei prossimi decenni, sia in termini di continuare a fornire agli esseri umani occupazione e, cosa forse più importante, significato.

AI: Social Innovation e Responsabilità Sociale d’Impresa

È possibile che il nostro viaggio verso un mondo in cui le nostre preoccupazioni materiali siano minimizzate, e il tempo a nostra disposizione per occupazioni significative sia massimizzato. In effetti, come nel caso dei cambiamenti climatici, le apparenti prospettive a breve termine della rapida proliferazione dell’IA smentiscono la potenziale gravità dei costi a lungo termine per le imprese e per i dipendenti. Sarà, quindi, sicuramente evidente a tutti, tranne alle organizzazioni più miopi, che è nell’interesse di tutti facilitare un cambiamento regolare e sostenibile orientato verso la Social Innovation in considerazione della Responsabilità Sociale d’Impresa.

Pertanto, è necessario adottare un approccio basato sul buon senso, proattivo e basato sul valore, per ridefinire la forma dell’occupazione umana. Come per l’agenda ambientale, ciò significa vedere la sostenibilità dell’IA e trovare il valore reale e continuo nel lavoro umano, non solo come le cose giuste da fare, ma anche come un’evoluzione verso l’innovazione e quindi Social Innovation.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

20 MILIONI DI MUSULMANI CONTRO L’ISIS

20 MILIONI DI MUSULMANI SCENDONO IN PIAZZA PER CONTESTARE CONTRO L’ISIS

 

SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Il tradizionale pellegrinaggio sciita a Karbala, nel sud dell’Iraq, è diventato una manifestazione di protesta contro l’Isis, che il giorno prima aveva seminato una strage in una cittadina nei pressi di Karbala.

 

La marcia è diventata forse la più grande della storia: si calcola che abbiano partecipato dai 17 ai 20 milioni di musulmani (secondo il quotidiano britannico The Independent).

 

Ora, 20 milioni di musulmani tutti insieme contro l’Isis è una notizia?

 

Eppure, sui giornali Europei non l’abbiamo vista, perché contraddice l’assunto ideologico “musulmani uguale terroristi”.

L’articolo e il video dal britannico The Independent.

 

http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/20-million-muslims-march-against-isis-arbaeen-pilgrimage-iraq-karbala-a7436561.html

 

PHI Foundation Social Innovation Community

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation

Social Innovation Community: PHI Academy

PHI Academy è una Innovation Lab nata in seno alla PHI Foundation con l’obiettivo di dare un supporto concreto ai web communicators emergenti, tramite un servizio di training e formazione con percorsi didattici innovativi, rivolti a tutti coloro che hanno fatto della comunicazione una loro professione e stile di vita.

La PHI Academy prevede un percorso di affiancamento a distanza e di esperienza pratica in ambito Content Editor. Infatti, ai partecipanti a questo corso (Completamente Gratuito) sarà data l’opportunità di collaborare con PHI Foundation nel ruolo di Web Editor, scrivendo articoli SEO Oriented che saranno pubblicati nel Blog e nelle pagine dei Social Network della PHI Foundation.

Gli iscritti riceveranno tutte le informazioni e l’occorrente didattico necessario e, saranno seguiti e formati da Content Editors professionisti. Al termine del percorso formativo riceveranno (unitamente ai dati statistici rilevati durante il percorso formativo) il meritato “Attestato di Content Editor,” valido ai fini di una certificazione professionale.

I risultati della formazione saranno pubblicati nella sezione specifica a disposizione di tutti gli Head Hunting (area profit e non profit) oltre ad essere comunicati alle organizzazioni e aziende che cooperano con PHI Foundation, al fine di un eventuale posto di lavoro.

Annualmente si terrà un Evento di premiazione dove i migliori Web Editor riceveranno un speciale riconoscimento, la pergamena del “Knight of Community”.

In un ambito professionale in cui l’esperienza e la professionalità sono fondamentali, PHI Foundation ti offre l’opportunità di dimostrarlo e certificarlo.

Se vuoi specializzarti e accreditarti professionalmente entra nel programma PHI Academy e conquista l’attestato finale, sarà la tua certificazione professionale.

