SOSTENERE: UNA MANO PER LA SCUOLA 2018

SOSTENERE: UNA MANO PER LA SCUOLA 2018

 

SOSTENERE: UNA MANO PER LA SCUOLA 2018

60.000 euro di prodotti alle organizzazioni iscritte a

IO DONO SICURO

 

L’iniziativa vede da anni PHI Foundation e IID al fianco di COOP Lombardia per raccogliere prodotti scolastici a favore delle famiglie più bisognose

 

Sostenere Una mano per la scuola

Grande successo anche quest’anno per il progetto “UNA MANO PER LA SCUOLA” che ha visto protagonisti PHI Foundation e IID a fianco di COOP LOMBARDIA impegnati ad aiutare le famiglie in difficoltà nel periodo critico quanto oneroso del ritorno sui banchi di scuola.

 

Organizzazioni non profit

Anche quest’anno infatti COOP Lombardia – partner anche nelle recenti iniziative del Giorno del Dono 2018 – insieme a 12 ORGANIZZAZIONI NON PROFIT selezionate e facenti parte del database IO DONO SICURO ha dato ai propri acquirenti la possibilità di regalare alle famiglie più bisognose prodotti per la scuola.

 

Giornate

Nelle giornate del 6, 7, 8 E 9 SETTEMBRE I CLIENTI E I SOCI COOP hanno incontrato e
concretamente aiutato le Organizzazioni Non Profit presenti nei punti vendita per la RACCOLTA DI MATERIALE SCOLASTICO.

Materiali raccolti

I materiali raccolti, il cui valore stimato ha raggiunto CIRCA 60.000 euro, saranno destinati a sostegno di numerosi progetti che le Organizzazioni non profit iscritte a IO DONO SICURO stanno realizzando in Italia e all’estero. IO DONO SICURO è l’unico database in Italia composto solo da realtà non profit verificate.

Anche quest’anno “Una mano per la scuola” è stata un’iniziativa di grande successo che ci ha lasciato molto soddisfatti.

 

Il quantitativo ed il valore corrispettivo dei prodotti donati stanno crescendo di anno in anno consentendo alle associazioni partecipanti di aiutare un numero sempre maggiore di famiglie.

 

Ringraziamo COOP Lombardia per averci scelto per il sesto anno consecutivo come partner dell’iniziativa e per la grande opportunità che offre alle Organizzazioni non profit trasparenti e virtuose verificate.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Alessandro Roma

PHI Foundation

LA LAV CONTRO LA VIOLENZA SUGLI ANIMALI

FENOMENI DI MALTRATTAMENTI DEGLI ANIMALI NEL MONDO

Sono sempre più diffusi, purtroppo, i fenomeni di violenza sugli animali in ogni parte del mondo in quanto vittime di abbandoni, uccisioni e di violenze generiche da parte dell’uomo.

Si verificano frequentemente fenomeni come il bracconaggio in molte zone del mondo, danneggiando molte specie viventi, come in Africa, ad esempio, dove i bracconieri uccidono elefanti e rinoceronti per sfruttare l’avorio delle loro zanne e per soddisfare la loro avidità di danaro; oppure la mattanza delle balene in Paesi civilizzati come il Giappone, la Norvegia, e le isole FærØer (dove è vissuta come una sorta di festa tradizionale) per scopi alimentari e non solo; o anche l’uccisione di animali col pelo per la produzione di pellicce e per scopi nutritivi umani.

Molto diffuso è anche l’uso degli animali come cavie per i test in ambito medico, farmaceutico e cosmetico o il commercio illecito ed illegale di alcune specie protette e la diffusione di allevamenti intensivi anziché biologici.

Per far fronte a problemi etici e di immagine, ad esempio, nel corso dell’ultimo decennio, molti marchi di alta moda hanno rifiutato l’uso di pellicce provenienti dal mondo animale in favore di pellicce sintetiche, prodotte con l’utilizzo di materiali ecosostenibili e no cruelty (ossia non provenienti dal mondo animale), così anche molte star famose hanno posato nude in campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica contro l’uccisione di molti animali per la produzione di pellicce e manufatti.

LA SITUAZIONE ITALIANA

In Italia, nonostante quasi la metà della popolazione possiede un cane, un gatto, un pesce, una tartaruga, un uccello, un coniglio, un criceto come animale domestico, ogni anno si registrano molti episodi di violenza sugli animali.

In Italia il maltrattamento degli animali è un reato penale perseguibile d’ufficio e punibile con la reclusione e molte leggi sono state emanate per la tutela del diritto alla vita dell’animale e per la convivenza tra uomo ed animale.

Nel 1977 è nata in Italia un’associazione animalista la LAV (Lega anti vivisezione) con lo scopo di affermare i diritti animali e di combattere ogni forma di sfruttamento animale secondo il principio di dare dignità, libertà e vita ad ogni essere vivente.

La LAV s’impegna a sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica a favore degli animali, pubblicando petizioni in loro tutela, consultabili sul loro sito internet www.lav.it.

Si verifica, anche un cambiamento sociale che coinvolge il rapporto uomo/animale, infatti oggigiorno, gli animali  sono tenuti dall’uomo in cattività, con il compito principale di essere da compagnia, e molta gente sola trova nella convivenza con loro affetto, aiuto e conforto che non trova nei rapporti umani, mentre fino a un secolo fa, il cane o altri animali, avevano il compito principale di aiutare nei lavori di campagna e vivevano lontano dalle mura domestiche.

Recentemente agli animali sono state attribuite altre importanti funzioni: in primo luogo attraverso la pet therapy, o anche zooterapia, nella quale i pazienti, affetti da varie patologie, sfruttando il rapporto uomo-animale per scopo terapeutico vengono stimolati e aiutati a reagire e trovare conforto durante la degenza; o anche come i cani guida, addestrati ed utilizzati per dare assistenza a persone ipovedenti ed ipoacusici.

Aiutare e proteggere le specie animali dai maltrattamenti umani, dovrebbe essere un compito che tutti dovremmo svolgere, perché difendendo tutte le specie viventi, indirettamente, difendiamo anche noi stessi.

 

Filippelli Giuseppina

PHI Foundation

IL « FAI » PER TUTELARE I BENI AMBIENTALI, PAESAGGISTICI E CULTURALI ITALIANI

STORIA DEL « FAI »

Il FAI (fondoambienteitaliano) nacque per volere di Elena Croce e grazie al sostegno di Renato Bazzoni, Alberto Predieri, Franco Russoli e Giulia Maria Mozzoni Crespi che nel 1975 firmò lo statuto del FAI, con l’intento di proteggere e valorizzare il  patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano.

Il FAI attualmente gestisce 61 beni storici-artistici ricevuti su concessione da enti pubblici o in comodato d’uso da privati o di proprietà dell’associazione stessa di cui: 30 sono regolarmente aperti al pubblico e visitabili, 10 in restauro, 12 tutelati ed inalienabili, donati alla Fondazione, 2 patrocinati dall’associazione.

Il FAI grazie ai 95 milioni di euro provenienti da donazioni, acquista beni, li valorizza e li restaura per renderli fruibili al pubblico. Ogni bene acquisito viene studiato in ambito storico-artistico, ne viene studiata la sua relazione con il territorio e poi viene elaborato un restauro che lo conformi con le norme necessarie per renderlo fruibile dai visitatori. Ogni progetto di restauro è ideato e realizzato da architetti, agronomi, paesaggisti ed artigiani che collaborano al fine di ottenere risultati d’ impareggiabilità e di straordinarietà del sito restaurato.

La restaurazione e la successiva apertura al pubblico si basano su  princìpi di ecosostenibilità e su un approccio artistico conservativo e non invasivo del restauro. Altro tassello fondamentale è il FAI International www.fai-international.org che divulga e diffonde l’amore per il patrimonio italiano all’estero grazie ad una vasta ed intensa rete di attività in Francia, Svizzera e nel Regno Unito.

I LUOGHI ED I VOLONTARI DEL « FAI »

L’associazione dispone di luoghi d’incommensurabile e straordinaria bellezza disposti lungo tutta la penisola italiana e di un patrimonio d’inestimabile valore a partire da castelli, ville, abazie, giardini, parchi storici, torri, baie marine, colline e montagne fino a 32.000 libri antichi e 22.000 oggetti d’arte.

Chiunque ami la natura o l’arte e desideri diventare socio può farlo iscrivendosi attraverso l’homepage del sito internet www.fondoambiente.it.

I 7.500 volontari hanno il compito di diffondere i valori e l’operato della Fondazione organizzando eventi nazionali, visite culturali, escursioni, seminari monografici e corsi biennali di storia dell’ arte.

Inoltre la rete territoriale FAI, formata da volontari appassionati che hanno scelto di dedicare il proprio tempo libero a sostenere l’operato dell’associazione, è un punto fondamentale per la diffusione capillare sul territorio e chiunque voglia esercitare il proprio impegno nella valorizzazione dei luoghi può farlo, collegandosi al sito www.fondoambiente.it, diventando volontario del FAI.

GIORNATE ORGANIZZATE DAL FAI

Come ogni anno il FAI organizza due giornate (la prima in autunno e la seconda in primavera) per visitare i luoghi dell’associazione, così anche quest’anno in occasione della 27° edizione i luoghi saranno visitabili nelle giornate d’autunno del 13 e del 14 ottobre, mentre per la giornata di primavera si dovrà attendere un fine settimana del mese di marzo 2019.

Durante le visite si potrà interagire sui canali social con l’hashtag #giornatefai.

 

Filippelli Giuseppina

PHI Foundation

VIOLENZA CONTRO LE DONNE: UNA PIAGA SOCIALE

IL FENOMENO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE

Nella società attuale le forme di violenza contro le donne sono eccessive e troppe.

Nonostante le misure di prevenzione, di protezione e di diffusione mediatica a tutela dei diritti femminili gli episodi di violenza contro le donne sono ancora molti ed in continua crescita. Si parla di: violenza psicologica, fisica, sessuale, atti persecutori, matrimoni forzati, mutilazioni genitali, aborto e sterilizzazione forzati, infanticidio femminile, femminicidi, tutti reati penali.

Molte regioni italiane hanno realizzato campagne di comunicazione ed attività di sensibilizzazione rivolte ad un pubblico ampio, proprio per arginare questo fenomeno. E’ utile che i Ministeri delle Pari Opportunità e dell’Istruzione  avviino delle iniziative educative e formative  in ambito sociale e scolastico volte a responsabilizzare le persone contro la violenza contro le donne e di qualsiasi genere.

DUE ONLUS PER LA TUTELA DEI DIRITTI FEMMINILI

A tal proposito nasce nel 1988 Telefono Rosa per dare una consulenza legale e psicologica alle donne vittime di violenza, grazie ad un team di 92 volontarie tra avvocate e psicologhe.

Telefono Rosa offre: un numero di pubblica utilità 1522 attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno e offre la possibilità d’intraprendere un percorso psicologico con l’ obbiettivo di sostenere la propria genitorialità, un tutoraggio nella ricerca di corsi professionali gratuiti per un inserimento lavorativo, un percorso psicoterapeutico per chi ha subito traumi derivanti da esperienze di vita tragiche,  uno sportello antistalking ed un gruppo di auto-aiuto per riacquistare fiducia in sè stesse.

Chiunque volesse dare un aiuto alle donne ed ai loro bambini vittime di violenza può farlo collegandosi al sito internet www.telefonorosa.it/diventa-volontaria.

Invece esattamente dieci anni fa nel 2008, nasceva la prima associazione italiana di centri antiviolenza D.i.re Donne in rete contro la violenza” , con l’obiettivo di coordinare i centri antiviolenza gestiti da associazioni di donne unite dall’esigenza di combattere la violenza maschile sulle donne. L’associazione italiana direcontrolaviolenza ha 80 centri antiviolenza collocati in 18 regioni italiane (ad eccezione del Molise e della Valle d’ Aosta), che aiutano migliaia di donne a riconquistare la libertà, grazie a gruppi di auto-sostegno ed ad un processo di rafforzamento psicologico al fine di riguadagnare sicurezza e controllo sulla propria vita.

D.i.re organizza corsi di formazione per operatrici e volontarie, chiunque voglia offrire il proprio contributo e diventare volontaria può collegarsi al sito www.direcontrolaviolenza.it , per combattere tutte insieme la violenza contro le donne, perché l’unione fa la forza!!

 

Giuseppina Filippelli

PHI Foundation

 

LA DEDIZIONE DI LEGAMBIENTE CONTRO IL DEGRADO AMBIENTALE

  L’ATTIVITA’ DI LEGAMBIENTE

Legambiente è una Onlus, fondata nel 1980 in Italia con lo scopo di difendere l’ambiente, diffondendosi capillarmente in tutte le regioni.

Attualmente conta 115.000 soci, 3.000 giovani che partecipano ai campi di volontariato ed ha 60 aree naturali che gestisce direttamente. Le attività dell’associazione sono il frutto dell’impegno dei volontari nella difesa dell’ambiente, come l’abbattimento degli sprechi, il riciclo, la mobilità sostenibile, le battaglie contro il nucleare, lo smog e l’agricoltura industriale.

Legambiente organizza campagne e giornate di mobilitazione prendendo a cuore molte problematiche quali la pulizia delle spiagge, dei fondali marini, dei parchi, dei giardini, delle strade dai rifiuti, la diffusione di buone pratiche per vivere in modo sostenibile, lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili nel Paese.

L’organizzazione organizza campi di volontariato in Italia ed all’estero, chiunque volesse partecipare alle attività svolte da Legambiente può consultare il sito web (basta aver compiuto il 14° anno di età).

Legambiente istituisce delle giornate di formazione ed istruzione nelle scuole, organizza dei festival dove trascorrere una giornata con musica dal vivo, mangiare cibi biologici e curiosare tra i mercatini solidali. Inoltre pubblica libri e riviste per dare informazioni su: inquinamento, cambiamenti climatici, ogm (organismi geneticamente modificati) e salute.

Inoltre Legambiente ha lanciato una campagna di fundraising per proteggere le tartarughe marine dall’inquinamento delle acque marittime, dalla pesca eccessiva ed illegale e per tutelarle durante la loro nidificazione. Chiunque volesse può contribuire adottando una piccola tartarughina, semplicemente collegandosi al sito internet  www.legambienteanimalhelp.it/tartalove.

Fatelo, con un piccolissimo gesto potete aiutare queste tenere creature

DUE ORGANISMI DI LEGAMBIENTE

Legambiente può contare su un Centro di azione giuridica composto da 200 avvocati che seguono le vicende giudiziarie in ambito ambientale sia a livello nazionale che regionale e su un Comitato scientifico, formato da 300 scienziati con lo scopo di potenziare la ricerca scientifica nell’ambito dell’ecologismo e dar forza ad un ambientalismo scientifico, che trova le sue radici nell’Ottocento con la teoria darwiniana dell’evoluzione.

Ai nostri giorni l’inquinamento è eccessivo, è apprezzabile che almeno poche associazioni di volontariato si offrano ed abbiano la forza di fronteggiare le variegate, molteplici e dannose forme d’inquinamento antropico.

 

 

Filippelli Giuseppina

PHI Foundation

OpenGenova: l’innovazione a misura di cittadino

L’innovazione tecnologica è ormai senza dubbio parte integrante delle nostre vite al punto da fornire una serie quasi illimitata di servizi online che velocizzano e semplificano la vita quotidiana, pare, di qualsiasi cittadino. Ne siamo sicuri?

Se anche le istituzioni concentrano le energie nel mettere a disposizione del cittadino sempre più servizi online, se anche solo per affacciarsi al mondo del lavoro è necessario avere un account mail, un cittadino privo di qualsiasi contatto col mondo dei computer e del web non corre forse il rischio di rimanere escluso dalla società che lo circonda?

È da domande come queste che OpenGenova nasce nel 2012 a Genova con lo scopo di aprire il mondo dell’innovazione a tutti i cittadini, in modo da accorciare la distanza tra cittadinanza e pubblica amministrazione attraverso l’uso consapevole dei nuovi mezzi tecnologici. Gli obiettivi dell’associazione sono chiare ed efficaci:

  • Alfabetizzazione informatica
  • Partecipazione attiva del cittadino alla vita amministrativa della propria città attraverso il web
  • Promozione dell’innovazione tecnologica

OpenGenova opera sul territorio attraverso una serie di iniziative e progetti di assistenza diretta alla cittadinanza e di educazione all’utilizzo degli strumenti che lo sviluppo tecnologico fornisce. L’associazione accompagna chiunque si rivolga ad essa verso una meta decisamente importante: la cittadinanza digitale; si tratta quindi di aiutare il cittadino ad immergersi nelle dinamiche amministrative in modo sempre più immediato, semplice e automatico.

-PUNTI GENOVA DIGITALE: COME SI DIVENTA CITTADINI DIGITALI

Questo è l’obiettivo a cui punta l’iniziativa “PUNTI GENOVA DIGITALE”, un progetto che consiste nella messa a disposizione di spazi assistiti in cui qualunque cittadino può rivolgersi a un facilitatore digitale, un associato volontario di OpenGenova esperto di tecnologia e informatica, per consigli e indicazioni per l’uso del computer, la navigazione in rete e l’accesso ai servizi online. Questa iniziativa fornisce un grosso aiuto all’intera cittadinanza, il volontario può, per esempio, seguire passo per passo i genitori in difficoltà con l’iscrizione a scuola dei propri figli, aiutare gli utenti che ne abbiano bisogno ad accedere ai servizi online di offerta e domanda di lavoro o assistere gli anziani a creare una propria identità digitale dando loro l’opportunità di entrare in contatto con la realtà del terzo millennio.

RIGENERA DIGITALE: INNOVAZIONE ED EDUCAZIONE DIGITALE

Attraverso il progetto RIGENERA DIGITALE l’associazione genovese OpenGenova mira all’educazione digitale necessaria all’utilizzo di tecnologie digitali di base. RIGENERA DIGITALE si sviluppa attraverso varie fasi:

  • Recupero dei computer obsoleti e rigenerazione con sistema operativo Open Source
  • Svolgimento di corsi di cittadinanza digitale per le associazioni o gli enti interessati
  • Donazione dei computer ormai del tutto riutilizzabili

L’iniziativa si rivolge ad associazioni, circoli culturali e scuole per fornire al maggior numero possibile di cittadini i mezzi per informarsi, conoscere il proprio territorio e fruire dei servizi della Pubblica Amministrazione in modo da arginare con ogni mezzo il rischio della nuova forma di emarginazione dei nostri tempi.