Divieni anche tu un “Knight of Community”.

Iscriviti al corso Completamente Gratuito di PHI Foundation Social Innovation Community  (Clicca qui).

Sebastiano De Falco

Phi Foundation

PHI Social Innovation Community: Social Fundraising e Crowdfunding

Tutti sappiamo cos’è il Fundraising, ovvero il sistema di raccolta fondi messo in piedi per realizzare determinati progetti (profit o no profit).

Ma cos’è il Crowdfunding, o anche detto “Social Fundraising“? E in che cosa si differenzia da una normale attività di Fundraising?

Il Crowdfunding è l’attività di raccolta fondi (o Fundraising) che utilizza come canale unico o principale per la raccolta, il web e i Social Network.

Quali vantaggi offre rispetto alle tradizionali raccolte fondi?

Rispetto ad una tradizionale raccolta fondi, il Social Fundraising ha notevoli benefici che spesso non sono presi in considerazione.

  • Grazie alle piattaforme di Social Fundraising potete entrare in contatto con migliaia di potenziali Donatori ai quali potrete far conoscere la vostra iniziativa.
  • Durante la campagna di raccolta fondi (Fundraising) potrete promuovere il vostro progetto utilizzando i Social Media, iniziando fin da subito a far conoscere la vostra Organizzazione Non Profit e l’iniziativa supportata.
  • Attraverso l’interazione con i vostri Donatori, potrete avere moltissimi feedback sulla vostra iniziativa – progetto e migliorarlo per renderlo ancora più interessante.

Per le Organizzazioni Non Profit che vogliono raccogliere fondi in maniera tradizionale, servono molti contatti, incontri, telefonate e molto altro. In poche parole: tempo e denaro. Una campagna di Crowdfunding invece è molto più semplice: Si presenta l’idea – progetto “Non Profit Orient” nelle piattaforme web, in maniera semplice e accessibile e, una volta presentata, si dovrà semplicemente promuovere l’iniziativa “Non Profit Orient” nelle Social Community.

Quella delle campagne di Crowdfunding è una risorsa preziosa anche per le Organizzazioni Non Profit già avviate e con una discreta storia alle spalle, infatti, avendo già creato una Community con un buon numero di volontari, sostenitori e di fan, avranno la possibilità di sfruttare questa base di contatti, risparmiando anche, in termini di advertising rispetto alle nuove No Profit.

Quando si cercano dei Donatori per un progetto, si punta ad ottenere ingenti somme di denaro, tagliando automaticamente fuori micro o piccoli Donatori.

Con il Social Fundraising si ha accesso a migliaia di piccoli Donatori, che anche contribuendo con pochi soldini, possono aiutare e portare a compimento un progetto Non Profit Orient.

Il grande beneficio del Social Fundraising, (forse sottovalutato), è che permette di aumentare la propria visibilità prima, dopo e durante la raccolta fondi, facendo quindi conoscere la propria iniziativa ad una Social Community costantemente in espansione.

Sei una organizzazione non profit e desideri supporto o vuoi avviare una campagna di raccolta fondi, chiedi a PHI FOUNDATION (Social Innovation Community).

PHI Foundation

#INNOVAZIONESOCIALE: GOOGLE AD GRANTS

Forse in precedenza vi avevamo già annunciato che grazie all’interessamento del nostro Presidente Sebastiano de Falco ai programmi di sostegno del terzo settore orientati al non profit nella galassia di beni e servizi Google, la PHI Foundation è stata in grado di sviluppare l’attività di supporto alle ONP, incrementando la propria visibilità online, acquisendo sempre più notorietà nel vasto mondo non profit.

 

Per gentile concessione del mecenate Google, PHI Foundation ha il privilegio di comunicare a tutti voi che è beneficiaria del premio Google Ad Grants.

 

Il programma Google Ad Grants sostiene le organizzazioni non profit registrate che condividano la filosofia dei servizi rivolti alla comunità propria di Google per aiutare il mondo in settori quali scienza e tecnologia, istruzione, salute pubblica globale, ambiente, patrocinio dei giovani e arti.