 

Per avere maggiori informazioni sulle attività di OpenGenova o per sostenere le iniziative dell’associazione visitate il sito web.

 

Camilla Venturini

PHI Foundation

LOMBARDIA: UNA MANO PER LA SCUOLA

LOMBARDIA: UNA MANO PER LA SCUOLA

 

LOMBARDIA: PHI Foundation con Istituto Italiano della Donazione e COOP Lombardia
insieme per il 6° anno consecutivo

Dal 6 al 9 settembre acquista nei negozi COOP Lombardia
prodotti per la scuola e donali a chi ne ha bisogno

Lombardia: Una mano per la scuola. Torna, dopo il successo delle ultime cinque edizioni, “UNA MANO PER LA SCUOLA”, il progetto che vede protagonisti PHI Foundation con Istituto Italiano della Donazione (IID) e COOP Lombardia, con l’obiettivo di aiutare concretamente le famiglie bisognose in Italia e all’estero, nel periodo critico quanto oneroso del ritorno sui banchi di scuola.

Coop Lombardia, attraverso Organizzazioni Non Profit selezionate, con questa iniziativa offre ai propri clienti e soci la possibilità di regalare prodotti di cancelleria ai bambini di famiglie in difficoltà. PHI Foundation con L’Istituto Italiano della Donazione, partner dell’iniziativa dal suo primo lancio, collabora quest’anno proponendo 12 associazioni facenti parte di IO DONO SICURO, unico database in Italia composto solo da Organizzazioni Non Profit verificate.

Le associazioni presidieranno i singoli punti vendita ed illustreranno i progetti ai quali verranno devoluti i prodotti scuola COOP. Nelle giornate del 6, 7, 8 e 9 settembre (domenica 9 settembre solo per i punti vendita di Coop Lombardia che osserveranno l’apertura domenicale)i clienti e i soci COOP troveranno all’interno dei punti vendita i volontari delle associazioni che distribuiranno ai clienti le shopper nelle quali riporre i prodotti donati che si potranno riconsegnare all’uscita.

Ogni cliente COOP potrà così “dare una mano” in modo semplice e concreto.

Hanno scelto di aderire all’edizione 2018 di “UNA MANO PER LA SCUOLA”: A Smile for Cambodia, Associazione Amerete, Associazione Quelli che la Braguti onlus, CESAR – Fondazione Mons. Cesare Mazzolari onlusFondazione Archè onlus, Fondazione per la Promozione Umana e la Salute – PROSA ONLUS, Gruppo ALEIMAR onlus, Koinè Cooperativa Sociale onlusInform-Azione Donna Bambini ancora onlus, Mani Tese ONG onlus, MLFM – Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo e Project for People onlus.

Lo scorso anno 13 associazioni facenti parte di IO DONO SICURO hanno partecipato all’iniziativa raccogliendo materiali per un valore stimato di circa 56.000 Euro.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

PHI Foundation

Alessandro Roma

BILE DELL'ORSO

BILE DELL’ORSO: ORSI DELLA LUNA

BILE DELL’ORSO: ORSI DELLA LUNA

 

Bile dell’orso: orso della luna

PHI Foundation insieme animals asia foundation

chi siamo

perché siamo

 

Cina, Vietnam, Corea

Si calcola che tra Cina, Vietnam, Corea ad altre nazioni in Asia circa 20.000 orsi neri asiatici, meglio conosciuti come orsi della luna, siano allevati e torturati per soddisfare la richiesta di bile del mercato asiatico.

 

Dripping

Rinchiusi in gabbie grandi quanto il loro corpo, gli animali vengono munti giornalmente con l’ausilio di un rudimentale catetere di metallo conficcato nella cistifellea o mediante il cosiddetto metodo free dripping, che prevede l’apertura di profonde ferite nell’addome dalle quali il prezioso liquido defluisce lentamente.

 

Medico Veterinario

Tutte le operazioni avvengono in totale assenza di requisiti igienici, senza il supporto di alcun medico veterinario o l’uso di farmaci anestetici. Normalmente, ogni due impianti riusciti si contano due decessi per complicazioni di vario genere.

 

Jill Robinson

Fondata dall’inglese Jill Robinson, nel 1998, Animals Asia è l’unica organizzazione internazionale non governativa che si batte per mettere fine alle fattorie della bile nel sudest asiatico, riscattando gli orsi e ospitandoli nei suoi santuari in Cina e in Vietnam.

 

Aniamals Asia

Animals Asia lavora con lo scopo di promuovere il cambiamento e lo sviluppo attraverso l’educazione e l’informazione, ricercando in collaborazione con i governi nazionali, le autorità locali e le comunità, soluzioni sostenibili a lungo termine.

 

La bile di orso

La bile di orso è un ingrediente molto apprezzato dalla Medicina Tradizionale Cinese e viene impiegato come antinfiammatorio nelle sue preparazioni da più di 3000 anni, nonostante siano disponibili numerosi rimedi erboristici e di sintesi.

 

Alternative

Entrambe le alternative sono economiche, facilmente reperibili e soprattutto più sicure per la salute pubblica. La bile, infatti, viene estratta da animali affetti da gravi patologie ed è contaminata da pus, sangue, urina, feci e altro materiale biologico.

 

La bile estratta, inoltre, non subisce alcun processo di raffinazione.

 

Ursodesossicolico

Il suo principio attivo, l’acido ursodesossicolico (UDCA), venne sintetizzato per la prima volta in un laboratorio giapponese nel 1954. La sua efficacia è scientificamente dimostrata nel trattamento delle malattie del fegato.

 

UDCA

L’UDCA sintetico è sicuro per la salute umana, non ha effetti collaterali, non contiene derivati animali e ha costi di produzione ridotti. L’UDCA è usato in tutto il mondo per curare cirrosi primarie, calcoli alla cistifellea, epatiti autoimmunitarie e tumori al colon. Ironicamente, in Asia si consuma più UDCA sintetico che bile di orso.

 

Giappone, Cina e Corea consumano complessivamente 100 tonnellate di bile sintetica all’anno. Il consumo mondiale totale è di circa il doppio.

 

Veerboristiche

Secondo l’Associazione Cinese di Medicina, Filosofia e Ambiente esistono almeno 54 alternati veerboristiche alla bile di orso tra cui l’edera, il tarassaco, il crisantemo, la salvia ed il rabarbaro.

 

Bevande energetiche

Oggi la richiesta locale di bile di orso è di circa 4 tonnellate, mentre la produzione di estratto secco si aggira intorno alle 7 tonnellate, quasi il doppio rispetto alla domanda, incentivando così i produttori a impiegare la bile nella preparazione di beni di largo consumo come lozioni, shampoo, vino, tè, bevande energetiche e unguenti di varia natura.

 

Questi prodotti vengono esportati illegalmente in tutto il mondo, Europa compresa.

 

Orso nero

L’orso nero asiatico, Ursus Thibetanus, è una specie tutelata dalla CITES, la convenzione internazionale sul commercio delle specie animali e vegetali in via di estinzione, che ne vieta e regola l’esportazione e l’importazione non autorizzate.

 

China Wildlife

Nel giugno del 2000 Animals Asia, con il sostegno della China Wildlife Conservation Association(CWCA), conclude il primo storico accordo firmato tra una organizzazione internazionale non governativa e il Governo Cinese nell’ambito dell’animal welfare.

 

Il trattato prevede la liberazione dei primi 500 esemplari detenuti e impegna le autorità locali a ritirare progressivamente le licenze.

 

Governo Cinese

Oggi Animals Asia è il solo interlocutore del Governo Cinese in materia di bear farming e l’unico al quale è consentito operare all’interno dei confini nazionali, mentre oltre il 70% del territorio cinese è farm-free.

 

Vietnam

In Vietnam, diversamente dalla Cina, l’allevamento degli orsi è illegale dal 2002, ma si stima che oltre 1.200 esemplari siano ancora detenuti e sfruttati nelle fattorie della bile a causa delle normative farraginose e delle difficoltà nell’attivazione dei controlli.

 

2006

Nel 2006 Animals Asia sottoscrive con le autorità vietnamite uno accordo quadro che decide la liberazione di 200 orsi e formalizza la volontà del governo a contrastare concretamente questa industria.

 

2007

A luglio del 2017 Animals Asia ha firmato il Memorandum of Understanding con il governo Vietnamita, nel quale si dichiara la liberazione di tutti gli orsi dalle fattorie della bile entro un arco di tempo di cinque anni.

 

Sichuan

Animals Asia ha costruito e gestisce due santuari nella provincia del Sichuan, in Cina, e nel parco Nazionale di Tam Dao vicino a Hanoi, in Vietnam, entrambi premiati quale modello internazionale di eccellenza.

 

300 operatori

Animals Asia impiega oltre 300 operatori qualificati in tutto il mondo e rappresenta un indotto economico di straordinaria portata per le comunità in cui opera nel continente asiatico.

 

Hong Kong

Animals Asia ha sede a Hong Kong. Il nostro obiettivo è quello di informare l’opinione pubblica e promuovere la diffusione di una coscienza etica e consapevole rispetto al tema della sofferenza animale e la tutela dell’ambiente. In Italia Animals Asia è una ONLUS registrata. www.animalsasia.org

 

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

PHI Foundation

Daniela Bellon

NEUROBLASTOMA: DONA SPERANZA AI BAMBINI

NEUROBLASTOMA: DONA SPERANZA AI BAMBINI AFFETTI DI NEUROBLASTOMA

La speranza contro il neuroblastoma passa dalla ricerca. E per sostenere la ricerca su questa forma di tumore infantile PHI Foundation, l’Istituto Italiano della Donazione, in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, UBI Banca, TIM e la web agency 3d0 nell’ambito della campagna per il Giorno del Dono 2018, ha lanciato una campagna di raccolta fondi. Un’iniziativa intitolata #Donafuturo: promuove per la prima volta un’azione concreta a sostegno di una causa per celebrare la ricorrenza del 4 ottobre. Proprio fino al 4 ottobre sarà attiva la numerazione solidale TIM: il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM e di  5/10  euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TIM. E’ possibile sostenere la raccolta fondi anche con donazioni, senza commissioni, tramite Paypal oppure bonifico sul c/c intestato a “Istituto Italiano della Donazione” (IBAN: IT79R 03111 01645 00000 00016 18), oppure ancora in qualsiasi filiale di UBI Banca. I clienti UBI Banca possono contribuire anche con bonifico tramite QuiUBI.

Il neuroblastoma

In Italia si registrano ogni anno circa 150 nuovi casi di neuroblastoma. La ricerca ha fatto importanti passi avanti nella comprensione della malattia e dei meccanismi che lo generano: diagnosi sempre più corrette e protocolli di cura moderni e personalizzati. Tuttavia solo un terzo dei bambini sopravvive alla forma più aggressiva, la più frequente, che si presenta con metastasi a scheletro e midollo. Un’opportunità per la ricerca sul neuroblastoma dipende soprattutto dall’aiuto che gli italiani decideranno di dare all’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma. Il neuroblastoma è considerato dal mondo scientifico un ottimo modello di studio: riuscire a guarirlo significa poter estendere i risultati a tutti i tumori pediatrici.

I traguardi della ricerca

Negli ultimi anni i traguardi della ricerca sui tumori solidi pediatrici, in particolare per neuroblastoma e tumori cerebrali, sono stati molti, grazie all’impegno di Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, della correlata Fondazione e alla costituzione della rete italiana di centri di eccellenza sullo studio del neuroblastoma. Le diagnosi precise, tempestive e di eccellenza della malattia; la medicina personalizzata, sempre più a misura di bambino, che si basa sull’efficacia, o non, della cura durante la somministrazione della terapia; l’individuazione del gene ALK predisponente al neuroblastoma, su cui oggi si lavora per trovare molecole capaci di inibirne l’attività; gli studi sull’autofagia delle cellule con l’obiettivo di portare il neuroblastoma ad autodistruggersi; il riposizionamento farmaci con utilizzo di molecole già in uso per l’individuazione di farmaci efficaci contro il neuroblastoma; l’attivazione del primo studio europeo basato anche sull’analisi del DNA dei genitori per individuare gli aspetti genetici della malattia; l’ampliamento e mantenimento del Registro sul Neuroblastoma che oggi conta oltre 4.000 casi arruolati. La storia continua e ognuno può fare oggi la propria parte donando per la ricerca.

La storia della Fondazione per la lotta al Neuroblastoma

La Fondazione ha svolto un ruolo sempre più importante: nel 1995 viene fondato il Laboratorio Neuroblastoma, unico esempio italiano, forse europeo, di un laboratorio interamente dedicato allo studio del neuroblastoma, finanziato da una Fondazione e autonomo nelle decisioni di progettualità. Sempre nel 1995 diventa Laboratorio di riferimento nazionale per la diagnostica avanzata del neuroblastoma e referente italiano nel gruppo europeo per lo studio (SIOPEN) del neuroblastoma. Nel 2000 si avvia lo studio del genoma del neuroblastoma con tecniche di nanotecnologie e partecipazione ai Protocolli europei per la cura. Dal 1999 al 2007 il primo progetto sul neuroblastoma familiare e la raccolta dei casi familiari di neuroblastoma con la scoperta delle mutazioni del gene ALK, il primo gene predisponente alla malattia. Nel 2012 la prima analisi del genoma del tumore per mezzo di Next Generation Sequencing, una tecnica di altissima tecnologia. Sempre nel 2012 i test preclinici sulla attività degli inibitori di ALK. Nel 2013 il trasferimento del Laboratorio Neuroblastoma presso l’Istituto Ricerca Pediatrica (IRP) di Padova e l’avvio del primo studio nazionale sulla autofagia nel neuroblastoma, nonché la creazione di modelli preclinici e studi con organoidi, strutture 3D che ricostruiscono le caratteristiche del tumore in vitro.

Storie di dolore, storie di speranza

La lotta al neuroblastoma è costellata di storie di impegno e speranza. Storie di genitori che hanno reagito alla malattia di un figlio con amore e speranza, donandosi alla causa della ricerca contro il neuroblastoma. Storie di medici che hanno consacrato la loro professione a combattere questo male, storie di comunità che si sono strette intorno alle famiglie sconvolte. In occasione della campagna di raccolta fondi, l’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma in collaborazione con l’Istituto italiano della Donazione, ha raccolto le storie di vita, ricostruendo una preziosa narrazione di impegno e speranza che è a disposizione di tutti media che vorranno contribuire a darne visibilità. La storia di Sara, mamma del piccolo Luca, che dalla morte del figlio dopo una lunga malattia non si è fermata un istante: ha fondato l’associazione di cui è presidente e costruisce giorno dopo giorno la speranza per tutti i bambini affetti da neuroblastoma. La storia del piccolo Edoardo e dei suoi genitori: dopo tante sofferenze e cicli di forti cure, Edoardo è guarito, ma la sua famiglia continua ad impegnarsi in nome di tutti i suoi amici conosciuti in ospedale che non ce l’hanno fatta. La storia di Alice e della vita della sua famiglia sconvolta nel 2016 quando aveva appena 9 mesi: la piccola Alice sta ancora lottando verso la guarigione e i suoi genitori la accompagnano con la fragilità del grande coraggio che hanno. La storia di Matteo, un bambino che ha amato la vita anche se è stata molto dura con lui: dopo anni di lotte contro il neuroblastoma, Matteo è venuto a mancare a 9 anni nel 2015. I genitori hanno fondato l’Associazione “Koalizzati per Matteo Onlus”, il Koala era un animale che Matteo amava, ora è il simbolo di un’associazione che si impegna con passione e positività contro il neuroblastoma. La storia di Vittoria: i genitori hanno scoperto la sua malattia quando aveva solo 40 giorni. Vittoria è guarita grazie alle cure avute all’Ospedale Gaslini di Genova. I genitori non hanno dubbi: la “vittoria di Vittoria” deve essere quella di tutti i bambini malati. La storia di Alessia che si è ammalata quando aveva 18 mesi: è guarita, ma il prezzo che ha dovuto pagare per le cure è stato un danneggiamento della retina che l’ha portata alla cecità. Ma nemmeno questo l’ha fermata: nel 2014 ha vinto il campionato del mondo di arrampicata sportiva, categoria lead. E quella di Niccolò, che oggi vive nelle magliette che i suoi genitori hanno creato con il motto “salta ancora Niccolò”: il simbolo tangibile della sua grande forza e della sua grande energia, di quel suo modo di essere un piccolo grande combattente. Ma anche dei tanti medici che salvano i bambini con cure sempre più precise: come l’oncologo di fama internazionale Arturo Sala che dopo molti anni negli Stati Uniti ha deciso di tornare in italia, scommettendo sul nostro Paese. O come il dott. Massimo Conte che, dopo aver perso un fratello da piccolo per una malattia non riconosciuta, ha consacrato la sua vita alla cura dei bambini malati.

Il sostegno alla campagna

A essere chiamati a partecipare non sono solo i cittadini, ma anche le aziende. Sono già numerose le imprese che hanno manifestato interesse per la campagna di raccolta fondi collettiva. Fra questi Certiquality, l’ente di certificazione che ha garantito per prima un importante sostegno. Tra le altre aziende, la web agency 3d0, che promuove la campagna di raccolta fondi insieme all’IID, e TIM che assicura la numerazione solidale attiva fino al 4 ottobre. Per la prima volta anche la grande distribuzione sostiene il Giorno del Dono: Coop Lombardia ha deciso di aderire come media partner all’iniziativa supportando la raccolta fondi a favore del progetto, attivando i mezzi e gli strumenti di comunicazione sociale di Coop Lombardia come comunicazione del punto vendita, sito web e social.