 

Google Ad Grants è un programma pubblicitario che consente alle organizzazioni non profit di fare pubblicità online gratuitamente tramite Google AdWords.

 

Questo programma pubblicitario consente alle organizzazioni non profit di diffondere speditamente la loro mission, accrescere visibilità del proprio operato, ampliando esponenzialmente la rete di influenza e contatti.

 

PHI Foundation Social Innovation Community

È il nuovo modo di concepire l’engagement sociale al servizio della collettività

 

La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali della comunità mediante la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Alessandro Roma

PHI Foundation

Web Editor

Corsi gratuiti per imparare a scrivere sul web

Saper scrivere sul web è sempre più un’esigenza.

Grazie al lavoro di volontari ed all’appoggio di sponsor,
PHI Foundation ha creato PHI Academy.

L’Academy di PHI Foundation è un “Innovation Lab” dedicato alla formazione di Content Editor SEO Oriented. Una formazione di prezioso valore per chiunque volesse fare della comunicazione nei canali digital, un vero e proprio stile di vita. Questa formazione è, inoltre, un complemento in grado di allargare la visione di professionisti, imprenditori e giornalisti per rendere più visibile la loro presenza in rete.

Concretamente, Phi Academy offre corsi a distanza totalmente gratuiti, didattici e di carattere innovativo. Durante il percorso, gli allievi verranno guidati da un tutor che spiegherà loro i principi base della scrittura sul web e le tecniche principali per scrivere in ottica SEO.

PHI Academy offre ai partecipanti l’opportunità di mettere in pratica direttamente i consigli e gli insegnamenti ricevuti attraverso un percorso didattico operativo ed esperienziale, realizzando articoli e contenuti editoriali che saranno pubblicati sul sito e condivisi sui canali Social della Fondazione.

Al termine del percorso della durata di 30 articoli, sarà rilasciato un certificato di idoneità al ruolo e un documento con i risultati di comunicazione conseguiti dagli articoli del candidato.

Le iscrizioni sono aperte!

Alcuni dettagli importanti

PHI Academy è l’Innovation Lab di PHI Foundation, la ONP al servizio di tutte le ONP. Quindi Phi Academy è totalmente gratis.
Non ci sono altri requisiti che il voler imparare e mettersi alla prova.

Consapevole della necessità di formazione, della creazione di nuove opportunità lavorative e delle difficoltà economiche che molte persone hanno attualmente, PHI Foundation ha concepito PHI Academy. La creazione di questa “Innovation Lab” promuove la formazione ed il training nell’ambito dell’edizione digitale. In effetti, la professione di “Content Editor” è indubbiamente una delle più richieste sul mercato.

Clicca per chiedere informazioni!

Phi Foundation

#PRIMOMAGGIO: TOTAL SUN AND FUN

LO STAFF DI PHI FOUNDATION

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AUGURA A TUTTI

UN PRIMO MAGGIO DI

SUN AND FUN

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PHI Foundation

UN NEGOZIO VERAMENTE PARTICOLARE

Beneficiando del tempo mite passeggiavo serenamente sbirciando qua e là per negozi, quando entrato in una bottega, dietro il bancone, con mio stupore vedo un Angelo.

Meravigliato e sconcertato, chiedo all’Angelo:

Si vende qualcosa in questo negozio?

“Tutti i Doni di DIO”

Mi risponde l’angelo.

Costano molto?

Chiedo io.

“Assolutamente niente, è tutto gratis!”

Risponde l’angelo.

 

Allorché inizio a curiosare nelle vetrinette del negozio, dove vi sono bottiglie di Fede, pacchetti di Speranza, confezioni di Felicità, tentennante, tiro un grande sospiro e mi faccio coraggio e inizio a ordinare: “Gentilissimo Angelo potrei avere per favore, molto Amore, tutto il Perdono possibile, una bottiglia capiente di Fede, abbastanza Felicità e la Salvezza per tutti miei cari e amici?”

 

L’angelo mi prepara un pacchettino ben confezionato, ma così piccolo da stare nel palmo della mia mano.