Il progetto e la ricerca

La raccolta fondi andrà a sostenere una borsa di studio per la ricerca su questo campo. Uno dei motivi che rendono aggressivo il tumore e la prognosi sfavorevole è la presenza di alterazioni molecolari, fra cui l’amplificazione dell’oncogene MYC-N e/o le mutazioni della proteina chinasi ALK, responsabile della proliferazione delle cellule “cattive”. MYC-N è il principale oncogene, ovvero il gene responsabile dello sviluppo tumorale, per il neuroblastoma. Poiché lo sviluppo di farmaci anti-MYC-N si è rivelato fallimentare, il progetto ambisce a trovare farmaci che agiscano sulle centinaia di geni che “collaborano” con MYC-N, il cosiddetto MYCN-network. Un recente studio pubblicato dal prof. Sala ha decodificato questa rete e identificato alcuni farmaci inibitori che dovrebbero essere in grado di neutralizzare i geni tumorali. Alcuni di essi sono già in corso di sperimentazione per altre patologie tumorali e non: sono quindi altamente interessanti dal punto di vista terapeutico. Il progetto verificherà se diverse combinazioni di questi farmaci possano essere usati per inibire la crescita del neuroblastoma in un modello animale. La ricerca scientifica è l’unica reale speranza di vita per i bambini affetti da neuroblastoma e gli sforzi profusi dall’Associazione e dalla collegata Fondazione per la lotta al neuroblastoma sono stati molti: arrivare a una corretta e rapida diagnosi, con la giusta informazione e con studi innovativi volti a individuare farmaci nuovi ed efficaci e trattamenti sempre più personalizzati e a misura di bambino. Molti risultati sono stati ottenuti, ma da questo progetto di ricerca riparte un nuovo fondamentale capitolo per la lotta ai tumori pediatrici.

L’Associazione 

L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma è un ente senza scopo di lucro nato nel 1993 all’Istituto G. Gaslini di Genova, per volontà di genitori e oncologi, con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica sul Neuroblastoma e sui Tumori Cerebrali Pediatrici. Da allora fedele alla propria mission ha portato avanti il proprio impegno nell’informare sulle patologie, creare il collegamento tra i centri di cura e di ricerca, potenziare i mezzi a disposizione nella cura di queste gravi neoplasie per trovare nuove terapie e cure personalizzate, per garantire una rapida e corretta diagnosi e un approccio terapeutico mirato a ogni singolo paziente.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

PHI Foundation

Alessandro Roma

 

STUDENTI PER PARLARE DI DONO

STUDENTI PER PARLARE DI DONO

 

COSI GLI STUDENTI DIVENTANO ARTISTI PER PARLARE DI DONO

 

Così gli studenti diventano artisti e registi per parlare di dono: Il dono scatena la fantasia degli studenti delle scuole italiane: migliaia di ragazzi sono diventati in questi mesi registi e artisti per raccontare la loro idea o esperienza di solidarietà.

 

Il risultato sono 50 opere che partecipano al contest #DonareMiDona Scuole, rivolto per il Giorno del Dono agli istituti scolastici italiani.

 

INIZIATIVA DI COLLABORAZIONE

 

L’iniziativa, promossa dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) e PHI Foundation entra nel vivo: sono aperte le votazioni on line che designeranno i progetti vincitori nelle varie categorie.

 

SFOGLIARE I PROGETTI

 

Per tutta l’estate, fino al 9 settembre, tutti potranno accedere a giornodeldono.org/scelta-contest, sfogliare i progetti pubblicati e assegnare un like ai propri preferiti sia per il video contest riservato alle scuole secondarie – giunto alla quarta edizione – sia per l’inedito “Racconta la tua idea di dono – Parole e immagini”, riservato alle scuole primarie.

 

OPERE ARTISTICHE

 

“La risposta delle scuole – afferma il presidente di PHI Foundation Sebastiano de Falco – è stata ancora più convinta: i ragazzi hanno tradotto nei loro “corti” o nelle loro opere artistiche i molteplici significati del dono.

 

GIOVANI AUTORI

 

Molti lavori di questa edizione prendono spunto da esperienze di vita dei giovani autori, restituendo il ritratto di una generazione più impegnata e appassionata ai temi della solidarietà di quanto spesso si pensi”.

 

SCUOLA DI VOLONTARIATO

 

È il caso, per esempio, dei tanti contributi giunti dalla Provincia di Napoli, dove ogni anno il Centro Servizi per il Volontariato, con il programma “Scuola e Volontariato”, permette a centinaia di ragazzi di sperimentare un periodo di impegno nelle associazioni del territorio.

 

Un’iniziativa virtuosa che già viene replicata altrove, a cominciare dalla Sicilia, un’altra regione che ha risposto con grande partecipazione al contest.

 

80 SCUOLE PARTECIPANTI

 

Le scuole di tutta Italia, del resto, hanno accolto l’invito lanciato da PHI Foundation: le 80 scuole partecipanti rappresentano ben 15 regioni che hanno aderito al Giorno del Dono.

 

Il 2018 è anche l’anno del debutto delle scuole primarie nel Giorno del Dono.

 

PAROLE E IMMAGINI

 

La sezione “Parole e immagini” mostra la capacità dei bambini di raccontare la cultura del dono in modo semplice quanto efficace.

 

Una galleria di lavori artistici, poesie, disegni e soprattutto tanto colore perché donare – come afferma una delle classi coinvolte – è anche “tirare fuori tutta l’allegria”.

 

APPUNTAMENTO

 

I progetti primi classificati in ciascuna categoria saranno premiati nell’ambito degli eventi per il Giorno del Dono, il4 ottobre a Roma.

 

Saranno assegnati contestualmente anche i riconoscimenti della Giuria tecnica, composta da esperti – tra gli altri – del, MIUR e RAI Responsabilità sociale.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Alessandro Roma

PHI Foundation

Animatori al Grest

La storia

Quella che sto per raccontarvi è una bella storia che ha per protagonisti: Barry, Adama, Abdelmalik  e Alpha,  quattro richiedenti asilo di diciotto anni provenienti dal cuore dell’Africa: Niger, Guinea, Costa d’Avorio.

Sono stati accolti sul finire del 2017 nel Verbano nella comunità di Arizzano e in quest’estate 2018 stanno vivendo un’esperienza come animatori ai Grest organizzati dalle parrocchie di Ghiffa e Trobaso, un’esperienza che loro stessi definiscono meravigliosa.

Occhi scuri, profondi, che ti osservano e che non lasciano indifferenti, parlano poco, un po’ per timidezza, un po’ per timore;  tutti e quattro ripetono più volte la stessa parola: grazie.

Grazie Italia, grazie a tutti – afferma Barry. – In queste tre settimane a Ghiffa siamo stati accolti come fratelli, ci siamo sentiti a casa”.

La lingua italiana l’hanno imparata nei mesi scorsi grazie al corso attivato dal Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, superando anche in modo positivo  l’esame, “Quando come equipe abbiamo pensato a questo tipo di esperienza – racconta Riccardo Brezza, coordinatore del centro di accoglienza di Arizzano – l’obiettivo era proprio quello di aiutarli a inserirsi nel tessuto sociale, a farli sentire accolti. E, da quanto emerge dai loro racconti, sembra che questo sia avvenuto”.

Cosa significa GREST

I GREST (anche acronimo di GRuppo ESTate o Gruppi Ricreativi ESTivi) sono vacanze educative organizzate da parrocchie e oratori e consistono in periodi di animazione, giochi, gite e laboratori che si svolgono durante il periodo estivo.

L’attività

Da quattro settimane, ogni mattina Barry, Adama, Abdelmalik e Alpha si recano chi a Trobaso, chi a Ghiffa, per stare con gli altri ragazzi dell’oratorio, vivere l’esperienza di animatori come tanti loro coetanei italiani.

Il fatto che siano musulmani non è un ostacolo. “Forse eravamo noi ad essere timorosi e prevenuti – dice Brezza – L’altra settimana uno di loro è rientrato alla sera al centro con un braccialetto ricevuto durante la giornata all’oratorio, con riportato sopra il nome di Gesù. Io l’ho scrutato per capire se fosse motivo di disagio. Lui mi ha risposto che non c’era problema, che essere musulmano non era motivo per non andare al Grest”.

Una storia di integrazione, dicevamo che sta arricchendo tutti quanti: “Gli animatori sono contenti. racconta don Angelo Nigro, parrocco di GhiffaNon mancano le occasioni per trascorrere del tempo con loro anche al di fuori del Grest. L’altro giorno sono andati a fare il bagno nel lago insieme; una sera, al termine della giornata di giochi, hanno raccontato qualcosa del loro paese, condividendolo con noi. Averli qua è un’esperienza positiva, che spero possa proseguire nel tempo”.

Se lo augura anche don Adriano Micotti parroco di Trobaso “I ragazzi si sono affezionati, anche ai più piccoli e spesso li vedo che chiacchierano insieme”.

Il futuro

La strada è in discesa ora per tutti e quattro i nostri protagonisti, resta solo  l’attesa di conoscere se la domanda di asilo verrà accolta. Poi un posto all’oratorio di Trobaso e Ghiffa per loro ci sarà sempre.

Intanto si godono questi ultimi giorni di Grest, tra giochi e danze ad attenderli c’è un campetto di calcio, un bans con i bambini più piccoli, una passeggiata nei boschi.

L’Italia per loro è questa e se la tengono stretta al cuore.

 

Luca Brigada

PHI Foundation

Un progetto formativo per i migranti

Versoprobo è una società cooperativa sociale nata nel 2009 che sta realizzando un progetto formativo per la riabilitazione sociale dei migranti.

Inizialmente si occupava e gestiva servizi socio-sanitari-assistenziali;  nello specifico, case di riposo per anziani auto e non auto-sufficienti e gruppi appartamento per pazienti psichiatrici. 

La svolta

Nel 2015, nel pieno degli arrivi di un numero sempre più elevato di migranti, Versoprobo iniziò a pensare a un nuovo modo di vedere e interpretare l’accoglienza, che si discostasse dal solo assistenzialismo volto a coprire un’emergenza ma che mettesse al centro la figura del migrante.

Inserito nel contesto della comunità locale,  così da permettergli di integrarsi nella nuova realtà e ottenere l’assistenza necessaria al termine di un’esperienza traumatica come quella della migrazione.

Nacque cosi l’idea del progetto formativo.

I migranti accolti sono in prevalenza di genere maschile di età compresa tra i 18 ed i 30 anni e sono accolti in strutture abitative di grandi dimensioni così da permettere un’assistenza migliore e poter avviare così un progetto formativo e collaborazioni proficue con gli enti territoriali circostanti.

I numeri

29 sono le strutture adibite all’accoglienza di adulti, minori e famiglie, gestendo in ogni suo aspetto il servizio di accoglienza.

Versoprobo attualmente si occupa di circa 1042 beneficiari del servizio e impiega circa 300 dipendenti.

La Cooperativa svolge attività per conto dalle prefetture di Torino, Novara, Alessandria, Asti, Verbania, Biella, Vercelli e Varese e si è guadagnata la fiducia e l’apprezzamento per la serietà e l’impegno dimostrati.

La storia

Collins, Suleymane, Lamarana e Ionkou mostrano orgogliosi i loro diplomi che hanno appena conseguito. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal centro migranti di Gozzano gestito dalla cooperativa Versoprobo in collaborazione con l’ente formativo Enaip che ha permesso lo svolgimento del progetto formativo:

“Sono ragazzi – dicono i coordinatori Martino Giustina e Alex Didino – che si sono impegnati moltissimo per superare la barriera linguistica e le nuove materie che hanno dovuto affrontare. Adesso speriamo che qualcuno li chiami per un posto di lavoro. Sono pronti e competenti.”

Suleyname della Guinea ha 19 anni e ha conseguito la licenza media a Borgomanero: “Sono arrivato in Italia l’altra estate. Mio padre è una delle tante persone rinchiuse nello stadio della capitale e di cui si sono perse le tracce: sono state uccise. Mia madre è morta. Lui voleva che studiassi e siccome in Guinea non avevo questa possibilità sono venuto qui. Adesso vorrei andare avanti e studiare all’alberghiero.”

Anche Lamarana, del Senegal ha appena ricevuto il diploma di terza media: Ho portato una tesina sul mio paese, ho raccontato dei suoi problemi ma anche della sua bellezza. Adesso vorrei fare l’elettricista-saldatore.”

Diploma all’Enaip per Ionkou, del Camerun 28 anni: “Nel mio paese avevo frequentato due anni l’Università, alla facoltà di Economia e Commercio, che però non è riconosciuta in Italia. All’Enaip mi sono diplomato in responsabile delle vendite, e adesso spero di trovare un posto. Vorrei continuare a stare in Italia, magari studiare e approfondire le lingue, che sono la mia passione; in Camerun non ci sono possibilità.”

Dalla Nigeria è arrivato Collins: “Per me è abbastanza facile seguire il corso da elettricista all’Enaip, perché in Nigeria facevo già questo mestiere. Il problema più grosso è stato imparare l’italiano. Adesso devo prendere la patente, perché quella nigeriana non è valida.”

Tutti sono arrivati allo stesso modo: deserto, barcone, giorni di fame sete e paura di non farcela a sbarcare “Ma per fortuna– dicono mostrando i diplomiil presente è questo.”

 

Luca Brigada

PHI Foundation

LA CROCE BIANCA MILANO

CROCE BIANCA MILANO: ORGANIZZAZIONE

La Croce Bianca Milano è una Onlus fondata a Milano nel 1907 per dare assistenza sanitaria ai malati, nonchè un’Associazione Volontaria di Pronto Soccorso ed Assistenza Pubblica, presente in 9 province del territorio lombardo con 37 sedi operative distribuite nella regione.

La Croce Bianca Milano può contare su 6 mila soci, 230 dipendenti, un autoparco con 230 mezzi e circa 200mila servizi svolti ogni anno.

Il motto della Croce Bianca Milano è: « Ama il prossimo tuo come te stesso» come se i soci fossero i componenti di una grande famiglia.

I volontari seguono corsi di formazione specifici e periodici finalizzati ad aumentare le loro capacità e per coloro che si sono distinti  in costanza, disciplina e merito durante i servizi svolti, vengono assegnati premi (encomi e medaglie).

ATTIVITÀ SVOLTE

Le attività svolte dalla Croce Bianca Milano sono dedite principalmente ai trasporti sanitari e sociali (118, trasporto disabili, anziani, pazienti nefropatici, trasferimenti programmati ed a lunga percorrenza, telesoccorso).

Inoltre volontari ed istruttori qualificati organizzano: corsi di Primo Soccorso nelle scuole, nelle aziende e corsi di B.S.L.D. (Basic Life Support Defibrillation) per il personale non sanitario.

La sezione di Rivolta d’Adda dispone di un Nucleo Cinofilo di soccorso per intervenire in situazioni d’emergenza e nella ricerca di persone disperse.

I volontari offrono il loro intervento ad eventi sportivi e manifestazioni culturali per garantire la sicurezza ai partecipanti.

Per diventare volontario bisogna aver compiuto 16 anni (gruppo giovani) fino ad un massimo di 70 anni, non avere condanne penali e civili, non fare parte di altre associazioni che svolgono attività di pronto soccorso e pubblica assistenza.

Si segue un corso formativo alla fine del quale si sostiene un esame (www.crocebianca.org/diventavolontario).

Oggigiorno il volontariato è un’ attività svolta da molte persone senza scopi lucrativi, che desiderano aiutare individui in condizioni di difficoltà.

Dai primi decenni del Novecento nascono sempre più associazioni ed organizzazioni a livello mondiale, nazionale e regionale, che consentono di offrire un’assistenza  socio-economica e sanitaria agli indigenti.

I BILANCI DELL’ ASSOCIAZIONE

Dal 2009 l’Associazione stila ogni anno un consuntivo sull’ attività sociale, economica e finanziaria per presentare la struttura e l’organizzazione  ai cittadini, alle istituzioni e per rendicontare le attività annuali che l’associazione ha svolto.

La Croce Bianca Milano può essere sostenuta da cittadini contribuenti, attraverso il 5×1000.

Partecipare attivamente alla vita sociale della propria comunità resta il modo più efficace per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di tutti.

 

Giuseppina Filippelli

PHI Foundation

NEUROBLASTOMA: SPERANZA CONTRO I TUMORI

NEUROBLASTOMA: Dalla lotta al neuroblastoma una speranza contro i tumori infantili

 

NEUROBLASTOMA: Parte #Donafuturo, la prima campagna nazionale di raccolta fondi in occasione del Giorno del Dono 2018 dove è stato premiato il progetto dell’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma

 

Neuroblastoma è un tumore dei bambini che rappresenta la prima causa di morte per malattia in età prescolare. In Italia si registrano ogni anno circa 150 nuovi casi. La ricerca ha fatto importanti passi avanti nella comprensione della malattia e dei meccanismi che lo generano: diagnosi sempre più corrette e protocolli di cura moderni e personalizzati. Tuttavia solo un terzo dei bambini sopravvive alla forma più aggressiva, quella che si presenta con metastasi a scheletro e midollo. Un’opportunità per la ricerca contro il neuroblastoma dipende anche dall’aiuto che gli italiani decideranno di dare all’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma. È stata tale associazione, composta da genitori e oncologi con l’obiettivo di sostenere la ricerca su questa e altre forme di tumori cerebrali pediatrici, a vincere il bando per la raccolta fondi nazionale promosso dall’Istituto Italiano della Donazione in collaborazione con UBI Banca nell’ambito della campagna per il Giorno del Dono 2018. Un’iniziativa inedita, intitolata #Donafuturo: promuove per la prima volta un’azione concreta a sostegno di una causa per celebrare la ricorrenza del 4 ottobre. La campagna di raccolta fondi sarà attiva da oggi fino al 20 settembre e la cifra raccolta verrà consegnata durante le celebrazioni del 4 ottobre a Sara Costa, presidente dell’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma.