Perplesso domando all’Angelo, tutto qui?

E Lui sorridente mi risponde:

“Mio caro Fratello, il negozio di DIO non vende frutti ma semi”.

 

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La Social Innovation (Innovazione Sociale) è caratterizzata dalla capacità di rispondere ai bisogni sociali delle comunità, esigenze che oggi siamo sempre più in grado di affrontare attraverso la responsabilizzazione degli individui e la volontà di cambiare le relazioni sociali.

 

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Sebastiano de Falco

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SUICIDO ASSISTITO PER UN ALTRO ITALIANO

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Le ultime ore di Dj Fabo: “Via da quest’inferno

Fabo prima di perdere conoscenza ha scherzato con gli amici: “Mettete sempre le cinture

Fabo Per attivare l’immissione del farmaco ha dovuto mordere un pulsante

Il post della fidanzata Valeria dalla Svizzera: “Vorrei che questa notte non finisse mai

Il corpo sarà cremato, le ceneri potrebbero essere portate nella sua amata India

SUICIDO ASSISTITO PER UN ALTRO ITALIANO

 

“Ognuno di noi riceve la vita, non se la da e questo è evidente e pertanto ne siamo dei servitori, dei ministri. Responsabili, intelligenti, ma senza potere mai dominare la vita nostra e tanto più degli altri”.

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“Insieme siamo in grado di nutrire il seme di altruismo che è insito in ognuno di noi”

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SVILUPPO LOCAL PHI CITY PROGRAM

Aderire al network PHI City Program, significa impegnarsi nel realizzare quegli obiettivi e quei progetti che rientrano nei programmi di PHI Foundation operativi nel terzo settore e in particolare orientati al Non Profit.

Alle Organizzazioni che aderiranno al programma sarà offerto supporto e consulenza in termini di visibilità e di opportunità nella creazione del proprio network locale.

Inoltre sarà data la possibilità di costituire una “PHI Local”, una vera e propria “costola” di PHI Foundation con una forte presenza territoriale e con ruoli e compiti indicati e coordinati con PHI Foundation Community.

Le PHI Local saranno il frutto di singola organizzazione o aggregazioni di più entità locali alle quali PHI Foundation fornirà tutto il suo contributo in termini di sviluppo relazionale sia con gli enti locali sia con tutta la filiera di attori che si occupano di sviluppo e di tematiche sociali in quel territorio.

Alcune delle attività e dei servizi che PHI Foundation si impegna a mettere a disposizione delle PHI Local sono: il Discovery territoriale; la realizzazione di Eventi Locali; la creazione di una Social Community; il Market Place.

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Sebastiano de Falco

PHI Foundation

 

L’EVOLUZIONE DEL PHI CITY PROGRAM

Il Social Innovation City Program è un progetto studiato e pianificato da PHI Foundation con l’obiettivo di connettere idee e persone all’interno di un network che abbia come scopo quello di innovare e valorizzare l’ecosistema culturale e sociale, attraverso la sviluppo di nuove pratiche relazionali e la creazione di nuove reti di contatti interpersonali.

PHI Foundation adotta un approccio partecipativo coinvolgendo le Organizzazioni Non Profit locali nello sviluppo del progetto nelle singole aree d’influenza.

Il PHI City Program vuole mettere in rete e in connessione tra loro i cittadini di un circoscritto ambito territoriale e stimolare l’ecosistema culturale locale per promuovere una innovazione sociale nell’ambito del terzo settore e in particolare delle attività Non Profit.

La speranza è di qualificare le competenze e incrementare la consapevolezza dei cittadini già attivi sui temi di innovazione sociale, sviluppo locale e partecipazione, individuando le criticità e le potenzialità più caratteristiche del territorio; elaborando innovativi modelli di finanziamento che coinvolgano il pubblico e il privato, progettando iniziative di raccolte fondi mediante più strumenti come il Crowdfunding e Fundraising civico per progetti sociali e culturali che riguardino la comunità locale di riferimento al fine di svilupare il territorio.

Entra in PHI Foundation Social Innovation Community.

 

Sebastiano de Falco

PHI Foundation