“Questa iniziativa – ha spiegato Sebastiano de Falco presidente della PHI Foundation – rafforza e fornisce ancora più concretezza alla campagna nazionale che portiamo avanti per il Giorno del Dono. L’obiettivo è quello di far crescere la cultura del dono in Italia: una raccolta fondi per sperimentare cure sempre più efficaci per questa malattia è un segno importante, da coltivare e promuovere per donare un futuro a tutti i bambini”. “L’area dell’infanzia e dei minori è stata la scelta di PHI Foundation per avviare la nuova linea di impegno della campagna per il giorno del dono. Siamo lieti che l’iniziativa stia riscuotendo attenzione e interesse da parte di molti soggetti e ci auguriamo che più persone possibile diano un loro concreto contributo sostenendo il progetto di ricerca contro il Neuroblastoma“.

Il neuroblastoma è considerato dal mondo scientifico un ottimo modello di studio: riuscire a guarirlo significa poter estendere i risultati a tutti i tumori pediatrici. A raccontare il progetto e la speranza che genera è stata la presidente dell’Associazione, Sara Costa: insieme ad altri genitori e due medici è stata lei a fondare l’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma il 23 luglio del 1993, a seguito della malattia del figlio Luca che lo ha portato alla morte dopo alcuni anni. Da allora l’impegno di Sara Costa per dare una possibilità ai bambini ammalati di cancro non si è mai fermato e l’associazione ha contribuito in maniera determinante ai progressi della ricerca.

 

L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma O.N.L.U.S è un ente senza scopo di lucro nato nel 1993 all’Istituto G. Gaslini di Genova, per volontà di genitori e oncologi, con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica sul Neuroblastoma e sui Tumori Cerebrali Pediatrici. Da allora fedele alla propria mission ha portato avanti il proprio impegno nell’informare sulle patologie, creare il collegamento tra i centri di cura e di ricerca, potenziare i mezzi a disposizione nella cura di queste gravi neoplasie per trovare nuove terapie e cure personalizzate, per garantire una rapida e corretta diagnosi e un approccio terapeutico mirato a ogni singolo paziente.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

Alessandro Roma

PHI Foundation

TERZO SETTORE: IL GRANDE CAMBIAMENTO

TERZO SETTORE: IL GRANDE CAMBIAMENTO

 

Terzo settore: il grande cambiamento in corso.

 

Il terzo settore sta cambiando, ecco come affrontare le sfide con gli incontri informativi IID

 

Dalla raccolta fondi ai nuovi strumenti finanziari: dieci incontri in dieci mesi accessibili in streaming, gratuiti per le ONP di IO DONO SICURO e aperti a tutti

 

Il terzo settore è in transito verso una nuova fase piena di sfide e occasioni: la riforma, con il nuovo codice, sta entrando nella fase operativa e gli Enti di Terzo Settore hanno in mano la possibilità di utilizzare e mettere a valore strumenti per migliorare la qualità e l’efficacia dell’impatto della loro attività.

 

Su queste premesse l’Istituto Italiano della Donazione ha costruito il calendario 2018 degli incontri (in)formativi: dieci seminari – gratuiti per le organizzazioni aderenti a IO DONO SICURO, frequentabili a prezzi accessibili per tutti gli altri – per formare gli Enti di Terzo Settore sulle nuove occasioni dettate dalla Riforma e non solo. Gli incontri si tengono in orario 14.30-17.30 nella sede IID di Milano e possono essere seguiti anche in streaming da remoto.

“L’offerta formativa dell’Istituto Italiano della Donazione – spiega il presidente di PHI Foundation Sebastiano de Falco – si sviluppa su due direzioni interconnesse: una orientata ad una visione più ampia, a orizzonti di sviluppo che la riforma e il fermento che la ha accompagnata hanno delineato; l’altra concentrata su una serie di strumenti operativi funzionali a riorientare, innovare ed allargare il perimetro delle pratiche”.

Evoluzioni e strumenti sono dunque i due binari tematici. Il primo appuntamento con la legislazione Non Profit si parlerà di 5 aspetti chiave della Riforma del Terzo Settore. Il secondo appuntamento il suo corso sarà incentrato sulle novità fiscali già in vigore dopo la riforma e lo scenario futuro. Spazio poi al servizio civile si parlerà di tutte le novità, anche adempimentali, per gli enti non profit e delle prospettive del servizio civile universale. Il quarto appuntamento si formerà i partecipanti sull’importanza della gestione dei dati tramite la costruzione del database e la profilazione dei donatori. Quinto appuntamento spazio al tema dei nuovi strumenti finanziari a sostegno del terzo settore. A giugno si parlerà di come misurare l’efficacia del proprio sito web attraverso Google Analytics. A luglio formazione sui fattori critici di successo nel corporate fundraising. Gli ultimi tre incontri saranno dopo la pausa estiva: il 20 settembre sul tema “organizzare eventi: donazioni, sponsorizzazioni e pubbliche relazioni”; il 25 ottobre sul tema “valutarsi per valere: comunicare l’impatto sociale“; infine a novembre l’ultimo incontro sul ruolo e l’attività del fundraising alla luce della riforma del terzo settore.

 

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Alessandro Roma

PHI Foundation

ITALY: PROGETTO DONO PER MINORI A RISCHIO

ITALY O MEGLIO ITALIA: PROGETTO DONO PER MINORI A RISCHIO

 

 

Italy o meglio Italia: progetto dono per minori a rischio. La campagna di PHI Foundation per il Giorno del Dono 2018 è già nel vivo e si arricchisce con una nuova iniziativa aperta alla partecipazione degli enti non profit aderenti a IO DONO SICURO: un bando di raccolta fondi per il finanziamento di un progetto sociale rivolto a minori sul territorio italiano.

 

Sono aperte le adesioni al bando #DonoDay2018, riservato per quest’anno nell’avvio sperimentale alle organizzazioni aderenti a IO DONO SICURO, il database composto da sole organizzazioni verificate, e realizzato in collaborazione con UBI Banca e Fondazione Accenture. I progetti, che devono trovare attuazione in Italia e rivolgersi a beneficiari minorenni in condizioni di fragilità, potranno essere candidati fino su IdeaTRE60, la piattaforma digitale di Fondazione Accenture dedicata all’innovazione sociale. La pagina dove è possibile scaricare il regolamento del bando e candidare il proprio progetto è giornodeldono2018.ideatre60.it.

 

Il presidente di PHI foundation Sebastiano de Falco sottolinea così gli elementi di novità dell’iniziativa: “Per la prima volta – afferma Sebastiano de Falco – Si promuove una raccolta fondi nazionale in risposta non a un’emergenza, ma a uno dei bisogni strutturali del Paese. Un intervento reso possibile dalla collaborazione con partner nazionali, cui auspichiamo possano unirsi altri soggetti per dare ulteriore forza alla campagna di raccolta fondi. La nostra azione vuole dare più forza al lavoro di sensibilizzazione sul tema del dono, rivolgendosi direttamente ai cittadini a cui chiediamo di donare qualcosa per dare un futuro diverso ai minori a rischio. Questa iniziativa, insieme alle attività con le scuole e i Comuni, grazie alle collaborazioni con MIUR ed ANCI, va nella direzione di diffondere sempre di più la cultura del dono nella società italiana”.

 

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

 

 

Alessandro Roma

PHI Foundation

20 MAGGIO TUTTI GLI ARTICOLI DELLA SETTIMANA

BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI

BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI 

 

BULLI: FANNO NOTIZIA BULLISMO E SOPRUSI MA LA SCUOLA ITALIANA SCEGLIE IL DONO

 

BULLI, BULLISMO E SOPRUSI

Arriva l’edizione 2018 del contest #DonareMiDona: video, parole e immagini per raccontare le storie di dono

 

Donarsi all’altro, per costruire una scuola e una società più giusta e umana. Parte da queste premesse la nuova edizione del contest #DonareMiDona lanciata di PHI Foundation insieme al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) per il 2018, rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

 

Una collaborazione, quella fra PHI Foundation, IID e Miur, che ha portato dal 2015 ad attivare più di 200 scuole in tutta Italia per il contest sul Giorno del Dono che si celebra ogni anno il 4 ottobre. Lo scorso 2 ottobre le classi vincitrici del 2017 sono state accompagnate all’udienza privata in Vaticano con Papa Francesco.

“La passione che la scuola italiana sta coltivando per il dono è un grande segno di speranza, rappresenta anche un potente anticorpo contro bullismo, soprusi e fatti negativi di ogni genere di cui è piena la cronaca di questi ultimi giorni. – commenta il presidente di PHI Foundation Sebastiano de Falco – La partecipazione dei ragazzi al Giorno del Dono sta crescendo anno dopo anno grazie alla felice sinergia fra PHI Foundation, IID e Miur che sta coinvolgendo sempre più il mondo della scuola. Agli insegnanti e studenti auguriamo buon lavoro, con la certezza che nel 2018 il contest crescerà e saprà moltiplicare produzioni di qualità che rappresenteranno una grande risorsa per far crescere nella società la voglia di dono”.

Una prima novità della nuova edizione è il coinvolgimento delle scuole primarie. Mentre i ragazzi delle scuole secondarie sono chiamati a tradurre la propria idea di dono nella realizzazione di un breve video, i più piccoli si dedicheranno a testi e creazioni artistiche per raccontare il dono con parole e immagini. Per entrambe le categorie, la scadenza per l’invio dei progetti è fissata al prossimo 10 giugno.

Con il contest #DonareMiDona, PHI Foundation, IID e MIUR si propongono dunque di diffondere la cultura del dono, promuovendo, al contempo, nuove espressioni artistiche in ambito scolastico e valorizzando i giovani talenti delle classi di tutta Italia.

 

Ciascuno dei due concorsi – l’uno per le scuole primarie e l’altro per le secondarie – vedrà l’elezione di più vincitori. Tra questi i premi decretati dalla Giuria popolare andranno alle opere che avranno ottenuto più voti sul portale giornodeldono.org, mentre i premi della Giuria tecnica, la cui composizione sarà resa nota sul sito IID, assegnerà i riconoscimenti a proprio insindacabile giudizio, secondo criteri di originalità, creatività e pertinenza al tema. Le scuole vincitrici avranno un premio in denaro da spendere in libri e materiali scolastici.

In alternativa alla partecipazione ai contest è prevista la possibilità della semplice adesione morale al Giorno del Dono 2018: l’istituto scolastico diviene testimonial dell’iniziativa, sostiene gli ideali che la animano e si impegna a realizzare approfondimenti interdisciplinari sul tema del dono durante l’anno scolastico. Inoltre i ragazzi avranno a disposizione per tutto l’anno i canali social per renderà pubbliche le storie più significative attraverso i propri canali di comunicazione, durante tutto il 2018.

Per illustrare la proposta formativa e l’edizione 2018 di #DonareMiDona Scuole, PHI Foundation, IID e Miur organizzeranno a Roma nella Sala della Comunicazione del Ministero un seminario di lavoro rivolto a dirigenti scolastici, insegnanti e associazioni. Le classi vincitrici parteciperanno agli eventi nazionali del 4 ottobre per il Giorno del Dono 2018.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Alessandro Roma

PHI Foundatio

LUCCA: DONARSI PER RITROVARSI A LUCCA

LUCCA: DONARSI PER RITROVARSI

 

Lucca: Donarsi per ritrovarsi.

Giovani e studenti inaugurano la campagna DonoDay2018

 

È partito da Lucca, dal Festival Italiano del Volontariato, il 3° Giro dell’Italia che dona. L’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha voluto aprire, 11 maggio, la piattaforma della campagna#DonoDay2018 con un incontro – dal titolo “Donarsi per ritrovarsi” – simbolico e pieno di valore: quello fra gli studenti di due classi del Polo Scientifico Tecnico Professionale Fermi di Lucca e Vincenzo e Marco, due giovani del Rione Sanità di Napoli, ragazzi cresciuti in un contesto difficile e inseriti grazie all’opera della Fondazione di Comunità San Gennaro e della Cooperativa La Paranza in progetti di inclusione sociale e lavorativa.

I giovani lucchesi e i loro coetanei napoletani, accompagnati dal presidente della Fondazione di Comunità San Gennaro di Napoli Pasquale Calemme, si sono confrontati a cuore aperto, raccontandosi le proprie storie: storie di impegno sul territorio, volontariato ricevuto e donato anche ai ragazzi più piccoli di loro, per aiutarli a superare le proprie difficoltà. Storie in cui donarsi agli altri ha significato anche crescere e mettersi al riparo da strade pericolose. Storie di impegno che permettono a questi giovani di guardare al futuro con meno scoraggiamento e più fiducia.

Al Festival Italiano del Volontariato di Lucca, l’incontro “Donarsi per ritrovarsi” ha lanciato quindi la nuova edizione della campagna organizzata dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) nell’ambito delle celebrazioni #DonoDay2018 del 4 ottobre.

Anche quest’anno il Giro è aperto alla partecipazione di tutti, come ha ricordato Sebastiano de Falco, Presidente della PHI Foundation. Comuni, organizzazioni non profit, imprese e privati cittadini possono organizzare una o più iniziative nelle “due settimane del dono”, dal 21 settembre al 7 ottobre prossimi, e iscriverle entro il 9 settembre ai contest #DonareMiDona sul sito giornodeldono.org. Il voto popolare decreterà gli eventi preferiti e i vincitori saranno premiati a Roma nel corso dell’evento nazionale del Giorno del Dono.

A fare da apripista al progetto è #DonareMiDona Scuole, il contest per gli istituti scolastici realizzato dall’IID insieme al MIUR e PHI Foundation. Attivo dall’inizio dell’anno, il concorso ha già visto l’adesione di oltre 60 scuole, i cui studenti racconteranno la propria idea di dono con un video – per le secondarie – o con un testo o lavoro artistico – per le primarie. In questo caso le iscrizioni proseguono fino al 10 giugno e la Giuria Popolare si esprimerà col voto on line durante l’estate.

Non si esauriscono qui le possibilità di prendere parte a #DonoDay2018: per tutte le categorie si può optare – con le rispettive scadenze temporali – per l’adesione morale, dichiarando così di sottoscrivere i valori del Giorno del Dono e divenendo testimonial dell’iniziativa. Tutte le modalità di partecipazione sono gratuite.

Anche quest’anno l’IID celebra il Giorno del Dono, riconosciuto dalla Legge 110/2015, valorizzando l’Italia del bene, capace di diffondere la cultura del dono” – commenta il presidente della PHI Foundation Sebastiano de Falco. “Scuole, Comuni, associazioni, imprese e cittadini coloreranno mappa dell’Italia che dona, restituendo il volto del Paese migliore, capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del dono“.

 

PHI FOUNDATION SOCIAL INNOVATION COMMUNITY

 

Alessandro Roma

PHI Foundation

 

Fondazione Francesca Rava: il bene fatto BENE

L’ANTEFATTO CHE GUIDA A FARE DEL BENE

A volte da tragici eventi nascono realtà meravigliose, come “ Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia”, enti no profit importanti che prendono forma e sembrano essere guidate da fili trasparenti, che tracciano linee guida.

Mariavittoria, dopo la morte della sorella Francesca, decide di dedicarsi un po’ agli altri, ma è un buon avvocato e di tempo ne ha proprio poco. Decide così di usare la sua professione per offrire consulenze gratuite alle associazioni di volontariato o a persone bisognose.

Conosce l’organizzazione umanitaria internazionale N.P.H Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli) che aiuta bambini e i ragazzi in condizione di disagio accogliendoli in Case orfanotrofi in America Latina, dando una speranza per un futuro migliore a chi non ha nulla.

Vorrebbe aprire una sede in Italia ma purtroppo non trova nessuno che voglia dare una mano. Mariavittoria non si arrende e, come invitata da qualcosa di inspiegabile si mette in gioco; coinvolge mamma, zia, amiche; tutti insieme con tanto entusiasmo e un grande cuore, si danno da fare per aprire la sede in Italia.

Così nasce Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia, una grande famiglia internazionale dedita ai bambini e ai ragazzi in difficoltà, non solo offrendo mezzi di sostentamento, ma anche una formazione scolastica che possa permettergli da adulti di trovare un lavoro e farsi una famiglia. La Fondazione è particolarmente impegnata nel Paese quarto mondo di Haiti, dove ogni ora due bambini sotto i 5 anni muoiono per malnutrizione e malattie curabili.

I PROGETTI DI FONDAZIONE FRANCESCA RAVA

I volontari di Fondazione Francesca Rava vogliono fare del bene, ci mettono anima e cuore, non si arrendono davanti agli ostacoli ma vanno oltre… tante volte anche oltre confini e culture diverse, infatti aiutano ragazzi nati in condizioni sfortunate a diventare cittadini liberi e indipendenti in Paesi dove “libertà e indipendenza” sono considerate ancora un lusso.

La Fondazione è impegnata anche in Italia con progetti in aiuto ai bambini come:

  • La realizzazione della scuola Materna di Pieve Torina a Macerata, l’ottava scuola realizzata dalla Fondazione per i bambini del Centro Italia colpiti dal terremoto e per la quale ognuno di noi può donare 10,00€ per un mattone per costruire l’edificio. La scuola dovrebbe essere pronta per ottobre (salvo impedimenti burocratici) e tutti i sostenitori saranno invitati all’inaugurazione.
  • In farmacia con i bambini”, una raccolta di farmaci da banco e prodotti babycare per bambini in povertà sanitaria, che ricorre ogni anno il 20 novembre, Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia, in molte farmacie Italiane aderenti.
  • “ninna ho”, primo progetto nazionale a tutela dell’infanzia abbandonata che informa le madri in difficoltà sulla possibilità di partorire in anonimato e che prevede la presenza di culle salvavita presso un network di ospedali dislocati in tutta Italia.

AIUTATECI A FARE BENE

Si può aiutare Fondazione Francesca Rava in molti modi: donando il 5 per mille C.F. 97264070158, facendo attività di volontariato o sostenendo uno dei loro progetti. Si può scegliere una o più iniziative; visitate il sito www.nph-italia.org, o contattate l’associazione allo 02.54122917 oppure scrivete a info@nph-italia.org.

Una sola cosa è importante FARE BENE IL BENE, questo sì che vi aiuterà a ottenere molta felicità.

 

Laura Giacometti

PHI Foundation